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“Fimmine”: danza e teatro nel segno della rivolta femminile contro la ‘ndrangheta

COSENZA – Questa domenica alle ore 21,00 presso il Teatro dell’Acquario andrà in scena “Fimmine”, uno spettacolo di teatro danza, prodotto e realizzato dalla scuola di danza cosentina, “Tersicore”. Il lavoro è liberamente tratto dai libri “Fimmine ribelli: come le donne salveranno il Paese dalla ‘ndrangheta” di Lirio Abbate e “Onora la madre” di Francesca Iantosca. Le musiche, originali, sono firmate da Tommaso Muto, con la collaborazione della vocal coach Daniela Arena. “L’idea di mettere in scena questo spettacolo  mi è nata proprio leggendo questi libri. Guardo alle donne descritte da Abbate e Iantosca e penso al grandissimo coraggio di Giusy Pesce, di Maria Concetta Cacciola, Simona Napoli, Lea Garofalo e al gesto d’immenso valore che, certamente, contribuirà a far nascere una nuova coscienza nelle mogli, nelle madri, nelle sorelle degli uomini di ndrangheta. Ecco, nel nostro spettacolo abbiamo cercato di esprimere quel sentimento di rivolta manifestato nella realtà da quelle donne che si sono ribellate ad un destino che sembrava già segnato ed ineludibile”, così ha presentato il suo spettacolo Natascia Cucunato, direttrice del centro “Tersicore” e regista di “Fimmine”. Sul palco saliranno: Stefania Mangia, Marianna Esposito, Nadia Mele, Linda Fassari, Alessandra Russo, Sonny Rizzuto, Elvira Gallo, Chiara Garritano, Shelly Perna, Alessia Mazzei, Francesca Carolei, Francesca Di Benedetto, Simona Bozzo, Francesca Allevato, Martina Filicetti, Mauro Settembrino, Giuseppe Turchiaro, Teresa Cupiraggi.

Un cosentino con le stelle di Milly Carlucci

MENDICINO (CS) – In una terra che troppo spesso fatica ad offrire ai suoi giovani migliori le risorse e le opportunità che meriterebbero è sempre piacevole potere raccontare di qualcuno che sta provando a realizzare i suoi sogni, è il caso di dirlo, “passo dopo passo”. Il ragazzo in questione, infatti, è un ballerino che si chiama Oreste Alitto, ha solo 23 anni, e domani, sabato 20 febbraio, si esibirà nel ruolo di maestro a Ballando per una notte, speciale all’interno di Ballando con le stelle, fortunato programma tv che riapre i battenti proprio in questo weekend.

Condotto da Milly Carlucci dal 2005, Ballando con le stelle è una competizione di ballo alla quale partecipano 13 coppie formate da un vip e un Maestro.

