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Rapina a Zumpano, bloccati i presunti colpevoli

COSENZA – Due pregiudicati, Antonio Fortunato di 47 anni e Massimo Niro di 48 sono stati arrestati questa mattina dal personale della questura di Cosenza, perché ritenuti gli autori della rapina consumata ai danni di un furgone portavalori il 14 dicembre scorso davanti al Brico Center, nella zona commerciale di Zumpano, in provincia di Cosenza. Notevole il bottino ammontante ad oltre centomila euro in contanti. I dettagli dell’operazione che ha consentito l’arresto de presunti rapinatori saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa convocata per le ore 10,30 nella Questura di Cosenza.

In stato di fermo la madre della piccola soffocata a Cosenza

12765592_948406418576575_733740011_oCOSENZA – Nella tarda serata di ieri i carabinieri hanno notificato il provvedimento di fermo emesso dal pm della Procura di Cosenza,per omicidio volontario nei confronti di Giovanna Leonetti, la biologa di 37 anni che avrebbe ucciso la figlia Marianna di 7 mesi soffocandola con un cuscino e che poi, dopo essersi resa conto di quanto accaduto, secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, avrebbe tentato di togliersi la vita ingerendo dei barbiturici. La tragedia si è consumata in uno stabile di via Molinella, all’angolo con Piazza Kennedy, in pieno centro della città di Cosenza, intorno alle ore 13 quando il marito della donna, l’avvocato Francesco Luberto di 41 anni, rientrando a casa ha trovato il corpo della piccola e ha dato l’allarme al servizio di emergenza 118. L’uomo ha poi trovato la moglie seduta su una poltrona, dopo essere stata colta da malore, con accanto, sul pavimento, una confezione vuota di barbiturici. I sanitari, chiamati dal padre della neonata, dopo avere praticato i primi interventi, non sono però riusciti a scongiurare il peggio e la bimba è arrivata esanime al pronto soccorso dell’ospedale dell’Annunziata. Nello stesso nosocomio è stata portata, in stato confusionale, anche la madre, che adesso è piantonata in corsia dai carabinieri. Al momento della tragedia Giovanna Leonetti e la bambina si trovavano al primo piano dell’edificio. In casa, al terzo piano, c’erano anche la nonna della piccola insieme alla sua badante. Successivamente è sopraggiunto il padre della bambina. Tutte le persone presenti nell’abitazione sono state sentite dal pm della Procura della Repubblica di Cosenza, titolare dell’inchiesta. Nell’immediatezza, inoltre, gli esperti dei carabinieri hanno effettuato un sopralluogo nella casa rilevando gli elementi di interesse investigativo da riferire al magistrato. La domanda che tutti, tra gli amici e i conoscenti della12752038_948406955243188_860881635_o coppia, si pongono adesso, dopo che la notizia si è diffusa, provocando incredulità e sgomento, è come sia potuto accadere tutto questo. Soltanto le indagini dei carabinieri potranno sciogliere tutti gli interrogativi che gravano su questa vicenda. Quel che è emerso, comunque, al momento, è che Giovanna Leonetti, da un po’ di tempo, diceva di essere stanca per il fatto che la notte la bambina non la faceva dormire. Questo, almeno, è quanto ha riferito un’amica della donna che aveva raccolto direttamente le sue lamentele parlando con lei nel laboratorio di analisi cliniche in cui la mamma di Marianna lavora. “Sono proprio esasperata – avrebbe confidato all’amica – perché Marianna non mi fa dormire la notte. Non so come fare per questo”. Poi, la tragedia.

Cosenza – Catanzaro, cancelli aperti dalle 12.30 e controlli intensificati

Cosenza ( Cs) – In occasione dell’incontro di calcio Cosenza-Catanzaro, – si legge in una nota della Questura di Cosenza-  che si disputerà domenica 14 febbraio alle ore 14.30, attesa la notevole affluenza di tifosi che raggiungeranno il “San Vito-Marulla” per assistere al derby, si segnala che l’apertura dei varchi di accesso allo stadio è prevista per le ore 12.30. Pertanto, considerato che verranno implementati i servizi di controllo nelle attività di pre- filtraggio e filtraggio, con particolare riferimento alla corrispondenza delle generalità indicate sul biglietto e quelle del possessore, si consiglia di raggiungere lo stadio in anticipo per evitare rallentamenti nelle operazioni di ingresso allo Stadio.

