Archivi tag: Gerace (Rc)

“Posto occupato”, in prima fila per le donne

GERACE (RC) – Occupare un posto al cinema, a teatro, sul treno o a scuola, per riservarlo a ciascuna di quelle donne uccise dal marito, da un ex, da un amante o da uno sconosciuto, ponendo fine alla loro vita. Perché ciascuna di quelle donne, prima che un uomo compisse un gesto di sommo disprezzo – magari ammantandolo di un “amore” che si confonde con la bestialità e con un presunto diritto di proprietà –, occupavano un posto nella società, al cinema, a teatro, sul treno, a scuola. Perché la quotidianità non sommerga quel posto, per simbolizzare un’assenza che avrebbe dovuto essere presenza, per far sì che quell’assenza urli la mostruosità del suo perché.

Questo lo spirito di “Posto Occupato”, la campagna contro la violenza sulle donne ideata da Maria Andaloro e promossa dalla rivista online “La Grande Testata”, di cui è editore, attraverso il sito www.postoccupato.org. Dal 29 giugno scorso, quando “Posto Occupato” è partita dall’anfiteatro di Rometta (ME), città di nascita di Andaloro – nell’occasione l’intera prima fila venne occupata da un paio di scarpe rosse, da un mazzo di chiavi, da una borsa, lì presenti a testimonianza di un delitto –, la campagna ha raccolto in tutta Italia centinaia di adesioni sia tra i singoli cittadini che tra le Istituzioni, cui da oggi si aggiunge quella del Comune di Gerace, primo ente ad aderire per la provincia di Reggio Calabria e secondo a livello regionale.

«Da oggi occuperemo un posto in prima fila in ogni evento pubblico organizzato dall’ente – ha detto il Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli – così come un posto tra i consiglieri comunali verrà riservato durante ogni seduta del Consiglio Comunale. Crediamo infatti che sia doveroso che ogni cittadino e, a maggior ragione, ogni ente o istituzione testimoni concretamente il proprio civile disappunto per ogni forma di violenza sulle donne e, allo stesso tempo, onori la memoria delle vittime del cosiddetto femminicidio, evitando che la quotidianità attenui l’attenzione pubblica su questi temi, anche se, come giornalmente testimoniato dai fatti di cronaca che riempiono i giornali, la violenza è la prima causa di morte per le donne italiane: solo oggi la stampa riporta le storie di quattro tra omicidi e tentati omicidi ai danni di donne; un dato francamente spaventoso».

 

 

 

 

“La ‘ndrangheta davanti all’altare”: Chiesa complice o resistente?

GERACE (RC) – Un prete, un magistrato, un’archivista, due autori/editori. La cornice della Chiesa di San Francesco d’Assisi recentemente restaurata a Gerace e un tema insidioso su cui discutere. La fortuita coincidenza del 20° anniversario dell’uccisione di don Pino Puglisi. Questi gli ingredienti della presentazione del libro-inchiesta “La ‘ndrangheta davanti all’altare”, Sabbiarossa Edizioni, organizzata dall’associazione “Cultura e Tradizione per lo Sviluppo del Territorio” Onlus, in collaborazione con la trasmissione “Leggendo tra le righe” di Radio Touring 104 e il Comune di Gerace.

Un mix di voci ben assortite che ha saputo affrontare con chiarezza e lucidità il rapporto controverso e apparentemente impossibile tra Chiesa e ‘ndrangheta, analizzandolo secondo le diverse chiavi di lettura date da don Giacomo Panizza e da Nicola Gratteri, da Cristina Riso dell’archivio stop ‘ndrangheta e da alcuni degli autori, dalla musica e dalle parole del rapping&playing book di Mad Simon e Enzo de Liguoro.

“L’idea del libro – ricorda Paola Bottero, autrice ed editrice – nasce da una contaminazione, da un incontro organizzato proprio per confrontarsi sui confini esistenti tra potere mafioso e potere ecclesiastico. Confini in alcuni casi abbastanza labili”. Dalla figura carismatica di don Italo Calabrò e dalle sue parole nasce il dibattito, che si trasforma presto in analisi e in ricerca e prende la forma del libro. Un decalogo che alla luce dei dieci comandamenti racconta numerosi episodi di cronaca della storia malavitosa calabrese in cui la verità del Vangelo viene smarrita e travisata. Ma dalle pagine emerge anche l’operato dei buoni pastori che, come don Giacomo Panizza, don Ennio Stamile e don Pino Demasi, vivono nella propria quotidianità l’impegno di testimoni coerenti e coraggiosi.

