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Escalation criminale, Ferro incontra il Prefetto di Cosenza: “più forze dell’ordine”

COSENZA – Quelli del contrasto alla criminalità organizzata, della vigilanza sui cantieri di importanti opere pubbliche come il megalotto della statale 106 jonica e l’ospedale della Sibaritide, degli organici e dei presidi delle forze dell’ordine per il controllo del territorio,  il potenziamento dell’attività volta al riutilizzo a fini sociali e istituzionali dei beni confiscati alla criminalità organizzata, la situazione nei comuni commissariati, sono stati alcuni dei temi della lunga riunione tenuta ieri in Prefettura a Cosenza con il sottosegretario all’Interno on. Wanda Ferro, coordinata dal prefetto Vittoria Ciaramella, e al quale hanno preso parte il questore di Cosenza Michele Maria Spina e i comandanti provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, oltre ai comandanti della Capitanerie di Porto di Corigliano e della Guardia Costiera di Cetraro e al direttore delle case circondariali di Cosenza e Rossano.

Rispetto al tema della sicurezza del territorio, non sono emersi particolari motivi di allarme per gli episodi di microcriminalità e per il verificarsi di alcuni atti intimidatori e danneggiamenti che all’esito delle indagini in alcuni casi risultano collegati a questioni personali o comunque estranei a contesti di criminalità organizzata. Quanto alle attività criminali in provincia si è approfondita la situazione nelle macro-aree del capoluogo, della fascia Tirrenica, di quella Jonica e dell’area silana, con la presenza di cosche che hanno proiezioni fuori regione e legami storici con le più potenti consorterie di ‘ndrangheta del Crotonese, del Vibonese e del Reggino.

Particolare attenzione è stata riservata alla Sibaritide, in cui emerge la necessità di incrementare il livello di sicurezza, sia per le particolari dinamiche criminali sul territorio, con vicende recenti che fanno ipotizzare anche una delicata fase di assestamento, che per gli interessi sulle ricadute finanziarie legate alla realizzazione di importanti opere infrastrutturali, in una realtà caratterizzata da tensioni sociali per vertenze occupazionali e la presenza rilevante di immigrati a rischio sfruttamento. Per quanto riguarda le dotazioni di personale e i presidi delle Forze dell’ordine, l’unica criticità emersa, su cui c’è grande attenzione da parte del Viminale, riguarda gli organici della Polizia di Stato, che necessitano di un ripianamento rispetto a quello tabellare, e la dislocazione degli uffici, rispetto ai quali emerge la necessità di dare maggiore copertura ad ampie fasce di territorio, istituendo nuovi presidi di Ps sulla costa Jonica e in quella Tirrenica oltre che nell’area montana. 

Il sottosegretario ha quindi ringraziato il prefetto Ciaramella per l’importante attività di coordinamento, esprimendo soddisfazione per la competenza dei partecipanti e per la loro conoscenza approfondita del territorio. Il sottosegretario Ferro ha quindi ringraziato i vertici delle Forze dell’ordine per l’attività svolta e gli ottimi risultati raggiunti nei rispettivi ambiti di competenza, e ha assicurato il costante supporto del governo per garantire la legalità e la sicurezza sul territorio.

Escalation malavitosi a Corigliano-Rossano “dati preoccupanti”

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – La terza città della Calabria, da mesi ormai, è al centro di preoccupanti episodi intimidatori e criminali che hanno turbato la tranquillità della comunità. L’assemblea regionale, nell’ultima seduta di ieri ha approvato una mozione, in cui assume l’impegno oltre che di netta condanna verso questa escalation di violenza, anche di tutelare con azioni tangibili la serenità dei cittadini, promuovendo una collaborazione tra le Istituzioni e le Forze dell’Ordine, per garantire un controllo diffuso e più efficace dell’intera area, nonché di adoperarsi per intensificare il dialogo con il Governo nazionale, tramite il Ministero degli Interni, per la prevenzione e la soluzione del fenomeno. A darne notizia è Giuseppe Graziano, presidente del gruppo UDC in Consiglio Regionale, tra i promotori della mozione, insieme agli altri capigruppo di maggioranza e opposizione.

