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Decreto Sanità Calabria, sulle nomine dei commissari Oliverio non ci sta

ROMA – «Non posso accettare, come presidente della mia terra di catalogare i professionisti calabresi come incompetenti o qualcosa di più, magari carichi di rognosa criminalità o illegalità. Non va bene e siccome sono atti parlamentari, io respingo questa impostazione».

Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, in Commissione Affari sociali della Camera, durante l’audizione sul ddl recante misure per il Servizio sanitario calabrese.

«La nomina dei commissari – ha aggiunto Oliverio – riguarderà dirigenti di fuori regione con la motivazione, scritta nella relazione, che io ritengo personalmente inaccettabile, in cui si legge che ‘è auspicabile che i soggetti scelti provengano al di fuori dal contesto professionale e ambientale della regione. La Calabria è una regione dell’Italia, non è il Burundi.

Per quanto mi riguarda nessuna intesa per le nomine, non mi interessa. Ciò che mi interessa ed è importante, per garantire il servizio ai calabresi, è lo sblocco delle assunzioni».

Avviso di chiusura indagini preliminari, il sindaco Occhiuto si difende

COSENZA – «Con riferimento all’unico capo d’imputazione contestatomi nell’avviso di chiusura delle indagini preliminari notificatomi oggi, secondo cui avrei stretto un patto illecito con l’onorevole Mario Oliverio e con l’ingegnere Luigi Zinno, devo evidenziare come nella stessa imputazione si dia atto che la pretesa utilità indebita, costituente contropartita del presunto patto illecito, consisterebbe nella promessa di un finanziamento per l’esecuzione di un’opera pubblica a vantaggio della città di Cosenza, e non già per miei interessi personali». Questo quanto dichiarato dal sindaco di Cosenza Mario Occhiuto a seguito dell’avviso di chiusura indagini preliminari.

«Devo aggiungere che i finanziamenti e la copertura amministrativa per la realizzazione del museo di Alarico erano già stati concessi ben prima che Oliverio divenisse presidente della giunta regionale, e che la gara di appalto dei predetti lavori non può affatto essere definita illegittima, avendo anzi già superato il controllo del competente giudice amministrativo. Ho già concordato con i miei difensori la celere presentazione di richiesta di mio interrogatorio onde chiarire definitivamente gli esatti termini – assolutamente leciti e legittimi – della vicenda. Infine non sfuggirà ad alcuno l’evidente “anomalia” di un preteso patto illecito stretto con chi, nello stesso procedimento è indagato per una serie di atti commessi anche  a mio danno, e finalizzati a determinare la mia decadenza da Sindaco di Cosenza».

Appalti in Calabria, 20 indagati tra cui il presidente Oliverio e il sindaco di Cosenza per l’inchiesta “Lande Desolate”

CATANZARO – Venti persone, fra cui diversi esponenti politici di primo piano della politica calabrese, risultano essere indagate nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro sulla gestione di appalti pubblici. Al centro dell’inchiesta, secondo quanto , alcuni investimenti nella città di Cosenza ed in particolare quelli legati alla costruzione del nuovo ospedale, della metropolitana di superficie e del museo di Alarico. 

Il presidente della regione Calabria Mario Oliverio, del Pd, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, di Fi, aspirante candidato governatore, e l’ex consigliere regionale del Pd Nicola Adamo, hanno ricevuto, insieme ad altre 17 persone un avviso di conclusione indagini della Procura di Catanzaro in cui si ipotizzano, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere, frode nelle pubbliche forniture, turbative d’asta e corruzione. L’inchiesta riguarda la metropolitana leggera e il nuovo ospedale di Cosenza. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati da Guardia di Finanza e Carabinieri. Fra gli indagati, secondo quanto si apprende, figurano anche la parlamentare Enza Bruno Bossio, Luca Morrone, figlio del consigliere regionale Ennio Morrone, Luigi Incarnato, ex assessore regionale ai Lavori Pubblici e oggi commissario della Sorical

Nell’ambito dell’inchiesta denominata dalla procura Lande desolate, Oliverio e Adamo sono indagati per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, aggravata dalla finalità di stipula di contratti e corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio. L’indagine riguarda presunti illeciti in a tre appalti: l’impianto di risalita di Lorica, nella Sila cosentina, l’aviosuperficie di Scalea (Cosenza), e la realizzazione di piazza Bilotti a Cosenza. Tra i reati ipotizzati, turbata libertà degli incanti, corruzione propria aggravata, traffico di influenze illecite, abuso in atti d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture.

