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Lavoravano in nero in un ristorante, multato il titolare

VIBO VALENTIA – I finanzieri del neo istituito Gruppo di Vibo Valentia, nel corso di un controllo in materia di sommerso da lavoro, hanno scoperto 4 lavoratori in nero impiegati all’interno di un noto ristorante della frazione Marina del capoluogo.

L’operazione, che ha avuto origine dallo sviluppo di una attività informativa, svolta con il coordinamento del Comando provinciale, ha permesso di constatare la presenza, nel ristorante, di ragazzi di giovane età intenti a prestare attività lavorativa dipendente, principalmente come camerieri, in assenza di un regolare contratto di lavoro.

Le Fiamme gialle hanno quindi elevato sanzioni amministrative per circa 7.000 nei confronti del titolare dell’attività, il quale ha successivamente proceduto alla regolarizzazione delle posizioni lavorative accertate.

Marano Principato, One Night 2.0, «Dopo la festa arriva la beffa»

MARANO PRINCIPATO (CS) – Riceviamo e pubblichiamo lettera firmata da parte del CSI Giovanni Paolo II di Marano Principato relativa ad una richiesta di pagamento per “Occupazione Abusiva di Suolo Pubblico” da parte del comune, a seguito dell’evento, promosso e organizzato dalla stessa associazione “One Night 2.0” svoltosi il 23 giugno, i cui proventi sono stati destinati alla Terra di Piero.

Di seguito il testo integrale della missiva

«Quando si pensa a realizzare una manifestazione come quella messa in piedi a Marano P.to sabato 23
giugno, la speranza è che se ne parli nel tempo, che se ne parli a distanza di mesi; in effetti è quello che sta
succedendo, ma con alcune particolarità..ascoltate bene, non ve ne pentirete!
Nei giorni subito seguenti alla manifestazione, ancora carichi di entusiasmo e felici per gli attestati di stima
e per i complimenti che arrivavano dappertutto, eravamo impegnati in decine di cose, indaffarati a
ringraziare chi aveva collaborato per la buona riuscita della manifestazione, enti, aziende, singole persone
che, gratuitamente, si erano impegnate parecchio per far funzionare tutto, eravamo, nel contempo,
impegnati a fare tutti i conteggi per capire quale fosse la cifra da destinare in beneficenza alla “Terra di
Piero”, obiettivo primario della serata stessa. E invece ci siamo trovati a far fronte ad una richiesta un po’
“bizzarra” e assolutamente inaspettata: una richiesta di pagamento PER OCCUPAZIONE ABUSIVA DEL
SUOLO PUBBLICO! Beh, da non crederci! Dapprima abbiamo pensato che fosse un errore, perché proprio non ne capivamo il senso, non capivamo come fosse possibile ricevere complimenti da persone di altri paesi mentre invece proprio il nostro ci tratta così! Questo ci meritiamo?! È questo il “premio” per avere portato a Marano più di 500 persone?! Ma queste chiacchiere da bar le lasciamo a chi sa farle bene e a chi, sempre nei bar, ha meritato la laurea “ad honorem” in “tuttologia”; è fondamentale, invece, fare un’attenta analisi, minuziosa e dettagliata, una vera telecronaca in stile Bruno Pizzul, cosicché ognuno possa farsi la propria idea, evitando fraintendimenti».

«La manifestazione “ONE NIGHT 2.0” è stata realizzata sabato 23 giugno con un palco, noleggiato dalla nostra associazione per l’occasione, regolarmente montato dalla ditta proprietaria dello stesso, su piazza Annunziata, il giorno precedente, 22 giugno, come da regolare autorizzazione firmata dal Sindaco..fin qui tutto bene, ma adesso attenzione, concentratevi e leggete bene, perché perdere anche un piccolo passaggio potrebbe essere “fatale”!»

