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1 maggio a Cosenza: tra Expo e concerti

milena expo..In attesa del grande evento Expo a Milano in partenza il 1 maggio, anche Cosenza si prepara alla sua festa dedicata ai “lavoratori”. Dopo l’inaugurazione della scorsa settimana affidata alla Showgirl Milena Miconi, la fiera  campionaria con oltre centocinquanta espositori del mondo dell’artigianato, agricoltura, tecnologia e commercio ha registrato affluenza e curiosità tra i cittadini della provincia cosentina con grande soddisfazione per l’amministrazione comunale rendese.

 

foto brusco...Soddisfazione nelle parole dell’assessore Toscano: “Non è stato semplice realizzare Expo Rende. In pochi credevano che ci potesse essere un evento, anche se piccolo, fieristico sul nostro territorio, ma quando si lavora per un obiettivo comune prima o poi i risultati arrivano.”  Anche per domani il programma si prospetta allettante. Dalle 12.00 prenderà avvio ParkLife, presso il Parico Fluviale di Commenda. Dalle 12 alle 20, Electro Music e Rock Reggae. A seguire Brusco e numerosi Dj allieteranno la serata dei tanti giovani che decideranno di accorrere all’evento.  Il 2 Maggio ancora ParkLife a partire dalle 17 con il Park Live Stage e la presenza di Francis, Snapshot, Twist Contest-Libbera’.

L.G

Il progetto Garanzia Giovani sbarca all’Unical

RENDE (CS) – Si terrà oggi  pomeriggio alle ore 16:30 presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria la presentazione del progetto europeo “Garanzia Giovani”. L’incontrò servirà per supportare i giovani e le imprese, nel conoscere le modalità operative e necessarie per poter accedere alle risorse dedicate alla promozione occupazionale dei giovani.logo-Unical-Università-della-Calabria

L’evento sarà anche l’occasione per presentare lo “Youth Corner” dell’Ateneo ovvero, lo sportello informativo grazie al quale si potranno svolgere le attività di accoglienza e di orientamento, utili per comprendere come poter usufruire dei vantaggi del progetto “Garanzia Giovani”.

NexTv: Il fascino della sobrietà di Eleonora Daniele

CBMvxBqWUAA_NQrEra il 20 settembre 2001 quando una giovane biondina dall’aria un po’ snob e la bellezza “algida” varcava la porta del Grande Fratello, una delle trasmissioni ad oggi riconosciute tra le più trash di quella che i benpensanti chiamerebbero “tv spazzatura”. Lei, Eleonora Daniele, entrava nella casa più spiata d’Italia, per ottenere quello che aveva sempre desiderato. Soldi e un po’ di notorietà. Notevole per le sue caratteristiche fisiche, sembrava essere destinata ad un futuro nell’oblio come tanti suo “colleghi”, invece Eleonora, è rimasta tra le poche che sono riuscite a coronarlo davvero quel sogno. E nel più pulito dei modi. Da papabile “promotore finanziario” a conduttrice di Storie. Storie vere, raccontate con la giusta sobrietà di chi il dolore lo ha toccato con mano, nella propria vita, e di esso non vuole fare spettacolo. Semmai un racconto. Di quelli che aiutano a sopravvivere, che sono portatori di salvezza e che magari contribuiscono alla corretta conoscenza delle cose, troppo spesse vittime del moralismo della tv più che di quello della verità.

Lei, che la televisione la guardava sempre con distacco, pensando a quanto fosse un po’ sciocca la gente che di essa ne faceva un’ossessione e una malattia fino a non saperne più distinguere i confini della realtà. Lei che nel tempo ne ha fatte tante di cose di cui andare fieri, mantenendo sempre quella punta di “freddezza” che nasconde, invece, un grande rispetto per la realtà “difficile” che rappresenta. E’ pacata, anche un po’ timida: “Intervisto sempre gli altri ma se lo fanno con me viene fuori quel lato un po’ impacciato”. Di sicuro è coinvolgente mentre continua, anche fuori dal suo palco, a raccontare le storie che, grazie a quel programma ha potuto scoprire. E’ una stacanovista, una che rifiuta i copioni perché non è disposta a raccontare quello che “altri” hanno scritto per lei. La passione che impiega nel suo mestiere e quel barlume di malinconia  che accompagna i suoi discorsi sulle tematiche più sensibili, si evince anche senza osservarne l’immensa bellezza. CBLdMoqW8AAIfgs