All’interno di ogni puntata è prevista anche l’esibizione di una coppia non in gara e Oreste, dopo aver sostenuto l’apposito provino a Catania, a oreste alittonovembre, è stato selezionato come maestro della cantante Conchita Wurst. Ma l’approdo in tv rappresenta solo un meritato premio per un giovane che, cresciuto a Mendicino, alle porte di Cosenza, vanta già la partecipazione a gare internazionali, esibizioni in Giappone e in Germania e un posto di insegnante in una scuola nella città di Izhevsk, in Russia, la culla della danza. Una bella storia, la sua, che ha inizio con i primi passi mossi all’età di nove anni, e che è proseguita con la scalata delle categorie della disciplina fino ad arrivare alla ambita “Classe internazionale” nel 2011. Oggi Oreste fa parte del “Club azzurro”, rappresentanza della FIDS (Federazione Italiana Danza Sportiva) nel mondo, ma non ha smesso di cercare stimoli per continuare a migliorarsi. A proposito della sua “prima” televisiva dice: “provo molto orgoglio, euforia, per l’opportunità che mi è stata data. Per me si tratta di un’esperienza nuova; un’opportunità per fare nuove conoscenze e divertirsi, anche se so che il mio compito sarà molto duro perché non abbiamo molto tempo per preparare le coreografie e il vip tiene a fare bella figura (ride ndr)”. E si tratta di un’esperienza resa ancora più bella dalla vicinanza della partner di Oreste, Valeriia Belozerova, con la quale fa oreste alittocoppia nella vita e nella danza da un anno e mezzo, che parteciperà alla competizione in qualità di Maestra. I due, guidati da maestri internazionali del calibro di Pino Magnelli, Francesca Pietramale, William Pino e Alessandra Bucciarelli, hanno già ottenuto numerosi successi insieme, tra cui un secondo posto in una competizione svolta a Tokyo e una vittoria, nel maggio dello scorso anno, in una gara a Omsk. Soddisfazioni che suggellano un rapporto, quello tra Oreste e il ballo, che travalica i confini della semplice passione, e che il giovane vorrebbe continuare a coltivare in Calabria: “danzare per me è la normalità, – spiega – nel senso che è la mia natura. Lo faccio da talmente tanto tempo che non ricordo la mia vita prima di ballare; la danza è il punto di contatto tra il mio spirito e il mondo. E il mio sogno è costruire il mio futuro nella terra in cui sono cresciuto, anche perché essendo uno dei pochi fortunati che ha potuto fare di questo amore una professione sento il dovere di spendere qui la mia esperienza. Vedo tanti ragazzi giovanissimi, pieni di talento, da queste parti, che spesso si lasciano andare perché non favoriti dall’ambiente intorno; spero che un giorno, non troppo lontano, potremmo migliorare e offrire a tutti i ragazzi che hanno talento la possibilità di valorizzarlo”.

Alessandro Artuso

DANZA/ Scuola cosentina trionfa alla manifestazione “Danza per la vita”

COSENZA E’ un tripudio di emozioni quello che avvolge la nuova scuola di danza cosentina “Asd In punta di piedi” che alla sua prima apparizione all’interno della manifestazione “Danza per la vita” organizzata dalla “Lega Danza Calabria – Msp Italia” di Franco Democrito e della presidentessa Silvana Armentano riceve ben 6 borse di studio su 10 in palio. A partecipare all’evento 8 realtà regionali con ben 16 pezzi che hanno visto la partecipazione di più di 150 aspiranti danzatori. Le coreografie realizzate ed ideate dalla maestra Giusy Massarini e messe in scena dalle allieve dei corsi: predanza, primo grado e ottavo grado dal titolo “Soul” e “Il viaggio dell’amicizia” hanno allettato i presenti ed entusiasmato la commissione che ha deciso di premiare: Anna Deriu (anni 8), Anna Claudia Alighieri (8), Giusy Massarini (22), Federica Ricciolini (23), Martina Falcone (21) e Dora Priolo (21). A queste, la possibilità di seguire stage formativi presso il centro studi danza “Piccola Accademia di danza” di Gabriella Piluso a Spezzano della Sila. A tenere i corsi in programma lunedì e martedì 28 e 29 dicembre maestri di fama internazionale come: Massimiliano De Luca, insegnante, regista e coreografo al “Baletto di Calabria” di Cosenza, Renato Capalbo, ballerino nel musical “Giulietta e Romeo – ama e cambia il mondo e infine Luca Lago, ballerino e coreografo presso “Balletto del Sud “ di Lecce.download (1)

Ad eccellere nel mini concorso “Colora la tua danza” anche la piccola Francesca Vigna, classificatasi terza con un disegno colorato e gioioso che la ritraeva all’interno della sua scuola.

«Una grande soddisfazione – asserisce la miss Massarini -. Portare in scena le mie piccole allieve non può che inorgoglirmi, ma la cosa più bella è vederle sorridere, sempre. Una delle prerogative del mio lavoro. Raggiungere un obiettivo così importante dopo soli 4 mesi di lavoro al fianco delle mie danzatrici, non può che stimolarmi a fare sempre meglio. Ringrazio il centro sportivo Body project di via G. Gabriele, 56 di Cosenza – ha concluso la giovane – che da subito ha creduto nelle mie potenzialità». «Un grazie va anche alle altre piccole partecipanti: Sara Buccieri, Miriam Timpano, Sara Dodaro, Asia Giordano, Sofia Rende, Irene Leuterio, Francesca Falbo, Martina Veronesi, Gaia Aiello, Giusy Vigna e Benedetta Bruno».

