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Area Zingaretti esprime vicinanza a Oliverio: «Compiacimento per la chiusura positiva di questa difficile parentesi»

CATANZARO – «Il presidente Mario Oliverio torna saldo alla guida della Regione Calabria  per riprendere un percorso virtuoso ‘sospeso’ dal 17 dicembre scorso. L’annullamento senza rinvio del provvedimento di obbligo di dimora, deciso ieri dalla Cassazione, è la fine di un incubo che prima dell’amministratore ha riguardato l’uomo Oliverio al quale non possiamo che esprimere la nostra vicinanza, e il compiacimento per  la chiusura positiva di questa difficile parentesi».

E’ quanto affermano i componenti del Coordinamento provinciale dell’Area Zingaretti di Catanzaro.

«Quella sancita ieri dalla Cassazione è una riabilitazione giudiziaria senza appello, come evidenziato dal procuratore generale della Cassazione che nel corso della sua requisitoria ha definito «assurdo» lo stesso provvedimento a carico di Oliverio «privo di fondamento giuridico» come poi ripetuto più volte dagli stessi avvocati del governatore, Enzo Belvedere e Armando Veneto» – si legge ancora nella nota.

«L’azione di governo di Mario Oliverio è stata sempre improntata ai valori della legalità, della trasparenza, dell’onestà, un profondo senso del dovere nei confronti della comunità che lo ha eletto con largo consenso e rispetto alla quale in questi mesi di lontananza solo fisica ha sentito forte il senso di responsabilità. Oliverio può tornare in maniera limpida e autonoma a lavorare per il riscatto e il rilancio di questa terra dalla grande bellezza e profonde contraddizioni che devono essere riconvertite in opportunità di sviluppo, per il bene comune».

Sentenza Cassazione, Oliverio, «Finalmente giustizia, mai tradito fiducia dei calabresi»

CATANZARO – «È stato un inverno lungo e freddo quello che ci lasciamo alle spalle. Un inverno per me particolare che lascia un segno indelebile nella mia esistenza e nella storia della Calabria. Finalmente è arrivata la Primavera a ridare giustizia a me e alla terra che ho la responsabilità e l’onore di guidare. Voglio ringraziare per questo i miei avvocati Enzo Belvedere ed Armando Veneto che con grande competenza e rigore professionale hanno fatto valere le ragioni della Legge e la forza della Giustizia davanti alla Suprema Corte di Cassazione».

Sono queste le parole del Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio all’indomani della sentenza di revoca dell’obbligo di dimora emessa dalla Cassazione.

«Tre mesi bui in cui il dubbio dello smarrimento della giustizia è stato costantemente in agguato. Sapere di essere onesti ed innocenti ed allo stesso tempo condannati alla privazione della libertà senza processo è duro ed amaro da accettare. E ancor più feroce l’angoscia alimentata dal dubbio che i calabresi possano essersi sentiti traditi e ingannati da colui nel quale hanno riposto la loro fiducia, affidandogli la responsabilità di governare la Cosa Pubblica, il loro futuro, le loro speranze.  Sento di dire oggi ciò che ho avuto modo di dire il giorno in cui mi è stato notificato il provvedimento di limitazione della mia libertà e lo faccio con la forza della giustizia che si aggiunge a quella della verità, che è stata per me il primo fattore di resistenza: I calabresi devono stare tranquilli, il loro presidente non ha mai tradito la loro fiducia e mai lo farà. La mia azione di governo è stata sempre ispirata alla lealtà, ai valori dell’onestà e all’affermazione della legalità, valori in cui ho creduto e continuo a credere e per i quali ho speso la mia intera esistenza. Valori che considero fondamentali per recuperare la fiducia necessaria al riscatto di questa terra ingiustamente martoriata e segnata da ferite profonde. Una terra ricca di grandi risorse umane e naturali per la quale vale la pena battersi anche a costo di sacrifici dettati da ingiustizie che lasciano segni profondi. Un ringraziamento a quanti mi sono stati vicino, a partire dalla mia famiglia e dai miei cari, dai tantissimi cittadini che malgrado tutto non sono stati mai sfiorati dal dubbio».

