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YouPol, segnalati furti a Cosenza, due arresti

COSENZA – La nuova applicazione della Polizia di Stato, YOU POL, scaricabile direttamente sullo smartphone da Apple Store e Play Store e che consente di inviare segnalazioni alla Sala Operativa della Questura, anche in forma anonima, continua a dare risultati.

Dalla sua creazione e divulgazione numerosissime sono state le segnalazioni pervenute alle sale operative dislocate su tutto il territorio nazionale.

A seguito di una segnalazione YOU POL molto dettagliata, nel tardo pomeriggio di ieri personale della Questura di Cosenza, in servizio presso l’U.P.G.S.P. ha tratto in arresto in flagranza di reato di tentato furto aggravato A. M. di anni 45 e F.C. di anni 56.

La segnalazione conteneva l’indicazione esatta del luogo, un cantiere edile sito in città, in cui i predetti, danneggiando alcuni pannelli posti a recinzione, si erano introdotti illecitamente.

Il personale operante ha provveduto immediatamente a recarsi sul posto segnalato, bloccando i due malviventi, che alla vista degli agenti avevano cercato di darsi alla fuga.

A seguito di perquisizione effettuata sul motocliclo usati dagli stessi, venivano rinvenuti  e sequestrati vari attrezzi atti allo scasso. Alla luce degli elementi di reità raccolti, i succitati  A.M. e F.C.sono stati tratti in arresto per il reato sopra specificato.

Il P.M. di turno presso il Tribunale di Cosenza, informato dell’accaduto, disponeva il giudizio per direttissima in data odierna

Violenta e minaccia la compagna, misura cautelare per un 29enne

CORIGLIANO – ROSSANO (CS) – Ha violentato la compagna e in una circostanza l’ha anche portata sul luogo dove, nel maggio 2013, è stata accoltellata e bruciata viva dal fidanzato la 16enne Fabiana Luzzi, per poi minacciarla di morte con un bastone.

I carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno notificato ad un uomo di 29 anni, per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, la misura cautelare dell’obbligo di allontanamento dalla casa familiare ed il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.

Il ventinovenne, in più occasioni, come denunciato dalla compagna ai militari, ha minacciato e aggredito fisicamente la donna anche con oggetti contundenti in presenza delle tre figlie tutte ancora in tenera età.

Fonte Ansa

Tre arresti per spaccio nel Coriglianese

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – personale della Polizia di Stato di Corigliano-Rossano, a seguito di diverse perquisizioni personali e domiciliari nella frazione di Schiavonea, hanno tratto in arresto A. P., classe ’64, per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio.

Durante la perquisizione domiciliare il cane della Squadra Cinofili ha infatti fiutato, occultati all’interno del tubo di cartone di un rotolo di carta Scottex, appeso alla parete della cucina, la presenza di alcuni involucri termosaldati contenenti cocaina e marjuana, mentre in un’altra stanza venivano rinvenuti un bilancino di precisione e delle banconote di piccolo taglio verosimilmente provento dell’attività di spaccio.

Informato del caso, il P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Castrovillari ne ha quindi disposto gli arresti domiciliari in attesa del rito per direttissima.

L’attività di polizia è proseguita anche a Rossano con ulteriori perquisizioni domiciliari che hanno interessato anche alcuni circoli privati. In particolare in uno di questi, di proprietà di A. F., classe 1972, sono state rinvenute diverse dosi di cocaina, per un totale di circa 140 gr., e qualche grammo di marjiuana.

A.F. è stato quindi tratto in arresto in flagranza del reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio e, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Castrovillari.

Infine, anche altre due persone, B. F. di 26 anni e M. A. di 25, residenti in Rossano, già noti per precedenti di polizia, sono state controllate a bordo di un’autovettura e trovate in possesso di alcune dosi di cocaina.

Considerato che i due ragazzi hanno opposto resistenza agli operatori di polizia, B. F. è stato tratto in arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale e detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio, mentre M.A. è stato deferito all’A.G. sempre per resistenza a P.U.

Arrestato ladro di merendine, ironia della sorte, come Fazio in Montalbano

REGGIO CALABRIA – La Polizia di Stato ha arrestato il responsabile di una ventina di furti in uffici pubblici e scuole ai danni di distributori automatici di prodotti alimentari e bevande, con il prelievo di denaro e del loro contenuto commerciale.

L’arrestato, di cui sono state fornite soltanto le iniziali, è F.G., di 31 anni, originario di Palermo ma residente a Reggio Calabria. A carico di F.G. è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica.

