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Ufficiale: l’Unical riapre le sue porte per lauree e tirocini, alloggi e mensa

RENDE (Cs) – A settembre all’università ripartiranno le lezioni anche in presenza, per il primo semestre del nuovo anno accademico. Riaprono, invece, da subito (su richiesta) gli alloggi del Centro residenziale, la mensa in sala, le attività del Cus e a breve il Centro estivo. Ripartono anche le procedure elettorali che erano sospese da marzo. Da luglio anche le sedute di laurea potranno svolgersi in presenza, garantendo comunque la possibilità di partecipazione telematica e adottando opportune misure volte a evitare assembramenti, non solo nelle aule ma nell’intero perimetro del Campus. 

La delibera sugli aspetti didattici è stata approvata in Senato all’unanimità, ieri pomeriggio (12 giugno), su proposta del rettore Nicola Leone, mentre le altre decisioni, che vanno  gradualmente nella direzione della riapertura del Campus, saranno sancite con apposito decreto rettorale nei prossimi giorni.

 A partire dal primo semestre dell’anno accademico 2020/2021, dunque, le attività didattiche dell’Università della Calabria potranno riprendere a essere erogate in presenza, in accordo alle linee guida definite dall’ateneo e tenendo fermi una serie di principi. Verrà garantita la massima inclusione e consentita la flessibilità necessaria per rispondere all’incertezza futura e alle esigenze peculiari delle diverse aree dell’ateneo. Un ruolo chiave lo avranno i Dipartimenti che, tra gli scenari prospettati dall’ateneo, individueranno, secondo le loro peculiarità, le modalità più appropriate per l’erogazione di ciascun insegnamento. In ogni caso a tutti gli studenti dovrà essere garantito un congruo numero di occasioni di incontro in aula nel corso del semestre, soprattutto agli iscritti al primo anno che per la prima volta si avvicinano all’università. 
Sarà consentito a tutti gli studenti di poter seguire le lezioni, anche in caso di dichiarate difficoltà o restrizioni nel raggiungere il Campus, garantendo l’erogazione “doppia” (anche online) per i corsi tenuti in presenza. Pertanto, la partecipazione in aula sarà su base volontaria. 
Per gli insegnamenti erogati in presenza, si potrà ricorrere a meccanismi di turnazione, qualora la capienza delle aule non risultasse sufficiente. 
Per la ripresa delle attività, dovranno comunque essere adottate, stante l’attuale situazione di incertezza della scienza sui possibili futuri scenari epidemiologici, tutte le necessarie misure precauzionali a tutela degli studenti e dei lavoratori. 

La decisione della graduale riapertura è stata assunta a valle di una attenta analisi della situazione. Si è provveduto ad effettuare un accurato censimento delle aule e ad individuare la capienza ammissibile alla luce del protocollo di sicurezza; nell’ipotesi più prudenziale attualmente sono utilizzabili solo un quarto dei posti. È stato verificato anche lo stato dei sistemi di areazione dei locali e dei servizi igienici, per capire quali rientrino nelle norme previste dai protocolli ministeriali che hanno parametri molto restrittivi. Altro elemento di criticità è rappresentato dai trasporti pubblici, di cui gli studenti fanno largo uso, e che sono un potenziale veicolo di contagio se affollati. 

«Ipotizzando una risoluzione positiva – ha spiegato il Rettore – delle istanze aperte sulla possibilità di utilizzo delle aule, è possibile ragionare su scenari che riportino progressivamente all’erogazione in presenza, fermo restando che saremo sempre pronti a ritornare comunque online qualora, malauguratamente, si aggravasse il quadro epidemiologico».

Continueranno, invece, ancora in modalità telematica gli esami della sessione estiva, in attesa dei chiarimenti richiesti al ministero sui protocolli di utilizzo degli impianti di aerazione, riciclo d’aria e della santificazione a seguito di turnazione nelle aule. 

Cosenza, riparte dalla Vecchia villa comunale l’attività della Società Dante Alighieri

COSENZA – Riparte dalla Vecchia Villa comunale l’attività del Comitato di Cosenza della Società “Dante Alighieri”, presieduto dalla professoressa Maria Cristina Parise Martirano, dopo i lunghi mesi di fermo forzato, a causa dell’emergenza Covid-19. Da giovedì prossimo 11 giugno sarà proprio il Gazebo del polmone verde del centro storico cittadino a fare da luogo ideale della ripartenza dopo il lockdown, con il progetto, promosso in collaborazione con l’Amministrazione comunale “…e quindi uscimmo a riveder le stelle…” . Si tratta di una serie di incontri culturali raggruppati nel titolo “In Villa con Dante tra musica e poesia” per offrire alla città, senza il rischio di assembramenti, cinque incontri, tra giugno e luglio, a cadenza quindicinale, intorno all’antico Gazebo, consistenti in un ciclo di letture tratte da “La Divina Commedia” e affidate agli stessi soci del Comitato di Cosenza della “Dante Alighieri”. I brani musicali saranno a cura del maestro Salvatore De Paola.

