Archivi tag: Paolini

Cosenza, Paolini lascia il consiglio. Subentra Lo Gullo

COSENZA – Colpo di scena in consiglio comunale a Cosenza. Nel corso della seduta Enzo Paolini, competitor di Mario Occhiuto per la carica di sindaco nel 2016, ha rassegnato le proprie dimissioni. Da tempo si era allontanato dalla politica e dalle istituzioni, tanto da disertare buona parte delle sedute consiliari, compresa quella dell’insediamento. «Non è che non vi sia politica, ce n’è tanta nel Paese, l’abbiamo visto il 4 dicembre dello scorso anno quando la difesa del senso profondo della convivenza civile, rappresentata dalla nostra Costituzione, ci ha spinti ad una partecipazione intensa, convinta, motivata e informata – ha scritto Paolini sul proprio profilo facebook spiegando i motivi della decisione – Dunque la politica e la passione civile vivono nella nostra città e nelle nostre case, ma non sono qui non sono più nelle istituzioni arbitrariamente composte da organismi alieni alla democrazia nelle quali sediamo noi come inconsapevoli o compiacenti strumenti di chi ha abusivamente occupato le stanze delle decisioni politiche. Le ha occupate – e le occupa – senza diritto e senza mandato popolare.
La politica, quella fatta in nome del popolo, è altro, ed allora, fermo restando il rispetto e l’ammirazione personale per quanti di voi si battono valorosamente in nome di una propria idea o di un proprio ideale, io penso di essere fuori posto, o meglio, che questo non sia il mio posto». 
A Paolini subentrerà il primo dei non eletti, Massimo Lo Gullo, vicino alle posizioni del sottosegretario Antonio Gentile. 

Premio Sila, la cerimonia di premiazione

COSENZA – La scrittrice pugliese Antonella Lattanzi, ha vinto la sezione  Letteratura della sesta edizione del Premio Sila ’49 con il romanzo “Una storia nera” edito da Mondadori. Lo storico Angelo D’Orsi, autore di “Gramsci – Una nuova biografia” e l’antropologo Vito Teti, con il saggio “Quel che resta”, vincono ex aequo il Premio Economia e Società. Vito Teti peraltro è il primo calabrese ad aggiudicarsi il riconoscimento da quando nel 2012, la Fondazione guidata da Enzo Paolini ha ripreso l’antica tradizione letteraria inaugurata nel secondo dopoguerra da Raffaele Cundari, Mauro Leporace e Giacomo Mancini.  A John Dickie, accademico e storico britannico, va invece il riconoscimento “Sguardo da lontano” per il suo volume “Una catastrofe patriottica. 1908: il terremoto di Messina”. La cerimonia di consegna del premio, diretto da Gemma Cestari e condotta dalla Ritanna Armeni, si è svolta nella Galleria Nazionale alla presenza del giurista  Gustavo Zagrebelsky. Il presidente emerito della Corte Costituzionale, nell’ambito della manifestazione, ha anche tenuto una partecipata lectio magistralis dal titolo “Immagini della giustizia”.

Interrogazione di Paolini al sindaco: «La chiesa cosentina paga l’Imu?»

COSENZA – Cinquanta immobili di proprietà della curia vescovile per i quali il consigliere comunale Enzo Paolini, di cui a Palazzo dei Bruzi si sono da tempo perse le tracce, interroga il sindaco per sapere se l’Imu corrisposta è congrua. «Da attestazione ricevuta, in seguito a mia istanza e redatta dal preposto ufficio tributi – si legge nel testo del documento – risulta che l’Arcidiocesi di Cosenza Bisignano ha versato a titolo di IMU nel corso dell’anno 2016 la somma di € 3.352,00; che nello stesso anno e per gli stessi esercizi l’Istituto S. Maria in Aquiro ha versato € 22.988,00 per IMU; che nello stesso anno e per gli stessi esercizi l’Istituto delle Canossiane ha versato € 0 per IMU. Ciò premesso – insiste il consigliere Paolini – chiedo di sapere se gli importi pagati sono coerenti con il carico tributario dovuto dai proprietari degli immobili e, in caso negativo, conoscere quali siano le procedure poste in essere, o che codesto comune dovrà porre in essere, per conseguire eventualmente anche in via coattiva, le somme in credito dell’erario municipale».