E’ Eleonora Daniele, erede di quel Gf che Lucio Presta sembrava aver tanto disprezzato, il terzo incontro del progetto “NexTv”. “Ma di lei e della sua bravura ho voluto parlare a dimostrazione che, a chi ha talento, può bastare anche un semplice reality per metterlo in mostra. Non sono contro i reality. Sono contro chi produce disoccupati illudendoli di farli diventare famosi. Chi ha talento, lo ha anche senza reality. Chi non ne ha, non ne avrà neanche una volta fuori.“, spiega Presta alla punzecchiatura di uno dei giovani presenti. Ed Eleonora Daniele di talento sembra averne da vendere. “Niente, di più alto livello, può essere raggiunto senza fatica. E chi fa fatica, senza mollare, prima o poi, qualcosa riesce a farla”. CBMvxDUWsAEfEzt

A fine incontro Eleonora dispensa foto e abbracci per tutti. E’ una padovana dal cuore terrone, come la definisce Presta. Una di quelle “grandi” conduttrici che sanno distinguere il rumore del successo popolare dal suono quasi soffocato del talento vero.

Lia Giannini

NexTv ospita Paolo Bonolis: storia di un “genio” della Tv Italiana

COSENZA – Dissacrante, spontaneo, diretto, disubbidiente. Chiunque avesse dubbi sulla naturale comicità di Paolo Bonolis, noto conduttore della Tv italiana, famoso al grande pubblico per il successo di trasmissioni come “Beato Tra le Donne”, “Ciao Darwin”, “Il senso della vita”, “Avanti un altro”, può anche dimenticarli. Dopo un incontro lungo tre ore, ieri al Teatro dell’Acquario, grazie al progetto gratuito messo in atto dall’ Associazione “Amo Cosenza” che si ripropone l’obiettivo di dare ai giovani, tra i 17 e i 30 anni, basi e consigli per un futuro da operatori televisivi, il sospetto è diventato certezza. Arriva( puntualissimo), accompagnato dal suo manager Lucio Presta, ascolta la lunga digressione dell’amico, ironizza sulla natura “ambigua” del loro rapporto “arrivato alle nozze d’argento”, fa qualche smorfia, si rilassa, ogni tanto prende la parola per una battuta che lascia la platea in preda a collassanti risate, scherza, gioca, rivela di sé ciò che non ci si aspetta. O forse sì.

“Il segreto per fare successo è raccontare la propria storia. Non quella inventata da altri o quella che altri vogliono che tu racconti, ma la propria. Non esiste storia, in tutto il mondo, che si ripeta da un essere umano all’altro. Se in ciò che fate, raccontate ciò che siete più  che mettere in mostra ciò che sapete fare, avrete automaticamente pochi margini di errore.” E’ questo il vero segreto di Paolo Bonolis. Raccontare sè stesso in ogni nuova sfida che si impone. Come pochi altri sanno fare, preoccupati dall’idea di perdere “i loro privilegi”. Raccontare “una delle infinite parti che sono racchiuse dentro di me”. E’ disarmante e ha lo stesso sguardo e lo stesso atteggiamento di uno che può davvero permettersi di fare tutto “perché quando qualcosa non mi sta bene, semplicemente me ne vado”. A lui nessuno sembra poter rimproverare qualcosa, nemmeno il suo manager/amico che “combatte da anni la sua disubbidienza”. Bonolis conserva il fascino geniale di chi è sicuro di sè stesso e pur credendo in ciò che fa, riesce a non darvi troppo peso. E’ l’unico che il giorno prima della conduzione di uno dei Festival di Sanremo più riusciti e seguiti di tutti i tempi “è andato a giocare a calcetto”. Per lui la vita è lì. Tra le cose semplici. In una partita con gli amici, due chiacchiere al bar con qualche sconosciuto, un’ allegra conversazione con giovani studenti dagli occhi estasiati. Paolo Bonolis è davvero uno di quelli a cui il mondo sembra aver regalato la chiave dell’ assoluto  e lo rammenta nelle mille, goliardiche risposte alle curiosità che i giovani studenti cosentini affannosamente gli rivolgono. Per lui, l’uomo più pigro del mondo (come si definisce), sottrarsi al pubblico è come ripetere una battuta dieci volte. Asfissiante. Per lui, il senso della vita, è nel rischio. “E’ molto meglio sacrificare un successo in nome della dignità che la dignità in nome di un successo” risponde rivolto a chi gli chiede a cosa serva, oggi, strumentalizzare il dolore. E così, tra una battuta sulla D’ Urso e un aforisma personale, Paolo fornisce sottili spiegazioni a quella fama, che sembra essergli piovuta così, per caso, durante un provino a cui aveva accompagnato un amico.