«Il giorno seguente, domenica 24, ci siamo riposati tutti, d’altronde anche Dio di domenica si è riposato; lunedì 25 abbiamo contattato la ditta proprietaria del suddetto palco, sollecitandola a provvedere allo smontaggio e al ritiro dello stesso, per evitare eventuali situazioni d’intralcio e/o pericolo; la stessa ditta ci rispondeva di essere un po’ in difficolta col personale, ma che avrebbe comunque provveduto quanto prima all’operazione; nella stessa giornata venivamo contattati da delegati comunali a cui rispondevamo che avevamo già provveduto a sollecitare la ditta e che, comunque, era nostra premura rimuoverlo al più presto. Nel pomeriggio del 25, inoltre, due soci della nostra associazione provvedevano alla rimozione della scaletta d’accesso al palco, proprio per evitare eventuali “visite”; il giorno seguente, martedì 26, stesso posto stessa storia, contattiamo la ditta che ci risponde in maniera uguale al giorno precedente, veniamo contattati ancora da delegati comunali a cui continuiamo a rispondere che noi più che contattare la ditta e sollecitare, non possiamo fare; e qui c’è un piccolo dettaglio di non poco conto: la ditta, tenuto conto dello scopo benefico della manifestazione, ci avevo agevolato e non poco, facendoci un “prezzone” per il noleggio dello stesso, perché chi opera nel sociale spesso non sa interpretare bene le leggi, ma sa leggere bene nei cuori delle persone, ma questo ai più risulterà una grande stronzata! Insomma, capiteci, eravamo un po’ in difficoltà anche noi. È comunque da precisare che i nostri stessi soci, diverse volte durante le mattine e i pomeriggi passavano da piazza Annunziata per controllare che non ci fosse nessuno sul palco. Mercoledì 27, finalmente, la ditta provvede alla rimozione del palco, terminando l’operazione verso le 10:50. Tutto è bene quel che finisce bene, penserete..niente di più sbagliato, perché è proprio qui che inizia la storia!
Alle 14:00 circa, dopo solo tre ore, veniamo contattati telefonicamente da delegati comunali che ci
avvisano che dovremo provvedere al pagamento della TOSAP per i giorni di lunedì 25 e martedì 26;
rispondiamo che, ovviamente, attendiamo comunicazione formale della richiesta; alle 16:00 circa, ovvero
due ore dopo la nostra richiesta, riceviamo la comunicazione scritta e protocollata..wow, che tempistica!
“burocraticamente ineccepibili”, tanto di cappello! Comunque, questo palco diventa “croce e delizia”:
sabato faceva saltare a ritmo di musica una piazza gremita di pubblico e mercoledì ci costa la bellezza di
160 euro circa..qualcuno dimentica, forse, che la nostra associazione è senza scopo di lucro e che la stessa
si autofinanzia con il tesseramento annuale, con le manifestazioni, che spesso sono a scopo benefico, e con
il buon cuore di qualche “anima pia” che fa il tifo per noi. Comunque la storia non finisce qui: nei giorni
seguenti due dei nostri soci si recano presso l’ufficio del Sindaco per chiedere spiegazioni, e lo stesso li
riceve gentilmente, seppur senza nessun preavviso; gli stessi spiegano al Sindaco che l’associazione non
c’entra nulla con la tempistica per lo smontaggio del palco, riconducibile ovviamente alla ditta, ma
soprattutto spiegano che la richiesta andrà ad influire in maniera notevole sulla cifra da destinare alla
“Terra di Piero”; la risposta del Sindaco è che la legge c’è e va applicata, che è una scelta
dell’amministrazione e che, comunque, non si tratta assolutamente di “un dispetto”. Difronte a queste
risposte, seppur convinti di doverci occupare di tutt’altro, non ci resta che rivolgerci ad un consulente
legale; lo stesso ci “consiglia” e ci comunica che nel D.lgs. n°507/93, che regolamenta la TOSAP, ci sono una marea di “cavilli” legali per cui un ente può rateizzare e/o ridurre la tariffa addirittura fino al 80%,
trattandosi di uno spettacolo realizzato da un’associazione senza scopo di lucro; noi pensiamo che basti
solo il buon senso per capire che i soldi verranno decurtati dalla potenziale beneficenza, ma non possiamo
fare altro che scrivere un’istanza al comune dove richiediamo, appunto, l’annullamento della richiesta di
