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I camici bianchi a tutela delle linee guida sulle pratiche radiologiche clinicamente sperimentate

Catanzaro ( Cz) – Tutti i presidenti e delegati degli Ordini provinciali dei Medici della Calabria, insieme al Presidente del Gruppo Regionale Calabrese della Società Italiana di Radiologia (SIRM), prof. Oscar Tamburini, ed il Segretario Regionale del Sindacato Nazionale di Area Radiologica (FASSID-SNR), dr. Vincenzo Arcuri, hanno incontrato nei giorni scorsi il prof. Riccardo Fatarella, Direttore Generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie della Regione Calabria; motivo della riunione, che si è tenuta  presso la sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Catanzaro, è stato quello di confermare insieme  la piena validità, e sostenere sui tavoli nazionali, prima fra tutte la Conferenza Stato Regioni, quanto disposto dalle “Linee guida per le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate”. Queste linee guida, nel rispetto delle normative nazionali e comunitarie (Legge 187/2000), fissano i  criteri  di  riferimento e individuano le procedure operative da adottare nelle diverse pratiche radiologiche, individuando per le diverse figure professionali presenti, in primis quella del medico radiologo, competenze e ruoli da svolgere, e consentendo, tra le altre cose, la programmazione, nelle strutture sanitarie, di quali pratiche radiologiche possano  essere “standardizzate”. A livello nazionale, queste linee guida hanno determinato l’opposizione della Federazione dei Collegi  dei tecnici sanitari di radiologia medica e della Regione Veneto, che hanno impugnato al TAR Lazio il provvedimento, salvo poi chiederne successivamente la cancellazione dal ruolo, ossia una sorta di congelamento del giudizio, in attesa che la politica apporti le modifiche richieste. Anche il Presidente della Conferenza Stato Regioni, Stefano Bonaccini, aveva richiesto al ministro ella Salute il ritiro per la revisione del provvedimento. Gli Ordini provinciali dei Medici della Calabria, in aderenza a quanto deciso dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei medici (FNOMeCEO) di pieno appoggio ,anche legale , hanno sposato la causa della Società Italiana di Radiologia (SIRM), e del Sindacato Nazionale di Area Radiologica (FASSID-SNR), si sono incontrati il 21 Marzo con lo scopo  di impegnare la Regione Calabria  a sostenere nella Conferenza Stato Regioni,  l’appropriatezza di questo provvedimento, tutt’altro che sbagliato “nel merito e nel metodo”, come sostiene il fronte opposto a tali Linee Guida, ma emanato nell’interesse esclusivo dell’utenza.  La Federazione degli Ordini dei Medici calabresi  sottolinea con forza che  la responsabilità della gestione del percorso diagnostico-terapeutico debba essere in capo al Medico, a partire dal consenso informato, passando dalla sicurezza delle procedure fino alle decisioni diagnostico-terapeutiche.  “Le linee guida sono pedissequa applicazione di leggi vigenti Europee e Nazionali – dichiarano in un documento i Presidente degli ordini dei Medici ed  i rappresentanti della SIRM e del FASSID-SNR – e pertanto istituzionalmente da rispettare per chicchessia, tant’è che le normative regionali in materia di accreditamento  le riportano integralmente”.  A conclusione della riunione, il prof. Fatarella, preso atto di quanto esposto dai rappresentanti degli Ordini dei Medici calabresi  della SIRM  e del FASSID-SNR, ha garantito l’impegno ad esporre la problematica al Presidente della Regione, Mario Oliverio, insieme al Presidente dell’Ordine dei Medici di Catanzaro, Dr. Antonio Ciconte, perchè sostenga la validità del provvedimento, le linee guida radiologiche emanate del Ministero, nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni..    I  Presidenti gli Ordini   ed  i rappresentanti della SIRM e del FASSID-SNR, all’unanimità, sottolineano in un documento condiviso “il rischio concreto di automatizzare e demedicizzare gli atti di cura sulla persona, non solo in ambito radiologico, minando quell’alleanza diagnostico-terapeutica indispensabile in ogni settore – e quindi non solo radiologico! – nella Medicina moderna e diritto irrinunciabile del paziente/utente”.  La gestione del SSN e del SSR deve tenere in doveroso conto il “costo” complessivamente inteso del sistema, senza in alcun modo rischiare di abbassare la qualità delle cure nel nostro Paese”. “Questa criticità – conclude il documento – investe oggi in particolare l’Area Radiologica, ma  sia  ben chiaro che le problematiche vanno inserite in un ambito più ampio che riguarda tutta la categoria medica. Gli Ordini dei Medici , le Società Scientifiche ed i Sindacati Medici ne  hanno preso coscienza e, con opportune iniziative supportate dagli Organi Regionali , intendono sensibilizzare l’opinione pubblica”.