“La Chiesa ha un ruolo fondamentale come avamposto di legalità – racconta Alessandro Russo, altro autore ed editore presente – e dimostrare con forza da che parte sceglie di stare è un elemento chiave per non correre il rischio di mandare messaggi sbagliati ai giovani”. Le parole forti possono fare paura ai mafiosi perché contribuiscono a far perdere loro potere e prestigio agli occhi delle comunità. E più delle parole possono le azioni di quei preti che si sporcano le mani per dimostrare concretamente il loro essere accanto a chi lotta, a chi denuncia, a chi imbocca la strada della giustizia. Cristina Riso ricorda ad esempio tutte le esperienze legate alle cooperative di lavoro sui terreni confiscati o la rete di associazioni cattoliche che hanno riempito le piazze di Reggio Calabria dopo la seconda guerra di ‘ndrangheta. Perché “è vero – secondo le parole di don Giacomo Panizza – che le comunità devono essere guidate da buoni pastori, ma è altrettanto importante che questi siano affiancati e stimolati quando serve da buoni cristiani. C’è da mettersi insieme, tutti.”

Un punto di vista a cui il giudice Gratteri prontamente ribatte, facendo presente alcune scelte a suo dire infelici della Chiesa, quali il ritardo nella scomunica della ’ndrangheta pronunciata da monsignor Bregantini, o la mancanza di una sola parola di condanna della criminalità organizzata tra quelle pronunziate da Benedetto XVI durante la propria visita pastorale a Lamezia Terme nel 2011. “Manca la coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa”.

Una coerenza che deve essere ricercata ed auspicata non solo nella Chiesa, ma in ogni settore della società civile e delle istituzioni. Una riflessione che tocca ciascuno di noi e che deve essere ampliata e condivisa in ogni ramo delle nostre comunità. Non si può più chiudere gli occhi o far finta di niente. Non si può più delegare ad altri o esprimere sterili critiche. Il cambiamento viene dalle scelte concrete di ogni cittadino consapevole.

 

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

VIII edizione Premio letterario “Gaetano Cingari” a Gerace

GERACE (RC) – Intitolato allo storico, meridionalista e uomo politico calabrese Gaetano Cingari, il Premio Letterario Internazionale organizzato annualmente dalla casa editrice reggina Leonida Edizioni giunge quest’anno all’VIII edizione. Ben centonovantadue le opere firmate da autori provenienti da tutta Italia che hanno partecipato all’edizione 2013, divise in quattro diverse categorie: Narrativa Inedita, Poesia Inedita, Silloge Inedita e Silloge Edita.

Nell’ambito delle attività promosse dalla Leonida Edizioni al fine di incoraggiare e stimolare l’attività letteraria, il Premio “Gaetano Cingari” occupa un ruolo di rilievo e, in prospettiva futura, punta a collocarsi tra i più prestigiosi eventi culturali del Meridione.

La cerimonia di premiazione dell’edizione 2013 – che sarà presentata da Egizia Scopelliti e allietata dalle musiche originali del quintetto di ottoni geracese Movie Brass Quintet contenute nel loro primo cd dal titolo “Symphonic Sounds” –, si terrà sabato 24 agosto nella centralissima Piazza del Tocco di Gerace a partire dalle ore 21:30.

Oltre al responsabile della Leonida Edizioni, Domenico Pòlito, e al Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli, interverranno e saranno premiati i primi tre classificati delle diverse categorie.

Per la categoria Narrativa Inedita: 1° classificato, Profondo Jonio di Valerio De Nardo; 2° classificato, I cavalli delle giostre di Antonio Gentile; 3° classificato, Alba sola di Francesco Brocchi.

Per la categoria Poesia Inedita: 1° classificato, Sarò solo memoria di Marisa Provenzano; 2° classificato, Sostanzialmente diversa di Manuela Magi; 3° classificato, La figlia che non fu di Giancarla Melecci.