«Preoccupano i dati dell’escalation malavitosa – dichiara Graziano – con particolare riferimento agli atti intimidatori, agli incendi, alle rapine, ai furti e addirittura all’omicidio avvenuto all’inizio del mese di maggio e all’agguato a colpi di arma da fuoco consumatosi nell’area di contrada Pirro-Malena. Episodi che sono particolarmente gravi, proprio perché si inseriscono in un quadro di deterioramento del clima civile e democratico, oltre a colpire luoghi simbolo della cultura e dell’istruzione per i giovani. Non possiamo accettare che si continui su questa strada, rimanendo inermi mentre viene messa a rischio la tranquillità di un’area che conta un’estensione territoriale di circa 340 kmq e una popolazione di circa 75mila abitanti. E che, per di più, continua a rimanere colpevolmente priva di autorevoli presidi dello Stato come un Tribunale».

«È necessario – conclude Graziano – intraprendere ogni tipo di iniziativa utile, che veda il coinvolgimento e la collaborazione tra tutte le Istituzioni, le Forze dell’Ordine e la politica, obbligate a non rimanere inermi di fronte a questa manifestazione cruda e tracotante di violenza che sta generando una profonda e preoccupante sfiducia della comunità nei confronti degli apparati dello Stato».

Possedevano arsenale da guerra, padre e figlio in manette

VIBO VALENTIA – I carabinieri di Vibo Valentia, impegnati nel corso di un’operazione di rastrellamento in alcuni casolari in località San Leo, hanno trovato un vero e proprio arsenale da guerra composto da due pistole calibro 7.65 illegalmente detenute, di cui una rubata a Parma nel 2008, 110 colpi dello stesso calibro e 10 cartucce di fucile cal. 12.

In manette sono finiti due soggetti, padre e figlio.

I due  proprietari dei casolari, padre e figlio, Filippo Niglia di 59 anni e Salvatore Niglia di 31, sono così finiti in manette per  detenzione di armi clandestine, munizioni e per ricettazione. I due, già noti alle forse dell’ordine,  sono stati posti ai domiciliari.

Le armi sono state trovate anche grazie all’ausilio delle unità cinofile dello Squadrone cacciatori di calabria che hanno individuato, sotto alcune piante, un antro sotterraneo all’interno del quale erano custodite le pistole e le munizioni.

Le mani della criminalità organizzata sulle scommesse online, 68 indagati

ROMA -In corso di esecuzione 68 provvedimenti restrittivi nei confronti di importanti esponenti della criminalità organizzata pugliese, reggina e catanese, nonché di imprenditori e prestanome. Circa 80 le perquisizioni. Sequestri in Italia ed in numerosi Stati esteri per circa 1 miliardo di Euro.

Dalle prime luci dell’alba è in corso una imponente operazione internazionale di polizia, coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, che vede impegnati congiuntamente uomini di Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Carabinieri e D.I.A. nella cattura di 68 esponenti della criminalità organizzata pugliese, calabrese e siciliana e nel sequestro di beni per 1 miliardo di Euro in Italia e in numerosi Stati esteri. I reati contestati sono tutti riconducibili all’associazione mafiosa, al trasferimento fraudolento di valori, al riciclaggio ed autoriclaggio, all’illecita raccolta di scommesse on line ed alla connessa fraudolenta sottrazione ai prelievi fiscali dei relativi guadagni.

L’attività repressiva in corso giunge al termine di complesse indagini, delegate dalle D.D.A. delle Procure della Repubblica di Bari, Reggio Calabria e Catania e riguarda gruppi criminali che si erano spartiti e controllavano, con modalità mafiose, il lucrosissimo mercato della raccolta illecita di scommesse su eventi sportivi e non, per un volume di giocate superiore a 4,5 miliardi di euro su diverse piattaforme online gestite dalle associazioni delittuose.

