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Goletta verde: litorale lametino fortemente inquinato

LAMEZIA TERME (CZ) – I tecnici di Goletta verde, dopo il monitoraggio fatto lungo la costa lametina qualche giorno fa, hanno sentenziato: le acque del litorale sono fortemente inquinate. Dati nudi e crudi, ma anche amarissimi, che confermano uno stato di generale e preoccupante malessere.
Due i punti in cui è stata effettuata la campionatura nell’area lametina;  entrambi hanno evidenziato un carico inquinante superiore a quello consentito. Giudizio di “fortemente inquinato” per quello alla foce del torrente Zinnavo a Lamezia Terme e di “inquinato” per quello alla foce del torrente Tridattoli a Capo Suvero di Gizzeria Lido. (f.c.)

Goletta Verde presenterà il 20 luglio i dati sul monitoraggio delle acque calabresi

GIZZERIA (CZ) – Saranno presentati il prossimo 20 luglio alle ore 11, all’interno dello stabilimento balneare Hang Loose Beach di Gizzeria, i dati del goletta verde 2016monitoraggio sullo stato di salute delle acque calabresi eseguite dai tecnici di Goletta verde, la storica imbarcazione di Legambiente in viaggio per i mari e le coste di tutta Italia. Prenderanno parte alla conferenza stampa Andrea Minutolo coordinatore dell’ufficio scientifico di Legambiente nazionale ed il direttore regionale dell’associazione ambientalista Luigi Sabatini. Le analisi microbiologiche eseguite dal laboratorio mobile di Goletta Verde permettono di rilevare la presenza di batteri fecali nelle acque (enterococchi intestinali ed escherichia coli) ed i “marker” specifici di un inadeguato trattamento dei reflui fognari. Prima di dare avvio all’incontro con i giornalisti, i bambini saranno coinvolti, a partire dalle ore 10, in giochi da spiaggia, rivisitati in “chiave riciclo”, per imparare giocando a svolgere correttamente la raccolta differenziata. La campagna è promossa da Legambiente in collaborazione con Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi, e con il contributo di Alessco (Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile della Provincia di Cosenza). Sono 32 le tappe, per tutto il mese di luglio e agosto, in oltre 16 comuni calabresi con due incontri per ogni località. La campagna consiste nel posizionare, negli stabilimenti balneari aderenti, degli appositi bidoncini per depositare i rifiuti di imballaggio, in modo differenziato, dandogli una nuova vita e permettendo ai consorzi che fanno parte del sistema Conai, che garantiscono il riciclo, di trasformare quello che prima era solo un rifiuto, in una preziosa risorsa. Le prossime tappe di Ricicla Estate 2016 in Calabria: Amantea venerdì 22; Catanzaro Lido sabato 23; Soverato martedì 26; Crotone giovedì 28; Belvedere Marittimo sabato 30 Luglio. Nel mese di agosto si partirà con le seconde tappe: Soverato lunedì 1; Catanzaro Lido mercoledì 3; Scilla venerdì 5; Villa San Giovanni sabato 6; Montepaone giovedì 4 e mercoledì 10; Roseto Capo Spulico venerdì 12; Villapiana sabato 13; Amantea domenica 14; Gizzeria venerdì 19; Marina di Gioiosa Jonica sabato 20; Roccella Jonica domenica 21; Vibo Marina martedì 23; Pizzo mercoledì 24; Belvedere Marittimo venerdì 26; Crotone domenica 28 e Diamante mercoledì 31.