Per la categoria Silloge Inedita: 1° classificato, Locus (poesie 2009-2010) di Giuseppe Armani; 2° classificato, Stupore d’oltre di Nicolò Mazza; 3° classificato, senza titolo di Giovanni Vanni.

Per la categoria Silloge Edita: 1° classificato, Ultima Eco di Natino Lucente (Torino, Genesi Editrice, 2013); Il sonno di Salomè di Antonella Rizzo (Pescara, Edizioni Tracce, 2012); 3° classificato, Altre sembianze di Nicolò Mazza (Pescara, Edizioni Tracce, 2010).

Opere d’arte e di storia restituite alla comunità

Portale Chiesa S. Francesco GeraceGERACE (RC) – Un regalo per i turisti, e non solo, la riapertura al pubblico della Chiesa di San Francesco d’Assisi a Gerace, in questi primi giorni di agosto, dopo i lavori di restauro che hanno interessato l’importante opera negli scorsi mesi. Undici mesi di attività per restituire alla comunità un luogo prezioso e unico per la sua architettura e la sua storia, dopo oltre 50 anni dall’ultimo intervento di manutenzione generale.

Un’occasione che è stata arricchita da un interessante momento di confronto tra istituzioni ed esperti del settore per ampliare lo sguardo alle molteplici potenzialità che la nostra regione offre rispetto al panorama artistico – culturale dei propri monumenti.

La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Reggio Calabria e di Vibo Valentia, in collaborazione con il Comune di Gerace e con il patrocinio dell’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte, ha infatti organizzato un convegno sul tema “Chiesa di San Francesco d’Assisi a Gerace: storia e futuro”, come volano per incrociare competenze e professionalità diverse animate dal comune intento di restituire valore ai beni del nostro territorio. “Gerace come luogo di sperimentazione – secondo la definizione di Francesco Prosperetti direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria che ha moderato l’incontro – in cui si è riusciti a riunire intorno ad un tavolo enti ed istituzioni per una condividere una programmazione coerente rispetto al patrimonio artistico – culturale”.

Hanno preso quindi la parola prima le autorità politiche e religiose presenti. Mons Giuseppe Fiorini Morosini Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova ed Amministratore Apostolico di Locri-Gerace), Giuseppe Varacalli sindaco di Gerace, Mario Caligiuri assessore alla Cultura della Regione Calabria e Eduardo Lamberti Castronuovo assessore per le Politiche e la Pianificazione Culturale – Beni Culturali – Difesa della Legalità della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Bombino e Tommaso Tedesco, rispettivamente presidente e direttore dell’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte. Tutti hanno voluto elogiare la bellezza del posto e ringraziare coloro che sono riusciti a restituirgli freschezza e luminosità. “Conoscere la qualità e la quantità dei beni che arricchiscono la Calabria – ha commentato Caligiuri – aiuterebbe notevolmente a rivalutare la regione agli occhi di noi che la abitiamo e quindi anche di coloro che vengono a visitarla, restituendole la giusta dimensione di rispetto e dignità che merita”.

Ai saluti istituzionali sono seguiti poi gli interventi tecnici di Margherita Eichberg soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Reggio Calabria e di Vibo Valentia, di Fabio De Chirico soprintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, di Maria Reggio direttrice dei lavori e funzionaria della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Reggio Calabria e di Vibo Valentia, di Giuseppe Mantella restauratore, di Attilio Spanò storico dell’Arte medievale, di Giacomo Oliva direttore del Museo Diocesano. Competenze diverse che hanno saputo illustrare con semplicità e precisione didascalica la natura degli interventi effettuati e la ricchezza che custodisce questo luogo. “Il momento della restituzione di un’opera – ha sottolineato De Chirico – è per noi molto importante perché rende conto del lavoro svolto e ci permette di raccontarlo per trasmettere a tutti la responsabilità della conservazione di quel bene. Diventa un bene del territorio, della comunità che deve scegliere come valorizzarlo nel miglior modo possibile”.

