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“Olio Capitale”, la Calabria presente con 24 aziende

COSENZA – Il Dipartimento regionale Agricoltura, da oggi e fino a martedì sarà presente a Trieste all’undicesima edizione di “Olio Capitale”. Si tratta della più importante fiera internazionale specializzata dedicata alle migliori produzioni di olio extravergine d’oliva. Lo stand istituzionale della Regione ospiterà le 24 aziende calabresi, appartenenti a tutte e cinque le provincie, che hanno partecipato alla manifestazione d’interesse pubblica indetta dalla Regione. “Olio Capitale” costituisce una vetrina importante per i produttori, soprattutto per le Pmi, che hanno modo di instaurare o consolidare i propri contatti commerciali, di far conoscere e promuovere le proprie produzioni di qualità e di proiettarle sui mercati nazionali e internazionali. Sono numerosi i buyers esteri che si sono già prenotati per la presentazione degli oli calabresi nello stand della Regione, provenienti da Belgio, Norvegia, Francia, Svizzera, Giappone e Stati Uniti. Durante la manifestazione, avrà luogo anche una degustazione di oli extra vergine d’oliva calabresi.

Amsterdam, premiato un olio extravergine d’oliva calabrese

SAN GIORGIO ALBANESE (CS) –  L’azienda Conforti di San Giorgio Albanese  ha partecipato al Bellavita Expo, trade-show del Benelux dedicato ai prodotti enogastronomici Made in Italy. 

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Un grande traguardo quello raggiunto dall’azienda, grazie al sostegno della Camera di Commercio di Cosenza, che ha ricevuto una stella Bellavita Awards per il suo Olio extravergine d’oliva. Una notizia importante non soltanto per l’impresa cosentina ma per l’intero territorio calabrese che, ancora una volta, dimostra come i prodotti delle sue terre abbiano delle qualità che devono essere riconosciute e soprattutto portate avanti dagli abitanti della regione.

 

 

Rossano punta all’olio d’oliva, incontro il 31 ottobre

ROSSANO (CS) – Valorizzazione e sostegno alle produzioni di qualità e promozione della millenaria cultura olivicola, legata a  tradizioni e territorio. Puntare sull’olio extravergine d’oliva come leva di sviluppo sostenibile. CITTÀ DELL’OLIO, TURISMI, SVILUPPO. – È, questo, il titolo e tema dell’incontro che si terrà il prossimo LUNEDÌ 31 OTTOBRE 2016, alle ORE 10, al Teatro PAOLELLA, nel centro storico della Città del Codex. Anche il Presidente nazionale delle Città dell’Olio Enrico LUPI, insieme a sindaci, rappresentanti istituzionali regionali, esperti del settore e produttori.

 L’evento, promosso in collaborazione con l’Associazione Città dell’Olio ed il Convivium Slow Food Pollino Sibaritide Arberia, segue all’incontro tenutosi nei giorni scorsi tra il Sindaco Stefano MASCARO ed il Coordinatore regionale del sodalizio Mario Albino GAGLIARDI, Primo Cittadino di Saracena.

 Divulgare la cultura dell’olivo e dell’olio di oliva di qualità; tutelare e promuovere l’ambiente ed il paesaggio olivicolo; diffondere la storia dell’olivicoltura; garantire il consumatore attraverso la valorizzazione delle denominazioni di origine, l’organizzare eventi, l’attuazione di strategie di comunicazione e di marketing mirate alla conoscenza del grande patrimonio olivicolo italiano. Sono, questi, gli obiettivi delle Città dell’Olio e dell’evento di LUNEDÌ 31 al quale MASCARO ha invitato tutti i colleghi della Sibaritide per condividerne l’importanza in termini di rilancio turistico ed economico in un quadro di tutela e valorizzazione di uno dei marcatori identitari più forti dell’area e, quindi, di sviluppo sostenibile.

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Coordinati da Lenin MONTESANTO, dopo i saluti istituzionali del Sindaco e del Segretario Questore del Consiglio Regionale Giuseppe GRAZIANO, introdurranno il Vice Sindaco e assessore al turismo comunale Aldo ZAGARESE ed il Coordinatore regionale del sodalizio GAGLIARDI.