I cospicui guadagni accumulati, monitorati dalla Guardia di Finanza, venivano poi reinvestiti in patrimoni immobiliari e posizioni finanziarie all’estero, intestati a persone, fondazioni e società, schermati con la complicità di prestanome di comodo. Su tali beni sono in corso di esecuzione i provvedimenti di sequestro in Italia e all’estero, grazie anche alla fondamentale collaborazione delle Autorità Giudiziarie di Austria, Svizzera, Regno Unito, Isola di Man, Paesi Bassi, Curaçao, Serbia, Albania, Spagna e Malta, nonché dell’Unità di Cooperazione Eurojust. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11:00, presso gli Uffici della Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo (via Giulia, 52 – Roma), alla presenza del Procuratore Nazionale e dei titolari delle Procure Distrettuali di Bari, Reggio Calabria e Catania.

 

Società civile e cultura della legalità contro le mafie e la criminalità organizzata

PAOLA (CS) La Città di Paola ospiterà il prossimo 29 aprile la decima edizione del Premio Società Civile e Cultura per la Legalità organizzato dalla Presidenza del Consiglio Comunale della Città, dall’Associazione Don Pino Puglisi di Rogliano di Pino Ceresia e dalla PUBLIEPA di Cosenza di Pino De Rose. Dopo Rogliano, Cosenza e Reggio Calabria, sarà la Città di Paola ad ospitare le Personalità che una Commissione Nazionale, di anno in anno, premia, individuandoli tra quelli che quotidianamente da anni combattono con la loro professione, con il loro coraggio e con il loro esempio, la criminalità organizzata. L’Evento vuole dare uno spunto importante di discussione e ulteriore riflessione su un fenomeno che impedisce e condiziona lo sviluppo del territorio. Una criminalità, quella calabrese, che ha assunto dimensioni nazionali ed internazionali veramente preoccupanti. La Manifestazione, quindi, si svilupperà nel pomeriggio con un momento di riflessione e un momento più istituzionale con la consegna dei Premi riservati a personalità ed enti distintisi nell’impegno contro le mafie. I premi saranno dedicati alle Vittime della mafia. Al convegno, che avrà inizio alle ore 17,00 presso l’auditorium del Palazzo di Città di Paola, parteciperanno personalità impegnate nella diffusione della Cultura Antimafia ed esperti del mondo delle Istituzioni e della Società Civile.

Due saranno i momenti della serata, una prima parte dopo il saluto di Basilio Ferrari, Sindaco della Città, introdurrà i lavori Emira Ciodaro, Presidente del Consiglio Comunale  e che aprirà l’ intervento di Luigi Riello, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Napoli.

Nella seconda parte il giornalista Gianfranco Bonofiglio, presenterà i premiati di questa edizione:

Premio impegno alla Legalità a Romano De Grazia, Presidente Emerito della Suprema Corte di Cassazione – Promotore Legge Lazzati;

Premio Paolo Borsellino a Calogero Germana’, già Questore di Piacenza e stretto collaboratore di Paolo Borsellino, forse unico servitore dello Stato sopravvissuto ad un attentato di mafia;

Premio Caduti di Nassiriya alla Brigata Bersaglieri “Garibaldi” , il premio sarà consegnato al Col. Francesco FRANZA;

Premio impegno alla Legalità a Michele Di Nunno, T. Col. Nucleo di Polizia Tributaria Catanzaro della Guardia di Finanza – Comandante Gruppo di Investigazione sulla Criminalità Organizzata;

Premio impegno alla Legalità a Ciro Corona, Fondatore e Presidente dell’Associazione Resistenza Anticamorra;

Premio Giovanni Falcone a Giorgio Grandinetti, Procuratore De Repubblica di Reggio Emilia;
Premio Carlo Alberto dalla Chiesa ad Andrea Rispoli, Generale di Brigata – Comandante della Legione Carabinieri Calabria;

Premio impegno alla Legalità a Ferruccio Martucci, Dirigente del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica per la Calabria di Reggio Calabria;

Premio Boris Giuliano a Luigi Carnevale, Direttore del Servizio Polizia Scientifica presso la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato;

Premio Mario Bignone a Gianfranco Minissale, Vice Questore Aggiunto, Dirigente Sezione Criminalità Organizzata Squadra Mobile di Palermo;

Premio Agnese Piraino in Borsellino a Federica Angeli, Cronista di nera e giudiziaria per Repubblica;
Premio Don Pino Puglisi ad Antonio Stagliano’, Vescovo di Noto.

