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Miss Italia: E’ Bina Forciniti “la più bella” di Cosenza

IMG_6932Dopo Cenerentola, fu la volta di Miss Italia.

Di cosa stiamo parlando? Di quei cult che hanno stordito intere generazioni di ragazzine facendole sentire tutte dei brutti anatroccoli, prima o poi destinati a diventare delle grandi principesse. Così è stato, così continua ad essere. Con la differenza che un tempo sarebbe bastato essere belle, sfilare,e e perché no, avere un viso di quelli che “bucano lo schermo”, mentre oggi, allo stuolo di adepte che ogni anno si preparano trepidanti al concorso della più bella d’Italia, è richiesta una buona dose di cultura e, laddove ci fosse, anche un po’ di intelligenza. Questo almeno quanto sembrano ricercare a tutti i costi i giurati che, tra una domanda più banale e una leggermente provocatoria,  in una delle prime e più importanti selezioni della Regione Calabria, presso il LungoFiume Boulevard di Cosenza, palcoscenico di eventi musicali, artistici e culturali sempre più apprezzati dalla cittadinanza, hanno cercato di mettere a dura prova, sortendo a volte non pochi sorrisi, il carattere delle partecipanti.

IMG_6925Complice l’emozione, e forse non solo quella, le giovani e aitanti Miss, in qualche caso, non troppo sporadico, sono apparse impacciate ed insicure. Ma del resto si sa, a Miss Italia sono richieste bellezza, portamento e possibilmente, dosi non troppo massive di cellulite e, da questo punto di vista, le 23 miss che, ieri sera, hanno allietato gli occhi dei presenti, si sono rivelate, fortunatamente, adeguate. Lontani i tempi in cui, a Miss Italia, sembrava aspirare chiunque per il solo fatto di essere donna, le impressioni rispetto all’incoronazione di “Miss Città di Cosenza” sono, almeno sotto questo aspetto, estremamente positive. Non a caso ad ottenere la vittoria è stata Bina Forciniti, senza dubbio una delle più graziose, seguita a ruota da Giorgia Fantozzi, Ludovica Dito, Annalisa Torbilio che, per chi non dovesse ricordare, è stata protagonista di una nostra intervista (http://www.ottoetrenta.it/in-evidenza/talento-ed-umilta-in-un-unico-gioiello-lintervista-di-at-jewels/) qualche tempo fa, Vanessa Bruno ed Emily Basile. IMG_6821

Bellezza a flotte dunque ma anche tanta musica, un pizzico di intrattenimento e quei momenti dedicati alla moda che, da sempre, rendono attraente un evento. A condurre, la giornalista Raffaella Salamina, che ha intrattenuto la lunga serata grazie anche alla comicità, del tutto spontanea, dello stilista Claudio Greco, personalità singolare e di indubbia simpatia, patron di Miss Italia in Calabria insieme a Linda Suriano, ex Miss di Salsomaggiore. Su di lei e sulla sua “presunta” gravidanza, l’esuberante stilista, ha giocato particolarmente, nell’attesa di un verdetto che tardava ad arrivare, oltrepassando i limiti temporali di una normale serata/spettacolo. Fortunatamente il clima, rovente, ha aumentato la pazienza. E così, a dispetto della semplicità che quasi tutte le ragazze sostengono di possedere (ma che a volte sarebbe bello non ci fosse,magari noteremmo qualcosa di diverso) lo spettacolo si è rivelato quasi  più interessante durante gli “intervalli” artistici che si sono susseguiti. Particolarmente apprezzata l’esibizione di Raffaella Scajola, 10 anni, alle prese con una carriera di cantante che promette molto bene, almeno quanto quella di Cecilia Cesareo, leggermente più “adulta” ma di sicuro molto brava.

IMG_6882 (1)Ultimo, ma non ultimo, il momento moda proposto dall’Accademia New Style, di Franca Trozzo, degno di un plauso particolare. Gabriella Santelli, designer,  ha proposto una collezione androgina, “Woman in Black”, ispirata all’idea di una donna priva di sessualità, la cui femminilità, esaltata da tulle, giochi di luce e tessuti scivolati, sfocia, spesso, nelle rigide ed eleganti forme mascoline, senza per questo rinunciare ad una forte componente di sensualità. Originalità, esperienza e creatività, sono emersa da una passerella che, per un attimo, ha annullato i confini e incantato gli sguardi, segno di una città che,a volte, sa anche stupire. IMG_7001

 

 

 

Ph: Francesco Farina

 

Lia Giannini

 

 

 

 

L’amore a teatro: il matrimonio di “Sposiamoci”

Dicono che l’ Italia sia in crisi e che si faccia sempre più fatica a fare figli e ad andare via da casa prima dei trent’anni. Eppure, nonostante le previsioni lascino pensare a dati sempre più neri,  il matrimonio resta ancora il sogno più agognato per gli sposi e il terreno fertile per chi “cerca” lavoro.

Sarà per tale ragione che  a Cosenza negli ultimi anni gli eventi dedicati al “wedding” si sono a dir poco moltiplicati. Fiere, mostre, convegni, sfilate, momenti di spettacolo: tutto per promuovere il matrimonio e invitare le giovani coppie a decidere per il “grande” sì.