Madrina d’onore dell’iniziativa sarà l’assessore alla cultura del Comune Rosaria Succurro che sarà insignita del titolo di socia onoraria del Comitato, così come è già stato per il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto.

“Siamo particolarmente lieti del fatto che – ha sottolineato Rosaria Succurro – le attività culturali a Cosenza ripartano da un luogo simbolo della città storica e che a tenere a battesimo questo nuovo corso post Covid sia proprio la Società “Dante Alighieri” della quale sono riconosciuti ed apprezzati l’impegno e la validità delle proposte di cui siamo sempre stati felicemente partner”. L’Assessore Succurro ha inoltre ringraziato la Presidente del Comitato di Cosenza della Dante per il conferimento della carica di socia onoraria.

“Dopo la quarantena in cui Dante è stato protagonista, tra l’altro, di vari flash mob, e nei quali il richiamo all’Inferno dantesco ha sempre aperto spiragli di speranza, in vista della salvezza individuale e collettiva – spiega la Presidente del Comitato di Cosenza della “Dante”, Maria Cristina Parise Martirano – ora che ci troviamo nella “fase 2” ( che corrisponderebbe al Purgatorio verso il Paradiso), noi del Comitato di Cosenza che durante il periodo di chiusura abbiamo continuato a lavorare a distanza, come tutti, prendendo a prestito il famosissimo verso di Dante “e quindi uscimmo a riveder le stelle”, adottato dall’Accademia della Crusca per il flashmob del DANTEDI’, abbiamo voluto riprendere, insieme al Comune di Cosenza, questa volta in presenza e all’aperto, nel rispetto delle disposizioni di sicurezza, una serie di incontri culturali, utilizzando gli ampi spazi del bellissimo parco della Villa Vecchia”.

Gli incontri avranno ciascuno un tema, nella libera scelta dei versi: il primo sarà dedicato alle stelle, il secondo e il terzo ai personaggi della Commedia, il quarto e il quinto alle similitudini con la natura.

Ogni incontro sarà preceduto dall’esecuzione del Quintetto in Mi Minore, “OMAGGIO A DANTE”, composto per l’occasione dal maestro Salvatore De Paola che, di volta in volta, sarà supportato da cantanti e giovani musicisti. “Una delle finalità del Comitato cosentino della “Dante” – sottolinea ancora Maria Cristina Parise Martirano – è proprio quella di valorizzare i luoghi e le giovani promesse del nostro territorio.”

Riparte “La linea dell’onda”, a San Nicola Arcella quattro giornate dedicate a scrittura e fotografia

SAN NICOLA ARCELLA (CS) – Si svolgeranno nella cornice del mare e del borgo di San Nicola Arcella, dal 24 al 27 luglio, quattro giornate dedicate alla scrittura e alla fotografia. L’iniziativa si chiama “La linea dell’onda” ed è organizzata dallo scrittore Michele D’Ignazio e dalla sceneggiatrice e regista Giulia Merenda, con il patrocinio del Comune di San Nicola Arcella, sul Tirreno cosentino. Gli ospiti dei primi incontri saranno lo scrittore Marco Lodoli e il fotoreporter Mario Laporta

La scrittura è una linea che si fa onda: gli organizzatori sono partiti da questa suggestione.

«Coraggiosamente, ci siamo lanciati in un’avventura che avevamo pensato prima dell’emergenza Covid. Adesso ci sono più incertezze» confessa Michele D’Ignazio «ma ci teniamo molto a far partire un progetto a lungo respiro, che ogni estate avrà delle proposte culturali fortemente radicate nel territorio. Avevamo voglia di raccontare i luoghi di San Nicola Arcella, osservare il sud e la Calabria con uno sguardo diverso, originale, per farli diventare paesaggio interiore, teatro per la scrittura e l’immaginazione. Inoltre, in questo periodo di “ripartenze”, la cultura rischia di avere un ruolo marginale: abbiamo quindi voluto lanciare un segnale forte per tutte le altre realtà culturali della regione e non solo. Come diceva Munari, con ironia: “Oggi siamo in un periodo di transizione. C’è forse un momento che non sia di transizione?” La scrittura si nutre di questi tempi e serve anche per interpretarli al meglio».

Un maestro d’eccezione come Marco Lodoli guiderà i partecipanti in un cammino di racconto, ascolto, riflessione e scrittura, cercando di dare forma alle onde che ognuno di noi si porta dentro. Lodoli, insegnante, scrittore e giornalista, ha pubblicato molti libri con Einaudi tra cui la trilogia “I principianti”, “Diario di un millennio che fugge”, “Vento forte tra i banchi” fino all’ultimo “Il preside”. Collabora con il quotidiano La Repubblica, per cui firma la rubrica Isole.