L’iniziativa ha ricevuto anche quest’anno il Patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero della Difesa, della Giunta della Regione Calabria e della Provincia di Cosenza.

 

Emergenza criminalità a Cosenza, oggi in Consiglio, Spadafora «Serve maggiore sicurezza»

COSENZA – Tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Cosenza svoltosi oggi pomeriggio, l’emergenza criminalità in città, un tema resosi necessario da affrontare, dopo l’escalation di furti e rapine degli ultimi mesi. Ad illustrare l’argomento è stato il  firmatario dell’ordine del giorno, Francesco Spadafora, poliziotto e Consigliere Comunale alla seconda consiliatura, il quale ha subito fatto presente che la seduta consiliare si è resa non più rinviabile, al fine di affrontare la preoccupante questione relativa ai gravi episodi di criminalità che stanno infestando da tempo la città. Il Consigliere Francesco Spadafora, ha inoltre colto l’occasione del suo intervento per esprimere la propria vicinanza e solidarietà a chi è stato recentemente colpito da questi aberranti episodi criminali, ed ha rivolto un pensiero particolare ai commercianti e negozianti che risultano essere quelli più colpiti. Lo stesso, rivolgendosi ai colleghi consiglieri e al pubblico presente, ha fatto notare che «quella che stiamo vivendo in quest’ultimo periodo è una vera e propria emergenza a cui la nostra città, particolarmente tranquilla, non era assolutamente abituata». Secondo  Spadafora, tra le cause che sicuramente hanno fatto accrescere questi  “recrudescenti” reati nel capoluogo bruzio, c’è sicuramente la questione di cui parlava tempo addietro sulla stampa il Procuratore Aggiunto Marisa Manzini, la quale faceva cenno all’aumento dei tossicodipendenti che hanno bisogno di soldi liquidi per pagare la droga agli spacciatori, i quali, a sua volta, si riforniscono dalla criminalità organizzata che le Forze dell’Ordine, se pur con mille difficoltà, cercano di contrastare giornalmente. A questo va aggiunto non solo l’aumento della crisi economica e del disagio sociale, ma anche le lacune del sistema giudiziario che ancora oggi, purtroppo, non riesce ad applicare pene certe e severe a chi delinque. Tutto ciò, ha sottolineato il giovane consigliere bruzio, «rende ancora più difficile il lavoro delle Forze di Polizie, le quali nonostante i pesanti tagli e le poche risorse a disposizione, stanno compiendo ogni sforzo possibile per debellare tutti questi furti, rapine e scippi che suscitano tanta paura e allarme sociale tra i cittadini. Naturalmente tale situazione, se pur particolare e complessa, non deve sconfortare le istituzioni, in modo particolare la massima assise cittadina. I consiglieri comunali che hanno l’onere e l’onore di rappresentare i propri concittadini nel consesso civico, che è luogo di confronto e dialogo, tutti, maggioranza e minoranza, hanno il dovere politico e morale di individuare adeguate soluzioni che possano, non solo contrastare gli episodi criminali che stanno turbando la città, ma anche salvaguardare la sicurezza che è un bene primario dei cittadini ed una componente indispensabile della qualità della vita che non ha colore politico». Per frenare tali avvenimenti criminosi, il consigliere Francesco Spadafora, ha suggerito al Sindaco di richiedere ai Ministeri preposti un maggior numero di uomini e mezzi da impiegare sul territorio per la prevenzione e repressione dei reati. Nel frattempo però che ciò avvenga è necessario disporre un incremento della Polizia Municipale, nel rispetto dei limiti e delle specifiche competenze, nei servizi di prevenzione e controllo del territorio a supporto delle altre forze di polizia che hanno anche la necessità della collaborazione dei cittadini, i quali devono trovare non solo il coraggio di denunciare, ma soprattutto devono collaborare costantemente  con le forze dell’ordine segnalando qualsiasi situazione di pericolo o movimento