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Cosenza, domani il Pd potrebbe sciogliere il rebus Primarie

COSENZA – L’assemblea provinciale del Pd di Cosenza, che doveva svolgersi quest’oggi, è slittata a domani. Ufficialmente all’ordine del giorno ci sono gli adempimenti per consentire lo svolgimento delle elezioni primarie convocate dal segretario Guglielmelli per il prossimo 6 marzo. Ma, nonostante la comunicazione ufficiale dei vertici locali del partito, c’è ancora chi nutre forti dubbi sull’effettivo svolgimento della consultazione. Intanto non è chiaro se saranno primarie del Pd o primarie di coalizione. E se saranno primarie di coalizione, a quali partiti saranno allargate? Parteciperà anche il nuovo centro destra, che ha rinsaldato l’alleanza a Roma con Renzi dopo la nomina di Gentile a sottosegretario? Al momento le uniche candidature certe per le primarie sono quelle di Enzo Paolini in quota Pse e Marco Ambrogio in quota Pd. In predicato di partecipare anche Franz Caruso per il Partito Socialista, Bianca Rende, per il suo movimento What Woman Want, Giacomo Mancini se dovesse esserci un allargamento della coalizione all’Ala verdiniana, un rappresentante di Calabria Terra Libera, il movimento degli ex parlamentari Cinque stelle Barbanti e Molinari. Un vero rebus che domani dovrebbe essere risolto. Ma Cosenza potrebbe anche diventare il laboratorio politico del Partito della Nazione. Questa ipotesi potrebbe spazzare via le Primarie e far convergere su un unico candidato tutte le sfere politiche che intendono far parte di questo incubatore. E domani mattina ci sarà anche la conferenza stampa convocata da Lucio Presta.

Scioglimento a Palazzo dei Bruzi. Le reazioni

Foto Roberto Monaldo / LaPresse11-02-2015 RomaPoliticaCamera dei Deputati - ddl RiformeNella foto L'aula della CameraPhoto Roberto Monaldo / LaPresse11-02-2015 Rome (Italy)Chamber of Deputies - ddl ReformsIn the photo

GRUPPO DEI DEPUTATI CALABRESI DEL PD – Nei prossimi giorni, i deputati calabresi del Pd presenteranno un’interrogazione parlamentare sul caso Cosenza. Lo scioglimento del Consiglio comunale non è solo la risultante del fallimento politico-amministrativo dell’amministrazione Occhiuto ma è innanzitutto un’azione interruttiva di un progressivo e crescente processo di degrado e degenerazione morale. Al Comune di Cosenza l’illegalità è stata, di fatto, eletta a norma. Sono molteplici e numerosi gli indizi che connotano un contesto torbido e di intrecci politico-affaristici che caratterizzano l’azione amministrativa di Palazzo dei Bruzi. Lo scioglimento del Consiglio comunale non è solo la manifestazione di una volontà tesa a promuovere un progetto politico alternativo all’esperienza amministrativa guidata da Occhiuto ma è anche e soprattutto un atto di responsabilità finalizzata a tutelare l’istituzione comunale da possibili effetti devastanti conseguenti a numerose indagini che la magistratura ordinaria e la Direzione Distrettuale Antimafia, da come si evince dalla stampa, stanno conducendo. Il segretario regionale del Pd aveva responsabilmente invitato il Sindaco di Cosenza a dimettersi “prima che fosse troppo tardi”, ma ancora una volta è prevalsa l’irresponsabile vanità. E per questo che lo scioglimento del consiglio comunale è da considerare atto salvifico e di bonifica sociale e morale. O si va avanti verso un’intensa azione di rinnovamento e risanamento morale o la crisi della città di Cosenza è destinata ad essere irreversibile e a compromettere il futuro delle nuove generazioni. A Cosenza bisogna voltare pagina: la città merita amministratori che elevino il prestigio e la credibilità dell’istituzione anche e soprattutto capace di valorizzare e promuovere l’identità di una comunità che è orgogliosa della propria storia e delle sue tradizioni per rilanciare la “cosentinità” come un valore e non ridurla ad un immeritato disvalore”.

