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Nuovo incendio a San Ferdinando, baracche distrutte

SAN FERDINANDO (RC) – Un incendio di rifiuti si è sviluppato ieri sera nella parte perimetrale della baraccopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, dove vivono diverse centinaia di migranti occupati come braccianti nella raccolta degli agrumi.

Non si registrano feriti, ma dieci baracche sono state distrutte dal rogo.

I quaranta cittadini extracomunitari che occupavano le baracche sono stati immediatamente collocati nella nuova tendopoli.

Come fatto sapere dalla Prefettura di Reggo Calabria, decisivo per evitare più gravi conseguenze, è l’immediato intervento degli uomini del presidio fisso dei Vigili del Fuoco e del personale delle forze di polizia recatisi sul posto.

Accertamenti in corso sulle cause

Nell’ultimo incendio scoppiato all’interno della baraccopoli di San Ferdinando lo scorso 2 dicembre aveva perso la vita un giovane migrante gambiano di 18 anni, Surawa Jaith.

Estorsione, minacce, violenze e danneggiamenti, arrestato un cosentino

COSENZA Nel pomeriggio di ieri,  a conclusione di una serrata attività di indagine, personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione della Misura Cautelare degli arresti domiciliari,  dal G.I.P. presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un giovane, F.R., 29enne di Cosenza, per i reati p. e p. dagli artt. 56, 629 co.2 (tentata estorsione), 110, 513 c.p. (illecita concorrenza con minaccia o violenza) nonché 110 e 424 c.p. (danneggiamento seguito da incendio).

La ricostruzione dei fatti

Da un mese a questa parte, due fratelli commercianti nel settore dell’abbigliamento specialistico sono stati ripetutamente vittima di gravi episodi di danneggiamento e di incendio: il primo episodio è avvenuto la sera del 18 novembre in  Via Padre Giglio quando ignoti dopo aver effettuato un buco nella parete esterna di un box di proprietà di uno dei due fratelli lo hanno dato alle fiamme con liquido infiammabile causandone la completa distruzione.

Il danno cagionato ammontava a oltre euro 40.000

Successivamente, la mattina del giorno 28 novembre, il fratello del proprietario del box di cui sopra, anch’egli commerciante, all’atto di prendere la propria autovettura, carica di indumenti e merce da lavoro, ha constatato come ignoti avessero tentato di darla alle fiamme senza però riuscirci. Il giorno dopo, il 29 novembre, questo stesso commerciante ha subito il tentativo di incendio del proprio box adibito alla vendita di prodotti commerciali anch’esso ubicato in Via Padre Giglio. La notte tra il giorno 10 e l’11 dicembre u.s. lo stesso box era oggetto di un ulteriore tentativo di incendio domato però dai VV.FF.

Infine, in una escalation di azioni delittuose, la mattina del giorno 12 dicembre, il proprietario dello stesso box all’atto di aprirlo ha constatato come ignoti avessero lasciato dei materiali in stoffa verosimilmente per darlo nuovamente alle fiamme.

La conseguente attività di p.g. subito effettuata dalla Squadra Mobile  attraverso una complessa ricostruzione di immagini provenienti da servizi di videosorveglianza si è concentrata sul settore lavorativo delle vittime, quello del commercio di abbigliamento specialistico, e ha consentito in breve di accertare come nelle vicinanze dei box delle vittime insistesse un altro box adibito alla vendita di medesimi prodotti, concorrente agli stessi.

E proprio il figlio del proprietario di quest’ultimo box, il soggetto di cui sopra, veniva immortalato dalle telecamere e riconosciuto dagli uomini della Squadra Mobile come l’autore dell’incendio perpetrato la notte tra il 10 e l’11 dicembre scorso.

Le fonti di prova sono state così raccolte e compendiate in un’informativa di reato alla locale Procura della Repubblica, guidata dal Procuratore Capo dott. Mario Spagnuolo, che dopo averle attentamente valutate ha qualificato l’evento dell’11 dicembre come tentata estorsione e illecita concorrenza con violenza o minaccia, atteso che dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile si rilevava in modo inequivocabile come l’azione delittuosa fosse mossa proprio dall’invidia e dal proposito di impedire la regolare attività di commercio alle due vittime in un atto di concorrenza sleale.