Il percorso narrativo sarà affiancato da uno dedicato alla fotografia.

Citando Ansel Adams «Una foto è come una barzelletta, se la devi spiegare non è venuta bene!». Secondo Giulia Merenda, che ha radici sannicolesi e vive a Roma, «c’è bisogno di disintossicarsi dall’overdose di immagini di questi ultimi tempi passati davanti agli schermi, distinguere la fotografia dall’immagine: una foto contiene dei contenuti, l’immagine no. Insomma si vuole ritornare al valore della fotografia come testimonianza, pura, irripetibile, vivida di volti e luoghi, e nel caso di San Nicola Arcella, bandiera blu, con i suoi ulivi, le barche e i tramonti sull’isola di Dino, la fotografia come impressione ed espressione di bellezza, all’insegna anche della salvaguardia di mestieri e tradizioni che stanno scomparendo. Il fotoreportage, come approfondimento, memoria e ricerca di “foto miliari”, per cominciare a costruire un archivio del territorio».

Sarà infatti lo sguardo attento e sorprendente di Mario Laporta a fare immergere i partecipanti nei tempi del fotogiornalismo di ricerca, insegnando come si costruisce il racconto fotografico e come trasmettere le emozioni dell’autore. La luce diventa la penna con la quale scrivere la storia, le vicende e le avventure che si vivono. Mario Laporta collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani, lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’Agence France Presse, è docente di Fotogiornalismo presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli e ultimamente si occupa di archivi fotografici.

Insomma, a ripartire non è solo l’economia, ma anche il mondo della cultura e dei libri, anche fotografici, valorizzando i piccoli borghi, dove il tempo scorre senza fretta, e i vicoli diventano una casa ideale per incontri e sperimentazioni. Per partecipare e iscriversi è possibile contattare gli organizzatori all’indirizzo lalineadellonda@gmail.com

Computer science ed elettronica, Unical tra i migliori atenei d’Italia

RENDE (CS) – Ancora un altro motivo di orgoglio per l’Università della Calabria che si conferma tra i migliori atenei d’Italia per le aree di Computer science ed elettronica. È quanto emerge dall’annuale ranking for Computer Science & Electronics di Guide2Research, in cui l’Unical, all’ottavo posto  tra gli atenei italiani, precede università di lunga tradizione come Padova o la Federico II di Napoli. Nel ranking l’Università della Calabria figura anche nella top 100 europea ed è al 229mo posto a livello mondiale, prima di atenei più noti a livello internazionale come l’Università di Liverpool o la Concordia University di Montreal.

La classifica premia il lavoro dei ricercatori dell’area informatica e dell’ingegneria dell’informazione. È costruita, infatti, sull’h-Index (o indice di Hirsch) calcolato e fornito da Google Scholar. L’indice di Hirsch valuta l’importanza e il prestigio di un ricercatore sulla base di due parametri che danno conto della quantità e della qualità del suo lavoro: il numero di articoli pubblicati e il numero di volte in cui sono stati citati. La formula, quindi, restituisce un valore finale che valuta insieme la produttività del ricercatore e l’impatto che i suoi studi hanno avuto sulla comunità scientifica e riesce a essere rappresentativa del lavoro complessivo svolto negli anni. Per queste ragioni è considerato più affidabile di altri parametri meramente quantitativi ed è utilizzato, infatti, anche come parametro di valutazione per il conferimento dell’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN) a professore universitario.

Il ranking di Guide2Research prende in considerazione solo i ricercatori con un h-Index di almeno 40, un parametro che lo stesso Hirsch considerava necessario per individuare gli scienziati di maggiore impatto. Al posizionamento dell’Unical contribuiscono sei dei suoi ricercatori: si tratta dei professori Nicola Leone (h-Index 53), Giancarlo Fortino (h-Index 48), Yaroslav D. Sergeyev (h-Index 45), Domenico Talia (h-Index 44), Alfredo Cuzzocrea (h-Index 41) e Domenico Saccà (h-Index 41).

I professori Leone, Fortino e Sergeyev si posizionano anche tra gli scienziati italiani top 100 del settore.

Festa della Repubblica, a Rende l’omaggio alla bandiera davanti la casa comunale

RENDE (CS) – In occasione della celebrazione del primo referendum istituzionale con il quale, il due e tre giugno 1946, i cittadini italiani furono chiamati a scegliere la futura forma di governo dello Stato dopo la caduta del regime fascista, il comune di Rende renderà omaggio alla bandiera tricolore, simbolo della Repubblica.

La celebrazione si svolgerà martedì mattina dalle 11,00 alla presenza del sindaco Marcello Manna, della giunta, dei consiglieri comunali, oltre ad autorità civili e religiose.