Salerno-NazzarenoNAZZARENO SALERNO (Consigliere regionale Forza Italia) – La situazione deflagrata su Cosenza è la conferma di una fallimentare gestione di Forza Italia a livello regionale caratterizzata da tensioni derivanti dall’incapacità di trovare equilibri e di svolgere un efficace ruolo di mediazione. Non solo è mancato un dialogo costruttivo ma sono stati alimentati sospetti e incertezze in un contesto di anarchia nel partito. Se a Cosenza, città della coordinatrice regionale, succede questo, è evidente l’assenza di una guida riconosciuta. Di più, viene certificata la mancanza assoluta di presenza sul territorio, di attività di partito, di corretta interazione. Chi è responsabile di questo sfascio deve assumersi le proprie responsabilità senza cercare espedienti e strategie di temporeggiamento: Jole Santelli deve rassegnare le sue dimissioni consentendo una reale riorganizzazione di un partito che ha la forza per rinascere e tornare ad essere un punto di riferimento per tutto l’elettorato di centrodestra e per quei cittadini che, pur non avendo una connotazione politica definita, non si riconoscono negli schemi e nei metodi della sinistra. Il presidente Berlusconi, con il suo carisma e la sua indiscussa leadership, faccia definitivamente chiarezza e individui la personalità più idonea per avviare il processo di ricostruzione. Bisogna infatti agire con celerità: la posizione assunta dall’amico Luca Morrone, coordinatore provinciale di Forza Italia e presidente del consiglio comunale, è il frutto di un malessere diffuso che esprime un segnale allarmante. Il nostro partito deve essere inclusivo e valorizzare gli uomini che possono dare un serio contributo al partito ed alla comunità. Scelte casuali, non condivise o addirittura dettate da interessi specifici portano a gravi allontanamenti. Occorre ripartire dai nostri valori e per fare ciò deve essere ricostituito quel senso di appartenenza che è stato annacquato a causa di azioni ingiustificate e controproducenti. In una città come Cosenza non ha senso non presentare il simbolo del partito, il messaggio sarebbe devastante. Basta con la vaghezza e la superficialità: si deve cambiare e subito.

Enzo PaoliniENZO PAOLINI (Consigliere comunale Pse) – Le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali si è resa necessaria per ristabilire etica e moralità nel governo cittadino. La deriva clientelare e priva di ogni controllo che aveva ormai preso l’amministrazione comunale di Cosenza ha imposto un segnale politico deciso per impedire la prosecuzione di una esperienza insostenibile sul piano della legalità e del rispetto delle regole. La magistratura ha già da tempo constatato l’esistenza di “rilevanti violazioni di principi di buona amministrazione e di trasparenza dell’azione amministrativa” posti in essere al Comune di Cosenza. In particolare è stato ufficialmente accertato che al Comune di Cosenza “si assegnano incarichi di consulenza a soggetti esterni alla amministrazione comunale senza reali controlli e con scarne motivazioni in ordine agli esiti della procedura comparativa seguita per la selezione del contraente, scegliendo i professionisti in maniera del tutto arbitraria avvalendosi di incarichi di mera facciata che rappresentano la giusta causa dei compensi”. Più volte e costantemente nel corso degli anni è stata chiesta la cessazione di questo modus operandi soprattutto nel settore dei lavori pubblici ma la risposta è stata la reiterazione dei comportamenti con atti di utilizzo di risorse pubbliche sottratti a qualsiasi controllo e non condivisibili sotto tutti i profili. Uno scenario fosco che non si è schiarito con il passare del tempo neanche dopo i suddetti accertamenti ma, anzi, si è ancora più esteso investendo tutti i settori della gestione da parte di sindaco e giunta come hanno evidenziato la recente inchiesta per le spese delle luminarie di Natale, le interrogazioni rimaste senza risposta sugli affidamenti dei lavori di somma urgenza, l’omissione di tutte le dovute procedure sulle pratiche di bilancio. Questa insostenibile assenza di senso delle istituzioni è il motivo per cui la coalizione di centrosinistra, ed altri consiglieri facenti parte di forze politiche che, pur assicurando sinora sostegno al sindaco, avevano da tempo manifestato l’esigenza di cambiamento e di chiarezza, di fronte alla pericolosissima china di immoralità impressa alla azione della amministrazione hanno ritenuto fosse giunto il momento di un segnale di volontà e di espressione politica tale da mettere la parola fine ad una esperienza amministrativa giudicata fortemente negativa sia sul piano del merito che su quello del metodo. Questi i motivi politici di un atto, quello delle contestuali dimissioni per assoluta violazione delle più elementari regole che impedisce un vulnus democratico tale da inquinare in maniera irrimediabile la imminente campagna elettorale.

