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Facciolla, raccolte 5000 firme nella petizione contro il trasferimento del magistrato

COSENZA – Si è conclusa con la consegna agli Organi Costituzionali di competenza la raccolta firme a sostegno della petizione avviata all’indomani della notizia del trasferimento, disposto dal CSM, ad altra sede e funzione del Procuratore Capo di Castrovillari Eugenio Facciolla.

«Abbiamo raccolto oltre 5000 firme sia in formato cartaceo sia online, attraverso il sito charge.com – spiega in una nota la promotrice dell’iniziativa Concetta Tiano -. Non sono tantissime ma nemmeno poche considerando il poco tempo a disposizione». «Quello di cui siamo orgogliosi – si legge ancora nella nota – è che abbiamo avuto consensi dappertutto, anche dall’estero. Tanti i corregionali, per lavoro fuori, che hanno espresso, firmando liberamente, il loro “No” al citato trasferimento. Da Usa, Inghilterra, Svizzera, Tunisia, Germania; molti i calabresi ed i cittadini del resto d’Italia che, firmando, hanno inteso far propria l’ingiustizia che si sta perpetrando ai danni del magistrato Facciolla e della Calabria, terra sempre più martoriata. Hanno manifestato il loro dissenso a questo ennesimo scippo da parte dello Stato, ed espresso anche, perchè no, un gesto di affetto e riconoscenza nei confronti di un Alto Servitore dello Stato, magistrato onesto ed integerrimo che, schivo e lontano dai riflettori, sta affrontando questa situazione in silenzio e con quella signorilità che lo ha sempre contraddistinto.
Forse tutto questo non servirà a nulla, ci sono giochi di potere molto più forti, ma le Istituzioni devono sapere che c’è una gran parte d’Italia che ancora crede ci possa essere un barlume di Giustizia».
«Quello che però ci lascia ancora più basiti – conclude la nota – è che il ministro Bonafede ed il CSM, a fronte dei recenti scandali che hanno investito la magistratura calabrese, non abbiano speso una parola in merito, né preso provvedimenti disciplinari d’urgenza così come invece è stato fatto nei confronti del dr Facciolla per il quale lo stesso Bonafede, eludendo la richiesta di sospensione del provvedimento di trasferimento, ha disposto, il 13 dicembre scorso, il trasferimento immediato a Potenza del Magistrato. Ci troviamo forse di fronte a figli e figliastri???».

La commissione Affari generali esamina gli aspetti tecnici della petizione sulla metro leggera

COSENZA – Si è riunita la Commissione consiliare Affari Generali, presieduta dal consigliere comunale Giuseppe D’Ippolito per avviare la discussione sulla petizione, presentata da alcuni cittadini, relativa alla metro leggera.
La Commissione aveva ricevuto in via formale nei giorni scorsi, dal Presidente del Consiglio comunale Pierluigi Caputo, il testo della petizione affinché l’organismo consiliare ne valutasse propedeuticamente gli aspetti tecnici, prima della discussione in Consiglio comunale. In apertura di seduta il Presidente della Commissione Affari generali, D’Ippolito ha chiesto al segretario generale del Comune, Alfonso Rende, presente alla riunione, di chiarirne gli aspetti tecnici. Il segretario generale ha spiegato che, pur essendo la petizione composta da fogli diversi, nella sostanza le richieste dei cittadini di cui dovrà eventualmente occuparsi il Consiglio comunale non riguardano il riesame dell’intero progetto della metro leggera, ma l’eventuale utilizzazione dei tracciati ferroviari esistenti per effettuare il collegamento rapido con l’Università. Nel corso della seduta è stato fatto rilevare, sempre dal segretario generale del Comune, che delle 3.438 firme raccolte, circa 1.058 appartengono a soggetti non residenti nel Comune di Cosenza e questo potrebbe rendere irricevibile la petizione.
Sono poi intervenuti alcuni consiglieri comunali.
Favorevole alla trattazione direttamente in Consiglio comunale della petizione si è dichiarato il consigliere comunale Enrico Morcavallo che ha sostenuto che «visto che della petizione popolare si è già occupata la conferenza dei capigruppo, la Commissione non è tenuta ad esprimere alcuna valutazione». Non dello stesso avviso il Presidente D’Ippolito che, pur riconoscendo che l’organo competente è il Consiglio comunale, ha rilevato che «da prassi, tutte le proposte di deliberazione del Consiglio, sono sottoposte all’esame preliminare delle commissioni consiliari per acquisirne in parere. Tra l’altro – ha detto ancora D’Ippolito – questa decisione è stata presa proprio dalla conferenza dei capigruppo».
Anche il consigliere comunale Damiano Covelli ha riconosciuto alla Commissione la legittimazione ad occuparsi della petizione, «soprattutto al fine di capirne i contenuti che non appaiono chiari. Le firme- ha sottolineato Covelli – sono state raccolte strumentalmente su un oggetto diverso da quello presentato al Comune». In ogni caso Covelli ha chiesto di portare all’attenzione del Consiglio comunale la petizione nei termini previsti dallo Statuto. Per il consigliere Gisberto Spadafora «la petizione è irricevibile dal punto di vista formale». Contrario alla disamina della richiesta in Consiglio si è dichiarato il consigliere Massimo Lo Gullo, «in quanto – ha precisato – i lavori sono stati già appaltati ed un eventuale ripensamento causerebbe un enorme danno economico per l’Ente». Sulla necessità di pervenire ad una decisione da rendere nota alla cittadinanza si è pronunciata la consigliera Bianca Rende. «Quantunque siano stati riscontrati limiti formali – ha puntualizzato Rende – la volontà politica è di valutare le richieste dei cittadini.” Nel chiudere la seduta, il Presidente D’ippolito ha sottolineato che “comunque ai promotori della petizione sarà fornita una risposta ufficiale e i lavori proseguiranno su tutti gli aspetti preliminari».
Contestualmente, ha trasmesso una nota al Presidente del Consiglio comunale, Pierluigi Caputo.

