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Alle origini della nuova ’ndrangheta, all’Unical webinar di storia delle mafie con Enzo Ciconte

RENDE (CS) – Continua il percorso seminariale di Pedagogia dell’Antimafia all’Università della Calabria giunto al suo decimo anno di attività. Questa sera è in programma, infatti, il webinar di storia delle mafie dedicato allo studio dell’ultima fatica editoriale del prof. Enzo Ciconte dell’Università di Pavia: “Alle origini della nuova ’ndrangheta. Il 1980”.

Il seminario, introdotto da Giancarlo Costabile e Michele Inserra, giornalista de Il Quotidiano del Sud-L’Altra voce dell’Italia, inizierà alle 20:45 e sarà trasmesso dalle pagine facebook e youtube dell’emittente televisiva Calabria News 24. 

«Con il saggio del prof. Ciconte, tra i maggiori esperti mondiali di storia delle mafie, dichiara Giancarlo Costabile, vogliamo approfondire il momento di trasformazione della ’ndrangheta da mafia agropastorale a holding del crimine mondiale, indagando sia le responsabilità delle classi governative dell’epoca sia i generosi tentativi di contrasto al fenomeno posti in essere dal Partito Comunista Italiano. Le ‘morti rosse’ di Peppe Valarioti a Rosarno e Giannino Losardo a Cetraro, conclude Costabile, sono in quegli anni il prodotto della resistenza che una generazione di comunisti ha provato ad esercitare anche in Calabria contro il potere mafioso in un diffuso contesto di complicità e contiguità».

Dalla quarta di copertina del testo di Ciconte:

La Calabria del 1980 è una regione dove succedono tante cose. C’è una trasformazione della ’ndrangheta, una mutazione dei suoi caratteri originari che erano legati al mondo agricolo. Oramai la mafia calabrese ha molti interessi in città e nel campo dell’edilizia, partecipa al contrabbando delle sigarette estere, al traffico di droga, ai sequestri di persona. Adesso è arrivato il tempo di avventurarsi nei marosi dell’economia e di affrontare in termini nuovi il rapporto con la politica. I mafiosi tentano di affrancarsi dal vassallaggio con la politica e candidano propri rappresentanti al Consiglio regionale e al Consiglio comunale di Reggio Calabria. Muta il rapporto con i partiti: il Pci entra nel mirino dei mafiosi che uccidono rappresentanti autorevoli di questo partito nel giro di una manciata di giorni: Peppe Valarioti a Rosarno e Giannino Losardo a Cetraro. Cos’è la ’ndrangheta: frutto di arretratezza o di modernizzazione? Su questo interrogativo si scontrano il Pci e la corrente del Psi facente capo a Giacomo Mancini. È un anno che vede emergere posizioni diverse dentro la magistratura dove c’è uno scontro tra vecchio e nuovo, e dentro la Chiesa dove accanto al prete-padrone di Africo don Stilo c’è la Chiesa di don Natale Bianchi e gli appelli di monsignore Agostino vescovo di Crotone e di monsignore Sorrentino vescovo di Reggio. Infine, c’è tutta la questione sociale con il fallimento del pacchetto Colombo e le crisi industriali dal Quinto centro siderurgico a Gioia Tauro, alla Sir di Lamezia Terme, alla Liquichimica di Saline Joniche”.

 