Chissà come mai, tutti i più grandi, sembrano aver iniziato la loro fortuna così. Da un caso. Bonolis voleva diventare “Ministro degli Esteri”, dice, “perchè sono un ragazzo timido e da piccolo ero anche molto balbuziente”.  E anche questo ha il sapore di una battuta su cui ha costruito anni interi di carriera.Si fa fatica a credergli visto la straordinaria abilità dialettica che lo accompagna e l’inconsueta velocità che fa di lui un grande oratore. “Leggo molto”, sottolinea, a chi gli fa i complimenti per questa innata caratteristica. Poi, come solo a lui sembra essere concesso, chiede “di accedersi una sigaretta”. E diventa geniale anche in quello. Nel suo naturale giocare, prendendo in giro Lucio Presta ma anche tutti coloro che, magari, di quel gesto non sono troppo felici. Sono molte le cose che Paolo racconta, in un modo del tutto naturale, spontaneo e simpatico, quasi come un amico che si conosce da sempre, prestandosi ad ogni battuta, ad ogni commento e persino a qualche provocazione. E’ genuino, goliardico ma soprattutto strafottente, come solo i grandi “geni” possono essere e la sua genialità viene fuori dalla naturale propensione al menefreghismo che lo rende immune a qualsiasi tipo di censura e che fa di lui un mattatore di estremo successo. La sua bravura consiste nell’esaltare la natura umana e nel lasciarla libera di essere sé stessa, senza inibirla, occultarla o mascherarla. Il più delle volte la enfatizza, estremizzandola, perché “è nella naturalezza e nella diversità delle persone che si nasconde la vera bellezza”. Non parla Paolo dei progetti a breve scadenza, “ancora in fase di trattativa” dice, e si rivela preoccupato, da padre, per la generazione “del tutto e subito” che non riesce più ad aspettare e che “affannosamente rincorre una cosa e  poi “Avanti un Altra”.

Conclude così il suo incontro. Tra una foto rubata, un sorriso mascalzone e una fuga repentina. Lascia buonumore ed entusiasmo tra i giovani accorsi a vederlo. Un talento, Paolo Bonolis, o, come direbbe lui, uno che ha saputo “scoprire la sua eccellenza facendo  davvero un grande “Bingo”.