Danza: Antonio Fini porta a Crotone la Fini Dance International Summer School

ANTONIOCROTONE – Per cinque giorni, la scuola di danza Olimpia di Crotone ha ospitato la Fini Dance International Summer School, un corso intensivo in cui gli aspiranti ballerini hanno studiato per 6 ore al giorno, durante le quali hanno frequentato 4 lezioni giornaliere condotte interamente in inglese da professionisti provenienti da ogni parte del mondo. Insieme ad Antonio Fini, celebre danzatore originario di Villapiana da anni negli Stati Uniti, direttore artistico dell’Italian International Dance Festival di New York, maestro di Moderno Contemporaneo nonché direttore artistico di Alto Jonio Dance e fondatore di Fini Dance New York, erano presenti Michael Mao (Direttore Artistico Michael Mao Dance New York, repertorio moderno) e Maria Postelnicu (già Prima Ballerina dell’Opera Nazionale di Bucarest, classico e repertorio classico). Le lezioni hanno goduto dell’accompagnamento musicale a cura di Marisa Cataldo, percussionista del gruppo Mujeres Creando. Non solo studio e allenamento: Fini Dance International Summer School ha messo in palio borse di studio per scuole e centri internazionali di danza e ha rilasciato il prestigioso Fini Dance New York Certificate. Ad aggiudicarsi gli ambiti premi sono stati: Simone Riganello per la scuola dello Staten Island Ballet; Miriana Gerace per la scuola spagnola di Madrid CaraBdanza; Anna Lourdes ed Ester Aversa per il centro studi coreografici Teatro Carcano di Milano. La tappa di Crotone non è altro che uno dei quattro appuntamenti previsti dal calendario Fini Dance International Summer School: dal 13 al 17 luglio i maestri Antonio Fini, Michael Mao e Sara Knight saranno a Misano Adriatico per esportare i loro stili in piena riviera romagnola. Dal 20 al 24 luglio la Summer School si sposta a Villapiana nell’ambito della quinta edizione dell’Alto Jonio Dance con i maestri Antonio Fini, Michael Mao, George Postelnicu, Antonella Perazzo, Grazia Fini, Angela Chidichimo, Nicola Iervasi e Mirko Giordano. Infine, appuntamento a Rossano dal 28 luglio al 1 agosto con Antonio Fini, Michael Mao e George Postelnicu.

Per ulteriori informazioni sul regolamento di Fini Dance International Summer School e per scaricare i moduli di adesione è possibile visitare il sito http://finidance.nyc/.

Le allieve della Studio Harmonic volano in finale

RENDE (CS) – È stata una Giornata dedicata alla danza quella che si è svolta oggi al Teatro Auditorium dell’Università della Calabria. La Manifestazione dal nome “Gran Premio per la danza”, promossa dal danzaMaestro Steve LaChance, ha visto numerose Scuole partecipare alla tappa calabrese. Tra queste si è distinta la Studio Harmonic di Cosenza, diretta dalla Maestra Annalisa Marincola. Infatti, il Corso di Moderno si è classificato al secondo posto nella categoria “Modern Under”, con la coreografia della Maestra Chiara De Mari, superando così la selezione regionale.