sospetto. Inoltre, «per disincentivare tutte queste azioni criminose, come già chiesto pubblicamente sia dal Questore, Dott. Luigi Liguori, che dal consigliere Covelli, è indispensabile sollecitare, a chi di dovere, la riattivazione del sistema di videosorveglianza urbana, realizzato anni fa con i fondi PON SICUREZZA e sul quale sembra che l’Amministrazione Comunale vuole puntare per il potenziamento della sicurezza urbana e sociale. Infatti, nell’ultima riunione del comitato provinciale di ordine e sicurezza pubblica, il Sindaco, Mario Occhiuto, ha garantito l’acquisto di sessanta telecamere che dovranno essere istallate, in accordo con le forze di polizia, nei punti più strategici della città». Al riguardo, il consigliere, ha suggerito al Sindaco di attivare le procedure per attingere ai finanziamenti dell’Unione Europea, la quale, ha evidenziato, nella programmazione settennale, 2014-2020, ha messo a disposizione per i comuni della Calabria, Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia dei fondi per sostenere azioni mirate all’accrescimento del livello di legalità e sicurezza. Ha altresì auspicato che i fondi comunali possano essere destinati per l’incremento di altri sistemi che possono fungere da deterrenti, facendo l’esempio del potenziamento, nei punti più bui della città e delle frazioni, della pubblica illuminazione che rappresenta un’importante deterrente per i malintenzionati predatori, i quali con un’adeguata illuminazione pubblica avrebbero non pochi problemi a proliferare atti criminosi. Avviandosi alla fine dell’intervento, ha ringraziato alcune organizzazioni sindacali della Polizia di Stato, COISP, SAP e LES, presenti nel pubblico, le quali oltre ad aver condiviso ed apprezzato l’iniziativa dell’adunanza odierna, sono sempre attente alle difficoltà dei poliziotti e alle problematiche della sicurezza. Il Consigliere Francesco Spadafora, ha chiuso evidenziando che il Consiglio Comunale saprà individuare ogni provvedimento utile a far innalzare al più presto il livello di sicurezza che rappresenta senz’altro un fattore determinante anche per lo sviluppo sociale ed economico della nostra città. A seguire la dichiarazione del consigliere Davide Bruno, sempre sul tema della sicurezza in città : «Alla luce di quanto appena riferito dal collega Spadafora, riteniamo che la questione relativa all’emergenza criminalità, sia giunta, oltremodo, ai limiti della sicurezza. Una situazione certamente non più differibile. Cosenza si fregia, quotidianamente, di essere una città culturalmente e architettonicamente moderna e all’avanguardia, spesso però ci si dimentica di luoghi e spazi, del tutto degradati, declassati e lasciati ai margini. Per queste ragioni ho dato vita al Comitato di Quartiere di Via Panebianco, per dare voce ai tanti cittadini che ogni giorno vivono situazioni di forte disagio. E’ per queste ragioni che con i colleghi consiglieri Spadafora e Gervasi abbiamo denunciato lo stato di completo abbandono in cui versa la stazione di Vaglio Lise. Via Panebianco e Vaglio Lise sono soltanto alcuni degli luoghi, ad oggi, privi della benché minima attenzione da parte degli organi amministrativi. Il documento relativo alla sicurezza e all’emergenza criminalità, condizioni gravi che tormentano la nostra città, raccoglie pertanto il nostro parere favorevole. Interventi a favore del potenziamento del servizio di polizia municipale, il miglioramento dell’illuminazione pubblica, l’esigenza di avere più uomini sul territorio che possano sventare attacchi alla sicurezza di persone e cose, non sono , ormai, più prorogabili. E’ necessario che le periferie della nostra città siano, con la massima urgenza, sottoposte ad un processo di riqualificazione strutturale e sociale, e che le richieste contenute nel documento prodotto dal collega Spadafora, trovino, quanto prima ampio accoglimento».

Emergenza criminalità a Cosenza, Covelli: «Adesso basta!»