L’interrogazione è accompagnata da una nota stampa a firma dei Radicali italiani in cui si sottolinea come Paolini avesse già sollevato il problema nella precedente consiliatura. «L’iniziativa, prettamente politica, ha i suoi riferimenti nell’analoga battaglia che da tempo i radicali conducono a Roma dove i possedimenti immobiliari di Santa Romana Madre Chiesa hanno una consistenza difficilmente quantificabile che ingloba non poche strutture che producono rendita. Si comprende, al riguardo, il compiacente e interessato silenzio delle formazioni politiche presenti in consiglio ma non è una ragione sufficiente perché, con tutto il rispetto dovuto all’istituzione, il problema non venga posto».

Ecco l’elenco degli immobili di proprietà di enti religiosi, segnalati da Enzo Paolini nella interrogazione:

Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano:

  • Corso Telesio N.44 / 46
  • Piazza Parrasio n. 17/18 piano T
  • Corso Telesio n. 40/42 piano T
  • Corso Telesio n. 38 piano T
  • Corso Telesio n. 34/36 piano T
  • Piazza Parrasio n. 16 piano T
  • Piazza Parrasio n. 16 piano 1
  • Piazza Parrasio n. 16 piano 1
  • Piazza Parrasio n. 16 piano 2/3
  • Piazza Parrasio n. 16 piano T/1/2/3
  • Piazza Parrasio n. 16 piano T
  • Piazza Parrasio n. 16 piano T
  • Piazza Parrasio n. 16 piano S1
  • Piazza Parrasio n.16 piano S1
  • Via G. Marini Serra n. 44/46 piano T
  • Contrada Falco snc piano T/1
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 5 interno 11
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 5 interno 12
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 7 interno 7
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 7 interno 8
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 6 interno 13
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 6 interno 14
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 7 interno 9
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 7 interno 9
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 3 interno 8
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 7 interno 3
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 7 interno 4
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 4 interno 9
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 4 interno 10
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 7 interno 5
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 7 interno 6
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 2 interno 5
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 2 interno 6
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 7 interno 1
  • Via degli Stadi n. 2000 piano 7 interno 2
  • Via San Giovanni n. 12 piano 1/2
  • Viale Magna Grecia snc piano S1
  • Viale Magna Grecia snc piano 2 interno 3
  • Via Sicilia piano T scala U
  • Località Falco – Fiego snc piano T
  • Via Piave n. 31 piano T
  • Via Trento n. 55 piano 2
  • Via Cafarone n. 26 piano T
  • Via Cafarone n. 28 piano T
  • Via Cafarone n. 30 piano 1
  • Via Cafarone n. 30 piano 1
  • Via Santa Lucia n. 40 piano T
  • Via Santa Lucia n. 40 piano T
  • Piazza Giacomo Matteotti snc piano T/1
  • Via Alfonso Salfi piano T

Istituti Santa Maria in Aquiro – Isma

  • Viale della Repubblica n. 361

Istituto delle Canossiane

  • Via T. Arnone n. 5

 

Paolini a Palazzo dei Bruzi annuncia le dimissioni: «Non sono interessato ad una consiliatura di compromessi»