Oliverio indagato, la Cassazione revoca l’obbligo di dimora

CATANZARO – La Corte di Cassazione ha revocato l’obbligo di dimora nel comune di residenza cui era sottoposto dal 17 dicembre scorso il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. Il provvedimento era stato emesso dal gip su richiesta della Procura di Catanzaro per abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta “Lande desolate” per presunte irregolarità in due appalti gestiti dalla Regione per la realizzazione della sciovia di Lorica e dell’aviosuperficie di Scalea. L’operazione, portata avanti dalla guardia di finanza, aveva evidenziato presunti equilibri tra ‘ndrangheta, politica e pubblica amministrazione, da sempre nel mirino del procuratore Nicola Gratteri. Nell’ordinanza che aveva portato all’obbligo di dimora il presidente della Regione Mario Oliverio, figuravano appalti pubblici, ‘ndrangheta, aiuti politici, favori, giro vorticoso di denaro.

La Cassazione ha accolto il ricorso presentato dai legali di Oliverio, gli avvocati Armando Veneto e Vincenzo Belvedere. «La decisione è giunta su conforme parere del Pg, che è ancora più importante, che ha definito abnorme il provvedimento. Le tesi che portavamo avanti sin dall’inizio, sin dal tribunale della libertà – ha affermato l’avvocato Belvedere – sono state finalmente accolte dalla Cassazione e, a maggior ragione, dalla Procura generale».

 

San Ferdinando, Oliverio: «Abbattimento baraccopoli sia atto di civiltà»

CATANZARO – Nella giornata di ieri una delegazione della Giunta regionale guidata dall’assessore alle Politiche sociali Angela Robbe si è recata a San Ferdinando dove ha incontrato il sindaco Andrea Tripodi, ha svolto un sopralluogo nella baraccopoli e ha avuto un confronto con il Prefetto, dott. Michele Di Bari. L’obiettivo degli incontri è stato di acquisire tutti gli elementi sulla modalità di attuazione dell’abbattimento della baraccopoli a seguito di ordinanza emanata dal Sindaco di San Ferdinando già nell’ottobre del 2017 e reiterata nei giorni scorsi.  

«L’abbattimento della baraccopoli – ha dichiarato il presidente della Regione Mario Oliverio – è stato un obiettivo da noi posto da sempre ed in particolare nel corso delle numerose riunioni svolte nell’arco del 2018 presso la Prefettura di Reggio Calabria; ciò per essenziali ragioni di civiltà e di rispetto dei diritti umani dei migranti ricoverati. Purtroppo c’è voluto il dramma delle morti per accelerare una decisione che andava e va accompagnata con azioni concrete in grado di trovare soluzioni abitative dignitose e civili».

«In tal senso – ha evidenziato ancora- abbiamo sempre espresso piena disponibilità a concorrere concretamente alla soluzione del problema con la messa in campo di risorse e proposte organizzative. La Giunta regionale ha predisposto e formalizzato in Prefettura, per ultimo in data 17 gennaio 2019, un progetto integrato in grado di intervenire sul lavoro nero in agricoltura, sulla lotta al caporalato, sul sostegno alle amministrazioni della Piana di Gioia Tauro per la gestione dei servizi, su una rete di trasporti, sulle politiche abitative, sulla costituzione di ‘un polo sociale integrato’ ed, anche, con la disponibilità di acquisto e installazione presso le aziende agricole interessate di moduli abitativi di 4 posti letto».

«Queste proposte restano in campo- ha rimarcato il presidente Oliverio- e le strutture della Giunta regionale stanno continuando a lavorarci affinché l’abbattimento della baraccopoli sia accompagnato da concrete ed adeguate soluzioni in grado di evitare la ricostituzione di ghetti abitativi. Mi auguro- ha concluso- che le operazioni di abbattimento della baraccopoli siano un atto di civiltà  e che, pertanto, vengano condotte in un clima positivo e nel rispetto delle persone».

 

Sanità, Oliverio vs Grillo. Il governatore non ne vuol sapere e nomina i dg

CATANZARO – Nonostante il parere onorario del ministro della salute Giulia Grillo, il governatore della Calabria Mario Oliverio tira dritto per la sua strada senza ripensamenti sulle nomine nelle Aziende sanitarie ed ospedaliere. E così la Giunta regionale, nella riunione del pomeriggio – alla quale Oliverio non ha potuto partecipare per l’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore impostogli nell’ambito di un’inchiesta della Dda catanzarese – ha proceduto alla nomina dei  commissari delle Aziende sanitarie provinciali di  Catanzaro, Cosenza, Cotone  e Vibo Valentia e dell’Aziende ospedaliero-universitaria  Mater Domini di Catanzaro i cui vertici erano o scaduti o vanno in scadenza nella giornata di domani, portando di fatto lo scontro Regione-Ministro al massimo livello.

