Archivi tag: polizia

Controllo del territorio, arresti e denunce da parte della Polizia

COSENZA – Continuano i mirati servizi di controllo del territorio disposti dal Questore della Provincia di Cosenza, per la prevenzione e la repressione dei reati predatori a cura del personale della Polizia di Stato.

Nella trascorsa giornata, personale della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. Corigliano-Rossano, a seguito della segnalazione di un cittadino, ha tratto in arresto in flagranza del reato di furto aggravato, due cittadini extracomunitari.

In particolare nella tarda mattinata, personale della Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. Corigliano-Rossano, veniva contattato da un cittadino residente in quel Comune, il quale denunciava la presenza furtiva di alcune persone all’interno di una sua abitazione sita in campagna.

Il personale operante giungeva immediatamente sul posto e sorprendeva all’interno di detta abitazione, due persone, poi identificate per M. A. nato in Marocco cl.63 e E. H. nato in Marocco cl.84, nel mentre, dopo aver divelto la porta d’ingresso, stavano asportando alcuni infissi ed alcuni attrezzi da lavoro.

Visti gli elementi di reità raccolti, i due cittadini marocchini venivano tratti in arresto in flagranza del reato di furto aggravato.

Le attività d’indagine continuano su altri analoghi furti perpetrati con le stesse modalità nei giorni scorsi, in altre abitazioni della zona.

Sempre nella giornata di ieri personale dell’U.P.G.S.P. della Questura di Cosenza ha effettuato controlli del territorio nel corso dei quali due persone: R.M. di anni 57 e D.E.R. di anni 53, sono stati arrestati, il primo per inosservanza agli obblighi di legge relativi alla sua sottoposizione alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale ed il secondo – già sottoposto agli arresti domiciliari – per evasione.

Si indicano di seguito alcuni dati relativi ai citati controlli effettuati unitamente a personale  del Reparto Prevenzione Crimine Calabria Sett.le e unità cinofile della Questura di Vibo Valentia:

  1. 5 posti di controllo in area urbana;
  2. 2 arresti per violazione degli obblighi di legge;
  3. 1 persona denunciata in stato di libertà;
  4. 280 persone controllate ed identificate;

nr: 123 veicoli controllati;

  1. 13 perquisizioni effettuate;
  2. 2 persone segnalate per consumo di sostanze stupefacenti;
  3. 90 persone controllate perché sottoposte agli obblighi di legge;
  4. 1 veicoli rinvenuti.

 

Franco Gabrielli in Calabria, «Sport e legalità per contrastare la ‘ndrangheta»

REGGIO CALABRIA -È stata inaugurata a Catanzaro la Sezione giovanile del gruppo Fiamme oro specialità judo della Questura. Presente il capo della Polizia Franco Gabrielli, accompagnato dal questore Amalia Di Ruocco, dal prefetto Francesca Ferrandino e dal procuratore vicario Vincenzo Capomolla.

«Così come in medicina – ha detto Gabrielli – c’è la chirurgia necessaria per estirpare i tumori, esiste la medicina preventiva. Allora è importante che la Polizia faccia prevenzione stando sul territorio, andando nelle scuole. E un altro strumento importante è lo sport. Stiamo aprendo in tutta Italia i gruppi giovanili con una particolare attenzione per quei luoghi in cui è importante aggregare i giovani e avvicinarli alle Istituzioni non soltanto dall’alto di una cattedra ma dando l’esempio, utilizzando lo strumento dello sport che, se vissuto nei suoi valori originali, è uno straordinario strumento di riaffermazione della legalità, del rispetto degli altri, delle regole».

Il capo della polizia ha annunciato l’arrivo alla questura di Catanzaro di cento nuovi agenti. «Abbiamo rideterminato gli organici della Polizia di Stato in Italia. Ho voluto mantenere la Questura di Catanzaro in prima fascia – ha detto Gabrielli – che credo necessiti in questa realtà e perciò avrà un incremento di un centinaio di uomini. È una sfida. Questo è un territorio difficile, complicato, la ‘ndrangheta è la criminalità più pervasiva a livello mondiale». Ad annunciarlo è stato lo stesso capo della polizia Franco Gabrielli ieri Catanzaro.