Gli avvisi di garanzia sono stati notificati a: Mario Oliverio, 66 anni, presidente della Regione Calabria; Nicola Adamo, 62 anni, ex consigliere regionale; Luigi Incarnato, 64 anni, commissario della Sorical; Mario Occhiuto, 55 anni, sindaco di Cosenza; Luca Morrone, 41 anni; Luigi Giuseppe Zinno, 65 anni; Giuseppe Lo Feudo, 64 anni; Pietro Ventura, 53 anni, Rocco Borgia, di 75 anni; Antonio Capristo di 60 anni; Giuseppe Trifirò, 58 anni; Tito Nulli Berti di 63 anni; Santo Marazzita di 56; Pasquale Gidaro di 52; Arturo Veltri, di 37 anni; Giulio Marchi di 69 anni; Armando Latini 65 anni; Giovanni Forciniti di 55; Fortunato Varone di 42; Eugenia Montilla, di 56 anni.

 

Sanità in Calabria, Delly Fabiano «Scelte lontane dalle esigenze dei cittadini»

COSENZA – Il  segretario  regionale  dei Popolari per l’Italia Calabria, Delly Fabiano, interviene nel dibattito sulla sanità calabrese e sullo scontro in atto tra il Governo nazionale e quello regionale. Una prova di forza che penalizza i cittadini.

«Ma che sta accadendo nella sanità calabrese? Si potrebbe dire: tutto nella norma, solita confusione e giochi di potere. Bene, anzi, male. Nel senso  che– sottolinea Delly Fabiano –  non è cambiato nulla e non cambierà nulla fino a quando si continuerà a compiere scelte lontane dalle esigenze dei cittadini».

«Anche l’ultima “ trovata”, perché di questo si tratta, ideata dalla ministra Grillo, non solo non convince, quanto è destinata ad aggiungere altri elementi di incertezza e dubbi. Chi guida il sistema sanitario calabrese? Presto detto: il commissario. Ebbene, è da un decennio che ci raccontano di conti non in ordine, di tagli e di divieti (assunzioni) incomprensibili. E’ da un decennio che Governo e Regione litigano su chi deve compiere le scelte strategiche, quasi fosse, la sanità, uno dei tanti settori dal quale attingere consensi per piazzare la bandierina del comando. Lo stesso Oliverio, un attimo prima di assumere l’incarico di presidente- continua il Segretario regionale dei Popolari Italia Calabria –  aveva promesso una sanità migliore. Già, aveva promesso ciò che, alla luce dei fatti, non è stato in grado di garantire. Come non ricordare la lunga stagione conflittuale avviata dal governatore della Calabria con il governo amico dei Renzi e dei Gentiloni? Un braccio di ferro continuo culminato con la minaccia di Oliverio “mi incateno in piazza Montecitorio”. Ebbene, è andata a finire come tutti sappiamo e cioè: a tarallucci e vino. Il presidente, non solo non si è mai incatenato, non ha, cioè, mai messo in campo azioni forti per testimoniare il disagio dei cittadini calabresi, quanto ha fatto in modo che la situazione precipitasse. Il fallimento è palpabile, e mentre Oliverio tenta, in maniera disperata e poco credibile, di scaricare ogni genere di responsabilità nell’istituto del commissariamento- conclude Delly Fabiano – i cittadini calabresi continuano ad affrontare i viaggi della speranza. E’ una  tristezza infinita».