«Aldilà delle celebrazioni rituali -ha affermato il primo cittadino- quello che preme, in questo particolare momento storico, è trasmettere il senso di unità che proprio nei momenti difficili ha reso più forte la nostra nazione e i principi democratici contenuti nella nostra costituzione. Il due giugno ricordiamo la nascita della Repubblica, ma anche principi su cui si fonda la nostra Costituzione. L’iniziativa di martedì vuole in tal senso sensibilizzare le famiglie e soprattutto le nuove generazioni non sempre consapevoli dei sacrifici fatti per la nascita della nostra nazione: i sacrifici dei giovani di oltre sessant’anni fa che ci consentono di vivere in un paese libero e democratico. Il due giugno celebreremo anche chi in questi mesi ha pagato col prezzo più alto il proteggerci e curarci: se oggi siamo qui a ricostruire la nostra nazione lo dobbiamo ai partigiani delle corsie d’ospedale, a chi ha continuato a lavorare e resistere contro il Coronavirus. Una resistenza civile che ci ha reso più forti: bisogna ritrovare la coesione nazionale e da qui ripartire».

Durante la cerimonia sarà presentata, per la prima volta nella storia della città di Rende, la bandiera del municipio, riproduzione del Gonfalone, che sarà issata dinanzi la casa comunale.

2 giugno: le iniziative dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano di Cosenza

L’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano – Comitato Provinciale di Cosenza ha deciso di valorizzare la festa della Repubblica italiana portandola nelle scuole e nella comunità civile con varie iniziative. «Si è voluta commemorare la data del 2 giugno – si legge nel comunicato stampa – dalla prospettiva delle donne e della loro conquista dei diritti civili e politici nel Novecento, ma nello stesso tempo presentando un’originale interpretazione de “Il Canto degli italiani” di Goffredo Mameli e tante altre iniziative che troverete sul nostro sito https://istitutorisorgimentocs.com e sulle nostre pagine social. Soprattutto si è cercato, nonostante l’emergenza sanitaria, di coinvolgere le scuole, le istituzioni, le associazioni e le università calabresi in questo lavoro comune di coscienza storica e civile».

Giuseppe Ferraro, presidente dell’Istituto, ha sottolineato l’importanza di queste attività, che non solo permetteranno agli studenti del quinto anno di poterle rendicontare nell’esame finale, ma che favoriscono «una didattica che valorizza il rapporto tra conoscenze e competenze, funzionale ad insegnare la storia andando ‘oltre la scuola’. Facendo capire agli studenti come la storia ha a che fare con la loro vita, con la società in cui vivono e con la loro comprensione generale dell’esistenza umana. Ma sono anche una bella pagina di come la ricerca scientifica ha un ruolo molto importante nel formare e istruire la comunità civile su alcune tematiche come i diritti, la cittadinanza e i rapporti di genere».   

«Tra i lavori portati avanti in queste settimane (visionabili entrambi anche sulla nostra pagina Instagram) segnaliamo il video clip (https://youtu.be/-G8ZaHSU_h4) del Liceo scientifico di Cariati, curato dalla prof.ssa Michela Boccuti, insieme al IV B. Un altro (https://youtu.be/IhjcowgTCpY) da parte IH-ITE Grimaldi-Pacioli di Catanzaro, curato dalle professoresse Maria Francesca Mamertino, Stefania Mele e Angela Procopio.

Inoltre abbiamo promosso il progetto Il Novecento il secolo delle donne, curato per il nostro Istituto da Giuseppe Ferraro, insieme con l’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea, l’Associazione italiana parchi culturali sezione di Cosenza, l’Istituto Pezzullo-Quasimodo-Serra di Cosenza, il Polo liceale di Rossano (Liceo scientifico e classico), il Liceo scientifico di Cariati “Stefano Patrizi”, ITE, IPSEOA e ITI  e il Liceo Classico “Pitagora” di Crotone».                                                                                     

In questo progetto dirigenti, docenti, studentesse universitarie e di varie scuole calabresi hanno raccontato con la loro voce i profili biografici di quelle donne che hanno profondamente segnato la storia del Novecento. Un coro di voci che racconta il lungo cammino delle donne alla conquista di diritti civili e politici. «Ringraziamo particolarmente per la loro disponibilità ed entusiasmo le dirigenti scolastiche Rosita Paradiso, Giulia Sara Aiello e Vita Ventrella, il dirigente Antonio F. Pistoia. Inoltre il nostro ringraziamento va all’abile e certosino lavoro di Francesco Gangi e Francesco Rivitti per la loro consulenza informatica».                                                                                                             

Il 2 giugno riapre il Museo dei Brettii e degli Enotri

COSENZA – Il Museo dei Brettii e degli Enotri, dopo il lungo lockdown imposto dall’emergenza sanitaria, riapre al pubblico martedì 2 giugno. «Una data simbolica per la nostra Nazione, la festa della Repubblica, rappresenta altrettanto simbolicamente per l’Amministrazione comunale di Cosenza l’augurio di una nuova ripartenza dell’offerta culturale». Ad esprimere l’auspicio è l’assessore alla cultura e al turismo Rosaria Succurro. «Invito la città ad approfittare del giorno di festa per riavvicinarsi al Museo civico archeologico – prosegue la Succurro – che, con il suo bel chiostro, consente anche di godere suggestivi spazi all’aperto, seppure nel rispetto delle regole di distanziamento che responsabilmente dobbiamo seguire».