Fonte e foto Ansa

Minacce e soprusi alla ex, arrestato un trentenne

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – La polizia di Stato ha arrestato a Villa San Giovanni un uomo di trent’anni con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, danneggiamento e minaccia nei confronti dell’ex fidanzata. L’arresto dell’uomo è stato fatto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Reggio.

L’uomo, in carcere per altri reati, secondo quanto emerso dalle indagini, è responsabile di diversi atti persecutori nei confronti della donna, 44enne, cui era rimasto legato sentimentalmente per circa 9 mesi. A denunciare quanto stava accadendo è stata la donna spinta anche dalla necessità di proteggere un figlio avuto da una precedente relazione.

L’uomo si era impossessato delle credenziali di accesso ai social della donna per leggere le sue conversazioni imponendole di cambiare utenza telefonica e costringendola, perfino, a lasciare il posto di lavoro. Inoltre ha minacciato anche l’ex convivente della donna e i suoi colleghi di lavoro.

Sparatoria Fondo Gesù, blitz in corso, arrestate nove persone

CROTONE –  Una vasta operazione della polizia è in corso dalle prime ore dell’alba di oggi a Crotone a seguito della sparatoria avvenuta lo scorso 9 di gennaio nel Quartiere di Fondo Gesù.

Il blitz, denominato “Ora di Punta”, sta portando all’arresto di numerose persone, di queste 9 in carcere. Tra gli indagati ci sono soggetti accusati anche di tentato omicidio e detenzione illegale di armi.

Lo scorso 9 di gennaio all’ora di punta, lo ricordiamo, furono esplosi dei colpi di arma da fuoco nella centrale Via Di Vittorio, senza provocare, fortunatamente alcun ferito. Già lo scorso 23 di gennaio erano state arrestate altre persone ritenute coinvolte nella sparatoria, ma gli inquirenti, in quell’occasione avevano lasciato intendere che le indagini sarebbero proseguite al fine di scovare altri affiliati

I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza che si terrà in Questura alle 11 alla presenza del Questore e del Procuratore Capo di Crotone.

Spaccio di droga e furto di energia elettrica, blitz interforze a Lamezia

LAMEZIA TERME (CZ)- Blitz interforze di carabinieri, polizia e guardia di finanza nel quartiere “Ciampa di cavallo” di Lamezia Terme. Cinque persone sono state arrestate, due per detenzione e spaccio di droga e tre per furto di energia elettrica, nell’ambito dei controlli che hanno visto impegnato personale di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Reparti cinofili, Reparto Mobile di Reggio Calabria, Reparto Prevenzione Crimine di Cosenza e Siderno, Vigili del Fuoco e, per le verifiche degli allacci abusivi alla rete dei servizi forniture, tecnici dell’Enel e di Multiservizi.

In tutto 35 le perquisizioni domiciliari effettuate all’interno dell’insediamento dove sono stati realizzati anche manufatti abusivi.
All’interno di un intercapedine, in una costruzione del quartiere, sono stati trovati e sequestrati 200 grammi tra eroina e cocaina, varie sostanze da taglio, alcuni bilancini di precisione e circa seimila euro in banconote di vario taglio nascoste insieme agli stupefacenti.

Fonte e foto Ansa

Maltratta la moglie e la caccia di casa con la figlioletta, arrestato

LAMEZIA TERME (Cz) – Un 32enne di origine marocchina è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia dagli agenti del Commissariato di Lamezia Terme della Polizia di Stato.

L’uomo ha aggredito la moglie, poi l’ha cacciata di casa insieme alla figlia di appena 11 mesi.

Gli agenti sono intervenuti dopo una richiesta di soccorso ed hanno trovato la donna, anche lei di origine marocchina, con la figlia in braccio, al freddo, riparata sotto la tettoia di un supermercato. Soccorse da un’ambulanza, sono così state portate in ospedale. Gli agenti hanno invece trovato l’uomo nella sua casa che dormiva, e avvertito un forte odore di alcool.

Applicando il protocollo operativo Eva, predisposto dalla Polizia a tutela delle vittime di violenze familiari, l’uomo è stato arrestato.

Gli agenti hanno infatti accertato che la donna aveva più volte denunciato i comportamenti violenti dell’uomo che in passato l’aveva anche minacciata con una mannaia e le aveva rotto il naso con un pugno.
   

