Archivi tag: debito

Rende, il Comune stralcia 50mila euro di debito ad una famiglia in difficoltà

RENDE (CS) – Nel Comune di Rende esiste uno staff di professionisti (gli avvocati Laura Migliori e Luca Barbuto insieme all’equipe di gestori della crisi specializzati nel settore) che lavora con qualità, esperienza e serietà per venire incontro e aiutare aziende o famiglie che per vari motivi si sono ritrovati ad affrontare una situazione economica difficile da gestire. L’organismo di composizione della Crisi da Sovraindebitamento del Comune (c.d. Occ di Rende), in pratica ha il compito di semplificare e snellire passaggi delicati che l’azienda o il privato in difficoltà non riuscirebbe a gestire. Esprime soddisfazione l’Amministrazione Comunale di Rende, attraverso il Sindaco Marcello Manna, per il nuovo ed ulteriore risultato raggiunto dallo Staff di questo Organismo che riesce ad ottenere ottimi risultati e servire un territorio che presenta molti casi di non facile soluzione. Sono stati stralciati per una famiglia in serie difficoltà economiche, debiti per un ammontare complessivo di euro 50.000,00, con una esposizione debitoria complessiva di euro 105.000,00, nei confronti di banche, finanziarie, enti locali, Agenzia delle Entrate Riscossione, che la famiglia stessa non riusciva più ad onorare.

La famiglia in questione, avendo necessità di risolvere la propria crisi economica, per tirarsi fuori da una situazione non cercata né tantomeno voluta, si rivolgeva all’Organismo di Composizione della Crisi da sovraindebitamento presso il Comune di Rende. Gli avvocati Migliori e Barbuto prendendo a cuore la grave situazione familiare, avviavano immediatamente le pratiche necessarie, utilizzando tutti gli strumenti normativi previsti dalla Legge 3/2012 più comunemente nota come “Legge Salva Suicidi” che fornisce soluzioni al debito per privati, famiglie, professionisti ed imprese.

Il Tribunale di Cosenza, accoglieva le motivazioni addotte dal team di esperti operanti all’interno dell’OCC DI RENDE, approvando ed omologando il piano presentato, riducendo il debito del nucleo familiare di oltre 50.000,00, che di fatto consentirà al medesimo nucleo familiare una ripresa sia privata che professionale.

Omicidio a Montebello Jonico, arrestato il colpevole

MONTEBELLO JONICO (RC) – I Carabinieri hanno arrestato Giuseppe Tripodi, 51 anni, incensurato e padre di 5 figli, per l’omicidio di Giuseppe Antonio Pizzichemi, avvenuto ieri sera nella frazione Fossato di Montebello Jonico. La vittima, 50 anni, è stata ferita mortalmente all’addome da 3 colpi di pistola calibro 7.65. Al momento del fermo, il colpevole ha consegnato l’arma usata per l’omicidio, regolarmente registrata ai Carabinieri. Secondo gli inquirenti, i due uomini erano conoscenti e alla base dell’insano gesto ci sarebbe stato un diverbio causato da un debito di poche migliaia di euro che la vittima aveva nei confronti di uno dei figli di Tripodi per alcuni lavori agricoli.

Secondo la ricostruzione effettuata dai Carabinieri, Tripodi, affacciato dal balcone della sua abitazione, avrebbe chiesto a Pizzichemi, in cortile insieme ad altre persone, di saldare il debito, al che la vittima, titolare di un frantoio di recente chiuso e noto già alle forze dell’ordine per vicende non gravi, avrebbe invitato l’altro a scendere per «chiarire definitivamente la questione».

Ragazzo ucciso nel catanzarese,domani l’autopsia

www.ansa.it
www.ansa.it

CATANZARO(CZ)-Sarà eseguita domani l’autopsia sul cadavere di Marco Gentile, il diciottenne ucciso a Catanzaro per un debito di 10 euro relativo all’acquisto di sostanze stupefacenti. Gli agenti della squadra mobile e delle volanti, per l’omicidio hanno fermato Nicolas Sia, di 19 anni. Prevista sempre domani l’udienza di convalida del fermo di Sia. Il Pm Paolo Petrolo ha inoltrato al giudice per le indagini preliminari la richiesta di convalida per omicidio volontario premeditato.

