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Il suino nero di Calabria protagonista al Fico di Bologna

BOLOGNA – Continuano allo stand istituzionale della Regione Calabria a Fico (Bologna), gli eventi dedicati alla promozione delle eccellenze agroalimentari del territorio calabrese. I giorni scorsi sono stati dedicati agli assaggi dei Salumi DOP di Calabria e, in particolare, del Suino Nero calabrese. Nella “Statistica murattiana” del Regno di Napoli, risalente al 1811, si legge che nella Calabria Citeriore «L’industria de’ neri è mantenuta dà villici anche i più miseri, e per ragion di negozio, e per provvedimento della sugna necessaria al condimento de’ loro cibi giornalieri». Un po’ più avanti nel testo si può anche leggere come la diffusione di questi animali fosse importante e necessaria anche dal punto di vista economico tanto da essere allevato anche in casa: «in abitazioni ristrette e poco ventilate albergano volentieri polli, animali di bassa corte ed anche i neri».

I “neri” sono proprio i maiali di colore nero. Col mantello nero con le setole ispide e le grandi orecchie pendenti sugli occhi su un profilo nasale rettilineo e una testa conica. Animali che pascevano liberi e indisturbati per le strade dei paesi di Calabria e che costituivano uno dei capisaldi dell’economia domestica e che nella metà degli anni Settanta del Secolo scorso hanno rischiato persino l’estinzione.

La varietà calabrese è di provenienza incerta ma sembra derivare dal ceppo pugliese, assai diffuso in tutto il meridione, che a sua volta deriva dal suino casertano, varietà rara e pregiata.

Nell’aula Maestrale si sono tenuti una serie di incontri con i Maestri assaggiatori dell’Arsac Teresa Nicoletti, Angelo Diego D’Onghia e Martino Convertini, che hanno raccontato enogastronomicamente il territorio calabrese attraverso degustazioni guidate dei Salumi DOP e di Suino Nero in abbinamento ai vini regionali.

 

Degustazioni guidate di pancetta e soppressata DOP

La sessione “Alla scoperta dell’antica e sapiente tradizione dei salumi di Calabria” è stata caratterizzata da degustazioni guidate di: soppressata e pancetta DOP in abbinamento al vino bianco IGP Calabria (Greco); soppressata e pancetta di Suino Nero di Calabria in abbinamento al vino rosso IGP Calabria (Gaglioppo). Mentre protagonista de “I salumi calabresi: dalla tradizione alla DOP” sono state le degustazioni guidate di salsiccia e capocollo DOP in abbinamento al vino bianco IGP Calabria (Pecorello); salsiccia e capocollo di Suino Nero di Calabria in abbinamento al vino rosato IGP Calabria (Magliocco).

Tutti gli eventi di “Fico – Fabbrica Italiana COntadina” sono realizzati su iniziativa della Presidenza della Regione Calabria – Settore Internazionalizzazione – in collaborazione con l’Arsac, l’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese. Fico, già da qualche settimana, ha superato il milione di visitatori. f.d.

La Camera di Commercio apre le porte al territorio

COSENZA – Promuovere le bellezze naturalistiche e le eccellenze enogastronomiche ed agroalimentari del territorio cosentino è stato al centro dell’iniziativa “Porte aperte alla Camera”, una delle attività promosse dal presidente dell’ente camerale di cosenza, Klaus Algieri.

Per l’occasione è stata presentata l’associazione Strada del vino e dei sapori delle terre di calabria della provincia di cosenza, un interessante progetto di marketing territoriale nato nell’ottica di un accrescimento dell’economia locale e della promozione dei prodotti enogastronomici della provincia di Cosenza.

cam com limoniAll’interno della manifestazione è stato realizzato anche un ideale abbraccio tra passato e futuro ovvero tra le 31 imprese storiche e i 15 neo aspiranti imprenditori della provincia di cosenza che, nell’occasione, hanno ricevuto un attestato di partecipazione al progetto nazionale “Crescere Imprenditori” mentre alle imprese storiche e longeve della provincia di cosenza è stato consegnato un cofanetto ricordo.

All’iniziativa della Camera di Commercio era presente la caporedattrice centrale della celebre rivista Touring, Isabella Brega intervenuta sul tema “Viaggio intorno al piatto”.

Al termine della manifestazione la Camera è stata offerta ai partecipanti una degustazione di prodotti DOP e IGP dei Consorzi che fanno parte dell’associazione Strada del vino e dei sapori delle terre di calabria della provincia di cosenza.