Lia Giannini

Assegnati alla Calabria 67 milioni di euro a favore dei giovani

Regione Calabria – La Presidente f.f. della Regione Antonella Stasi e l’Assessore al lavoro Nazzareno Salerno – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – hanno presentato, insieme al Commissario dell’azienda Calabria Lavoro Pasquale Melissari, il piano “Garanzia giovani”. L’obiettivo è quello di costruire sul territorio regionale un sistema di servizi e di politiche personalizzate a disposizione dei giovani a partire dal bacino dei “Neet” (not in education, employment or training), ossia giovani non inseriti né in percorsi formativi lavorativi, di età compresa tra 15 e 29 anni, che in Calabria vengono stimati in 71.000 unità. Nello specifico in Calabria saranno attivate le misure relative a: formazione, tirocini, apprendistato (nelle diverse tipologie), mobilità internazionale e bonus assunzionali.I giovani “Neet”, per l’accesso alle misure previste dal Piano, possono registrarsi fin da ora sul portale nazionale (www.garanziagiovani.gov.it) e, da luglio, sul sito di Azienda Calabria Lavoro a cui verrà affidata la governance della piattaforma della piattaforma e del piano di comunicazione. Al sistema pubblico, attraverso i 15 centri per l’impiego distribuiti sul territorio regionale, verrà assegnato un ruolo centrale, che va dall’accoglienza all’accompagnamento al lavoro dei giovani.Alla Calabria sono state assegnati, dal Governo, 67 milioni di euro.La Regione si prefigge di: attuare percorsi integrati, mirandoli alle opportunità formative e occupazioni legate alle peculiarità del territorio; coinvolgere, attraverso una “cabina di regia”, le associazioni datoriali e sindacali per individuare settori e priorità per indirizzare le misure previste. Per agevolare l’attuazione del Piano la Giunta regionale, attraverso la concertazione con le parti sociali e istituzionali, ha adottato provvedimenti in materia di lavoro ritenuti indispensabili:l’approvazione delle nuove linee guida in materia di tirocini, recependo le indicazioni della conferenza unificata Stato-Regioni; l’approvazione dei regolamenti sulle tre tipologie di apprendistato in ossequio alle disposizioni del decreto legislativo n.167/2011.

 

 

 

 

Siamo la generazione degli annunci, dei call center e dei lavori a gratis

COSENZA – L’articolo 1 della Costituzione recita “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul LAVORO. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Peccato che di lavoro ce n’è poco o niente e noi giovani siamo la generazione delle doppie e triple lauree, dei call center, degli annunci e quando va bene dei lavori quasi sempre non retribuiti.

Ci buttiamo in qualsiasi cosa pur di fare pratica, passiamo giornate intere davanti ai nostri personal computer ad inviare curicculum che nessuno prende mai in considerazione, rispondiamo agli annunci online per ricoprire delle mansioni e poi ci viene richiesto di svolgere compiti diversi rispetto a ciò che realmente ci interessava.

Siamo appunto la generazione dei curriculum a cui, sporadicamente, segue un vero e proprio colloquio, siamo quelli a cui viene detto che per essere assunto c’è bisogno di esperienza ma nessuno è mai disposto a farcela acquisire, siamo i tuttofare di un’Italia che non ci prende più in considerazione, siamo quelli che vengono dipinti come dei bamboccioni che preferiscono fare i vermi tra i banchi universitari piuttosto che smetterla di fare gli intellettuali e capire che la cultura non fa mangiare, siamo le nuove leve mai arruolate con una valigia sempre pronta nella speranza che qualcuno, prima o poi, si accorga di noi.

Studiamo tanto per cosa? Per finire in un call center di vendita, di riscossione crediti o, per chi è più fortunato, di assistenza con salari che oscillano in base alle pratiche chiuse e a quelle che, invece, sono saltate. Nessuno riesce più a guardare oltre il proprio naso, si prende quel che si trova senza sperare in un reale futuro, senza più progetti ma semplicemente camminando prudentemente su un filo precario, il piede sinistro davanti a quello destro, lentamente per evitare bruschi oscillamenti, il piede destro davanti a quello sinistro e così via pian piano percorriamo la strada della nostra vita.

Siamo stanchi, non tanto per la crisi che può anche essere un nuovo modo di rinnovarsi e creare, ma per quello che i politici dicono continuamente di noi, dipinti come spocchiosi, choosy, come coloro che scelgono ancora le lauree umanistiche nonostante non garantiscano un posto nel mondo lavorativo. Ma di cosa stiamo parlando? Di aria fritta, di fumo che scompare alla prima folata di vento perché il problema non siamo noi, siete voi e la vostra incapacità di governare il paese ed arginare una crisi che sta mietendo solo vittime. Basta, siamo stanchi di essere il capro espiatorio per i vostri errori, siamo esausti di portare sulle spalle delle colpe che non dipendono direttamente da noi e dalle nostre scelte.