Le ragazze del corso, Giorgia Adamo, Aida Iaconetta, Giovanna Petrone, Valentina Ricioppo e Antonella Sposato aggiudicandosi questa fase, si sono assicurate l’accesso alla finale nazionale che si svolgerà al Teatro Orione di Roma i prossimi 7 e 8 dicembre. Le allieve sono state protagoniste anche l’anno scorso dello stesso Concorso, superando la fase regionale svoltasi al premio 2Teatro Politeama di Catanzaro e arrivando al primo posto alla fase nazionale. Quest’anno, oltre alle ragazze di moderno, si sono qualificate per la fase finale Clara Greco, vincitrice del primo posto solisti nella categoria “Classico Under” e Miriana Gaudio che ha ottenuto il terzo posto solisti nella “Modern senior”.premio 1

Un bel traguardo per un gruppo sempre più unito che sta dando ottimi frutti ogni anno che passa: i risultati descritti ne sono la prova lampante. L’appuntamento è ora a Roma, nella speranza di ripetere il successo conseguito l’anno scorso nella capitale.

 

Alessandro Artuso

Usacli, a Luzzi il Gran Galà dell’Accademia di Danza e Ballo

Presso la sala-ricevimento LA COLLINETTA di Luzzi si è concluso il Gran Galà dell’Accademia di Danza e Ballo dell’USACLI Cosenza. Oltre duecento allievi allo stage del pomeriggio, circa 400 i partecipanti alla serata che ha visto 30 esibizioni delle scuole DirtyDancing, Carolyn S. Sara Dance, Dance for Life, Evolution Latina e Fire Dance. Presenti con i loro allievi i maestri Sara Ferraro, Catia Ferraro, Ilaria Arena, Pietro Intrieri e Romeo Renne accompagnati dagli istruttori Ilaria Renne, Mary Sif e Benedetto Simone. Alla consolle djRomeo; tra le esibizioni vanno evidenziate quelle dei maestri Sara Ferraro e Mario Palermo, e quella di Romeo e Ilaria Renne. foto galà
Ospiti della serata i ballerini Svletana Kostenko e Francesco Esposito, quest’ultimo protagonista della trasmissione AMICI di Canale 5.
Una giornata spettacolare nella quale l’USACLI Cosenza ha dimostrato, grazie alla presenza di alcune scuole affiliate all’Ente, di essere la prima nella formazione sportiva del Ballo. Il prossimo appuntamento sarà con i saggi di fine anni delle scuole su indicate nei comuni di Luzzi, Acri, San Pietro In Guarano ed altri ancora. Mentre nel frattempo gli allievi dell’ACCADEMIA si preparano per gli esami di passaggio di grado.

Il responsabile dell’USACLI Cosenza, Dott. Pierfrancesco De NAPOLI, ha comunicato che il prossimo anno si prevedono il doppio delle adesioni ed un ampliamento del movimento nella ns. regione; in virtù di ciò, al compimento del 12° anno di istituzione dell’ACCADEMIA, è stato esposto il nuovo logo così da evidenziare e rappresentare al meglio il ballo dell’USACLI in tutta la regione Calabria.

Il delicato equilibrio di mente e corpo tra scienza e arte

obesitàCOSENZA – “Mens sana in corpore sano” è l’espressione latina più conosciuta per descrivere la stretta relazione che esiste tra mente e corpo. Un rapporto che può essere letto – e risulta veritiero – partendo da entrambi gli elementi e che risulta oggi al centro di numerosi dibattiti scientifici e di ricerche.

“Quando la mente si serve del corpo: disturbi da somatizzazione” è il titolo del convegno che si è svolto ieri presso l’Ordine dei Medici di Cosenza, a cura della sezione locale dell’Associazione Mogli Medici Italiani. Un tema controverso, non sempre affrontato con attenzione, anzi solitamente in punta di piedi e con pudore, quasi ad aver paura di renderlo troppo reale e presente. Eppure sono aspetti quotidiani, che incidono sulla vita di un numero sempre crescente di persone, soprattutto nei paesi industrializzati e sviluppati: attacchi di panico, anoressia, depressione, ecc.

Un appuntamento dunque per certi versi necessario, che ha avuto il pregio di affrontare la delicata questione da diversi punti di vista. Multidisciplinari e competenti i relatori che hanno tenuta viva l’attenzione del pubblico con argomentazioni di tipo medico, psicologico, ma soprattutto esperienziale.