pagamento o, quantomeno, la riduzione; e qui riceviamo la risposta “bizzarra”: la nostra richiesta non viene accolta, anzi veniamo sollecitati al pagamento, e nella risposta il Sindaco ci “bacchetta” ricordandoci c’è “nei giorni di occupazione abusiva nessun membro della VS associazione si è recato dal sottoscritto
chiedendo la proroga dell’occupazione della piazza”..praticamente una vera e propria “cazziata”, un
rimprovero che toglie 160 euro alla “Terra di Piero” e ai suoi progetti! Ma c’è qualcuno, per caso, che, dopo essere stato rimproverato dal padre ha ricevuto come “castigo” una richiesta di denaro? Dubitiamo!
Dunque, apprezziamo i modi da padre di famiglia, ma avremmo preferito di gran lunga una vera e propria
“cazziata”, e anche due ceffoni magari, al posto di una sanzione pecuniaria! Tra l’altro è bene chiarire che
quando i dipendenti comunali ci contattavano per sollecitare la rimozione del palco noi rispondevamo che
avevamo contattato la ditta, che ci rispondeva di fare il possibile specificando di avere comunque problemi di personale; quindi qualcuno era a conoscenza delle difficoltà. Che sia solo un pretesto per richiederci la somma?! Vogliamo escluderlo, noi ragioniamo col buon senso!
Inoltre, lo stesso Sindaco ci ricorda che non ci è stata richiesta la tariffa per domenica 24, ma solo per
lunedì 25 e martedì 26: ringraziamo, ma questo “buon senso intermittente” ci lascia basiti! Come mai ci
richiedete la somma solo per lunedì e martedì? Se “la legge c’è e va applicata”, non capiamo perché allora,
per domenica, qualcuno si sia passato una mano sulla coscienza..ah, è vero, visto che domenica si è
riposato anche Dio, giustamente riposa anche il decreto che regolamenta la TOSAP! Anche perché verrebbe da chiedere “visto che per quanto riguarda “l’occupazione abusiva” di domenica avete applicato il buon senso e non la legge, fatelo anche per lunedì e martedì e veniteci incontro utilizzando uno dei tanti cavilli presenti nel decreto per ridurre la tariffa, no?”..così il comune sarà contento per avere applicato la legge, noi saremo contenti perché lo stesso ha agito con un minimo di buon senso e la “Terra di Piero” saràcontenta per aver ricevuto una cospicua somma di denaro per i propri progetti..negativo, richiesta nonaccolta e sollecito di pagamento! A questo punto dobbiamo pensare che non si tratta di leggi o di buon
senso, ma di un vero e proprio modus operandi di questa amministrazione; infatti già il 29 aprile, in
occasione della manifestazione “Campioni di vita e di sport 2.0” ideata ad hoc per sostenere l’ASD NEMO,
unica squadra di calcetto per ragazzi affetti da sindrome di down che si preparava a partire per il
campionato nazionale di Firenze, stessa “tarantella”: effettuata la richiesta per l’utilizzo della sala-teatro del C.A.G. “C.BACCELLI” per uno spettacolo teatrale, ci viene chiesto se l’ingresso fosse gratuito..ovvio che no, altrimenti cosa destiniamo alla squadra?! Risposta, “dovete corrispondere 150 euro per l’utilizzo della sala”! Non entriamo nel merito (150 euro per trovare sala, bagni e sedie sporche!), ma il risultato è stato lo stesso: incasso della serata, al netto delle spese, 710 euro, meno 150 euro per la sala, contributo alla squadra 560 euro..questo è il patrocinio?! Abbiamo cercato sul dizionario Treccani il significato di
“patrocinio” e abbiamo trovato la seguente dicitura: protezione, difesa, sostegno, assistenza. Invece a
quanto pare, in occasione della manifestazione “ONE NGHT 2.0”, il patrocinio del comune è stato
l’affissione gratuita dei manifesti (fatta comunque da noi stessi) e l’usufrutto della corrente elettrica
comunale..no, perdonateci, ma abbiamo tutt’altra idea riguardo a cosa possa essere un patrocinio, perché
non ci sentiamo protetti, difesi, sostenuti e assistiti! Tra l’altro, sulla richiesta fatta pervenire al comune per la “famosa” manifestazione di giugno (chira du palco, praticamente) avevamo chiesto un contributo
economico o in servizi..inutile dire che stiamo ancora aspettando risposta in merito, mai arrivata, ma a
