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A Reggio l’emergenza rifiuti si trasforma in “Movimento Mundexi”

REGGIO CALABRIA – Continua l’emergenza rifiuti nell’intero territorio regionale: dall’estrema punta dello stivale, in riva allo Stretto, ai piedi del Pollino, è un continuum di proteste, consigli comunali straordinari, incendi dolosi per le vie e nelle discariche. Senza contare che queste ultime sono protagoniste di un incessante balletto di aperture e richiusure.

Per dirne alcune, oggi a Castrovillari si è tenuto un consiglio straordinario che ha visto riunirsi la seconda “commissione permanente consiliare competente per l’Ambiente” per via dell’interdizione al comune a partire da domani della discarica di Cassano; ma soprattutto è di qualche ora fa il sequestro predisposto dalla Procura delle Repubblica di Catanzaro della discarica di Melicuccà, perché dichiarata ad alto rischio inquinamento a seguito di un esposto presentato da Legambiente e dai comuni della zona. Pensare che la stessa discarica era stata riaperta – previa tutte le necessarie verifiche che scongiurassero il pericolo inquinamento – appena due giorni fa, ovvero il 29 gennaio; e che avrebbe dovuto consentire il ritorno alla normalità nello smaltimento dei rifiuti dei comuni dell’intera Calabria.

Intanto le strade dei maggiori centri continuano ad essere invase da maleodoranti cumuli di spazzatura che spesso deturpano le bellezze dei centri storici, intralciano la viabilità e di certo preoccupano i cittadini, i quali continuano, ciascuno a proprio modo, a protestare. E al Sud si sa, si è bravi a prendere le cose con la giusta calma, pazienza e quando serve, anche con un pizzico di ironia; e soprattutto di sa essere sempre originali.

Probabilmente è con questo spirito che nasce la simpatica protesta dei cittadini della città di Reggio Calabria, che questa volta punta alla parodia. Sulle note di “Bomba” di King Africa, classico della disco di qualche anno fa, un gruppo di cittadini ha dato vita al “Ballo asociale della Mundizza”. Con tanto di sacchetti in mano, al movimento ”sexy” si affianca così un movimento ”mundexi”.

Postata su youtube, la coreografia firmata Jo Kattolo, sta letteralmente spopolando con il numero di visualizzazioni che cresce in maniera esponenziale.

Perché in certe situazioni l’unica soluzione, spesso, è riderci su.

 

Giovanna M. Russo

 

 

 

 

Sequestrato impianto di smaltimento rifiuti di Melicuccà

MELICUCCA’ (RC) –  I carabinieri del Nucleo operativo ecologico hanno sequestrato la discarica di Melicuccà, aperta martedì scorso su disposizione del Commissario per l’emergenza rifiuti della Calabria, Vincenzo Speranza. Il sequestro e’ stato disposto dalla Procura della Repubblica di Catanzaro per verificare se effettivamente l’impianto provochi inquinamento, cosi’ come sostenuto da Legambiente e da alcuni Comuni della zona, che avevano presentato alcuni esposti.

Centrale a biomasse di Sorbo San Basile (Cz), presentato il ricorso

CATANZARO – Depositato presso il TAR della Regione Calabria il ricorso contro la l’Autorizzazione Unica concessa, dalla Regione Calabria, per la costruzione di una centrale a biomassa (4, 236 MW di potenza) nel comune di Sorbo San Basile. I promotori del ricorso, WWF Calabria, Forum Ambientalista e Comitato ‘No Biomassa a Sorbo San Basile’, lo hanno presentato alla stampa presso la sala concerti del Comune di Catanzaro. Rispetto della salute e della biodiversità le motivazioni di fondo della contestazione: «vanno rispettate sempre e integralmente, a dispetto di limiti e prescrizioni». Alla conferenza stampa  gli avvocati  Marcello Nardi e Francesco Calzone e i membri del direttivo del comitato, Marco Gentile, Eugenio Occhini, Gioconda Chiarella, Angela Campi. Nei prossimi giorni, volantini saranno distribuiti nel capoluogo e nei comuni della Presila.

Alcuni vincoli di tutela, secondo i promotori del ricorso, sarebbero stati «ignorati in sede autorizzativa». Si tratta della presenza, nelle prossimità dell’area destinata alla realizzazione dell’impianto, di una IGP (patata della Sila), di una DOP (Caciocavallo Silano) e di zone SIC, Siti di Interesse Comunitario protetti (se costruita, la centrale sarà vicina al Parco Nazionale della Sila). Viene chiesta, perciò, «una valutazione di incidenza che, in sede istruttoria, diversamente da quanto prescritto dalla Direttiva Habitat [direttiva europea per la conservazione della biodiversità, ndr],  non è stato espletata dalla Regione Calabria».