Siamo giovani già vecchi perché ci trasciniamo un carico di appellativi ed attributi che, in realtà, non ci rappresentano.

 

Annabella Muraca

Esperienze di legalità: Summer School GIA’ Libera 2013

SAN LEONARDO DI CUTRO (KR) – Nell’attuale contesto socio-economico che caratterizza il meridione con alti tassi di disoccupazione e di emigrazione dei giovani, ed un potere forte e opprimente delle organizzazioni mafiose che condiziona lo sviluppo, c’è ancora chi ha il coraggio di levare una voce contraria, una voce che da speranza. Con la Summer School GIA’ (giovani, imprenditoria, innovazione) Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie intende fornire strumenti per lo sviluppo di idee, per dare gambe ai sogni.

Dopo la tappa siciliana e prima di quelle campana e pugliese, in questi giorni, dal 23 al 29 settembre è il turno della Calabria. Una decina di ragazzi e ragazze sono riuniti presso il Centro educazione legalità ed ambiente, in località San Leonardo di Cutro (KR), per provare a costruire insieme un pezzo del loro futuro. Ad un passo dal mare stanno vivendo una settimana intensa di convivenza e formazione per stimolare la loro creatività imprenditoriale. Momenti di approfondimento e di studio sulle tematiche legate alla progettazione e al riutilizzo dei beni confiscati si intrecciano alle esperienze concrete e tangibili di realizzazione di un’idea. Tra gli esempi virtuosi i giovani hanno infatti la possibilità di vedere e conoscere le attività del Progetto Policoro o della cooperativa Terre Joniche, realtà attive sul territorio calabrese che riescono a coniugare i valori di giustizia e legalità con capacità produttive e commerciali. La dimostrazione che può esserci un’alternativa alla fuga dalle proprie comunità o all’asservimento al potere costituito.

La Summer School diventa così un momento di aggregazione in cui mettere sotto la lente d’ingrandimento i propri desideri e conoscere gli strumenti più indicati per poterli toccare con mano. Una cassetta degli attrezzi di nozioni teoriche e buone prassi che, utilizzata con determinazione e coraggio, può restituire fiducia a quanti si lasciano frenare dagli ostacoli che trova sul proprio cammino. Un mettersi alla prova con la convinzione di non essere soli, ma di poter contare su una fitta rete di relazioni. A partire magari dalle amicizie che si instaurano in questi giorni di vita in comune: scambiarsi pensieri ed esperienze tra un letto da rifare e una pentola da lavare.

Ad incoraggiare questo percorso di approfondimento sono funzionali anche i partner dell’iniziativa. Università, Prefettura, Camera di Commercio, Unioncamere, organizzazioni di terso settore sono soggetti attivi in questo processo di ricostruzione della speranza.

Perché una terra che si svuota delle mani e delle menti dei propri cittadini è destinata ad un impoverimento irreversibile. Togliere il potere economico dalle mani della criminalità per trasferirlo in quelle di giovani capaci, volenterosi e ben formati è l’unica strada da imboccare per uno sviluppo effettivo e duraturo.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

SmartStart e Italialavoro: Incentivi e Tirocini per i Giovani

COSENZA – Due opportunità per i giovani ancora impegnati nella costruzione del loro futuro vengono segnalate dal Consiglio regionale della Calabria-Servizio relazioni esterne.

La prima è costituita dagli incentivi di “Smart & Start” per le nuove imprese del Mezzogiorno che puntano su innovazione, utilizzo delle tecnologie digitali e valorizzazione dei risultati della ricerca.

