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Tragedia a Buonvicino, bimba muore intossicata dalla stufa difettosa

Romina MaiolinoBUONVICINO (CS) – Sarebbe deceduta per intossicazione da ossido di carbonio la bimba di sei anni morta questa mattina mentre dormiva nel lettone dei genitori accanto alla madre a Buonvicino, centro montano del Tirreno cosentino. A compiere la terribile scoperta è stato il cognato della donna che ha subito allertato il 118. I sanitari giunti sul posto non hanno potuto far altro che accertare il decesso della bambina, mentre la madre, Romina Maiolina, 36 anni, è stata trasferita all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza in stato di semincoscienza, in condizioni critiche con l’elisoccorso. Nell’abitazione dove si è consumato il dramma, oltre alla piccola e sua madre, si trovavano il cognato e i nonni paterni e materni. Sul posto si sono recati i carabinieri della stazione di Diamante e il pm di turno Maria Camodeca che assieme al procuratore capo del tribunale di Paola, Bruno Giordano, stanno coordinando le indagini. Dalle prime analisi compiute dal medico legale sul corpicino della piccola non emergerebbe alcun segno di violenza mentre sarebbero visibili gli effetti dell’intossicazione da esalazioni di ossido di carbonio. Per questo gli inquirenti propendono come causa di morte l’incidente domestico legato appunto all’impianto di riscaldamento. Prima di disporre l’autospia gli investigatori attendono che la madre riprenda coscienza per comprendere l’esatta dinamica dell’incidente. In corso sull’impianto di riscaldamento anche le verifiche tecniche da parte dei vigili del fuoco del distaccamento di Scalea. Secondo le prime ipotesi, a provocare il dramma sarebbe stato il malfunzionamento dell’impianto stesso che serve tutto il palazzo dove vivono anche gli altri parenti della donna. L’impianto è allacciato ad un bombolone di Gpl esterno all’abitazione. 

Presi gli assassini di Carmine Avato

Eugenio FacciollaCORIGLIANO (CS) – Sono giunte ad una svolta le indagini per l’omicidio di Carmine Avato, il muratore incensurato di 52 anni, ucciso a colpi di pistola nella notte tra il 14 e il 15 novembre scorsi mentre era davanti casa, a San Cosmo Albanese. Nel corso della notte, in esecuzione di due provvedimenti emessi dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, guidata da Eugenio Facciolla, ed eseguiti stamani dai carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro, una persona è stata arrestata ed un’altra è stata sottoposta a fermo di polizia giudiziaria. Si tratta di un cittadino romeno, Cristian Dulan, 30 anni, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio, e del cognato della vittima, Salvatore Buffone (31), indicato come il mandante. L’omicidio, ha riferito il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla, è maturato per “contrasti molto forti in ambito familiare”. Secondo quanto riferito dagli investigatori, due giorni dopo essere stato ucciso Avato avrebbe dovuto partecipare a un’udienza in tribunale con la moglie per la procedura di separazione coniugale. Avato è stato ucciso con quattro colpi di pistola 7.65 sparati a tarda notte, davanti all’abitazione della vittima, in una strada non molto distante dall’aperta campagna. La svolta nelle indagini è giunta stamani, quando i carabinieri della Compagnia di Corigliano, insieme a Facciolla e al pm che ha coordinato le indagini, hanno compiuto una perquisizione a casa di Dulan dove è stata trovata una pistola calibro 7.65 – lo stesso dell’arma usata per il delitto – e 22 proiettili dello stesso calibro. L’uomo ha tentato di disfarsi dell’arma gettandola dalla finestra ma è stato visto dai militari dell’arma che hanno recuperato la pistola. Dulan – arrestato in flagranza per il possesso dell’arma – avrebbe quindi fatto delle ammissioni che hanno portato al suo fermo e a quello di Buffone per l’omicidio di Avato. Il legame tra i due fermati, ha spiegato il comandante della Compagnia carabinieri di Corigliano, capitano Francesco Barone, è emerso nel corso delle intercettazioni telefoniche effettuate in queste settimane. L’operazione di stamani, ha detto Facciolla, “è frutto del lavoro encomiabile svolto dall’ufficio di Procura di Castrovillari con i carabinieri di Corigliano che ha portato a raccogliere elementi tali da arrivare a un punto nevralgico dell’inchiesta”. Le indagini, comunque, proseguono per accertare eventuali responsabilità anche a carico di altre persone.