Fiorenza Gonzales

Coldiretti, sempre più importante la sfida di far conoscere il vino made in Calabria

CATANZARO – Sempre più convinta, la Coldiretti ribadisce la sua opposizione al Decreto del Dipartimento agricoltura che autorizza «l’aumento del titolo alcolometrico – volumico minimo naturale delle uve e dei mosti per la produzione di vino comune, IGP e DOP nonché, dei spumanti per la campagna 2016/2017”. Pratica lecita, per carità, ma inopportuna, precisa Pietro Molinaro Presidente Coldiretti Calabria,  poiché questo dovrebbe succedere solo nelle annate sfigate dove il sole non ha fatto abbastanza bene il suo lavoro, invece si ripete ogni anno e quest’anno poi il sole, come abbiamo già avuto modo di dimostrare, non è mancato. Su questa vicenda, Coldiretti rilancia anche sulla scorta di quanto dichiarato dal Presidente del Consorzio di Tutela di Cirò-Melissa – al quale diciamo innanzitutto che vogliamo valorizzare insieme ciò che di bello è stato fatto in questi anni – che parla di “pratica autorizzativa preventiva».

coldiretti

  «La Regione – prosegue – avrebbe fatto bene almeno ad evitare il ricorso all’arricchimento per i vini DOP che rappresentano la distintività del territorio. A sostegno, Molinaro cita quanto previsto dai disciplinari di produzione dei vini DOC di Cirò e Terre di Cosenza che garantiscono storia, zona di produzione, destinazione delle uve  che devono provenire dai vigneti ubicati nell’intero territorio amministrativo delle DOC. I disciplinari, prevedono già clausole di salvaguardia,  sui valori relativi al Titolo alcolometrico volumico naturale minimo, sono insomma, (i disciplinari),  la carta di identità del vino che beviamo.  Il Decreto del Dipartimento ci pare va in tutt’altra direzione ed è palesemente a “maglie larghe” sia per la provenienza dei mosti da impiegare che per l’allargamento a tutta la Calabria. Molinaro allora suggerisce, proprio  per valorizzare ruolo e funzioni dei Consorzi di Tutela, che ci sia come elemento di trasparenza a beneficio dei cittadini-consumatori,  nonché di cantine, l’evidenza sull’uso di mosti concentrati rettificati (MCR) e la loro provenienza, proprio per rimarcare la differenza delle produzioni. Altrimenti – prosegue – il rischio è che si rendono inefficaci gli sforzi di chi, invece, ha scelto di fare vino in vigna, potando, diradando e selezionando, valorizzando i vitigni autoctoni,  alla ricerca di quel valore aggiunto che i mercati di tutto il mondo sono pronti a riconoscere. È doveroso e fondamentale  – continua ancora Molinaro – che non si crei confusione e che le differenti scelte produttive siano comunicate in modo chiaro e diretto e che le istituzioni regionali attraverso i Consorzi di Tutela intervengano a tutela di queste differenze. Ritengo  -conclude  – che l’intera vicenda possa essere utile anche a rivedere il disciplinare di produzione del vino Cirò. Il vino  – conclude – deve essere sempre di più ambasciatore del vero “made in Calabria”: questo è il campionato competitivo che la Coldiretti vuole giocare».

Vescicolare suina, Coldiretti e Suinicoltori calabresi ricorrono al TAR a difesa dei salumi DOP

CATANZARO – La Coldiretti Calabria e la Associazione Suinicoltori Regionali Calabresi presentano ricorso al TAR Calabria contro la Regione Calabria e il Commissario ad acta per la Sanità, per l’annullamento del Decreto Commissariale n. 139 del 22.12.2015, riguardante “Piano Straordinario per l’acquisizione della qualifica di Regione accreditata per la Malattia Vescicolare dei suini, nonché del detto Piano Straordinario, della relativa modulistica tutto pubblicato sul BURC del 08.01.2016”.

Il Piano è diretto all’eradicazione della malattia vescicolare dei suini, malattia infettiva di tipo virale che si trasmette tra i suini principalmente per via orale, ma le modalità di intervento individuate dal Decreto Commissariale non soddisfano le esigenze degli allevatori; secondo una nota diffusa dalla Coldiretti, “gli abbattimenti e le macellazioni “sommarie” senza compensazione economica, come previste, recherebbero un danno schiacciante agli allevatori, già in forte difficoltà. Senza dire poi del vulnus al prestigioso patrimonio suinicolo regionale e alla filiera suinicola dei quattro salumi DOP che vanno difesi quale vera e propria ragione di interesse pubblico”.