Bando valorizzazione borghi, oltre 3000 domande arrivate in Regione

CATANZARO – «Sono oltre 3000 le domande di privati pervenute per accedere ai 36 milioni di euro stanziati dalla Regione per valorizzare e rivitalizzare i borghi calabresi oltre, naturalmente, a quelle presentate dai Comuni, per i quali sono stati messi a disposizione altri 100 milioni di euro che rappresenta il più cospicuo investimento mai realizzato prima in Italia e il cui iter sarà concluso entro la prossima estate».

E’ quanto ha comunicato, con evidente soddisfazione,  il presidente della Regione Mario Oliverio nel corso del convegno-dibattito sul tema: “Il Gioco dei Borghi: un’opportunità per fare rete”, moderato da Antonio Simarco, che si è svolto nel tardo pomeriggio di ieri presso il Museo di Arte Sacra di Rogliano.

L’iniziativa, denominata “Tutti al borgo di Rogliano” è stata fortemente voluta dalla locale Amministrazione Comunale guidata da Giovanni Altomare in collaborazione con Arcifisa, un’Associazione che opera da anni sul territorio cosentino in ambito turistico e sociale. Un’intera giornata vissuta nel borgo roglianese all’insegna del gioco e del divertimento, realizzata anche grazie alla collaborazione dei comuni di San Fili e San Marco Argentano e di altre associazioni attraverso la realizzazione di mostre, laboratori artistici all’aperto, animazione per bambini e stand enogastronomici che hanno contato sulla presenza di rappresentanti di circa trenta nazioni che, in abiti tradizionali, hanno proposto assaggi dei loro piatti tipici ai numerosi cittadini presenti.

«Una bella giornata di partecipazione  e di festa -ha detto Oliverio- vissuta all’interno di un borgo che vide il passaggio di Giuseppe Garibaldi che proprio qui tenne un discorso importante, che non solo valorizza e fa conoscere, anche Agli stessi calabresi, la storia e il patrimonio umano, storico, religioso, artistico e culturale di questo luogo, ma crea anche momenti di forte contaminazione e partecipazione, utili a mettere in rete i nostri borghi che rappresentano il nostro più grande patrimonio. Per questo motivo abbiamo investito in tale direzione e i risultati cominciano a vedersi. La Calabria si è messa in movimento e noi continueremo a sostenere e ad incoraggiare  iniziative come questa. I processi non si costruiscono con la bacchetta magica o con le false promesse. Chi lo fa è solo un venditore di fumo e noi non vogliamo assolutamente essere annoverati o confusi tra questi».

«Attraverso la valorizzazione e la rivitalizzazione dei nostri borghi -ha concluso il presidente della Regione- abbiamo imboccato un percorso virtuoso, guardando ad una visione complessiva di sviluppo della nostra terra. Il processo ora deve andare avanti spedito e sono sicuro che, credendoci e spingendo tutti verso la stessa direzione, anche Calabria ce la può fare, a patto che i protagonisti siano i territori di cui i borghi, appunto, sono una parte importante e che sono chiamati ad invertire definitivamente il trend negativo che li ha visti per un lungo periodo di tempo abbandonati a se stessi in nome di una urbanizzazione selvaggia e senza regole che ha prodotto solo danni ed effetti negativi, passando dallo spopolamento al ripopolamento»

All’intervento del presidente Oliverio, che ha dovuto lasciare i lavori del convegno anticipatamente per partecipare ad un’altra iniziativa istituzionale, è seguito il dibattito nel corso del quale sono intervenuti Adele Iannuzzi, Presidente dell’Associazione Arcifisa, Carlo Fanelli, docente del Dipartimento Studi Umanistici dell’Unical, Francesco Aiello, economista Unical e fondatore di Open Calabria, Virginia Mariotti, sindaco di San Marco Argentano e Antonio Argentino, sindaco di San Fili. Ha concluso i lavori l’assessore alla Cultura e ai Beni Culturali Maria Francesca Corigliano che ha messo in evidenza i risultati fortemente positivi finora raggiunti in termini di arrivi e partenze da e per la Calabria e di destagionalizzazione delle presenze turistiche.