Wanda-FerroWANDA FERRO (Forza Italia) – La decisione di alcuni consiglieri comunali cosentini di fare cadere l’amministrazione Occhiuto è una ulteriore pagina buia scritta da quella classe politica calabrese autoreferenziale e arrogante, che opera in spregio agli interessi della collettività e a difesa delle rendite di pochi. Non v’è altro modo per interpretare lo scioglimento del Comune di Cosenza, una manovra politica che appare, oltre che dannosa per l’intera comunità cosentina, insensata perché arrivata in prossimità della scadenza naturale della legislatura. I firmatari delle dimissioni hanno il dovere di spiegare ai cittadini le ragioni ed i termini dell’operazione, ammesso che ve ne sia qualcuna capace di convincere i calabresi che si tratti davvero di una strategia politica, e non dettata da ripicche o regolamento di conti o coinvolgimenti di carattere individuale le cui origini vanno forse ricercate nelle vicende che hanno caratterizzato le ultime elezioni regionali. Una grande ammucchiata, quella che ha portato alla vittoria di Oliverio, caratterizzata dall’esaltazione del trasformismo e del trasversalismo che oggi procede senza pudore e raggiunge la vetta, con il contributo addirittura di chi era stato eletto nelle fila di schieramenti che avrebbero dovuto rappresentare quell’opposizione costruttiva al governo regionale e che invece ha piegato il proprio ruolo agli interessi individuali, sostenendo una pseudo ragione di governabilità. In tale direzione ritorna prepotentemente di attualità la vicenda del referendum contro il nuovo statuto regionale, che ha indotto alcuni esponenti dell’opposizione a non aderire alla sottoscrizione ed altri, addirittura, a ritirare la firma già apposta in nome di una presunta salvaguardia delle finanze regionali, le quali andrebbero invece custodite mediante una reale contrazione e revisione della spesa che però al momento non appare perseguibile dal governo di centrosinistra, per via degli svariati interessi, pur legittimi, di pochi o tanti imprenditori impegnati sia in politica che nei vari settori dell’economia. Ancora una volta gli interessi di pochi e i giochi di potere hanno prevalso sugli interessi di una intera città e dei suoi cittadini.

Giuseppe MazzucaGIUSEPPE MAZZUCA (Consigliere comunale capogruppo Pse) – La fine dell’esperienza Occhiuto alla guida del Comune di Cosenza apre una fase nuova che porterà, da qui a pochi mesi, a nuove consultazioni per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale. Tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella fine di questa consiliatura si sono assunti questa responsabilità perché convinti della necessità di porre fine ad una esperienza complessivamente negativa, caratterizzata da una gestione di potere autoritaria e opaca. Al commissario che, ci auguriamo, venga nominato con la massima urgenza e che dovrà traghettare il Comune verso nuove elezioni  chiediamo di avviare senza indugi una bonifica del Comune di Cosenza attraverso la pubblicazione di delibere, determine, incarichi e di tutti gli atti amministrativi prodotti dalla giunta Occhiuto, con particolare riguardo alle consulenze, agli incarichi e agli affidamenti diretti concessi generosamente in questi ultimi cinque anni nel settore degli appalti pubblici. Per quanto ci riguarda la fine anticipata della consiliatura è da considerarsi una operazione di salute pubblica necessaria per acquisire consapevolezza della reale situazione lasciataci in eredità dall’amministrazione Occhiuto e per mettere i cittadini nella condizione di scegliere, con coscienza, da chi farsi governare.

antonio caridiANTONIO CARIDI (Senatore Forza Italia) – Le dimissioni forzate del sindaco cosentino, Mario Occhiuto, rappresentano la situazione emblematica di un contesto politico in seria crisi per i giochi di potere. Questa manovra vigliacca avrà dirette conseguenze per i cittadini di Cosenza che hanno scelto di essere rappresentati da un’amministrazione, costretta a scomparire per intrallazzi di palazzo. La nomina del commissario che andrà a traghettare il comune fino alle prossime elezioni non rappresenterà certamente un rilancio per Cosenza, soprattutto in ottica di completamento dei progetti avviati dalla ormai ex amministrazione comunale. Si deve tenere presente che lo schiaffo morale è stato dato ai cittadini, alla vera forza del contesto cosentino, a chi risponderà certamente presente alle prossime elezioni rimarcando, sicuramente, il riconoscimento nei confronti di Mario Occhiuto che ha fatto tanto per Cosenza. La politica non è questo, la politica deve avvicinarsi alla gente, la politica non può eclissare le decisioni popolari solo ed esclusivamente per trarre benefici. Palazzo dei Bruzi sarà in difficoltà adesso.

orsomarso-fausto-pdlFAUSTO ORSOMARSO (Consigliere regionale Gruppo Misto) – La vicenda di Cosenza, cronaca annunciata di quanto si è consumato in parallelo nei mesi scorsi in Consiglio regionale e in Parlamento, è lo specchio dell’Italia di Renzi e della sua annunciata rottamazione. Si commenta da sé’: in uno scenario nazionale che ha dimenticato il Sud con il complice silenzio della deputazione calabrese di questo Governo abusivo e con un Governo regionale che ha consumato il suo primo anno e mezzo impegnato in una guerra tra bande più che sui problemi della Calabria. I cittadini di tutta la Calabria avevano una sola speranza riconoscendosi tutti in quello che la politica aveva in solo quattro anni realizzato nella città di Cosenza. In Calabria la sfida epica all’orizzonte non sarà tra le sigle della destra o della sinistra ma tra la conservazione che distrugge e la speranza che ci siano istituzioni in grado di funzionare nell’interesse diffuso dei cittadini. La battaglia di giugno a Cosenza sara’ l’Armageddon tra un vecchio Sud e la speranza nel nuovo.

