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Ferramonti di Tarsia verso il Giorno della Memoria 2016

Dal 22 al 30 gennaio si svolgeranno nel Campo di concentramento di Tarsia manifestazioni di commemorazione proprie del Giorno della Tarsia-Giorno-della-memoria-2016Memoria. Tra incontri e dibattiti, i giorni più intensi saranno quelli del 26, del 27, del 28 e del 29 gennaio, dove si alterneranno tavole rotonde e spettacoli volti a fissare nellaa memoria in maniera indelebile qui tragici eventi. Per ricordarne qualcuno, segnaliamo che il 26 gennaio, sotto il titolo “La narrazione: il mezzo più caldo per ricordare le deportazioni nella seconda guerra mondiale”, prenderanno la parola il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, Michelina Grillo, dirigente MEF e figlia di un deportato, Dova Cahan, scrittrice e regista israeliana, Roque Pugliese, referente calabrese della Comunità ebraica di Napoli, Ottavio Di Grazia, docente dell’Universita ‘Suor Orsola Benincasa’, modererà il dibaattito il docente dell’Universita di Perugia, Mario Rende. Il Giorno della memoria, 27 gennaio, la cerimonia inizierà con la presenza del rabbino capo della Comunità ebraica di Napoli, rev. Umberto Piperno; la giornata prooseguirà con interventi istituzionali tra i quali si segnalano quelli di mario Oliverio, Mario Occhiuto, Franco Sergio, Lydia Schapirer e Guerino D’Ignazio, e con testimonanze personali. La conclusione verrà affidata al duo pianistico dei Maestri Francesco e Vincenzo De Styefano con il concerto “Vincitori e Vinti – chi ha realmente vinto e chi ha realmente perso?”. Altri incontri e confronti sono poi in programma fino al 30 gennaio.

 

Giornata della Memoria, Giovanni Grillo da Melissa al Lager. La vicenda di un deportato calabrese

CATANZARO – Si terrà mercoledì, 20 gennaio 2016, alle ore 9:30, presso l’Auditorium “A. Scopelliti” del Liceo statale “E. Fermi”,  del quartiere Lido di Catanzaro, l’evento “Giovanni Grillo da Melissa al Lager. La vicenda di un deportato calabrese. Le nuove generazioni custodi della memoria” organizzato, in preparazione della Giornata della Memoria, dall’Associazione Nazionale Carabinieri, sezione “Giuseppe Arruzzo” di Catanzaro, in collaborazione con il Liceo Statale “E. Fermi” e con il patrocinio gratuito del Comune di Catanzaro – Assessorato alla Pubblica Istruzione e della Provincia di Catanzaro.

L’iniziativa si ispira al libro “Giovanni Grillo da Melissa al Lager. La vicenda di un deportato calabrese”, che ricostruisce la vicenda di Giovanni Grillo, militare calabrese deportato nei campi di concentramento tedeschi, durante la seconda guerra mondiale, scritto dal giornalista Rai, Gennaro Cosentino, per indurre gli studenti, considerati i “custodi della memoria”, a riflettere sull’internamento e sulle persecuzioni nazifasciste che hanno privato della libertà e della dignità tanti uomini come lo stesso Giovanni Grillo.  E al contempo sensibilizzare le nuove generazioni affinché, facendo tesoro dell’eroico esempio degli internati e deportati militari, possano riaffermare quei diritti universali che stanno alla base dello sviluppo democratico del Paese.  

Moderati dalla giornalista Assunta Panaia, porteranno il loro saluto il Dirigente scolastico del Liceo Statale “E. Fermi”, Luigi Antonio Macrì, il Presidente della sezione ANC “G. Arruzzo”, Maurizio Arabia, il Prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, l’Assessore Regionale alla Scuola, Federica Roccisano, l’Assessore Comunale alla Pubblica Istruzione, Fabio Talarico, e il Presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno. A relazionare sul libro sarà Michelina Grillo, Dirigente del Ministero dell’Economia e delle Finanze e figlia del deportato Giovanni Grillo.  Seguiranno gli interventi del Comandante provinciale dei Carabinieri, Colonnello Ugo Cantoni, e del docente del Liceo “Fermi”, Alessandro Fantini. L’evento si concluderà con uno spazio riservato al dibattito con gli studenti. E’ prevista anche la partecipazione del Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria, Diego Bouchè, o di suo rappresentante, nonché del sindaco del comune di Melissa, Gino Murgi.