Droga in carcere, era in un pacco destinato ad un detenuto

Reggio Calabria( Rc) – Dosi di hascisc sono state sequestrate dagli agenti della polizia penitenziaria del reparto colloqui del carcere di Arghillà di Reggio Calabria. La droga era in un pacco destinato ad un detenuto. La notizia è stata resa nota da Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Damiano Bellucci, segretario nazionale. “La sostanza – affermano i sindacalisti – è stata inviata alla Questura di Reggio Calabria per i controlli necessari, poiché, purtroppo, diversamente da quanto avviene in altri reparti, a Reggio Calabra la polizia penitenziaria non dispone dei kit per i controlli previsti. Il fenomeno della droga in carcere è particolarmente diffuso, anche perché i detenuti tossicodipendenti sono tanti, ma l’Amministrazione penitenziaria stenta ad attrezzarsi in maniera adeguata, anche con unità cinofili che, seppur previste dall’ordinamento, sono presenti solo in alcune regioni, tra cui non c’è la Calabria”.

Convocato in questura l’autore del video satirico denunciato da Magorno

COSENZA – «Sui social media circola un video in cui i volti dei consiglieri comunali di Cosenza che si sono dimessi diventano bersaglio di misteriosi killer di cui si intravedono solo le pistole». Lo aveva denunciato nella serata di domenica,  il segretario regionale del Pd calabrese Ernesto Magorno, preannunciando una interrogazione parlamentare. Il video satirico è scomparso da facebook ma l’autore ha ricevuto una convocazione formale da parte della Digos, un invito a comparire per la mattina di martedì 9 febbraio. E lo stesso autore del video, Giuseppe Febbraio, a darne notizie sul proprio profilo social, dove ha anche pubblicato la foto della convocazione. Invito a comparire

Daspo comminato a due calciatori dl Bianco

BIANCO (RC) – Due provvedimenti di Daspo sono stati emessi dal Questore di Reggio Calabria nei confronti di altrettanti giocatori del Bianco Calcio. Si tratta di Angelo Cotroneo, 40 anni, e Giuseppe Nirta, 29 anni, per i quali è scattato il provvedimento restrittivo che avrà la durata di 2 anni e 6 mesi ciascuno. Entrambi i calciatori durante la partita disputatasi il 19 dicembre scorso, presso lo stadio comunale di Bianco contro la Nuova Gioiese, valida per il campionato di Prima Categoria, avrebbero aggredito l’arbitro con schiaffi, calci e pugni per aver concesso un calcio di rigore alla squadra avversaria. Un altro Daspo, per la durata di cinque anni, è stato emesso nei confronti di Domenico Nucera, 25 anni. L’uomo, già stato interessato da analogo provvedimento, sarebbe stato individuato dagli agenti del commissariato di polizia di Leonforte tra i tifosi al seguito del Reggio Calabria, in occasione dell’incontro di serie D dello scorso 24 gennaio. I tre soggetti colpiti da Daspo avranno l’obbligo di presentazione presso gli uffici di polizia e della Questura per tutta la durata del provvedimento.