conti fatti tra TOSAP e servizio di vigilanza (a carico dell’ente organizzatore) abbiamo “devoluto in
beneficenza” al comune circa 300 euro! Praticamente ne contributo, ma per carità c’è crisi dappertutto, e
ne servizi..anzi, i servizi sono stati quasi tutti a pagamento! Benvenuti a Marano Principato, il comune dovesi paga per fare beneficenza!
Questa non è una critica politica, l’avremmo fatta a prescindere dal fondoschiena poggiato sulla poltrona,
ma alcuni punti, stavolta, vogliamo chiarirli:
– noi non chiediamo che si agisca violando le leggi previste, ma proprio non capiamo questa sorta di
“astio” che c’è nei nostri confronti..forse è proprio questo partire prevenuti che fa si che qualcuno
non si accorga di come e perché quest’associazione opera; forse qualcuno non si rende conto che i
soldi che raccogliamo vanno sempre in beneficenza e che non li utilizziamo per andare in vacanza
alle Maldive (se ci cercate, ci trovate a Paola al massimo!)
– qualcuno ha forse dimenticato che il presidente di questa associazione, all’indomani
dell’insediamento della nuova amministrazione tutt’ora in carica, si è recato al comune per
complimentarsi e per augurare un futuro pieno di collaborazioni nell’interessa di tutta la
cittadinanza di Marano P.to?!
– non ci interessa sapere se alle altre associazioni presenti sul territorio venga riservato lo stesso
trattamento, anzi, piuttosto ci auguriamo di no! Perché ci rendiamo conto che è veramente
impossibile “lavorare” così e soprattutto perché pensiamo che qualsiasi manifestazione, che sia un
concerto un memorial o a sagra da purpetta (che dicria anche i palati dei “tuttologi” più accaniti!),
sia utile per valorizzare e sponsorizzare il nostro territorio.
– Siamo consapevoli del fatto che un palco montato su una piazza rappresenti un potenziale
“pericolo”, ma iniziamo anche a riflettere sul fatto che le modalità d’azione presenti sul nostro
territorio siano altrettanto “pericolose”; se un bambino cade dal palco si fa male (e probabilmente
il padre gli da il famoso “resto”, sperando non sia una sanzione pecuniaria!), ma si fa altrettanto
“male” se nessuno gli spiega cosa, come e perché si fa beneficenza!
Ci siamo dilungati troppo, e forse la maggior parte non è arrivata nemmeno a leggere fin qui, ma era
fondamentale fare chiarezza. L’ultima parte, però, è quella per noi più dolorosa, ma che siamo costretti a
trattare: dopo aver portato a Marano P.to Arturo Mariani, la Nazionale di calcio a 5 ragazzi con sindrome di down, dopo aver sostenuto l’ASD NEMO, dopo ONE NIGHT 1.0 e ONE NIGHT 2.0, il CSI Giovanni Paolo II deve prendersi un periodo di “riposo forzato”. E si, perché per far fronte all’esose richieste arrivate la cassa dell’associazione è rimasta praticamente vuota e dobbiamo sospendere, si spera momentaneamente, le attività di un certo “spessore”. Non abbiamo, attualmente, ne la forza ne la voglia per poter operare sul territorio in queste condizioni! E la “Terra di Piero”? Qualcuno se lo starà chiedendo..l’associazione ha deciso di autotassarsi, realizzando una serata “intima” (non sulla piazza, tranquilli!), e di devolvere l’incasso, seppur esiguo, alla “Terra di Piero”..il minimo per un amico come Sergio, che per noi è un idolo e un esempio da seguire, e che non si risparmia mai, ne quando si tratta di fare beneficenza ne quando si tratta di mangiare!
Concludiamo dicendo che restiamo a disposizione di chiunque per qualsivoglia chiarimento, tanto ci
conoscete..non frequentiamo corsi di “tuttologia”, ma davanti ai bar ci bazzichiamo anche noi!
P.S.: siccome siamo abituati a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, anche stavolta abbiamo cercato il
“buono”..speriamo che la cifra che presto corrisponderemo al comune sia utile a sostenere gli alti costi di
gestione del C.A.G., d’altronde lasciare la luce accesa H24 per circa un mese nei corridoi sicuramente ha un elevato costo..e noi, con la TOSAP, sicuramente contribuiremo al pagamento della bolletta! Vedete,
nonostante tutto, riusciamo a dare qualcosa alla comunità principatese».