Sotto la guida del presidente dell’Ordine Eugenio Corcioni hanno preso la parola Angela Funaro, psicoterapeuta e dirigente dell’Asp, e Santino Gaudio, psichiatra e ricercatore di fama internazionale. Entrambi hanno proposto un approccio di tipo scientifico, rintracciando le cause dei disturbi di somatizzazione e le loro conseguenze, tracciando un filo evidente tra la percezione che si crea nella mente e i sintomi che si rendono visibili nel corpo.

L’attenzione si è focalizzata in modo particolare sui disturbi alimentari e sull’anoressia. Grande apprezzamento hanno suscitato in merito gli interventi della ballerina Mariafrancesca Garritano e del maestro Michele Villanova (stasera con uno spettacolo al Teatro Morelli), che hanno condiviso la loro testimonianza su quanto sia ingombrante la presenza di tali disturbi nel mondo della danza. Un assioma tra leggerezza e bellezza che i due artisti tentano di spezzare da diversi anni, portando avanti una decisa battaglia fatta di impegno, progetti, ricerche, ecc. Una determinazione che in alcuni casi li ha anche allontanati da certi ambienti, ma che non cede di un passo perché accompagnata da una convinzione forte e da una sana consapevolezza di sé. Intenzioni precise mitigate solo dalla dolcezza e dalla passione per l’arte vera che traspare con chiarezza dalle parole dei due ballerini. E non è mancata l’occasione per una amichevole tirata d’orecchie all’amministrazione comunale: al sindaco Occhiuto per non aver dato seguito ad un progetto pensato insieme e agli assessori Succurro e Bozzo per essere andati via appena dopo i saluti istituzionali.

Corretta percezione del proprio corpo, timore del giudizio altrui, risoluzione di traumi infantili: molteplici gli spunti di riflessione emersi. Ma le parole che meglio racchiudono il senso della serata arrivano dai due artistiche con forza hanno insistito sull’importanza dell’unicità di ogni persona. E sulla particolarità che nasce proprio dai difetti di ciascuno.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

Mary Garret amareggiata dalla sentenza di Milano

MILANO – La sua storia ha scosso il mondo della danza fin nelle fondamenta. In questi giorni, a distanza di due anni di parole e di denunce, è stata depositata la sentenza di primo grado dal giudice del Lavoro di Milano nei confronti di Mariafrancesca Garritano (in arte Mary Garret), ballerina licenziata dal Teatro Alla Scala per aver pubblicato un libro nel quale si parla di disturbi alimentari. Il giudice ha ritenuto legittimo il suo licenziamento, ma diversi sono i dubbi che aleggiano intorno a questa decisione.

Dure e amareggiate le parole della ballerina: “ Ti insegnano sin da piccolo a credere nella giustizia e negli ideali; ti insegnano a dire la verità e a non aver paura di lottare per quello in cui credi. Ho parlato di importanti verità, ho creduto in una battaglia sensata per migliorare le cose ed ho avuto speranza: oggi, però, ho serie difficoltà a credere in quella giustizia che avrebbe dovuto tutelarmi. Da un attento ragionamento ho la certezza che il mio caso sia stato condotto all’insegna dell’ostracismo al fine “di impartire una lezione”: colpirne uno per educarne cento, salvando la forma a discapito della sostanza. Ci sono riusciti, tra il disinteresse delle principali sigle sindacali e delle istituzioni preposte. È finito il tempo dell’attesa, è tempo di verità ed intendo andare fino in fondo perché ho perso il mio lavoro, ma non la mia dignità”.