Morte sospetta all’Annunziata, assolti quattro medici

COSENZA – Il Tribunale di Cosenza ha assolto quattro medici dell’ospedale dell’Annunziata dall’accusa di aver provocato la morte di Caterina Loria, di San Giovanni in Fiore, avvenuta il 28 giugno del 2011. La giovane perse la vita sette giorni dopo aver dato alla luce, col parto cesareo, una bambina. Sul banco degli imputati finirono quattro medici in servizio nell’Unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia. Si tratta di Attilio Forte, Andrea Bilotti, Maria Patrizia Romano e dell’allora primario Pasquale Pirillo. Nell’immediatezza della vicenda vennero tutti e quattro rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio colposo. Secondo l’impianto accusatorio i quattro “per negligenza, imprudenza e imperizie, consistite nella prestazione di una inadeguata assistenza clinica, cagionavano la morte di Caterina Loria, intervenuta per tromboembolia massiva del ramo principale dell’arteria polmonare insorta nel decorso post-operatorio in soggetto sottoposto a taglio cesareo”. Ma in dibattimento non sono emersi elementi tali da provare la responsabilità dei sanitari. Per questo motivo anche il pm Giuseppe Cozzolino aveva chiesto l’assoluzione dei medici. Richiesta a cui si erano opposti i legali della famiglia, che si è costituita parte civile. Il giudice Francesca De Vuono ha pronunciato una sentenza di assoluzione per tutti gli imputati.

Cosenza, assunzione medici e questione precariato

COSENZA (CS) “Per la stabilizzazione del personale medico operante nella sanità pubblica calabrese, la Regione non costruisca lo stesso pasticcio fatto dal Governo Renzi per le assunzioni nella scuola pubblica. È giusto creare posti di lavoro impiegando nuova forza professionale. Ma è ancora più giusto e doveroso pensare a togliere dallo stato di precariato tutti quei medici che da oltre un decennio stanno già offrendo il loro prezioso contributo al sistema sanitario regionale. Da qui l’invito ad applicare, così come prevede la legge, le procedure di mobilità per completare gli organici e consequenzialmente a bandire concorsi pubblici “one to one”, interno-esterno, ma che garantiscano innanzitutto la stabilizzazione di tutto il capitale medico precario”.

 È, questo, l’appello che lancia il Segretario questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, raccogliendo la giusta e diffusa preoccupazione che continua ad aleggiare tra il personale medico precario calabrese e soprattutto dell’Asp di Cosenza in merito alle azioni di riordino del comparto sanitario che stanno per essere varate dal Commissario Scura.

provincia cosenza

 “Così come ebbi già modo di ribadire nei mesi scorsi – dice Graziano –  è necessario che il Governo regionale si faccia portavoce con il Commissario dell’utilità di un piano che miri innanzitutto alla stabilizzazione del personale precario. Anche perché, diversamente, ci troveremmo di fronte ad una situazione paradossale per la quale, in un comunque auspicabile programma di assunzioni che potenzierebbe il sistema sanitario calabrese, la maggior parte delleprofessionalità, in stato di precarietà lavorativa, che in questi anni hanno garantito il loro servizio all’apparato assistenziale si troverebbero messi ingiustamente alla porta. Ecco perché, come ebbi già modo di ricordare – scandisce il Segretario questore – servirebbe che la Regione Calabria riconoscesse, con coraggio, la spesa, ormai storicizzata, impiegata per il personale medico a tempo determinato e trovasse nuove risorse per indire i concorsi esterni. Solo così si potrà sperare di rimpinguare il bacino di servizio e renderlo massimamente efficiente a solo vantaggio dell’utenza”.