COSENZA – La novità di giornata a Palazzo dei Bruzi è la presenza di Enzo Paolini, tornato tra i banchi del consiglio comunale dopo il lungo periodo di esilio che egli stesso si era imposto all’indomani della sconfitta elettorale. Paolini appare nella sala intitolata al compianto collega Antonino Catera già nella prima parte della lunga assise, riempita, per buona parte della mattinata, da Mario Occhiuto e dalle sue affascinanti slide in cui il sindaco ha disegnato le linee programmatiche su cui costruire la Cosenza che verrà. Nel pomeriggio poi, l’assessore Luciano Vigna ha svolto la propria relazione sul bilancio di previsione. Numeri e statistiche contestate dall’opposizione, su cui approfondiamo a parte. Paolini prende la parola all’imbrunire. Dei due consiglieri eletti nella sua coalizione, uno, Giovanni Cipparrone, ha maturato un feeling maggiore proprio con l’ex nemico, l’altro, Francesca Malizia, ha invece deciso di disertare, probabilmente per ottimi motivi, una delle sedute più importanti della vita amministrativa di un ente. Quella seduta, il cui ordine del giorno definito «qualificato» dallo stesso Paolini, è scelta dall’avvocato per annunciare le proprie dimissioni. Dimissioni da protocollare «quando le circostanze lo richiederanno». Dimissioni dettate, forse, anche dalla solitudine restituita dall’immagine di Paolini seduto al fianco dei rappresentanti del Partito Democratico che gli sottrassero la candidatura da lui legittimamente rivendicata e poi consegnata a Guccione dopo il clamoroso passo indietro di Lucio Presta. Dimissioni in sospeso dunque, anche per non perdere l’opportunità di dire la propria sui temi della politica cittadina. In questa prima seduta alla quale ha partecipato, non vi ha rinunciato. E forse non mancheranno altre occasioni. «E’ trascorso quasi un anno dall’insediamento di questo Consiglio e l’amministrazione in carica opera, nella persona del sindaco, nella continuità di un progetto politico che ha ricevuto il consenso maggioritario della città – afferma dopo aver annunciato il proprio voto di astensione sui punti all’ordine del giorno – Ciò non toglie che a questo risultato si è pervenuti a conclusione di una campagna elettorale che ha fatto registrare intrighi, ambiguità, contaminazioni politiche e identitarie che non sono state chiarite né in questo consiglio né dove l’establishment è solito celebrare le sue liturgie e le sue rimozioni. Come se nulla fosse accaduto. Gli aspetti torbidi e non chiariti dell’ultima campagna elettorale, unitamente alle doppiezze consumate pesano e condizionano la composizione politica, rendendo labili e incerti i confini fra schieramenti contrapposti. Il constatare come, con troppa facilità e disinvoltura, si entra e si esce da maggioranze variabili, a Cosenza come a Roma, costringe a chiedersi quali siano gli spazi politicamente agibili per poter onorare dignitosamente il mandato di rappresentanza senza farsi confinare nella sterile testimonianza. Per me e per molti di voi – ha aggiunto Paolini nel suo intervento – non è mai stato coltivato come obiettivo l’elezione in consiglio fine a se stessa. Io con molti valorosi amici ho portato avanti, con le modalità dell’agire politico, una idea, un progetto di città. Di questo progetto non sono stato l’unico sostenitore ma, in un quadro condiviso di alleanze, è stato inizialmente un obiettivo del centrosinistra rappresentato pubblicamente ai livelli più autorevoli. Le cose poi, come è risaputo, hanno preso un’altra piega e il progetto di città, sul quale si era avuta sintesi politica, è finito nel tritacarne degli intrighi, delle doppiezze, delle regole violate e delle pulsioni più squallide della politica. Non sarei sincero se non riconoscessi che sul piano personale sono rimasto fortemente deluso ma la vicenda, con le sue implicazioni, va molto oltre la mia persona e da quella vicenda altre sconfitte sono state generate e altre ancora se ne annunciano. Anche in politica, prima o poi, i conti tornano. Oggi la mia presenza in questa aula si spiegherebbe soltanto se presupponesse un progetto politico in cui riconoscermi, alternativo a quello portato avanti legittimamente dal sindaco e dalla sua maggioranza. Sarà, nelle mie previsioni, una consiliatura di compromessi e di accomodamenti con posizioni mutevoli e variabili a seconda degli interessi in gioco. Non sono interessato e debbo, quindi, inevitabilmente risolvere questa contraddizione e prendere le decisioni conseguenti quando le circostanze lo richiederanno. Ma prima di prendere decisioni irrevocabili sento il dovere di consegnare alla memoria collettiva della città le ragioni che mi portano a prendere le distanze da un contesto politico e amministrativo nel quale non mi riconosco, anche perché la storia di una città è fatta anche dalla qualità della sua rappresentanza politica per come, nel tempo, si è formata e manifestata. Cioè quello che avrei voluto per la mia città e che non sono riuscito a concretizzare». In apertura di seduta il sindaco, sollecitato dal capogruppo Pd Damiano Covelli, si è brevemente soffermato sulla vicenda della denuncia presentata dallo stesso Occhiuto in Procura contro l’ex responsabile dei suoi uffici di segreteria Giuseppe Cirò. Il primo cittadino ha ribadito di esservi stato costretto dal riscontro di alcune illegittimità amministrative. «C’è una indagine in corso – ha detto – per cui non ritengo possibile dare informative specifiche, in virtù del segreto istruttorio. Mi è dispiaciuto sul piano personale trattandosi di uno dei miei più stretti collaboratori, ma poiché il Comune non è casa mia ma è la casa di  tutti, non potevo agire diversamente». Da segnalare inoltre il cambio di denominazione del gruppo consiliare di Cosenza Positiva in Fratelli d’Italia.

