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Marcianò sull’escalation di violenza a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – Preoccupa la situazione di emergenza criminalità che in questi giorni investe la città di Reggio Calabria.

Gli attentati alle attività commerciali, la violenza diffusa e l’insicurezza hanno attivito strati della società civile accanto alle vittime di questi episodi.

Nino Marcianò, presidente Confesercenti e dirigente di Sos Impresa Confesercenti, ha chiesto un incontro pubblico con il Ministero dell’Interno, della Giustizia e della presidente della Commissione Antimafia, a Reggio Calabria “per avviare un percorso di comune contrasto ai nuovi fenomeni criminali”.

“Si tratta di segnali gravi – dichiara Marcianò – perché i numerosi attentanti ai negozi rischiano di vanificare il lavoro svolto negli anni anche da tutti quegli imprenditori e commercianti che hanno detto no e l’ottimo lavoro sinora svolto dalla Magistratura e forze dell’ordine. Leggere i fenomeni di questi giorni – conclude il presidente – è un lavoro molto complesso. Negli ultimi anni, infatti, ci siamo abituati ad affrontare una ‘ndrangheta silenziosa, che non spara, mantiene il controllo del territorio e fa affari soprattutto nel ricco Nord. Anche il crescere della microdelinquenza rappresenta un ulteriore segnale preoccupante. L’escalation di violenze, da un lato può significare che stiamo assistendo a un rimescolamento delle famiglie di ‘ndranghetisti per il controllo del territorio, dall’altro che la crisi in Calabria colpisce anche la ‘ndrangheta, costringendo la manovalanza ad azioni di microcriminalità in assenza di altro. Un ulteriore rischio per il territorio è che molti imprenditori non avranno più il coraggio di denunciare, per questa ragione le associazioni antiracket e antiusura devono essere in grado di fare rete e dare sostegno a coloro i quali hanno denunciato”.

La Confesercenti scende in piazza in difesa delle imprese

REGGIO CALABRIA-Rete Imprese Italia lancia una grande mobilitazione nel Paese, per chiedere con forza a Governo e Parlamento una svolta urgente di politica economica. La crisi, la crescita allarmante della disoccupazione e una pressione fiscale, locale e nazionale, che anche nel 2014 rimarrà a livelli intollerabili, rischiano di prolungare i loro effetti sulle imprese, già stremate da forti difficoltà, e provocare un ulteriore impoverimento delle famiglie.”

Il tempo delle attese è finito. Rete Imprese Italia ha scelto di convocare per il 18 febbraio una grande manifestazione a Roma per chiedere un deciso cambio di rotta. Il mondo dell’impresa diffusa, dell’artigianato e del terziario di mercato rappresenta il tessuto produttivo dell’Italia. Dal futuro di questo sistema di imprese dipende il futuro del Paese. Per questo, le imprese vogliono esprimere il profondo disagio per le condizioni di pesante incertezza in cui sono costrette ad operare ma anche avanzare concrete proposte di rapida attuazione che possano evitare il declino economico e ripristinare un clima più positivo e di maggior fiducia nel futuro.

“Senza l’impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro” è lo slogan della manifestazione che vedrà giungere a Roma da ogni parte d’Italia le molte rappresentanze di imprenditori di Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti. Nell’occasione sarà presentato un manifesto con le proposte e le richieste di Rete Imprese Italia per un reale cambiamento economico e sociale.