Un suggerimento messo subito in pratica con il concerto che ha concluso la serata. Le voci del coro diocesano “Laetere” e le armonie dell’orchestra della Diocesi di Locri-Gerace diretti dal M° Natale Femia hanno saputo riempire con grazia ed eleganza le navate della chiesa, restituendole vita e vivacità al termine dei lavori.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

Italia ed Egitto: collaborazione su cultura e istruzione

GERACE(RC) – Nell’ambito dell’attività istituzionale che l’assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri sta svolgendo da Gerace in questo periodo, Palazzo “Grimaldi-Serra” ha ospitato la riunione operativa del Progetto di Istruzione Tecnica che coinvolgerà Egitto e Italia attraverso la frequentazione di istituti scolastici superiori della Calabria da parte di giovani studenti egiziani durante il prossimo anno scolastico, consolidando la collaborazione avviata già negli anni scorsi.

La delegazione egiziana era composta da Alaa Adris, presidente della Fondazione “Egitto per il bene”, e da Abdel Razik, Addetto Culturale dell’Ambasciata Egiziana in Italia. A porgere il benvenuto agli ospiti, il sindaco Giuseppe Varacalli.

«Questo è un evento di grande rilievo – ha esordito l’assessore Caligiuri – sia per l’Egitto che per l’Italia e la Calabria, perché promuoviamo un progetto di cooperazione unico nel Mediterraneo. Essere a Gerace è molto significativo perché siamo nella città che rappresenta la cultura calabrese nel mondo ed il messaggio che da qui intendiamo lanciare è che attraverso la scuola e la cultura sarà possibile crescere insieme: nei secoli passati il Mediterraneo era il mare di tutti, e tornerà ad esserlo attraverso la scuola e la cultura». «La Calabria, con le sue scuole e le sue università – ha quindi concluso Caligiuri – vuole diventare un polo formativo d’eccellenza dell’area mediterranea e lo sta facendo dalla profonda collaborazione con l’Egitto, polo culturale del mondo arabo».

Francesco Mercurio, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, ha sottolineato come le scuole e i comuni stiano lavorando insieme per perseguire un obiettivo molto importante: costruire insieme un nuovo modello di istruzione e formazione, capace di permettere agli studenti egiziani coinvolti di affrontare le sfide del mondo del lavoro.

Abdel Razek, dell’Ambasciata Egiziana in Italia, si è detto fiducioso dei risultati dell’iniziativa, seguita con interesse anche dal Ministero egiziano dell’Università, saprà raggiungere. Dal canto suo Alaa Adris, dopo aver evidenziato che l’evoluzione è possibile solo con l’incontro tra civiltà e culture diverse, ha rilevato come gli studenti egiziani coinvolti nel progetto siano tornati in patria cambiati e arricchiti dal periodo trascorso nel nostro Paese, fiduciosi di poter realizzare i propri sogni più grandi.

L’incontro è proseguito con la parte più tecnica e organizzativa, moderata dal Dirigente Generale reggente dell’Assessorato Regionale alla Cultura Sonia Tallarico.

L’assessore Caligiuri prosegue il check-up dei beni artistici e culturali della Calabria

Portale Chiesa S. Francesco GeraceGERACE – Continua il lavoro istituzionale dell’assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri da Gerace, che ha proseguito il check-up dei beni culturali della città, accompagnato dal sindaco Giuseppe Varacalli e assistito da Giacomo M. Oliva, direttore del locale Museo Diocesano e funzionario della Soprintendenza ai Beni Culturali della Calabria.

Prima tappa è stata l’Eremo dell’Unità di Santa Maria di Monserrato, dove Caligiuri ha incontrato suor Mirella Muià, che lo ha accompagnato nella visita al suggestivo edificio sacro di origine bizantina nel quale la religiosa vive da qualche anno.

C’è stata poi la ricognizione della Chiesa di Santa Maria delle Grazie del Convento dei Cappuccini, edificato nel 1534, e della Chiesa di Santa Francesca Romana del Convento dei Minori Osservanti, costruito nel 1612. Il primo edificio è in via di ultimazione nella parte interna ma non ancora fruibile, mentre il secondo, adibito a cappella del cimitero, è al momento privo di copertura a causa di un incendio di alcuni anni fa.

La visita alla Chiesa di Santa Maria di Prestarona, sita nell’omonima zona rurale alle pendici della rupe, ha permesso all’assessore di conoscere uno dei luoghi di culto più suggestivi di Gerace, completamente circondato dal verde.