Il CSI Giovanni Paolo II

Sequestrati 73 kg di novellame, multato pescatore

SOVERATO (Cz) – Nel corso di un servizio di monitoraggio dei vari punti di sbarco del pescato, i militari dell’Ufficio circondariale marittimo di Soverato,  hanno sorpreso sull’arenile di Squillace Lido un pescatore “sportivo” al rientro di una battuta di pesca di frodo. L’uomo è stato trovato a bordo del proprio natante con 73 chilogrammi di novellame di sarda, “bianchetto”, e l’attrezzo utilizzato per la cattura, una rete del tipo “sciabica”, un tipo di rete utilizzabile solo dai pescherecci, di 60 metri circa.

Prodotto donato in beneficenza ad onlus

Visto che il prodotto catturato è risultato essere inferiore alla taglia minima, i militari hanno sequestrato il pescato e la rete elevando anche due sanzioni amministrative per un totale di 13 mila euro. Il prodotto, dopo l’ispezione dei veterinari dell’Asp di Catanzaro che ne hanno attestato l’idoneità al consumo umano, è stato devoluto in beneficienza ad Onlus della zona.

Slot illegali, pesante multa per un barista della provincia di Cosenza

ALTOMONTE (CS) – La Guardia di Finanza della Compagnia di Castrovillari ha sequestrato in un bar di Altomonte (CS) tre Slot Machine non collegate al sistema di controllo delle giocate e quindi totalmente illegali. I Finanzieri hanno rinvenuto, in una sala interna dell’attività commerciale, appositamente adibita al gioco, tre apparecchi privi dei certificati di conformità nonché del collegamento alla rete telematica di controllo delle giocate. La rispondenza delle Slot a precise e necessarie prescrizioni tecniche per la relativa distribuzione sul mercato garantisce infatti le probabilità di vincita stabilite dalla legge nonché il versamento, da parte, del gestore, delle relative imposte all’Erario. L’assenza di tali requisiti impedisce pertanto di ottenere le percentuali di vincita previste dalla legge a tutto vantaggio dell’esercente che consegue un maggior vantaggio economico esente da ogni imposta. All’esito di un’accurata ispezione dei congegni, oltre alla completa assenza di tali documenti è stata altresì rilevata l’alterazione delle ordinarie caratteristiche di giuoco – sia in termini di durata temporale della singola partita, sia in riferimento alla quota di giocata massima possibile. Tutte irregolarità che, di fatto, riducevano ulteriormente al minimo le possibilità di vincita dei giocatori. All’esito dell’attività ispettiva le Fiamme Gialle di Castrovillari hanno sottoposto a sequestro le New Slot ed hanno provveduto ad irrogare al gestore del bar, nonché al proprietario degli apparecchi, una multa di 20.000 euro per ciascun apparato irregolare. Per l’esercente, altresì, è prevista anche la sospensione da uno a trenta giorni della licenza per l’esercizio dell’attività.L’attività di servizio è il frutto della quotidiana azione di controllo economico del territorio e finalizzata anche alla prevenzione e repressione di illeciti in materia
di illecite forme di gioco e scommesse a tutela dei giocatori e dell’erario. (Immagine di repertorio).

