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Nuove risorse per attrezzature scolastiche

CATANZARO – Via libera al reimpiego di risorse non utilizzate per acquistare attrezzature didattiche, digitali e laboratori di settore da parte degli istituti scolastici calabresi. Obiettivo: migliorare le competenze chiave dei giovani, soprattutto quelle matematiche, scientifiche e linguistiche, incrementare le dotazioni tecnologiche e le reti degli istituti scolastici, contrastare la dispersione scolastica.

L’intervento concorre alla realizzazione della priorità “istruzione” del Piano di Azione Coesione per il miglioramento dei servizi pubblici collettivi al sud, avviato dalla Regione d’intesa con la Commissione europea. Un piano che ha individuato specifiche azioni strategiche da affidare alla gestione del Miur.

“Il nostro impegno – ha sottolineato l’assessore Mancini – nel sostenere il sistema dell’istruzione, destinando importanti risorse agli strumenti che possano innalzare le competenze dei giovani significa investire sul futuro della Calabria, valorizzando la formazione e qualificazione delle nuove leve, che rappresentano la nostra ricchezza più preziosa”.

Regione Calabria: indetto tavolo tecnico per la rilevazione dei fabbisogni d’innovazione e l’apertura di un dialogo tecnico con il mercato

Catanzaro – La Regione, a seguito dell’Avviso per la rilevazione dei fabbisogni di innovazione all’interno del settore pubblico nelle regioni convergenza, pubblicato dal Ministero per l’Istruzione, dall’Università e la Ricerca (MIUR) e dal Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE), denominato “Public Procurement”, intende partecipare a tale iniziativa, realizzando un’analisi interna dei fabbisogni di innovazione tecnologica. Per tale motivo – è scritto in una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – la Regione ha convocato un tavolo tecnico per lunedì prossimo, 24 giugno, alle ore 15, nella sala Riunioni del Dipartimento Programmazione nazionale e comunitaria della sede regionale di Via Molè a Catanzaro, per l’apertura di un dialogo tecnico con il mercato al fine di effettuare un’analisi interna dei fabbisogni di innovazione tecnologica per il potenziamento dei processi di cooperazione finalizzati all’internazionalizzazione e alla valorizzazione del settore turistico. Si tratta di un evento pubblico aperto a tutti: imprese, università, enti di ricerca, ordini professionali, professionisti del settore, amministratori locali, organizzazioni no profit, al fine del soddisfacimento dei vincoli dell’avviso che prevedono un “dialogo tecnico con il mercato”, fra la Pubblica Amministrazione (quindi Regione Calabria) e il settore privato e della ricerca, industriale e accademica, con l’obiettivo di accertare lo stato dell’arte e l’eventuale esistenza di soluzioni tecnologiche e/o organizzative potenzialmente in grado di soddisfare i fabbisogni di innovazione.

Il nuovo docente italiano in Europa

Amantea (CS) – La Federazione Nazionale Insegnanti ha organizzato in Calabria un convegno dal titolo “Professione docente: work in progress per l’Europa”.  Oltre l’intervento della presidente nazionale Gigliola Corduas, che ha parlato di “Insegnanti ben formati per una scuola efficace”, sono seguite le relazioni dell’avvocato Claudio De Luca e del dirigente del MIUR, Maurizio Piscitelli. Il rappresentante ministeriale ha parlato, in particolare, dell’importanza “della formazione dei docenti nella scuola che cambia”. Di rilevante valore formativo anche le relazioni di tre formatori: Giuseppe Spadafora, dell’Università della Calabria, che si è distinto con un intervento su “Il docente per una scuola europea”; di Achille Notti, dell’Università di Salerno, che ha relazionato su “La valutazione dei processi e dei sistemi in campo formativo” e del prof. Domenico Milito, dell’Università della Basilicata, cui è stata affidata la chiusura di queste due giornate di alta formazione al corpo insegnante.

Al termine dei lavori congressuali, il giornalista Valerio Caparelli ha moderato una tavola rotonda sul tema “della funzione docente di fronte alle criticità in campo normativo”. Dal convegno nazionale è venuto fuori che la scuola italiana è una scuola che non si arrende, che vuole andare avanti migliorando, innanzitutto, le competenze e la preparazione dei suoi insegnanti. Sono loro, infatti, che devono imparare a relazionarsi con il loro sapere ai bisogni info-formativi delle nuove generazioni. 