Intervista a Giulietto Chiesa su crisi, futuro, media, Alternativa e Grillo

Giulietto Chiesa ha partecipato al convegno su crisi e politiche europee che si è tenuto a Pentone(Cz), presso il salone del Santuario di Termine. Lo abbiamo sentito su crisi, futur, media, Alternativa e Grillo.

Crisi e scenari futuri: solidarietà o guerra

Fatti e interpretazioni

Media e manipolazione

Grillo e Alternativa

 

 

 

A cura di Rita Paonessa

FOCUS/Crisi, politiche europee, futuro: un convegno a Pentone (Cz). Giulietto Chiesa ha chiuso la serata

PENTONE (CZ) – Crisi, politiche europee, debito e speculazione, futuro: se ne è parlato a ‘Famiglie in crisi: quale futuro per l’Italia?’. Il convegno si è tenuto a Pentone, in provincia di Catanzaro, presso il salone del santuario di Termine. Giulietto Chiesa [intervista] ha chiuso la serata. Prima di lui sono intervenuti Alberto Scerbo (docente Magna Graecia già direttore Osservatorio Giuridico Conferenza Episcopale Calabra), Vincenzo Falcone (docente universitario già segretario generale Comitato delle Regioni UE) e Sergio Basile (direttore ‘QuiEuropa’ – Osservatorio nazionale Politiche Europee). Dopo i saluti del sindaco di Pentone, Raffaele Mirenzi, ha introdotto il convegno Don Gaetano Rocca, rettore del Santuario e direttore diocesano Ufficio Pastorale del Lavoro e Problemi sociali. L’incontro è stato organizzato dal Santuario Madonna di Termine, in collaborazione con l’Università ‘Magna Graecia’ di Catanzaro (Dipartimento di Filosofia del diritto), QuiEuropa (www.quieuropa.it) e Comune di Pentone.

«Ce ne torniamo a casa arricchiti, ma ci avete dato troppe nozioni», interviene un uomo dal pubblico a fine serata. In effetti, i relatori hanno dato informazioni e dati, anche tecnici, di cui non si sente parlare spesso: sulle prime, orientarsi è difficile. Ma il sasso è stato lanciato. Per Don Gaetano Rocca non sono importanti tanto le risposte quanto le domande. Il rettore del santuario, nell’introduzione, ha fatto ricorso alla metafora, diffusa, della malattia e della cura: «la malattia è evidente e conclamata – ha detto – la terapia per risolverla è avvolta da una nebulosa che spazia tra ideologia e particolare formazione culturale». Tra gli altri, ha citato Ford: «È un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina».

L’elemento comune alle relazioni sembra essere stato il fattore tempo. E’ necessario agire in fretta. E’ necessario guardare al lungo termine per intravvedere gli esiti – catastrofici – della crisi attuale e trovare le relative soluzioni. E’ necessario pure guardare al passato. Per tentare di capire come siamo arrivati al punto in cui ci troviamo, individuare le responsabilità, renderci conto di chi siamo e di chi possiamo essere. Dopo gli interventi dei relatori, i presenti hanno posto domande e condiviso riflessioni: il confronto è continuato.

 

Cambiamenti veloci e politica lenta, il caso Calabria – Mutamenti economici veloci, politica lenta nel rispondere: è il gap messo in luce da Vincenzo Falcone. Quanto all’Europa, per il professore, «la coscienza europea non si ottiene dall’oggi al domani e, anche se il percorso è ancora lungo, il processo è irreversibile». Falcone si è soffermato sulla Calabria, «la regione dove nulla si trasforma – ha detto – lo dico perché a causa di una classe dirigente che non sa guardare oltre il breve periodo ed è carente circa la conoscenza dei processi, cioè noi abbiamo una classe politica ignorante, che non conosce la storia della Calabria». Il professore ha snocciolato alcuni dati: accesso al credito inesistente, 70mila miliardi di vecchie lire messe a disposizione della Calabria, impatto degli interventi comunitari uguale a zero.