Ticket di sosta pagati con lo smartphone, ma a Cosenza fioccano le multe

COSENZA – L’evoluzione inciampa sulla sconsideratezza di qualche ausiliario del traffico lesto ad appioppare una multa per il mancato pagamento del ticket di sosta sulle strisce blu, senza preventivamente verificare se il corrispettivo per il parcheggio era già stato versato utilizzando lo smartphone e dimenticando persino di lasciare la contravvenzione sul parabrezza. Così il metodo rapido di pagamento con sms recentemente introdotto a Cosenza attraverso l’accordo tra la Saba e la MyCicero, si trasforma in un boomerang per il malcapitato automobilista, costretto a ricorrere al prefetto o al giudice di pace per vedersi annullare l’ingiusta sanzione, elevata in Via Pasubio davanti la sede dell’Azienda Ospedaliera. Non si tratterebbe di un caso isolato. Se così fosse saremmo in presenza di un grave corto circuito tra la MyCicero ed il personale della Saba addetto al controllo delle aree di sosta a pagamento. Gli ausiliari dovrebbero essere dotati di un palmare attraverso il quale verificare se il ticket sia stato corrisposto con l’apposita applicazione o tramite sms. Aver dimenticato di lasciare la multa sul parabrezza è un’aggravante non da poco: la contravvenzione poteva essere facilmente annullata in autotutela presentando al comando della polizia municipale la ricevuta del pagamento. Adesso invece, con l’emissione dell’atto amministrativo, per ottenere la cancellazione serve una sentenza del giudice di pace o la decisione del prefetto.  

Si fermano per effettuare soccorso, multati operatori del 118

ambulanzaVIBO VALENTIA – Un’ambulanza 118, chiamata per effettuare un intervento di soccorso, che si vede appioppare a Vibo Valentia una multa dalla Polizia municipale. Strano ma vero.
Gli operatori, chiamati per un intervento di soccorso ad una giovane donna, terminato l’intervento, all’uscita dal palazzo in cui risiede la donna,  hanno trovato i vigili urbani decisi a puntare l’indice contro il mezzo “lasciato” in seconda fila. Multa di 41 euro. A nulla sono valse le proteste e le spiegazioni.
«Siamo all’assurdo – dice Antonio Talesa, dirigente del servizio 118 che fa capo all’Azienda sanitaria provinciale -.
Vorrà dire che la prossima volta, prima di eseguire un intervento d’urgenza, ci preoccuperemo di trovare un parcheggio, magari a qualche centinaio di metri di distanza».

Disavventura a lieto fine per tre pescatori

CETRARO (CS) – Rimasti a secco di carburante, erano finiti alla deriva a bordo di una imbarcazione di circa quattro metri e mezzo, al largo della costa di Paola. La disavventura di tre pescatori, dispersi dalla serata di martedì, è terminata prima dell’alba di questa mattina, quando una unità della Guardia Costiera di Cetraro li ha intercettati e trainanti fino al porto. L’allarme era stato lanciato dai familiari dei tre, preoccupati per il mancato rientro dei congiunti. Subito sono scattate le operazioni di soccorso e due motovedette hanno preso il largo alla ricerca dell’imbarcazione. Nelle attività di ricerca è stato impiegato anche un elicottero della Guardia di Finanza, fino al felice esito delle operazioni.