«In questa visione complessiva di valorizzazione e riscoperta dell’identità della nostra terra – ha concluso l’assessore Corigliano- un ruolo importante abbiamo assegnato ai beni culturali per la cui valorizzazione la Giunta regionale ha deliberato nelle scorse settimane un Piano di recupero e di valorizzazione di ben 72 milioni di euro, frutto di una lunga concertazione con il Segretariato regionale del Mibact, che vedrà in campo 109 interventi su singoli beni che comprendono aree archeologiche, ma anche castelli, chiese, abbazie, santuari, qualche palazzo storico e alcuni progetti strategici che riguardano le minoranze linguistiche presenti e attive nella nostra regione».

 

 

 

Chiuse indagini sul governatore Oliverio. Indagati Adamo e la Bruno Bossio per corruzione

CATANZARO – La Procura di Catanzaro ha emesso l’avviso di chiusura indagini nei confronti del governatore della Calabria Mario Oliverio nell’ambito dell’inchiesta “Lande desolate”. Il provvedimento è stato emesso anche nei confronti della deputata del Pd Enza Bruno Bossio e del marito, l’ex consigliere regionale del Pd Nicola Adamo. I tre sono indagati per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio aggravata dalla finalità di stipula di contratti e corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio.

L’indagine riguarda presunti illeciti in a tre appalti: l’impianto di risalita di Lorica, nella Sila cosentina, l’aviosuperficie di Scalea (Cosenza), e la realizzazione di piazza Bilotti a Cosenza. In particolare, per quanto riguarda piazza Bilotti, a maggio 2016 Oliverio, insieme ad Adamo, Enza Bruno Bossio, al direttore dei lavori Francesco Tucci, e all’imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri avrebbero stretto, secondo l’accusa, un “accordo illecito” per rallentare i lavori. Per gli inquirenti si sarebbero adoperati per fini politico-elettorali al rallentamento dei lavori in corso a Piazza Bilotti con lo scopo di non permettere al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto di inaugurare l’opera.

Oliverio deve rispondere pure del reato di abuso d’ufficio che sarebbe stato commesso in concorso con Francesco Tucci, il dirigente della Regione Luigi Zinno, l’imprenditore Barbieri e ancora con Damiano Mele e Arturo Veltri. Tra i destinatari dell’avviso di conclusione indagini figurano pure l’ex sindaco di Pedace Marco Oliverio, Carlo Cittadini, Vincenza De Caro, Ettore Della Fazia, Gionbattista Falvo, Gianluca Guarnaccia, Carmine Guido, Rosaria Guzzo, Pasquale Latella, Paola Rizzo, Marco Trozzo.

 

Trebisacce, «centro di dialisi al collasso», Gianluca Gallo interpella Oliverio

TREBISACCE (CS) – «Manca personale: il centro di dialisi di Trebisacce va avanti a singhiozzo». La denuncia arriva dal consigliere regionale Gianluca Gallo, in un’interpellanza indirizzata al presidente della giunta regionale, Mario Oliverio.

«Il centro di dialisi di Trebisacce, anche in considerazione della spoliazione di servizi sanitari patita da Sibaritide e alto Ionio cosentino negli ultimi anni», scrive il capogruppo della Cdl nel suo atto ispettivo, «è ormai unica struttura di riferimento per decine di dializzati di un ampio territorio. Sin qui, pur dovendo fare di conto con le carenze di medici, strutture e attrezzature, grazie all’abnegazione del personale comunque in servizio il centro è riuscito a garantire ottimi livelli di assistenza ed offerta sanitaria ai cittadini. Purtuttavia, nonostante ciò, alcuni recenti pensionamenti non seguiti da immediate sostituzioni hanno creato una situazione di grave precarietà, tale da mettere a rischio il regolare funzionamento e la stessa sopravvivenza del centro».