Viene contestata anche parte del Piano di approvvigionamento forestale di legname: «dal computo mancano circa 7000 tonnellate di legname». Detto altrimenti: per il funzionamento della centrale sarebbe necessario più legname di quello presente sul territorio.

Ma è stata la salute il centro delle obiezioni: «anche se la centrale viene autorizzata in base a precise osservanze della legge in materia di emissioni, la nostra preoccupazione si fonda sul concetto che a volte negli anni la legge ritocca al ribasso tali inquinanti nei livelli massimi ammessi, quindi spesso arriva tardi rispetto alle prescrizioni di riduzione che vengono diramate dalle comunità scientifiche».

 

Rita Paonessa

Intervista a Giulietto Chiesa su crisi, futuro, media, Alternativa e Grillo

Giulietto Chiesa ha partecipato al convegno su crisi e politiche europee che si è tenuto a Pentone(Cz), presso il salone del Santuario di Termine. Lo abbiamo sentito su crisi, futur, media, Alternativa e Grillo.

Crisi e scenari futuri: solidarietà o guerra

Fatti e interpretazioni

Media e manipolazione

Grillo e Alternativa

 

 

 

A cura di Rita Paonessa

FOCUS/Crisi, politiche europee, futuro: un convegno a Pentone (Cz). Giulietto Chiesa ha chiuso la serata

PENTONE (CZ) – Crisi, politiche europee, debito e speculazione, futuro: se ne è parlato a ‘Famiglie in crisi: quale futuro per l’Italia?’. Il convegno si è tenuto a Pentone, in provincia di Catanzaro, presso il salone del santuario di Termine. Giulietto Chiesa [intervista] ha chiuso la serata. Prima di lui sono intervenuti Alberto Scerbo (docente Magna Graecia già direttore Osservatorio Giuridico Conferenza Episcopale Calabra), Vincenzo Falcone (docente universitario già segretario generale Comitato delle Regioni UE) e Sergio Basile (direttore ‘QuiEuropa’ – Osservatorio nazionale Politiche Europee). Dopo i saluti del sindaco di Pentone, Raffaele Mirenzi, ha introdotto il convegno Don Gaetano Rocca, rettore del Santuario e direttore diocesano Ufficio Pastorale del Lavoro e Problemi sociali. L’incontro è stato organizzato dal Santuario Madonna di Termine, in collaborazione con l’Università ‘Magna Graecia’ di Catanzaro (Dipartimento di Filosofia del diritto), QuiEuropa (www.quieuropa.it) e Comune di Pentone.

«Ce ne torniamo a casa arricchiti, ma ci avete dato troppe nozioni», interviene un uomo dal pubblico a fine serata. In effetti, i relatori hanno dato informazioni e dati, anche tecnici, di cui non si sente parlare spesso: sulle prime, orientarsi è difficile. Ma il sasso è stato lanciato. Per Don Gaetano Rocca non sono importanti tanto le risposte quanto le domande. Il rettore del santuario, nell’introduzione, ha fatto ricorso alla metafora, diffusa, della malattia e della cura: «la malattia è evidente e conclamata – ha detto – la terapia per risolverla è avvolta da una nebulosa che spazia tra ideologia e particolare formazione culturale». Tra gli altri, ha citato Ford: «È un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina».

L’elemento comune alle relazioni sembra essere stato il fattore tempo. E’ necessario agire in fretta. E’ necessario guardare al lungo termine per intravvedere gli esiti – catastrofici – della crisi attuale e trovare le relative soluzioni. E’ necessario pure guardare al passato. Per tentare di capire come siamo arrivati al punto in cui ci troviamo, individuare le responsabilità, renderci conto di chi siamo e di chi possiamo essere. Dopo gli interventi dei relatori, i presenti hanno posto domande e condiviso riflessioni: il confronto è continuato.

