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Oliverio a Rosarno: “La ‘ndrangheta si sconfigge con la cultura della legalità”

UNO“La criminalità organizzata, anche quella fatta delle omertà, delle complicità, dei silenzi e dei comparaggi, che vive all’ombra della ‘ndrangheta e costituisce il “brodo” di cui essa si nutre, può essere contrastata e sconfitta se manifestazioni come quella di stamattina si moltiplicano e se cresce una cultura della legalità e dei diritti sulla quale ci giochiamo il nostro futuro. La Calabria vince o perde la sfida con il proprio futuro su questo terreno e noi, insieme a tutte le forze sane di questa regione, dobbiamo mettercela tutta perché in questa sfida prevalga la Calabria positiva,che è fatta dalla stragrande maggioranza dei suoi uomini, delle sue donne, dei suoi giovani e che non può, non vuole e non deve rinunciare a costruire un futuro di crescita e di speranza per sé e per i propri figli”.

Queste le parole del presidente della Regione Oliverio, dopo l’incontro di questa mattina alla ventiduesima giornata antindrangheta della Gerbera Gialla, organizzata dal Coordinamento Antimafia “Riferimenti” a Rosarno Calabro.

“E una cultura, la si fa crescere –ha aggiunto il presidente della Regione- se anche le Istituzioni hanno le carte in regola, se nell’agire quotidiano e nelle diverse funzioni pubbliche si assumono comportamenti coerenti, rispettosi delle regole e della legalità. La legalità non è un impaccio ma è la condizione per la crescita, perché affermarla significa agire con minore discrezionalità e nel rispetto delle regole. Quando ci sono regole cresce la fiducia dei cittadini e delle imprese verso le istituzioni perché essi capiscono che le regole sono alla base del loro rapporto con esse e, in tal senso, sono una garanzia per tutti”.

“Il nostro sforzo, dunque -ha concluso Oliverio- deve essere quello che alle parole e ad iniziative nobili come questa, seguano atteggiamenti e comportamenti coerenti. Se ognuno farà la propria parte vinceremo la nostra battaglia e affermeremo in Italia e nel mondo una nuova credibilità della Calabria e dei calabresi”.

 

Modificavano armi in un laboratorio clandestino

CROTONE – Arrestati padre e due figli, rispettivamente Sergio (51 anni), Luciano (27) e Gaetano Santoro (21) dalla Polizia di Crotone, accusati di aver modificato armi con lo scopo di potenziarle, attraverso un vero e proprio laboratorio clandestino, allestito nello scantinato di un’abitazione. Due degli arrestati sono stati colti in flagrante all’interno del locale, intenti a modificare al tornio parte delle armi. La polizia sta indagando per accertare se gli imputati siano in collegamento con associazioni criminali.

Di Iacovo su emersione del lavoro nero e economia criminale

REGGIO CALABRIA – “L’incidenza dell’economia criminale in Calabria (attività produttive e commerciali non sottoposte a nessun regime di imposizione fiscale e previdenziale) è stimata sui 5 miliardi di euro (comprensivi dei fattori di produzione e manodopera impiegata e di cui almeno 2,1 miliardi di mancate imposte fiscali e previdenziali) e coinvolge direttamente e indirettamente 20-25 mila individui. Sul versante del sommerso, nonostante una forte riduzione negli ultimi 10 anni, nella nostra regione si aggira ancora attorno al 20 percento della forza lavoro regolare per un numero di unità stimate pari a circa 137.000”.

E’ quanto afferma Benedetto Di Iacovo, presidente della Commissione regionale della Calabria per l’emersione del lavoro non regolare anticipando alcuni dati del IX rapporto sul sommerso di prossima pubblicazione, in occasione del ciclo di conferenze su “Criminal economies”, evento organizzato dalla Regione Calabria per venerdi prossimo nella città dello Stretto.

“Com’è noto in Calabria – prosegue Di Iacovo – operano mafie di diverse nazionalità ed il mercato del lavoro attraverso un uso distorto ed illegale della manodopera straniera e per lo più clandestina ne è fortemente permeato, sino a produrne una profonda ed irrimediabile alterazione. Appare importante sottolineare il rapporto fra la ‘ndrangheta e le nuove mafie etniche. In Calabria la ‘ndrangheta conserva sempre il carattere di organizzazione quasi dominante. In “partenariato” con essa, però, agiscono mafie emergenti (quali le mafie turche, colombiane e russe), che cooperano nelle grandi operazioni internazionali di narcotraffico e di riciclaggio, e altre mafie a carattere stanziale quali le mafie albanesi, cinesi e nigeriane che operano su aree marginali dell’economia criminale in Calabria e che in particolare gestiscono tratta e prostituzione.

La presenza di forze criminali minori sui territori – spiega il presidente Di Iacovo – non intacca le caratteristiche di forza di un’organizzazione dominante. Già Giovanni Falcone, in una delle sue pubblicazioni “Cose di Cosa Nostra”, in collaborazione con Marcella Padovani, faceva notare come le nuove strategie della mafia storica siciliana prevedesse di lasciare via libera a queste forme criminose più marginali per tre ordini di motivi: innanzitutto impegnare o meglio distrarre le forze dell’ordine su fatti marginali, ma su cui si concentra il bisogno percepito di sicurezza dell’opinione pubblica; in secondo luogo favorire la concentrazione dell’azione delle forze dell’ordine nelle aree degradate delle città metropolitane, o nelle aree di sfruttamento della manodopera agricola (caso Rosarno ed altre realtà) mentre si spostano in provincia le funzioni di regia dell’organizzazione; in terzo luogo sviluppare nuovi possibili bacini di reclutamento”.