Legambiente presenta il dossier sull’emergenza depurativa in Calabria

CETRARO (CS) – «Portare a termine la vera grande opera pubblica di cui necessita la Calabria: l’attento monitoraggio degli impianti di depurazione esistenti, il loro corretto funzionamento e un programma di interventi di efficientamento e adeguamento che permetterebbe una volta per tutte di uscire dall’emergenza depurativa che rischia di compromettere irrimediabilmente una delle maggiori risorse di questo territorio». È l’appello che arriva da Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente che ha ripreso il suo viaggio lungo la Penisola per la tutela dei mari e delle coste italiane e in questi giorni sta facendo tappa a Cetraro. Oggi, al Centro Velico di Cetraro, alle ore 16, Legambiente presenterà il dossier “I fanghi di depurazione: la storia continua – A che punto è la depurazione in Calabria?”. Numeri, storie e riflessioni illustrate da Aldo Perrotta, comitato scientifico Legambiente Calabria. Luigi Sabatini, direttore Legambiente Calabria e Giorgio Zampetti responsabile scientifico Legambiente. Saranno presenti, inoltre, Angelo Aita, sindaco Comune di Cetraro e Giuseppe Aieta, presidente della II Commissione del Consiglio Regionale.

«Secondo i numeri raccolti nel dossier di Legambiente -afferma una nota di Legambiente – la Regione Calabria ha una potenzialità nominale complessiva di depurazione pari a 2.786.725 abitanti equivalenti su un totale (dati Istat) di 3,7 milioni, cioè il il 75 % del totale. Un dato che però si abbassa notevolmente se si analizza la reale capacità di trattare adeguatamente gli scarichi, secondo gli standard previsti dalle normative europee. Stando ai numeri dell’Istat (Censimento delle acque di giugno 2014 con dati al 2012) ad essere trattati in maniera adeguata è il 51,5% del totale del carico generato. Criticità che si ritrovano anche nel quadro delineato dall’ultima procedura d’infrazione aperta nei confronti dell’Italia che comprende anche 130 agglomerati calabresi, il 62% del totale regionale, per un totale di circa 1,3 milioni di abitanti equivalenti (ovvero il 36%). Condanne e procedure che, stando alle stime dell’unità di missione del Governo Italia Sicura costerebbero alla Calabria, a partire già da quest’anno e fino al completamento degli interventi di adeguamento richiesti, 38 milioni di euro». Dall’analisi dei dati forniti alla Regione Calabria emerge che alcuni impianti risultano utilizzati in maniera molto ridotta. «Eppure i soldi per risolvere queste criticità erano già pronti, ma come spesso accade a mancare all’appello sono stati progetti concreti e immediatamente realizzabili a cui destinare i fondi – sottolinea Luigi Sabatini, direttore di Legambiente Calabria -. Proprio per far fronte alla prima condanna del 2012 era stato stimato un fabbisogno totale per la Calabria di circa 243 milioni di euro e di questi la delibera CIPE 60/2012 ne stanziava 160 milioni circa a cui si aggiungevano altri 83 milioni da altre risorse. Ma stando all’ultimo aggiornamento relativo all’impiego di questi fondi (aprile 2015), in Regione sono state sbloccate opere solo per 104 milioni di euro (per un totale di 8 interventi) e rimangono bloccati ancora 10 opere per ulteriori 140 milioni di euro circa». Anche sul fronte dei controlli e delle operazioni delle forze dell’ordine non mancano dati preoccupanti. Sono 53 i depuratori sequestrati e 322 gli illeciti accertati tra il 2015 e il 2016, senza sottovalutare le problematiche di manutenzione della rete fognaria. Tra gli ultimi casi da segnalare su questo c’è sicuramente il caso dell’inchiesta Tempa Rossa, che ha portato alle dimissioni della ministra Guidi, e che coinvolto anche la Calabria. Secondo la procura di Potenza i rifiuti speciali pericolosi, provenienti dagli scarti di lavorazione degli idrocarburi dell’impianto Eni di Viggiano, venivano smaltiti illecitamente in alcuni depuratori della Calabria. Avrebbero sversato tonnellate di veleno in impianti non autorizzati al trattamento di rifiuti speciali pericolosi.