 “Il vero nodo del problema – aggiunge – sta nel riordinare il sistema sanitario partendo proprio dalla valorizzazione delle professionalità interne. Ogni concorso pubblico per l’assunzione di nuove unità, in realtà, è indetto solo a seguito dell’indisponibilità riscontrata del personale già in organico, da trasferire secondo le procedure di mobilità, attuate anche in deroga alle disposizioni vigenti. Non è un’astrusità, ma è quello che dice la legge 27 del 1997. Avviare, dunque, in questo momento – dice Graziano – delle procedure concorsuali sarebbe pressoché inutile e forse anche illegittimo, se prima non si procede ad una ridistribuzione del capitale umano in organico. Inoltre, il disciplinare ministeriale della legge 125/2013 che regolamenta le nuove assunzione, prevede, tra l’altro che gli aventi diritto alla “stabilizzazione” possano partecipare alle procedure indette da altri Enti Regionali che li bandiscono. Pertanto, se si avviassero procedure concorsuali prima dell’avvenuta stabilizzazione, si potrebbe verificare una limitazione all’accesso dall’esterno visto che tantissimi “precari” della Regione, con titoli preferenziali dovuti all’anzianità di servizio, parteciperebbero al bando, causando così un esiguo incremento di unità aggiuntive utili a fronteggiare il fabbisogno degli Enti del servizio sanitario. Ci ritroveremmo, quindi, di fronte ad un altro sistema farraginoso più o meno simile a quello adottato dal Governo Renzi con la riforma della scuola, che ha avviato – conclude il Segretario questore – nuove assunzioni a discapito del personale precario”.

Asp Catanzaro: Martedì 19 maggio lo sciopero

Sciopero-mediciAl fine di ridurre i disagi che potrebbero determinarsi a causa dello sciopero nazionale dei medici di medicina generale di martedì 19 maggio 2015, proclamato da F.I.M.M.G, Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, l’Unità operativa cure primarie dell’Asp di Catanzaro, diretta dalla dottoressa Ivana Immacolato, informa i cittadini che lo sciopero, nel rispetto della normativa vigente, sarà articolato con le seguenti modalità:  i medici di medicina generale, che aderiranno all’agitazione sindacale, terranno chiusi gli studi dalle ore 8,00 alle ore 20,00. I medici garantiranno, comunque, le prestazioni indispensabili, come previsto dal comma 3 dell’art. 31 dell’Accordo collettivo nazionale vigente: visite domiciliari urgenti, visite di assistenza programmata a pazienti terminali, prestazioni di assistenza domiciliare integrata (ADI). I medici di continuità assistenziale (ex-Guardie mediche), che aderiranno allo sciopero, si asterranno dal lavoro dalle ore 20:00 alle ore 24:00. Saranno garantite le prestazioni indispensabili ai sensi del comma 4 dell’art. 31 ACN vigente.

Protesta e preoccupazione per la condizione di precariato dei medici calabresi

ospedale_dellAnnunziata_CosenzaCOSENZA – Riceviamo e pubblichiamo:

Lo SMI esprime preoccupazione e perplessità per come si sta procedendo nella gestione dell’emergenza del Sistema Sanitario Regionale.

Da una parte un piano di rientro oppressivo e che non lascia spazio per la rinascita e la riqualificazione dei servizi, con tagli e accorpamenti di reparti e posti letto. Dall’altra parte un blocco del turnover che solo a proclami risulta finito. A quando le assunzioni? A quando la stabilizzazione dei medici ed infermieri precari? La Calabria ed in particolar modo la provincia di Cosenza , vanta un triste e grottesco primato in Italia: medici formatisi nelle corsie dei nostri ospedali, che hanno dato il meglio della loro vita lavorativa, che hanno sostenuto il peso di turni massacranti, che hanno permesso l’apertura di nuovi reparti (vedi la chirurgia vascolare e l’ematologia a Cosenza), sono dopo oltre dieci anni ancora in una condizione di precariato. Ancora anno dopo anno devono fare i conti con rinnovi di contratti trimestrali o quando sono fortunati, annuali. La normativa di legge ha previsto i concorsi riservati per i precari della sanità, ma ancora si parla di assumere altri precari o addirittura utilizzare graduatorie aperte di altre province.

Quanto dovranno ancora aspettare i nostri “ex giovani” medici per avere un giusto riconoscimento dopo anni di sacrifici e di tensioni al loro impegno? I dieci – dodici anni di precariato di diversi medici, sono un triste record che andrebbe al più presto interrotto. C’è bisogno di stabilità e di certezze nel lavoro per dare nuovo impulso e qualità nei servizi erogati.