Zanetti a Cosenza per la chiusura della campagna elettorale di Paolini

COSENZA – Venerdì 3 giugno, alle ore 18, il viceministro con delega all’Economia, Enrico Zanetti, terrà una conferenza stampa nei locali dell’Hotel Link a Cosenza prima di partecipare alla chiusura della campagna elettorale del candidato sindaco Enzo Paolini che si svolgerà su corso Mazzini nell’area antistante il cinema Modernissimo a partire dalle ore 19.

Elezioni Cosenza, Paolini: «Operazione trasparenza nelle stanze del comune» (AUDIO)

COSENZA – Ha scelto la giornata della legalità Enzo Paolini per ribadire in un incontro con i giornalisti le proprie posizioni rispetto alle pratiche amministrative avallate dal sindaco Occhiuto e passate sotto la lente di ingrandimento da parte della Procura di Cosenza e della Guardia di Finanza. Insieme all’avvocato con la passione del rugby, in corsa per la poltrona di primo cittadino, anche Giuseppe Mazzuca e Sergio Nucci. Quest’ultimo, leader del movimento civico Buongiorno Cosenza, insieme ad un gruppo di collaboratori volontari, si è preso la briga di spulciare determine e delibere, ben prima delle Fiamme Gialle, e di procedere alla pubblicazione di tutti gli atti disponibili sul proprio sito internet. «Un’operazione di trasparenza necessaria – ha ribadito Mazzuca ex consigliere comunale, che è stato anche presidente della Commissione di garanzia – Il municipio deve diventare una casa di vetro. Per questo istituiremo – ha annunciato – una delega assessorile apposita, per evitare che si ripeta lo sconsiderato ricorso ai cottimi fiduciari che ha caratterizzato gli ultimi anni, con casi estremi di approvazione di oltre sessanta determine, tutte relative ad affidamenti diretti e sotto soglia, pubblicate nella stessa data e in favore della stessa ditta». Sergio Nucci ha voluto anche puntualizzare che «quando Occhiuto riferisce di aver ridotto durante la sua gestione gli affidamenti diretti, dice la verità ma bisogna anche tenere conto del fatto che buona parte delle somme a cui si riferisce erano quelle destinate alle cooperative sociali per le quali il ricorso a questo strumento era obbligatorio». Enzo Paolini è un radicale convinto, e perciò garantista: «Il mio mentore politico è stato Marco Pannella, per questo la mia posizione, rispetto alle indagini condotte dalla magistratura, non può che essere quella di un garantista per il quale vale la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio». In calce l’intervista di Salvatore Bruno

Elezioni Cosenza, Paolini: «Katya Gentile sarà vicesindaco»

COSENZA – Il candidato a sindaco di Cosenza Enzo Paolini, espressione dell’alleanza tra il Pse ed il Nuovo Centro Destra, lancia la sfida all’Alleanza Civica Progressista, puntando a conquistare il ballottaggio contro Mario Occhiuto. al suo fianco in conferenza stampa, oltre al fido Giuseppe Mazzuca, c’era Katya Gentile per ribadire la coerenza di un percorso intrapreso da qualche settimana e che la temporanea esclusione della lista Cosenza Popolare, riammessa dal Consiglio di Stato, non ha danneggiato. Katya Gentile ha anche citato i dati relativi ad un sondaggio che, secondo quanto lei stessa ha riferito,  circola nella segreteria dell’uscente Mario Occhiuto e dal quale Paolini risulterebbe avanti di tre punti rispetto a Guccione. Paolini ha annunciato la presenza della stessa Katya come vicesindaco nella sua giunta, chiaramente se verrà eletto, e non ha risparmiato frecciate velenose nei confronti dei suoi competitor. Ecco uno stralcio del suo intervento:

 