Ci si chiede se in futuro si arriverà anche in regioni come la Calabria, caratterizzate da organizzazioni criminali endemiche molto strutturate, radicate e fortemente egemoni, alla formazione di cartelli criminali interetnici e da reti criminali, in cui sono coinvolti soggetti di diverse nazionalità, seppur con ranghi diversi di reciproco riconoscimento e fortemente gerarchizzati. Probabilmente la risposta a questi quesiti dipenderà dagli equilibri su scala globale delle grandi organizzazioni e da quanto la ‘ndrangheta manterrà interessi su altre aree geografiche per traffico di droga, di armi e per operazioni più complesse di riciclaggio, operate anche attraverso rilevanti investimenti imprenditoriali. Da questo punto di vista le ‘ndrine calabresi hanno ormai una posizione di assoluta preminenza con fatturati dell’ordine dei miliardi euro.

I settori di attività connessi con le estorsioni, il pizzo, gli appalti, le scommesse clandestine e il gioco d’azzardo sono considerati business inferiori che, possono essere interessanti per singole cosche o famiglie, ma che non rivestono un interesse strategico per l’organizzazione criminale di vertice. Le estorsioni, il pizzo, gli appalti sono strumenti di controllo del territorio. Il pizzo e l’usura possono essere utilizzate per acquisire imprese legali e quindi veicolare capitali illegali attraverso di queste che sicuramente poi puntano allo sfruttamento della manodopera.

“Compito delle Istituzioni, della Magistratura, delle forze dell’ordine e degli organismi internazionali preposti, nonchè della politica – secondo Di Iacovo – è quello di attivare ogni mezzo di contrasto per evitare che anche il mondo del lavoro possa essere fortemente condizionato dalle attività criminali ed illegali”.

Il consiglio dei Ministri proroga lo scioglimento del comune di Mileto

(CATANZARO)-Nella riunione odierna, il Consiglio dei Ministri ha preso una pessima decisione per il comune di Mileto. Lo scioglimento della cittadina vibonese, decretato dal 6 Aprile per infiltrazione mafiosa, sarà infatti prolungato. Non sono state ancora ripulite le istituzioni locali e per questo motivo c’è bisogno di tempo, pazienza ed impegno per rinvigorire il principio di legalità nei luoghi che deteng犀利士
ono il potere.

I giovani del Rotaract Club Cosenza discutono di criminalità organizzata

COSENZA – Si terrà domani l’incontro organizzato dal Rotaract Club Cosenza, presso l’Hotel Mercure alle ore 20.00, per discutere ed analizzare la tematica della criminalità organizzata e la sua recente ascesa nel mondo economico, al punto di essere ormai divenuta una realtà che non conosce crisi.

All’evento di domani parteciperanno illustrissimi nomi del mondo universitario, politico e della giustizia. Fra i relatori, infatti, spiccano i nomi del prof. Francesco Bruno, criminologo di fama internazionale ed ordinario di criminologia all’Università di Roma; dell’on. Salvatore Magarò, presidente della commissione sullo studio delle mafie della Regione Calabria; ci sarà anche la presenza del Pubblico Ministero Antonio Bruno Tridico, che illustrerà come si svolge la sua attività quotidiana per contrastare la criminalità organizzata nella provincia di Cosenza.

“La mafia è una piaga sociale – nelle parole dei giovani rotaractiani del club di Cosenza – che oramai è definita universalmente l’antistato, solo studiando questo fenomeno e conoscendone in maniera approfondita le dinamiche è possibile prevenire ed evitare ingenti danni da essa inferti alla collettività”.

16 arresti a Corigliano Calabro

CORIGLIANO CALABRO (CS) – I carabinieri di Corigliano Calabro hanno eseguito l’arresto di 16 persone accusate per i reati di furto aggravato, danneggiamento, rapina ed estorsione. Tra gli indagati, in tutto 57, ci sarebbero numerose persone incensurate. L’operazione, denominata  ‘Bazar’ ha fermato per il momento solo 16 uomini, ritenuti dagli investigatori legati alla malavita locale e responsabili di almeno 24 tra furti e rapine. Inoltre é stata sequestrata una gioielleria dove veniva rivenduto l’oro rubato.

Stazione di Catanzaro Lido Ricettacolo di Criminalità

stazione catanzaroCATANZARO – La stazione di Catanzaro Lido è etichettata come insicura per i cittadini ed i dipendenti delle Ferrovie dello Stato.

Il problema è emerso a seguito di numerosi episodi criminosi, tra i quali una rapida domenica sera e l’aggressione di un dipendente la sera successiva.

Una delle persone coinvolte è una sindacalista della CGIL di Catanzaro, dipendente presso le Ferrovie della Calabria.

In una nota la CGIL dichiara: “Invitiamo le autorità competenti a vigilare con maggiore attenzione al fine di garantire la sicurezza dei viaggiatori e dei cittadini, le Ferrovie della Calabria a voler offrire ai propri dipendenti un luogo di lavoro idoneo e sicuro che li preservi da rischi esterni”.

Brattoli è il nuovo presidente del Tribunale di Lamezia

tribunaleLAMEZIA TERME (CZ) –Bruno Brattoli, già capo del Dipartimento Giustizia minorile del Ministero si è insediato oggi come nuovo presidente del Tribunale di Lamezia. Brattoli è stato accolto dal presidente della sezione penale del Tribunale, Giuseppe Spadaro, e dal Procuratore della Repubblica, Domenico Prestinenzi. ”Voglio gia’ bene a Lamezia”, ha detto Brattoli, aggiungendo che la soppressione del Tribunale ”non si giustificava in un territorio ad alta densità criminale”.