 

 

Petizione “Acqua pubblica”, riparte la raccolta firme a Rende

RENDE (CS) – Riprende la raccolta firme per la petizione popolare “Acqua pubblica” a Rende. Dopo lo stop “forzato” delle politiche, ci ritroveremo domenica 18 marzo dalle ore 10 alle 13 a via Rossini insieme ai neo eletti del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati: Massimo Misiti, Alessandro Melicchio e Anna Laura Orrico. Sarà l’occasione per incontrare i cittadini e ringraziarli per la fiducia e per l’ottimo risultato elettorale uscito dalle urne rendesi, che si attesta su una percentuale pari al 50,1%.

Si è scelto di ricominciare a raccogliere le firme nella giornata di domenica per dare un segnale forte al sindaco di Rende e al governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio, che sabato 17 ha indetto nuovamente le elezioni di “terzo livello” per scegliere i rappresentanti dell’assemblea dell’autorità idrica regionale. Una furbata, a quanto pare, portata avanti dal presidente della Regione per non far commissariare il settore idrico. Molte voci assicurano infatti che anche questa tornata elettorale salterà per scontri interni tra i sindaci del centro sinistra, in guerra per assicurarsi una poltrona all’interno dell’organismo di governo.

Ricordiamo infine che ad oggi la Calabria è l’unica regione d’Italia a non aver costituito il soggetto unico che si deve occupare del servizio idrico integrato (dall’acqua potabile alla depurazione).

 

 

Petizione sull’alfabetizzazione emotiva, Enza Bruno Bossio: «Presto la legge»

SANTO STEFANO DI ROGLIANO (CS) – Educare alle emozioni argina la violenza e può prevenire fenomeni quali bullismo e femminicidio. E’ quanto affermato questa mattina a Santo Stefano di Rogliano nel corso dell’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale in cui è stata presentata ufficialmente al petizione popolare online sull’alfabetizzazione emotiva “Carmine De Santis”. E’ toccato al sindaco Lucia Nicoletti aprire i lavori dell’incontro svoltosi nella sala consiliare del municipio alla presenza degli studenti di seconda e terza media dell’istituto comprensivo e di autorità civili e militari del territorio. «Una giornata storica – ha detto il primo cittadino- perchè da qui parte una battaglia di civiltà», «La scuola- ha aggiunto la dirigente scolastica Mariella Chiappetta- è pronta e sensibile nel recepire una proposta finalizzata a migliorare la qualità dell’offerta formativa destinata ai ragazzi». La deputata Enza Bruno Bossio ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa e affermato che «la proposta di legge c’è già e non è escluso che possa essere presto approvata. Un testo normativo che risponde – ha aggiunto- alle mutate sensibilità sociali nel rispetto dei diritti di ogni persona». La petizione nasce dal libro “ Chi sono gli angeli” scritto dalla psichiatra forense Patrizia Nicotera la quale,colloquiando con giovani e adulti, ha spiegato come riconoscere le emozioni “osservando il nostro corpo” poi rivolgendosi soprattutto agli educatori ha ribadito la necessità della formazione sull’emotività per sostenere gli studenti nel percorso di crescita. L’iniziativa si è chiusa con la lettura da parte dell’Ing. Francesco De Santis di una poesia scritta da Carmine De Santis, il figlio prematuramente scomparso a cui è intitolata la petizione che a Santo Stefano di Rogliano tutti hanno già firmato.