Sullo stesso tono Pippo Fiorito, segretario generale della Cub Informazione & Spettacolo (Confederazione Unitaria di Base), che ha rilasciato un commento a caldo su questa sentenza. “Ritengo la sentenza sbagliata, assurda e surreale. Mariafrancesca è stata licenziata per reato di “lesa maestà” e per aver avuto il coraggio di alzare il tappeto che copriva una realtà da tutti conosciuta e sollevato il velo d’ipocrisia riguardante argomenti, quali i disturbi alimentari, che spesso accompagnano e segnano la vita e le carriere delle ballerine di danza classica, alla continua ricerca della “perfezione” fin dalla prima adolescenza. Per la Scala questo non andava fatto, la polvere andava tenuta sotto il tappeto. La Fondazione ha licenziato la ballerina Mary Garret, nonostante fosse una professionista di alto livello ed occupasse un posto di rilievo nel gruppo di “soliste” del corpo di ballo del Teatro Alla Scala dove, fin dalla più tenera età, aveva dato tutto con dedizione ed impegno per amore della danza. Il suo licenziamento ha buttato alle ortiche tanti anni di sacrifici e dedizione della ballerina e provocato danno artistico allo stesso Teatro Alla Scala che per anni l’aveva formata. Noi, come CUB, ci siamo schierati al suo fianco dal primo momento, mentre altri sindacati hanno ignorato la gravità del suo licenziamento lasciandola sola”.

 

Un viaggio nel mondo della danza. Intervista a Mary Garret

Mary Garret foto di Gandolfi LucaCOSENZA – Mariafrancesca Garritano nasce con la danza nel cuore; sin da piccola muove i suoi primi passi sul parquet della scuola cosentina di Isabella Sisca, segue le lezioni, si esibisce durante i saggi, sostiene gli esami di fine anno fin quando, ancora adolescente, arriva un “treno” di quelli che passano una sola volta nella vita. Mariafrancesca è tenace e determinata, crede in sé stessa e nel suo forte amore per la danza tanto da raccogliere al volo quell’opportunità e trasformare la propria passione in lavoro.

Il treno della vita la porta al Teatro alla Scala di Milano, è qui che continua la sua formazione artistica grazie all’Accademia che le permette prima di perfezionarsi e poi, dopo il diploma, di entrare a far parte del corpo di ballo. Con il tempo la Garritano inizia a ricoprire nei balletti ruoli sempre più importanti ma ad un tratto, dopo alcune sue dichiarazioni rilasciate al quotidiano inglese Observer, la sua collaborazione con l’importante Teatro milanese subisce una battuta d’arresto.

Mariafrancesca Garritano, in arte Mary Garret, viene licenziata per giusta causa solo per aver parlato dell’anoressia di cui, molto spesso, le ballerine (e non solo) diventano vittime, per aver scardinato un tabù che in molti cercano di non affrontare sperando che tutto si risolva per grazia divina, per aver portato alla luce un problema che tutti conoscono ma che preferiscono mettere a tacere come quando si pulisce una casa in superficie ma sotto il letto si tralascia la polvere che con il tempo si accumula, per aver aperto un vaso di Pandora che nessuno ha mai

Foto di Daniela Rende

avuto il coraggio di scoperchiare.

La parola a MaryGarret che ci accompagna in un viaggio nel mondo della danza.

 

La tua passione per la danza ti accompagna dalla tenera età. Hai frequentato la scuola di danza di Isabella Sisca per poi, ancora adolescente, entrare nell’Accademia del Teatro Alla Scala di Milano. Com’è stato passare da Cosenza ad una grande città come Milano, tenendo conto che eri ancora una ragazzina?

E’ stata davvero dura. Mi è mancata la famiglia e gli amici, nonostante sia riuscita a socializzare abbastanza in fretta. Vivere la città di Milano non era neanche possibile, perché i ritmi della scuola erano davvero frenetici. Ogni giorno le lezioni di danza sin dal mattino presto e la sera il Liceo Calssico serale per poter terminare gli studi iniziati a Cosenza. I primi anni sono stata assorbita completamente dalla realizzazione del mio sogno e forse questo mi ha aiutata a superare i momenti di sconforto per la solitudine e la lontananza da casa.

Nel 1998 entri a far parte del corpo di ballo de La Scala. Com’è dunque la vita di una ballerina professionista?

Quando ho iniziato a lavorare ho assaporato l’ebrezza di trovarmi in sala ballo a contatto con ballerini, coreografi e insegnanti di fama internazionale. Ogni giorno c’erano le prove dei balletti fino al pomeriggio e gli spettacoli erano a volte pomeridiani, ma il più delle volte serali. Nei momenti liberi investivo tempo e denaro per la cura di corpo e mente. Le responsabilità si aggiunsero man mano che affermai la mia personalità come artista ed il Teatro diventò, sin da subito, la mia seconda casa.