Lo SMI a tal proposito lancia un appello al Presidente Regionale, on. Oliverio, affinchè prenda a cuore questa triste realtà di tanti medici che da anni aspettano il concorso per la loro stabilizzazione. Il presidente Regionale che rappresenta i cittadini calabresi si faccia promotore davanti al Commissario per il piano di rientro di un’azione forte e decisa per la risoluzione di un problema che da troppi anni si trascina senza soluzioni.

La Calabria ha sì bisogno di forze fresche in sanità, ma prima c’è bisogno che i precari che tanto hanno dato per il mantenimento dei LEA, siano stabilizzati, senza altri indugi.

Lo dichiara, senza indugi, il presidente regionale Dott. Claudio Picarelli.

 

8° Congresso Regionale SMI

COSENZA – Sabato 12 aprile si svolgerà a Lamezia Terme l’ottavo Congresso Regionale del Sindacato Medici Italiani per eleggere il nuovo Direttivo.

Lo SMI, sorto in Calabria oltre trent’anni fa da un manipolo di medici di Guardia Medica, è oggi uno delle più importanti organizzazioni di categoria a livello nazionale e solo in Calabria conta oltre 500 associati.

Sabato 12 i delegati provenienti dalle Aziende Sanitarie Provinciali e dalle Aziende Ospedaliere di tutta la regione si riuniranno nella prestigiosa cornice del T Hotel di Feroleto Antico per eleggere i loro quadri direttivi ed i delegati al Congresso Nazionale che si svolgerà in ottobre.

Lo SMI (già CUMI) ha rappresentato nel corso degli anni un fattivo artefice di rivendicazioni per la tutela non solo delle varie categorie mediche ma anche e soprattutto della tutela e qualità della salute dei cittadini calabresi. Notevoli sono stati gli interventi a difesa della tutela sanitaria del territorio con la difesa del servizio di Continuità Assistenziale, con le innovazioni della professionalità dei medici di famiglia (NCP di recente attuazione) con l’appoggio ai medici ospedalieri che sulla loro pelle pagano oggi errori ed omissioni di decenni di cattiva gestione sanitaria. I vertici dello SMI Calabria si presentano all’impegno congressuale con la volontà di rinnovare lo staff dirigenziale per dar posto a nuovi ingressi che dovranno, come in passato, essere non in contrapposizione alla politica ma di stimolo perché si attuino tutte le misure per correggere una tendenza che parla di malasanità e di emigrazione sanitaria a dispetto delle grandi professionalità che la nostra classe medica è capace di esprimere.

All’evento parteciperà il Segretario Nazionale del Sindacato Salvo Calì, da molti anni figura di spicco del sindacalismo medico italiano, oltre a tanti ospiti della Politica e delle Istituzioni che potranno ascoltare e confrontarsi con le proposte di indirizzo politico-sanitario che, come in altre occasioni, hanno sollecitato cambiamenti importanti del nostro vivere sociale.

L’attuale Presidente Regionale Giorgio Zicarelli insieme al Segretario Regionale Lino Puzzonia condurranno i lavori delle elezioni che si svolgeranno nel corso della giornata.