Elezioni Cosenza, l’abbraccio di Pino Gentile sul palco di Paolini

Katya e Pino GentileCOSENZA – Ci sono Pino e Katya Gentile in prima fila, davanti al palco posizionato sul primo tratto dell’isola pedonale di Corso Mazzini. Chiaro il messaggio: scusateci per il grave errore commesso ma il nostro sostegno non verrà a mancare. Il Nuovo Centro Destra l’abbaglio madornale lo ha preso sbagliando i documenti per la presentazione della lista Cosenza Popolare. Enzo Paolini, protagonista di un lungo intervento, di una sorta di one man show, davanti ad un pubblico di sostenitori, nutrito ed attento alle parole del candidato a sindaco, ha già voltato pagina. “Non mi avventuro in giudizi su questa spiacevole vicenda. Non ho visto le carte per cui non mi sono neppure posto il problema. nonostante tutto però siamo ancora qui”. Cinque le liste che lo sostengono, con il testa il Pse. Paolini sciorina i punti salienti del suo programma, senza trascurare i dettagli politici. “Abbiamo costruito un programma e una squadra che si occuperà di alcune priorità, il lavoro prima di ogni altra cosa, poi acqua, energia e rifiuti. Vogliamo una città pulita, vivibile, con un sistema di mobilità integrato e un centro unico di prenotazione per le prestazioni sanitarie. Vogliamo che Cosenza diventi concretamente la Città del Sole. Presenteremo un piano di edilizia sul riuso e ripristino del centro storico, una sanità municipale seria, con prestazioni eccellenti a costi accessibili a chiunque. Ai giovani – ha sostenuto ancora Paolini – chiedo di partecipare alla vita politica della città senza timore, nel segno del confronto. Ai cattolici che vorrebbero segni di pace non solo la domenica, ma tutti iPaolini 3 giorni,chiedo di votare noi, che non abbiamo bisogno di codici etici, perché questi valori in noi sono innati. Questa campagna non può essere incentrata su di me, ma su di noi e sulle nostre idee. Questa campagna deve essere incentrata sul recupero della cittadinanza attiva”. Sul piano politico Paolini ha ribadito di aver tentato ogni strada per tenere aperto il dialogo con il Partito Democratico che però ha eretto un muro invalicabile. “Le Primarie le hanno fatte persino a Napoli, anche se truccate – ha affermato con sarcasmo – A Cosenza non le hanno svolte perché sapevano che le avrebbero perse anche truccandole”. In calce l’intervento integrale fornito dall’ufficio stampa del candidato a sindaco.

 

Forse sono più di una le cose che voglio dirvi. Intanto, per cominciare, voglio raccontarvi una storia, la mia. Ma no, non quella della mia vita, o una qualsiasi, ma quella di questi ultimi giorni, gli eventi che in gran parte sono anche i vostri, di cui avete parlato, discusso, riso, magari semplicemente per dire: tanto sono tutti uguali, non cambia niente.

E per raccontarvela devo partire, dalla frase lasciatami su un bigliettino dal papà o dalla mamma di uno dei bambini del nostro doposcuola, quello di via Popilia e messomi in mano furtivamente  in una sera d’inverno qualche anno fa.-

​Io pensavo fosse una richiesta di aiuto, chessò, un lavoro, una casa, un problema di salute. Ma era molto di più. C’era scritto “avvocà noi vi stimiamo ma non fate che litigate con questi e poi ci fate affari come gli altri”.-

​Una frase che brucia, che traduce in parole chiare, sferzanti tutta la passione civile di una persona che non crede più a ciò che gli si dice e che se ti vede con un avversario non pensa ad un confronto leale alla luce del sole ma ad un volgare scambio di convenienze.

Paolini 4E con una calligrafia incerta, su un foglio di terza elementare in una sera di tardo inverno mi ha gridato: non tradirmi anche tu.

​Io non so se è qui tra noi stasera ma voglio rispondergli con questo mio breve discorso.

​Non ho mai smesso di pensare a questa frase ed è per questo che quando a me ed altri amici di una larghissima coalizione di centrosinistra, ci è stata prospettata – da parte del PD – l’imposizione di non tenere le primarie e di giungere ad una soluzione cucinata nel retrobottega della microcasta dei vassalli di provincia da portare in dono al principe abbiamo detto no. Ci siamo divisi e non perché la scelta di un proprio candidato non fosse – e non sia – legittima ma perché ci sembrava e ci sembra ipocrita affermare principi che dovrebbero valere sempre e ovunque salvo non applicarli quando non conviene. E soprattutto, fatemelo dire, perché non sopportiamo che i cosentini debbano essere considerati cittadini senza diritti.

