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Sindaco di Cassano All’Ionio incontra Kyenge, il Ministro per l’Integrazione

 

CASSANO ALL’IONIO (CS) – Anche il Comune di Cassano All’Ionio  stamani ha partecipato alla visita istituzionale del  Ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge a Tarsia. A portare i saluti della città, in nome e per conto del Sindaco Giovanni Papasso impegnato altrove, è stata l’Assessore municipale alla Cultura Alessandra Oriolo, la quale poi ha invitato il Ministro nei prossimi mesi a voler visitare la città, laddove vivono perfettamente integrati numerosi migranti. Al termine della sua lunga visita il Ministro Kyenge, ha ringraziato tutta la gente calabrese. Ha detto il Ministro ai giornalisti: “L’impressione che ho avuto in questi giorni in Calabria è positiva, questa è una terra che sa essere accogliente”. La partecipazione del Comune All’Ionio alla visita del Ministro per l’Integrazione è stata significativa, poiché l’Amministrazione Comunale, promuove sin dal suo insediamento l’accoglienza e l’integrazione dei tanti migranti che oramai vivono nel vasto Comune. Non a caso il Fondo Europeo per l’Integrazione di immigrati di Paesi Terzi ha finanziato proprio a Cassano un progetto di assistenza ai migranti elaborato dal Comune con la Collaborazione di Cidis Onlus e Provincia di Cosenza. Un progetto risultato prima in graduatoria in Italia e che pone Cassano in questo campo un vero laboratorio di idee e opere concrete da sperimentare e prendere a modello.

Ministro Kyenge ‘bloccata’ all’interno del Cara di Crotone

 

CROTONE – E’ stata ‘bloccata’ all’interno del Cara di Crotone dalla protesta pacifica, il Ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge. I protestanti erano una trentina di ospiti che le hanno impedito l’uscita mettendosi davanti alle auto e chiedendo che visitasse tutta la struttura. Il ministro, ha accolto immediatamente l’invito ed ha visitato il centro incontrando gli ospiti. Alla conclusione della visita si è verificata una nuova protesta di una trentina di persone mentre numerosi migranti applaudivano al ministro.

Porto di Crotone,sbarcati 22 migranti

Crotone. Sono giunti nel porto di Crotone nella notte i 22 migranti di origini siriane intercettati a bordo di un gommone nella serata di ieri a 25 miglia dalla costa calabrese. Stanno bene e sono stati portati nel Cara di Isola Capo Rizzuto. Due di loro sono sospettati di essere gli scafisti. Il gommone era stato individuato da un aereo maltese del dispositivo Frontex e poi raggiunto da un pattugliatore e due vedette della guardia di finanza e da una vedetta della guardia costiera.

Finanziato il progetto per la pubblica accoglienza dei migranti della Provincia di Cosenza

CASSANO ALL’IONIO – Ammesso a finanziamento il progetto per la “Pubblica Accoglienza” di immigrati da paesi terzi, realizzato dal Comune in partenariato con il Cidis Onlus di Cassano All’Ionio e la Provincia di Cosenza.

Il sindaco, Giovanni Papasso, ha dichiarato la propria soddisfazione per un’iniziativa che facilita l’acceso della popolazione immigrata ai Servizi Pubblici e quindi la loro integrazione.

La finalità del progetto ammesso al finanziamento è infatti quella di migliorare i livelli di gestione ed erogazione dei servizi pubblici rivolti alla popolazione immigrata extracomunitaria della Provincia di Cosenza, puntando al miglioramento delle competenze interculturali degli operatori pubblici in ambito sanitario e penitenziario. Tutto ciò verrà realizzato attraverso percorsi di aggiornamento interculturale per gli operatori, con una fase di formazione in aula e una di sperimentazione sul campo dei contenuti acquisiti, con l’affiancamento di mediatori culturali, seguiti da momenti di follw up con esperti del settore per verificare procedure e pratiche lavorative applicate e acquisite; affiancamento e supporto alle attività istituzionali degli enti coinvolti tramite l’attivazione di un punto informativo e di mediazione culturale a cui potranno rivolgersi gli operatori dei servizi nello svolgimento delle attività quotidiane di servizio; learning-community, tavoli di apprendimento tra gli stakeholder locali su problematiche e criticità relative all’immigrazione (dirigenti e operatori dei servizi, leader di comunità, mediatori culturali, assistenti sociali, etc…) al fine di promuovere la ricerca di soluzioni condivise e di pratiche comuni; incontri pubblici interistituzionali; elaborazione e pubblicazione di linee guida per l’accoglienza degli stranieri nei servizi sanitari e pentenziari ad uso degli addetti ai lavori in ambito territoriale e nazionale.

Budget ammesso al finanziamento euro 124.073,80.

