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Catturato a Roma il presunto boss Pantaleone Mancuso

ROMA – Catturato a Roma, nelle vicinanze di Piazza Re di Roma Pantaleone Mancuso, 58 anni, irreperibile dallo scorso mese di ottobre. E’ stato trovato dalla polizia in una sala bingo.

Mancuso era stato arrestato al confine tra il Brasile e l’Argentina nel 2014, ma fu poi estradato in Italia. Tre anni dopo era nuovamente scomparso e successivamente rintracciato nel vibonese.

Era stato sottoposto alla sorveglianza speciale e, nonostante questo si trovava nella capitale. Il presunto boss Mancuso è in attesa della decisione della Cassazione relativamente al processo “Genesi”, in cui gli si contesta l’associazione mafiosa. E’ imputato in appello per tentato omicidio nei confronti di una zia e di un cugino, avvenuto a Nicotera nel 2008. Il figlio Emanuele è uno dei maggiori esponenti della famiglia Mancuso dei Linbadi, primo membro della famiglia a decidere di voler collaborare con la giustizia.

Fonte Foto Cn24.it

 

 

 

 

Arrestato Ciro Russo, bloccato nei pressi di una pizzeria

REGGIO CALABRIA – E’  stato arrestato ieri sera a Reggio Calabria dalla Polizia Ciro Russo, di 42 anni, l’uomo di Ercolano (Napoli) che ieri aveva tentato di uccidere la moglie, Maria Antonietta Rositani, anche lei 42enne, dandole fuoco, dopo averle cosparso addosso del liquido infiammabile, mentre la donna era in auto.

Russo è stato bloccato nei pressi di una pizzeria dagli agenti della Squadra Mobile reggina e del Servizio centrale operativo.

Cosenza, abusi sessuali su una tredicenne figlia della convivente, arrestato

COSENZA -Nella giornata di ieri, personale della Squadra Mobile della Questura ha eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa nella stessa data dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, diretta dal Procuratore Capo dott. Mario Spagnuolo, nei confronti di A.D.E. di anni 68, pensionato, di Cosenza, ritenuto responsabile del reato, continuato, di violenza sessuale nei confronti di minore infraquattordicenne.

La misura cautelare trae origine dalla denuncia sporta in Questura nei giorni scorsi da una donna la quale aveva segnalato che la figlia tredicenne le aveva confidato di subire da tempo molestie e violenze sessuali da parte dell’uomo sopra citato, suo convivente.

In particolare le indagini condotte dal personale della 3^ Sezione – Reati contro la persona e in danno di minori della Squadra Mobile hanno accertato che l’uomo, per un arco temporale di quasi due anni, aveva ripetutamente costretto la ragazzina, fin da quando questa aveva 11 anni, dietro percosse e ripetute minacce, a subire atti sessuali di vario genere, generando nella ragazzina uno stato di assoluta soggiogazione.

L’aguzzino, inoltre, dopo che la sua convivente era venuta a conoscenza delle violenze sessuali nei confronti della figlia minore e aveva perciò deciso di allontanarsi da lui, ha posto in essere una serie di reiterate minacce di morte anche nei confronti della madre finalizzate a atterrire lei e la figlia al fine di impedire che potessero sporgere denuncia presso le Autorità.

Ciò malgrado la donna, in questo rassicurata da dalla professionalità degli uomini della 3^ Sezione della Squadra Mobile, ha deciso di denunciare l’accaduto in Questura.

L’uomo dopo le formalità di rito è stato rinchiuso presso la locale casa circondariale.

 

 

 

 

Evade dai domiciliari e dà fuoco alla ex moglie. Ricercato dalla polizia

REGGIO CALABRIA – Un pregiudicato originario di Ercolano (Napoli), di cui non sono state rese le generalità, ha incendiato l’auto dentro cui si trovava la sua ex moglie.

L’episodio si è verificato nella zona sud di Reggio Calabria, nei pressi del liceo artistico ‘Frangipane’, poco dopo le 9, di fronte a numerosi studenti. La donna ha riportato gravi ustioni ma non sarebbe in pericolo di vita. Secondo quanto reso noto dalla polizia di Stato, il pregiudicato si sarebbe avvicinato alla vettura della ex consorte.