​E devo aver pensato a questa frase anche quando mi è stato esplicitamente proposto di fare un passo indietro in cambio di un incarico per me. Forse in quel magnifico ufficio al 10° piano di un palazzo ho provato anche ad immaginare il volto del papà di quel bambino quando sarei andato con il mio bell’incarico stampato in faccia a dirgli che la sua fiducia, la sua forza, il suo sostegno era servito per regalare a me una bella poltrona ed a lui l’ennesima frustrante delusione. E ho detto no.

​Pensate che deve essere rimasto il ricordo di questa frase in qualche remoto angolo del mio cervello se ho detto no anche quando qualche amico – che ritenevo tale – mi ha detto chiaro e tondo che se non avessi accettato la proposta di sederci tra noi a tavola le nostre strade si sarebbero divise. E si sono divise.

​Oppure quando qualche scemo è giunto finanche a propormi precisi incarichi istituzionali con tanto di “garanzia”. Come un frigorifero.

​E intanto i giorni passavano ed io pensavo che – così facendo – sarei rimasto solo.

​Ma non potevo fare altro. Poi ho girato la testa, ed ho scoperto che non ero affatto solo, che c’erano – ci sono – tanti uomini e donne con più forza, con più dignità, con più determinazione, con più passione, con più senso civico, con più coraggio di me.

​E sono quelli di via Montesanto, quelli che hanno costruito e voluto le liste, è il coraggio di Mario, laureato che non se ne sta con le mani in mano, non cerca un posto, lavora in un call center e cerca di seguire il suo futuro, sono tanti di voi e tanti che non sono qui ma non ci avrebbero perdonato se avessimo fatto una scelta diversa.

Tutti noi siamo qui per una ragione. Non è falsa modestia ma dentro di me so che non siete venuti qui solo per me. Voi ci siete venuti perché credete in ciò che potrebbe essere la nostra città ed il nostro futuro.​

Di fronte ad una politica che ci ha escluso che ci ha detto di starcene buoni, che tanto c’era chi pensava per noi, che ci ha diviso a lungo, voi credete, come me, che possiamo essere diversi, che possiamo costruire una unione di intenti e che possiamo ottenere tutto il possibile.

E’ questo il viaggio che ci ha portato qui

Ed è così che sono arrivato a capire durante questo lungo e bellissimo viaggio che è stata la mia non breve esperienza politica, tutta nel campo dei diritti civili e della libertà, della giustizia sociale, che i nostri diritti al lavoro, all’uguaglianza, ad un servizio civico dignitoso ed efficiente, ad una sanità efficace, a strade pulite, a regole uguali per tutti, ad una vita culturale intensa e gratificante, a scuole ed università sostenute dalle istituzioni e non lasciate lontane nell’indifferenza, al sostegno ai più deboli dipendono solo dalla partecipazione attiva di un elettorato consapevole.

Più è alto il tasso di astensionismo alle elezioni più basso il livello della qualità della politica, di quella attività che incide fortemente ed in maniera decisiva nella vita quotidiana di ciascuno di noi e che prepara quella dei nostri figli.

Ed è stato durante questo percorso che ho imparato a conoscere tantissimi tra di voi, ognuno con la sua storia, ognuno in cerca di un posto al tavolo del confronto e con l’istanza di essere ascoltato. Qui ho stretto amicizie di lunga data, amici che sono qui oggi e con i quali abbiamo imparato a dissentire senza contrapporci ed a capire che un compromesso è sempre possibile quando si condividono i principi da non compromettere mai.

Evidentemente è stato questo lo spirito con il quale i candidati dei movimenti civici di Cosenza Domani, di Buongiorno Cosenza, di Costruire il futuro, di Cosenza Popolare, si sono incrociati con il cuore e la mente dei socialisti del PSE, dei Verdi, dei Liberali.

E qui sta il primo successo che abbiamo conseguito.

Dunque vi dovrei parlare del programma dovrei dirvi che abbiamo costituito un gruppo di facitori di progetti e di idee guida sui grandi temi che toccano tutti gli aspetti della vita di una città, o meglio dei suoi abitanti: servizi, mobilità, solidarietà sociale, sanità, cultura, urbanistica, amministrazione.

​Sopra di essi vi stanno i valori e per primo il ripristino del rispetto delle Istituzioni sotto a ricaduta, vi stanno i diritti in primo luogo per il lavoro.