Secondo le linee guida sulla riapertura dei Musei, fornite dal MIBACT e dal Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza Covid-19, i visitatori saranno accolti con percorsi differenziati in entrata e in uscita, in considerazione delle dimensioni e degli spazi del Museo.

Queste le regole che andranno rispettate:

  • il Museo sarà visitabile su prenotazione, obbligatoria, da inviarsi almeno 72 ore prima della visita esclusivamente al link museodeibrettiiedeglienotri.it/ticket-online, attraverso il quale dovrà essere effettuato, con carta di credito, anche il pagamento del biglietto, le cui tariffe rimangono invariate;
  • l’accesso al Museo è consentito ad un massimo di 10 persone alla volta, secondo turni per fasce orarie prenotabili al suddetto link.
  • la prenotazione dovrà essere effettuata per i seguenti giorni e orari: da martedi a venerdi dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.30; il sabato e la domenica e i festivi dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.30. Resta invariato il giorno di chiusura del Museo che coincide con il lunedì;
  • i visitatori dovranno essere obbligatoriamente forniti di mascherina e rispettare le altre misure anti-contagio: distanza fisica di almeno 1 metro e utilizzo dei dispositivi igienizzanti messi a disposizione dal Museo.

Tutti gli eventuali aggiornamenti saranno costantemente pubblicati sul sito e sui canali social del Museo. Per ulteriori informazioni si potrà chiamare il numero 0984.23303 o scrivere alla mail museo@comune.cosenza.it.

Prossima apertura per il BoCS Museum nel Complesso di San Domenico, dove è in corso l’allestimento delle opere che sono state realizzate nelle ultime residenze artistiche dei BoCS Art.

«Nell’ottica della fruizione in rete dei Musei di Cosenza, dal link del Museo dei Brettii e degli Enotri da cui si prenota la visita, si può accedere a tutti i link degli altri Musei attualmente aperti (Galleria nazionale, Museo Consentia Itinera, Museo del Fumetto), così da offrire al visitatore la possibilità di fruire dell’Archeologia, dell’Arte e della Cultura della città in una sola giornata, vista la vicinanza fisica dei Musei. “ Puntiamo sul turismo di prossimità – conclude l’assessore Rosaria Succurro – che oggi sembra essere l’unica modalità per far ripartire la cultura, ma nel quale invece vediamo una giusta opportunità anche per il futuro affinché tutti i Calabresi, attraverso i musei, possano apprezzare la storia sulle origini delle città e riappropriarsi di un percorso identitario che spesso si trascura”.

Il mondo del teatro regionale incontra Nino Spirlì. Le proposte di C.Re.S.Co.

RENDE (CS) – Si è tenuto nei giorni scorsi, presso la sede del Consiglio Regionale, l’incontro tra una delegazione di C.Re.S.Co. Calabria e il vice presidente regionale ed assessore alle attività culturali e teatrali Nino Spirlì, alla presenza della dirigente generale Tallarico e della dirigente di settore Cauteruccio. Il coordinamento C.Re.S.Co. Calabria ha preventivamente condiviso con Spirlì un documento in cui vengono  elencati una serie di punti critici per il settore dello spettacolo dal vivo, relativi all’emergenza Covid-19, e all’ordinaria gestione dei fondi per il Teatro, con particolare riferimento alla Legge Regionale 19. Il Problem Solving si pone ad integrazione del documento “Un futuro sostenibile per il Teatro e la Cultura. Fiori sulle macerie”, redatto dal C.Re.S.Co. Calabria e sostenuto da 1200 firme tra operatori dello spettacolo, compagnie del territorio e singoli cittadini.

L’obiettivo principale dell’incontro è stato costruire un’interlocuzione costante, attraverso l’istituzione di un Tavolo Tecnico per il Teatro che dovrebbe avviarsi entro la prima metà di giugno. Per il comparto Cultura in generale, l’Assessore è orientato ad aprire altri tavoli distinti per settori.

L’incontro ha trovato subito terreno fertile di dialogo per la disponibilità a individuare soluzioni di fattibilità soprattutto sul primo punto all’ordine del giorno: per la richiesta dei fondi straordinari per soggetti singoli e imprese teatrali esclusi dagli incentivi statali e regionali per l’emergenza Covid-19, le istituzioni si sono dimostrate disponibili ad aprire un confronto con l’Assessorato Regionale al Lavoro, per sostenere i lavoratori dello spettacolo in questo periodo di emergenza.