Unical, decennale di Pedagogia dell’Antimafia. Da domani nuovo ciclo di seminari

RENDE (CS) – Si aprirà domani, venerdì 6 novembre, con una lectio del Prof. Mario Caligiuri, Presidente della Società Italiana di Intelligence, il 10° anno del ciclo seminariale del progetto scientifico-didattico di Pedagogia dell’Antimafia nato il 23 maggio 2011 nella vecchia Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria e oggi attivo presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società diretto dal Prof. Roberto Guarasci.
Mario Caligiuri, Professore ordinario di Pedagogia della Comunicazione all’Unical, affronterà il tema dell’educazione alla legalità discutendo di nuovi paradigmi e modelli di cittadinanza. L’iniziativa, che sarà introdotta da Giancarlo Costabile del progetto di Pedagogia dell’Antimafia e inizierà alle 19, sarà trasmetta in diretta facebook e youtube dalle pagine dell’emittente televisiva Calabria News 24.
Il focus del progetto di R-Esistenza alla cultura mafiosa è la costruzione di una didattica sociale sul modello della Scuola di Barbiana e della metodologia coscientizzatrice di Paulo Freire, edicatore brasiliano della seconda metà del Novecento. Particolare attenzione è stata dedicata in questi anni alla ricerca di metodologie pedagogiche di contrasto culturale alle mafie, organizzando – senza alcun contributo pubblico e rifiutando i fondi universitari di ricerca – 118 seminari in presenza, 6 online e 26 laboratori all’aperto (da Scampia a Palermo, dalla Piana di Gioia Tauro alla Locride, passando per le periferie di Cosenza), che hanno coinvolto più di 350 relatori. Figure istituzionali, della magistratura e delle forze dell’ordine, il mondo dell’associazionismo laico e cattolico, la realtà dei movimenti, gli imprenditori che hanno denunciato il racket delle estorsioni, il giornalismo militante, hanno animato il cantiere pedagogico nato sulle colline di Arcavacata. Gli studenti coinvolti nelle aule sono stati oltre 3mila e più di mille i ragazzi che si sono spostati nei territori per frequentare i laboratori di cittadinanza attiva.
L’idea base che anima l’esperienza culturale è quella di definire la pedagogia come teoria sociale in azione sull’educazione: la pedagogia è costruzione militante e responsabile di comportamenti pubblici orientati ai valori della pace, dell’inclusione e della cooperazione. R-Esistere traduce ‘l’urgenza del divenire’: farsi radicalmente umanità, percorrendo la strada del dialogo e della mitezza. La pedagogia è intesa come processo di soggettivazione consapevole e acquisizione progressiva di razionalità etica. Questo cammino ha scelto di fondarsi sulla ‘cultura del dono’ e sulla sua costante testimonianza di spontaneità e gratuità. In questa cornice ideologica, si è deciso di sperimentare l’Università itinerante, fuori dalle aule del ‘sistema’ e dai suoi condizionamenti di potere, quale azione educativa di sensibilizzazione e denuncia verso la condizione di marginalità in cui il Mezzogiorno del Paese versa ancora a 159 anni dal compimento del processo di unificazione nazionale. Il primo laboratorio all’aperto risale al 30 novembre 2011, quando 70 studenti di Scienze dell’Educazione dell’Unical visitarono la Valle del Marro, cooperativa fondata dal sacerdote antimafia Don Pino Demasi sui beni confiscati ai boss della Piana di Gioia Tauro.
Nel maggio 2016, Pedagogia della R-Esistenza Unical ha fondato – a Scampia presso l’Officina delle Culture Gelsomina Verde – con R-Esistenza Anticamorra di Ciro Corona le R-Esistenze Meridionali, incubatore culturale che mira alla costruzione di un nuovo modello di democrazia popolare e sociale, partendo dal Mezzogiorno e dalla risoluzione della Questione meridionale. La sfida pedagogica delle R-Esistenze Meridionali, di cui è leader e portavoce il napoletano Ciro Corona, si traduce nel motto: “Perché il Meridione non sia più una questione, ma un’occasione di riscatto”.  
L’8 maggio 2019, il Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia Unical, nato dall’esperienza di Pedagogia della R-Esistenza, ha promosso il progetto Barbiana 2040 con l’obiettivo di costruire un’alternativa culturale e educativa alla pedagogia neoliberista. L’idea è nata durante il Laboratorio sulla Scrittura collettiva e la didattica milaniana nell’epoca della tecnica tenuto ad Arcavacata nel mese di marzo 2019 da Edoardo Martinelli, allievo di don Lorenzo Milani e coautore di Lettera a una professoressa, al quale hanno partecipato 10 tesisti del Corso di studi in Scienze dell’Educazione che stanno approfondendo il pensiero e il metodo del Priore di Barbiana.
Il percorso annuale, infine, si chiuderà il 23 maggio 2021 con la formalizzazione a Scampia, presso l’Officina delle Culture Gelsomina Verde, della Rete di antimafia militante che raggruppa diverse esperienze di contrasto pedagogico alla cultura criminale attive e operanti nel Meridione d’Italia.

Unical, Isaia Sales e Simona Melorio al corso di Pedagogia dell’antimafia per presentare il libro Storia dell’Italia corrotta

RENDE (CS) – Si terrà venerdì 18 ottobre alle 10.45 presso l’University club (cubo 23/C, 1° piano) dell’ateneo di Arcavacata la presentazione del libro Storia dell’Italia corrotta dei professori Isaia Sales, Università Suor Orsola Benincasa Napoli, e Simona Melorio, Università del Molise. Il seminario verterà sul complesso rapporto tra mafie, corruzione e istituzioni nella Storia d’Italia, e prevede l’introduzione di Giancarlo Costabile, Laboratorio di Pedagogia dell’antimafia Università della Calabria, e l’intervento di Michele Inserra, giornalista de Il Quotidiano del Sud.