Risalendo verso Palazzo “Grimaldi-Serra”, si è visitata la Chiesa di San Martino, recentemente recuperata nella sua parte esterna. La visita si è conclusa verificando i resti del possente Castello normanno e dell’antistante largo Baglio.

 

 

Ritorna a Gerace “Il Borgo Incantato”: cinque serate di gusto e magia

Gerace (Rc)GERACE (RC) – Ritorna a Gerace “Il Borgo Incantato”: durante le serate di mercoledì 24, giovedì 25, venerdì 26, sabato 27 luglio e domenica 28 luglio prossimi, i caratteristici vicoli del centro storico cittadino si tramuteranno in un palcoscenico d’eccezione per le esibizioni ricche di fascino di artisti di strada provenienti da ogni parte del mondo.

“Il Borgo Incantato: l’arte di strada nei vicoli” è un appuntamento irrinunciabile per chiunque non voglia perdere l’occasione di assistere alla riedizione in chiave artistica di quella magica fusione tra la tradizione locale e le culture straniere più disparate.

A partire dalle ore 21, per cinque serate, dal 24 al 28 luglio, la città dello sparviero diventerà nuovamente il punto d’incontro di culture, arti e suggestioni da tutto il mondo, ma anche una meravigliosa cornice in cui riscoprire il gusto – nel vero senso della parola – della tradizione. Le musiche, le luci e le emozioni dell’arte di strada affascineranno migliaia di visitatori, ma a prenderli per la gola saranno i sublimi profumi e sapori della cucina geracese incontrati lungo il ricco percorso di degustazione dei prodotti della gastronomia locale che attraverserà i mille vicoli del centro storico, dove pasta di casa con il sugo della capra o con lo stocco, zuppa di fagioli, cicerchia con le erbe, filetti di baccalà a’ mulinara, zippuli, rafioli e tante altre prelibatezze faranno la felicità dei palati.

La novità principale dell’edizione 2013 de “Il Borgo Incantato” – organizzato dal Comune di Gerace con il sostegno dell’Unione Europea e della Regione Calabria (Operazione cofinanziata dal POR Calabria FESR 2007/2013 – Asse V – Linea di intervento 5.2.3.1), e con il patrocinio dell’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte – sarà la durata della rassegna: alle “storiche” tre serate (26, 27 e 28 luglio) si aggiungeranno infatti quelle del 24 e 25.

Numerosi e molto diversi tra loro gli artisti che, sotto la direzione artistica di Gigi Russo, daranno vita alla coinvolgente magia dell’attesissimo Festival Internazionale dell’Arte di Strada di Gerace, che quest’anno conta sul partenariato con il Roccella Jazz Festival e con Reghion Travel di Reggio Calabria, e sul sostegno degli sponsor principali, l’Hotel Resort “Parco dei Principi” di Roccella Jonica e il Salumificio Artigianale “Sapori Antichi d’Aspromonte” di Antonio Stilo, con sede a Canolo.

Si andrà dalle acrobazie di Martina Nova, capace di fondere teatro e danza, nuova arte circense e musica, acrobatica aerea e mimo, alle atmosfere create dalla musica e dalle danze tradizionali dei Watinoma (che significa “accoglienza”), un gruppo di cinque musicisti provenienti dal Burkina Faso che presenteranno il loro spettacolo dal titolo Espérance; dalla contagiosa allegria di El Kote, giocoliere, acrobata ed equilibrista cileno, agli ottantotto ottoni tonanti dei venti elementi – flauti, sassofoni alti, tenori e baritoni, trombe, tromboni, bassituba e percussioni – che costituiscono la fanfara di strada degli 88 Folli, nata a Torino nel 2009; dall’armoniche movenze del gruppo italo-cinese Italy Lion and Dragon Dance con le loro danze rituali dedicate agli animali più sacri del pantheon cinese, allo show comico-musicale Jukes and the box del duo composto da Pepino Sasòfone&Fedel Ukuléle, autodefinitisi “piazzisti della canzone, venditori di suoni e menestrelli del business”; e ancora, si rimarrà con il fiato sospeso e il naso all’insù ad ammirare lo spettacolo degli Eventi Verticali, in grado di trasformare le facciate dei palazzi in palcoscenici perpendicolari al suolo per le loro performance di danza verticale ad alta quota; sarà poi possibile conoscere la storia, la tradizione e le leggende dell’Etiopia grazie alle acrobazie, alle musiche e alle danze del giovane gruppo di artisti circensi Fekat Circus.