 Porteranno il loro contributo Cesare RENZO in rappresentanza dei produttori locali di extravergine che da anni partecipano ad Olio Capitale, la più importante fiera specializzata interamente dedicata alle migliori produzioni di olio extravergine d’oliva a Trieste, Pino GIORDANO, capo Panel Arsac e responsabile della Guida Extravergine Slow Food Calabria, Franco MAZZEI, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) Consulenza Calabria, Elio PERCIACCANTE, rappresentante Conseil Europeen Jeunes Agriculteurs (CEJA), Parisio CAMODECA, direttore provinciale di Confagricoltura Cosenza, Gino VULCANO, responsabile di zona Coldiretti, e Catia CORBELLI in rappresentanza del Convivium Slow Food Pollino Sibaritide Arberia.

L’olio di Calabria è a Indicazione Geografica Protetta. D’Acri: «Risultato di cui andare fieri»

CATANZARO – «L’Olio di Calabria è a Indicazione Geografica Protetta ed è un risultato di cui oggi possiamo andare fieri ed orgogliosi; allo stesso tempo, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, inizia per noi tutti la fase che potremmo definire della maturità. C’è la quantità, è unanimemente riconosciuta la qualità, c’è il marchio IGP  ora tocca a noi tutti trasformare realmente la produzione olivicola regionale in uno degli asset più redditizi del sistema agricolo calabrese; perché se è vero che siamo in termini numerici la seconda regione produttrice in Italia la nostra capacità di commercializzazione è ancora bassissima, cosi come insufficiente è il rapporto tra la qualità prodotta ed il reddito ottenuto. L’IGP aiuta a rendere più agevole tutti i percorsi che dobbiamo intraprendere e deve essere considerato come un apprezzabile punto di arrivo, ma anche e soprattutto come il passo iniziale per la costruzione di un “sistema olio” nella nostra regione». E’ quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Mauro D’Acri, delegato del presidente della Regione Mario Oliverio in agricoltura.

«Nell’esprimere la mia soddisfazione per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea dell’IGP “Olio di Calabria” – conclude D’Acri – è giusto indirizzare una ringraziamento sentito a quanti hanno reso possibile questo risultato e cioè ai produttori olivicoli calabresi che hanno compreso quanto strategico sia il marchio di qualità riferito alla regione intera, al Comitato Promotore per l’ “Olio di Calabria IGP” guidato con passione da Massimo Magliocchi, ai dirigenti del Dipartimento Agricoltura che hanno seguito passo passo tutto l’iter burocratico ed amministrativo, i dirigenti del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che hanno accompagnato la Regione verso questo importante traguardo».

La Camera di Commercio di Cosenza premia i migliori oli con L’Oro dei Bruzi

COSENZA – La Camera di Commercio di Cosenza, nel corso della campagna olearia 2015/2016, pubblica la Selezione 2016 degli Oli Extravergini e la presenta insieme alla creazione di un sito internet associato a quello dell’Ente camerale in un’iniziativa dedicata che vuole esaltare la capacità produttiva di 34 aziende della provincia cosentina, selezionate dal laboratorio Calab.
La Guida sarà illustrata dal presidente dell’Ente, Klaus Algieri, il prossimo venerdì 15 luglio, alle ore 11.00, presso la Sala Petraglia della Camera di Commercio di Cosenza.
Inoltre, nella stessa occasione, dopo essere stati analizzati sia sotto l’aspetto chimico che sensoriale, verrà attribuito a nove imprenditori del settore olivicolo il premio denominato L’Oro dei Bruzi, giunto alla sua terza edizione, riguardante i migliori extravergini inseriti nella Selezione 2016 e appartenenti alle categorie del fruttato leggero, fruttato medio e fruttato intenso.
Come affermato dal presidente Klaus Algieri, «la Selezione 2016 degli oli extravergini della Camera di Cosenza è una guida dettagliata delle gocce di saggezza di un territorio che esprime un prodotto di alta qualità in continua evoluzione».
Con questa Guida, la Camera non vuole solo certificare le caratteristiche degli oli extravergini della provincia cosentina, ma sostenere economicamente questa eccellenza del territorio, valorizzando e promuovendo su tutti i mercati le particolarità di questo singolare prodotto

Olio, dal 1° luglio diventa illegale mettere simboli dell’italianità sull’extravergine fatto con olive straniere