Il 20 marzo giornata della memoria per ricordare le vittime della mafia

CASTIGLIONE COSENTINO (CS) – «L’esercizio collettivo della memoria contribuisce a mantenere alta l’attenzione sui fenomeni criminali ed aiuta le persone che li combattono a sentirsi meno soli.
Abbiamo il dovere di coltivare la memoria di quegli uomini giusti che hanno perso la vita per il loro impegno civile al servizio della legalità e delle istituzioni e di coloro che non si sono voluti piegare alle logiche arroganti e prevaricatrici delle cosche.
Per questo, il primo atto compiuto da presidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta è stato quello di rendere omaggio alle figure di Antonino Scopelliti, Giuseppe Valarioti e Giovanni Losardo.
In maniera analoga, la prima iniziativa dell’Associazione Più di Cento sarà quella di ricordare tutte le vittime innocenti della ‘ndrangheta. Leggeremo i loro nomi proseguendo la significativa esperienza inaugurata nel 2012 a Reggio Calabria ed ispirata alla Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata da Libera su scala nazionale.
La cerimonia si svolgerà il 20 marzo prossimo nel Frantoio dei Saperi di Castiglione Cosentino alle ore 17,30.
Saranno presenti tra gli altri il Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, il magistrato Eugenio Facciolla, il docente universitario Giap Parini e Alessio Cassano, presidente dell’associazione antiracket “Lucio Ferrami”.
Ascolteremo inoltre le testimonianze di Marisa Garofalo, sorella di Lea Garofalo giovane testimone di giustizia assassinata per il suo coraggio, e di Maria Avolio, vedova dell’imprenditore Lucio Ferrami ucciso per aver denunciato i propri estorsori».
Lo rende noto Salvatore Magarò, promotore dell’Associazione Più di Cento – Tana per la legalità.
«Sono determinato a non disperdere, al contrario, ad ampliare la portata del lavoro condotto nel periodo in cui ho ricoperto il ruolo di presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta. Con questo spirito ho fondato l’Associazione Più di Cento – Tana per la legalità.
Tana intesa non come quei luoghi dove si rifugiano i malviventi, ma come Tana liberi tutti dalla ‘ndrangheta».

L’Istituto Comprensivo Statale di Morano Calabro – Saracena celebra la Giornata della Memoria tra musica e letteratura

MORANO CALABRO (CS) – Il 6 febbraio l’Istituto Comprensivo Statale di Morano  Calabro – Saracena  ha celebrato la Giornata della Memoria. La manifestazione si è svolta in due momenti separati, prima a Morano Calabro presso lo splendido Auditorium comunale e una seconda replica a Saracena presso l’Auditorium del Comune magicamente incastonato nel viuzze strette dell’antico borgo.

Il maestro  Eyal Lerner, eccellente flautista nonché regista, ha condotto uno spettacolo dedicato alla storia ed alla cultura ebraiche ed alla tragedia della Shoah, evento che ha coinvolto non soltanto la popolazione semita ma, direttamente o indirettamente, tutta la società: la Resistenza, il Fascismo ed il razzismo in ogni sua forma.

Si è narrata la vita della poetessa Chana Senesh, una tra le donne ebree più note per il proprio talento e coraggio, arrestata, torturata ed uccisa dai Nazisti nell’intento di salvare il suo popolo, sia le tradizioni e la cultura ebraica, sia le tappe che caratterizzano il secondo conflitto mondiale.

La recita di alcune sue poesie  ha emozionato profondamente il pubblico.

I docenti e gli alunni delle classi quarte e quinte della Scuola Primaria e gli alunni della Scuola Secondaria di Morano C. e Saracena  si sono commossi nell’ascoltare il Direttore artistico Eyal Lerner, israeliano, suonare il suo“ Flautino Incantato” e nell’ascoltare la dolcissima e toccante  musica Klezmer dal netto sentore balcanico, con cadenze russe e zingaresche in lingua Yiddish,  e le melodie Sefardite di sapore arabo, nate dall’esilio spagnolo.