Cosenza, ha un nome e un volto il sacerdote indagato per abuso su minore

tribunale cosenzaCOSENZA – In città non si parla d’altro, nel passeggio centrale del sabato sera e nei bar della domenica mattina. Ma nessuno si interroga più sul nome del sacerdote indagato dalla procura di Cosenza per abusi su minore. Semplicemente perché è diventato di dominio pubblico. E’ un nome che circola ormai da diverse ore di bocca in bocca, alimentando commenti, reazioni e discussioni. In redazione ci siamo a lungo interrogati sull’opportunità di pubblicare questa notizia, ma abbiamo deciso che non saremo noi di ottoetrenta.it a puntare il dito su un prete che merita la presunzione di innocenza, almeno finché non si farà chiarezza sul quadro indiziario. Secondo alcune indiscrezioni il sacerdote sarebbe stato chiacchierato già alcuni anni fa, quando venne trasferito ad altro ruolo per una presunta cattiva gestione patrimoniale della parrocchia di cui era responsabile. Ed anche adesso che insegna religione, non è passata inosservata la sua abitudine di chiedere ai ragazzi di sedersi alla cattedra, vicino a lui. Smentita invece la notizia secondo la quale sarebbe stato in procinto di ricevere una promozione. Pesante l’accusa: avrebbe palpeggiato un 12enne in aula. I genitori della vittima hanno sporto denuncia in procura. Le indagini sono condotte dal Pm Antonio Tridico.

Flc-Cgil Calabria contro le graduatorie definitive dell’Ufficio scolastico regionale

La Flc-Cgil Calabria ha presentato un esposto contro la decisione dell’Ufficio scolastico regionale di pubblicare direttamente le graduatorie definitive per l’immissione in ruolo, saltando, unico Usr in Italia, la pubblicazione delle graduatorie provvisorie. La decisione illegittima dell’Ufficio scolastico regionale, che riguarda centinaia di docenti, potrebbe costringere chi vuole presentare ricorso contro le graduatorie a rivolgersi al Tar, oppure al Presidente della Repubblica, con notevoli aggravi di spese e di tempo. La pubblicazione delle graduatorie provvisorie, al contrario, consentirebbe agli interessati di presentare ricorso presso lo stesso Usr, con una procedura più snella e a costo zero. Da qui la decisione della Flc-Cgil Calabria di presentare ieri mattina 30 agosto ricorso presso la Procura della Repubblica di Catanzaro. Un ricorso necessario e urgente anche alla luce del fatto che già da ieri l’Ufficio scolastico regionale ha iniziato ad assegnare le cattedre in base alle graduatorie definitive. Della vicenda è stata inoltre informata la Flc-Cgil nazionale che continuerà ad attivarsi presso il Miur per fare chiarezza.

 

2000 Procedimenti a Pm Nella Procura Di Catanzaro

CATANZARO – Pm in servizio troppo pochi e la Procura di Catanzaro rischia il collasso. L’allarme giunge dal procuratore Vincenzo Antonio Lombardo che dichiara “La situazione sta diventando difficile e rischiamo un forte rallentamento dell’attività”.

La pianta organica prevede 18 pm e fino a qualche tempo fa svolgevano il lavoro all’interno della Procura 17 pm.

I magistrati in servizio, però, si sono ridotti a 12, a causa di due assenze per maternità e 3 trasferimenti.

La mole di procedimenti per i 12 pm è di circa 2.000 a testa.

 

 

Presidente Camera di Commercio Convocato Venerdì dal Pm di Catanzaro

paoloabramoCATANZARO – Questo venerdì Paolo Abramo verrà interrogato dai pm Carlo Villani e Alberto Cianfarini. La convocazione è stata emessa dalla Procura per fare luce sull’inchiesta del parco commerciale “Romani”, nella quale sono indagate altre otto persone oltre al  Presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, tra le quali i presidenti di Confindustria della Calabria e del capoluogo calabrese, Giuseppe Speziali e Giuseppe Gatto, coinvolti in qualità di imprenditori.