Dirty Soccer, per Giampà sei mesi di squalifica. Due punti di penalità per la Vigor Lamezia, sei per il Montalto

CATANZARO – Sei mesi di squalifica comminate a Domenico Giampà del Catanzaro e all’ex direttore sportivo del club giallorosso Armando Ortoli per la presunta combine Catanzaro-Barletta del 2015. Questa la pena inflitta dal Tribunale Federale Nazionale presieduto da Sergio Artico che ha ufficializzato la sentenza relativa al procedimento ribattezzato Dirty Soccer. Per Giampà anche 30.000 euro di ammenda. Il Catanzaro vovrà pagare un’ammenda di 10.000 euro ma non dovrà scontare punti di penalizzazione. Nel secondo filone dell’inchiesta è stata condannata anche la Vigor Lamezia: due punti di penalizzazione e 10.000 euro di ammenda per il coinvolgimento dell’ex ds Fabrizio Maglia, a sua volta condannato ad un’ulteriore inibizione a svolgere qualsiasi attività nell’ambito della Figc per la durata di sei mesi e ad un’ammenda di 10.000 euro. Queste le altre penalizzazioni inflitte dal giudice, da scontarsi nella corrente stagione sportiva: Akragas (3 punti), Aurora Pro Patria (7), Comprensorio Montalto (6), Frattese (1), L’Aquila (13), Neapolis (22), Puteolana (4), Santarcangelo (6), Savona (2), Sorrento (4), Sef Torres (4). Sono state prosciolte le società Aversa Normanna, Cremonese, Due Torri, Fidelis Andria, Grosseto, Livorno, Monopoli, Pavia, Prato, Scafatese, Tuttocuoio e San Miniato.

Esenzioni ticket sanitario senza averne diritto. 200 mila euro di sanzioni

guardia di finanza Milano genericaCOSENZA – Duecentomila euro di sanzioni sono state elevate dalla Guardia di Finanza in Calabria, nei confronti di persone che avevano ottenuto illegalmente l’esenzione totale o parziale del ticket sanitario. Le fiamme gialle hanno compiuto una serie di controlli in tutta la regione incrociando le banche dati sui redditi dei nuclei familiari. Sono state individuate 260 persone che avevano dichiarato redditi inferiori a quelli percepire per avere l’esenzione dal ticket.

Saracena multata per il costo basso dell’oro blu

th (29)Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha multato Saracena, Cs per il costo dell’acqua applicato ai propri cittadini. Secondo il governo infatti, il costo dell’oro blu del comune in provincia di Cosenza è troppo basso e così l’Authority ha chiesto al sindaco Mario Albino Gagliardi di adeguare il prezzo alle tariffe nazionali facendolo quintuplicare. Grazie al fatto che il paese alle pendici del parco del Pollino gestisce direttamente l’intero ciclo delle acque non affidandolo alla Sorical (e quindi alla Regione Calabria), la bolletta del servizio idrico oscillava da 26 centesimi per le fasce basse fino a un massimo di 90 centesimi per gli esercizi commerciali. Ma, stando alla delibera dell’Autorità, il sindaco Gagliardi dovrebbe applicare la tariffa di 1 euro e 40 centesimi. “Noi riteniamo che sull’acqua – spiega il primo cittadino – Nessuno ci debba guadagnare. Dicono che non siamo coerenti con il tariffario. Invece di premiare, il governo Italiano infraziona un piccolo comune che gestisce bene le risorse idth (28)riche, ha realizzato un modello che dovrebbe essere esportato negli altri comuni italiani e fa pagare l’acqua il giusto, non poco. Facciamo pagare solo i costi che l’ente affronta”. “Se io avessi fatto pagare l’acqua 600 euro a famiglia all’anno piuttosto che 170 euro non sarei stato punito. – conclude Gagliardi – È la buona amministrazione di questo stronzo di Renzi”.