Questo, unitamente agli altri riscontri raccolti nel corso delle investigazioni, ha costituito a carico dell’indagato un quadro indiziario grave ed univoco in ordine alla sua responsabilità per i reati perpetrati, per cui la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza ha richiesto ed ottenuto al Giudice per le Indagini Preliminari un provvedimento di applicazione di misura cautelare che è stato eseguito nel pomeriggio odierno mediante sottoposizione dell’uomo al regime degli arresti domiciliari.

Sono in corso indagini per risalire agli altri compici.

Cosenza, incendio in centro città, interessato l’ultimo piano di un palazzo

COSENZA – Un incendio si è sviluppato poche ore fa all’ultimo piano di un palazzo in Via Trento a Cosenza a pochi metri dalla centralissima Corso Mazzini.

Sul posto immediato l’intervento dei  Vigili Urbani e Vigili del Fuoco che sono ancora impegnati a spegnere il rogo. Non risultano esserci feriti. La strada risulta chiusa al traffico per consentire alle squadre di lavoro di domare  le fiamme. Si sta cercando di capire la natura del rogo. Non si esclude al momento nessuna causa.

Incendio nella baraccopoli di San Ferdinando, muore migrante 18enne

REGGIO CALABRIA – La morte di un giovane migrante 18enne, proveniente dal Gambia, è il tragico epilogo dell’incendio sviluppatosi nella notte nella tendopoli di San Ferdinando (RC), dove vivono centinaia di extracomunitari.

Il rogo è divampato dal fuoco acceso per riscaldarsi dal freddo

Secondo quanto si è appreso, il rogo, che ha distrutto due baracche, si sarebbe sviluppato in seguito ad un fuoco acceso in una delle baracche da qualcuno tra i migranti per riscaldarsi dal freddo della notte. La vittima, di cui non è stata ancora resa nota l’identità, è morta carbonizzata. Secondo i soccorritori, probabilmente l’uomo stava dormendo in una delle due baracche distrutte dal fuoco e non si è accorto delle fiamme che divampavano.

Il rogo è stato spento dai vigili del fuoco che stazionano nella zona e dagli stessi migranti. Sul posto sono intervenuti carabinieri, polizia e guardia di finanza.

Le parole di Oliverio

«Una giovane vita distrutta nella tendopoli di S Ferdinando. Jaiteh Suruwa 18 anni, a cui va il mio commosso pensiero, venuto dal Gambia per trovare lavoro, ha trovato la morte nella baraccopoli di S Ferdinando. La stessa nella quale, circa un anno fa, ha perso la vita Becky Moses, 26 anni. Entrambi privati dell’accoglienza Sprar, il primo a Gioiosa Ionica e la seconda a Riace. La tendopoli della morte continua a seminare vittime innocenti mentre viene assurdamente sancita la fine dei progetti Sprar e liquidata una esperienza come quella di Riace che costituisce un esempio concreto di accoglienza e di integrazione civile. La morte del giovane Suruwa impone una netta inversione di rotta. La baraccopoli della morte e della mortificazione della vita deve essere smantellata. Il Governo, il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, assumano immediate iniziative per soluzioni adeguate ad una accoglienza degna di un Paese Civile». Questa una prima dichiarazione sull’accaduto del governatore della Calabria Mario Oliverio.

Estorsione e detenzione di armi, tre arresti nel vibonese

GEROCARNE (VV) – E’ in corso, a Gerocarne, un’operazione dei carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre persone, padre e due figli.

I tre sono ritenuti responsabili di estorsione aggravata e continuata ai danni di un avvocato vibonese, del danneggiamento seguito da incendio di un capannone avvenuto nell’ottobre 2017 e di detenzione e porto di pistola. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nucleo operativo di Serra San Bruno e coordinate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia.