Prosegue Gallo: «Per quanto determinatosi, attualmente il centro risulta nell’impossibilità di garantire i propri servizi nei pomeriggi del Martedì, del Giovedì e del Sabato, costringendo i dializzati a recarsi in altre strutture, distanti e non raggiungibili con mezzi pubblici. Vane sono risultate essere, al momento, le accorate segnalazioni dei responsabili medici della struttura ospedaliera trebisaccese e dello stesso sindaco della cittadina ionica, indirizzate sia al presidente della giunta regionale sia al commissario per il rientro dal debito sanitario. Prive di riscontro sono state al momento le richieste rivolte con urgenza alla direzione generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza». Silenzi e indifferenza che, aggiunge l’esponente della Cdl, «vanno ad aggravare ulteriormente una situazione già di per sé delicata, pregiudizievole del diritto alla salute di decine di migliaia di persone e centinaia di dializzati, costretti a ricorrere ad altre strutture, con pesanti penalizzazioni soprattutto quanto agli spostamenti, in un’area fatta di piccoli centri molti dei quali montani, d’un sistema viario precario e di trasporti pubblici quasi inesistenti». Da qui gli interrogativi rivolti al governatore, per sapere «se il Governo regionale sia a conoscenza della situazione e se e come intenda adoperarsi per garantire la funzionalità e l’efficienza del centro di dialisi di Trebisacce».

Oliverio al Vinitaly, «Eccellenze calabresi sempre più apprezzate all’estero»

VERONA – «Ben 73 cantine, più del doppio rispetto alle 34 che parteciparono all’edizione del 2014. Un risultato frutto della strategia da noi messa in campo a supporto alle cantine calabresi perché possano presentare i propri prodotti nel corso di questo imprescindibile appuntamento, tutte insieme, facendo rete e non disperdendosi».

Così il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha inaugurato lo stand istituzionale al Vinitaly 2019, Salone internazionale dei vini e distillati, in programma a Verona da oggi a mercoledì 10.

«Dobbiamo proseguire in questa direzione, impegnandoci in una programmazione a lungo termine, dando certezze alle nostre aziende,  per una promozione rivolta ai mercati esteri, anche alla luce del sempre maggior interesse dei buyers esteri, non ultimi i mercati asiatici, nei confronti dei vini calabresi –  ha aggiunto il Presidente Oliverio – Per questo  la Regione Calabria coglie il Vinitaly, come occasione privilegiata per la promozione di tutte le eccellenze del paniere calabrese che ben si sposano con i vini della nostra terra».

Poco dopo il taglio del nastro, lo stand istituzionale è stato anche visitato dalla Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha incontrato il Presidente Oliverio, scambiando con lui una stretta di mano ed alcune battute sulla tradizione vitivinicola calabrese.

Al fianco del Presidente Oliverio nel corso della kermesse scaligera il presidente del Consiglio Regionale  Nicola Irto ed il Consigliere Regionale con delega all’Agricoltura,  Mauro d’Acri.

Tanti gli appuntamenti in programma nella prima delle tre giornate veronesi. A cominciare dalla presentazione del secondo meeting internazionale della dieta Mediterranea a cura di Federico Quaranta, conduttore di “Linea Verde” su Rai Uno e di “Decanter” su Rai Radio Due con Francesco Mazzei, lo chef calabrese di fama internazionale che ha conquistato il Regno Unito. A loro è stato affidato l’evento dal titolo “Il vino marcatore identitario nella dieta mediterranea”, durante il quale Federico Quaranta ha esortato in modo appassionato il Presidente della Regione  a  proseguire nella sua azione di sostegno alla
promozione e di tutela delle eccellenze di Calabria in quanto uniche al mondo, «senza tralasciare  quell’ingrediente assolutamente tipico: la convivialità».

Lo chef star Mazzei, scelto nel 2019 dopo Lidia Bastianich nel 2018,  come ambasciatore calabrese della Dieta Mediterranea nel mondo ha dichiarato: “Della Calabria si sa davvero poco nelle cucine all’estero. Io mi impegno perché le sue eccellenze, buone e salutari, non manchino mai”.