gregorio fontanaGREGORIO FONTANA (Responsabile nazionale organizzazione di Forza Italia) – Pieno sostegno e totale fiducia del Presidente Berlusconi e di Forza Italia, alla coordinatrice regionale on. Jole Santelli e al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. Si è provveduto a sospendere in via immediata, ai sensi dell’articolo 59 dello statuto di Forza Italia Luca Morrone, per aver messo in atto, disattendendo le indicazioni degli organi regionali e nazionali del partito, comportamenti tali da determinare la caduta dell’amministrazione comunale di Cosenza, convintamente sostenuta da Forza Italia, creando così un grave danno e pregiudizio alla vita amministrativa della città e all’immagine e alla credibilità politica del movimento. Si è inoltre provveduto a sospendere, ai sensi dell’articolo 59, il consigliere regionale Ennio Morrone, per avere in reiterate occasioni e con comportamenti conseguenti, favorito, supportato indotto atti orientati alla destabilizzazione dell’amministrazione comunale di Cosenza.

 

Cosenza, con la caduta dell’amministrazione cambia lo scenario politico

consiglio comunale cosenzaCOSENZA – Inizialmente era primarie sì, primarie no. Nel giro di poche ore poi, il leit motiv è cambiato in sfiducia sì, sfiducia no. Adesso che sono state raccolte le 17 firme utili per mandare a casa il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e porre fine alla sua amministrazione con una manciata di settimane di anticipo, la sostanza restituisce comunque un quadro assai miserabile della politica nostrana, che accetta di determinare le sorti di una consiliatura in base al prezzo stabilito in cambio dell’apposizione di una firma in calce ad un pezzo di carta.

Ufficialmente, la mozione di sfiducia e la conseguente caduta dell’amministrazione si sono rese necessarie per scongiurare il rischio che a Palazzo dei Bruzi potesse arrivare la commissione d’accesso, in relazione all’inchiesta sul voto di scambio condotta dal Pm Pierpaolo Bruni della Dda di Catanzaro.

In realtà si tratta di un escamotage per indebolire Occhiuto, sottrargli con un colpo solo la gestione del Comune e della Provincia, ed evitare che possa manovrare le leve del potere alla vigilia del voto. La mozione di sfiducia ha preso forma ed è diventata una prospettiva concreta dopo la convocazione ufficiale delle Primarie del centrosinistra. Era una condizione necessaria posta da Enzo Paolini e dai consiglieri che fanno riferimento alle sue posizioni. L’avvocato con la passione del rugby, allontana così l’imposizione di Lucio Presta quale candidato di superamento. Ma la decisione di procrastinare al 20 febbraio la data di presentazione delle candidature, lascia tuttavia ancora qualche dubbio sulla effettiva intenzione del Pd di procedere alle Primarie. Anche perché all’annuncio di Guglielmelli, i vertici calabresi del partito non hanno propriamente reagito con salti di gioia e, questo silenzio, autorizza clamorosi colpi di scena.

Tornando alla vicenda delle dimissioni, che le cose si stessero mettendo male per il sindaco architetto, lo si è intuito quando Magorno ha diffuso una nota in cui puntava il dito sulla crisi amministrativa della città e sulle presunte irregolarità nella gestione dei conti di Palazzo dei Bruzi. «Si utilizzano risorse finanziarie pubbliche, postazioni dirigenziali e consulenze per esercitare vere e proprie pressioni al fine di preservare una maggioranza consiliare di tipo numerico, dopo il fallimento della sua maggioranza politica ed elettorale. E a tale scopo è stato piegato il funzionamento della macchina amministrativa del Comune ed anche della Provincia- ha tuonato Magorno – La città di Cosenza non può più essere mortificata dal ricorso spregiudicato ad una quotidiana pratica di illegalità e favoritismi. Indubbiamente, la realtà che sta emergendo, perfettamente visibile agli occhi di tutti, è inquietante e preoccupante. Soprattutto nel settore dei lavori pubblici, delle manutenzioni e di alcuni servizi, in questi anni, il ricorso agli affidamenti diretti e clientelari, in violazione della legge, è stata una prassi usuale. E’ necessario che questa nefasta esperienza amministrativa si concluda anzitempo». Un modo per provare a spiegare alla città i motivi che, di lì a qualche ora, avrebbero condotto al commissariamento.

Occhiuto e MorroneE se l’opposizione fa il suo mestiere, a pesare sono state le firme dei consiglieri organici alla maggioranza. Come quella di Roberto Bartolomeo, che non ha mai digerito la mancata conferma alla guida della Commissione elettorale, ma soprattutto quella determinante di Luca Morrone. Non tanto e non solo per le immediate conseguenze politiche che questo gesto implica, ma per il travaglio personale vissuto dal presidente del Consiglio che ha vissuto un profondo conflitto interiore prima di cedere agli affetti familiari e di seguire la strada indicata dal padre, da tempo in rotta con Occhiuto. Luca Morrone ha immediatamente rassegnato anche le dimissioni da coordinatore provinciale di Forza Italia, il partito di cui è espressione il sindaco che ha appena contribuito a mandare a casa.