Politica, economia, Europa – Alberto Scerbo ha fatto il punto sull’Europa: una parola – secondo lui – dietro cui ci si nasconde («Si dice ‘ce lo ha ordinato l’Europa’, ma non so quante cose ci ha realmente ordinato l’Europa»). Per il docente, l’Europa politica non c’è: «un problema molto difficile è la sovranità degli Stati: perché si possa parlare di un organismo sovranazionale, è necessario che gli Stati facciano un’azione di abdicazione alla propria sovranità, ma questa abdicazione non c’è stata». D’altra parte, Scerbo ha sottolineato la prevaricazione dell’elemento economico: «l’economia è diventata il problema essenziale, muove la politica: politica e diritto sono arretrati e hanno messo davanti a sé l’elemento economico, usato per giustificare le scelte della politica e del diritto».

Debito e risposte europee (Fiscal Compact e Fondo salva Stati) – Sergio Basile ha analizzato debito pubblico e risvolti delle risposte europee. «In Italia il debito pubblico scoppia negli anni ’80 – ha spiegato – in trenta anni passa dal 60% al 125 %». Ha proseguito: «in parte è dovuto alla cattiva gestione politica, ma questo è vero solo al 10%, lo dicono i dati». Il direttore di QuiEuropa ha fatto, quindi, riferimento alla privatizzazione della Banca d’Italia (1992, Governo Amato), agli 80 miliardi di interessi passivi pagati ogni anno alle banche, alle agenzie di rating e ai loro “consigli” manipolati seguiti come diktat, ai 45 miliardi d’euro l’anno che dovremmo pagare per venti anni secondo il Fiscal Compact, ai meccanismi inquietanti del Fondo salva Stati. Fattori che hanno giocato e giocano un ruolo rilevante nel debito pubblico. «La mia non è una teoria complottista, sono dati pubblici, si trovano su internet», ha precisato Sergio Basile.

Crisi, pianeta e guerra – Giulietto Chiesa ha ampliato la prospettiva al pianeta e agli scenari futuri. Il giornalista ha spiegato che le risorse del pianeta (petrolio incluso) sono limitate, ma viviamo in un sistema – quello capitalistico – orientato a uno sviluppo illimitato. «Ma in un sistema finito di risorse, uno sviluppo infinito è impossibile». D’altra parte, paesi fino a ieri sfruttati – Cina, Brasile, America Latina, India, i cosiddetti BRICS – crescono velocemente. «Non siamo più al centro del mondo – ha detto – dovremo fare i conti con la necessità di diminuire i consumi. Per il presidente di Alternativa, proseguire con questo ritmo significa andare dritti verso la guerra perché «si dovrà andare a prendere le risorse dove ci sono». Perciò «non possiamo più crescere», è la conclusione di Giulietto Chiesa, in controtendenza rispetto al leitmotiv di questi tempi. Il giornalista ha fatto anche riferimento all’infinita produzione di denaro e a rifinanziamento delle banche fallite.

 

Rita Paonessa

Reggio Calabria: difficile quantificare il debito

“Per Reggio Calabria impossibile quantificare il ‘rosso'”. E’ quanto dichiara porta il Sole 24 ore, quotidiano economico, in cui in una pagina dedicata ai conti degli enti locali “a rischio” in vista del Consiglio dei ministri di giovedì che si occuperà di un decreto legge sul cosiddetto fondo anti-dissesti, si evince quanto sia a rischio la situazione della città che si affaccia sullo Stretto di Messina.

Gli ispettori della Ragioneria generale dello Stato – un anno fa – incaricati da Roma di redigere la contabilità dal 2007 al 2010, stimarono un disavanzo di 160 milioni di euro, cifra che fu considerata “approssimata per difetto”.

Ben diversa è la stima calcolata dalla Corte dei conti la scorsa estate: secondo quanto riporta il Sole 24 ore, l’autorità giudiziaria riferisce di un ammanco che si aggira itorno ai 301 milioni di euro, cifra equivalente all’indebitamento complessivo indicato nel conto consuntivo 2009 (ultimo disponibile) esclusi quindi i disavanzi degli anni successivi.