Come mai la corruzione ha così lunga vita nella storia del nostro paese? Come mai resiste ad ogni epoca e ad ogni regime politico? Come mai in questo campo non si riesce a trovare niente di veramente dissuasivo, niente che provi ad estirparla nel costume, nel comportamento, nell’atteggiamento degli attori coinvolti? Come mai questo tratto di continuità nella storia d’Italia, questo elemento costante, capillare, quasi costitutivo del funzionamento delle istituzioni nel nostro paese, non si riesce ad interromperlo? Perché ciò che è accaduto nel passato continua ad accadere oggi? A queste domande, ricostruendo alcuni dei principali scandali dal 1861 ad oggi, provano a rispondere gli autori di Storia dell’Italia corrotta partendo dal presupposto che non c’è altro comportamento criminale che scardina di più la percezione dello Stato e ne distrugge credenza e legittimazione, al punto da definirlo “reato di corrosione e di fragilità di Stato”, perché commesso da rappresentanti dello Stato su funzioni e compiti dello Stato. La corruzione per gli autori “ha assunto nel corso della storia italiana essenzialmente il volto delle istituzioni”, non è dunque un problema della morale singola del cittadino ma della concezione dello Stato di una parte delle classi dirigenti del paese, che hanno reso l’abuso e la profittabilità del loro potere un fatto consuetudinario e diffuso, una normale modalità di esercitare la funzione politica, burocratica e imprenditoriale. Si potrebbe in definitiva, scrivono gli autori, quasi parlare di “banalità” della corruzione in Italia.

 

“Barbiana 2040, per una Pedagogia degli Ultimi”, seminario all’Unical

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Si terrà mercoledì 8 maggio alle ore 9.30 presso la Sala A dell’Aula Magna dell’Università della Calabria, il seminario fondativo del progetto Barbiana 2040, per una Pedagogia degli Ultimi. L’iniziativa, nel giorno in cui venne ritrovato il corpo di Peppino Impastato, è dedicata nello specifico al concetto di Ultimità in don Tonino Bello, sacerdote e vescovo impegnato nella costruzione di una pedagogia dell’inclusione sociale.

All’evento che sarà presentato da Giancarlo Costabile del Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia dell’Unical, interverranno i docenti dell’ateneo di Arcavacata Luca Parisoli e Antonella Valenti, e Padre Massimo Granieri, Responsabile Ufficio diocesano per l’insegnamento della religione cattolica, Diocesi Cosenza-Bisignano. I lavori, invece, saranno introdotti da Edoardo Martinelli, allievo di don Milani e coautore della Lettera a una professoressa, e conclusi da don Pino De Masi, Referente di Libera per la Piana di Gioia Tauro. E’ previsto, infine, un intermezzo musicale dedicato a Riace e alla cultura dell’accoglienza, curato dall’insegnante Francesca Prestia dell’Istituto comprensivo Mattia Preti di Catanzaro.

«L’Ultimità per come intesa da Lorenzo Milani e Tonino Bello, dichiarano Costabile e Martinelli, è l’espressione chiave del ‘restituire la parola e la dignità’ ai deboli, la cui emancipazione passa attraverso una presa di coscienza individuale e collettiva, resa possibile soltanto da un approccio critico alla cultura dominante. Barbiana 2040 si pone come nucleo di sperimentazione di una nuova didattica sociale che attualizza il pensiero pedagogico della Scuola di Barbiana, reinterpretandolo nell’epoca della tecnica».

 

Studenti liceali del cosentino a lezione di Pedagogia dell’Antimafia all’Unical

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Si terrà domani,  giovedì 31 gennaio, alle ore 11 presso l’aula Apollo, piano terra del cubo 18 B, dell’Università della Calabria il seminario di studio La Pedagogia dell’Antimafia come costruzione di una società giusta al quale parteciperanno 70 studenti dei licei cosentini.

Il seminario che sarà tenuto da Giancarlo Costabile del Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia UniCal ha come focus argomentativo l’analisi del concetto di giustizia sociale attraverso le categorie del pensiero di Don Lorenzo Milani e della Scuola di Barbiana. Particolare attenzione sarà dedicata al concetto di povertà inteso come rottura delle relazioni di reciprocità tra gli umani e al contrasto alla società delle disuguaglianze di matrice neoliberista.