Spacciava droga nella sua abitazione, arrestato 31enne cosentino

COSENZA – La Polizia di Stato continua nella sua azione di incessante prevenzione e lotta al fenomeno della criminalità in tutta la Provincia di Cosenza. Il contrasto ai reati, quali lo spaccio di sostanze stupefacenti, con controlli straordinari del territorio mirati, continua costantemente a dare i suoi risultati.

Nella giornata di ieri, nell’ambito dei predisposti servizi di Focus ‘Ndrangheta, personale dell’UPGSP, unitamente al Reparto Prevenzione Crimine Calabria Settentrionale, ha tratto in arresto C.A. di anni 31, già noto alle forze di polizia per reati specifici, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

In particolare durante i citati servizi effettuati nella zona “San Vito” di Cosenza, il personale operante ha notato un sospettoso via vai di persone nei pressi di una abitazione della zona.

Insospettitisi dal fatto che alla vista degli agenti le predette persone si dileguavano, gli agenti  hanno proceduto ad effettuare una perquisizione presso il domicilio dell’arrestato nel corso della quale è stato rinvenuto un quantitativo di sostanze stupefacenti pari a circa 50 grammi di cocaina e circa 40 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e tutto l’occorrente per effettuare il confezionamento delle dosi da immettere sul mercato. C.A. è stato pertanto, tratto in arresto per il reato sopra menzionato.

NEI GIORNI SCORSI REVOCATA AUTORIZZAZIONE AL TITOLARE DI UN’AGENZIA INVESTIGATIVA

 

Nell’ambito di tali servizi nei giorni scorsi si è proceduto a notificare il decreto di revoca di un’autorizzazione nei confronti del titolare di un’agenzia investigativa della Provincia. Dopo attenta e scrupolosa attività di controllo effettuata da parte di personale della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Cosenza sono state, infatti, riscontrate numerose irregolarità amministrative, gestionali e tecnico organizzative che hanno portato all’emanazione del citato provvedimento.

 

 

 

 

Era ai domiciliari ma gli agenti lo sorprendono a passeggiare, arrestato

COSENZA – Nella giornata di ieri personale dell’U.P.G.S.P., Squadra Volante, ha tratto in arresto D. R. di anni 53 per il reato di evasione dagli arresti domiciliari.

L’uomo è stato individuato dagli agenti mentre passeggiava in una strada di Cosenza. Una volta fermato, è stato possibile verificare che non risultava autorizzato dalle Autorità competenti ad allontanarsi dal proprio domicilio e pertanto veniva arrestato.  

Paura a Crotone, spari contro attività commerciale e auto in sosta

CROTONE – Attimi di paura nella tarda mattinata a Crotone. Quindici colpi di arma da fuoco, otto di pistola e sette di fucile, sono stati sparati da persone non identificate contro alcune auto in sosta e l’esterno di un esercizio commerciale. A sparare sono state due persone scese da un’auto guidata da una terza.

Fortunatamente non ci sono stati feriti.

La zona in cui sono stati sparati i colpi d’arma da fuoco si trova nelle vicinanze dell’autostazione dei bus, dove si trovavano molti studenti appena usciti da scuola, alcuni dei quali si sono rifugiati in una pasticceria.

La polizia di Stato sta cercando di ricostruire l’esatta dinamica di quanto é accaduto.

Tra le ipotesi che vengono prese in considerazione c’é quella di un agguato contro qualcuno non andato a segno perché la vittima predestinata é riuscita a fuggire.

Smantellato giro di prostituzione nel cosentino, sette indagati

RENDE (CS) – All’alba di oggi, al culmine di articolate indagini, la Squadra Mobile della Questura di Cosenza, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine “Calabria Settentrionale”, ha dato esecuzione ad un’Ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa in data 28.12.2018 dal G.I.P. presso il locale Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, guidata dal Procuratore Capo dr. Mario Spagnuolo, a carico di nr. 7 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei delitti di cui all’art. 3/2° e 8° e art. 4/7° L. n. 75/1958 (favoreggiamento e sfruttamento aggravato della prostituzione).

  1. A.L., di anni 52, di Zumpano (CS);
  2. A.A.S.P.,di anni 43, cittadina brasiliana, residente a Montalto Uffugo (CS);
  3. D.B., di anni 42, di Rende (CS);
  4. F.C., di anni 45, di Montalto Uffugo;
  5. J.E.H.H., di anni 42, cittadina ecuadoregna, domiciliata a Rende (CS);
  6. I.G., di anni 25, cittadino rumeno;
  7. D.N.T., di anni 26, cittadino rumeno.