Il quadro politico a Cosenza, profondamente ridisegnato dalla nomina al governo di Antonio Gentile, si apre di fatto ad una solida alleanza tra il centrosinistra ed il nuovo centro destra. Un patto di ferro per scongiurare il rischio che Occhiuto possa essere rieletto a sindaco, arrivando magari nel 2019, a proporsi per la poltrona di presidente della regione. Ma da qui a pensare che l’Ncd parteciperà alle primarie, ce ne corre. Più verosimile che si presenti ai nastri di partenza con un proprio candidato a sindaco (Giacomo Mancini?). Se si tratta di fantapolitica, sarà il tempo a dirlo. E Occhiuto? Proseguirà a lavorare per chiedere ai cosentini di essere riconfermato. Ma anche l’ormai ex primo cittadino deve fare anche ammenda dei tanti errori commessi. Ha cominciato ad indebolirsi nel momento stesso in cui si è piegato ai ricatti di chi lo ha sostenuto solo per convenienza e che non ha esitato a mollarlo appena è spuntata all’orizzonte una nuova e più sicura prospettiva.

A Cosenza si profila la fine dell’amministrazione Occhiuto

Cosenza ( Cs) – E’ stato un lungo venerdì di passione quello che si sarebbe consumato ieri pomeriggio in un noto hotel cittadino. Da giorni, infatti, si paventava la possibilità di uno scioglimento anticipato del consiglio comunale di Cosenza che porterebbe il sindaco Mario Occhiuto al capolinea di questa sua prima legislatura. I consiglieri di minoranza, insieme ai pezzi della sua ex maggioranza, pare che ieri pomeriggio fossero pronti per la raccolta delle firme alla presenza di un notaio. L’ago della bilancia sarebbe rappresentato dal consigliere regionale  Ennio Morrone, il quale, sembrerebbe, intenzionato a mandare a casa il primo cittadino bruzio prima della fine naturale del suo mandato. Alla riunione di ieri, durata, pare molte ore, sarebbero stati presenti oltre allo stesso Morrone, anche Nicola Adamo, Carlo Guccione ed Enzo Paolini, uniti per determinare le sorti di una città. E non ci sarebbe da meravigliarsi se Occhiuto venisse mandato a casa con tre mesi di anticipo, i quattro politici sono avvezzi a decidere il destino di una città: molti ricorderanno quel 22 dicembre 2005, quando ben 32 consiglieri firmarono per lo scioglimento dell’assise comunale e il 18 gennaio 2006, l’allora sindaco Eva Catizione, fu costretta a dimettersi. Insomma, un gioco delle parti che, ancora una volta, tiene in bilico una città e la sua amministrazione. Al momento non vi è nulla di certo, ma,  pare che, la frenetica giornata di ieri abbia portato a raggiungere il numero necessario per fa cadere il sindaco Occhiuto. Le firme non sono state ancora depositate, ma ci sono le condizioni per capire quello che accadrà in vista delle prossime elezioni. Impossibile stabilire con certezza chi sarà il diretto antagonista di Occhiuto, per conoscere il nome bisogna infatti attendere il risultato delle primarie del prossimo 6 marzo, ma ci sono le condizioni per intuire come si starebbero delineando, cosa già nota, le future alleanze.  Al momento nessun commento da parte del primo cittadino di Cosenza.

 

Raffaella Aquino

Cosenza, la convocazione delle Primarie apre la campagna elettorale

consiglio comunale cosenzaCOSENZA – Il segretario provinciale del Pd ha sciolto i dubbi. Anche a Cosenza, il 6 marzo, si celebreranno le elezioni Primarie. I democrat hanno avviato tutte le procedure propedeutiche allo svolgimento della consultazione da cui uscirà il nome del candidato a sindaco designato dal centrosinistra. Gli aspiranti potranno presentare le proprie candidature a partire dalle ore 10.00 di sabato 20 febbraio fino alle ore 12.00 di domenica 21 febbraio presso la Federazione provinciale di Viale Trieste a Cosenza. «Il Pd ha nel proprio Dna i valori della partecipazione e della democrazia che ancora una volta ribadiamo e confermiamo» ha detto Guglielmelli nel comunicare la novità. La scelta del Partito Democratico dovrebbe estromettere Lucio Presta, che correrà in solitudine con il suo movimento Amo Cosenza. Si vanno invece delineando le candidature della coalizione di centrosinistra. Sarà della partita Enzo Paolini, in rappresentanza del Pse, ha annunciato la candidatura Marco Ambrogio, capogruppo Pd in consiglio comunale. I socialisti pensano di proporre Franz Caruso, Calabria in Rete potrebbe puntare su Serafino Conforti, ci sarà anche un rappresentante di Cosenza Terra Libera. Non è esclusa una candidatura a sorpresa che potrebbe sparigliare le carte. Discorso diverso per il Nuovo Centro Destra. Il partito del senatore Gentile, fresco di accordo con Renzi, punterà su un proprio candidato a sindaco. Il nome più gettonato è quello di Giacomo Mancini. Il Nuovo Centro Destra, in procinto di modificare il proprio nome in Area Popolare, valuterà poi se ricongiungersi al centrosinistra in caso di ballottaggio. Completano il quadro Gustavo Coscarelli dei Cinquestelle e un candidato a sindaco che sarà designato dalla Sinistra di Paolo Palma e Massimo Veltri. Dalla parte opposta a sostegno di Occhiuto ci sarà anche una lista che fa riferimento al movimento leghista di Salvini, che ha individuato nel giornalista Gianfranco Bonofiglio il coordinatore di Cosenza. Ancora poco chiara la collocazione dell’elettorato che fa riferimento ad Ennio Morrone. Ma i bene informati parlano di una rottura insanabile tra il consigliere regionale ed il sindaco uscente.