Il  1° luglio 2016 per l’olio calabrese è una data importante: sarà illegale mettere sulle bottiglie d’olio extravergine d’oliva simboli che richiamano l’italianità se il prodotto non è ottenuto da olive coltivate sul territorio nazionale. Lo prevede il decreto 103/2016 del Ministero delle Politiche Agricole, fortemente sostenuto da Coldiretti, che è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. «Il provvedimento  è una misura di contrasto al falso Made in Italy e alle frodi nel settore oleario – commenta Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – e  rappresenta un ulteriore passo in avanti per la tutela dell’olio d’oliva italiano e per una sempre maggiore difesa dei cittadini – consumatori e dei produttori.  L’art. 4, al comma 1, prevede, in particolare, la sanzionabilità per i produttori che riportano segni, figure o illustrazioni che possono evocare un’origine geografica diverOLIO-EXTRAVERGINE-DOLIVAsa da quella indicata in etichetta, anche se veritieri. Si tratta di una norma di grande rilevanza perché per la prima volta viene sanzionato il fenomeno del cosiddetto “Country sounding” (nel caso di evocazione italiana dell’italian sounding) per il solo fatto che vi siano sulla confezione dei segni richiamanti un’origine geografica diversa da quella correttamente indicata in etichetta. In pratica non si potrà più vendere un olio d’oliva extravergine che in etichetta riporti correttamente la dizione dell’origine “Miscela di oli di oliva originari dell’Unione europea e non originari dell’Unione”, ma che presenti sulla bottiglia o nel packaging “segni, figure o illustrazioni che possono evocare” un’origine italiana (tricolore, nomi o aggettivi di italianità, immagini tipiche italiane ecc.). La norma si applica a tutti i marchi registrati in Italia successivamente al 31 dicembre 1998 o in Europa al 31 maggio 2002 e consente di punire i comportamenti di concorrenza sleale messi in atto da chi imbottiglia ed etichetta l’olio, quando l’etichettatura e, più in generale, la presentazione del prodotto possono evocare un’origine diversa. La comminazione delle sanzioni viene riportata in capo allo Stato (precedentemente era regionale) ed esercitata dall’Ispettorato centrale repressione frodi. Per tutti gli articoli che prevedono sanzioni pecuniarie, ad eccezione degli articoli 6, 7 e 8, è prevista la clausola di salvezza che subordina l’applicazione della sanzione amministrativa alla preventiva valutazione che il fatto accertato non integri anche una fattispecie di reato. L’uliveto Calabria conta su una Superficie olivetata di 185.915 ettari pari ad un terzo della Superficie Agricola Utilizzata regionale e con 51.388.000 piante, la Calabria è la seconda regione olivicola Italiana dopo la Puglia. La SAU olivicola dal 2000 al 2010 è aumentata del 16,6% nonostante una riduzione di circa 7000 aziende. Sono oltre 21 le varietà di olive che hanno consentito il riconoscimento  delle Dop Bruzio, Lamezia e Alto Crotonese nonché  della IGP Olio di Calabria. La filiera Olio in Calabria conta: 754 frantoi attivi con diversi centri di imbottigliamento con oltre 137.000 aziende olivicole e un valore medio di produzione di oltre 550milioni di €. Ad oggi sono oltre 50 le filiere certificate in Calabria. La produzione stimata per la campagna 2015/2016 è di circa 246.000 tonnellate di olio».

Olio calabrese da varietà carolea è extravergine. Soddisfazione della Coldiretti e del presidente Molinaro

Arrivata la delibera del Coi (Comitato Olivicolo Internazionale): l’olio prodotto con le cultivar Carolea e Curatina rientra nell’alveo degli extravergine. Difatti, il pericolo era che, a causa dei limiti di acidi grassi pietro-molinaro (1)minori in essi contenuti, gli olî in questione restassero esclusi dal novero dei più pregiati. Un pericolo tangibile, dunque, ma, come ha dichiarato il presidente della Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro, “quando c’è l’impegno e  la tenacia giusta i risultati si ottengono”. La Calabria ha nel proprio patrimonio olivicolo ben 21 cultivar olivicole, tra le quali la più diffusa è proprio la varietà Carolea, pertanto se il Coi avesse riconfermato le precedenti previsioni di percentuale di taluni acidi grassi minori, l’olio prodotto dalle varietà carolea e coratina non sarebbe più stato considerato extravergine, determinando in conseguenza “una perdita secca in termini di reddito agli agricoltori e agli imbottigliatori proprio in un momento nel quale si sta spingendo per la valorizzazione dell’olio calabrese con l’IGP Calabria”. Si tratta di un risultato importante per la Calabria, che va a tutelare la filiera olivicolo-olearia, un risultato che sarà confermato il prossimo mercoledì dal Ministro per le Politiche Agricole, Martina, che sarà presente nella nostra regione. “Dal Ministro – ha concluso Molinaro – ci aspettiamo anche risultati sul fronte dell’indicazione di origine del prodotto agricolo in etichetta, tema centrale della nostra ultima mobilitazione regionale che ad oggi ha raccolto oltre 12mila firme di adesione”.