I dettagli dell’operazione saranno forniti nel corso di una conferenza stampa in programma alle 10 nel Comando Provinciale di Vibo Valentia.

Fonte Ansa

Incendio in un negozio di prodotti biologici, indagini in corso

REGGIO CALABRIA – Un incendio sulle cui cause sono in corso accertamenti ha distrutto la notte scorsa, in pieno centro, a Reggio Calabria, un negozio di prodotti biologici. Non si registrano danni alle persone. Le fiamme si sono propagate all’intero piano terra dell’edificio interessando tutti e tre locali che si affacciano sulla centrale via del Torrione.

Scattato l’allarme sul posto sono intervenute tre squadre dei vigili del fuoco che hanno lavorato fino all’alba per avere ragione delle fiamme. Il fuoco ed il fumo, oltre ad avere annerito la facciata del palazzo potrebbero aver creato danni strutturali, attualmente al vaglio dei tecnici, all’intero edificio. Nessuna ipotesi viene esclusa sull’origine del rogo.
Sul posto assieme ai vigili sta lavorando anche la Polizia scientifica. La chiusura della strada al traffico veicolare ha mandato in tilt il traffico della zona gravato, in queste settimane, dal passaggio di quanti evitano la vicina tangenziale est interessata da lavori di riammodernamento.

Fonte e Foto Ansa

Autobus in fiamme, nessun ferito

 

Incendio all’Istituto Tecnico Commerciale di Soverato, aperte le indagini

SOVERATO (CZ) Potrebbe essere stato appiccato da ignoti l’incendio che si è sviluppato all’interno dell’Istituto Tecnico Commerciale di Soverato e che ha danneggiato un cavo di alimentazione dell’energia elettrica.

Le fiamme hanno interessato una catasta di cartoni che si trovava tra le due porte di ingresso. Immediato sul posto l’intervento dei Vigili del Fuoco che sono prontamente riusciti a spegnere l’incendio evitando che si propagasse all’interno della scuola. Non si sono registrati feriti tra gli studenti. Si indaga sulla vicenda.

 

 

 

Vasto incendio nel crotonese, chiuso tratto della 106 Jonica

CROTONE – A causa di un incendio di sterpaglie che da ieri pomeriggio è divampato nel territorio di Crotone, ed alimentato dal forte vento di tramontana, l’Anas ha disposto la chiusura provvisoria al traffico, in entrambe le direzioni, di un tratto della statale “106 Jonica” adiacente all’ex area industriale. Il traffico al momento è deviato su viabilità alternativa.

Molte le chiamate giunte al centralino dei vigili del fuoco, tanto che il Comando provinciale ha chiesto in supporto anche l’intervento della squadra di stanza all’aeroporto Sant’Anna perché le altre erano già tutte impegnate. Sul posto anche il personale dell’Anas, che sta gestendo la viabilità

Cosenza, va a fuoco il tetto della piscina comunale di Campagnano

COSENZA – Sono ancora da accertare le cause dell’incendio che nella notte ha interessato il tetto in legno dell’impianto coperto della piscina comunale di Cosenza a Campagnano.

Sono stati diversi i cittadini che hanno dato l’allarme alla vista delle fiamme che hanno interessato la struttura. Sul posto i Vigili del Fuoco e i carabinieri che stanno cercando di ricostruire la vicenda. Non si conosce ancora l’ammontare dei danni anche se da una prima e sommaria valutazione non sarebbero di grande rilievo.

Le parole di Carmine Manna

«LA PISCINA NON CHIUDE!
Nella serata di ieri, un incendio ha interessato la Piscina comunale di Cosenza. Vogliamo però rassicurare tutti sul fatto che la piscina, i suoi corsi e le attività previste non subiranno nessuno stop: il rogo ha interessato solo il tetto in legno che si affaccia sull’area tuffi della piscina olimpionica e siamo già al lavoro per ripristinarlo completamente.
Dunque, tutti quanti potranno usufruire in sicurezza degli spazi a disposizione: la piscina non chiude, vi aspettiamo» Questo quanto scritto da Manna in un post sul suo profilo Facebook