Sulla rotta della consapevolezza: il turismo responsabile di Sos Rosarno

COSENZA – Ci sono luoghi che nascondono la loro bellezza dietro veli di omertà e indifferenza. Ci sono rotte che non vengono incrociate dalle consuete mete turistiche per il pregiudizio che le circonda. Ci sono persone che, nonostante l’asprezza della terra e la durezza delle situazioni in cui quotidianamente ci si trova a vivere, continuano ad amare i posti in cui sono nate Un amore che è soprattutto voglia di riscatto.

Il progetto dell’associazione Sos Rosarno nasce proprio dall’incontro di persone appassionate, che conoscono la bellezza della loro terra oltre l’immagine stereotipata di criminalità e di sfruttamento. Che non negano la complessità e gli ostacoli della condizione del lavoro agricolo nel loro territorio, ma che vogliono essere parte attiva di un cambiamento fatto di buone occasioni e opportunità. Una festa – come gli stessi animatori del progetto amano definire – che comincia “negli agrumeti e negli uliveti della piana di Gioia Tauro, dove contadini cocciuti e migranti speranzosi coltivano insieme un futuro nuovo per la nostra terra” e che continua nelle piazze in cui i protagonisti di questa storia vanno per raccontare e discutere come a Rosarno e dintorni si prova a costruisce un’altra società. Una rete che è cresciuta nel tempo coinvolgendo molte altre realtà regionali e che è arrivata in diverse città d’Italia con le arance solidali.

Accanto ai prodotti agricoli, realizzati da piccoli proprietari che assumono regolarmente la manodopera impiegata nella raccolta, per oltre il 50% immigrata, in questi giorni sta partendo una nuova iniziativa. Sono pacchetti turistici settimanali per famiglie o piccoli gruppi che avranno la possibilità di conoscere direttamente le realtà inerenti al circuito dell’associazione. Una settimana per liberarsi dai ritmi frenetici della quotidianità, per recuperare un rapporto pieno con la natura, per stringere nuove amicizie, assaporare nuove fragranze, imparare nuovi mestieri. Un’idea di vacanza che è anche condivisione, solidarietà, incontro, partecipazione, accoglienza.

Nelle cornici naturali di Serrata, San Giorgio Morgeto, Cinquefrondi, Riace, Briatico, Serra San Bruno sono previste numerose attività volte ad incuriosire il visitatore, ma soprattutto a coinvolgerlo in un avvincente percorso culturale e sensoriale. Dai pranzi realizzati con prodotti biologici locali alle visite dei laboratori artigianali, dai tuffi nel mare dei Bronzi all’incontro con i braccianti coinvolti nelle cooperative agricole, dalle passeggiate sui sentieri montani d’Aspromonte al viaggio nel tempo attraverso le viuzze del borgo medievale di Nicotera e molto altro ancora.

Una proposta di vacanza alternativa che riesce a regalare emozioni al viaggiatore, ma che nello stesso tempo apre gli occhi sulle realtà e i territori che lo ospitano. Un viaggio inteso nel senso più autentico del termine, cioè come scoperta, osservazione, coinvolgimento.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

 

 

Nuovo sbarco di migranti sulle coste calabresi

PALIZZI (RC) – I migranti sbarcati stamattina a Palizzi, lungo la fascia jonica della provincia di Reggio Calabria sono 71. Tra loro anche 15 minori e 11 donne, due delle quali incinta. Due bambini e le due donne in stato di gravidanza sono stati portati in ospedale per accertamenti. I migranti sono arrivati a bordo di un vecchio barcone che si è arenato poco lontano dalla riva. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, insieme a polizia e guardia di finanza.

Sbarco di migranti a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – 43 migranti afghani a bordo di una barca a vela in difficoltà sono stati salvati nella notte da una motovedetta della Guardia costiera nelle acque antistanti Capo Dell’Armi. A bordo dell’imbarcazione, di bandiera olandese, c’erano 17 bambini, tra cui un neonato, 11 donne (una incinta) e 15 uomini. La barca è stata raggiunta e i passeggeri portati a bordo e trasferiti a Reggio Calabria all’arrivo da personale sanitario e dalla locale Capitaneria.

L’accoglienza della “Fera ara mmersa” tra sport e assemblee cittadine

COSENZA – Una partita tra il Cosenza Calcio di Manolo Mosciaro e una squadra di migranti che abitano nei capannoni di via Popilia; un’assemblea cittadina su tematiche di grande attualità come il business dell’accoglienza, la condizione dei rifugiati e la questione del campo rom di Vaglio Lise.

E poi libero accesso ad internet per tutta la fiera di San Giuseppe, ambulatorio popolare, servizio di consulenza legale, dormitorio e un piatto caldo self service per ambulanti e migranti che passeranno dalla nostra città in quei giorni. Inoltre, un pezzetto di fiera sarà riservato ad associazioni, produttori equi e solidali, liberi artigiani.

