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Referendum Corigliano-Rossano: ecco i dati definitivi sull’affluenza

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Seggi chiusi e spoglio cominciato a Rossano e Corigliano per il referendum sulla fusione dei due comuni dello Jonio cosentino. Questi i dati definitivi sull’affluenza: a Corigliano su un totale di aventi diritto pari a 38.236 elettori hanno votato 12.605 persone pari al 32,97% del totale. A Rossano gli aventi diritto sono 30.328. Hanno votato in 13.556, ovvero il 44,70%. Manca però ancora una sezione per avere il dato definitivo. Nel frattempo procedono rapidamente le operazioni di spoglio. Secondo i primi dati il SI sarebbe in vantaggio in entrambi i comuni.

 

Referendum sulla fusione, seggi aperti a Corigliano e Rossano. Affluenza ore 19

COSENZA – Giornata storica oggi per i due grandi centri dell’alto Ionio cosentino. I cittadini di Corigliano Calabro e di Rossano sono infatti chiamati a decidere sulla fusione. Unico quesito sulla scheda elettorale : “Volete l’istituzione di un nuovo comune, denominato Corigliano-Rossano, mediante fusione degli attuali comuni di Corigliano Calabro e Rossano?” Una domanda nella quale è racchiuso il destino di due grandi comuni, due realtà ben solide, punti strategici per l’intera regione. Il referendum, indetto dal consiglio regionale con al deliberazione n° 177/2017 si svolgerà secondo quanto previsto dalla legge regionale n° 13 del 1983 e successive modifiche. Saranno 38.236 i cittadini coriglianesi chiamati alle urne. Rispetto all’ultima tornata elettorale, quella referendaria del dicembre 2016, il corpo elettorale è notevolmente aumentato in quanto sono stati inseriti i cittadini coriglianesi iscritti all’Aire (residenti all’estero). All’incirca 32.000 sono invece gli elettori di Rossano. Nella città Bizantina ci sono 32 sezioni più due speciali (il carcere e l’ospedale). Ecco i dati dell’affluenza alle ore 12:

A Corigliano Calabro, dove gli aventi diritto al voto sono 38.236 si sono recati alle urne 2.845 elettori pari al 7,44% della popolazione. A Rossano, dove gli aventi diritto al voto sono 30.328 si sono recati alle urne 3.179 elettori pari al 10,48% della popolazione.

Ecco i dati dell’affluenza alle ore 19:

A Corigliano Calabro si sono recati alle urne 9.674 elettori pari al 25,30% della popolazione. A Rossano si sono recati alle urne 10.528 elettori pari al 34,71% della popolazione.

 

Fusione, Forza Italia: «Questione territoriale da valutare secondo coscienza»

CORIGLIANO (CS) – Il coordinamento provinciale di Forza Italia, composto da Antonio De Caprio, Luigi De Rose e Carmelo Salerno, affrontando il tema del referendum riguardo la fusione dei comuni di Corigliano e Rossano ha deciso di lasciare piena autonomia decisionale ai propri dirigenti presenti sul territorio. «Reputiamo sbagliato – si legge nella nota – condizionare l’autonomia decisionale delle comunità coinvolte nell’appuntamento referendario del 22 ottobre, che rappresenta comunque un momento importante di democrazia diretta e partecipata. Vista la natura della consultazione popolare che tocca direttamente il passato, il presente ed il futuro di due distinte comunità , entrambe con storie di grande prestigio, riteniamo inopportuno dare indicazioni d’imperio su come orientarsi nel voto ai tanti militanti e simpatizzanti interessati. Forza Italia ha nel proprio dna l’idea di rispettare la volontà dei territori e si è sempre battuta affinché questa sia il criterio delle scelte delle istituzioni. L’auspicio è che anche gli organi preposti e competenti sappiano rispettare la volontà che uscirà dalle due comunità nell’imminente consultazione».
 

Antonio Russo: «Fusione Rossano-Corigliano è opportunità per la Sibaritide»