Elezioni Cosenza, Franco Corbelli sponsorizza Paolini

COSENZA – Il leader del Movimento Diritti Civili Franco Corbelli chiede, in una nota, “al Partito Democratico lo svolgimento delle primarie di coalizione per la scelta del candidato sindaco di Cosenza” e indica nell’avvocato Enzo Paolini “un candidato (il più vicino a Diritti Civili) autorevole, quasi naturale per questa carica. Mi auguro che il Pd a Cosenza – prosegue – scelga la via democratica delle primarie e lasci che siano i militanti e gli elettori del centrosinistra e non Roma (ovvero Matteo Renzi) a scegliere il candidato sindaco. Credo che qualsiasi diversa soluzione sia la negazione dei principi, dei valori e della stessa storia del Partito Democratico. Personalmente, mentre ribadisco la volontà di continuare a rimanere fuori dalla politica e da ogni competizione elettorale, ritengo che una candidatura autorevole e direi quasi naturale possa essere quella di Enzo Paolini, già candidato sindaco 5 anni fa, sconfitto, al ballottaggio, per il tradimento di una parte dello stesso Pd. Rispetto naturalmente tutti gli altri aspiranti candidati del centrosinistra e degli altri partiti ma la mia storia libertaria, garantista, umanitaria, da sempre a difesa dei diritti civili mi porta a stare dalla parte di chi, come Enzo Paolini, con la sua lunga militanza radicale, l’impegno garantista per una giustizia giusta, l’attenzione per il sociale, sento a me particolarmente più vicino e affine”.

Cosenza, elezioni Primarie: Ambrogio si candida

Palazzo_dei_bruzi1COSENZA – Anche Marco Ambrogio annuncia la sua intenzione di candidarsi alle Primarie di coalizione per la designazione del candidato del centrosinistra alla carica di sindaco di Cosenza. Il giovane esponente del Pd, capogruppo del partito a Palazzo dei Bruzi, ha già sostenuto la prova del voto nelle regionali del 2014, quando raccolse in città 1.083 preferenze. “Renzi nella direzionale nazionale è stato chiaro: ha detto Primarie ovunque – afferma Marco Ambrogio – A Cosenza dobbiamo essere spinti da un momento di responsabilità e non devono prevalere gli individualismi rispetto al progetto globale. Il Partito si è dato una scadenza. Si lavorerà fino a domenica prossima nel tentativo di cercare la convergenza e la condivisione su un candidato e non l’imposizione di un candidato”. E se questa convergenza non dovesse concretizzarsi? “Bisognerà procedere alle Primarie e alle operazioni propedeutiche alla presentazione delle candidature, entro il 5 febbraio – replica Ambrogio – Io sono sicuramente pronto a presentare la mia. Mi sento un uomo di partito, mi piace mettermi in gioco e sono pronto a scendere in campo. Paolini? Il suo impegno è una notizia positiva, ha lavorato sodo in consiglio per cinque anni, contrastando soprattutto i metodi di Occhiuto. Quindi ha tutto il diritto di proporsi. Questa è democrazia. Serve maturità. Qualora non si trovasse un candidato unitario e si dovesse ricorrere alle Primarie – ribadisce il giovane esponente del Partito Democratico – ne rispetteremo il risultato e chi perde dovrà combattere la stessa battaglia al fianco e a sostegno di chi invece, le Primarie le vince”.

Cosenza, le luminarie accendono lo scontro politico. Oggi conferenza stampa di Occhiuto

Luminarie 1COSENZA – Il servizio del Tg1 fuga ogni dubbio. Non sull’esito delle indagini avviate dalla Guardia di Finanza, che stabiliranno, si spera in tempi brevi, se vi siano o meno irregolarità circa le spese affrontate dall’amministrazione di palazzo dei Bruzi per l’allestimento delle luminarie in città, ma sul fatto che le luminarie stesse e tutte le iniziative messe in piedi per il Capodanno a Cosenza, siano diventate un terreno di battaglia politica. Che si preannuncia aspra. Un inviato di punta del più autorevole telegiornale nazionale non si scomoda a venire a Cosenza per una inchiesta ancora in embrione. Qualcosa di molto serio bolle in pentola, tanto da catturare l’attenzione della principale testata giornalistica della Rai, notoriamente influenzata dall’azione governativa. Le fiamme gialle hanno acquisito i documenti relativi agli incarichi che il comune ha affidato alla Medlabor e a Enel Sole per l’installazione delle luminarie. L’ipotesi è che vengano pagate due imprese differenti per garantire gli stessi servizi.  Mario Occhiuto ha subito organizzato una conferenza stampa per le ore 13 di oggi. Sarà presente il vicesindaco Luciano Vigna. Eloquente il tema: Operazione verità