Gli alunni hanno partecipato attivamente allo spettacolo con recite di bellissime poesie composte personalmente da loro: commovente quella intitolata “ Campi di concentramento” scritta da  Leo Senatore. Hanno recitato poesie di Lussu, Righi e Primo Levi. Profonde  le riflessioni personali  sulla Shoah curate dai docenti di Lettere e le letture di Brani ricavate dai Libri di Primo Levi, dal “Diario”  di Anna Frank, dalla  “Sopravvissuta ad Auschwitz “di  Liliana Segre fra le ultime testimoni della Shoah.

Gli alunni, preparati dai docenti di Educazione Musicale prof. Frascino F. per Saracena e Cristiano Rosario per Morano, hanno cantato e suonato brani di Guccini .

Il Dirigente Scolastico dell’Istituto, Walter Bellizzi, ha ricordato che l’Istituto ha inteso commemorare la Shoah  non per  l’ottemperanza alla Legge 211 del 2000, ma perché è la nostra coscienza che ci impone di non dimenticare. Il messaggio lanciato ai giovani è di responsabilità e di pratica della giustizia. I giovani devono coltivare insieme ai veri maestri ciò che di bello, di buono e di vero c’è nel loro cuore.

In conclusione sono intervenuti,  per Morano  C. l’Assessore alla Pubblica Istruzione l’Avv. Forte Sonia, e per Saracena l’on. Mario Albino Gagliardi.

Nel giorno della Memoria, le dichiarazioni di Occhiuto

TARSIA (Cs) – Per la commemorazione della Shoah, durante la Giornata della Memoria svoltasi ieri 27 gennaio a Ferramonti di Tarsia, il Presidente Mario Occhiuto ha dichiarato che “Bisogna guardare al passato con un senso di contemporaneità”. Tra gli altri, presenti all’iniziativa, l’ambasciatore di Ferramonti nel mondo e coordinatore dell’evento il professor Mario Rende, e l’assessore regionale Carlo Guccione. Difronte insegnanti, studenti, amministratori comunali e forze dell’ordine, Occhiuto ha ricordato l’importanza di ricordare gli orrori del passato e rinsaldare ogni giorno il legame con le altre culture per una convivenza pacifica in società.

“Nei confronti della comunità ebraica – scaturisce da una nota – il Comune di Cosenza sta portando avanti un’operazione con la Festa delle luci che da due anni si celebra secndo il rito ebraico dell’Hannukkah.”

In veste di Sindaco di Cosenza, Occhiuto, ha annunciato la ristrutturazione della zona del Cafarone, dove vivevano gli ebrei di Cosenza secondo alcune fonti storiche. Una possibile presenza ebraica nella città di Cosenza è ipotizzata dal termine “cafarone”, che potrebbe indicare tanto semplicemente un luogo fortemente ripido e accidentato, quanto, collegato al termine “cafarno”, un’antica città della Galilea, dove Gesù, secondo i Vangeli, andò ad abitare dopo aver lasciato Nazareth.

Pasażerka di Andrzej Munk, l’insopprimibile necessità della memoria

ROVITO (CS) – Martedì 27 gennaio alle ore 21 il Cineforum Falso Movimento come ogni anno celebra a Rovito (Cosenza) la Giornata della Memoria. L’appuntamento pensato e condotto da Ugo G. Caruso prevede la riproposizione di Pasażerka , (La passeggera Polonia 1961-1963), il capolavoro incompiuto di Andrzej Munk, scomparso nel ’61 in un incidente stradale tra Varsavia e Lodz durante le riprese del film, a quarant’anni non ancora compiuti. Il film venne rieditato due anni più tardi dai suoi collaboratori ed in seguito giudicato tra i migliori cento titoli della storia del cinema da una giuria internazionale di critici. In apertura di serata Ugo G. Caruso dialogherà brevemente con Marta Petrusewicz, ebrea polacca, docente di Storia moderna all’Università della Calabria e alla City University of New York.
Il film, come si diceva, è rimasto incompiuto e la versione oggi esistente è frutto della devota ricostruzione di un gruppo di amici cineasti sotto la direzione di Witold Lesiewicz, con un commento esplicativo sovrimpresso di Wictor Woroszylski letto dal celebre attore Tadeusz Lomnicki. Presentata a Varsavia due anni dopo la morte di Munk e poi a Cannes nel 1964, Pasażerka , opera di lancinante impatto emotivo, giudicata il capolavoro del regista a dispetto della sua incompiutezza, si apre con una serie di istantanee del regista sul set o a passeggio per la capitale, procedendo poi secondo le indicazioni della sceneggiatura cofirmata dall’autrice del radiodramma di partenza, Zofia Posmysz-Piasecka, su due piani temporali paralleli, alternati da un montaggio fluido, che li fa costantemente interagire.