 

Cambiamenti veloci e politica lenta, il caso Calabria – Mutamenti economici veloci, politica lenta nel rispondere: è il gap messo in luce da Vincenzo Falcone. Quanto all’Europa, per il professore, «la coscienza europea non si ottiene dall’oggi al domani e, anche se il percorso è ancora lungo, il processo è irreversibile». Falcone si è soffermato sulla Calabria, «la regione dove nulla si trasforma – ha detto – lo dico perché a causa di una classe dirigente che non sa guardare oltre il breve periodo ed è carente circa la conoscenza dei processi, cioè noi abbiamo una classe politica ignorante, che non conosce la storia della Calabria». Il professore ha snocciolato alcuni dati: accesso al credito inesistente, 70mila miliardi di vecchie lire messe a disposizione della Calabria, impatto degli interventi comunitari uguale a zero.

Politica, economia, Europa – Alberto Scerbo ha fatto il punto sull’Europa: una parola – secondo lui – dietro cui ci si nasconde («Si dice ‘ce lo ha ordinato l’Europa’, ma non so quante cose ci ha realmente ordinato l’Europa»). Per il docente, l’Europa politica non c’è: «un problema molto difficile è la sovranità degli Stati: perché si possa parlare di un organismo sovranazionale, è necessario che gli Stati facciano un’azione di abdicazione alla propria sovranità, ma questa abdicazione non c’è stata». D’altra parte, Scerbo ha sottolineato la prevaricazione dell’elemento economico: «l’economia è diventata il problema essenziale, muove la politica: politica e diritto sono arretrati e hanno messo davanti a sé l’elemento economico, usato per giustificare le scelte della politica e del diritto».

Debito e risposte europee (Fiscal Compact e Fondo salva Stati) – Sergio Basile ha analizzato debito pubblico e risvolti delle risposte europee. «In Italia il debito pubblico scoppia negli anni ’80 – ha spiegato – in trenta anni passa dal 60% al 125 %». Ha proseguito: «in parte è dovuto alla cattiva gestione politica, ma questo è vero solo al 10%, lo dicono i dati». Il direttore di QuiEuropa ha fatto, quindi, riferimento alla privatizzazione della Banca d’Italia (1992, Governo Amato), agli 80 miliardi di interessi passivi pagati ogni anno alle banche, alle agenzie di rating e ai loro “consigli” manipolati seguiti come diktat, ai 45 miliardi d’euro l’anno che dovremmo pagare per venti anni secondo il Fiscal Compact, ai meccanismi inquietanti del Fondo salva Stati. Fattori che hanno giocato e giocano un ruolo rilevante nel debito pubblico. «La mia non è una teoria complottista, sono dati pubblici, si trovano su internet», ha precisato Sergio Basile.

Crisi, pianeta e guerra – Giulietto Chiesa ha ampliato la prospettiva al pianeta e agli scenari futuri. Il giornalista ha spiegato che le risorse del pianeta (petrolio incluso) sono limitate, ma viviamo in un sistema – quello capitalistico – orientato a uno sviluppo illimitato. «Ma in un sistema finito di risorse, uno sviluppo infinito è impossibile». D’altra parte, paesi fino a ieri sfruttati – Cina, Brasile, America Latina, India, i cosiddetti BRICS – crescono velocemente. «Non siamo più al centro del mondo – ha detto – dovremo fare i conti con la necessità di diminuire i consumi. Per il presidente di Alternativa, proseguire con questo ritmo significa andare dritti verso la guerra perché «si dovrà andare a prendere le risorse dove ci sono». Perciò «non possiamo più crescere», è la conclusione di Giulietto Chiesa, in controtendenza rispetto al leitmotiv di questi tempi. Il giornalista ha fatto anche riferimento all’infinita produzione di denaro e a rifinanziamento delle banche fallite.

 