Appella di Goletta Verde alla Regione: “Fermate la corsa all’oro nero”

golettaverde2015_1Goletta Verde di Legambiente, in vista dell’assemblea dei Presidenti delle Regioni dell’area adriatica e ionica, in programma domani 24 luglio a Termoli riuniti per scongiurare il rischio di nuove trivellazioni per la ricerca di gas e petrolio a largo delle coste italiane, lancia il suo appello:

“Chiediamo alle Regioni un segnale forte contro la deriva petrolifera di questo Governo. – dichiara Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente – Invitiamo i Presidenti a mettere in campo tutti gli strumenti politici e amministrativi in loro possesso, compresa la proposta di un referendum abrogativo riguardo le diverse norme pro-trivelle che hanno riaperto la corsa all’oro nero nel mare italiano. Ci sono inoltre alcune azioni che possono e devono essere attivate fin da subito, quali l’impugnazione di fronte al Tar degli atti autorizzativi emanati di recente o un intervento da parte delle Regioni sul ministero dell’ambiente per chiedere la moratoria dei decreti di Via. Su tutto questo ci aspettiamo che le Regioni escano dall’incontro di domani con decisioni comuni su azioni concrete e immediate. Ai presidenti vogliamo ricordare inoltre che si esce dal petrolio non solo fermando le trivelle, – aggiunge Muroni – ma proponendo e praticando un modello energetico e di sviluppo diverso, efficiente e rinnovabile, aprendo prospettive di nuovi settori produttivi e con importanti ricadu­te anche occupazionali, oltre che ambientali”.

Secondo Legambiente – che dallo scorso mese sta ospitando a bordo della Goletta Verde amministratori regionali e locali, sindaci, enti locali, aree protette marine e costiere, operatori turistici, balneatori, pescatori, cittadini, che con il loro impegno e la loro voce hanno detto chiaramente no al petrolio – la scelta del Governo italiano è frutto di una strategia energetica insensata e impattante. Le riserve certe di petrolio presenti sotto i mari italiani sarebbero infatti assolutamente insufficienti a dare un contributo energetico rilevante. Infatti, stando ai consumi attuali, basterebbero solo per 8 settimane. A fronte di questi quantitativi irrisori di greggio si stanno ipotecando circa 130mila kmq di aree marine. Ma di questi fattori non sembra tener conto il Governo italiano, come testimoniano i dieci decreti di VIA positiva su altrettante richieste fatte in Adriatico da compagnie petrolifere, emanati dai Ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali solo da inizio giugno. Tutto questo a discapito delle ricchezze naturali, di biodiversità, ambientali e in termini di risorsa, anche economica, per le comunità locali che ancora oggi il nostro mare offre.