La reazione del ministro Grillo

«Un grave atto di arroganza istituzionale che traccia una linea netta nei nostri rapporti», è stato il commento del ministro Grillo che già in mattinata, in diretta su facebook, si era detta arrabbiata per le nomine decise senza coordinamento con la struttura commissariale governativa insediatasi nei giorni scorsi fatte nella regione con la sanità «più disastrata d’Italia»

«Farò ogni cosa in mio potere per oppormi al perpetuarsi della malagestione e quindi a queste nomine non trasparenti» ha aggiunto Grillo.

Le nomine

Queste le nomine: per  l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia Angela Caligiuri, per l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro Giuseppe Fico, per l’Azienda sanitaria provinciale di Crotone Antonello Graziano, per l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza Raffaele Mauro, per l’Azienda ospedaliera Mater Domini Caterina De Filippo, per l’Azienda ospedaliera Annunziata di Cosenza Achille Gentile, per l’Azienda ospedaliera Reggio Calabria Vittorio Prejano’.

Nomine Sanità, ministro Grillo attacca Oliverio: «Ci sono prerogative e competenze»

COSENZA – Il ministro della Salute Giulia Grillo è molto arrabbiata con il governatore Mario Oliverio. E lo fa sapere con una diretta Facebook sul suo profilo. 

La ministra pentastellata attacca Oliverio in merito alle nomine dei direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere che Oliverio si appresta a fare «senza – contesta il ministro – alcuna condivisione con il nuovo commissario per il rientro dal debito Saverio Cotticelli e del sub commissario Thomas Schael, recentemente nominati dal Consiglio dei ministri».

Grillo ha così scritto a Oliverio invitandolo a fermarsi. Ma è con una dichiarazione a margine che il ministro alza i toni, definendo “una dichiarazione di guerra” le nomine senza un minimo di consultazione con Cotticelli e Schael. A stretto giro di posta è arrivata la replica di Oliverio. Il Governatore, dopo avere sottolineato che la «leale e proficua collaborazione tra organi dello Stato, tra lo Stato e la Regione», è sempre stata una sua “pratica quotidiana”, rimarca però che «ciò non può che avvenire nell’ambito delle rispettive prerogative e competenze».

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Nomine dirigenti sanità, scontro tra il ministro Grillo e il governatore Oliverio

ROMA –  E’ scontro nella nostra regione tra il ministro alla Salute Giulia Grillo ed il governatore Mario Oliverio. Oggetto del contendere le nomine dei direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere che Oliverio si appresta a fare, «senza – contesta il ministro – alcuna condivisione con il nuovo commissario per il rientro dal debito Saverio Cotticelli e del sub commissario Thomas Schael, recentemente nominati dal Consiglio dei ministri».

Il ministro ha scritto a Oliverio invitandolo a fermarsi. Ma è con una dichiarazione a margine che il ministro alza i toni, definendo “una dichiarazione di guerra” le nomine senza un minimo di consultazione con Cotticelli e Schael. A stretto giro di posta è arrivata la replica di Oliverio. Il Governatore, dopo avere sottolineato che la «leale e proficua collaborazione tra organi dello Stato, tra lo Stato e la Regione”, è sempre stata una sua “pratica quotidiana”, rimarca però che “ciò non può che avvenire nell’ambito delle rispettive prerogative e competenze».

Sanità, incontro Cotticelli – Oliverio. «Insieme possiamo raggiungere ciò che i cittadini si aspettano»

COSENZA – Il presidente della Regione Mario Oliverio ha incontrato nel pomeriggio il neo commissario ad acta per la sanità Saverio Cotticelli, accompagnato dal sub commissario Thomas Schael, alla presenza del capo di gabinetto Gaetano Pignanelli, del delegato del presidente alla sanità Franco Pacenza e del dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute Antonio Belcastro.

Cotticelli, che ha voluto riportare l’ottima impressione ricevuta dalle strutture regionali incontrate ieri nella visita in Cittadella effettuata in coincidenza dell’insediamento della struttura commissariale e nella quale aveva espresso l’intenzione di incontrare al più presto Oliverio, a questi ha ribadito nei cordiali colloqui la volontà di avviare una stretta e proficua collaborazione.

