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Utilizza il proprio Lido posto sotto Sequestro, Denunciato

Capitaneria di porto sequestra stabilimento balneare in località Catona a ReggioREGGIO CALABRIA – Un uomo di 52 anni, A. F., è stato denunciato dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia Costiera per aver utilizzato il proprio stabilimento balneare a Catona, posto sotto sequestro lo scorso 30 giugno e affidatogli in custodia senza la facoltà di utilizzo.

L’uomo, pensando di non essere sotto controllo, ha utilizzato il lido, violando i sigilli apposti nell’atto del sequestro ed è stato colto in flagranza di reato dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia Costiera.

Sequestrati 391 mila euro fondi eu. Denunciato un imprenditore crotonese

finanzaCROTONE – Il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Crotone ha sequestrato beni per 391 mila euro al legale rappresentante di una società che opera nel settore delle costruzioni. L’avvocato è stato denunciato per truffa ai danni del bilancio comunitario. Nel corso delle indagini è emerso che l’azienda non ha svolto corsi di formazione e ha licenziato i dipendenti, nonostante avesse beneficiato di fondi per incrementare l’occupazione.

Truffa ai danni dell’Inps.Denunciati176 braccianti

guardia-di-finanza-1Castrovillari(Cs) È stata scoperta una truffa ai danni dell’Inps. La Guardia di finanza di Cosenza, a seguito della scoperta, ha denunciato 176 falsi braccianti. La truffa, secondo i finanzieri, è stata organizzata da un imprenditore agricolo della sibaritide ed ha consentito ai falsi braccianti di percepire illegalmente un’ indennità   pari a 627 mila euro. Le indagini della Guardia di finanza sono state dirette dalla Procura della Repubblica di Castrovillari.

Denunciato uomo nel Crotonese per Favoreggiamento Prostituzione

prostituzioneCROTONE – Un uomo di 55 anni è stato denunciato dalla polizia di Crotone per favoreggiamento della prostituzione.

L’uomo è risultato il proprietario di un appartamento utilizzato da alcune prostitute straniere per i loro incontri. A dare l’allarme sono stati i condomini che, preoccupati dal continuo via vai di uomini nel palazzo, soprattutto durante le ore serali, hanno richiesto l’intervento della squadra mobile.

 

Sequestrati pirotecnici, denunce per due persone

fuochi-dartificioTREBISACCE:  Una tonnellata di pirotecnici di genere proibito è stata sequestrata a Trebisacce dai militari della Guardia di finanza di Sibari. Il materiale pirotecnico era custodito in un deposito illegale. La struttura è stata individuata nel corso di una serie di controlli compiuti dalla Guardia di finanza. Le due persone che detenevano i fuochi ed il proprietario dell’immobile sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Castrovillari.
   

Truffa all’Inps: denunciati 829 persone per associazione per delinquere

thCosenza Un truffa ai danni dell’Inps da circa 3 milioni di euro è stata scoperta dai finanzieri del Comando provinciale di Cosenza che hanno denunciato 829 tra imprenditori e braccianti agricoli per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e di falso in atto pubblico. I truffatori, grazie all’uso di documenti falsi, avrebbero illegittimamente percepito contributi dall’Inps quali indennità di disoccupazione, malattia, maternità e assegni familiari.

Truffa per 700 mila Euro: 4 Denunce

soldi-euro-id9901CORIGLIANO CALABRO (CS) – La Guardia di Finanza di Corigliano Calabro ha scoperto un truffa da 700 mila euro ai danni della regione Calabria.

Quattro le persone denunciate, per frode, truffa e reati fiscali, provenienti da tre società del settore edile che hanno fatto risultare false fatture allo scopo di ricevere fondi della regione per lo svolgimento di corsi di formazione a persone diversamente abili.

I fondi erogati, destinati al progetto e quindi a favorire l’occupazione, non sono mai stati investiti per lo svolgimento dei corsi.

Falsi Braccianti nella sibaritide: la condanna della Coldiretti

Coldiretti_CalabriaColdiretti Calabria insieme alla Fondazione Agromafie è impegnata a costruire un sistema di regole e proposte legislative per  debellare  il fenomeno dell’assunzione fittizia di braccianti agricoli. La fondazione Agromafie e l’associazione Coldiretti Calabria dichiara soddisfazione per il successo dell’ultima operazione nella sibaritide della Guardia di Finanza del “Gruppo Sibari che ha smascherato un ingente giro d’affari finalizzato all’assunzione fittizia di braccianti agricoli. “Si tratta dell’ennesimo episodio  di macro-corruzione: reati, cioè, di corruzione dai quali si propagano effetti di arricchimento non limitati ai soggetti che li commettono, ma che si trasformano in produttori di convenienza per un universo di altri soggetti” ha dichiarato Pietro Molinaro, Presidente Coldiretti Calabria.