Di seguito la nota stampa di C.Re.S.Co.:

«La proposta di C.Re.S.Co. Calabria di mettere a Sistema lo spettacolo dal vivo regionale, iniziando dall’applicazione programmata della Legge 19, attualmente ferma esclusivamente ai finanziamenti per la produzione e le residenze, è stata accolta dall’Assessore Spirlì, il quale, pensando già ad una prima azione di Sistema, ha espresso la volontà di realizzare iniziative sulla formazione, sulla distribuzione e sulla circuitazione. Sull’articolo della Formazione, l’Assessore ha comunicato in anteprima l’intenzione di istituire una Scuola Regionale di Alta Formazione Teatrale.
I settori Produzione e Residenze verranno finanziati con fondi ordinari, per il 2020, con un investimento pari € 450.000, rispetto ai € 550.000 del 2019 e ai € 950.000 del 2018. L’impiego di altre risorse finanziarie a valere sul PAC 14/20, sarà destinato agli altri capitoli della Legge 19 attraverso i bisogni che emergeranno dal nascituro tavolo tecnico, certamente condizionale anche dall’andamento dell’emergenza sanitaria. L’Assessore ha confermato che la Regione Calabria intende accordarsi con le linee esecutive che assumerà il MIBACT, sia per i riconoscimenti dei contributi 2019, sia per il lancio del nuovo Triennio di Finanziamento della Legge 19, che sarà posticipato alle annualità 2022-2024, con un 2021 da considerarsi anno ponte. Il Coordinamento CReSCo Calabria esprime seria preoccupazione per Il taglio della dotazione ordinaria 2020, che pare sia da attribuire al governo regionale precedente. Secondo il Coordinamento, il taglio metterà seriamente a rischio gran parte delle imprese teatrali di produzione, pregiudicando, per alcune di queste, l’accesso ai Fondi ministeriali e riducendo così il già esiguo sostegno ministeriale (0,2%) al teatro calabrese.
In merito all’uscita dei nuovi Bandi 2020 è emerso un forte dubbio da parte di Spirlì sulla reale fattibilità esecutiva dei progetti per via dell’emergenza sanitaria e delle restrizioni relative. Tuttavia, non si esclude che si possa aprire qualche possibilità verso la fine dell’anno. In merito alle graduatorie relative ai Bandi Eventi Culturali 2019, appena pubblicate, la Regione Calabria si adeguerà alla tempistica dettata dalle direttive nazionali ai fini del contenimento del Covid-19, differendo le modalità esecutive ed i termini di scadenza dei progetti di 12 mesi. CReSCo Calabria chiede che questo lungo slittamento non diventi un pretesto per non pubblicare i Bandi 2021, visto che è quasi certo che non saranno pubblicati Avvisi per il 2020.
Alla richiesta di semplificazione burocratica, le Dirigenti Tallarico e Cauteruccio si sono rese disponibili a valutare la digitalizzazione delle pratiche e lo snellimento delle procedure amministrative.
Molte altre sono le istanze che per ragioni di tempo non è stato possibile esaminare e che per tale motivo sono state rimandate con l’avvio del tavolo tecnico.
CReSCo Calabria esprime forte apprensione per l’intero settore teatrale regionale, già gravato dai danni dovuti all’emergenza sanitaria e dalle condizioni ordinarie di incertezza e assenza totale di strategia culturale dimostrata dalla Regione Calabria negli ultimi decenni. E pur condividendo le ambizioni di crescita professionale per l’intero comparto teatrale, espressamente manifestate dall’Assessore Spirlì, CReSCo ritiene necessario un deciso intervento e un confronto costante tra operatori di settore e nuovo Governo Regionale, con l’obiettivo di cambiare rotta, grazie a una costruzione progettuale che parta dal basso attraverso scelte e azioni di campo condivise, sostenute da un congruo finanziamento di tutti gli articoli previsti dalla legge 19. In quest’ottica, CReSCo Calabria si dichiara pronto ad aggregare ogni soggetto che voglia condurre un’azione per la tutela della legge e dell’intero comparto».

Restart Campus, le idee di Rinnovamento è Futuro per l’Università della Calabria

RENDE (CS) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa firmata dai rappresentanti degli studenti della lista Rinnovamento è Futuro quali il Consigliere d’Amministrazione Gaetano Calagna, i senatori accademici Mario Russo e Vincenzo Fallico e i consiglieri in seno al Cus Francesco Mazza e Giuseppe Cuda.