Nel pomeriggio, è stato dato spazio al vitigno peculiare dell’area che va dal Pollino, alla Valle del Crati a quella del Savuto il “Magliocco dolce” con un evento sul patrimonio ampelografico e culturale della DOP “Terre di Cosenza”.
Nello spazio della Regione Calabria all’interno di Sol&Agrifood, il Salone internazionale dell’agroalimentare di qualità che si svolge nell’ambito di Vinitaly, una serie di eventi di degustazione e narrazione delle eccellenze calabresi. Il primo è stato dedicato al bergamotto ed agli olii extravergini d’oliva Presidi Slow Food, protagonisti, questi ultimi, del Premio Ercole Olivario, riservato agli Olii Extravergini di Oliva del Mediterraneo che è stato vinto quest’anno dall’Oleificio Torchia  di Tiriolo (Cz). Un’eccellenza regionale, come conferma la presenza di ben 22 olii calabresi rappresentati quest’anno a Vinitaly. “La Regione Calabria sta definendo un piano di filiera per valorizzare la commercializzazione dell’olio e favorire un’efficace aggregazione del prodotto – ha commentato il Presidente Oliverio  – Le aziende stanno facendo un grande sforzo per la commercializzazione del nostro olio perché il valore aggiunto possa rimanere alle aziende calabresi ed incrementare il PIL della regione”.

Un altro riconoscimento importante, infine, impreziosisce ulteriormente la partecipazione della Regione Calabria al Vinital 2019. Anche quest’anno tra i 100 vini italiani individuati da Wine Spectator,  presentati agli operatori nel corso dell’evento OperaWine la Calabria è presente con la cantina Ippolito.
E ancora la cantina Senatore con Unico Senator è stato premiato nel concorso 5 Star Wines di Vinitaly  con 93 punti, rientrando nella Top 10 su oltre 2000 vini provenienti da tutto il Mondo.
Ma i riconoscimenti al settore enologico calabrese non si fermano qui: Roberto Ceraudo, pioniere nel biologico in enologia, ha vinto l’importante Premio Angelo Betti – Benemeriti della Viticoltura – Gran medaglia di Cangrande.

Gli appuntamenti proseguono domani, lunedì 8 aprile, nella Sala Iris, con l’evento dedicato ai “50 anni del Cirò”, vino DOC dal 1969, a cura di Walter Speller e Giovanni Gagliardi. E ancora, presso lo stand istituzionale, alle 10, è in programma la presentazione del progetto “Palmenti, vino e archeologia in Calabria: l’area della Locride”, a cura del professor Attilio Scienza, docente di Viticoltura ed Enologia presso l’Università degli Studi di Milano, uno dei maggiori esperti mondiali di viticoltura, il giornalista Rai Massimo Proietto ed il docente dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria Rocco Zappia. Nel pomeriggio, alle 17, si terrà invece un incontro sul “Turismo enogastronomico in Calabria”, a cura di Andrea Radic e Mattia Poggi, con “L’esempio delle terrazza sullo Stretto”.

Nello stand Regione Calabria del Salone Sol&Agrifood, infine, spazio alla narrazione ed alla degustazione sul pecorino crotonese DOP, sui fichi di Cosenza Dop e sul Torrone di Bagnara IGP.

Nuovi ospedali in Calabria, domani conferenza stampa alla Cittadella

CATANZARO – Domani, giovedì 4 aprile, alle ore 11, nella sala oro della Cittadella regionale a Catanzaro, il presidente della Regione Mario Oliverio e il delegato alla sanità Franco Pacenza nel corso di una conferenza stampa illustreranno il nuovo Accordo di programma integrativo straordinario per il settore degli investimenti sanitari, approvato dalla Giunta nell’ultima riunione, riguardante gli obiettivi del Patto per la Calabria per i nuovi ospedali di Cosenza,  Catanzaro e Reggio Calabria e per la ristrutturazione dell’ospedale di Crotone e Lamezia Terme.