CROSIA (CS) – La fusione tra Rossano e Corigliano: s’ha da fare: questo è il pensiero del primo cittadino di Crosia, Antonio Russo, da sempre sostenitore dell’iniziativa. «Il processo di fusione – ha dichiarato Russo – tra le due città è un’opportunità unica che dobbiamo incoraggiare e valutare in maniera inglobante. L’unione tra questi due comuni è l’ultimo treno verso lo sviluppo e può rappresentare la svolta dell’intero territorio della Sibaritide, se seguirà il principio della propositività e dell’utilità comune. Questo è l’obiettivo che si deve perseguire: avviare, su basi nuove e auspicabilmente più propositive rispetto al passato, un lavoro di squadra che miri a colmare la carenza di servizi in questo territorio. Da una rete di tutela dell’ambiente, alle strade e alle infrastrutture e ancor più di tutto il diritto alla giustizia e alla salute. Sicuramente è importante partire da un’analisi, anche superficiale, del passato per notare tutto ciò che abbiamo perso, in termini di opere e servizi, a causa di un oggettivo disinteresse della politica verso quest’area della Calabria, ma anche di un atteggiamento sbagliato di chi ha governato le nostre comunità. Ma, cosa ancora più importante, è guardare avanti e pianificare insieme lo sviluppo di questo territorio. E la strada giusta è indubbiamente quella della cooperazione. Per questo auspico che vada in porto il processo di fusione tra le due città di Rossano e Corigliano Calabro, da cui tutti noi trarremmo enormi vantaggi e faccio appello ai cittadini delle due comunità che la prossima domenica 22 Ottobre avranno la possibilità di cambiare la storia di questa terra e dell’intera Calabria». Se l’esito del referendum sarà positivo, infatti, l’Area Urbana Corigliano-Rossano potrebbe diveire la terza città per estensione territoriale e demografica della Calabria: «Questo – ha aggiunto ancora il sindaco Antonio Russo – porterebbe benefici a tutta l’area circostante, che acquisirebbe maggior potenziale di sviluppo e risorse a livello turistico, commerciale ed economico».

 

 

Fusione, Mario Smurra: «Siamo fiduciosi»

ROSSANO  ( CS ) – “Fusione, le ragioni del sì per un futuro da protagonisti”. È questo il titolo del nuovo momento di confronto pubblico in vista dell’appuntamento referendario di domenica 22 ottobre , promosso dal Comitato FRASSO AMARELLI – S.IRENE INSITI.

 L’iniziativa, che si svolgerà domanni, alle 18,30, nella sala convegni della Sovaratem,si inserisce nel quadro del consolidato impegno di promozione sociale e culturale del sodalizio cittadino, ambisce a rappresentare un contributo prezioso rispetto alle opportunità della storica fusione tra le città di Corigliano  e di ROSSANO .

 «L’area urbana – dichiara Mario Smurra, vicesegretario nazionale FNA – rappresenta già da moltissimi ed importanti punti di vista una realtà unitaria, il cui valore aggiunto è spiegato proprio dal rapporto di interazione tra le due rispettive popolazioni. La fusione anche delle due istituzioni democratiche – prosegue – sarà chiamata di fatto soltanto a prendere atto di una condivisione effettiva e quotidiana delle due opinioni pubbliche, degli imprenditori, degli intellettuali, delle associazioni, delle famiglie e soprattutto dei giovani delle due città che non conoscono alcuna divisione e che dovrebbero essere guardati con maggiore attenzione. È per queste ragioni che siamo fiduciosi che la stragrande maggioranza dei rossanesi e dei coriglianesi, attraverso il Sì convinto al Referendum, sapranno scegliere di essere i protagonisti di una nuova stagione unitaria di superamento di inutili municipalismi e di crescita da tutti i punti di vista». Nel corso della manifestazione saranno illustrate e spiegate diverse esperienze di successo nel panorama nazionale.  

 

Fusione Corigliano-Rossano, il sindaco di Paludi sostiene il Sì

PALUDI (Cs) – «Sono sicuro che i concittadini di Rossano e di Corigliano non avranno alcuna remora, domenica 22 ottobre, ad esprimersi favorevolmente rispetto al progetto di fusione delle due città. La sfida alla quale, insieme alle popolazioni dei due centri direttamente interessati, sono chiamate anche tutte le comunità orbitanti attorno all’Area Urbana, dal basso all’alto jonio, è di portata epocale per tutto il territorio. Perché è indubbio che dal rafforzamento delle due principali città della Sibaritide ne deriverà un incremento del potere contrattuale complessivo dell’intera area, anche oltre i confini regionali». È quanto dichiara il Sindaco Domenico BAaldino sottolineando che a trarre vantaggi da questo processo di unificazione istituzionale, che darà vita alla terza più grande città della Calabria, saranno anche e soprattutto i tanti centri minori che a nord ed a sud di Rossano e di Corigliano potrebbero finalmente contare su un riferimento molto più importante della sola sommatoria aritmetica tra i due rispettivi bacini demografici. 