Sinergia tra la Prefettura e la Questura contro il terrorismo

prefettura cosenzaCOSENZA(CS)- L’attività di antiterrorismo è emblema della sincronia tra le fasi info-investigative e l’attività di gestione dei circa 13000 immigrati extracomunitari presenti nella provincia che vede impegnate la Prefettura e la Questura di Cosenza. I predetti Uffici hanno affrontato nel corso del 2015 l’arrivo dei migranti sbarcati sulle coste calabresi e siciliane. La fase gestionale degli sbarchi e dell’accoglienza dei migranti , il coordinamento delle forze dell’Ordine ai fini di prevenzione a cura della Prefettura, unitamente all’attività di regolarizzazione dei migranti, effettuata dalla Questura, sono state affiancate dalle attività di polizia finalizzate alla salvaguardia della sicurezza nazionale e alla tutela dell’ordine pubblico, con il costante monitoraggio e controllo nei confronti della popolazione extracomunitaria. Durante l’anno appena trascorso il Prefetto della provincia di Cosenza ha disposto l’espulsione di 60 cittadini extracomunitari; 10 provvedimenti di rimpatrio eseguiti nei confronti dei cittadini comunitari. Tali decreti sono stati resi esecutivi dal Questore con ‘emanazione di altrettanti “ordini di allontanamento” dal territorio nazionale o di “trattenimento” presso gli appositi centri. Dei cittadini extracomunitari interessati dai provvedimenti di espulsione, sei sono stati accompagnati dalla polizia alla Frontiera. Il Questore di Cosenza ha inoltre disposto il respingimento alla frontiera di 35 cittadini extracomunitari giunti in occasione degli sbarchi presso il porto di Corigliano. Costante è l’attività di monitoraggio e controllo che la Prefettura e la Questura svolgono presso i “Centri di accoglienza temporanea” presenti nella provincia.

Terrorismo, arresto di Hamil Mehdi a Luzzi. Il riepilogo della giornata e le reazioni della politica

Conferenza stampa arresto hamil MahdiCOSENZA – Aveva in programma di trasferirsi in Belgio Hamil Mehdi, 25 anni, il cittadino di nazionalità marocchina, da dieci anni trapiantato a Luzzi, nel cosentino, e tratto in arresto dal personale della Digos di Cosenza, coordinato dal servizio centrale antiterrorismo, diretto da Claudio Galzerano e dal questore di Cosenza Luigi Liguori. I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa cui ha partecipato anche Giovanni Bombardieri, magistrato della Dda di Catanzaro, che ha coordinato le indagini. Su Hamil Medhi le forze dell’ordine hanno cominciato ad interessarsi dal luglio dello scorso anno, quando il giovane è stato respinto alla frontiera di Istanbul per motivi di sicurezza. Le autorità turche lo hanno rispedito in Italia poiché non aveva bagagli con sé, non aveva il biglietto di ritorno ed era sospettato di voler raggiungere, attraverso la Turchia, i territori islamici per unirsi ai guerriglieri dell’Isis. Al suo rientro il marocchino era stato fermato all’aeroporto di Fiumicino, dove i poliziotti gli avevano trovato uno zainetto con all’interno un paio di pantaloni militari, una pubblicazione dei Fratelli Musulmani sui comportamenti che deve tenere un buon musulmano secondo il Corano, due telefoni cellulari e 800 euro. Neanche ai familiari Mehdi aveva svelato le sue intenzioni. Quando gli agenti della Digos si presentarono a casa sua a Luzzi, a luglio, i familiari dissero che il giovane sarebbe rientrato quella stessa sera. Sulla vicenda dell’espulsione il giovane si difende sostenendo che era andato in Turchia “solamente per pregare”. Ai poliziotti che stamani lo hanno arrestato, il giovane ha ribadito che gli avevano à’ contestato di appartenere all’Isis, ma di avere spiegato che non era vero. Per oltre sei mesi la Digos di Cosenza, sotto le direttive della Dda di Catanzaro, ha monitorato il marocchino, nell’ambito di un’indagine di prevenzione che ha consentito di accertare che Hamil Mehdi aveva un12633298_934550579962159_309948123_o accanito interesse per immagini, filmati e altri contenuti propagandistici riferiti all’organizzazione terroristica dello Stato Islamico, linkati quotidianamente tramite diversi siti telematici d’area, i cui contenuti rimandano a forme di addestramento e combattimento tra soggetti incappucciati, tutti contrassegnati dall’inconfondibile “brand” dello Stato Islamico. Notato nel giovane anche l’estremo rigore nel seguire i dettami del Corano, oltre agli accorgimenti che il cittadino marocchino teneva durante la navigazione in internet per evitare di ricevere virus e di essere intercettati. Inoltre, le indagini hanno appurato che Hamil Mehdi aveva contatti indiretti con utenze di soggetti che sono stati accertati essere responsabili di attività a’ riconducibili al terrorismo internazionale, tra cui anche una a cui faceva capo anche Ayoub El Khazzani, l’attentatore del treno Parigi-Amsterdam. I numerosi elementi raccolti, hanno costituito una solida base per applicare la recente normativa di contrasto al terrorismo internazionale con particolare riferimento alla fenomenologia dei cosiddetti foreign fighters, ovvero persone che si autoaddestrano con la finalità di unirsi alla battaglia condotta dall’Isis. Per questo la Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha proposto al competente Gip l’adozione della misura di custodia cautelare che ha portato all’arresto di questa mattina. All’arresto si è giunti anche per evitare che il giovane riuscisse a fuggire, considerato che dopo l’espulsione in Turchia aveva manifestato l’intenzione di volersi trasferire in Belgio, viaggio poi rinviato per motivi di famiglia. Questo ulteriore elemento ha spinto il coordinatore della Dda di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, ed il sostituto procuratore Paolo Petrolo a chiedere l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’arresto di Hamil Mehdi è ritenuto dal Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, un “caso importante” perche’ rileva come “internet sia utilizzata da Isis per reclutare manovalanza di morte e avviare processi di autoradicalizzazione”.

