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A Mendicino torna Radicamenti: Festival di musica, cultura e tradizioni

MENDICINO (CS) – A Mendicino torna Radicamenti – Festa della seta dal 2 al 4 settembre. Festival di musica, cultura e tradizioni popolari.

Finalmente dopo due anni di assenza, dal 2 al 4 settembre ritorna nel centro storico di Mendicino il festival Radicamenti. Un’edizione diversa dalle ultime che avevano visto esibirsi artisti del calibro di Teresa De Sio, Peppe Servillo, Roy Paci, Morgan, Enzo Avitabile, Eugenio Bennato, Paola Turci e tanti altri. Il programma di quest’anno in Piazza Municipio intende valorizzare validissimi artisti calabresi, apprezzati anche oltre i confini regionali. Venerdì 2 settembre si parte con “Gli arcobaleni di altri mondi, intorno a Fabrizio De Andrè”, un progetto musicale originale che vede coinvolti Sasà Calabrese, Daniele Moraca, Giuseppe Santelli, Checco Pallone e Massimo Garritano per un omaggio al grandissimo artista ligure. Sabato andrà in scena il maestro di organetto Antonio Grosso con le Muse del Mediterraneo per una serata all’insegna della musica popolare e dei tradizionali balli calabresi. A chiudere la kermesse mendicinese domenica sera saranno i Sabatum Quartet con un coinvolgente spettacolo di musica etnica-popolare che spazia dalla tipica tarantella calabrese, a canti di repertorio tradizionale, a brani sul brigantaggio e sulla questione meridionale.

“Siamo felici che quest’anno – ha dichiarato il Sindaco di Mendicino Antonio Palermo – riparte nel nostro borgo, dopo uno stop forzato dovuto alla pandemia e alla mancanza del sostegno regionale, la kermesse culturale che in questi anni ha reso Mendicino famosa in tutta la Calabria. Una settima edizione resa possibile dalla collaborazione con il nostro Gal STS “Terre Brettie”. Infatti Radicamenti farà parte di un progetto ancora più ambizioso che riguarderà un vasto territorio della nostra provincia e della nostra regione che prende il nome di “Santi e Briganti”.

Molto ricco è anche il programma degli altri eventi del festival. Durante tutte e tre le giornate in programma alle 11:00 e alle 17:00 visite guidate al Museo della Seta, dove rivive l’antica tradizione mendicinese della lavorazione serica, dal bozzolo alla trattura del pregiato filato. Venerdì e sabato alle 18:00 trekking urbano alla scoperta delle opere del Musa, il Museo Urbano della Seta all’Aperto realizzato nella cittadina delle Serre Cosentine con il contributo di grandi street artists nazionali e internazionali. Molto interessanti anche i due laboratori organizzati in collaborazione con il Centro di solidarietà “Il Delfino”: venerdì mattina dalle 9:30 alle 12:30 al Parco fluviale “Giochi dal mondo” a cura dei beneficiari dei centri di accoglienza SAI del Comune di Mendicino e sabato dalle 18:00 alle 21:00 in Piazza San Giuseppe il laboratorio musicale interculturale “Suoni dal mondo” condotto da Moussa Ndao. Venerdì 2 settembre al termine del concerto è prevista l’Osservazione astronomica dalla Torre dell’Orologio a cura del Gruppo Astrofili “G.B. Amico”. Domenica pomeriggio in programma anche un’escursione di trekking dal titolo “Mendicino organizzato da Exploro s.l.m.: sulla via della seta e dei murales” che partendo alle 17:30 condurrà i camminatori in Piazza Municipio per il concerto finale, attraverso un suggestivo percorso naturalistico e culturale.

“Un programma che ci rende orgogliosi del fatto che anche con risorse molto limitate, grazie anche alle sinergie tra istituzioni e partner privati, è possibile realizzare eventi di alto valore culturale e sociale – chiosa il Sindaco Palermo – che rendono vivi e attrattivi i nostri centri storici”.

PROGRAMMA
Venerdì 2 settembre
h 9:30 Laboratorio GIOCHI DAL MONDO – Parco fluviale
h 11:00 – h 17:00 Visita guidata al Museo della Seta
h 17:00 Visita guidata al Museo della Seta
h 18:00 Trekking urbano tra le opere del Musa
h 21:30 Concerto GLI ARCOBALENI DI ALTRI MONDI INTORNO A FABRIZIO DE ANDRÈ
h 23:00 Osservazione astronomica – Torre dell’Orologio

Sabato 3 settembre
h 11:00 – h 17:00 Visita guidata al Museo della Seta
h 18:00 Trekking urbano tra le opere del Musa
h 18:00 Laboratorio SUONI DAL MONDO Palazzo Campagna – Piazzetta San Giuseppe
h 21:30 Concerto LE MUSE DEL MEDITERRANEO Feat. ANTONIO GROSSO

Domenica 4 settembre
h 11:00 – h 17:00 Visita guidata al Museo della Seta
h 17:30 Escursione di trekking
h 18:00 Visita guidata al Musa
h 21:30 Concerto SABATUM QUARTET

 

Radicamenti 2019, gran finale con i Sud Sound System e Morgan

MENDICINO (Cs) – Giunto alla sesta edizione, