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A Rossano la giornata della memoria si celebra a scuola

ROSSNO (CS) – Il Liceo delle Scienze Umane San Pio X di Rossano, con il patrocinio dell’Istituto calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea (Icsaic), sabato 28 gennaio ore 10.30 sarà impegnato in un’interessante inziativa sul tema della Giornata della Memoria 2017. Si partirà dalla presentazione del volume di Rocco Giuseppe Greco Il campo verde notte per poi analizzare in maniera più ampia i temi relativi alla persecuzione del popolo ebraico sotto i regimi nazifasciti. All’iniziativa interverranno mons. Giuseppe Satriano (arcivescovo di Rossano-Cariati), Stefano Mascaro (sindaco di Rossano), Serena Flotta (asessore alla cultura di Rossano), Maria Antonietta Salvati (Dirigente scolastico), Settimio Ferrari (editore), Giuseppe Ferraro (docente). La parte laboratoriale vedrà impegnati gli studenti del liceo e sarà curata invece da Luisa Manieri (docente) e Raffaelle Pellegrino (docente). Gli intermezzi musicali, eseguiti al clarinetto, saranno a cura di Maria Viola (classe terza).

Giornata della Memoria, a Rossano presentazione del libro “Il campo verde notte”

ROSSANO (CS)- Il Liceo delle Scienze Umane San Pio X di Rossano, con il patrocinio dell’Istituto calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea (Icsaic), sabato 28 gennaio ore 10.30 sarà impegnato in un’interessante inziativa sul tema della Giornata della Memoria 2017. Si partirà dalla presentazione del volume di Rocco Giuseppe Greco Il campo verde notte per poi analizzare in maniera più ampia i temi relativi alla persecuzione del popolo ebraico sotto i regimi nazifasciti. All’iniziativa interverranno mons. Giuseppe Satriano (arcivescovo di Rossano-Cariati), Stefano Mascaro (sindaco di Rossano), Serena Flotta (asessore alla cultura di Rossano), Maria Antonietta Salvati (Dirigente scolastico), Settimio Ferrari (editore), Giuseppe Ferraro (docente). La parte laboratoriale vedrà impegnati gli studenti del liceo e sarà curata invece da Luisa Manieri (docente) e Raffaelle Pellegrino (docente). Gli intermezzi musicali, eseguiti al clarinetto, saranno a cura di Maria Viola (classe terza).

Il ricordo dei caduti di ‘ndrangheta con la partecipazione di Monsignor Oliva (AUDIO)

L'intervento di Monsignor OlivaCASTIGLIONE COSENTINO (CS) – Una lunga lista quella delle vittime innocenti di ‘ndrangheta. Nomi e cognomi scanditi dal giovane consigliere comunale di Castiglione Cosentino, Alessia Primavera, sulle suggestive note musicali di una bandura ucraina, accompagnata dalle voci dei soprani Dalila De Leo, Caterina Vignardi, Annarita Pichierri e Stefania Bilik, guidate dal M° Francesco De Leo. Si è aperta così la celebrazione della Giornata della Memoria e dell’Impegno organizzata dall’Associazione Culturale Più di Cento – Tana per la legalità presieduta da Salvatore Magarò che, in testa a questo movimento, sta proseguendo nelle attività di educazione alla legalità intraprese alla guida della Commissione contro la ‘ndrangheta del Consiglio Regionale. Alla manifestazione, ospitata nel Frantoio dei Saperi di Castiglione Cosentino ed introdotta dai saluti del sindaco Dora Lio, e da Francesco Cozza, primo cittadino del vicino comune di San Pietro in Guarano, sono intervenuti il Vescovo di Locri-Gerace, Monsignor Francesco Oliva e la docente dell’Università della Calabria Donatella Loprieno. <Il senso profondo di questa nostra manifestazione, giunta alla quinta edizione – ha spiegato Magarò nel corso del suo intervento – è quello di alimentare la riflessione e il ricordo, ma anche di assumere l’impegno preciso ad improntare la nostra vita quotidiana alla legalità ed al rispetto delle regole. Perché se da una parte occorrono le manette e le sentenze, per contrastare la ‘ndrangheta è necessario soprattutto rendersi promotori di una rivoluzione culturale. Dobbiamo sottrarre terreno alla criminalità, attraversoNutrita partecipazione di pubblico un’antimafia sociale che garantisca diritti, lavoro e opportunità. E serve la presenza delle istituzioni. Avremo maggiori possibilità di sconfiggere la ‘ndrangheta se essa diventerà una grande questione di interesse europeo>. Visibilmente emozionato, ha preso la parola anche Giovanni Gabriele, papà del piccolo Dodò ferito mortalmente alla testa il 25 giugno del 2009 mentre si trovava in compagnia del genitore in una struttura sportiva di Crotone. <Abbiamo avuto giustizia, ma oltre il settanta per cento dei delitti di ‘ndrangheta rimangono ancora impuniti – ha affermato – I colpevoli della tragica morte di Dodò sono stati condannati all’ergastolo. Ma i veri ergastolani siamo noi familiari delle vittime, costretti a vivere con la consapevolezza che mai più potremo riabbracciare i nostri cari. Tante volte mi è stato detto che la sfortuna di Dodò è stata quella di trovarsi nel posto sbagliato. Invece no – ha ribadito Giovanni Gabriele – Dodò era nel posto giusto, stava trascorrendo una giornata serena in un campo di calcetto, una struttura sportiva affollata di persone sorridenti. Erano i suoi assassini a trovarsi nel posto sbagliato. Il prossimo 25 giugno – ha infine annunciato – porteremo i ragazzi sul quel campo, teatro del drammatico evento, per una manifestazione sportiva organizzata con la FIGC dal titolo Liberi di giocare>. Un violento attacco influenzale ha impedito al procuratore aggiunto del Tribunale di Cosenza, Marisa Manzini, di partecipare all’iniziativa, ma il magistrato ha voluto ugualmente inviare il proprio contributo attraverso un messaggio indirizzato agli organizzatori: “La storia di questa terra è segnata da gravi episodi di violenza che hanno colpito persone che con la ‘ndrangheta non avevano nulla a che vedere. E’ il caso del piccolo Dodò – ha scritto la dott.ssa Manzini – Proprio questi gravi fatti, che hanno interessato vittime innocenti e lontane dal mondo criminale, ci devono convincere della necessità di non disinteressarci di un fenomeno così devastante. Quando mi succede di parlare nelle scuole, con i ragazzi che vivono in famiglie normali e che vedono distante il fenomeno della criminalità organizzata, ricordo loro che, solo per caso, possiamo, nel corso della nostra vita, essere esclusi dalla violenza criminale. Ma, sempre per caso, anche se il fenomeno ci sembra lontano e pare non doverci mai interessare, in un attimo possiamo, come è successo al piccolo Dodò e a tanti altri, essere colpiti in modo devastante ed irreparabile. Per questo, è così importante ricordare. Solo la L'accompagnamento musicaleconoscenza del fenomeno ci consente di raggiungere quella forza necessaria per isolare i criminali ed escluderli dalla vita sociale. La mia esperienza professionale mi ha portato a conoscere testimoni di giustizia e vittime di ‘ndrangheta che, con encomiabile forza, hanno denunciato soprusi e violenze. Questa forza va premiata anche e soprattutto con la vicinanza della società”. Monsignor Francesco Oliva ha tratto le conclusioni della manifestazione:
<Non possiamo restare chiusi nelle chiese e nelle sagrestie. Dobbiamo entrare nelle famiglie, assumere un ruolo di guida della società, strappare i giovani dalle strade ed istruirli alla legalità. La locride paga un prezzo altissimo in termini di vite umane, ma anche di arretratezza, mancanza di collegamenti e di infrastrutture. I nostri ragazzi lasciano questa terra bellissima dopo il diploma, e non tornano più. Il fenomeno dilagante della corruzione politica allontana le persone perbene dalla partecipazione civile. Lo sviluppo – ha denunciato Monsignor Oliva – è bloccato dalla ‘ndrangheta che attecchisce perché favorita da una mentalità distorta che tocca anche i percorsi di fede. La Chiesa deve recuperare la sua credibilità e tradurre i valori cristiani in impegno civile e impegno sociale. Il passato insegna sempre – ha concluso il presule – insegna a non ripetere gli errori commessi e a guardare al futuro con maggiore fiducia>.