La donna ha tentato di fuggire ma, nella concitazione del momento, è finita con l’auto contro un muro. L’uomo, a quel punto, ha gettato liquido infiammabile all’interno del mezzo ed ha appiccato il fuoco, dandosi poi alla fuga. Subito soccorsa dai numerosi presenti, la donna è stata portata agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria con gravi ustioni. L’uomo è attivamente ricercato.

Crotone, omicidio nella notte in pieno centro, freddato un 54enne

CROTONE – Omicidio nella notte a Crotone, lungo Viale Regina Margherita, a pochi metri da Piazza Pitagora. Era passata da poco la mezzanotte, quando di fronte un noto locale sono stati sparati pare sette proiettili che hanno colpito a morte un 54enne, Stefano D’Arca, con precedenti penali.

Sul posto sono immediatamente giunti gli uomini della volante della questura e D’Arca, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato freddato con una pistola calibro 7.65.

Secondo alcune frammentarie testimonianze da parte di alcuni residenti, pare che nei pressi del locale dove è poi avvenuto l’omicidio, ci sia stata prima una lite e la polizia avrebbe già fermato il padre del titolare del locale.

Immagini di repertorio

 

 

Sequestro di persona e tentata estorsione, arresti nel reggino

REGGIO CALABRIA, Sette persone sono state a Reggio Calabriqa nell’ambito di un’operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Dda con l’accusa, a vario titolo, di sequestro di persona e tentata estorsione, reati aggravati dalle modalità mafiose. L’indagine condotta dalla Squadra mobile ha fatto emergere un sequestro di persona messo in atto allo scopo di costringere la vittima a pagare il “pizzo”. I fatti risalgono al 30 dicembre scorso. Vittima é stato l’esercente di una pizzeria, sequestrato poco dopo che era uscito dal suo locale insieme alla convivente. L’uomo, sotto la minaccia delle armi, é stato prelevato con la forza, caricato su una vettura e tenuto in ostaggio per alcune ore. Poi é stato rilasciato con la condizione che avrebbe provveduto a sborsare in tempi brevi una somma di denaro. Il piano é però saltato grazie ad una segnalazione della convivente della vittima. Eseguite diverse perquisizioni domiciliari. I sette arrestati, tra l’altro, sarebbero contigui ad ambienti della ‘ndrangheta.

Ruba il portafoglio a cliente di un supermercato, arrestata 33enne

CORIGLIANO- ROSSANO (CS) – La Polizia di Stato continua nella sua azione di prevenzione e repressione dei reati nel territorio di Corigliano-Rossano, con servizi straordinari di controllo del territorio voluti dal Questore delle Provincia di Cosenza.

Nella serata di ieri, in area Rossano di Corigliano-Rossano, personale della Polizia di Stato, ha tratto in arresto in flagranza del reato furto aggravato, E. V. cl. 86.

Nello specifico il personale della Squadra Volante, è giunta  presso un supermercato dell’area Rossano, per il furto di un portafoglio ad una cliente. Nell’immediatezza, gli operatori sentite le prime descrizioni e visionate le telecamere di videosorveglianza, ne hanno individuato l’autore e diramato le ricerche ad un’altra volante che perlustrava le possibili vie di fuga utilizzate dell’autore.

Proprio a pochi isolati di distanza, infatti, gli operatori della Squadra Volante hanno individuatol’autrice del furto con ancora addosso la refurtiva occultata nella propria borsa.

I beni oggetto di furto venivano consegnati all’avente diritto e, visti gli elementi di reità raccolti, è stato notiziato il PM di turno presso la Procura della Repubblica di Castrovillari dell’avvenuto arresto.

Il corpo senza vita di una donna trovato in un vagone

REGGIO CALABRIA – Il cadavere di una donna è stato scoperto all’interno di un vagone nei pressi del deposito ferroviario di Calamizzi, vicino la stazione di Reggio Centrale di Reggio Calabria.

Secondo una prima sommaria ricostruzione si tratterebbe di una donna, ultra sessantenne di origini polacche che da qualche tempo dimorava nelle vicinanze della stazione.

Il ritrovamento è avvenuto la scorsa notte. Sul posto immediato l’intervento del personale del 118, della Polizia e della Scientifica. Pare che la morte sia avvenuta per cause naturali. La salma adesso è a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’autopsia. 