Scelta strategica o romanticismo? A giudicare dal grande successo di pubblico che questi eventi sembrano riscuotere, forse, più la prima anche se a dire il vero tra gli ospiti presenti all’ultimo evento organizzato da Giada e Selene Falcone, Sposiamoci, tenutosi per l’occasione nella maestosa cornice del Teatro Rendano in pieno centro storico, erano ben pochi quelle/i “in età da marito”. Complice il week end e la voglia di fare qualcosa di diverso in una città silente come Cosenza, l’evento ha riscosso un buon successo data l’organizzazione di “nicchia” che ha visto alternarsi momenti prettamente per gli sposi ad istanti di bellezza e intrattenimento. Ospiti della serata di domenica i “Sing Swing” che hanno simpaticamente allietato e divertito interpretando alcune cover in modo assolutamente originale e, per i più nostalgici, grazie alla presenza di Dante Zardi, storico conduttore di Miss Italia in Calabria, è stato organizzato e allestito un momento ad hoc che ha visto sfilare alcune passate e future protagoniste di Miss Italia con gli abiti di “Radiosa” e i gioielli new collection di “Scintille”. Noi di 8@30 , ovviamente, non ci siamo fatti mancare nulla, neanche l’intervista esclusiva a Raffaella Iscra, wedding planner professionista che in una chiacchierata mattutina dai toni sorprendenti, ha rilasciato le sue dichiarazioni proprio ad una delle nostre redattrici. 

Le abbiamo rivolto alcune domande sulla professione sempre più ambita del wedding planner cercando di scoprire quanto ci sia di vero rispetto a quello che Jennifer Lopez mostra in “Prima o Poi mi sposo” e chiedendole particolari sul suo ultimo libro “Nozze, un evento da organizzare” in cui la nostra esperta  rilascia consigli alle giovani spose che non vogliono rinunciare alla “gioia” di organizzare in assoluta autonomia il proprio matrimonio. Sfatato il mito che il budget medio di un wedding planner si aggiri intorno a cifre da capogiro, abbiamo scoperto che per fare questo mestiere occorre una certa professionalità e serietà, alimentata da una formazione costante e dal bisogno di tenersi sempre aggiornati. Si tratta di un mestiere che richiede creatività, calma e sangue freddo nel quale l’imprevisto e la fatica sono all’ordine del giorno, mista alla commozione di aver collaborato alla costruzione di un grande amore. Raffaella ci ha inoltre ricordato che per le ultime tendenze, quest’anno, è molto in voga l’utilizzo del bianco misto ad un colore, come il verde tiffany, e che di gran moda, soprattutto per l’abito da sposa, è ritornato il pizzo. Il segreto è quello, però, di mantenere sempre il proprio stile, senza esagerare né alterare i propri gusti, privilegiando a volte anche delle scelte inconsuete come quella del matrimonio invernale.

In ultimo la Iscra ha ricordato a chiunque volesse intraprendere questa professione che l’Associazione Europea Wedding Planner Professionisti,di cui è socia, cura la formazione e lo sviluppo di questa figura attraverso l’emanazione di corsi base, avanzati e di workshop professionalizzanti, rigorosamente nei week end. Un mondo affascinante insomma che lancia nuove opportunità per tutti coloro che, in cerca di lavoro, sono disposti a correre il rischio di mettersi in proprio creando un’attività imprenditoriale basata sul “cuore”. 

In definitiva, considerata la presenza di alcune prestigiose aziende locali come Villa Fabiano, Delizie, Sante Orrico e l’attenzione riservata non solo al matrimonio ma anche all’intrattenimento ( presenti anche i ballerini di tango della scuola Calabria Tango che per l’occasione si sono cimentati in un tango argentino e in una milonga accompagnati dalla presenza capricciosa di una dolce bambina) non ci resta che complimentarci con le organizzatrici di “Sposiamoci” augurandoci una prossima, e ancora più innovativa, edizione.

 

Lia Giannini

 

 

 

 

Omaggio a Enzo Mirigliani al Consiglio regionale della Calabria

REGGIO CALABRIA – Il film su Enzo Mirigliani approda al Consiglio regionale della Calabria. La massima Assemblea legislativa calabrese ospitera’ la presentazione di ”Storia di un ragazzo calabrese”, il docu-film che racconta la vita di Enzo Mirigliani, il patron del concorso ”Miss Italia” scomparso nel settembre dell’anno scorso.
La proiezione avverra’ venerdi’ 7 dicembre, alle ore 11, all’Auditorium ”Nicola Calipari” di Palazzo Campanella, a Reggio Calabria, alla presenza del presidente Francesco Talarico, di Patrizia Mirigliani, che guida Miss Italia da dieci anni, di 30 calabresi vincitrici del titolo, tra le quali Maria Perrusi e Stefania Bivone, e alcune ragazze in rappresentanza di altre regioni.
E’ un evento con il quale la Calabria rende omaggio ad un uomo semplice e geniale che, partito da questa terra a 17 anni, si e’ imposto con il suo lavoro e la sua intelligenza per diventare il ”mito Mirigliani”.

Interverranno Domenico Criniti, sindaco del paese natale di Mirigliani, Santa Caterina sullo Jonio (Catanzaro), e tanti amici.
Il film e’ un lavoro pensato e realizzato da giovani, guidati dal nipote del ”patron”, Nicola Pisu Mirigliani e dal regista Simone Di Maria, entrambi poco piu’ che ventenni, insieme agli sceneggiatori Marco Brozzi e Myriam Caratu’.
Supervisore artistico del progetto e’ Claudio Camarca.
Il docu-film contiene una documentazione storica del Concorso, ripresa dall’archivio dell’Istituto LUCE, nonche’ una serie di filmati amatoriali inediti che scandiscono la vita privata di Enzo Mirigliani.