 

Unical, petizione pro navetta raccoglie 4000 firme

RENDE (CS) – È terminata la raccolta firme proposta dall’associazione studentesca Università Futura, impegnata da circa due settimane in una forte battaglia di sensibilizzazione e informazione circa la problematica relativa alla sospensione del servizio navetta. «Pur consapevoli che è necessario affrontare la problematica in altre sedi – spiegano da Università futura in una ora – l’associazione si è mobilitata fin da subito in questa iniziativa, con l’intento di sensibilizzare il Consiglio D’Amministrazione ed il Magnifico Rettore, affinchè si dia subito atto della recente sentenza del TAR Calabria e si riattivi la procedura per affidare il Servizio. L’iniziativa è andata oltre ogni previsione, infatti migliaia sono gli studenti che hanno risposto sottoscrivendola: circa 4000».

La petizione è stata quindi sottoposta all’attenzione del Consiglio di Amministrazione, tramite un’interrogazione del rappresentante di UF Domenico Tulino, che oltre a rimarcare l’importanza di questo servizio, tra i più apprezzati dalla comunità accademica, ha chiesto massima celerità all’amministrazione centrale affinchè vengano subito predisposte le azioni necessarie utili a far ripartire il bus navetta. «Il rischio – si legge ancora nella nota – è quello, appunto, di un ritardo dovuto alle controversie legali ormai note a tutti e che temporaneamente bloccano il servizio. Alla luce di ciò, l’obbiettivo della petizione era quello di far capire al Magnifico Rettore ed al Consiglio di Amministrazione che è quanto mai necessario dare fin da subito un input alle strutture competenti al fine di predisporne il ripristino, non automatico come erroneamente riportato da altri movimenti studenteschi e smentito proprio nell’ultimo CDA. Rimarremo sempre vigili su tale situazione e sul rispetto dei nostri diritti».

Cittadini in piazza per firmare la petizione contro la Metropolitana Leggera

Cosenza ( Cs) – Si fa sempre più acceso il dibattito sulla metropolitana leggera Cosenza – Rende – Unical. Venerdì 26 febbraio, a partire dalle ore 17.00 in piazza XI Settembre sarà possibile firmare una petizione popolare promossa una libera associazione di cittadini che dice NO alla realizzazione della metropolitana leggera. “Noi cittadini e cittadine – si legge in una nota-  riteniamo che il progetto di realizzazione della Metropolitana Leggera Cosenza – Rende si configuri come economicamente ed ambientalmente insostenibile. Infatti, considerata la dimensione demografica dell’area urbana (120.000 residenti circa), la previsione formulata nel business plan, concernente la presenza di un volume d’utenza pari a 40.000 utenti/giorno con un flusso di circa 2.500 passeggeri nell’ora di punta, appare palesemente irrealistica ed irrealizzabile.Infatti, l’iperdimensionamento della domanda potenziale ha di fatto falsato la dimensione complessiva dei valori finanziari del progetto determinando un eccesso nella stima dei costi di esercizio e della relativa manutenzione annuale. Basti qui considerare che, nella letteratura specialistica prevalente, la fattibilità economica ed imprenditoriale di una linea tram si giustifica solo per livelli di domanda reale compresi all’interno di un range d’utenza pari a 100- 200mila passeggeri/giorno e per flussi orari di 5.000-10.000 passeggeri.La scarsa domanda di traffico che, viceversa, appare configurabile rispetto al bacino d’utenza dell’area urbana in oggetto, si tradurrà in un dimensionamento dell’offerta necessariamente contenuto sia in termini di numero veicoli necessari che di frequenza delle corse determinando, in parallelo, una minore attrattività per l’utenza. D’altra parte, per garantire prestazioni più sostenute occorrerebbero maggiori investimenti sul parco rotabile e maggiori costi di gestione, non coerenti però con la modesta domanda attesa. 