Sono episodi da condannare senza riserva – aggiunge –  perché  incrinano il rapporto di fiducia tra le vere imprese agricole e la cooperazione sana e buona  con i cittadini/consumatori. Per la Coldiretti, bisogna proseguire incessantemente perseguendo anche quel reticolo di operatori-“faccendieri” “professionisti delle carte” che in spregio ad ogni collocazione lavorativa alimentano un circuito perverso di intrecci e si arricchiscono sfruttando quelli che sono i diritti dei veri lavoratori: queste persone  -conclude Molinaro – bisogna continuare a smascherarle affinché siano espulse definitivamente dal sistema.

 

 

Denunciato pescatore calabrese per possesso di novellame

POLICORO (MT) – La Polizia stradale ha denunciato un pescatore, di 42 anni, di Rossano (Cosenza), perché trovato in possesso di tre quintali di novellame di pesce, specie di cui sono vietati la pesca, il trasporto e la commercializzazione. L’uomo è stato fermato a bordo di un automezzo sulla statale Jonica mentre era diretto in Calabria, dove avrebbe commercializzato il novellame.

Il sindaco Occhiuto sporge denuncia al Consorzio Autolinee

RENDE (CS) – Dopo il sequestro amministrativo di tre mezzi dell’Amaco della Circolare veloce rossa Cosenza-Rende-Unical da parte della Polizia stradale e della Polizia municipale di Rende, avvenuto ieri per presunte irregolarità riscontrate nella documentazione durante un controllo, il sindaco Mario Occhiuto ha deciso di rispondere con leggi e carte alla mano: infatti ha sporto denuncia al Consorzio Autolinee,  firmando la denuncia  personalmente e indirizzandola alla Procura della Repubblica del tribunale di Cosenza. Queste le parole con cui l’ha introdotta: “L’Amaco è un’azienda pubblica e come tale svolge un servizio pubblico che noi amministratori abbiamo l’obbligo di offrire ai cittadini per soddisfare il diritto a muoversi liberamente. È paradossale che questo diritto possa essere inficiato da un’azienda privata che da ben 40 anni è concessionaria di un servizio affidato senza nessuna gara dalla Regione Calabria, in contrasto con il principio della libera concorrenza che infrange tutte le leggi della Comunità europea (ragion per cui sono in corso delle sanzioni comunitarie). Come Amministrazione comunale, insieme al Comune di Rende, ci interessa invece fare gli interessi dei cittadini e non dei privati, oltre che ridurre l’inquinamento provocato dall’uso spropositato delle autovetture, causa principale di malattie. Non si capisce quindi come mai, attraverso atteggiamenti che fanno pensare a collusioni e intimidazioni, alcuni organi che dovrebbero svolgere un lavoro al servizio degli enti locali e dello Stato, favoriscano indirettamente un privato, bloccando un diritto della comunità. Adesso mi aspetto che la Regione Calabria non se ne lavi più le mani, non prestandosi come al solito a tutelare gli interessi di pochi a scapito dei diritti dei cittadini, con un atteggiamento che sembra essere sempre più rispondente agli interessi delle lobby”.

In sintesi un chiaro invito a svolgere indagini su alcuni fatti specifici relativi al ‘Consorzio AutolineeDue Scarl’.

Nella sua denuncia, il Sindaco ricorda innanzitutto il principio costituzionale della sussidiarietà verticale (ovvero: che delle esigenze peculiari di una certa comunità, in tal caso le esigenze sui trasporti, si interessi prima di tutto l’ente ad essa più vicino. E dunque, in tal caso, il Comune).

Ancora, Occhiuto ricorda i principi di legislazione nazionale e in particolare la Riforma Delrio (legge 56/2014) nella quale rientra la Pianificazione del trasporto in ambito provinciale, con l’associazionismo comunale mediante il sistema della convenzione (quanto accaduto appunto attraverso la firma di un protocollo di intesa tra Comune di Cosenza e Comune di Rende).

E ricorda, infine, la legge regionale L. 23/1999 sul piano del traffico ad opera dei Comuni che possono, così, istituire eventuali servizi aggiuntivi.