La scelta delle associazioni di categoria di ricorrere al TAR arriva dopo una serie di note e incontri “sulla eradicazione delle epizozie in Calabria e dopo la richiesta ufficiale di revoca in autotutela del Decreto”, come commenta Pietro Molinaro, Presidente della Coldiretti Calabria, secondo il quale “non ci è rimasto altro che rivolgerci alla Magistratura Amministrativa alla quale fin d’ora riponiamo la fiducia nostra e degli allevatori”.

Controlli su tutela Dop e Igt

REGGIO CALABRIA – Il comando provinciale del Corpo forestale dello Stato di Reggio Calabria, nell’ambito della tutela dei prodotti a marchio Dop e Igt e del trasporto su strada delle carni, ha elevato nelle ultime settimane sanzioni amministrative per 12 mila euro. Secondo quanto emerso dai controlli, che si sono intensificati nel periodo delle festività natalizie, in diversi punti vendita sono stati esposti prodotti presentati in modo da indurre in errore sull’origine e la provenienza.

Olio calabrese: grande qualità in costante crescita

COSENZA – Si dimostra un comparto vivace e che innova e si avvalora sempre di più pronto a confrontarsi a livello nazionale ed internazionale. E’ il caso di due aziende agricole aderenti a Coldiretti e che fanno parte del circuito “Campagna Amica” :Frigoli Tommaso di Rossano (CS) e Laino Rosa di Cerchiara di Calabria (CS). La prima, Figoli Tommaso ha vinto la selezione regionale Biol, organizzata dal Comitato Biol dell’ARSAC, si è tenuta a Mirto Crosia dove il Comitato d’assaggio regionale degli oli vergini riconosciuto dal Mipaf ha svolto la preselezione regionale. L’olio dell’azienda Figoli, partecipa di diritto al premio internazionale che si tiene ad Andria (BA) ed al quale dopo una ulteriore selezione da parte di assaggiatori, esperti, e capo panel provenienti da tutto il mondo, è rientrato tra i top 80 del mondo tra gli oli biologici. L’azienda Laino Rosa, è tra i cinque finalisti del premio “sirena d’oro di Sorrento”per i migliori oli Dop e IGP italiani. Sono due risultati importanti – commenta soddisfatto Francesco Cosentini direttore di Coldiretti Calabria – che testimoniano la grande qualità in costante crescita del nostro olio.

Bergamotto: a rischio l’uso dell’essenza nella profumeria a favore dell’essenza sintetica

La notizia se confermata è davvero allarmante – esordisce Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – nel commentare l’iniziativa dell’Unione Europea che ha proposto di mettere al bando o di limitare fortemente alcuni ingredienti essenziali per distillare la maggior parte dei profumi. La motivazione addotta è che producono allergie. Tra questi – riferisce Molinaro – vi è l’essenza di bergamotto che la stessa Unione Europea dopo averla classificata DOP, in modo contraddittorio adesso la vuole danneggiare. I beneficiari di tale provvedimenti sarebbero le lobby-multinazionali della chimica che, alla naturalità e genuinità preferiscono le alchimie e le formule di laboratorio per portare avanti progetti egemonici di essenze sintetiche da utilizzare come fissatori nei profumi. La storia si ripete : il bergamotto, frutto che si produce esclusivamente in una bene identificata area della provincia di Reggio Calabria, da cui si estrae l’essenza utilizzata nella profumerie ed in altri svariati utilizzi, che già a causa di fantasiose ricostruzioni tra fine anni 80 e inizi del 90 aveva ricevuto una mazzata, ora dopo che i produttori si sono rimboccati le maniche rilanciando la coltura e la preziosa essenza con notevoli investimenti, c’è il concreto rischio di una seconda mazzata che può essere fatale: un sonoro schiaffo mollato alla Calabria, unica produttrice nel mondo di Bergamotto. Se questo accadesse, dovremmo registrare una gravissima perdita per la nostra economia e per il paesaggio della costa reggina e si darebbe ragione ai predoni dell’identità che lavorano nell’ombra per fare affari, artefici di un mercatismo senza regole che vuole l’omologazione. Ad onor del vero – prosegue Molinaro – le più note case produttrici di profumi sono insorte, parlando, se venisse portato avanti questo disegno, “di fine dei preziosi balsami e di mostruosità aberrante”. Tra l’altro, le fragranze naturali e tra queste il bergamotto, nella storia solo in 15 casi hanno causato leggere allergie. Noi – afferma Molinaro – vogliamo credere in una Europa che opera in un contesto di regole certe a salvaguardia dei beni comuni e dello sviluppo sostenibile dei territori rispettandone la loro vocazione e che ancora sappia riconoscere il valore strategico del made in Italy. Certamente –conclude –occorre tenere alta l’attenzione su questa vicenda che danneggia tutti attivando le necessarie ed indispensabili contromisure.