 

Per i primi quattro soggetti il G.I.P. ha disposto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre per i restanti la misura dell’obbligo di presentazione alla p.g..

In particolare, le investigazioni, avviate nel maggio 2017 e poi sviluppatesi con ampio ricorso di presìdi tecnologici, hanno consentito di delineare quella che ormai è la modalità di offerta del meretricio a pagamento, ovvero la prestazione sessuale a pagamento offerta tramite siti web, mediante annunci di carattere erotico o pornografico – che i provider (prevalentemente “bakekaincontri” e escortitalia”) suddividono opportunamente per provincia di inserzione – che propongono incontri sessuali concordabili prettamente mediante utenze telefoniche cellulari per poi essere consumati presso appartamenti all’uopo “locati” dagli inserzionisti.

Le fotografie ed i testi contenuti negli annunci risultano essere espliciti poiché i protagonisti mettono in evidenza i corpi nudi e soprattutto le parti intime. In genere l’inserzionista durante il contatto telefonico indica all’interlocutore il posto dove raggiungerlo, che nell’annuncio è solo genericamente indicato, ed il costo della prestazione può variare a seconda delle esigenze del cliente.

Il luogo corrisponde solitamente ad un appartamento nel quale esercitano il meretricio uno o più soggetti.

Tali modalità organizzative hanno quindi evidentemente comportato il proliferare di figure che compiono un’attività che può essere definita “servente” e che ha come scopo ultimo quello di agevolare in tutto e per tutto la buona riuscita degli incontri tra clienti e prostitute. Di contro i favoreggiatori traggono un cospicuo vantaggio economico con la consapevolezza che i proventi ottenuti derivano dall’altrui meretricio. L’attività più remunerativa e più importante è sicuramente quella di reperire le abitazioni in cui ospitare gli individui dediti alla prostituzione. I proprietari degli alloggi, com’è stato riscontrato in questa indagine, non sempre sono a conoscenza di ciò che avviene all’interno di quelle mura e questo è dovuto al fatto che i medesimi locatori abitano a diversi chilometri di distanza dal luogo in cui, per investimento finanziario, hanno deciso di acquistare gli immobili.

In alcuni casi, per gli appartamenti dati in locazione vi è un regolare contratto di affitto registrato presso l’Agenzia delle Entrate, talvolta da parte dell’agenzia immobiliare che ne ha curato la stipula ovvero direttamente dal padrone dell’appartamento.

Gli “affittuari ufficiali”, invece, sono dei prestanome quasi sempre di nazionalità extracomunitaria, anche loro dediti al turpe commercio sessuale che generalmente si spostano con cadenza settimanale di città in città.Le strutture abitative in esame, quindi, sono ad uso di donne che chiedono di “lavorare” per un determinato periodo in quella precisa località pagando la somma procapite di 50 euro al giorno a colui che gestisce tali dimore. La complessa attività investigativa, svolta con presidi tecnici (intercettazioni telefoniche e attività di videosorveglianza), e le fonti di prova acquisite, hanno cristallizzato la sussistenza della gravità indiziaria in ordine alla ipotesi di reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Le indagini hanno dimostrato che (a partire dal luglio 2015 con condotta in atto) gli odierni indagati favorivano e sfruttavano, anche in tempi diversi, numerose persone dedite alla prostituzione prevalentemente di origine straniera (perlopiù sudamericana o rumena), attraverso la sistematica collocazione delle meretrici in appartamenti ubicati nel comune di Rende (CS) nelle disponibilità degli indagati.

Uno dei soggetti destinatari di misura cautelare – secondo le indagini – fungeva, dietro compenso, da “tassista tuttofare” delle prostitute, accompagnandole presso i luoghi nelle quali hanno esercitato il meretricio, e giacché si adoperava per fornire loro oggetti necessari alla consumazione dei rapporti sessuali a pagamento.  Una donna, oltre ad esercitare ella stessa il meretricio, si adoperava attivamente a reclutare altre donne da avviare alla prostituzione. Sempre secondo le indagini, nell’ottobre 2017 altri indagati favorivano la prostituzione di donne rumene alla quale un altro indagato aveva locato un appartamento ubicato in Rende.