 

«Il Campus di Arcavacata è l’orgoglio e l’identità della nostra Università.
L’emergenza Coronavirus lo ha messo in ginocchio, eliminando del tutto la socialità e lo spirito di aggregazione che da sempre lo rendono un fiore all’occhiello del Sistema Universitario nazionale.
Il territorio in cui opera e al quale rivolge le proprie attività pur non essendo stato, fortunatamente, completamente travolto dalla furia distruttiva di questa pandemia mondiale, porta comunque i segni di uno dei periodi più bui per l’intera umanità.
Nella nostra concezione di Università aperta al territorio, la terza missione è principalmente culturale: abbiamo per questo il dovere di dare una speranza di futuro e normalità vissuti responsabilmente. In poche parole, dobbiamo dimostrare alla Calabria e non solo che si può convivere col virus rispettando le regole. Chi meglio della nostra Comunità Accademica può riuscire in questa sfida?
La chiusura del Campus ha desertificato sia socialmente che economicamente tutta la zona che si sviluppa intorno al Ponte Pietro Bucci. Il nostro pensiero va innanzitutto agli Studenti e alla Comunità Accademica tutta, ma va anche a chi fa in modo che la nostra area urbana sia tra le aree universitarie migliori d’Italia: pensiamo ai locatori (quelli onesti che garantiscono i diritti dei locatari), agli imprenditori titolari di attività ristorative, copisterie e di tutti gli esercizi commerciali cui ci rivolgiamo quotidianamente, ai lavoratori delle mense e a tutti i lavoratori che fanno del Campus di Arcavacata la loro ragione di sopravvivenza economica e non solo.
Siamo amareggiati dal fatto che ogni responsabilità sia stata effettivamente scaricata sui Rettori delle varie Università, che difatti devono assumere in autonomia la responsabilità di adottare tutte quelle misure che vadano nella direzione di una graduale riapertura.
Tuttavia, non possiamo rimanere inermi difronte a questa condizione.
Sebbene l’Ateneo debba continuare nel brillante impegno già profuso per garantire la fruizione a distanza della Didattica e di ogni altro aspetto, non possiamo ignorare del tutto la possibilità che tutto questo possa finire presto per lasciare spazio a ciò che è sempre stato, tenuto conto anche del fatto che ci rivolgiamo prevalentemente alla Regione col più basso tasso di contagio.
Ci sono anzitutto delle questioni a cui bisogna rispondere immediatamente, che abbiamo più volte sollecitato ma che la Governance ha sistematicamente ignorato.
Pensiamo anzitutto agli assegnatari di residenza universitaria, per cui da tempo diciamo: o si consente il rientro immediato o si rimborsano adeguatamente gli Studenti, in maniera altrettanto immediata, dei servizi meritati con la borsa di studio ma non fruiti totalmente.
L’Ateneo non può continuare a procrastinare questo discorso, appellandosi tra l’altro a direttive del Ministero ormai esaurite e chiaramente in contraddizione con le stesse indicazioni fornite riguardo altri aspetti della vita quotidiana. Quattromiglia, la zona prevalentemente scelta dai fuorisede come residenza universitaria, pullula di Studenti rientrati e già alle prese con lo studio che li porterà ad affrontare la Sessione Estiva. Non è semplicemente una questione di sperequazione ma una vera e propria necessità avvertita dagli Studenti che hanno bisogno dei loro spazi e delle loro abitudini per affrontare il loro percorso universitario, cui hanno responsabilmente rinunciato nel pieno dell’emergenza ma che non sono pronti a sacrificare in un momento in cui l’Italia intera si appresta a rimettersi in cammino verso la normalità.
Altro aspetto di non poco conto è lo svolgimento delle sedute di Laurea. Abbiamo condiviso e veicolato, in un primo momento, la necessità di rinunciare alle sedute in Università, ad un momento con i colleghi e la propria famiglia e ad un applauso che esprimesse il commiato dall’Unical. Ad oggi, però, non sussistono più le condizioni per rinunciare totalmente a tutto questo. Si pensi, da subito, ad una modalità che, contingentando preventivamente l’afflusso degli spettatori, possa permettere un degno momento di soddisfazione ai nostri Laureandi.
Esaurita la riflessione sul breve termine, crediamo che anche nel medio e lungo termine abbiamo bisogno di sapere che, con la stessa mestizia con cui abbiamo programmato il passaggio alla didattica a distanza, si stia preparando il percorso inverso, per tenerci pronti dal primo momento utile a ripopolare il Ponte, i Cubi e il Polifunzionale. Viste le variabili esterne che giocano tutte a nostro favore, non possiamo non essere tra i primi Atenei ad aprire le porte a chi vorrà rientrare.
Nel pieno rispetto delle indicazioni governative, si studino le modalità blended per permettere la fruizione contestuale della Didattica sia a distanza che in presenza. Si pianifichi un piano che magari consenta prima ai corsi con una numerosità compatibile di ritornare alla normalità. Di qui a breve, l’Unical sarà chiamata ad ospitare anche varie procedure concorsuali (come il TFA) ed è impensabile essere pronti a accogliere ospiti esterni e non i principali attori della vita universitaria.
Dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane è emersa la preoccupazione per il pericolo connesso agli spostamenti con i mezzi di trasporto. Per questo motivo, la nostra proposta è, nell’ottica della terza missione anche attraverso i fondi UnicalvsCovid, sviluppare un’applicazione da consegnare alla Regione Calabria e ai concessionari del servizio di Trasporto Pubblico Locale che permetta la prenotazione e il contingentamento dei passeggeri, al fine di garantirne l’incolumità.
Oggi più che mai, l’Università della Calabria ha una grande responsabilità verso il territorio. Diamo al più presto un messaggio di responsabile fiducia a chi ci osserva, garantiamo il Diritto allo Studio e restiamo l’avanguardia della nostra Regione. Insieme, rispettando le regole, ce la faremo. Il Campus non deve morire! #RestartCampus».