Anche la Calabria avrà i suoi rappresentanti tra gli artisti che animeranno “Il Borgo Incantato”, la coloratissima e frizzante street band Takabum, che coinvolgerà il pubblico al ritmo di funky e jazz.

Il teatro-danza di Alberto Cacopardi e Valentina Elia creerà il dialogo e la compenetrazione tra arte e ambiente circostante, attraverso la forza del fuoco e la follia della fiamma, mentre l’acrobata, clown e giocoliere Simone Romanò darà prova della propria formazione circense acquisita presso il rinomato Espace Catastrophe in Belgio.

La Compagnia Scatola Rossa, vincitrice del premio Cantieri di Strada 2013 per la miglior nuova produzione di arte di strada, porterà in scena uno spettacolo dove acrobatica, equilibrismo, giocoleria, nuovo circo e teatro d’ombre si intrecciano per creare un’atmosfera magica e onirica.

Completano la formazione degli artisti di strada dell’edizione 2013 de “Il Borgo Incantato” il trio della Mabò Band, vulcanici musicisti marchigiani maestri dell’improvvisazione dal 1991, e il duo Teatro Scalzo, che con gli originalissimi spettacoli Chichì e Cocò, due grandi e simpatici polli su trampoli a molle, e Invasati (piante animate), gireranno tra il pubblico improvvisando sorprendenti sketch.

Sul fronte dell’offerta gastronomica, gli angoli del gusto disseminati tra i vicoli del centro storico geracese saranno anche quest’anno circa una ventina, mentre i due main sponsor avranno un proprio spazio riservato nell’area antistante Palazzo Sant’Anna. Il belvedere Bombarde ospiterà invece numerose bancarelle artigiane, tra cui quelle di scultori e pittori.

Dal 25 luglio personale del pittore Andrea Canale

GERACE (RC) – Sarà inaugurata il prossimo giovedì 25 luglio alle ore 18:30, alla presenza del Sindaco di Gerace Giuseppe Varacalli, la personale del pittore Andrea Canale. La mostra – ospitata a Palazzo Tribuna, sede del Museo Civico Archeologico della città dello sparviero – accosterà tempere e olii rappresentanti alcuni degli scorci più suggestivi dell’antico borgo, oltre a momenti legati alle tradizioni e al folclore della città, e sarà visitabile gratuitamente fino al 31 luglio, dalle ore 10 alle 12 e dalle 17 alle 22.

Nato a Reggio Calabria nel 1962, Canale ha compiuto studi artistici diplomandosi presso il Liceo Artistico “Mattia Preti” del capoluogo reggino, per dedicarsi poi quelli universitari in medicina, con specializzazione in oncologia e psichiatria, e perfezionandosi in psichiatria transculturale ed evoluzionistica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

Appassionato di disegno fin dalla fanciullezza, Andrea Canale coltiva nel tempo libero questa sua attitudine, dipingendo da autodidatta: attratto dalle figurativo e dall’arte classica, si interessa alle antiche tecniche pittoriche maturando il desiderio di perfezionare il proprio percorso artistico sperimentando personalmente tali tecniche.

Nel gennaio del 2012 ha presentato presso la sala mostre del Palazzo Storico della Provincia di Reggio Calabria, la personale “Lo cunto de’ li cunti”, una raccolta di olii su tela ispirati alle favole classiche, tematica cara all’autore e che gli ha consentito di partecipare in qualità di relatore al seminario “Medioevo fantastico: la favola tra immagini e metodologia didattica”, tenutosi presso l’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria.

Al luglio dello scorso anno risale infine la personale “Alchimie di Luce” tenutasi presso la Galleria d’Arte Toma del capoluogo reggino, dove Andrea Canale tuttora vive e svolge la propria attività di psichiatra e psicoterapeuta, continuando a coltivare la propria passione per il disegno e la pittura, dimostrando in tali campi doti peraltro apprezzate sia dalla critica che dal pubblico: un motivo in più per visitare la sua mostra geracese.