Al San Vito di Cosenza Spettacolo di solidarietà nella gara fra medici e attori

COSENZA – Si è giocata pomeriggio la gara di beneficenza tra la ItalianAttori e la Medici Cosenza F.C., disputata allo Stadio San Vito, gentilmente concesso dall’amministrazione comunale bruzia. In campo e sugli spalti si è respirata l’aria della festa, il buon umore della solidarietà: l’intero incasso della partita è andato infatti all’Associazione Gianmarco De Maria, che dal 2002 si preoccupa di offrire sostegno ai piccoli pazienti del reparto di Oncoematologia Pediatrica del nosocomio cosentino. Lo spettacolo è stato aperto dagli sbandieratori di Bisignano e dall’arrivo di un inaspettato Babbo Natale: l’attore Sebastiano Somma, irriconoscibile dietro la bianca barba del famoso portatore di doni. Il regalo, in questo caso, è stato il supporto ad un sogno: continuare ad aiutare i bambini e offrire un nuovo reparto di Oncoematologia Pediatrica all’ospedale cittadino. Questa la speranza di Franco De Maria, responsabile dell’ufficio tecnico dell’associazione, di Pasquale Arnone, l’organizzatore dell’evento, e del dottor Domenico Sperlì, primario del reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Annunziata. Un sogno che, con il loro impegno dentro e fuori dal campo, hanno contribuito ad alimentare i medici cosentini, guidati dal capitano, e presidente, dottor Antonio Caputo, e le tante stelle che hanno corso sul terreno di gioco del San Vito: Enzo Decaro, Carlo Molfetta, medaglia d’oro olimpica, Gilles Rocca, Marco Risi, Fabrizio Nevola, Giorgio Borghetti. Quest’ultimo, attore e doppiatore anche del portiere Benji, protagonista della famosa serie degli anni ’90, ha sfoderato una grandissima prestazione proprio a difesa della porta della sua squadra. Madrina dell’evento, sollecitata da decine di richieste di fotografie e autografi, l’attrice Loredana Cannata. Nel corso della manifestazione, che si è avvalsa della conduzione in campo di Fabio D’Ippolito, molteplici sono stati i ringraziamenti arrivati da parte di Pasquale Arnone per coloro i quali “hanno sentito l’urgenza di fare sentire la propria vicinanza in una giornata così bella, e per un’associazione che si pone scopi così nobili. Tutti gli attori – ha tenuto a sottolineare – che non hanno chiesto assolutamente nulla in cambio della loro presenza, i medici, che hanno aderito gioiosamente all’iniziativa, Franco De Maria, per l’impegno profuso ogni giorno a sostegno dei bambini. I privati cittadini che hanno aiutato anche economicamente l’organizzazione della gara, il Comune di Cosenza e l’Assessorato allo Sport, la Adt Group Press Editori, che ha curato la comunicazione visiva e giornalistica di “In campo per un sorriso” e tutti coloro i quali sono presenti su questi spalti pomeriggio”. Un giorno di calcio in cui a vincere sono stati la gioia dei calabresi sulle gradinate e i sorrisi di chi ha corso, tutti uniti a tifare per un obbiettivo comune: dare cure sempre più efficienti ai bambini, dando loro modo di sentire sempre al proprio fianco le persone che amano.

Sanità, via libera alla stabilizzazione di 700 professionisti

Sanita’, vittoria della guardia medica in Calabria. Il tar accoglie il ricorso dello SMI (Sindacato Medici Italiani): via libera alla stabilizzazione di 700 professionisti.

Pina Onotri, dirigente nazionale SMI: “la regione deve pubblicare 700 zone carenti. Non esistono alibi. Si va verso la fine della precarizzazione di 700 medici di continuita’ assistenziale. Un successo della nostra iniziativa politica e giuridica”.
Per Pina Onotri, responsabile nazionale Continuità assistenziale Smi, “la decisione del Tar segue altre analoghe in tal senso, per esempio anche in Campania, presentate dalla nostra sigla, volte a garantire i diritti dei medici. E’ una campagna contro la precarizzazione ulteriore del Ssn da parte delle Regioni. In Calabria grazie al lavoro di Salvatore Ventura, responsabile regionale del settore, abbiamo cercato da un lato il confronto con l’assessorato, purtroppo rimasto senza risposta, dall’altro avviato tutte le iniziative sindacali e giuridiche. Il risultato è positivo: il tribunale amministrativo ha accolto il nostro ricorso: si devono pubblicare le 700 zone carenti.
Un messaggio chiaro per tutte le altre realtà del Paese dove si tende a costruire una sanità pubblica basata sul precariato e sull’indebolimento dei servizi per i cittadini”.

Per il Segretario Regionale Organizzativo Paolo Guglielmelli questa è una “giornata storica per il sindacalismo medico in Calabria, il Sindacato dei Medici Italiani ( SMI ) raggiunge l’obiettivo per cui ha lottato negli ultimi anni per riconoscere un giusto diritto a tanti medici che convivono da troppo tempo con una precarietà devastante. Il servizio di Continuità Assistenziale, meglio conosciuto come Guardia Medica, nella nostra Regione ha continuato ad essere in alcune realtà un indispensabile servizio per la risposta alle urgenze di migliaia di cittadini solo grazie alla dedizione e sacrificio di medici che hanno continuato la loro opera anche se non stabilizzati. E’ bene ricordare che, in virtù del blocco regionale all’assegnazione delle zone carenti molte postazioni di G.M. sono state rette per anni da medici con incarico trimestrale senza possibilità di continuità lavorativa. Lo SMI che da oltre trenta anni rappresenta la forza più rappresentativa della categoria ha negli ultimi anni svolto un vero braccio di ferro con gli organi regionali fino a dover adire le vie legali che hanno confermato quanto affermato da sempre per la stabilizzazione e la messa in regola di centinaia di professionisti. Oltre il danno anche la beffa in quanto la Regione, e quindi i cittadini contribuenti, dovranno sobbarcarsi anche l’onere delle spese processuali. Speriamo nell’efficienza degli organismi regionali preposti perché avviino in tempi brevi l’attuazione del provvedimento e non penalizzino ulteriormente centinaia di famiglie in attesa di giustizia e serenità”.