Consuma aree costieri calabresi, Legambiente presenta i dati

Foto 1 (3)REGGIO CALABRIA –  Stamattina, nella sede del Circolo Velico Reggio, si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione dei dati del dossier di Legambiente sul consumo delle aree costiere calabresi. A illustrare i dati è stato il vicepresidente nazionale di Legambiente, Edoardo Zanchini:
“La Calabria ha bisogno – spiega Zanchini – di mettere finalmente al centro dell’attenzione, la tutela e valorizzazione delle aree costiere. Alla Regione chiediamo, in linea con l’obiettivo proclamato dal presidente Oliverio, di ridurre il consumo di suolo, di fissare un vincolo di inedificabilità assoluta per tutte le aree costiere ancora libere dall’edificato di almeno un chilometro dal mare, attraverso l’approvazione di un piano paesaggistico che scongiuri i rischi di cementificazione che si aprono con il silenzio-assenso introdotto dalla Legge Madia”.
Lo studio di Legambiente ha analizzato la costa calabrese in un arco di tempo che va dal 1988 al 2011. Grazie alle sovrapposizioni delle foto satellitari è stato possibile fare un raffronto con quella che era l’occupazione della costa all’epoca e come si è evoluta nei 23 anni presi in esame. Dall’indagine, si evince che in questo lasso temporale sono stati consumati 11 km di costa, e il motivo principale sta nella costruzione di seconde case e per attività turistiche. Questo fenomeno interessa in maniera piuttosto diffusa tutta la costa calabra, ma in particolare quella tirrenica. Da Reggio Calabria, fino al confine con la Basilicata, è un susseguirsi di nuove realizzazioni che hanno occupato vuoti, cancellato importanti aree agricole, intaccato paesaggi montuosi di rara bellezza, avvicinato i centri esistenti, densificato e cementificato in maniera irresponsabile un patrimonio naturale inestimabile. Alcuni esempi si possono cogliere dai centri di Ricadi, Parghelia, Zambrone, Briatico e Pizzo. A questo fenomeno di diffusione di seconde case e complessi turistici, si aggiungono poi una serie di interventi di ripascimento delle spiagge e di nuovi pennelli frangiflutto, come lungo il litorale di Motta San Giovanni, Palmi, Gizzeria, Falerna, San Lucido.
La Calabria ha complessivamente un totale di 798 km di coste, dal Comune di Tortora Marina sul Mar Tirreno al Comune di Rocca Imperiale sul Mare Jonio che la separano dalla Basilicata. Oggi 523 chilometri (il 65%) della costa calabra sono urbanizzati e dunque trasformati da interventi antropici legali e abusivi. In particolare, 56,8 km risultano occupati da infrastrutture, viarie e portuali; 205,5 km risultano occupati dai centri urbani principali,Foto 2 (5) mentre 261 sono i chilometri trasformati da una urbanizzazione poco densa, diffusa lungo la linea di costa. Restano ‘liberi’, a rischio cementificazione, 119 km di suoli agricoli e 156 km di natura inalterata.
A questa prima analisi si è aggiunta, una seconda indagine che ha riguardato la morfologia della linea di costa: sono 614 i chilometri di spiaggia, 128 quelli di costa rocciosa, mentre ben 56, sono i chilometri di costa trasformati, in maniera irreversibile, con banchine e riempimenti legati agli usi portuali. Dati preoccupanti, soprattutto se si considera che in futuro, in mancanza di un’appropriata tutela, potrebbero scomparire altri tratti di costa e spiagge ancora libere dal cemento. Il paesaggio costiero calabro è tra i più ricchi, per varietà e complessità morfologica, dell’intera penisola. Lo studio di Legambiente ha l’obiettivo di comprendere la profonda trasformazione avvenuta principalmente per usi urbani, residenziali e turistici, e far riflettere sull’importanza di aprire una nuova fase di attenzione alla tutela e riqualificazione di aree di così grande pregio.
“Noi riteniamo – afferma Nuccio Barillà, della segreteria nazionale e regionale di Legambiente – che ‎una chiara indicazione di tutela di questo tipo sia la precondizione per ragionare in maniera trasparente e condivisa di interventi di riqualificazione delle parti costruite, per valorizzarne le potenzialità turistiche, attraverso interventi sulla messa in sicurezza statico, sull’efficienza energetica, sulla qualità ambientale. Inoltre – aggiunge ancora Barillà – occorre che dalla Regione Calabria e dai Comuni calabresi venga un radicale cambio di marcia per quanto riguarda l’abusivismo edilizio – riprendendo anche i dati dell’importante indagine “Paesaggi e Identità” effettuata a suo tempo dalla stessa Regione – per demolire i tanti edifici abusivi sul territorio costiero in modo da dare un chiaro segnale di cambiamento rispetto al futuro della Calabria”.
L’iniziativa si inserisce nel programma della Goletta Verde, la campagna di Legambiente a tutela dei mari e delle coste italiane, che tornerà venerdì in Calabria, a Tropea, dopo le tappe dell’area ionica.

