Archivi tag: guardia costiera

Sequestrate due tonnellate di novellame di sarda

VILLA SAN GIOVANNI (REGGIO CALABRIA)  – Oltre due tonnellate di novellame di sarda “bianchetto” detenute illegalmente da due autotrasportatori calabresi sono state sequestrate dalla Guardia costiera agli imbarcaderi di Villa San Giovanni. Il ritrovamento è avvenuto nel corso dei controlli ai mezzi in attesa di traghettare per la Sicilia. Si tratta del più ingente quantitativo di novellame sequestrato in Calabria, che avrebbe fruttato oltre 40.000 euro. Il prodotto è stato donato in beneficienza.

Sequestrate reti di 3.500 metri

BAGNARA CALABRA (REGGIO CALABRIA)  Quattro reti da posta derivanti, per una lunghezza complessiva di 3.500 metri, sono state sequestrate dalla Guardia costiera di Reggio Calabria nel tratto di mare tra Bagnara e Palmi. In particolare una rete da mille metri è stata recuperata mentre veniva usata da un diportista nei confronti del quale è stata elevata una sanzione pari a mille euro, mentre gli altri tre attrezzi, della lunghezza di 2.550 metri, sono stati trovati in stato di abbandono.

Novellame di sarda: continua l’attività di prevenzione dei danni

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Continua l’attività di prevenzione dei danni causati all’ecosistema marino dalla pesca illegale del novellame di sarda.

I Militari della Capitaneria di porto – Guardia costiera di Corigliano Calabro, agli ordini del Capo del compartimento marittimo, il Capitano di fregata (CP) Francesco Perrotti, hanno infatti sequestrato, nella giornata di ieri, 19 febbraio, in località Rossano Scalo (CS), circa 30 Kg. di novellame di sarda contenuti in quattro cassette di plastica. Il prodotto ittico sequestrato, giudicato non commestibile atteso il precario stato di conservazione, dal personale medico-veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale, intervenuto in loco su richiesta della Scrivente, è stato avviato alla distruzione.

Dell’accaduto è stata immediatamente informata la competente Autorità giudiziaria e denunciata una persona a piede libero per violazione dell’art. 7 comma 1 lettera a) del D.Lgs.n. 4/2012  e del Reg.(CE)  1967/2006.

La pesca il consumo e la detenzione del novellame mettono in serio pericolo le specie ittiche e quindi le nostre risorse alimentari. Per questo, l’indiscriminato sfruttamento del novellame di sarda è da tempo vietato dalla normativa comunitaria e nazionale ed i controlli, intensificati dall’inizio dell’anno, continueranno nei prossimi giorni.

La Guardia costiera ricorda che, oltre alla pesca ed alla commercializzazione, del novellame è vietata anche la detenzione.

Dispersi in mare/ La moglie di Giuseppe Parrò lancia un video in rete: “Non lasciatemi senza risposte”

SIMERI CRICHI (CATANZARO) – ‘Un grido d’aiuto per Giuseppe’, si chiama così la pagina facebook aperta da Rosetta Tarantino, moglie di Giuseppe Parrò, uno dei tre dispersi in mare dal 27 luglio scorso in località Simeri Mare (Catanzaro). Attraverso il social network, in un video, la donna si rivolge alle autorità civili e militari e in particolare al Ministro per la Difesa, Roberta Pinotti. «Ho scritto questa lettera affinché qualcuno mi aiuti», esordisce.  La donna ricostruisce la vicenda della scomparsa. «Non è stato mai rinvenuto il conzo [palamito calato dai tre dispersi, ndr] – spiega –  ed esiste quindi una probabilità che i tre vi siano rimasti inpigliati e che sia il conzo stesso a trattenerli sul fondo».

 

Il video

 

Rosetta Tarantino fa l’ennesimo tentativo per ottenere una risposta. «Non sapete quanto per me sia importante recuperare quello che può essere rimasto del corpo di mio marito – dice nella lettera diffusa in rete – pochi, veramente pochi, hanno capito il mio bisogno altrimenti mi avrebbero concretamente aiutata, come in realtà non è stato.  Chiedo allo Stato e alle istituzioni di aiutarmi e voglio dire a tutte le persone che ho incontrato in questa vicenda che i corpi degli esseri umani non possono esseri considerati al pari di un oggetto smarrito. Anche senza anima e senza vita, un corpo ha diritto di essere recuperato per rispetto dell’uomo che è stato  e per rispetto del dolore dei suoi familiari».