Intanto il sindaco si difende, con un post su facebook:

“Mi ha intervistato alle 20 il tg1 sulla vicenda che riguarda le luminarie – scrive sul social network – Mentre in altre realtà italiane gli spettacoli di luci natalizie vengono elogiati come attrattiva utile per il turismo, a Cosenza un’iniziativa che ha portato visitatori e ricchezza diventa occasione di polemiche. E se la polemica politica pre elettorale, come danno collaterale, travolge la città per qualcuno non fa differenza. E così si sceglie di disprezzare, parlando male di Cosenza e di un festival che ha portato in città centinaia di migliaia di visitatori, attraverso informazioni parziali e strumentali. La vicenda in sé è quasi ridicola perché ci si chiede come mai siano stati utilizzati 700mila euro in cinque anni (suddivisi in eventi svoltisi durante tutto l’arco dell’anno: San Giuseppe, Lungofiume, Buone Feste, etc.) quando in altre città come Salerno si spendono 4 milioni all’anno solo per le luci di Natale. E in una città come la nostra dove solo qualche anno fa si spendeva mezzo milione di euro esclusivamente per l’artista a capodanno, o 900mila per Battiato per una sola serata al Rendano, o centinaia di migliaia di euro per pochi minuti di fuochi d’artificio (dannosi e pericolosi). I fornitori oltretutto sono pochissimi sulla piazza perché si tratta di lavori molto specialistici con prestazioni artigianali ed artistiche. C’è qualcuno che tenta luminarie 2insistentemente di farci fuori con i soliti metodi, perché sa che non riuscirebbe diversamente. È il solito schema, che ora hanno fatto proprio anche gli esponenti dei nuovi movimenti politici. Fanno prima una denuncia, sulla base della quale scattano i doverosi controlli della finanza e della magistratura; poi utilizzano la stampa locale cecando di strumentalizzarla e infine, grazie a qualche amico, fanno riprendere la cosa dai media nazionali. Cercando pure di intimidire e strumentalizzare la magistratura con qualche ricattatore locale. Quello che inquieta è come faccia una cosa del genere ad arrivare al tg1 in prima serata, dopo che tutte le bellissime attività che abbiamo realizzato in questa città vengono costantemente trascurate dai media nazionali. Prendo nuovamente atto che questi sono i metodi dei nostri avversari. Sono stati anni di intimidazioni, di tentativi di ricatti, di denunce. Un’opposizione che usa questi metodi pensando che tutti siano come loro, abituati ad utilizzare la cosa pubblica solo per la gestione del potere a proprio piacimento. Noi non abbiamo mai avuto problemi in questi anni proprio perché non siamo come loro, e stiamo dimostrando che una città del sud può aspirare a mettere in piedi progetti ambiziosi che fanno crescere l’economia e rilanciano l’immagine del nostro splendido territorio. Non ci lasceremo intimidire dalle nuove lobby di un nuovismo di facciata che adotta i peggiori metodi del passato. Ci sono processi irreversibili. Se ne facciano una ragione i nostri avversari: siamo abituati a ben altro”.

Tagliente la riflessione di Enzo Paolini

“Ora che si sono depositati i fumi dei botti di capodanno sono opportune due considerazioni. La prima è che i festeggiamenti per il nuovo anno sono stati ben organizzati e sono riusciti con successo di pubblico. Sarebbe sciocco non dirlo. La seconda è che proprio questo dimostra l’insufficienza politica della azione di una amministrazione che ritiene di chiudere l’anno con un bilancio positivo grazie ad un veglione peraltro pagato profumatamente dai cittadini senza considerare che in città il commercio è allo stremo, il lavoro non c’è, le luminarie 4periferie ed il centro storico sono abbandonate, la solidarietà sociale è inesistente, l’immondizia compone cumuli inguardabili, il servizio sanitario è stato chiuso, l’urbanistica si interpreta con rifacimenti di marciapiedi e con grosse buche riempite ora di cemento armato e domani di macchine ma si presenta con lunghi peana autocelebrativi come quelli del sindaco di ieri e se qualcuno si permette di affrontare il tema cultura con un altro punto di vista si risponde con una replica stizzita e un po’ ingiuriosa come quella di un ex assessore questa mattina su fb senza accettare la benché minima osservazione critica. 
Segno di debolezza, certo non di forza. Noi continuiamo a dire che la notte di capodanno è bello divertirsi e fare i fuochi d’artificio cantare e ballare e magari bere anche un bicchiere in più, sapendo che chi può e deve ha fatto tutto quanto possibile per far sperare nell’anno che verrà anche l’ultimo dei cittadini.
È’ difficile pensare questo apprendendo che la guardia di finanza indaga sulla regolarità delle spese che il comune (cioè sì tutti noi) ha sostenuto per le luminarie per circa 700.000 euro in due anni. Sappiamo bene che una indagine non è una condanna e quindi non ci spingiamo oltre ed attendiamo il lavoro di inquirenti e magistratura (anche se da cinque anni chiediamo invano trasparenza su questo ed altro) ma nel migliore dei casi, chi glielo dice ad una commessa che ha perso il lavoro, allo studente di Donnici che deve andarsene altrove a cercare la sua strada, all’anziano non autosufficiente che non può uscire di casa perché non ha l’ascensore o alla bambina disabile che non può andare a scuola perché il comune non paga gli assistenti che i loro diritti di cittadini non valgono una lampadina?”