Si parlerà anche dello stato dell’arte degli ospedali della Sibaritide, di Vibo Valentia e della Piana di Gioia Tauro per i quali sono già in corso i lavori.

All’incontro con i giornalisti interverranno anche il dirigente generale del Dipartimento tutela della salute Antonio Belcastro, il dirigente generale del Dipartimento presidenza Domenico Pallaria e il dirigente del settore Pasquale Gidaro. f.d.

S.S 106 Jonica Simeri Crichi-Passovecchio, Oliverio scrive a Toninelli

CATANZARO – Il presidente della Regione Mario Oliverio scrive al ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli per sollecitare l’avvio del dibattito pubblico richiesto dalla Regione Calabria per il nuovo tratto della S.S. 106 Jonica tra Simeri Crichi (Catanzaro) e Passovecchio (Crotone).

Dal mese di settembre 2017 la Regione Calabria ha avviato una continua e costante interlocuzione con ANAS per sostenere il progetto di un nuovo tracciato sulla SS106 tra Catanzaro e Crotone, interno rispetto a quello attuale costiero. Una proposta questa fatta propria dalla Regione, e sulla quale si sono espressi positivamente 38 Comuni e le Province di Crotone e Catanzaro, che consentirebbe di rompere l’isolamento di un vasto territorio interno e di ridurre tempi di percorrenza agevolando notevolmente i collegamenti.

Anas ha accolto a maggio 2018 l’invito della Regione Calabria per avviare lo studio di fattibilità tecnico-economica dell’opera.

Nella lettera inviata oggi al Ministro Toninelli, il presidente Oliverio sottolinea come la Regione Calabria abbia chiesto esplicitamente l’avvio del dibattito pubblico con la partecipazione delle comunità locali interessate per discutere delle alternative proposte dall’ANAS sul tracciato.

«Per la prima volta in Calabria – scrive il presidente Oliverio – si sperimenterebbe il procedimento di consultazione pubblica, assoggettando a discussione il progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’opera. I portatori di interesse avrebbero occasione di formulare le proprie proposte perché queste possano essere valutate e prese in considerazione nei passi successivi della progettazione definitiva. Sarebbe così possibile migliorare il progetto dell’opera e ridurre al minimo i motivi di conflittualità che si sono manifestati in altri territori calabresi in cui si è lamentata, in alcuni casi, nonostante l’entità significativa degli investimenti previsti scarsa attenzione per le proposte migliorative formulate. Apprendiamo – afferma Oliverio – da note inviate da ANAS a codesto Ministero e in copia alla Regione Calabria, in data 5 febbraio 2019 e 18 marzo 2019, della conclusione dello studio di fattibilità sulle alternative progettuali.”, prosegue il Presidente Oliverio. Nelle note suddette Anas esprime parere favorevole sulla proposta di dibattito pubblico della Regione Calabria e chiede al MIT indicazioni sui passi successivi da compiere. Pertanto la Regione Calabria sollecita il Ministero a proseguire senza ulteriori indugi l’iter per la scelta dell’alternativa progettuale più idonea. Senza anticipare i tempi e i temi del dibattito pubblico, da un primo esame delle proposte appare evidente per la Regione come il tracciato a quattro corsie sia la soluzione che meglio risponde all’obiettivo di una maggiore sicurezza e rapidità di collegamento, in grado di garantire la rottura dell’isolamento di una vasta area interna. Con riferimento, poi, al Contratto di programma Anas, 2016-2020, che prevede una serie di interventi già finanziati per circa 750 milioni di euro nel tratto tra Crotone e Sibari della SS106 ed approvati con delibera Cipe del 28 febbraio 2018” – ricorda il Presidente Oliverio – la richiesta della Regione Calabria prevedeva la realizzazione di una nuova 106 in prima istanza a una carreggiata e due corsie, senza interferenze. Soluzione che consentirebbe un successivo raddoppio a categoria B a quattro corsie. Su tale intervento – conclude il presidente Oliverio – si chiede un incontro urgente anche alla presenza di ANAS per verificare lo stato delle progettazioni».