Nel corso dell’incontro sarà proiettato infine un video riassuntivo della storia del progetto scientifico-didattico Pedagogia della R-Esistenza, giunto al suo ottavo anno di attività e nato il 23 maggio 2011 nella vecchia Facoltà di Lettere e Filosofia, che ha organizzato, in questo arco temporale e senza denaro pubblico, 102 seminari in ateneo e 23 laboratori esterni alle aule di Arcavacata, toccando tutte le realtà meridionali ad alta densità mafiosa (da Scampia a Palermo, da San Luca alla Piana di Gioia Tauro).

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100° seminario di Pedagogia dell’antimafia, domani la lectio magistralis del procuratore Lupacchini

RENDE (CS) – Si terrà domani, mercoledì 12 dicembre alle ore 14,45 presso l’Aula Solano del cubo 19/B dell’Università della Calabria, il 100° seminario di Pedagogia dell’Antimafia con il procuratore generale della Corte d’Appello di Catanzaro, Dott. Otello Lupacchini. Il magistrato terrà una Lectio Magistralis ai 250 studenti del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione sul tema: “Da Enrico Mattei a Michele Sindona: la democrazia in condominio tra partiti senza fiducia e cittadini senza rilevanza”. È l’affresco di una stagione(1963-1986), in cui, grazie alla resa della politica, dettano legge poteri occulti, bande criminali, servizi segreti, spiriti eversivi.
«Il ritorno del Procuratore Lupacchini nelle nostre aule, dichiara Giancarlo Costabile, per discutere temi scomodi della nostra storia nazionale, dimostra che ci sono settori importanti della Magistratura che non si rassegnano a vivere in un Paese aggredito dalla corruzione e dal malaffare, spesso ostaggio di poteri oscuri e deviati. Il dott. Lupacchini, con la sua storia, è un punto di riferimento per tutte quelle Istituzioni e persone che non vogliono accettare il degrado etico e culturale della nostra democrazia».

 

Lectio Magistralis all’Unical del procuratore aggiunto Calogero Gaetano Paci

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Si terrà domani, martedì 27 novembre, alle ore 14.45 presso l’aula Solano dell’Unical (cubo19/B, ponte carrabile), la Lectio Magistralis del Procuratore Aggiunto della D.D.A  di  Reggio Calabria, Dott. Calogero Gaetano Paci su: “ La Costituzione della Repubblica: tavola di valori per un progetto di società giusta”.

Il Procuratore Paci, che parlerà a 250 studenti di Scienze dell’Educazione, sarà premiato dal Magnifico Rettore dell’Ateneo, Prof. Gino Mirocle Crisci, per la sua costante attività di contrasto alla culture delle mafie e della corruzione.

«Il Procuratore Paci, dichiara Giancarlo Costabile, è uno scienziato del diritto e un magistrato esemplare che si è sempre contraddistinto per condotte ammirevoli sul piano istituzionale e risultati professionali di assoluto valore investigativo. La sua Lectio ci consentirà di studiare con maggiore profondità ermeneutica il concetto di giustizia sociale come nucleo scientifico per la costruzione di una Pedagogia dell’Antimafia.»

All’Unical la Lectio Magistralis del procuratore Otello Lupacchini

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Si terrà martedì 20 novembre alle ore 14.45 presso l’aula Solano (cubo 19/B, ponte carrabile) dell’Università della Calabria la Lectio Magistralis del Dott. Otello Lupacchini, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro, su “Corruzione, mafia e terrorismo, volti demoniaci del neo-liberismo” nell’ambito delle attività del corso universitario di Pedagogia dell’Antimafia.

All’iniziativa parteciperanno 250 studenti del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione. Il Procuratore Generale sarà inoltre premiato dal Magnifico Rettore dell’Unical, Prof. Gino Mirocle Crisci, per la sua costante attività contro le mafie e l’illegalità.

«Il Procuratore Lupacchini — dichiara Giancarlo Costabile del Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia — è un magistrato coraggioso che si è sempre battuto per contrastare la cultura mafiosa e le sue dinamiche di corruzione anche all’interno delle istituzioni del Paese. Il tema oggetto della sua Lectio apre importanti scenari per comprendere l’evoluzione del sistema mafioso, le sue dinamiche di spoliazione della dignità umana attraverso un uso sistemico di meccanismi di corruttela, e soprattutto la sua saldatura organica con l’ideologia del neo-liberismo che ci restituisce la dimensione oramai globale raggiunta dal potere economico della società mafiosa».