Quando nasce lo pseudonimo MaryGarret e cosa ti ha spinto a scrivere il libro “La Verità, vi prego sulla danza”?

La storia di come nasce il mio primo libro è raccontata nel seguito che sto scrivendo e che spero davvero di pubblicare. Ad ogni modo è nato quasi per gioco e solo durante la scrittura mi sono accorta di quanto fosse catartico. Il nome Mariafrancesca Garritano sarebbe risultato troppo lungo, di fianco ad un titolo altrettanto lungo, così scelsi il nome con cui mi chiamano sin da piccola, che è appunto Mary e modificai il cognome ispirandomi ad un film western che vidi per la prima volta grazie a mio fratello: “Pat Garret e Billy The Kid”.  Oggi io e mio fratello, musicista, portiamo in giro il nostro spettacolo di danza e musica dal vivo: “Mary Garret & Billy the Kid” proprio perché siamo legati a questo ricordo ed il country style fa parte della mia vita.

In un’intervista che hai rilasciato al quotidiano inglese Observer hai parlato di disturbi alimentari che affliggono molte ballerine de La Scala. Dopo le tue dichiarazioni sei stata licenziata. Quanto è radicato questo problema e perché si continua a far finta di nulla?

Il problema è radicato in forma proporzionale alle reazioni che ci sono state. In psicologia dicono che la negazione di un problema sia già l’ammissione del problema stesso. Quando le persone leggono le numerose interviste che ho avuto modo di rilasciare nel corso del tempo, capiscono che non mi riferivo alle ballerine della Scala ma alle ballerine, tutte. Il problema non è circoscritto ad un solo teatro, al contrario, è dimostrato dalla scienza e dalle ricerche presenti nella letteratura medica mondiale che l’ambiente della danza è tra quelli che più indurrebbero a diventare vittime dei disturbi alimentari. Non ho mai detto che sia la danza, nobile disciplina, ma gli ambienti in cui il sistema di pensiero è fallato. Purtroppo, però, la grave ignoranza dimostrata su questo tema continuerà a far perpetuare nell’errore, finché non si avrà il coraggio di ammettere che si deve e si può migliorare.

Voci insistenti, e molto probabilmente anche mendaci, sostengono che la tua denuncia è partita solo perché il tuo contratto lavorativo era ormai in scadenza e con molte probabilità di essere rinnovato.

Qualsiasi voce non è credibile se non ha un soggetto esplicito. Posso dimostrare con una busta paga che il mio contratto era a tempo indeterminato dal 2000 e sarei andata in pensione a 45 anni, come tutte le ballerine italiane. Sul mio sito inoltre c’è la comunicazione che il Teatro mi aveva appena promossa solista nel Giugno 2011. Suggerisco di fare la stessa domanda alla controparte, cioè il Teatro alla Scala, e risponderanno anche loro la verità riguardo alla mia posizione prima del licenziamento per giusta causa, dovuto all’articolo dell’Observer.

Com’è il tuo rapporto con il cibo e con il tuo corpo?

Mi piace mangiare, ho imparato anche a riconoscere gli alimenti nocivi per il mio metabolismo, non per questo sono troppo fiscale, ma la conoscenza delle cose aiuta a vivere meglio. Apprezzo molto la mia fisicità e l’apprezzavo anche prima che mi dicessero che dovevo dimagrire. Non ho mai avuto la percezione di avere qualcosa di sbagliato, eppure anche a me è successo di cadere nell’ossessione per la magrezza. Dagli errori si dovrebbe sempre imparare a migliorare.

Dopo il licenziamento hai avuto delle ripercussioni negative sulla tua carriera? Sei stata contatta da altri Teatri?