Le indagini che hanno portato all’emissione del provvedimento restrittivo e l’arresto di F.G. sono stati effettuati da un ispettore della Questura di Reggio Calabria che si chiama Luigi Fazio, stesso cognome del più stretto collaboratore del Commissario Montalbano. Secondo il questore di Reggio Calabria, Maurizio Vallone, «il maestro Andrea Camilleri direbbe ‘questa volta Fazio è stato più bravo di Montalbano».

Fonte Ansa

Maltrattamenti, lesioni e tentata estorsione, arrestato 52enne di Cosenza

COSENZA – Continua senza soluzione di continuità l’attività di contrasto al fenomeno dei reati di cd. “violenza di genere” da parte della Polizia di Stato nella provincia di Cosenza.

Un uomo è stato destinatario di un provvedimento cautelare dall’A.G. per il reato di maltrattamenti in famiglia al termine delle indagini condotte dagli uomini della Questura di Cosenza.

In particolare, nel pomeriggio di ieri, personale della Squadra Mobile ha eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, emessa in data 29 aprile 2019 dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di F.I. di anni 52, di Cosenza, ritenuto responsabile dei reati di cui all’art. 572 (maltrattamenti in famiglia), agli artt. 582 e 585 (lesioni) e agli artt. 56 e 629 (tentata estorsione) c.p..

La misura cautelare trae origine dalle attività investigative condotte dal personale della Squadra Mobile a seguito della denuncia della sorella convivente dell’uomo, sporta in Questura nei mesi scorsi.

Più specificamente, è stato accertato che l’uomo, con condotte reiterate nel tempo, minacciava, insultava e umiliava la sorella, chiedendole continuamente soldi, con minacce di morte e aggressioni fisiche, arrivando in diverse circostanze ad aggredirla fisicamente con calci e pugni, lanciandole addosso degli oggetti, afferrandole la testa e sbattendogliela contro un frigorifero continuando poi a colpirla una volta che la donna era caduta a terra, offendendone il decoro e la dignità e ponendola in uno stato di sofferenza morale e psichica tale da renderle la vita assolutamente impossibile.

 

Maltrattava la convivente, arrestato

LAMEZIA TERME (CZ) – Un uomo di 30 anni, L.A., è stato arrestato da personale del Commissariato di Lamezia Terme della Polizia in esecuzione di un’ordinanza di custodia in carcere emessa dal gip su richiesta della Procura lametina, con le accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni ed altro.

L’uomo è fuggito all’alt provocando incidente all’auto dalla Polizia

L’uomo, tra l’altro, alla vista di una Volante è fuggito all’alt, effettuando manovre pericolose, percorrendo a velocità sostenuta, ed anche contromano, alcune vie di Lamezia e costringendo la Volante ad un inseguimento, nel corso del quale, per evitare la collisione, è stata costretta ad uscire di strada andando ad impattare con un’auto ferma.

Gli agenti sono rimasti feriti e l’auto di servizio danneggiata.

Dalle indagini, svolte dall’Ufficio Anticrimine, è emerso che l’uomo, ex sorvegliato speciale, aveva posto in essere una serie di atti violenti ed intimidatori nei confronti della convivente, colpendola al viso, strattonandola, causandole lesioni, recandosi più volte nella sua abitazione e inviandole numerosi messaggi.
   

L’Aquila della Polizia compie 100 anni, ieri solenne cerimonia a Roma

ROMA – “I cento anni dell’Aquila della Polizia di Stato”  è il titolo della mostra allestita ieri a Roma, sulla splendida terrazza del Pincio in occasione del 167° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato ed al cospetto delle massime autorità dello Stato.

Quattro bassorilievi raffiguranti l’evoluzione dell’emblema del corpo, realizzate dal maestro Pino Savoia, Sovrintendente Capo in forza alla questura di Cosenza e responsabile dell’Ufficio di Polizia Scientifica del Commissariato di P.S. di Corigliano-Rossano, raccontano più di ogni altro brand indendity la mission ed i peculiari compiti di questa importante istituzione nazionale.

La Polizia italiana ha mutato negli anni più volte la denominazione e l’ordinamento, pur conservando gli stessi compiti istituzionali.

Dal 1919, anno dell’introduzione dell’aquila come emblema del corpo, ad oggi si sono susseguiti:

il Corpo della Regia Guardia per la Pubblica Sicurezza; il Corpo degli Agenti P.S.; il Corpo delle Guardie di  P.S. ed dal 1981 l’attuale Polizia di Stato.