COSENZA – «La terribile escalation di episodi di microcriminalità intensificatisi negli ultimi giorni a cadenza quasi quotidiana ci fanno capire, ove mai ce ne fosse ancora bisogno, che le istituzioni non possono stare a guardare inermi». Lo sostiene Damiano Covelli, capogruppo del PD nel Consiglio comunale di Cosenza.

«Alle dichiarazioni di qualche settimana fa del Procuratore della Repubblica Mario Spagnuolo – sottolinea Damiano Covelli – si aggiunge oggi il grido d’allarme del Questore di Cosenza, dott. Luigi Liguori. Il Questore è stato chiaro: va riattivato al più presto il sistema di videosorveglianza in città che funge senz’altro da vero deterrente nei confronti dei furti e delle rapine che si stanno verificando, ormai a ritmo incessante, ma soprattutto può rivelarsi di grande aiuto alle forze dell’ordine per fare meglio il loro lavoro. I cittadini sono seriamente preoccupati e la sensazione che si fa strada in queste ore è quello della paura. Sull’argomento avevamo richiamato, prima ancora che venisse superato il livello di guardia degli episodi criminosi, l’attenzione dell’Amministrazione comunale e del Sindaco sulla necessità di ripristinare la funzionalità dell’impianto di videosorveglianza di cui Cosenza e Rende si erano dotate nel 2010, grazie ad un finanziamento del Ministero dell’Interno e del PON Sicurezza. Da assessore alla sicurezza nella giunta Perugini avevo seguito da vicino – sottolinea ancora Covelli – la fase della installazione dell’impianto fino al suo completamento con il posizionamento delle telecamere in gran parte della città. La realizzazione dell’impianto di videosorveglianza consentiva il collegamento diretto con le centrali della Questura e dei Carabinieri. Insomma, uno strumento in grado di accrescere la sicurezza dei cittadini. Purtroppo, così non è stato, perché la manutenzione successiva dell’impianto e che ne avrebbe dovuto garantire il corretto funzionamento, non è stata garantita. Senza un adeguato sistema di videosorveglianza è come se l’azione di contrasto alla criminalità da parte delle forze dell’ordine restasse monca e con un’arma spuntata. Ecco perché – afferma inoltre il capogruppo del PD a Palazzo dei Bruzi – avevamo già richiesto, seguiti oggi anche da chi, nella maggioranza, ha la capacità di porre l’accento sui problemi veri della città, una convocazione straordinaria del Consiglio comunale sull’argomento. Il Presidente del Consiglio comunale ed il Sindaco della città hanno il dovere di convocare una seduta straordinaria dell’assise comunale, aperta agli interventi del Prefetto, del Questore, del Comandante Provinciale dei Carabinieri e degli altri vertici delle forze dell’ordine, per analizzare attentamente l’entità e l’incidenza dell’escalation degli attuali e preoccupanti fenomeni criminosi e per individuare quali provvedimenti occorre adottare, a cominciare dal ripristino immediato e senza ulteriori indugi o tentennamenti del sistema di videosorveglianza presente sul nostro territorio, per assicurare ai cittadini quella sicurezza che, alla luce degli ultimi episodi delittuosi, è seriamente minacciata e messa in pericolo».

Comitato Papasso sindaco: «Contrasteremo ogni forma di criminalità»

cassano allo ionioCASSANO ALLO IONIO (CS) – «Tanti, forse troppi i fenomeni di criminalità nell’ultimo periodo. Appena riprenderemo il timone della nave proseguiremo nel solco della strada tracciata nei tre anni di amministrazione con la creazione di un profondo solco tra il municipio e il malaffare poiché convinti per come diceva Benjamin Disraeli che «il potere ha un solo dovere: assicurare la sicurezza sociale». «Alla base della futura azione di governo – rende noto il comitato Papasso sindaco- ci sarà ogni forma di contrasto alla micro e macro criminalità . Tante le azioni che abbiamo messo in programma come irrobustire la cintura di protezione attorno alle attività produttive e commerciali per sviluppare la propensione agli investimenti e mirare a favorire sempre più il coordinamento tra le forze dell’ordine e la Polizia Municipale. Chiederemo l’installazione di impianti di videosorveglianza nelle zone più sensibili e combatteremo i fenomeni delittuosi attraverso un’azione congiunta di prevenzione e repressione. Lavoreremo per cercare e porre in essere la collaborazione con le altre istituzioni poiché siamo convinti del fatto che soltanto con l’impegno corale di tutta la comunità si potranno eliminare le cause che stanno alla base di tali fenomeno e restituiremo alla città e ai cittadini un clima di pace, tranquillità e serenità.Importante anche la sicurezza stradale al fine di garantire l’incolumità degli automobilisti che transitano sulle strade del comune e per fare ciò si vuole intervenire sulla segnaletica stradale verticale ed orizzontale».