Ho avuto decisamente molti problemi. Nessun Teatro mi ha contattata, figuriamoci in Italia. Tutti pensavano che con il mio curriculum non avrei fatto fatica a ricollocarmi, invece non è così. L’età e lo scandalo che hanno montato dietro a questa storia non hanno agevolato e alle audizioni fatte fino ad ora non è seguito nessun ingaggio.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Voglio continuare a portare in giro lo spettacolo con mio fratello Massimo Garritano, sto scrivendo il seguito del primo libro e mi auguro che verrà fatta giustizia, vincendo la causa per il reintegro al mio posto di lavoro. Ci sono alcune collaborazioni con le scuole e l’universo medico che mi danno anche molta soddisfazione. A Milano, infatti, siamo stati i primi a terminare con successo il primo studio sulla nutrizione dei danzatori classici, presso il G.a.c. progetto Giovani al Centro, con cui collaboro e di cui è direttore artistico Michele Villanova, già primo ballerino del Teatro alla Scala. Questa è già una grande vittoria. Il 23 novembre, invece, danzerò il ruolo di Mercedes nel “Don Chisciotte” a Bergamo – Teatro Sociale ore 21,00.

Tu che hai seguito il percorso di gavetta tradizionale fatto di concorsi, audizioni, perfezionamento in Accademia cosa ne pensi dei talent e quanto possono essere utili ai ragazzi che desiderano fare della propria passione il proprio lavoro?

Chi sceglie di fare Teatro è difficile che vada ad un Talent per fare questo lavoro. Si va al talent perché è una vetrina e da la possibilità di farsi conoscere e di avere il guadagno più facile, forse. Dubito però che sia davvero così semplice perché molti ragazzi andati ai talent hanno poi dovuto ricominciare tutto da capo. Penso che fare Televisione sia una scelta diversa dalla scelta del teatro. I tempi sono totalmente all’opposto di quella che è la preparazione necessaria ad un danzatore. Ma nel mio primo libro parlo anche di questo argomento, quindi non mi dilungo e invito tutti a leggere per sapere quale sia “La verità” sulla danza, dal mio punto di vista!

Tu che sei una veterana della danza, quali consigli vorresti dare a tutti i giovani che desiderano intraprendere questa carriera difficile, faticosa e colma di sacrifici?

Il consiglio di sempre: la dignità prima di ogni cosa. Nessuna carriera ha valore senza potersi guardare allo specchio ed essere fieri delle persone che siamo.

 

Annabella Muraca

Due giovani cassanesi alla ribalta nazionale nell’arte della danza

CASSANO ALL’IONIO (CS) –  Due giovani cassanesi che sanno distinguersi  nell’arte della danza. Sono Vanessa Buffone e Francesco Serio di Cassano all’ Ionio, che formano una splendida coppia di danze latino-americano, livello amatori, protagonista nelle competizioni nazionali categoria 19/34 anni B1. I due straordinari ballerini cassanesi iniziano la loro carriera nel mondo della danza sportiva a circa 6 anni, coltivando giorno dopo giorno la passione verso tale disciplina. Grazie all’impegno mostrato, numerosi e  importanti sono stati i traguardi raggiunti durante la loro attività artistica; in particolare nel corso dell’anno accademico 2012-2013.

Primi classificati al Potenza Open 2013 presso il PalaBasento, evento importante per le Danze Standard e Latine Americane, competizione nazionale di danza sportiva: 7° Memorial Anna Sarnelli; Campioni Regionali in carica per la danza sportiva dal 2 marzo 2013; oltre che finalisti ai Campionati Italiani 2013, e quarto posto finale, il più grande festival della danza sportiva svolto lo scorso 14 luglio presso Rimini Fiera. Grazie a tale risultato i due hanno conquistato per merito in classe superiore, precisamente in 19/34 anni classe  A2.

L’amministrazione, il sindaco Giovanni Papasso e la giunta tutta, la città intera non possono che essere soddisfatti e fieri di questi due giovani nostri concittadini, che hanno saputo rappresentare l intera comunità con le loro qualità artistiche,ma anche umane, in tutte le competizioni nazionali.