 

LE REAZIONI:

Matteo Renzi (Presidente del Consiglio) – Il potenziale terrorista arrestato a Cosenza questa mattina non è il primo e non sarà l’ultimo. Perché il lavoro delle nostro Forze dell’Ordine è straordinario. Quelli che dicono alziamo i muri e chiudiamo le frontiere non si rendono conto che molti sono già in Europa

Filippo Bubbico (Viceministro dell’Interno) – Il decreto anti terrorismo ha messo a disposizione del Paese strumenti molto importanti che funzionano. Questa operazione è stata resa possibile esattamente in ragione dei contenuti di quel provvedimento che ha garantito alle forze di polizia e alla nostra intelligence di poter analizzare, controllare e valutare meglio i fattori di rischio.

Antonio Gentile (Senatore Area Popolare) – L’operazione condotta oggi dalle Forze dell’Ordine a Cosenza e che ha portato all’arresto di un marocchino per terrorismo dimostra il livello altissimo di attenzione in Italia e l’efficienza del nostro sistema sicurezza. Tutto ció conferma l’ottimo operato del governo ed in particolare del ministro Alfano, la cui fermezza e decisione ha consentito il varo di norme, da ultimo proprio il decreto antiterrismo, che hanno rafforzato le difese del nostro territorio fornendo allo stesso tempo strumenti efficaci per il contrasto e la lotta al terrorismo internazionale. Sono azioni brillanti come queste che danno la misura del buon operato del governo, facendo giustizia delle demagogiche e populistiche dichiarazioni di chi invece sa soltanto fomentare le paure degli italiani. E’ anche questo il senso dello stare al governo e di essere una forza responsabile di governo come Area popolare

Rosa Calipari (vice presidente della commissione Difesa e componente del Copasir) – Complimenti alla Digos di Cosenza e allo Sco, il Servizio centrale antiterrorismo, per l’operazione che ha portato ad individuare un giovane pronto a trasformarsi in un foreign fighters. L’arresto di questa mattina dimostra che le norme esistenti, insieme a quelle di recente approvazioni con il decreto antiterrorismo, la preparazione e la professionalità delle nostre forze di sicurezza nel loro complesso sono efficaci. Possiamo senz’altro affermare che il nostro Paese oggi è all’avanguardia nel contrasto al terrorismo internazionale, un mostro particolarmente feroce e con molte teste, contro il quale la tecnologia può molto ma solo insieme al dispiego intelligente e generoso delle risorse umane.