Tanti calabresi in piazza a Catania per salvaguardare il Made in Italy

CATANIA – Sono migliaia gli agricoltori del sud giunti a Catania per difendere l’agricoltura Made in Italy che rischia di perdere i prodotti simbolo dalla arance ai mandarini, ma anche i pomodori, il grano e l’olio sotto attacco delle politiche comunitarie, delle distorsioni di mercato e delle agromafie. La mobilitazione ha preso il via nel giorno del via libera dell’Unione Europea all’accordo che consente l’ingresso senza dazi in più di 35.000 tonnellate di olio di oliva dalla Tunisia in più che non aiuta i produttori tunisini, danneggia quelli italiani ed aumenta il rischio delle frodi. Dalla Calabria, sono partiti oltre 1500 agricoltori prevalentemente giovani. Insieme al Presidente Molinaro a rappresentare la Regione Calabria su delega del Presidente Mario Oliverio, impegnato per la visita del premier Renzi, c’è stato l’Assessore Francesco Russo.

“Davanti ad una inversione di tendenza che si registra in Calabria – ha affermato il leader della Coldiretti calabrese Molinaro –  che dopo decenni vede aumentare il numero di aziende agricole con oltre 30mila unità nel 2015, in aumento del 1,2% rispetto all’anno precedente, non possiamo accettare l’attacco alle nostre produzioni più importanti quali agrumi e olio. La nuova fase dell’agricoltura calabrese è testimoniata anche dalla ricerca Coldiretti/Ixe’ dalla quale emerge che quasi la metà delle aziende agricole della Calabria (49%) hanno ricevuto richieste di lavoro nell’ultimo anno a dimostrazione della dinamicità del comparto. Un interesse – sottolinea Molinaro – confermato dal fatto che ben il 16% delle aziende ha avuto richiesta di acquisto dei terreni anche se solo il 19% degli agricoltori ritiene che il proprio fatturato quest’anno aumenterà e il 37% chiede maggiore sostegno per accedere ai fondi comunitari. La Calabria è la regione italiana con la più alta percentuale di superfici biologiche rispetto al totale. Quasi un terzo del territorio agricolo calabrese è, infatti, coltivato con metodo bio. Ma la regione calabrese è quella che fa segnare anche il maggior incremento a livello nazionale per numero di operatori bio, cresciuti del 23 per cento nel 2015 rispetto all’anno precedente.  Cresce anche il made in Calabria alimentare all’estero. Nel 2015 le esportazioni sono aumentate del 5 per cento fino a raggiungere quota 130 milioni di euro. Non vogliamo sprecare  – ribadisce Molinaro  – tutte queste opportunità a causa  delle distorsioni della filiera e della mancanza di trasparenza nell’informazione ai cittadini – consumatori”.

Ph. www.ansa.it

Olio estero spacciato per italiano. Maxi operazione antifrode tra Puglia e Calabria