La scomparsa e le ricerche senza esito – E’ il 27 luglio dello scorso anno. Intorno alle 4.20 circa del mattino, Giuseppe Parrò, Angelo Tavano e Francesco Rania escono in barca una battuta di pesca. Ma non fanno ritorno. Purtroppo, gli sforzi e le ricerche della Guardia Costiera condotte per molti giorni e con mezzi sofisticati restano senza esito.

L’istanza: fate perlustrazioni sottomarine– Rosetta Tarantino non si rassegna. Il 18 agosto, infatti,viene presentata un’istanza alla Procura di Catanzaro e ai vertici della Capitaneria di Porto di Catanzaro Lido perché il tratto di mare tra i comuni di Cropani, Simeri Crichi e Sellia Marina, all’altezza dell’ex base militare americana, sia perlustrato da sommozzatori o con mezzi idonei. «Verbalmente ci è stato spiegato che la guardia costiera non può eseguire l’operazione – ci dice l’avvocato Maria Costa – perché il mare è molto profondo e la guardia costiera comunque non dispone dei mezzi adatti». La richiesta è motivata dal fatto che, secondo le prime indagini, il cellulare di Giuseppe Parrò ha emesso l’ultimo segnale proprio in quella zona, a tre miglia dalla costa di Simeri.

Giuseppe Parrò

Il ritrovamento della barca – Il ritrovamento fortuito della barca poco più a nord della stessa zona in cui è stato localizzato l’ultimo segnale del cellulare, convince sempre più i familiari di Giuseppe Parrò della necessità di riprendere le ricerche con mezzi straordinari. Il 25 agosto la barca è stata casualmente ripescata da un peschereccio a strascico, assolutamente integra, a 150 metri di profondità.

La lettera al Ministro della Difesa e alla Marina Militare – In seguito al ritrovamento della barca, Rosetta Tarantino e i suoi figli decidono di scrivere al Ministro della Difesa e allo Stato Maggiore della Marina militare perché mezzi meccanici della Marina o di altri corpi militari dello Stato perlustrino lo specchio di mare tra Simeri Mare, Sellia Marina e Cropani, cioè la zona nella quale non solo era stato rilevato l’ultimo segnale emesso dal cellulare di Giuseppe Parrò, ma addirittura è stata ritrovata la barca dei tre uomini. Propongono di eseguire l’operazione come esercitazione. La Marina, spiegano la famiglia di Parrò e l’avvocato Costa, è solita fare questo tipo di esercitazioni: «svolgerla in quella zona non comporterebbe costi aggiuntivi e potrebbe essere utile alle indagini condotte dalla Procura di Catanzaro».

«Se è vero che l’operazione richiesta comporta l’impiego di molto personale e di mezzi costosi – si legge nella lettera inviata il 1° ottobre – è altresì vero che il recupero dei corpi, oltre ad essere importante per l’indagine penale in corso, è indispensabile a dare pace ai familiari che finalmente potranno dare degna sepoltura ai loro cari». La lettera prosegue: «si tratta comunque di un operazione possibile, che viene effettuata anche nelle numerose esercitazioni della Marina Militare. L’operazione potrebbe anche essere effettuata come esercitazione e sicuramente non sarebbe un esercitazione inutile o fine a se stessa, dato il possibile risultato». «I familiari del sig. Parrò – conclude la missiva – chiedono ancora e ripetutamente di non essere abbandonati dallo Stato».

L’interrogazione parlamentare – Bruno Marton e Vincenzo Santangelo (Movimento 5Stelle) presentano un’interrogazione parlamentare al Ministro per la Difesa. Venuti a conoscenza della lettera famiglia di Giuseppe Parrò,  i senatori pentastellati hanno chiesto al Ministro di  «sapere quali urgenti iniziative siano state attivate dal Ministro in indirizzo e quali intenda adottare per recuperare i corpi nonché per agevolare, nell’ambito delle proprie competenze, la conclusione dell’indagine penale». Per Rosetta Tarantino e per Vittorio e Maria, rispettivamente moglie e figli di Giuseppe Parrò, si accende la speranza che le ricerche dei corpi possano riprendere con altri mezzi meccanici. «Che io sappia – afferma Rosetta Tarantino nel video di oggi –  a questa interrogazione non è seguita nessuna risposta».