Torna “Cosenza città in fiore”. Dal 29 al 31 maggio il centro storico riparte con rinnovata fiducia

COSENZA – Far ripartire la città con i colori ed i profumi dei fiori ed infondere nei cittadini un messaggio di speranza dopo i difficili mesi del lockdown e del confinamento forzato nelle proprie abitazioni. E’ questo uno degli obiettivi dell’iniziativa “Cosenza città in fiore”, in programma dal 29 al 31 maggio prossimi nel centro storico. A promuoverla è il circolo di Cosenza di “Vitambiente”, nato ufficIalmente nello scorso mese di febbraio e che rientra nella rete territoriale dell’omonima associazione ambientalista nazionale di cui è Presidente l’avvocato Pietro Marino. Il progetto di “Vitambiente” prevede che nel week-end che va da venerdì 29 maggio a domenica 31 maggio, il centro storico di Cosenza si vesta di colori e di profumi, con piante e fiori che i cittadini saranno sollecitati ad esporre dai balconi. Una vera e propria festa collettiva che coincide con la nuova fase della riapertura di tutte le attività. I balconi fioriti renderanno la parte antica della città più viva e accogliente. Saranno soprattutto i balconi a parlare il linguaggio dei fiori e poiché l’iniziativa si svolge a maggio, particolare attenzione sarà riservata alle rose che in questo periodo hanno la loro fioritura, con decine di varietà, da quelle più classiche e tradizionali a quelle selezionate in tempi recenti. A sposare pienamente l’iniziativa di Vitambiente e del circolo di Cosenza di cui è responsabile Mariafederica Martire, è stata l’Assessore al turismo e marketing territoriale di Palazzo dei Bruzi Rosaria Succurro che ne ha condiviso lo spirito e la filosofia, “soprattutto – ha sottolineato – perché il progetto è volto a ridare speranza e fiducia alla città attraverso il coinvolgimento dei residenti del centro storico chiamati a partecipare all’avvio di questa rinascita colorando di fiori i propri balconi”. Per sollecitare i cittadini alla partecipazione l’Associazione Vitambiente ha anche lanciato un hashtag su facebook # cosenzainfiore allo scopo di aggregare più persone. Allo stesso modo ha invitato a postare sia su facebook (@vitambiente-circolocosenza) che su Instagram (@vitambiente_cs) le fotografie della tre giorni dell’iniziativa che ritraggono i balconi in fiore. “Obiettivo della manifestazione – ha ricordato ancora l’Assessore al turismo e al marketing territoriale Rosaria Succurro – è quello di creare i presupposti per far sì che, per primi i cittadini si riapproprino del loro magnifico centro storico, specie dopo il lockdown ed il lungo periodo di fermo delle attività. Non abbiamo mai abbandonato l’idea, più volte lanciata dal Sindaco Occhiuto – ha detto ancora Succurro – di contribuire a creare un centro storico che funga anche e soprattutto da attrattore di flussi turistici. Lo stiamo facendo da tempo con molte iniziative, a partire dal trekking urbano “Cinque sensi di marcia” e seguiteremo a farlo, avendo ora dalla nostra parte anche la bella stagione, con manifestazioni come “Cosenza città in fiore” sulla quale puntiamo con decisione per ravvivare ulteriormente la parte antica della città e per risvegliare la città dopo la fase dell’emergenza”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Mariafederica Martire, responsabile del circolo di Cosenza di Vitambiente. “Il nostro movimento – afferma – particolarmente attento alle tematiche ambientali e sociali della nostra città e proteso verso l’obiettivo del miglioramento della qualità della vita, intende diffondere gioia e benessere. Un ruolo cruciale non può che essere svolto dalla natura che offre colori e profumi e la cui bellezza non potrà mai essere riprodotta artificialmente, così come è in grado di allontanare i cattivi pensieri. Con il progetto “Città in Fiore” – ha concluso Mariafederica Martire – puntiamo proprio a questo: diffondere una cromo ed aromaterapia per la città, affinché si ritrovi quel rapporto intimo con le cose della natura da cui l’uomo stesso proviene”.