In basso le interviste realizzate con Monsignor Francesco Oliva e con Giovanni Gabriele.

 

Il 15 marzo a Castiglione la Giornata della Memoria 2016

CASTIGLIONE COSENTINO (CS) – Ha annunciato il suo intervento anche il presidente della giunta regionale Mario Oliverio, alla Quinta edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo di tutte le vittime della ‘ndrangheta, che sarà celebrata a Castiglione Cosentino martedì 15 marzo alle ore 17,30.

L’appuntamento è ispirato alla manifestazione promossa da Libera su scala nazionale ed organizzata dall’Associazione Più di Cento – Tana per la legalità, guidata da Salvatore Magarò che inaugurò questa iniziativa nel 2012, da presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta.

«Ho ritenuto di proseguire il mio impegno di contrasto alla criminalità organizzata per non vanificare il positivo lavoro condotto a Palazzo Campanella, sia sotto il profilo normativo, sia, come nel caso della Giornata della Memoria, nell’ambito delle attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi della lotta alla ‘ndrangheta – spiega Magarò nel presentare l’edizione 2016 – Saranno presenti Monsignor Francesco Oliva, Vescovo di Locri-Gerace e il Procuratore aggiunto del Tribunale di Cosenza Marisa Manzini. Interverranno inoltre il provveditore agli studi di Cosenza Luciano Greco e la docente dell’Università della Calabria Donatella Loprieno. Ascolteremo infine la testimonianza di Giovanni Gabriele, papà del piccolo Dodò a cui è stata intitolata la Bottega della Legalità nella sede del Consiglio Regionale”.

La manifestazione, ospitata nel Frantoio dei Saperi  sarà introdotta dalla lettura dei nomi delle vittime della ‘ndrangheta a cura di Alessia Primavera, consigliere comunale di Castiglione Cosentino, e dai saluti dei sindaci di Castiglione e di San Pietro in Guarano Dora Lio e Francesco Cozza.

Giornata della memoria. Mario Oliverio a Ferramonti

ferramontiTARSIA(CS)-” Il Giorno della Memoria non è la consumazione di un rito. Non deve esserlo. Ricordare significa avere conoscenza della storia, via fondamentale per costruire il futuro. Senza la conoscenza delle proprie radici, di quello che c’è dietro di noi, della nostra vita, delle nostre comunità, dei nostri popoli, dell’umanità l’ uomo è senza bussola. Una bussola della quale abbiamo bisogno soprattutto in questa fase della storia .” E’ quanto ha affermato il presidente della Regione Mario Oliverio- informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – intervenendo stamane in occasione del Giorno della Memoria a Ferramonti di Tarsia. ” Le vicende della storia- ha ripreso Oliverio – si ripropongono a volte con vesti diverse, con una diversa scala tragica. Questa giornata, qui a Ferramonti, ricorda una fase, una pagina drammatica del ‘900 e per l’Europa . Ricorda il fascismo, il nazismo, un continente lacerato da contrapposizioni; ricorda la privazione delle libertà. Dopo quella stagione, anche grazie al sangue versato, è stato messo un seme: il seme della libertà, della democrazia, della costruzione di una dimensione nuova dell’Europa. Oggi, quella dimensione è collocata in una fase tumultuosa del mondo. Milioni di persone si spostano verso altre realtà, verso l’Europa, verso l’Occidente e spostandosi alimentano paure, le quali, a loro volta, alimentano sentimenti xenofobi. Proprio in questi giorni si sta discutendo se mettere in forse il trattato di Schengen, fatto di gravità inaudita, poiché Schengen è un tassello importante nel processo di consolidamento dell’Europa, della dimensione di libertà di pace e di democrazia.” “ E’ importante che la giornata della memoria sia vissuta 365 giorni all’anno. In questo senso le scuole- ha detto Oliverio rivolgendosi ai tanti giovani presenti – devono ritornare ad essere palestre di trasmissione della conoscenza della storia, per mettere basi solide perché i processi di dimensione di libertà, di democrazia, di allargamento della coesistenza e della coesione possano consolidarsi.” “ Siamo in un luogo, Tarsia, che ha rappresentato una pagina dolorosa ma anche, attraverso le comunità locali, l’affermazione dei valori dell’accoglienza della solidarietà che hanno contribuito molto a dare un senso alla vita, anche nella grande drammaticità di quella fase, per tanti uomini, tante donne, tanti ragazzi. Oggi Tarsia si ripropone come punto di riferimento e di riproposizione dei valori dell’accoglienza, rispetto alla quale la nostra regione ha una storia della quale andare orgogliosi. Vogliamo assicurare questi valori, perché l’Europa non avrà futuro se non si affermerà l’Europa della inclusione sociale, del rispetto della dignità umana, di realtà che attraverso una iniziativa attiva vuole contribuire a dare soluzione alle nuove contraddizioni, perché le paure possano trovare risposta in un cammino di speranza di fiducia, di costruzione di un futuro diverso.”“ Ecco perché è importante questa giornata ed è importante che questo luogo diventi ancora di più un punto di riferimento. In questo senso noi investiremo, anche risorse dei fondi comunitari, perché questo centro sia strutturato sì da poter far vivere ai giovani e alle nuove generazioni la storia, perché valori come quelli della libertà vengano accresciuti, per un futuro di dignità e di vita civile.”