È interessante notare, osservando le opere del maestro Pino Savoia come, sul petto rampante e fra le ali spiegate delle quattro aquile in mostra, gli attributi sabaudi (ovvero la corona e lo scudo crociato) abbiano lasciato il posto, nel corso del tempo, al monogramma repubblicano “R I”. Testimonianza di un percorso storico vissuto sempre in prima linea, fra la gente.

Savoia, già responsabile dell’archivio fotografico dell’Ufficio Storico della Polizia, nonché membro del gruppo di lavoro preposto alla rielaborazione delle uniformi e dei distintivi della Polizia di Stato, sottolinea quanto sia emblematico, dato che di emblemi si sta parlando, che a raccontare questa vocazione di servizio verso i cittadini sia proprio lo stemma distintivo del Corpo, capace di temprare il suo carattere identitario non nella standardizzazione dei suoi attributi iconografici, ma sulla capacità di evolversi, restando fedele alla sua funzione di baluardo della libertà nella legalità.

Oggi, questo prezioso simbolo si appresta a diventare anche distintivo di qualifica, all’interno del più ampio progetto di riordino dei nuovi segni identificativi degli appartenenti alla Polizia di Stato, come Amministrazione civile ad ordinamento Speciale.

 

‘Ndrangheta, blitz della polizia nel vibonese, 30 arresti

VIBO VALENTIA – La Polizia di Stato di Vibo Valentia, a conclusione di complesse indagini condotte in collaborazione con la Questura di Catanzaro e con il Servizio centrale operativo e con il coordinamento dalla Procura antimafia di Catanzaro, sta eseguendo dalle prime ore di stamani un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di oltre 30 persone.

Le persone coinvolte nell’operazione sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso e concorso esterno in associazione mafiosa; estorsione, danneggiamento e rapina, aggravati dal metodo mafioso; detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, lesioni pluriaggravate, intestazione fittizia di beni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.

Nell’operazione che è in corso sono impiegati oltre 200 poliziotti a Vibo Valentia e altri nelle province di Reggio Calabria, Palermo, Roma, Bologna, L’Aquila, Prato, Livorno, Alessandria, Brescia, Nuoro, Milano e Udine.

Fonte Ansa – Immagine di repertorio 

Maltrattava la moglie, arrestato insieme al figlio

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Padre e figlio, M.Z., di 48 anni, e il figlio F.Z. (29), sono stati arrestati per maltrattamenti in famiglia, minaccia, lesioni personali aggravate nei confronti della, rispettivamente, moglie e madre e di un altro uomo.

Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dagli investigatori della Polizia di Stato del Commissariato di Villa San Giovanni,i due si sarebbero resi protagonisti di vessazioni e violenze nei confronti della donna, sino a quando questa, dopo essersi allontana dalla casa coniugale, si è presentata, proprio l’8 marzo, a presentare denuncia.

I due sono accusati anche di avere minacciato un uomo al quale la vittima si era rivolta per aiutarla nella sistemazione di un appartamento preso in locazione. L’uomo è stato poi minacciato di non denunciare l’aggressione subita.

Il marito della donna è riuscito anche ad impossessarsi con la forza delle chiavi dell’appartamento per costringerla a non interrompere la convivenza. L’uomo è stato portato in carcere. Il figlio, invece, ai domiciliari.

Insulti razziali e lesioni contro senegalese, individuati i due aggressori

CATANZARO – Hanno rivolto insulti a sfondo razziale ad un cittadino senegalese di 26 anni ed uno lo ha anche aggredito. Adesso i due sono stati identificati dagli agenti del Commissariato di Lamezia Terme della Polizia di Stato ed uno dei due segnalato alla Procura per lesioni personali con l’aggravante della finalità di discriminazione razziale.

Il fatto è accaduto martedì scorso su un bus di linea a Lamezia.
L’uomo è stato avvicinato da due individui che lo hanno aggredito fisicamente e verbalmente e che sono fuggiti quando si sono resi conto che la vittima aveva chiamato il 113. L’uomo è stato soccorso dai medici del 118 e giudicato guaribile in 7 giorni. Quindi ha sporto denuncia alla polizia. Gli agenti sono poi risaliti ai due soggetti, rintracciandoli su un autobus per recarsi al Sert dell’ospedale. Si tratta di due lametini, entrambi pregiudicati, di 24 e 43 anni. Dalle indagini, solo a carico del 24enne, C.G., sono emersi indizi di colpevolezza per l’aggressione e per questo è stato segnalato.

Fonte Ansa

Immagini di repertorio