 

Il ministro Alfano oggi in Calabria: “Grandi i risultati raggiunti contro la “ndrangheta”

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Reggio Calabria (Rc) – L’ordine e la sicurezza pubblica della regione, la criminalità organizzata, il fenomeno in aumento degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali. Questi i temi al centro della Conferenza Regionale tenutasi oggi a Reggio Calabria e presieduta dal ministro dell’Interno Angelino Alfano. Al vertice hanno anche preso parte il vice ministro Filippo Bubbico e gli esponenti nazionali e locali delle Forze di polizia, le Autorità provinciali di ordine pubblico e sicurezza, le Forze di polizia territoriali e rappresentanti della Magistratura. Notevole il compiacimento del ministro durante il suo intervento: “Abbiamo avuto finora grandi risultati contro la “ndrangheta” e la criminalità organizzata, e gli episodi recenti ne sono la testimonianza. Lo Stato è da sempre presente e continuerà – ha ribadito il ministro – la sua azione di vicinanza e sostegno agli amministratori locali, i quali, devono sapere che troveranno sempre ascolto quando lo richiederanno, nelle Prefetture”. Per il ministro dell’Interno, l’azione svolta in Calabria negli ultimi tempi è stata più che soddisfacente:  “Abbiamo mandato rinforzi in questa terra per 162 unità investigative, 340 per il controllo del territorio, 333 per il potenziamento degli organici delle forze dell’ordine”. Si è poi concentrato sui dati del piano focus ndrangheta. Da giugno 2014 a dicembre 2015 hanno fatto registrare ottimi risultati :”796810 persone controllate, 9700 persone denunciate in stato di libertà, 1394 arresti in flagranza, 2447 sequestri penali, 4095 sequestri amministrativi, 938 fermi di indiziato di delitto, 8650 sanzioni amministrative elevate, 530174 veicoli controllati, 104641 violazioni al codice della strada, 172604 controlli domiciliari effettuati, 23814 perquisizioni sul posto”. Per il ministro è dunque importante proseguire in questa direzione, intensificando l’azione di controllo dei territori a rischio, ma anche con un capillare monitoraggio degli appalti pubblici. Ha annunciato poi che sottoporrà al ministro Orlando, il verbale dell’incontro odierno di Reggio, al fine di verificare la possibilità di un rafforzamento delle piante organiche in seno alla magistratura. Alfano ha poi annunciato che farà visita a tutte le altre province della Calabria, “lo Stato – ha concluso il ministro – deve essere presente ovunque, al fine di rimarcare che non si temono né la “ndrangheta”né  la criminalità. Lavoreremo sempre al fianco degli amministratori, ma abbiamo bisogno del sostegno della società civile”.