Giornata della Memoria, tutte le iniziative e le dichiarazioni di oggi

TARSIA (CS) – Tante persone hanno varcato il vecchio cancello del campo d’interramento di Ferramonti per celebrare il Giorno della Memoria. Tanti studenti hanno avuto la possibilità di vedere i luoghi di una delle pagine più orrende della storia. La giornata si è aperta con la deposizione, da parte del sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, di una corona d’alloro al monumento dei deportati. Il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, ha consegnato le medaglie d’onore a Rosario Carpino, Michele Santoro e Francesco Tufo. Il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha affermato che “bisogna trasmettere alle nuove generazioni i valori della libertà”. Per il rabbino capo della comunità ebraica di Napoli, rav Umberto Piperno, la “Shoah deve essere un monito”. Tomao si è detto contento nel vedere “una grande partecipazione di giovani e di studenti”.

“Il ricordo è un dovere, ma non solo perché c’è una legge approvata dal Parlamento italiano che ci impone di celebrare con solennità la “Giornata della Memoria. Rendere omaggio alle vittime dell’Olocausto, ricordare lo sterminio degli ebrei e la conseguente ferocia del nazismo, è una occasione per prendere coscienza di paura, dolore, ferite aperte che non possono essere dimenticati. E, soprattutto,  per imparare davvero dal passato e fornire alle giovani generazioni chiavi di lettura, di comprensione, affinché fatti crudeli come quelli vissuti 71 anni fa non si ripetano”. E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, in occasione della Giornata della memoria istituita il 20 luglio 2000 per ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati (articolo 1). Il presidente Bruno ha quindi partecipato all’iniziativa promossa dalla Prefettura di Catanzaro in occasione del Giorno della Memoria.  shoah isola capo rizzuto

Celebrazioni anche a Isola Capo Rizzuto dove questa mattina, all’interno dell’Auditorium dell’istituto scolastico “Karol Wojtyla” si è tenuto un incontro formativo con i docenti Apicella e Stirparo, con la collaborazione dei docenti Nicotera, Presti e Capellupo e Don Serafino Parisi, docente di greco.