Olio 2TRANI (BA) – L’Ispettorato repressione frodi del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, ha condotto una vasta operazione, denominata in codice “Mamma Mia”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, in collaborazione con la Guardia di finanza, che ha portato al blocco di un vasto e collaudato sistema di frode, radicato in Puglia e Calabria, nel settore oleario. Sono otto gli indagati, accusati di frode agroalimentare e di reati fiscali, connessi a un giro di fatture false per oltre 13 milioni di euro, attestanti il commercio di 2mila tonnellate di olio certificato 100% italiano ma proveniente in realtà da altri paesi. La minuziosa e complessa attività di analisi degli investigatori ministeriali, ha permesso di accertare che tra il 2014 ed il 2015 oltre 2mila tonnellate di olio extravergine di oliva proveniente da Spagna e Grecia sono state commercializzate come olio 100% Italiano. Il complesso sistema di frode prevedeva il ruolo di imprese pugliesi e calabresi che emettevano falsa documentazione attestante l’origine nazionale di olio extravergine di oliva. Il prodotto poi, arrivava presso ignari soggetti imbottigliatori pronto per il confezionamento e la distribuzione sul mercato con la certificazione apparentemente regolare di made in Italy. Le persone coinvolte provvedevano poi a smaltire l’olio non italiano attraverso vendite fittizie a operatori compiacenti, anche esteri, al fine di farne perdere le tracce. Le ipotesi investigative sono state confermate anche da Organismi di controllo esteri. Alla luce di quanto emerso dalle indagini, su delega e sotto il coordinamento del dott. Antonio Savasta della Procura della Repubblica di Trani, con la collaborazione della Guardia di Finanza di Andria, Crotone e Gioia Tauro, sono stati eseguiti 16 sequestri e 12 perquisizioni. Nel corso dell’operazione è stata sequestrata un’ingente mole di documentazione e anche materiale informatico, attualmente al vaglio degli investigatori dell’Ispettorato repressione frodi. Le partite di falso olio 100% Italiano sono state rintracciate mediante la documentazione di vendita, mentre le quote ancora residue saranno ritirate dal mercato mediante un articolato sistema di richiamo dei prodotti irregolari.

Camminando nel borgo alla scoperta degli antichi sapori

SAN BASILE (CS) –  Nella quarta edizione de “La via dei supporti e degli antichi mestieri e sapori” – passeggiata enogastronomica a cura dell’Associazione Culturale Malemalegroup- il borgo di San Basile apre le sue meraviglie architettoniche e culturali ad un percorso del gusto che porta visitatori, turisti ed appassionati della cucina tradizionale, a godere del fascino intatto della cittadina arbereshe.

Fusilli fatti in casa col sugo di cinghiale, le “petule” arbereshe (tipica pasta fritta da gustare dolce o salata), i “tortnat” (sfiziosi dolci tipici del periodo pasquale che si prestano bene sia con companatici dolci come miele e marmellate che salati come prosciutto o meglio ancora salame stagionato) sono solo alcune delle delizie della tradizione albanese che verranno proposte in questo tour gastronomico che ha il precipuo scopo di ammaliare il pubblico tra arte, cultura, artigianato e gusto da scoprire, passo dopo passo, lasciandosi cullare dalle installazioni musicali e luminose che rendono il centro storico di San Basile ancora più fascinoso.
“Ospite” d’eccezione dell’edizione 2013 sarà l’olio di cui, da pochi mesi, San Basile vanta una produzione propria e sul quale il Comune punta come altro volano dello sviluppo locale legato ai saperi ed ai sapori di un tempo. Artigianato, tradizioni locali, cultura, nuove generazioni, socialità e accoglienza sono le direttrici dello sviluppo sulle quali l’amministrazione del Sindaco, Vincenzo Tamburi, del suo vice, Gaetano Marcovecchio, e tutta la squadra di governo cittadina puntano dall’inizio del mandato e che hanno reso la cittadina dell’entroterra del Pollino un punto di riferimento del comprensorio.
“La via dei supporti e degli antichi mestieri e sapori” diventa dunque sempre più e sempre meglio un tour caratteristico tra le bellezze del borgo arbereshe, il fascino delle sua architetture e il legame forte tra la tradizione artigiana e enogastronomica degli albanesi d’Italia.
Proprio per sottolineare il forte legame con i luoghi e le tradizioni l’Amministrazione comunale, di concordo con l’Ecomuseo del Coscile e del Garga, per il 18 agosto ha organizzato il concorso fotografico i “Luoghi della memoria” con l’invito specifico a «recuperare e ricreare nella memoria collettiva quei legami sbiaditi, ma non del tutto cancellati, tra luoghi e ricordi, paesaggi, personaggi e sentimenti – scrivono gli organizzatori – Una sorta di “Amarcord” dell’immagine, un viaggio nel tempo che attraverso le fotografie del presente ma anche del passato (come quelle antiche e di famiglia) , sarà capace di far riaffiorare suggestioni ed atmosfere che tocchino nel profondo le corde del cuore»