 

 

PUNTI DEL PROGRAMMA

Ed è qui, proprio qui, il punto che da stasera cambia la nostra politica, la nostra campagna elettorale, forse la nostra vita.

​Questi valori non si dichiarano. O si hanno o non si hanno e non c’è ipocrita dichiarazione, o intervista o interrogazione, o programma elettorale che tenga.

​Noi li abbiamo.

​E per questo, i giornalisti che insistono su domande ormai banali ho risposto che non ha più senso parlare di programmi o peggio dei debiti di un candidato o dei problemi giudiziari di un altro. Il punto non è questo.

​Il mio certificato, lo dico ai seminatori di veleni e di veline, con le quali si vorrebbe far passare l’idea che siamo tutti uguali è fatto di quattro punti: sono stato arrestato due volte, quando mi opponevo all’aborto clandestino e aiutavo le donne dei quartieri popolari di Roma a disobbedire ad una legge criminale e quando ho obiettato all’uso delle armi ed al servizio militare obbligatorio. Al di fuori di questo non ho mai avuto avvisi di garanzia, non sono mai stato dichiarato fallito, né io né società a me riconducibili e non sono inseguito dai creditori con pignoramenti e procedure esecutive.

​Questo sono io e questi siete voi. Oggi quindi la scelta non è tra due programmi ma è tra due diverse categorie politiche.

​Quella che è qui in questa piazza e su questo palco e gli altri.

​Dunque quando i giornalisti chiedono quali sono i motivi per votare noi e non i nostri avversari, noi dovremmo – dobbiamo – rispondere: perché non siamo tutti uguali. Noi crediamo nei valori della Costituzione – che difenderemo ad ogni costo – e pensiamo che la selezione della classe dirigente, che la decisione su chi ci deve governare spetti a noi e non ad un capopartito.

​Crediamo che le nostre istituzioni debbano essere rappresentati da eletti e non da nominati ai quali – fermo restando il rispetto massimo per le persone – non è riconoscibile alcuna legittimazione popolare come peraltro ha sancito senza equivoci anche la Corte Costituzionale.

​Ma la Casta dei nominati, quella che dice che le primarie sono un valore irrinunciabile ma a Cosenza non valgono che cosa fa: la Corte Costituzionale dice che il Parlamento è stato eletto con una legge incostituzionale e loro cambiano la legge e la Costituzione. Quella di Einaudi, di Moro, di Terracini, di Nenni, di Dossetti, di La Pira, di Saragat, di Togliatti, di Mancini, di Quintieri, di Pacciardi, di La Malfa di Valiani e di Pertini, la cambiano Boschi e Verdini.

Ed è per questo che a chi – come un giovane avvocato del mio studio – mi chiedeva se mi sentissi una vittima di questo sistema perverso che si autoalimenta di potere e procede per cooptazioni calpestando diritti, regole, dignità,  io rispondo: no, non sono vittima, io sono il carnefice, perché di fronte a ciò, di fronte a scelte di convenienza personali o a bramosia di potere io dico ai giovani democratici ai liberi pensatori, ai cittadini di ogni credo a tutti coloro i quali hanno condiviso le tante battaglie di libertà della sinistra italiana che i valori ed i principi nobili della sinistra non sono questi.

Non è la protervia, non è la iattanza non è la concezione padronale del partito, non è la volontà di decidere tra pochi ed informare poi gli altri di ciò che essi devono fare a pensare.

A voi tutti dico che questa avidità questa slealtà, questa ipocrisia è solo un male passeggero. Non disperate, il potere e la dignità che pensano di avervi tolto, ritornerà a voi e qualsiasi mezzo usino la libertà non potrà mai essere soppressa, se solo voi vorrete. Pensano di dirvi cosa fare come comportarvi, cosa pensare, vi condizionano vi trattano come numeri di una lista da poter piazzare come vogliono. Non vi consegnate a questa logica ed a queste persone. Voi non siete così, siete uomini e donne che hanno la forza di cambiare le cose e di farlo insieme in nome della democrazia per un mondo che dia lavoro a tutti, ai giovani un futuro, agli anziani la sicurezza. In nome di questi principi coloro i quali oggi vi dicono cosa dovreste fare sono andati al potere. Mentivano. Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno.