Una coppia di tedeschi è in viaggio su un transatlantico che si appresta a varcare l’oceano. Lui, Walter, un borghese di mezza età, è emigrato da tempo negli Stati Uniti. Lei, Liza, più giovane, è arrivata invece in America dopo la fine della guerra. Durante la sosta in un porto inglese sale sulla nave una passeggera che risveglia nella donna i fantasmi di un recente passato. Liza crede infatti di riconoscere nella passeggera Marta, una prigioniera di Auschwitz-Birkenau, il campo di sterminio in cui lei, militando allora nelle SS, aveva il ruolo di sorvegliante. In un coacervo di sentimenti in cui il rimorso si mescola alla falsa coscienza, racconta all’ignaro marito una versione edulcorata dei fatti, con cui cerca di giustificarsi e di sbarazzarsi del fardello delle sue responsabilità: in realtà l’algida Liza si era adoperata sadicamente a spezzare la dignità di Marta, giocando sul potere aggiunto che le conferiva la presenza nel lager di Tadeusz, fidanzato della ragazza. Poi, senza che le donne si siano mai incontrate, la passeggera scende dalla nave. Forse era Marta, forse no.

Fino a quel momento Andrzej Munk, uno dei più importanti registi della sua generazione, aveva firmato lungometraggi come Un uomo sui binari, Eroica e La fortuna strabica in cui mescolando lucidamente tragedia, commedia e farsa, aveva offerto un’interpretazione della storia polacca per certi versi complementare rispetto all’epos romantico e barocco di Andrzej Wajda. I livelli stilistici più alti in cui sono qui rappresentate la psicologia e la geometria dell’annientamento hanno sicuramente costituito fonte di ispirazione per Miklós Jancsó nel suo I disperati di Sandor con la relazione tra dominatore e succube che si colora di ambiguità sessuali neppure troppo latenti. Pasażerka  è stata definita una sorta di Nike di Samotracia della Shoah, sulla quale rimane “il film più bello e insostenibile” secondo la definizione di Raymond Bellour. Se la comune ambientazione in un lager rimanda immediatamente al documentario Nuit et bruillard di Alain Resnais, l’assonanza più significativa è con un altro titolo del regista francese, Hiroshima mon amour. Infatti anche il film di Munk rappresenta una tersa riflessione sulla storia cui perviene attraverso un’indagine sul passato. Pasażerka  in questo senso resta una delle testimonianze artistiche più alte dell’esigenza primaria che permeava il cinema mondiale del tempo, quella dell’insopprimibilità della memoria.

Giornata della Memoria, celebrazioni all’ex campo concentramento Ferramonti

COSENZA – Venerdì 23 gennaio si terrà nel Salone degli Stemmi, nel palazzo di piazza XV marzo, alle ore 11, la conferenza stampa per la presentazione del programma delle manifestazioni organizzate dal Comune di Tarsia in occasione della Giornata della Memoria, presso l’ex campo di concentramento Ferramonti di Tarsia. Inoltre, la mattina del 27 gennaio, lo stesso presidente della Provincia, Mario Occhiuto, su invito del Sindaco Roberto Ameruso, sarà presente all’ex campo per la commemorazione della giornata. Un luogo simbolo, tra i principali campi di internamento per ebrei, apolidi, stranieri nemici e slavi, aperto dal regime fascista tra il giugno e il settembre 1940, all’indomani dell’entrata dell’Italia nella Seconda guerra mondiale.  Alla manifestazione parteciperanno i testimoni della Memoria di Ferramonti, Dina Smadar, Haim Farkash, nonché la professoressa di storia Anna Pizzuti e il professor Mario Rende, ambasciatore di Ferramonti nel mondo e coordinatore dell’evento. Sono stati invitati alla manifestazione anche Sultana Razon, scrittrice e testimone della memoria di Ferramonti, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi e il rettore dell’Università della Calabria, Gino Crisci.