 

 

Il carattere della confisca: Un istituto in costante evoluzione

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Nico D’Ascola

Il centro di ricerca sulle misure di prevenzione e sull’economia della criminalità dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria, Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia, ha organizzato presso l’Aula Magna di Architettura, Feo di Vito, il convegno dal titolo “Il carattere “Multiforme” della confisca. Riflessioni a margine di un istituto in costante evoluzione”. I lavori si sono aperti con i saluti di Pasquale Catanoso, Magnifico Rettore dell’Università  “Mediterranea” di Reggio Calabria,  Attilio Gorassini, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria e Luciano Gerardis, Presidente tribunale di Reggio Calabria. “Le misure di prevenzione – ha dichiarato il Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho – sono partite da una applicazione personale, per passare poi,  ad una applicazione sul patrimonio. Il reato trova quasi sempre fonte nel fine di arricchimento. Dunque, riuscire a togliere all’autore del reato il bene che è riuscito a conquistare, consente di dissuadere chiunque nel commettere reati, perché comunque quel bene non potrà conservarlo. Come Procura, abbiamo nella nostra prassi applicativa, quella di intervenire sempre con la misura della confisca, quale applicazione del diritto penale o di prevenzione. L’economia trova un grosso danno proprio nel reato che finisce poi, nel reinvestire nell’economia legale gran parte dei propri profitti”.“Le misure di prevenzione – ha argomentato come-prepararsi-per-lesame-di-diritto-penale_b0d279c10ee8b697e191be182bffd8f0 il senatore Nico D’Ascola –  si pongono a tutela della necessità di difendere l’ economia dall’inquinamento nascente dai patrimoni di provenienza illecita, e costituiscono uno strumento di controllo della devianza. Le misure di prevenzione sono come quella forma avanzata, anticipata di controllo della devianza sociale, in una società la quale ha dimenticato la opportunità del controllo. Uno strumento volto a reintrodurre quelle stanze di compensazione all’interno delle quali è monitorato il fenomeno della devianza sociale. Il codice antimafia – ha proseguito il componente della Commissione Giustizia del Senato – è la concretizzazione ideale di un apparato normativo nel quale confluiscono competenze multidisciplinari, non solo la multifunzionalità delle misure di prevenzione sul versante degli effetti dei risultati che sono connessi alla loro applicazione, ma anche la natura multiforme del codice antimafia”. “C’è il bisogno di vedere le misure di prevenzione   – ha dichiarato Antonio Balsamo, Presidente della Corte di Assise di Caltanissetta – non solo come degli strumenti giuridici, ma anche come fattore di modificazione delle condizioni di mercato, come la possibilità di ristabilire dei valori che sono costituzionali, ma anche comunitari ed economici, in determinate realtà imprenditoriali che hanno subito un pesantissimo condizionamento criminale. Attraverso il dinamismo che ha colpito la confisca, stiamo assistendo ad una trasformazione del diritto penale italiano, che sta passando da un modello classico ad uno post  moderno. Nella confisca possiamo vedere un mezzo di contrasto della dimensione economica e collettiva dei fenomeni criminali. Quello che non è possibile focalizzare spesso nel dibattimento penale, si riesce a individuare attraverso l’attività di indagine e di giudizio finalizzata alla confisca. Il percorso che si è fatto in Sicilia è stato di costruire una sorta di barriera, tra società civile e società criminale. Con questa capacità di contrastare la dimensione economica e collettiva dei fenomeni criminali, credo che si possa realizzare un principio garantistico fondamentale, quello della responsabilità penale personale. In Italia c’è un ricorso alla pena detentiva maggiore rispetto a quello di altri Paesi. Dunque, una pluralità di sanzioni non tutte riconducibili alla pena detentiva. Al contrario, un largo uso delle pene prescrittive sarebbe più coerente con le procedure di altri Paesi europei, di quanto non sia allo stato attuale la nostra giustizia penale. Sono dell’avviso che non basta svuotare le carceri, ma è necessario anche immaginare uno strumentario sanzionatorio diversificato”. All’incontro, sono intervenuti, inoltre, Ornella Pastore, Presidente della Sezione Misure di Prevenzione presso il Tribunale di Reggio Calabria, Nicola Selvaggi, incaricato di diritto penale presso l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria e Ettore Squillaci, dottore di ricerca in diritto penale – docente presso la Scuola di specializzazione delle professioni legali dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria. Ettore Squillaci, in particolare, ha illustrato il lavoro e le progettualità che saranno portate avanti dal centro di ricerca in materia di misure di prevenzione e sull’economia della criminalità, con incontri periodici tematici e in collaborazione con il tribunale di Reggio Calabria.