 

 

Il gruppo Giovani Geracesi per Gerace: contro il Sindaco Varacalli per aver invitato Salvini a Gerace

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Gerace

Caro signor Sindaco,

è proprio vero che per un po’ di notorietà esclusivamente personale ci si vende l’anima al diavolo o meglio l’anima della Città che si amministra e dei suoi concittadini. È questo l’unico significato che ha il suo invito al signor Salvini (che di pregiatissimo ed onorevole ha ben poco).

Gerace non merita l’onta di ospitare un razzista, un signore che sino a poco tempo fa insultava in modo ignobile, becero, ignorante il popolo napoletano; i cui compagni di partito definivano la Calabria ed i suoi abitanti come il cancro di questo paese, il Sud intero come una fogna da derattizzare, un territorio di nullafacenti, malandrini, azzeccagarbugli, parassiti, scimmie e mafiosi. Tutti. Puro razzismo di stampo nazi-fascio-leghista.

Lei crede di far parte di queste definizioni? Oppure lo crede di Gerace e dei suoi cittadini?

Sono ancora freschi i festeggiamenti per la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e Lei già ne ha dimenticato i princìpi? Provo a ricordarglieli: estratto da sito del Touring Club Italiano “Valori ed obiettivi: conoscere Paesi e culture, diffondendo uno spirito di reciproca comprensione e rispetto fra i popoli”: Salvini cosa ne sa di ciò?

La sua, signor Sindaco, è una mancanza di rispetto verso i suoi concittadini, è un’offesa a Gerace, alla Calabria, al Sud, a tutti quelli che ogni santo giorno che Dio manda in terra combatte contro questo tipo di razzismo, un insulto all’esercito di cittadini meridionali e non che lavorano, si impegnano, sudano e sempre più spesso si trovano a dover affrontare anche lo Stato per rendere un posto migliore tutto il Sud. Terra dimenticata da chi ci governa da troppo tempo.

Mi creda, è uno sforzo immane darmi come unica giustificazione per queste sue dimenticanze, che Lei si sia abituato al “voltagabbanismo” che va tanto di moda nel mondo della politica. Mi ricordo continuamente che “Il perdono è una predisposizione dell’animo virtuoso” ma ciò non vuol dire dimenticare. Io no. Io non posso dimenticare gli insulti. Io non posso dimenticare chi del nostro territorio vuol far terra bruciata. Io non posso dimenticare chi continua a trafugare continuamente le risorse basilari per pareggiare il divario di infrastrutture con il nord, tanto caro a Salvini (ricorda “Prima il Nord!”? Son passati solo 18 mesi). Io non posso dimenticare i tanti cittadini del nord che combattono questo razzismo di bassa lega. Io non posso dimenticare chi difende ogni giorno il nostro territorio. Io non posso dimenticare Gerace

 

Rappresentanza del gruppo politico “Giovani Geracesi per Gerace”

(Domenico Minniti, Giuseppe Minniti, Anselmo Scaramuzzino, Carmelo femia)

Grimaldi dice no a Maria Cristina di Savoia

GRIMALDI (CS) – Una petizione con oltre 500 firme per esprimere il dissenso contro l’intitolazione della piazza antistante l’ex convento di S. Antonio di Grimaldi a Maria Cristina di Savoia. “I sottoscritti cittadini – è scritto nella istanza – si sarebbero aspettati che la piazzetta fosse Grimaldiintitolata o al fondatore del complesso conventuale Fra’ Desiderio Saccomanno o alle benemerite Elisa Giardino e Antonietta Comi, che si sono prese cura di tanti sventurati, accolti e assistiti nell’ospizio S. Antonio, istituito nei locali adiacenti alla chiesa: scelte parimenti rispettose del comune sentire, poco attratto, viceversa, da una sconosciutissima Maria Cristina di Savoia, estranea a ogni memoria locale orale e scritta”. La decisione di dare questo nome alla piazza è stata presa nell’aprile del 2014 dalla precedente amministrazione comunale che ha accolto la richiesta del Comitato Mileti nato per la valorizzazione della storia e delle tradizioni grimaldesi. Ai firmatari della petizione questo non va giù perché – affermano – l’identità grimaldese è data dai cittadini illustri del paese e non da altri.  Si attendono sviluppi in merito: le firme raccolte sono rappresentative di quasi tutto il paese.