La Shoah da ricordare alle nuove generazioni: lunedì un link sulla Web Tv comunale al servizio di scuole e cittadini

COSENZA – In occasione della ricorrenza del giorno della memoria, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Cosenza ha deciso di dedicare  per l’intera giornata del 27 Gennaio il palinsesto della propria WEB TV al tema della Shoah.

Tutti i cittadini e, soprattutto, le scuole  avranno a disposizione filmati e una selezione accurata di link a fonti multimediali a cui accedere per riflettere sull’orrore dell’antisemistismo e della persecuzione razziale.

“Abbiamo pensato di legare la Shoah alle nuove generazioni – ha dichiarato l’Assessore alla Scuola e alla Cultura Geppino De Rose –  attraverso strumenti a loro più familiari e di più facile accesso. Ecco perché, pur rispettandone motivazione e procedure, abbiamo evitato di organizzare  l’ennesima occasione seminariale o convegnistica. La Web TV ci è infatti sembrata la modalità più diretta per consentire ai docenti di organizzare nelle scuole momenti di sensibilizzazione, partecipazione e informazione. Non crediamo che esista una sola giornata della memoria. Le ferite di Auschwitz sono ferite dell’umanità che la memoria deve mantenere vive, sempre”.

“Spiegare a  quasi 70 anni di distanza il significato del 27 Gennaio 1945 e dell’apertura dei cancelli di Auschwitz – prosegue l’Assessore- può apparire semplice.  Non è così: la Shoah non può tradursi in un “evento-passerella” annuale con relativo merchandising. Troppi sono, purtroppo, i focolai di fanatismo antisemita ancora in giro per l’Europa e anche nel nostro Paese.  Occorre che nelle scuole si faccia strada la percezione di un rischio reale di intolleranza razziale che il Paese deve combattere attraverso la formazione e la sensibilizzazione.”

“Ai nostri straordinari docenti sta ora il compito di decodificare i contenuti dei filmati nei linguaggi più appropriati alle specificità dei loro giovani allievi. Se l’esperimento funzionerà – conclude l’Assessore De Rose-  pianificheremo attività di ideazione e realizzazione di materiali multimediali sul tema complessivo della Memoria all’interno della Città dei Ragazzi. Una sorta di laboratorio permanente di arti visive sulla Memoria che i nostri bambini  dedicheranno alla Shoah, ai tanti crimini razziali della storia umana ma anche alle tante identità culturali minoritarie  presenti nella nostra città.

Alle scuole e ai cittadini, per accedere ai filmati, basterà utilizzare il sito istituzionale del Comune (www.comune.cosenza.it), visualizzare sulla schermata iniziale (in basso a destra) il logo WEB TV e avviare la propria navigazione web.

L’Unical e le iniziative per la “Giornata della Memoria”

ARCAVACATA (CS) – Puntuale e ben “preparata”, com’è ormai nella tradizione dell’Ateneo, ad un appuntamento con la Memoria e la Storia che assume una forte connotazione pedagogica e culturale.

Anche quest’anno, l’Università della Calabria assicura un contributo importante alle iniziative per la “Giornata della Memoria” con una serie di eventi finalizzati a favorire il più ampio coinvolgimento del territorio e del mondo della scuola.

Il momento clou della proposta 2014 è rappresentato naturalmente dall’incontro il 27 gennaio in Aula Magna, al quale parteciperanno studenti di ogni parte della Calabria, che prevede l’intervento, tra gli altri, della scrittrice Lizzie Doron. Non meno rilevanti e significativi, tuttavia, sono gli altri appuntamenti organizzati quest’anno per la particolare occasione con il contributo dell’Unical.

Oltre alla presentazione dei primi tre volumi della collana dedicata dall’Università della Calabria alla memoria della Shoah, editi da Rubbettino, si segnala la testimonianza della stessa Doron, domenica 26 gennaio, alle 17, presso il Centro AUSER del Rione Spirito Santo.