Essi ritengono di poter comandare perché crediamo a ciò che promettono. Allora combattiamo insieme nel nome della democrazia combattiamo per eliminare l’intolleranza e per il benessere del nostro paese iniziando dalla nostra città.-

Ed io, amici, non sono ancora pronto a rinunciare alla lotta. Ho ancora tanta voglia di lottare dentro di me. Ma per condurre questa battaglia in nome della gente di questa città ho bisogno di voi. Ho bisogno che anche voi abbiate questa voglia.

​Quelli che stanno nei palazzi, nelle segreterie dei politici, quelli che hanno gli incarichi non hanno bisogno di un altro paladino nel palazzo qui dietro. Loro hanno sempre un posto a tavola. Avranno sempre la possibilità di far sentire la loro voce nei posti che contano. Chi ha bisogno di un paladino sono i cosentini le cui lettere leggo a tarda notte dopo una lunga giornata di lavoro, quelli che sto incontrando in questa campagna elettorale.

​L’operaia licenziata che a 35 anni ha ricominciato a studiare per dare un futuro al proprio bambino, Lei ha bisogno di un paladino. Il proprietario di un ristorante che ha bisogno di un prestito per non fallire e la banca gliel’ha rifiutato, lui ha bisogno di un paladino. Le infermiere,  i cuochi gli autisti di una struttura sanitaria che fanno gli straordinari che mettere da parte i soldi per comprare la prima casa o fare studiare i figli, loro hanno bisogno di un paladino.

I bambini che non sentono, quelli che non possono salire le scale, quelli che vivono in povertà, che sognano di fare da grandi il medico, lo scienziato, l’imprenditore, o il meccanico e il pilota o anche la velina e il calciatore loro hanno bisogno di un paladino perché il futuro non avrà mai tanti lobbisti o politici quanti ne hanno le compagnie petrolifere e le banche, i bambini non hanno dalla loro i poteri forti che qui da noi sono la politica ed il bisogno. Eppure proprio i sogni di quei bambini saranno la nostra salvezza.

E’ troppo? E’ sufficiente per dirci diversi? E’ sufficiente per chiedere a tutti i cittadini senza differenze di sesso, razza, religione, ceto sociale di votarci perché non solo noi abbiamo dimostrato di fare le cose che mettiamo nei programmi ma perché siamo diversi, non migliori o peggiori, solo diversi.

​Nelle vostre mani, più che nelle mie, stanno il successo o il fallimento della nostra città.-

​Ecco, volevo dirvi questo: sopporterò ogni fardello, sosterrò ogni amico, mi opporrò a qualsiasi avversario per arrivare sino in fondo. E se dovessi inciampare da qualche parte ricomincerò da zero.

​Ed a quelli che mi dicono che sto sulla luna, io rispondo che mi vedo camminare per le vie di Cosenza magari in una sera fresca, d’estate, un po’ come questa, a braccetto di mia figlia diciottenne ed ad un certo punto le domando se è mai stata sulla luna.

​E immagino che lei, guardandosi intorno, mi risponda: SI.

Elezioni Cosenza, domani la presentazione della candidatura di Paolini

Enzo PaoliniCOSENZA – Il candidato a sindaco di Cosenza Enzo Paolini presenterà domani, alle ore 18 su corso Mazzini, vicino al cinema Modernissimo, la propria candidatura. A sostegno del candidato ci sono cinque liste: Buongiorno Cosenza – Cosenza Domani, PSE per Paolini sindaco,  Costruiamo il futuro, PLI – Cosenza Verde, Cittadini per Cosenza.

Durante le presentazione interverranno vari giornalisti di Cosenza che interloquiranno con il candidato a sindaco Paolini ma soprattutto avranno l’opportunità di porre alcune domande, richieste di chiarimenti e di spiegazioni volte a favorire la comprensione di quel che sarà il programma elettorale della coalizione.

 

Elezioni Cosenza, Roberto Bartolomeo alla corte di Guccione

COSENZA – Le sue perplessità sul nome di Lucio Presta erano note, ma con Carlo Guccione Roberto Bartolomeo ha dissipato ogni suo dubbio. “Una candidatura autorevole” dice al microfono di Salvatore Bruno. Il consigliere comunale uscente ha deciso di ritirare il proprio appoggio a Paolini e sosterrà la candidatura a sindaco dell’ex assessore regionale. Ecco la sua dichiarazione