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Processo Acheruntia, annulata la deposizione di Franco Pino

COSENZA – Doveva testimoniare lo storico pentito cosentino Franco Pino, nell’ambito del primo filone del processo Acheruntia, in corso di svolgimento al tribunale di Cosenza.Alla sbarra ci sono Angelo Gencarelli, ex consigliere comunale di Acri, Giuseppe Perri, ritenuto il punto di riferimento delle cosche nel territorio acrese, e Giampaolo Ferraro. Il collegio giudicante, d’intesa con il pm Pierpaolo Bruni, invece di raccogliere una nuova deposizione di Franco Pino ha acquisito agli atti un verbale risalente al 1995 da cui risulterebbe che l’ex boss di Cosenza parlò di un certo “Angiuluzzu di Acri” indicandolo come organico alla ‘ndrangheta cosentina. In aula anche l’ex assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra e l’ex sindaco di Acri Luigi Maiorano che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. I legali di Gencarelli, Antonio Quintieri e Matteo Cristiano, hanno chiesto la revoca dei domiciliari per il loro assistito. Il giudice deciderà il prossimo 13 giugno, data nella quale è stata fissata l’audizione dei testimoni della difesa.

Processo “Acheruntia”, il comune di Acri si costituisce parte civile

AcriACRI (CS) – Il Comune si costituirà parte civile nel processo denominato Acheruntia. La Giunta Comunale, con Delibera n°106 dello scorso 30 maggio, ha così deciso. Domani, si terrà l’udienza preliminare. Le indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, sono state chiuse lo scorso aprile. Ora, la Procura distrettuale potrà invocare il rinvio a giudizio oppure l’archiviazione delle accuse. Pesanti le contestazioni mosse ai 24 indagati. Sette gli arrestati e diciassette indagati tra cui nomi eccellenti, accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata,concussione, corruzione elettorale, usura, frode informatica e reati in materia di armi. Gli inquirenti avrebbero delineato l’assetto della cosca Lanzino-Ruà di Acri, i cui appartenenti, fra l’altro, avrebbero condizionato l’attività de lDipartimento Agricoltura e Forestazione della Regione Calabria e del Comune di Acri per l’aggiudicazione di appalti pubblici nel settore della forestazione ed a favore di società ritenute di riferimento dello stesso sodalizio di ‘ndrangheta. Sarebbero state riscontrate anche pressioni nei confronti dei funzionari che trattavano le pratiche e che si erano rimostrati riottosi.