 

 

Presentato il primo corso di Psicologia politica

Da sinistra: Emanuela Ientile, Elisa Mottola, Giuseppe Fimognari, Antonella Valastro, Alessandro Meluzzi, Mario Caligiuri, Giuseppe Varacalli

GERACE (RC) – “La Psicopolitica: un approccio critico ed innovativo per le Istituzioni”: questo il tema della tavola rotonda tenutasi nella serata di ieri presso la Sala Conferenze del Museo Civico di Gerace. Un partecipato momento di discussione e un’occasione per rendere omaggio alla figura del compianto professor Luigi De Marchi, famoso psicologo, psicoterapeuta, pioniere della socio psicologia in Italia e fondatore della Psicologia politica e della Psicologia umanistica esistenziale; ma anche l’occasione per annunciare l’istituzione “Primo Corso di Psicologia politica”, destinato ad amministratori, rappresentanti politici, cultori della politica, studenti ed a tutti coloro i quali sono, o saranno impegnati, in ruoli politico-sociali.

I soggetti promotori del Corso, che si terrà nella città dello sparviero nel prossimo autunno per essere poi riproposto annualmente, sono il Comune di Gerace e il locale Club Unesco, d’intesa con l’Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale e con il patrocinio della Regione Calabria – Assessorato alla Cultura e dell’Ordine regionale degli Psicologi.

La tavola rotonda – coordinata da Emanuela Ientile, presidente del Club Unesco di Gerace – è stata aperta dal saluto del Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli

Ad aprire i lavori, l’intervento della professoressa Antonella Filastro, ex allieva di De Marchi, psicologa, oggi direttrice dell’Ipue (Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale), che ha tracciato il profilo dell’Istituto e delle attività che lo stesso compie sia in ambito sociale che prettamente formativo.

E proprio dell’importanza di un’ottima formazione quale base per la crescita della professione ha parlato la vice presidente dell’Ordine degli Psicologi della Calabria, Elisa Mottola, sottolineando poi come a proprio parere psicologia e politica perseguano un obiettivo comune: produrre cambiamenti e crescita in ambito sociale e culturale.

Il successivo intervento, quello del noto psichiatra Alessandro Meluzzi, non ha deluso le attese del folto pubblico che ha riempito la sala. Muovendo dall’inadeguatezza del linguaggio politico attuale, sottolineando come De Marchi l’avesse peraltro già colta negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, Meluzzi ha concluso il proprio articolato e affascinante excursus con l’amara constatazione che se non cambierà prima la coscienza, individuale e collettiva dell’élite politica, non c’è speranza che cambi il linguaggio, ma soprattutto il comportamento, individuale e collettivo di tale dell’élite, che sottende – o almeno dovrebbe – alla produzione del bene comune.

Della psicologia politica legata alla percezione dell’attività amministrativa ha invece disquisito Giuseppe Fimognari, già sindaco di Gerace e Senatore della Repubblica, peraltro avvalendosi di alcuni curiosi episodi della propria lunga esperienza politica e amministrativa.

A Mario Caligiuri, assessore regionale alla Cultura il compito di concludere l’interessante e partecipata discussione.

Mario Caligiuri a Gerace per i prossimi giorni

GERACE (RC) – A partire da oggi e fino alla termine del mese di luglio l’assessore regionale alla Cultura e ai Beni Culturali, Mario Caligiuri, trasferirà il proprio domicilio a Gerace, da cui svolgerà la propria attività istituzionale.

La decisione rappresenta la volontà dell’assessore Caligiuri e della Giunta Regionale di cui fa parte di testimoniare in maniera tangibile la propria vicinanza al territorio calabrese. La presenza di Caligiuri a Gerace consentirà inoltre all’assessore di effettuare un check-up della condizione dei beni culturali, artistici e architettonici che fanno della città dello sparviero uno dei fiori all’occhiello della Calabria migliore, non a caso inserito nel Club dei Borghi più Belli d’Italia.

Vivo compiacimento è stato espresso dal Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli, che si è detto onorato e soddisfatto della scelta dell’assessore Caligiuri, sottolineando come la decisione dell’assessore di eleggere proprio domicilio a Gerace rappresenti un qualificato segnale di attenzione verso tutti i beni culturali della Calabria.