Dopo l’ avvio, nei giorni scorsi, caratterizzato da qualche problema tecnico, le iscrizioni online che danno spazio alle idee procedono a ritmo sostenuto sul sito www.smartstart.invitalia.it, dove si trovano tutte le informazioni necessarie.  Viene  specificato, tra l’altro, che “le domande verranno esaminate secondo l’ordine cronologico di invio, non è prevista una graduatoria, né una data ultima per la loro presentazione.”
Smart&Start opera esclusivamente nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia, ha una dotazione complessiva di 190 milioni di euro e prevede due tipi di agevolazioni: Smart contribuisce a coprire i costi di gestione sostenuti nei primi anni di attività aziendale, Start contribuisce a coprire le spese per l’investimento iniziale.

La seconda occasione è offerta da Italia Lavoro, nell’ambito del progetto Amva-Giovani Laureati Neet, che ha pubblicato un avviso per realizzare 3mila tirocini di sei mesi a favore di giovani laureati e senza lavoro. Il sito da consultare è www.italialavoro.it.

Per informazioni specifiche sugli avvisi e sulle modalità di partecipazione si può contattare smartstart@invitalia.it; neet@italialavoro.it.

Zurlo e Capocasale si congratulano con il Crotone Calcio

CROTONE – “Alla vigilia dell’esordio casalingo con il Cesena intendiamo augurare un grande in bocca al lupo alla dirigenza rossoblù, al tecnico Massimo Drago ed a tutti gli atleti che, ne siamo certi, anche quest’anno ci regaleranno grandissime soddisfazioni”. E’ quanto scrivono il presidente della Provincia Stano Zurlo e l’assessore provinciale allo Sport Giovanni Capocasale. “Da assessore al ramo, ma soprattutto da uomo di sport -rimarca Capocasale- non posso che essere grato al Crotone Calcio per questi anni brillanti in cui la squadra, patrimonio dell’intera provincia, ha reso orgogliosi noi crotonesi per i successi ottenuti sul campo. Ho voluto sentire telefonicamente a nome della Giunta e del Consiglio provinciale sia l’amministratore delegato Gianni Vrenna che il vicepresidente del sodalizio pitagorico, nonché numero due della Lega di Serie B Salvatore Gualtieri, per ribadire la nostra vicinanza alla squadra, simbolo della nostre positività ed orgoglio di tutta la comunità. E questo stesso orgoglio deve accompagnare tutti, soprattutto i tifosi. Anche perché non è affatto facile trovare una società gestita da un gruppo del luogo, con un tecnico ed il suo capitano nati e cresciuti nella nostra terra. I fratelli Vrenna, Massimo Drago e Antonio Galardo sono la testimonianza che è possibile emergere anche qui, nel crotonese e non a caso sono diventati un esempio concreto per i nostri giovani”. “Dieci anni di serie B per una realtà come la nostra -aggiunge il presidente della Provincia- non sono pochi. Ogni cittadino della provincia deve sentire come una seconda pelle i colori rossoblù addosso, stringersi attorno alla squadra ed alla dirigenza”.

C’era una volta il Portogallo

PORTOGALLO – Due giovani italiani fotografo e giornalista alla scoperta del Portogallo al seguito del giro ciclistico “A Volta”.Daniele Coltrinari e Luca Onesti sono cittadini del mondo che puntano a realizzarsi professionalmente. Daniele Coltrinari, giornalista freelance, si divide tra Roma e Lisbona. Ha scritto per L’agone, Paese Sera, Lettera 43 e Social Football. Luca Onesti è fotografo professionista; ha preso parte a diversi progetti fotografici e documentaristici in Italia, Spagna, Portogallo, Romania e Stati Uniti. Insieme hanno ideato il blog dedicato a Lisbona e il Portogallo, “Sosteniamo Pereira” e Luca è il fotografo ufficiale. In questi giorni, sono impegnati a seguire “A volta a Portugal” il giro ciclistico del Portogallo, con un occhio rivolto alla manifestazione sportiva e un altro alle bellezze paesaggistiche, culturali che s’incontrano nel Giro.