Sull’Olocausto le parole anche di Marco Martino, coordinatore regionale dei Giovani Udc: “La tragedia degli ebrei che spacca quasi in due il ‘900, secolo conosciuto per le grandi personalità che lo caratterizzarono, per il loro rigoroso ed autentico spessore umano come Ghandi, Madre Teresa di Calcutta, Nelson Mandela, M L. King, sembra con l’ Olocausto sovvertire le normali leggi della natura in fatto di conflitti tra i popoli, per lo più scatenati fino a quel momento dalla sola smania di conquistare nuove terre, per rimanere unico nel suo genere, assicurandogli in termini di ferocia, un primato ineguagliato nella storia di tutti i tempi quale diretto riflesso dell’ audace sogno di impadronirsi della stessa pelle di un proprio simile. I nostri libri, le produzioni televisive e cinematografiche come ogni anno sfoderano il meglio delle loro regie, i romanzi, le numerose interviste televisive, i reportage dai luoghi dello sterminio, luoghi in cui veniva soffocato il miraggio di quel lavoro che avrebbe reso tutti liberi. Servizi che indugiano sulle rotaie di treni che per molti costituirono quell’ ultimo viaggio senza ritorno accolti da quell’ aria fetida di morte nel mentre le ciminiere raggranellavano la carne fresca con cui sarebbero state nuovamente alimentate. E sulle numerose lapidi pregne del sangue dei protagonisti di cui ospitano i tanti nomi senza un volto o i tanti volti senza nome mai più reclamati a significare la fine di ogni legame. E ancora i racconti di saccheggi perpetrati ai danni degli ebrei, hanno scandito la nostra esistenza diventando il sogno esteriore di un pianto ed un dolore collettivo, univoco e corale senza soluzione di continuità. Questo rimane dello sterminio, il giorno della memoria, lasciato ai posteri delle epoche future quale ammonimento affinché atrocità indescrivibili come questa non si ripetano mai più, finanche nelle manifestazioni più blande. Alla scuola, sovraccarica di per se delle numerose responsabilità di una società sempre più latitante in tanti settori, il compito far comprendere la memoria nel ricordo di tante vittime innocenti, sopratutto bambini, cui è stato negato il diritto di essere e di divenire una speranza per il mondo, prima che la mano dei carnefici li trasformasse in tappeti, saponette e moquette. Il gruppo giovanile regionale Udc, da me coordinato, dedicando questo piccolo contributo a tutte le vittime dei pregiudizi, vuole ricordare le atrocità commesse in quei tragici momenti, manifestando agli ebrei sopravvissuti grande vicinanza, anche nell’ opera di divulgazione della ferocia dell’ Olocausto contro ogni nagazionismo che lega gli increduli indissolubilmente alla loro ignoranza.”

Giornata della Memoria: a Vibo la presentazione del libro Dova Cahan

VIBO VALENTIA – Mercoledì 27 gennaio 2016, in occasione della Giornata della Memoria, l’Amministrazione Comunale di Vibo Valentia in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Vibonese, organizza una conversazione con la scrittrice ebrea Dova Cahan. nel corso dell’incontro, che si terrà presso il Polo culturale Santa Chiara a partire dalle 17.00, Dova Cahan presenterà il volume “Un askenazita tra Romania ed Eritrea” (edito da GDS, 2010).

Oltre all’autrice, interverranno Elio Costa, Sindaco di Vibo Valentia, Licia Bevilacqua, Dirigente scolastica, Gilberto Floriani, Direttore SBV.

“Un askenazita tra Romania ed Eritrea” è un’opera di estrema attualità, in cui Dova Cahan racconta la sua vita ed il suo continuo vagare per terre straniere, in lotta con l’antisionismo sovietico; ampia parte del testo viene poi dedicata alla narrazione della storia di Hercus Saim Cahan, padre della scrittrice, attivo sionista impegnato nel salvataggio degli ebrei peseguitati in Romania, e fondatore del movimento della gioventù ebraica “Hanoar Hazioni”.

Longobucco in ricordo dell’Olocausto

LONGOBUCCO (CS) – Per l’imminente Giornata della Memoria, il prossimo 27 gennaio, anche il Comune di Longobucco partecipa al ricordo di uno dei più tristi eventi della27_gennaio_2016 storia contemporanea. L’appuntamento con la memoria è fissato alle ore 10,00 presso l’Istituto omnicomprensivo locale. Vi prenderanno parte il primo cittadino Luigi Stasi, l’assessore alla cultura Bruno De Luca, il dirigente scolastico Aurelio Madeo. All’incontro, organizzato in collaborazione con l’Istituto calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea, prenderanno parte due studiosi quali il professor Pantaleone Sergi, presidente dell’ICSAIC e docente di Storia del giornalismo presso l’università della Calabria, e il professor Giuseppe Ferraro, dottore di ricerca presso l’Univerità degli Studi della Repubblica di San Marino e membro del comitato scientifico dell’ICSAIC. Per l’occasione, gli studenti saranno omaggiati del recente volume dello stesso Ferraro, “Dai campi di prigionia nazisti a Salò”.