 

 

 

Omicidio Fiorillo, svolta nelle indagini, legato forse a vendetta per pedofilia

VIBO VALENTIA – Potrebbe essere stato legato ad una vendetta per le tendenze pedofile della vittima l’omicidio di Francesco Fiorillo, di 45 anni, ucciso in un agguato a Vibo Valentia il 15 dicembre del 2015. É l’ipotesi che viene fatta dal Commissariato di Vibo Valentia e dallo Sco, che stamattina hanno arrestato due persone accusate dell’assassinio. Per l’omicidio, nel marzo del 2018, era già stato arrestato Antonio Zuliani, di 26 anni. Con i due arresti di stamattina é stato completato il quadro delle responsabilità.

Secondo quanto è emerso dalle indagini, Fiorillo potrebbe essere stato assassinato perché avrebbe tentato di adescare uno o più minori legati a persone che avrebbero poi programmato la vendetta nei suoi confronti. I due arresti per l’omicidio di Fiorillo sono stati fatti in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Vibo Valentia su richiesta della Procura della Repubblica.

Francesco Fiorillo fu assassinato mentre rincasava dopo che aveva parcheggiato la propria automobile. Gli assassini, armati di pistole, lo attesero nascosti dietro un cespuglio. La morte dell’uomo, che era un venditore ambulante, fu istantanea.

Antonio Zuliani fu identificato grazie al profilo genetico ricavato da un guanto in lattice trovato sul luogo dell’omicidio. Il suo arresto ha consentito l’avvio di ulteriori indagini da parte della Polizia di Stato che hanno portato all’identificazione ed all’arresto stamattina di due giovani accusati di essere stati suoi correi nell’omicidio.

L’assassinio di Fiorillo e la scoperta delle tendenze pedofile della vittima fecero scattare, tra l’altro, un’indagine del Commissariato di Vibo Valentia che portò alcuni mesi dopo all’operazione, denominata “Settimo cerchio”, che servì a stroncare un giro di pedofilia in cui fu coinvolto anche un sacerdote.

Si é rivelato fondamentale il gps installato sull’automobile di uno dei due arrestati per il buon esito dell’indagine del Commissariato di Vibo Valentia e del Servizio centrale operativo che ha consentito di completare il quadro delle responsabilità legate all’omicidio di Francesco Fiorillo, di 45 anni, ucciso nella frazione “Longobardi” di Vibo Valentia il 15 dicembre del 2015.

Il gps era stato impiantato sulla vettura di uno dei due presunti assassini da una società di assicurazioni. Ed è stata proprio questa apparecchiatura che ha rivelato i movimenti effettuati dall’automobile del presunto omicida di Fiorillo che hanno consentito agli investigatori di inchiodarlo alle sue responsabilità.

Fonte Ansa

Rapina e minacce ad un’anziana, arrestato pregiudicato cosentino

COSENZA – Nel pomeriggio di ieri, a conclusione di una serrata attività di indagine, personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione della Misura della Custodia Cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un giovane, G.D.V., 40enne di Cosenza, per rapina e minacce ai danni di un’anziana.

I fatti risalgono a dicembre 2018

La mattina dello scorso 22 dicembre, personale della Polizia di Stato è intervenuto in un condominio di Piazza Zumbini dove poco prima un ignoto malfattore si era introdotto nell’abitazione di un’anziana e dopo averla strattonata e minacciata le aveva sottratto il denaro custodito in casa, calandosi subito dopo dal terzo piano dello stabile grazie a una tenda in stoffa e dandosi infine alla fuga.

Gli accertamenti della Squadra Mobile sono partiti dal rinvenimento, sul solaio dell’atrio esterno del condominio, di un documento di identità appartenente ad un noto pregiudicato cosentino e proseguivano attraverso l’acquisizione di tutti i filmati dei sistemi di videosorveglianza della zona.

In effetti dalle immagini acquisite emergeva inconfutabilmente come l’uomo che si era dato alla fuga fosse proprio il pregiudicato intestatario del documento di identità rinvenuto.

Le fonti di prova venivano così raccolte e compendiate in un’informativa di reato alla locale Procura della Repubblica, guidata dal Procuratore dott. Mario Spagnuolo, che dopo averle attentamente valutate ha richiesto ed ottenuto al Giudice per le Indagini Preliminari un provvedimento di applicazione di misura cautelare che è stato eseguito nel pomeriggio odierno mediante sottoposizione dell’uomo alla custodia cautelare in carcere.