Roberto Occhiuto (deputato Forza Italia) – Oggi è il giorno dei complimenti alle forze dell’ordine per la brillante operazione che hanno messo a segno. Ma non solo. Oggi deve essere anche il giorno in cui ci chiediamo quanto siano sicure le nostre città e cosa stia facendo il governo per garantire la sicurezza di tutti noi. Il governo non può fare finta di nulla, limitandosi a festeggiare l’evento, facendosi forza del successo della polizia. L’Italia, purtroppo, è un paese ad alto rischio di infiltrazioni terroristiche, anche per colpa delle politiche messe in campo da Renzi e Alfano, che stanno dimostrando di non essere assolutamente in grado di gestire queste emergenze. Mehdi sembrava perfettamente integrato, mentre questo parlava con terroristi e aspirava ad allacciarsi le cinture per l’ascesa al suo paradiso: attenzione, perché questa non è una rara eccezione, ma la regola di questi terroristi.

Ernesto Magorno (Deputato Partito Democratico) – Le forze di polizia calabresi hanno compiuto un’importante operazione antiterrorismo. A loro un grazie, il terrore non vincerà mai.

Operazione antiterrorismo a Luzzi. Arrestato presunto foreign fighter marocchino

questura-csCOSENZA – E’ scattato alle prime luci dell’alba il blitz antiterrorismo condotto dagli uomini della Digos di Cosenza che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un presunto foreign fighter marocchino. L’operazione è stata coordinata dal Servizio centrale Antiterrorismo. In manette è finito un giovane di 25 anni, Hamil Mehdi, Commerciante ambulante residente a Luzzi, in provincia di Cosenza: gli uomini della Polizia, che indagavano su di lui dal luglio scorso, lo hanno bloccato nella sua abitazione. Il marocchino è indagato per i reati previsti dalla nuova legge antiterrorismo in vigore da aprile 2015 ed in particolare gli viene contestato l’articolo 270 quinques del codice penale che disciplina il reato di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale. Secondo quanto si è appreso era pronto per raggiungere gli scenari di guerra e per combattere nelle file dell’Isis. Era arrivato in Turchia lo scorso 10 luglio, dove è stato fermato dalle autorità per un controllo. Al termine degli accertamenti, le autorità turche, d’intesa con gli uomini dell’Antiterrorismo italiano, lo hanno respinto per motivi di “sicurezza pubblica” e lo hanno fatto rientrare in Italia. “Sono andato in Turchia solamente per pregare” ha detto il marocchino ai poliziotti nel momento dell’arresto. “Mi avevano già contestato di appartenere all’Isis ma io ho sempre negato. Ed anche ora ribadisco che non appartengo all’Isis. Sono andato in Turchia solamente per pregare”. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in programma alle 11 in questura a Cosenza alla presenza del questore Luigi Liguori e del coordinatore della Dda di Catanzaro Giovanni Bombardieri.

Castrovillari, un arresto per droga

poliziaCASTROVILLARI (CS) – Il Commissariato della Polizia di Stato di Castrovillari, nel corso dei servizi di prevenzione e repressione del traffico di stupefacenti, disposti Questore Liguori, ha tratto in arresto un corriere della droga ed ha denunciato a piede a piede libero un altro soggetto coinvolto nel traffico di stupefacenti a margine di una attività di indagine caratterizzata da accurati servizi di osservazione e pedinamento. Le forze dell’ordine, in particolare, intercettavano una Fiat Panda, nei pressi dello svincolo autostradale di Tarsia, condotta da Carmine Barca, 49 anni, con precedenti specifici per estorsione e traffico di stupefacenti. La vettura veniva inseguita e bloccata nei pressi di una villa. La successiva perquisizione del veicolo portava al ritrovamento di mezzo chilo di cocaina occultata sotto la leva del cambio della stessa autovettura. Carmine Barca veniva tratto in arresto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Una seconda persona che si era intrattenuta con Barca poco prima del suo arresto, G.G. con precedenti specifici e già sottoposta a sorveglianza speciale con obbligo di dimora, è stata denunciata a piede libero.