IL DOSSIER COMPLETO DISPONIBILE A QUESTO LINK:
http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/consumo_suolo_coste_calabre.pdf

“Ricicla Estate” fa tappa a Riace

Riace giochiRIACE (RC) – Ieri pomeriggio, i volontari dei circoli di Reggio Calabria e Girifalco hanno coinvolto i tanti bagnanti del lido “Keros” in giochi da spiaggia, rivisitati in “chiave riciclo” in occasione dell’iniziativa promossa da Legambiente Calabria “Ricicla Estate” in collaborazione con il Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi e con il contributo del Cial, Consorzio imballaggi alluminio. L’obiettivo è quello di sensibilizzare alla raccolta differenziata, divertendosi. Insieme a Legambiente Calabria era presente anche la Cooperativa “L’Aquilone” che, a Riace superiore, durante l’anno, si occupa della raccolta differenziata con l’ausilio di asini. All’apertura dei giochi, hanno preso parte anche il sindaco Domenico Lucano e il consigliere comunale Tonino Petrolo. Grande entusiasmo da parte dei bambini per il passaggio di Goletta Verde durante i giochi. Il prossimo appuntamento a Riace è per il prossimo 12 agosto. Oggi, saranno a Roccella Jonica e torneranno anche l’11 agosto. Sono previste, infatti, due tappe per ogni località aderente all’iniziativa, una nel mese di luglio e una ad agosto. Domani, i volontari Legambiente saranno a Palizzi, per poi far tappa il prossimo13 agosto.

Vocaturi e Fapi con Goletta Verde contro le trivellazioni

StatfjordA(Jarvin1982)COSENZA – Il coordinatore regionale della Federazione agricoltori piccole imprese, Cristian Vocaturi accoglie “con grande soddisfazione l’arrivo in Calabria e sulle coste dello Jonio cosentino di Goletta Verde. Una presenza che darà maggiore forza e imput al fronte comune contro le trivellazioni petrolifere nello Jonio.”
“Una battaglia contro la folle corsa all’oro nero che rischia di minare l’intero ecosistema ambientale e che ci vede al fianco delle associazioni ambientaliste e di cittadini”. Ma il coordinatore regionale Fapi lancia l’allarme sul pericolo incendi. “L’incendio di natura dolosa registratori qualche giorno fa al Parco della Biodiversità Mediterranea pone l’allarme anche quest’anno sul pericolo di roghi nella nostra regione. Ogni anno vanno in fumo ettari ed ettari di boschi, macchia mediterranea e terreni destinati alle colture, con la nostra regione ai vertici della triste classifica nazionale. È necessario dotare i vigili del fuoco come le altre forse di polizia di organici più adeguati, perché si tratta di un problema importante che deve essere inquadrato nel dato complessivo riguardante la sicurezza. È per questo che chiediamo alla Regione una maggiore attenzione complessiva al territorio, attenzione che può essere meglio esercitata con una maggiore sensibilizzazione e controllo del territorio e soprattutto con un piano incendi adeguato”