«Non è – scandisce Baldino – soltanto una questione di numeri o di soli finanziamenti che sicuramente dovranno e saranno importanti ed adeguati alla nuova grande realtà urbana e territoriale. L’aspetto al quale guardiamo tutti con maggiore attenzione è l’innegabile valenza culturale che sottende il percorso di condivisione intrapreso dalle due città. Mettersi insieme per essere più forti – continua – sia rispetto al governo delle emergenze comuni sia soprattutto per costruire su nuove basi le prospettive di un diverso sviluppo dell’intera area, rappresenta per tutti i comuni di questa parte della provincia di Cosenza una evidente sollecitazione a voler uscire, tutti insieme, dallo stallo e dall’isolamento che hanno purtroppo scandito gli ultimi decenni. La disunione tra Rossano e Corigliano – aggiunge – ha di fatto rispecchiato ed anzi in un certo senso alimentato quella tra tutti i comuni piccoli e grandi, autorizzando inutili municipalismi a catena e determinando l’immobilismo di un intero territorio rispetto a tutte le più importanti dinamiche di progresso. Nessuno tra i piccoli comuni ha oggi la forza – conclude Baldino – di intraprendere da solo direzioni virtuose tali da produrre una reale e sensibile inversione di tendenza, soprattutto in termini di sviluppo ed economia sostenibili. Serve stare insieme. Serve rafforzarsi. Serve condividere metodi e progetti. Serve mettere da parte egoismi e visioni del territorio e del mondo che hanno determinato tanti dei fallimenti che abbiamo sotto gli occhi e di cui siamo tutti corresponsabili. Ed è per tutte queste ragioni che serve la fusione tra Rossano e Corigliano».

 

Fusione Corigliano-Rossano, Munno: «Occasione unica per il territorio»

ALBIDONA (Cs) – «La fusione tra Corigliano e Rossano, piaccia o meno a qualche amministratore locale pro tempore, serve a tutto il territorio. Serve alla Sibaritide. Serve al basso ed all’alto jonio. E serve anche e soprattutto ai tanti comuni dell’entro terra jonico, dalla Sila Greca ai comuni arbëreshë alle tante realtà interne come Albidona altrimenti destinate, ancor di più dei piccoli e grandi centri costieri, a continuare a subire un lento ma inesorabile auto isolamento dalle principali dinamiche di crescita e sviluppo». È quanto dichiara l’assessore alla sanità Caterina Munno esprimendo l’auspicio suo personale, condiviso dal Sindaco Filomena Di Palma e dall’Amministrazione Comunale, che domenica 22 ottobre da questo territorio importante della provincia di Cosenza possa giungere – scandisce – con il maggioritario Sì alla fusione, un segnale storico ed un indirizzo inequivocabile per tutti i comuni dell’area.

«In mezzo alla gente – continua – si respira aria e voglia di fusione, da Rossano a Corigliano certo, così come nel resto del territorio. E se dubbi sussistono o perplessità assurde prendono ancora forma queste vengono sempre più interpretate, all’esterno, come sintomo insopportabile di un imperdonabile ritardo della Politica e dei suoi rappresentanti rispetto a quello che, di fatto, è ormai un sentimento comune, un auspicio condiviso ed una speranza diffusa, soprattutto tra le nuove generazioni. Ecco perché – prosegue l’assessore – talune derive ostruzionistiche alla fusione, alle quali stiamo purtroppo assistendo ovviamente da non protagonisti diretti del confronto tra le classi dirigenti e tra le popolazioni delle due città, ci appaiono in ogni caso una testimonianza fin troppo eloquente di quel ritardo delle istituzioni locali rispetto ad un’opinione pubblica che si dimostra molto più progressiva ed aperta, perché figlia legittima di una positiva osmosi quotidiana, imprenditoriale, commerciale, sociale e culturale tra le due importanti realtà urbane della Sibaritide».

«Senza voler entrare nel merito delle motivazioni legittimamente esposte dai diversi contrari alla fusione – conclude la Munno – esse sembrano però malcelare tutto il sapore di zavorre e tare culturali paradossali dalle quali, nel 2017, poter finalmente liberarsi andando a votare Sì al referendum popolare indetto dalla Regione sulla base del comune atto di impulso democraticamente formalizzato dai due consigli comunali. Perché il territorio crede in questa che è oggettivamente un’occasione storica imperdibile per tutti. Non soltanto per Corigliano e Rossano!»

 

Riforma fusioni, Graziano: «Bene la proposta Sergio-Greco ma non si tocchino punti fermi»

COSENZA (CS) – «È apprezzabile l’impegno posto dai colleghi consiglieri Franco Sergio e Orlandino Greco nel voler proporre all’Assemblea una nuova bozza di legge che tendi ad apportare delle modifiche, di forma e sostanza, a quella tutt’ora in vigore. Ma lo si faccia attraverso un costruttivo confronto propedeutico che possa consentire a tutti di dare il loro contributo. Anche perché ci sono principi, espressi nell’attuale normativa regionale, che sono inviolabili e che devono essere tutelati». A dirlo è il Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, commentando con favore l’iniziativa intrapresa dai consiglieri Greco e Sergio di attuare una riforma alla legge regionale sulle autonomie locali e sulla fusione dei comuni.