Rita Paonessa

“Il nostro mare è pulito” – Conferenza congiunta dei sindaci dell’Alto Jonio

Sibari (Cs) – “Il mare di Sibari e Villapiana è pulito e limpido”, è quanto hanno dichiarato ieri i Sindaci di Cassano All’Ionio Giovanni Papasso e di Villapiana Roberto Rizzuto nel corso di una conferenza stampa congiunta, convocata proprio per illustrare alla cittadinanza i risultati dei campionamenti effettuati in mare nel corso di un controllo fatto dagli stessi primi cittadini lo scorso 17 agosto. L’affermazione è stata supportata, si diceva poc’anzi, dalle risultanze delle analisi effettuate in mare dal dott. Giovanni Miceli del laboratorio di analisi privato  “Chembios” di Bisignano, e che difatti hanno certificato il buono stato di salute del mare sibarita e di Villapiana.  All’incontro hanno preso parte i due Sindaci di Cassano e Villapiana, lo stesso dott. Giovanni Miceli, il Comandante dell’Ufficio Marittimo di Trebisacce, sede distaccata  della Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro, maresciallo Rosario Lanza ed i rappresentanti dell’Arpacal: la biologa Evelina Provenza e il dott. Salvatore Caruso.  La conferenza stampa  è stata moderata dal giornalista Pasquale Golia, portavoce del Sindaco di Cassano. Rassicurazioni importanti che smentiscono, dunque, anche quanto sostenuto da Goletta Verde nelle scorse settimane che aveva assegnato al mare di Calabria la maglia nera per inquinamento. “Il 95% del mare calabrese è pulito – ha dichiarato la dott.ssa Provenza dell’Arpacal, intervenuta alla conferenza stampa congiunta di ieri sera – dall’inizio della stagione estiva abbiamo eseguito centinaia di controlli in mare, il 90% delle analisi ha dato esito negativo. Le acque del mare calabrese sono per il 95% limpide e pulite.  Abbiamo esaminato anche la schiuma che improvvisamente compare nelle ore più calde in qualche punto del nostro mare. Ebbene questa non è assolutamente inquinante, non abbiamo riscontrato nessuna carica batterica, quanto piuttosto si tratta di fenomeni naturali, influenzati da diversi fattori ambientali”. In apertura il Sindaco di Villapiana, il primo a prendere la parola, ha spiegato l’importanza dell’iniziativa: “Abbiamo voluto monitorare le nostre acque per garantire il diritto alla salute dei nostri cittadini e villeggianti – ha spiegato il primo cittadino di Villapiana. Il mare di Villapiana e Cassano è limpido. Noi continueremo a sorvegliare lo stato di salute del nostro mare, non solo in estate ma anche in inverno. Subito dopo la parola è passata al Sindaco di Cassano All’Ionio: “Abbiamo trovato un mare perfetto certificato dalle analisi che abbiamo effettuato  Se fosse stato il contrario lo diremmo subito, infatti con tutto possiamo scherzare ma non con la salute dei cittadini”. Stamani con il Sindaco di Villapiana abbiamo fatto il nostro dovere – ha spiegato ancora il Sindaco Papasso – Abbiamo richiamato l’attenzione degli altri Sindaci dell’Alto Jonio perché vogliamo fare sinergia per porre all’attenzione di chi ci governa al livello regionale e nazionale la questione del fiume Crati. Senza strumentalizzazione alcuna e senza fare nessun tipo di polemica chiediamo soltanto al Governo nazionale e regionale di adoperarsi per il disinquinamento del fiume Crati, attraverso il monitoraggio degli impianti di tutti i comuni rivieraschi che scaricano ed azioni dirette a garantire la limpidezza delle acque del fiume Crati. Il mare, la spiaggia e l’ambiente sono tutte risorse importanti per questo territorio che vive di turismo e di agricoltura.

Passando ai risultati, il dott. Giovanni Miceli, che ha chiuso la conferenza stampa con il suo intervento, ha illustrato come tutte le analisi effettuate abbiano dato esito negativo circa la presenza di batteri. In particolare gli escherichia coli sono risultati nella norma, ovvero nei limite restrittive imposti dalla comunità Europea. E’ stata analizzata anche la schiuma notata a largo del fiume Crati: nessuna carica batterica e nessuna sostanza inquinante, in quanto non è stata rilevata alcuna struttura cellulare, tipica degli inquinanti. Così come nel mare di Villapiana e di Sibari non sono stati rilevati tensioattivi, ovvero residui di saponi e detersivi vari. Dunque il mare prospiciente il litorale di Sibari e Villapiana resta uno dei più incontaminati, prosegue però la battaglia dei rispettivi Sindaci per la sua difesa e soprattutto per il disinquinamento del Crati, unico fattore di disturbo per lo stato di salute del mare dell’Alto Jonio.

Aumentano i controlli ambientali, disciplinati i veicoli di spurgo dei pozzi neri

ROSSANO (CS) –  Aumentano i controlli su tutto il territorio, per bloccare lo svuotamento abusivo degli autospurgo, una delle possibili cause del fenomeno di inquinamento delle acque marine. Un’ordinanza prefettizia vieta ai veicoli adibiti allo spurgo dei pozzi neri o condotti fognari, di circolare, nel periodo compreso tra il 23 luglio e il 17 settembre, dalle ore 22.00 alle ore 6.00.