Goletta verde in rotta verso la Calabria

golettaverde2015_1Corigliano calabro(Cs)Prosegue il viaggio della Goletta Verde: da domani, martedì 14 luglio, la campagna itinerante di Legambiente arriva nella zona ionica della Calabria con tappe a Corigliano Calabro e Roccella Ionica. L’ imbarcazione ambientalista anche quest’estate è partita per monitorare lo stato di salute del mare e dei litorali italiani. Un viaggio reso possibile anche dal contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio Oli Usati e dei partner tecnici Hach, Novamont e Nau! La Goletta Verde tornerà poi in Calabria, con una tappa a Tropea il 24 e 25 luglio.In Calabria, la Goletta Verde ribadirà la necessità di creare un fronte comune contro le trivellazioni petrolifere anche nello Ionio, così come per l’intero Adriatico e Canale di Sicilia. Un impegno che fa seguito alla grande mobilitazione internazionale che ha accompagnato a Rovigno (Croazia) la partenza dell’imbarcazione ambientalista per il suo tour 2015. La battaglia contro la folle corsa all’oro nero, a partire dalle nuove richieste avanzate dalle compagnie, così come dall’attacco del cemento alle coste, per scegliere un diverso sviluppo economico, sociale e ambientale, proseguirà quindi anche nelle tappe calabresi.In quest’ottica domani, con l’arrivo della Goletta Verde a Corigliano Calabro, è stato promosso un incontro per rilanciare l’appello #StopSeaDrilling – NoOil dal titolo “Un mare di… qualità”, la bellezza della piccola pesca tradizionale. L’appuntamento è alle ore 18 a Schiavonea di Corigliano – lido Barracuda. Saranno presenti: Francesco Falcone, presidente Legambiente Calabria; il Presidente del Consiglio Comunale di Corigliano Pasquale Magno e l’Assessore all’Ambiente Maria Serafina Chiurco; Antonio Nicoletti, Legambiente; Salvatore Martillotti, Cooperativa Pescatori; Vincenzo Farina, presidente Confesercenti Calabria FIAB; Giovanni Papasso, sindaco di Cassano allo Ionio; Salvatore Ciminelli, sindaco di Amendolara; Rosanna Mazzia, sindaco di Roseto Capo Spulico; Paolo Montalti, sindaco di Villapiana, Domenico Bevacqua, consigliere regionale; Giuseppe Graziano, consigliere regionale. Sono stati invitati i sindaci dello Ionio di Rossano, Cariati, Crosia, Calopezzati, Pietrapaola, Calopezzati, Mandatoriccio, Trebisacce, le associazioni e i comitati impegnati nella difesa del territorio.In mattinata, invece, il Comune di Roseto Capo Spulico, in collaborazione con la Società Nazionale di Salvamento ed il Circolo Velico Roseto, organizzerà una iniziativa per il passaggio di Goletta Verde in Calabria (alle ore 10) nei pressi del Circolo Velico, insieme ai bambini della colonia marina “Scopriamo Roseto”.Oggi, invece, lunedì 13 luglio, a Villapiana, dalle 16 – 20 iniziativa “Aspettando Goletta Verde” con attività di animazione della prima edizione di “Ricicla Estate” sulla raccolta differenziata promossa da Legambiente Calabria e Conai con i volontari dei circoli calabresi, con la partecipazione del Comune di Villapiana.Goletta Verde, inoltre, sceglie il porto di Roccella, nella costa ionica della provincia di Reggio Calabria – dove, a partire da Riace e da tanti piccoli centri, sono da anni in campo esperienze esemplari di accoglienza ai migranti – per esprimere solidarietà a quelle migliaia di uomini, donne e bambini, in molti casi profughi ambientali, costretti ad attraversare il Mediterraneo in condizioni inumane, mettendo in pericolo la propria vita per fuggire da persecuzioni, dittature, guerre e miseria. Alla ricerca di una speranza di dignitoso futuro. In quest’ottica, giovedì 16, alle ore 17.00, è in programma l’iniziativa “Per un Mediterraneo e un’Europa di accoglienza e di pace” con una breve navigazione con a bordo rappresentanti dell’associazione dei migranti.