 

Presenze ebraiche in Calabria: il 26 Gennaio Officine Miramare presenta “Dialoghi sulla città”

invito patrimonio ebraico (1)Martedì 26 gennaio alle ore 18.00 le Officine Miramare ospitano il terzo appuntamento con i DIALOGHI SULLA CITTÀ, tavole di confronto per conoscere, amare, valorizzare e promuovere il patrimonio e l’identità culturale di Reggio Calabria Città Metropolitana. Un ciclo di incontri concepiti come dialoghi, appunto, a due o più voci tra studiosi, ricercatori, associazioni, club service.

I Dialoghi sulla città si articolano secondo quattro grandi famiglie: Raccontaci una storia, Raccontaci un monumento, Raccontaci un’esperienza, Raccontaci una visione.Il terzo degli incontri, in particolare, vede il racconto di una storia, quella della secolare permanenza delle comunità ebraiche in Calabria fino al XVI secolo e di un patrimonio latente, non riproducibile, celato ma di grande valore storico e documentale.

Alla vigilia della Giornata della Memoria, l’obiettivo dei due relatori è approfondire quel legame tra la cultura europea e il popolo ebraico che è stato per troppo tempo ricondotto esclusivamente agli orrori della Shoah allo scopo di guidare una tendenza positiva verso la scoperta del patrimonio ebraico e verso la sua tutela.

A raccontare, la storia,Pasquale Faenza, Conservatore di Beni Culturali e Storico dell’arte, con il contributo La giudecca ritrovata: il quartiere degli ebrei a Bova e Chiara Corazziere, PhD in Progettazione e Pianificazione della Città Mediterranea, con il contributo L’identità culturale per interpretare e ri-progettare i luoghi.

 

Giornata della Memoria, incontro tradizionale all’Unical

RENDE (CS) Il 26 gennaio 2016 l’Università della Calabria, com’è ormai tradizione, organizza un’importante incontro per il Giorno della Memoria. L’evento si svolge in collaborazione con l’Ambasciata d’Israele in Italia, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria e la Rete Universitaria per il Giorno della Memoria. La cura scientifica è di Manlio Gaudioso e di Giuseppe Passarino, con la collaborazione di Paolo Coen, la segreteria organizzativa di Alessandra Carelli.
La manifestazione ha inizio alle 9.30 di martedì 26 gennaio in Aula Magna, con i saluti istituzionali della Delegata del Rettore Assunta Bonanno e del Direttore dell’USR per la Calabria Diego Bouché. La fase propriamente didattica dell’incontro – della durata complessiva di 90 minuti – è introdotta da Manlio Gaudioso e Paolo Coen: ne sono protagonisti Giuseppe Passarino e la scrittrice Judith Katzir, giunta appositamente da Israele.

La pausa per il pranzo è prevista dalle 12.30, all’interno della mensa universitaria. Alle 14.00 gli studenti e i professori fanno ritorno in Aula Magna per un tutorial di orientamento universitario. La conclusione dei lavori è prevista alle 15.30.

giornatamemoria

Programma dei lavori

Martedì 26 gennaio 2016

Università della Calabria

Aula Magna

Ore 9.30

Indirizzi di saluto

Assunta Bonanno, Delegata del Rettore all’orientamento in entrata

Diego Bouché, Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la CalabriaLe ragioni dell’incontro

Manlio Gaudioso, Paolo Coen

Il concetto di ‘razza’: la sua storia e i suoi limiti sul piano scientifico, quando viene applicato agli uomini
Giuseppe Passarino

 

Dai “Diari di Anna Frank” a “Carissima Anna”: Israele, la letteratura e la Memoria della Shoah

Judith Katzir

11.30

Graffiti: parola agli studenti

12.30

Sala Mensa

Pranzo comune

14.00

Aula Magna

Seminario di orientamento universitario

15.30

Chiusura dei lavori