Un’altra lettera – Nello stesso video, la donna fa riferimento a una seconda lettera inviata al Ministro Pinotti. Rosetta Tarantino si rivolge direttamente al Ministro: «Con la lettera del 3 novembre chiedevo ancora  a voi onorevole Ministro Pinotti,  di essere ricevuta, di potervi incontrare personalmente per sollecitarvi la mia richiesta. La risposta è pervenuta dal Gabinetto del Ministro della Difesa il 24 novembre 2014, fredda e di poche righe, inviata al legale che mi assiste con la quale è stato comunicato del Ministro della Difesa ha trasmesso tutto al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per le competenti Capitanerie di porto. Con grande mia delusione, mi sono ritrovata al punto di partenza, con niente in mano e con l’amarezza di non essere stata ascoltata da chi, pur avendo mezzi per effettuare l’operazione, ha ritenuto di non eseguirla. Mi chiedo perché per lo Stato non sia importante recuperare i corpi di questi tre italiani».

 

Rita Paonessa

Agostinelli s’insedia nella Guardia Costiera

REGGIO CALABRIA –

Il capitano di vascello Andrea Agostinelli si è insediato al comando della Direzione marittima della Calabria e della Basilicata, e subentra al pari grado Gaetano Martinez. Alla cerimonia per il passaggio delle consegne, presenti autorità civili e militari, hanno partecipato il comandante del Comando marittimo Sud di Taranto ammiraglio Ermenegildo Ugazzi e il vice comandante generale delle Capitanerie di porto ammiraglio ispettore Ilarione Dell’Anna.

Scafista Ucraino arrestato: si fingeva sordomuto

Crotone – Vitalii Chelpan, ucraino di 32 anni, è stato arrestato dalla squadra mobile di Crotone con l’accusa di essere lo scafista dello yacht di 15 metri partito dai pressi di Atene e soccorso ieri a 60 miglia dalle coste calabresi da una motovedetta della Guardia costiera. I 37 occupanti – che hanno pagato 4.000 euro ciascuno – erano stati trasbordati sull’unità militare. Per sfuggire alle indagini, Chelpan ha finto di essere sordomuto.

Sibari: interdetta la navigazione nel canale degli stombi

La Guardia costiera informa che, a seguito di un sopralluogo eseguito dal personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Trebisacce, è stato verificato che, a causa delle mareggiate, un accumulo di sabbia ha creato un restringimento del percorso navigabile del canale degli stombi individuato dalla Capitaneria di porto. La foce risulta insabbiata e pertanto non ci sono più le condizioni di sicurezza per la navigazione di qualsiasi natante e/o imbarcazione, pur rimanendo regolare il deflusso delle acque del canale in mare. Con l’Ordinanza n. 100 è stata quindi interdetta la navigazione a qualsiasi tipo di unità navale da e per i Laghi di Sibari all’interno del “Canale degli Stombi”, in agro del Comune di Cassano allo Jonio. I contravventori saranno puniti a termini di legge e ritenuti responsabili di qualsiasi danno che derivasse a persone o cose dalla inosservanza delle norme contenute nell’ordinanza. L’ordinanza n. 100 abroga la precedente n. 47 del 5 luglio 2014. Per la tutela della sicurezza della vita umana in mare e della navigazione, professionale e ludico-diportistica, i militari della Capitaneria di porto di Corigliano Calabro hanno provveduto a far emettere, dal Comando Marittimo Sud con sede a Taranto, l’apposito “avviso ai naviganti”. La Guardia costiera ricorda che eventuali situazioni di pericolo o di minaccia per la vita umana che richiedono un tempestivo intervento possono essere segnalate chiamando gratuitamente il numero blu 1530, attivo 24 ore su 24.

Diportisti salvati dalla Guardia costiera

TREBISACCE (CS) – Dopo essere partiti dai laghi di Sibari, tre diportisti si sono ritrovati con il natante in avaria, al largo di Trebisacce. Il vento e la corrente, intanto, iniziavano a dirigere il verso dell’imbarcazione. Fortunatamente i tre malcapitati, incapaci di tornare a riva, sono stati soccorsi a circa 8 miglia dalla costa dalla Guardia costiera, che ha condotto in sicurezza l’imbarcazione nel porto di Corigliano.

Controlli sul mercato ittico: scoperto pesce avariato e non refrigerato

CASSANO ALLO JONIO (CS) – La Guardia Costiera ha sequestrato oggi oltre 30 chilogrammi di pesce (sarde, calamari, gamberi e seppie) in stato quasi putrescente. E questa non è stata l’unica irregolarità riscontrata durante i controlli effettuati dai militari nei punti di sbarco e nelle pescherie: a Sibari, un ambulante è stato denunciato perché sprovvisto di autorizzazioni sanitarie e perché colto nell’atto di vendere pesce in scatole di polistirolo e senza alcun tipo di refrigerazione.