Di notevole interesse, poi, la conferenza sul tema: “L’inconsistenza delle basi genetiche del razzismo, che il prof. Giuseppe Passarino, ordinario di Genetica all’Unical, terrà sempre il 27 gennaio, alle ore 10,30 al Liceo Classico “Telesio” di Cosenza. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra l’OpenLab per la diffusione della cultura scientifica dell’Università della Calabria e la Rete Universitaria per il Giorno della Memoria, organismo del quale fanno parte numerosi Atenei italiani e di cui l’Unical è promotrice.

Il giorno dopo, 28 gennaio, alle 10,30, il prof. Passarino proporrà la stessa riflessione agli studenti del Liceo Scientifico “G.Berto” di Vibo Valentia.

Alle 15,30 di mercoledì 5 febbraio, infine, nella Sala dello University Club, è previsto l’incontro sul tema: “La lezione di Primo Levi, oggi”, che segnerà anche l’avvio di una importante collaborazione tra l’Università della Calabria e il Centro Internazionale di Studi Primo Levi.

Mostra sui Testimoni di Geova deportati per la Giornata della Memoria

CASTROVILLARI (CS) – In occasione della ricorrenza del 27 gennaio, la “Giornata della memoria” l’associazione Mystica Calabria propone, nella Sala dell’Accoglienza del Castello Aragonese di Castrovillari, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, da sabato 25 gennaio sino a lunedì 27, la mostra storico-documentaria “Triangoli viola: le vittime dimenticate del regime nazista” curata da Francesco D’Ortenzi e Raffaele Ponte.

Questa vuole ricordare in particolare, ma non perché gli altri lo erano da meno, coloro i quali avevano cucito sulla casacca zebrata da deportato il triangolo viola perchè Testimoni di Geova, quindi anche loro vittime, con altri, dei campi di concentramento, “di cui – ricordano gli organizzatori- si è sempre parlato,davvero poco.”

“I cosiddetti “triangoli”, apposti su quelle casacche a strisce dei deportati nei lager nazisti e che, insieme a un numero di matricola, servivano- spiegano gli organizzatori- per individuare la categoria a cui appartenevano i prigionieri: triangolo rosso per i politici, giallo per gli ebrei, verde per i criminali comuni, nero per gli asociali, rosa per gli omosessuali e triangolo viola proprio per i Testimoni di Geova.” Anche i bambini, privati di dignità, venivano costretti ad indossare questa “divisa”.

La mostra, che raccoglie video, fonti, articoli, fotografie riguardanti le terribili vicende dell’olocausto, “vuole diffondere e far conoscere, così, da un punto di vista esclusivamente storico- si rimarca – , l’oppressione inflitta dalle SS anche ai “Bibelforscher”, come erano chiamati allora i Testimoni di Geova in Germania. “Tra il 1933 e il 1945 quasi 10.000 testimoni di Geova – ricordano gli organizzatori- furono vittime dirette del nazionalsocialismo. Fra le misure prese nei loro confronti ci furono la privazione del lavoro, della pensione di vecchia e dei benefici previdenziali, multe e internamenti in prigioni, campi o riformatori. Circa 840 figli di Testimoni furono sottratti ai genitori. Circa 6.000 Testimoni, di cui 455 austriaci, furono rinchiusi in prigioni e campi. Complessivamente circa 2.000 di loro trovarono la morte, più di 250 dei quali giustiziati in vario modo, tra decapitazioni, fucilazioni e impiccagioni.”

“Il momento che sosteniamo – ha dichiarato il Sindaco Domenico Lo Polito – è per affermare il diritto della persona alla non discriminazione e che la tutela dei valori della libertà, della democrazia e degli stessi diritti fondamentali, sanciti dalla Costituzione, come l’articolo 19 al Titolo I, in materia di Rapporti Civili, (che ricorda la libertà di ciascuno di professare la propria fede religiosa), sono importanti quanto imprescindibile. E’ questa- aggiunge il primo cittadino – una delle motivazioni che, con le altre, ribadiscono la sostanzialità ed importanza della Giornata della Memoria oltre che la sua istituzione, con cui si vuol far ammenda, consapevoli che la dignità della persona ha un valore incommensurabile al di là della razza, religione, opinioni politiche, sesso, condizioni personali, fisiche o mentali.”