«Insieme – ha affermato il commissario – possiamo raggiungere ciò che i cittadini si aspettano. Facendo sistema, possiamo arrivare all’obiettivo che è comune di evitare che aumentino le tasse, si riducano i servizi, si indeboliscano le prestazioni sanitarie». «La mia opera insieme a voi – ha aggiunto rivolto al presidente Oliverio – è  affrontare il debito e da questo rientrare. Intendiamo adottare pratiche virtuose, con sinergia politico- tecnica, con scelte condivise, con programmi di breve, medio e lungo periodo, tutto all’insegna della legalità, per raggiungere gli obiettivi in una realtà importante, la Calabria, che va aiutata».

LE PAROLE DI OLIVERIO

«Esprimo apprezzamento sincero nella volontà alla base dell’incontro – ha detto Oliverio rivolto a Cotticelli-, un atto che manifesta una intenzione collaborativa che non è di poco conto. Appezzo anche l’approccio e l’impostazione espressi». «Noi – ha ricordato Oliverio – ci siamo determinati sin dall’inizio dell’esperienza alla guida della Regione nell’iniziativa di mettere in discussione l’istituto del commissario, perché il commissariamento, dal 2010, non ha prodotto i risultati posti alla sua base quando fu deciso. I risultati ad oggi sono livelli essenziali di assistenza al di sotto del parametro minimo, mobilità passiva, quindi emigrazione sanitaria , progressivamente aumentata, dai 201 milioni di euro del 2010, agli oltre 300 milioni al 31 dicembre 2017, servizi territoriali  in condizione pessima, con conseguente situazione di grave sofferenza nelle strutture hub. Il maggiore ospedale dei calabresi è fuori dalla Calabria». «A fronte di questa situazione – ha continuato Oliverio- ho avuto modo  più volte, nel corso di questi anni, non solo ora, di contestare  l’impostazione commissariale , cui si è aggiunta incomunicabilità con un commissario che ha tenuto a tagliare fuori la Regione dalla programmazione e dal necessario raccordo con essa». «Ribadisco la mia convinzione sulla chiusura di una stagione iniziata nel 2010, espressa anche dal Consiglio Regionale, poiché la funzione della politica intesa come opera di servizio è di fondamentale importanza, portando con sé la responsabilità di compiere le scelte.  Prendo comunque oggi atto- ha evidenziato infine il presidente della Regione- della disponibilità e della volontà di cooperazione. Condivido in pieno sull’operare nel massimo della legalità e della trasparenza, necessarie guide in un settore così delicato come è quello della sanità».

Avviso di garanzia per Oliverio per corruzione

CATANZARO – La Procura della Repubblica di Catanzaro ha emesso un avviso di garanzia a carico del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, in cui viene ipotizzata a suo carico l’accusa di corruzione.

L’avviso rientra nella stessa inchiesta, denominata “Lande desolate”, che il 17 dicembre scorso aveva portato all’emissione di un obbligo di dimora nei confronti del Governatore calabrese con l’accusa di abuso d’ufficio.

L’inchiesta riguarda alcuni appalti gestiti dalla Regione Calabria.

Oliverio dopo l’interrogatorio: «Ho chiarito la mia posizione. Ho operato nell’interesse pubblico»

CATANZARO – «Ho chiarito la mia posizione». E’ questa la prima dichiarazione rilasciata dal presidente della giunta regionale calabrese, Mario Oliverio a conclusione dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto nel pomeriggio davanti al Giudice per le indagini preliminari di Catanzaro. Oliverio, nei giorni scorsi, è stato raggiunto dal provvedimento di obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore nell’ambito dell’inchiesta denominata “Lande desolate”  in cui è indagato per abuso d’ufficio.  L’interrogatorio di garanzia è durato circa due ore con Oliverio che ha dichiarato: «Ho sempre operato nell’interesse pubblico, nessun abuso d’ufficio e l’ho dimostrato». Adesso il Governatore della Calabria è atteso il prossimo 27 dicembre dall’udienza davanti al Tribunale del riesame che dovrà decidere in merito alla richiesta di revoca del provvedimento di obbligo di dimora. Nell’istanza presentata ai giudici l’avvocato Enzo Belvedere, ha chiesto la revoca dell’obbligo di dimora sostenendo l’insussistenza dei fatti contestati al presidente della Regione.