Questo e molto altro sarà da venerdì 15 a martedì 19 marzo FERA ARA MMERSA, l’accoglienza dal basso nell’area del parco sociale tra viale Mancini e via Popilia, organizzata quest’anno da una brigata spontanea formata da liberi cittadini, Casa dei Diritti Sociali, Rete Economia Solidale Utopie Sorridenti, Cooperativa Sociale Soccorso Speranza, Centro Culturale Arahma, Studenti Medi, C.P.O.A Rialzo, Radio Ciroma, La Terra di Piero, Ultrà Cosenza Curva Sud e casa editrice Coessenza. Le manifestazioni che si svolgeranno saranno incentrate sui temi del rispetto della dignità umana e dell’ambiente, della produzione e del consumo critico, solidale, sostenibile ed a rifiuti zero. La cucina sarà curata dai migranti stessi. Gli alimenti, rigorosamente locali, proverranno dalla rete di agricoltori partecipanti alla FERA ARA MMERSA.

La partita amichevole tra Lupi e rifugiati è in programma per mercoledì 13 alle ore 15 nello stadio San Vito. Sarà un’occasione per ripensare il football come evento d’incontro tra culture differenti, nella migliore tradizione del calcio cosentino.

L’assemblea cittadina, che avrà per titolo “Quando l’accoglienza diventa business? Sbrogliamo sta matassa!”, si svolgerà invece venerdì 15 alle 18 nei locali del C.P.O.A. Rialzo di viale Mancini/via Popilia. Si parlerà anche della recente tragedia dei tre migranti morti asfissiati e carbonizzati nella casa diroccata in cui avevano trovato riparo dal freddo. E si farà riferimento ad altri casi riguardanti diversi territori della Calabria, come i lavoratori immigrati di Sibari e la tendopoli di San Ferdinando. L’assemblea, che sarà moderata da Francesco Caruso, vuol essere un momento per far emergere contraddizioni, per sviluppare una dialettica forte e un confronto fra differenti posizioni. Sarà dunque un’occasione di dibattito reale, un luogo per capire dove comincia il business e finisce l’accoglienza. A tal fine, non si può che parlare con i diretti interessati: i migranti e coloro che vivono a stretto contatto con loro ogni giorno, le associazioni e gli enti.

 

Dignità e lavoro: i diritti hanno colore?

COSENZA – Li abbiamo tutti i giorni accanto ma spesso non badiamo a loro. Ci soffermiamo a volte su particolari che li caratterizzano, ma trascuriamo la loro umanità e la loro storia. Siamo carichi di pregiudizi nei loro confronti, ma non ne conosciamo esperienze e pensieri. Accudiscono i nostri anziani, giocano con i nostri bambini, ci servono il caffè al bar, riparano le nostre auto, preparano le nostre cene al ristorante, coltivano le nostre terre. Adam, Maria, Yousef, Camila, Linda vivono nelle nostre città, eppure non godono dei nostri stessi diritti. Sono cittadini di serie B o più spesso lo status di cittadino non è loro nemmeno riconosciuto. Quasi come una sorta di rete invisibile di individui che danno il proprio contributo alla comunità in cui vivono attraverso il lavoro che svolgono, senza ricevere in cambio ciò che spetta loro.

Da quattro ormai si svolge in tutta Italia lo sciopero degli immigrati, una iniziativa promossa per accendere i riflettori sull’importanza del riconoscimento di diritti a chi proviene da paesi altri. Una serie di manifestazioni, incontri, dibattiti centrati sul razzismo e sullo sfruttamento.

Secondo i dati del Dossier Statistico sull’Immigrazione 2012, elaborato da Caritas Italiana e Migrantes, in Italia gli stranieri sarebbero 5 milioni e 11 mila. In Calabria il dato si assesta sui 78 mila. Numeri rilevanti che raccontano di persone, di famiglie, di sacrifici, di speranze. Una contaminazione che viene etichettata dall’opinione pubblica e dalle agende politiche come emergenza, ma che nasconde elementi preziosi di competenze, idee, valori. Un tema che ultimamente ha trovato la ribalta sui mezzi di comunicazione per le vicende legate allo sfruttamento dei braccianti agricoli, per i massicci sbarchi di clandestini sulle coste delle regioni del sud, per le condizioni di gestione dei CIE (Centri di identificazione ed espulsione).

Situazioni che hanno mobilitato le molteplici organizzazioni che sono attive nella lotta per i riconoscimento dei diritti ai migranti e che oggi partecipano a questo sciopero singolare. Un impegno che si realizza quotidianamente, a stretto contatto con le persone in difficoltà, scontrandosi da un lato con la burocrazia dello Stato e dall’altro con i pregiudizi della gente.

Una giornata, quella di oggi, che si tinge di giallo, il colore simbolo della manifestazione. Un colore scelto per la sua assenza nel panorama dei partiti, perché l’attenzione ai diritti degli immigrati dovrebbe essere un tema trasversale ai diversi schieramenti politici. Una giornata che, quest’anno, punta il dito su un aspetto di grande attualità, ovvero la richiesta di cittadinanza per tutti i figli di migranti nati o cresciuti in Italia.

 

Mariacristiana Guglielmelli