In riferimento alla vicenda del sequestro di ieri, scattato probabilmente dalla Polizia stradale e Municipale rendese come conseguenza degli esposti del presidente del Consorzio, Carlomagno, l’Amaco  ha richiesto un foglio di via alla motorizzazione civile che consentirà di transitare dal Comune di Cosenza a quello di Rende evitando di incorrere in questo tipo di sanzioni eccessivamente zelanti e nella fattispecie paradossali.

Dal momento che questo genere di servizio integrato è attivo pure fra Cosenza e Castrolibero, perché – domanda il sindaco Occhiuto alla magistratura – i controlli posti in atto mercoledì, fra l’altro alla presenza di un accordo fra Comuni, non sono mai stati fatti prima d’ora? Testuale: Ci si chiede, a tal fine, perché la Polizia Municipale di Rende solo oggi intende sanzionare una irregolarità meramente formale della carta di circolazione dei bus Amaco (meramente formale poiché a corredo della stessa è comunque presente la citata Intesa tra i due Comuni, nonché la citata legge Regionale 23/99 che consente tale intesa) quando ha tollerato per una pluralità di decenni che i Bus Amaco entrassero nel territorio rendese, per giunta senza alcuna convenzione formale tra i due comuni, e sostassero addirittura come capolinea alla fermata nel territorio rendese notoriamente conosciuta come Fermata Bar Occhiuto e Bozzo? Tra l’altro, nell’occasione del fermo dei mezzi, tutti i passeggeri venivano costretti a scendere con ovvi disservizi creati agli stessi. Perché simile circostanza è da sempre tollerata dagli organi di polizia anche in relazione ai Bus Amaco che attraversano tutto il territorio di Castrolibero sino a inerpicarsi fino a C.da Rusoli?.

Il ritiro del libretto è un paradosso in quanto l’area urbana di Cosenza non si limita ai confini di Cosenza. Da qui ho ritenuto opportuno e non più prorogabile la necessità di investire il Procuratore della Repubblica di occuparsi della vicenda alla luce delle nostre deduzioni. Un diritto imprescindibile dei cittadini è avere una mobilità migliore con servizi più economici, cosa che avviene anche nelle grandi città con un’area urbana sicuramente anche più vasta di quella di Cosenza e con benefici sia in termini economici e sia in termini di sostenibilità urbana. Il diritto allo studio universitario, poi, implica anche la possibilità di organizzarsi con spostamenti che non siano riconducibili un unico vettore ma a quello a scelta più conveniente”.

Si tratta del principio di democrazia urbana spesso citato da Mario Occhiuto: “Non vedo come sia concepibile che un privato che è già detentore di un servizio ottenuto senza una gara pretenda che questo servizio diventi un diritto acquisito di sua proprietà, venendo meno al principio di concorrenza per le concessioni del trasporto pubblico. D’altronde anche i signori del Consorzio Autolinee utilizzano in alcuni casi autobus urbani per un servizio extraurbano e fanno più fermate rispetto a quelle consentite nel programma del percorso extraurbano”.

Nella denuncia in questione, Mario Occhiuto non dimentica, fra le altre cose, che nel giorno dell’inaugurazione del servizio della Circolare rossa, festeggiata da Cosenza a Rende e fino all’Università dagli studenti entusiasti dei nuovi bus, i conducenti dei mezzi del Consorzio ponevano in essere una serie di azioni di ritorsione che potrebbero essere ricondotte all’interruzione di pubblico servizio nonché quello di violenza privata (basti ricordare che il blocco istantaneo e senza preavviso è avvenuto in periodo di sessione di esami, ad esempio).

“In questo regime di piena illegittimità – conclude Occhiuto – essendo persino destinatari, come detto, di contributi pubblici percepiti per ogni chilometro e senza alcun controllo, i vertici del Consorzio pretendono pure di vietare al Comune capoluogo e a quello di Rende di soddisfare le esigenze dei cittadini, esigenze che per noi, ripeto, rappresentano un obbligo e la priorità”.

Come dire: non si fa retromarcia. Ulteriore riprova è data dal fatto che il sindaco Occhiuto oggi pomeriggio come atto tangibile di questa posizione ha deciso di risalire su un bus Amaco ed ha seguito da passeggero, insieme all’assessore ai Trasporti del Comune di Rende, Francesco D’Ippolito, e agli altri utenti, l’itinerario da Cosenza a Rende incontrando poi al capolinea dell’Unical il rettore Gino Mirocle Crisci e una folta rappresentanza di studenti.