“Il nostro mare è pulito” – Conferenza congiunta dei sindaci dell’Alto Jonio

Sibari (Cs) – “Il mare di Sibari e Villapiana è pulito e limpido”, è quanto hanno dichiarato ieri i Sindaci di Cassano All’Ionio Giovanni Papasso e di Villapiana Roberto Rizzuto nel corso di una conferenza stampa congiunta, convocata proprio per illustrare alla cittadinanza i risultati dei campionamenti effettuati in mare nel corso di un controllo fatto dagli stessi primi cittadini lo scorso 17 agosto. L’affermazione è stata supportata, si diceva poc’anzi, dalle risultanze delle analisi effettuate in mare dal dott. Giovanni Miceli del laboratorio di analisi privato  “Chembios” di Bisignano, e che difatti hanno certificato il buono stato di salute del mare sibarita e di Villapiana.  All’incontro hanno preso parte i due Sindaci di Cassano e Villapiana, lo stesso dott. Giovanni Miceli, il Comandante dell’Ufficio Marittimo di Trebisacce, sede distaccata  della Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro, maresciallo Rosario Lanza ed i rappresentanti dell’Arpacal: la biologa Evelina Provenza e il dott. Salvatore Caruso.  La conferenza stampa  è stata moderata dal giornalista Pasquale Golia, portavoce del Sindaco di Cassano. Rassicurazioni importanti che smentiscono, dunque, anche quanto sostenuto da Goletta Verde nelle scorse settimane che aveva assegnato al mare di Calabria la maglia nera per inquinamento. “Il 95% del mare calabrese è pulito – ha dichiarato la dott.ssa Provenza dell’Arpacal, intervenuta alla conferenza stampa congiunta di ieri sera – dall’inizio della stagione estiva abbiamo eseguito centinaia di controlli in mare, il 90% delle analisi ha dato esito negativo. Le acque del mare calabrese sono per il 95% limpide e pulite.  Abbiamo esaminato anche la schiuma che improvvisamente compare nelle ore più calde in qualche punto del nostro mare. Ebbene questa non è assolutamente inquinante, non abbiamo riscontrato nessuna carica batterica, quanto piuttosto si tratta di fenomeni naturali, influenzati da diversi fattori ambientali”. In apertura il Sindaco di Villapiana, il primo a prendere la parola, ha spiegato l’importanza dell’iniziativa: “Abbiamo voluto monitorare le nostre acque per garantire il diritto alla salute dei nostri cittadini e villeggianti – ha spiegato il primo cittadino di Villapiana. Il mare di Villapiana e Cassano è limpido. Noi continueremo a sorvegliare lo stato di salute del nostro mare, non solo in estate ma anche in inverno. Subito dopo la parola è passata al Sindaco di Cassano All’Ionio: “Abbiamo trovato un mare perfetto certificato dalle analisi che abbiamo effettuato  Se fosse stato il contrario lo diremmo subito, infatti con tutto possiamo scherzare ma non con la salute dei cittadini”. Stamani con il Sindaco di Villapiana abbiamo fatto il nostro dovere – ha spiegato ancora il Sindaco Papasso – Abbiamo richiamato l’attenzione degli altri Sindaci dell’Alto Jonio perché vogliamo fare sinergia per porre all’attenzione di chi ci governa al livello regionale e nazionale la questione del fiume Crati. Senza strumentalizzazione alcuna e senza fare nessun tipo di polemica chiediamo soltanto al Governo nazionale e regionale di adoperarsi per il disinquinamento del fiume Crati, attraverso il monitoraggio degli impianti di tutti i comuni rivieraschi che scaricano ed azioni dirette a garantire la limpidezza delle acque del fiume Crati. Il mare, la spiaggia e l’ambiente sono tutte risorse importanti per questo territorio che vive di turismo e di agricoltura.

Passando ai risultati, il dott. Giovanni Miceli, che ha chiuso la conferenza stampa con il suo intervento, ha illustrato come tutte le analisi effettuate abbiano dato esito negativo circa la presenza di batteri. In particolare gli escherichia coli sono risultati nella norma, ovvero nei limite restrittive imposti dalla comunità Europea. E’ stata analizzata anche la schiuma notata a largo del fiume Crati: nessuna carica batterica e nessuna sostanza inquinante, in quanto non è stata rilevata alcuna struttura cellulare, tipica degli inquinanti. Così come nel mare di Villapiana e di Sibari non sono stati rilevati tensioattivi, ovvero residui di saponi e detersivi vari. Dunque il mare prospiciente il litorale di Sibari e Villapiana resta uno dei più incontaminati, prosegue però la battaglia dei rispettivi Sindaci per la sua difesa e soprattutto per il disinquinamento del Crati, unico fattore di disturbo per lo stato di salute del mare dell’Alto Jonio.