Il docente, in prospettiva europea, ma sarebbe più giusto dire rispetto ad uno scenario globale, deve essere sempre più il protagonista della scuola del futuro. Il mondo della scuola non è stato considerato e menzionato nei programmi elettorali dei vari partiti politici. Ed anche per questa ragione, in una scuola che cambia velocemente, è dovere di ogni insegnante, e di tutte le organizzazioni associative e sindacali che li rappresentano, credere nella propria missione, puntando sempre più nell’azione formativa.

Oggi, l’Università italiana, da sola e per i tanti tagli amministrativi subiti, non riesce più ad espletare bene la sua funzione di organismo deputato alla formazione dei formatori. Per ovviare a questo deficit organizzativo e istruttivo, è necessario rilanciare la ricerca pedagogica e il campo delle scienze dell’educazione. In particolare, nel Sud Italia, dove si avverte maggiormente il divario con il resto d’Europa. Dai lavori del convegno nazionale della FNISM sono emersi ed affrontati, inoltre, i temi di maggiore rilevanza innovativa nell’ambito della scuola. I tanti interventi registrati hanno evidenziato il bisogno di elevare il grado di conoscenza degli insegnanti, che devono essere continuamente ben formati, al fine di riorganizzare il sistema italiano dell’istruzione verso una scuola efficace rispetto agli standard qualitativi delle altre realtà scolastiche europee.

Dal convegno di Amantea (CS) è emerso che bisogna verificare, innanzitutto, quale deve essere il punto di partenza per tutti gli operatori della didattica e in quale direzione indirizzare oggi il piano di revisione della scuola italiana all’interno del sistema scolastico europeo. Questo sistema, agli Stati membri che ne fanno parte, richiede di intervenire con azioni mirate in favore della costruzione dei nuovi cittadini comunitari del futuro. Per fare questo, però, è fondamentale riorganizzare la valutazione dei processi e dei sistemi espressi in campo formativo e di appropriarsi di un nuovo atteggiamento scientifico nella formazione dell’insegnante.

Siglato un accordo tra Regione Calabria e Miur per destinare 148 milioni alla ricerca industriale

Catanzaro– E’ stato siglato oggi, a Roma, dal Dirigente generale del Dipartimento Cultura della Regione Calabria, Massimiliano Ferrara, l’Accordo di Programma Quadro tra Regione, Ministero dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Universita’ e Ministero dello Sviluppo Economico, relativo alla linea di intervento per la creazione di distretti ad alta tecnologia in ambiti strategici per la Calabria e ad Aggregazioni pubblico-private ad alta specificita’ tematica. Con la sottoscrizione di questo Apq – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – la Calabria beneficera’ di ulteriori 148 milioni di euro che daranno vita a distretti ad alta tecnologia in settori ritenuti strategici, e laboratori pubblico privati che vedranno coinvolti imprese della Calabria, di altre regioni italiane, unitamente ad enti pubblici di ricerca nazionali ed al sistema della ricerca regionale ed internazionale. Tale accordo inoltre da’ concreta attuazione alla Strategia dell’innovazione della Regione fondata su due pilastri fondamentali: da un lato la creazione della Rete Regionale dei Poli di Innovazione quali intermediari fondamentali tra il sistema della Ricerca e le imprese, dall’altro, la creazione della Rete per l’innovazione in corso di attuazione attraverso il progetto denominato ”Calabria Innova” affidato alla Fincalabra che ha il compito strategico di migliorare la competitivita’ delle imprese regionali e attuare un sistema di integrazione, gestione e trasferimento tecnologico mediante la messa in rete dei servizi forniti dai Liaison Office di Ateneo ILO, sportelli delle Camere di Commercio e delle associazioni di categoria, attuando interventi nell’ambito del programma ”giovani talenti” che sviluppa, in modo integrato, le funzioni di sostegno allo scouting, formazione e assistenza di idee imprenditoriali innovative e l’erogazione di incentivi per il loro avvio. La Calabria, grazie all’impegno ed alla competenza nella materia scientifica del Dirigente generale del Dipartimento Massimiliano Ferrara, che ha seguito in seno al Tavolo tecnico tutte le fasi dell’Accordo ha, altresi’, raggiunto un ulteriore obiettivo: il riconoscimento nazionale della qualita’ del sistema integrato della Ricerca calabrese. Tutto cio’ e’ la conferma che l’azione politica lungimirante del Presidente Scopelliti e dell’Assessore alla Cultura Caligiuri ha dato una spinta decisiva al rafforzamento del sistema della ricerca nella nostra Regione.