Paolini lancia la sua candidatura a sindaco di Cosenza ma apre alle primarie

COSENZA – Ieri sera al teatro Modernissimo  prima uscita pubblica di Enzo Paolini da candidato alle amministrative della prossima primavera. A sostegno della sua candidatura ci saranno quindici liste e movimenti civici. i cui rappresentanti si sono alternati sul palco, introdotti da una agile presentazione della giornalista Anna Rosa Macrì, per tratteggiare una idea di città diversa da quella portata avanti dall’Amministrazione in carica del sindaco Occhiuto.20151221193222_IMG_2450
“Dal 2011 ad oggi sono cambiate tante cose – ha detto Paolini – abbiamo confermato i vecchi amici e guadagnato nuovi compagni di viaggio. Nel percorso che ci separa dalle elezioni di giugno diremo le cose che non sono state fatte (la porta dell’accoglienza, la cura del centro storico, delle periferie e delle frazioni, l’accoglienza dei disabili e dei cittadini che soffrono, la mancanza di trasparenza nell’attività amministrativa del governo comunale), quelle che avremmo fatto noi e le cose che sono state fatte attingendo al decennio d’oro Manciniano.
Un bilancio in negativo che ha visto Cosenza in questi anni perdere il suo ruolo direzionale e di asse portante dell’area urbana. Una metropolitana leggera rivista e allargata fino a collegare la nostra città con il Savuto e Catanzaro è, in questo senso, una occasione sprecata.
La posta in gioco è troppo alta per non provare a rinsaldare un modello di governo e un’area politica che a me piace chiamare sinistra all’interno di un fronte ampio, plurale e democratico capace di rompere il pensiero unico e lo schema dell’uomo solo al comando che a Cosenza, ancora la fa da padrone.
Se per fare questo e per restituire fiducia ai cittadini servirà passare dalle primarie allora le faremo: noi siamo in campo con simboli e facce nuove per ridare forza e respiro ad una comunità e dare il nostro contributo per una città accogliente, libera e democratica”.

20151221193318_IMG_2453A sostegno del progetto che vede in Enzo Paolini il portavoce e il principale interprete, quindici liste – PSE, Cosenza Domani, Socialisti riformisti, Movimento Per, Costruiamo il futuro, Sel, Movimento disoccupati, Verdi, Democrazia e Partecipazione, Giovine Cosenza, Autonomia e diritti, PLI, Calabria in rete, Italia del meridione, Buongiorno Cosenza – rappresentative di territori ed estrazioni sociali assai diverse.

Ph: F. Farina

Un consiglio comunale per salvare l’Amaco

COSENZA – Una richiesta di convocazione del Consiglio comunale, per rendere meno problematica la questione Amaco, è stata presentata al Presidente del Consiglio comunale Luca Morrone. Un gruppo di consiglieri di minoranza di Palazzo dei Bruzi è artefice della proposta.
La convocazione della massima assise cittadina con all’ordine del giorno “Municipalizzata Amaco: analisi dell’attuale situazione e prospettive di rilancio” è stata chiesta dai consiglieri Sergio Nucci, primo firmatario, Enzo Paolini, Giovanni Perri, Maria Lucente, Marco Ambrogio, Luigi Formoso e Salvatore Perugini.
Nella richiesta i sette consiglieri di minoranza premettono che “in questi giorni la stampa sta dando ampio risalto alle problematiche che affliggono la municipalizzata Amaco” e che “secondo quanto riferito dalle maestranze, la nuova governance dell’azienda non sembra aver avviato l’atteso rilancio, nè sembrano essere state poste in essere le condizioni per realizzarlo in tempi ragionevoli. E’ quanto mai opportuno – concludono i consiglieri nella richiesta di convocazione presentata al Presidente Morrone – che il Consiglio comunale abbia conoscenza di quanto sta accadendo al fine di fornire il proprio contributo per mitigare tali criticità.”