 

Petizione europea contro il progetto di trivellazioni nello ionio

AMENDOLARA (Cs) – No alle trivellazioni sullo ionio, il Consiglio Regionale non ha avuto dubbi nel ribadire la totale contrarietà. Da gennaio dobbiamo però riprendere con urgenza e determinazione questa battaglia di civiltà perché il silenzio non è dalla nostra parte. Il Parlamento, nel silenzio, non valuta la nostra proposta di legge. A partire dai primi giorni del 2014 continuerò dunque a stimolare sia la commissione regionale sia la delegazione parlamentare calabrese: ci devono spiegare il motivo per cui la nostra proposta di legge non è stata presa in nessuna considerazione.

È questo l’impegno dichiarato da Gianluca GALLO, presidente della quarta commissione regionale ambiente, intervenuto, nella serata di ieri (venerdì 20) nella sala del consiglio comunale di Amendolara, alla manifestazione pubblica di avvio della raccolta firme per la petizione europea contro il progetto di trivellazioni nel mar ionio. – Il Comune di AMENDOLARA, come annunciato, ha fatto propria la proposta avanzata e illustrata proprio nel Paese della Secca, nel corso di un’ennesima iniziativa No Triv lo scorso ottobre, dall’eurodeputato Aldo PATRICIELLO.

Ospite e testimonial d’eccezione di questa protesta che vede AMENDOLARA e l’alto ionio in prima fila da oltre un anno è stato lo scrittore Pino APRILE, giornalista e autore, tra gli altri, dei famosi “Terroni”, Giù al sud”, “Mai più terroni” e l’ultimo “IL SUD PUZZA” presentato ieri sera.

Nella gremita e bella Sala Consiliare “Sassone”, al dibattito moderato da Lenin MONTESANTO, erano presenti anche l’assessore all’ambiente del comune di Corigliano Marisa CHIURCO, l’assessore agli affari generali del Comune di Rossano Rodolfo ALFIERI, il vicesindaco di Policoro Enrico BIANCO, Felice SANTARCANGELO presidente del Comitato NO TRIV, Giancarlo COSTABILE docente della facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università della Calabria (citato anche nel libro di Pino APRILE) e le associazioni cittadine “MAIEUTICA”, “DIAMOCI UNA MANO” e “BLU RESCUE” che, qualche giorno fa ha ricevuto dal Primo Cittadino una targa di riconoscimento per l’impegno profuso nei giorni dell’allerta meteo di dicembre.
La terra dei fuochi non insegna niente? – ha esordito il Sindaco Antonello CIMINELLI. Questa è una battaglia che va combattuta attraverso la sensibilizzazione diffusa e costante. Se l’azione da noi intrapresa ha determinato la costituzione di un comitato No Triv anche in Salento vuole dire che stiamo percorrendo la giusta via. Ma dobbiamo essere più incisivi. L’allerta è massima. Il nostro non è un No per combattere una battaglia idealista. Il cosiddetto “rischio zero” che le compagnie petrolifere vogliono farci bere resta una balla colossale. Nessuno – ha chiosato – può tirarsi indietro: il futuro del nostro territorio, di tutto l’arco ionico, dipenderà dalla consapevolezza, dalla capacità e dalla passione che sapremo tirare fuori per opporci, senza inerzie o indifferenze, a questo scellerato progetto di distruzione definitiva delle nostre risorse naturali e identitarie, così come accaduto in tante altre parti d’Italia e come Pino APRILE denuncia e documenta nel suo libro.

Ha ragione CIMINELLI – ha aggiunto GALLO – quando si chiede come sia stato possibile che dal Golfo di Venezia sia scomparso il progetto delle trivellazioni e sia invece apparso alle nostre latitudini. Perché? Dobbiamo reagire e con forza. Alcuni studi – ha concluso – dicono che la Calabria nel 2065 avrà non più quasi 2 milioni di abitanti ma 1400 mila e quasi tutti saranno vecchi. Contro questa previsione dobbiamo costruire oggi le ragioni del nostro riscatto e di quello di tutto il Mezzogiorno.