«Credo che un dialogo aperto e convergente – dichiara Graziano – in questo frangente sia quanto mai opportuno e necessario. La Riforma del Rio ha imposto dei parametri che stravolgeranno l’assetto delle autonomie locali e la Calabria sull’attuazione delle nuove direttive nazionali è palesemente indietro. Da rappresentante di quella opposizione responsabile, critica e propositiva non posso che accogliere, seppur con diverse riserve, la proposta dei colleghi Franco Sergio e Orlandino Greco di procedere ad una fase di riforma della legge regionale vigente che regola, appunto, la consistenza e la funzionalità delle autonomie locali oltre che la formazione di nuove realtà municipali territoriali». «Ecco perché – aggiunge – è opportuna una concertazione ampia ed un approfondimento delle diverse norme che entreranno nel merito del tema delle autonomie locali. Pertanto, prima che la riforma arrivi al vaglio del Consiglio regionale, si apra un tavolo di confronto aperto così che si arrivi in assemblea con un testo condiviso e completo che tuteli alcuni punti fermi e imprescindibili già in vigore nelle leggi regionali, come quelli relativi alla partecipazione popolare alle scelte, e ne introduca dei nuovi che non siano trappole o raggiri per impedire lo sviluppo dei territori e delle aree calabresi. Con l’auspicio, dunque, che si approvi un testo unico che vada ad affrontare organicamente la questione delle fusioni municipali in Calabria sulle quali credo ci sia e ci debba essere – conclude Graziano -unanimità assoluta dell’organo parlamentare regionale». 

 

Meetup Rossano in Movimento, incontro su “Potenzialità e criticità della fusione tra Comuni”

ROSSANO (CS) – Mercoledì 6 settembre alle ore 18.30 a Rossano, presso la sala “Ex Delegazione Comunale”, adiacente l’ospedale Giannettasio, si terrà l’ incontro pubblico dal titolo “Potenzialità e criticità della fusione tra Comuni”. L’incontro, voluto e organizzato, dagli attivisti del Meetup “Amici di Beppe Grillo – Rossano In Movimento” vuole essere occasione di confronto democratico sul tema fusione.

All’evento interverranno il Prof. Guerino D’Ignazio, Ordinario di Diritto Pubblico Comparato presso l’UNICAL, sul tema “La nuova geografia territoriale tra fusione dei Comuni e confusione amministrativa”; il Dott. Mariano Marotta, Dottore di Ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Unical, sul tema “Potenzialità e criticità delle fusioni di Comuni. Alcuni aspetti da presidiare”, e l’Avv. Stanislao Acri sul tema “Tratti economici nelle fusioni”. A introdurre e moderare sarà Giulio Cavallo, responsabile comunicazione “Rossano In Movimento”.

Fusione Corigliano-Rossano, il Tar respinge la richiesta di sospensione del referendum

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Sulla fusione Corigliano-Rossano il Tar si è espresso: il procedimento va avanti. A darne notizia è Giuseppe Graziano, segretario questore del Consiglio regionale della Calabria. Graziano ha commentato la decisione del Tribunale amministrativo di rigettare la richiesta di sospensione del referendum consultivo sulla fusione come un sintomo del fatto che «anche da un punto di vista giurisprudenziale oltre che sociale, politico e amministrativo, sul processo di unificazione dei due centri dell’Area urbana ad avere l’ultima parola sarà il potere democratico e partecipativo dei cittadini. Non poteva essere altrimenti. Senza facili ed inutili entusiasmi, ora ai tanti che sono impegnati in questo processo di sviluppo spetta il compito di scendere per le strade e, casa per casa, portare nelle famiglie e tra la gente il messaggio positivo dell’opportunità di poter vivere in una nuova Città, la terza più grande della Calabria, che possa e sappia rivendicare con maggiore potere contrattuale i tanti servizi di cui oggi è in deficit». Il consigliere regionale, promotore della proposta di legge regionale sulla fusione dei comuni di Corigliano calabro e Rossano, ha proseguito: «Credo che con la sentenza del Tar si chiuda anche un lungo filone di polemiche che ha caratterizzato il dibattito sociale e politico degli ultimi mesi, toccando nelle ultime ore anche picchi di volgarità inaudita». La fase referendaria può così aprirsi ufficialmente, poiché proprio questa mattina la Prefettura di Cosenza ha già inviato alle segreterie dei comuni le prime indicazioni per l’indizione dei comizi e delle consultazioni elettorali. «Rimango convinto – ha concluso Graziano – che i cittadini di Corigliano e Rossano avrebbero potuto fare a meno di questa ennesima seppur legittima dimostrazione di correttezza. Perché la fusione, per quanto la voglia far passar qualcuno, che evidentemente non ha a cuore le sorti di questo territorio, non è un’imposizione da parte di nessuno, tanto meno un tentativo di “invasione” di una città rispetto a un’altra».