“UlcerDays – Dove mi curo”? Medici e pazienti al Rendano Mercoledì 6 Novembre

COSENZA – Si svolgerà anche a Cosenza, come sta accadendo in diverse città italiane,  la Giornata dedicata al tema delle ulcere cutanee,  UlcerDays, che si propone di sensibilizzare in merito ad una patologia invalidante e diffusa, ma le cui opportunità di cura sono poco conosciute, il che fa sì che i pazienti siano spesso portati a rivolgersi a strutture lontane, con aggravi di spese e di sofferenza.

L’iniziativa cosentina si svolgerà domani mercoledì 6 novembre, con inizio alle 16,30, nella Sala Quintieri del Teatro Rendano.

L’organizzazione è  dell’AIUC – Associazione Italiana Ulcere cutanee- in collaborazione con SIMITU- Associazione per i diritti dei pazienti affetti da lesioni croniche cutanee e con il patrocinio del Comune di Cosenza.

Ad aprire i lavori sarà il Coordinatore regionale AIUC dottore Francesco Giacinto,che è anche responsabile dell’ Ambulatorio di Vulnologia di I livello a Praia a Mare per l’Azienda sanitaria cosentina.

“La Giornata dedicata al tema delle ulcere cutanee –dice il dr. Giacinto – dovrà servire ad accendere i riflettori sulle esigenze dei malati e sulle opportunità di cura esistenti nella nostra regione. C’è soprattutto la necessità di istituire percorsi diagnostico-terapeutici dedicati, in grado di dare risposte efficaci in termini di cure appropriate e riduzione della sofferenza delle persone malate. Al dibattito abbiamo perciò invitato medici, infermieri, amministratori della sanità, responsabili delle politiche sociali, rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni civiche.”

Nella qualità di  coordinatrice del mondo delle Associazioni del terzo settore di Cosenza, Alessandra De Rosa rappresenterà il punto di vista dei numerosi pazienti che registra anche la provincia cosentina.

Dopo i saluti delle autorità, inizieranno le esposizioni delle relazioni scientifiche:

– professore Raffaele Serra, dell’Università di Catanzaro, responsabile di un Master in vulnologia su: “Peer to peer-Wound Web Net”.

– dottore Luigi Battaglia, Responsabile scientifico del Progetto regionale per le ulcere cutanee su:  “I percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali in Calabria”.

-Quindi, le esperienze dei centri di cura in Calabria, con i dottori Francesco Giacinto che opera a Praia a Mare-Scalea; Giovanni Saladini, consigliere nazionale AIUC, a Lamezia Terme; Stefano Priolo, responsabile dell’Ambulatorio di I livello, a Reggio Calabria; e con Miro Sollazzo, infermiere esperto nella cura delle ulcere, responsabile dell’Ambulatorio infermieristico a Polistena.

Seguiranno le relazioni delle dottoresse:

  • Marilù Vulnera, Direttore dell’Area farmaceutica territoriale dell’Asp di Cosenza su: “L’ulcera cutanea; counselling e farmacia”

  • Giuliana Bernaudo, Direttore del Distretto “Tirreno” dell’Asp di Cosenza su: “L’ulcera cutanea nel distretto “Tirreno”.

Si darà poi voce ai pazienti ed al dibattito. Concluderà Francesco Giacinto.

Quattro medici denunciati per truffa

Percepiti 165 mila euro per ‘associazione medica’ inesistente

REGGIO CALABRIA – I carabinieri del Nas di Reggio, a conclusione di un’indagine per truffa alla sanita’ pubblica, hanno individuato 4 medici di base, convenzionati, della Locride, che percepivano illecitamente emolumenti previsti per la gestione di una ”associazione medica mista”, con ambulatori aperti dalle 8 alle 20, di fatto non operante. I sanitari, coinvolti a vario titolo, sono stati denunciati per falsita’ ideologica e truffa per un danno quantificato in circa 165mila euro.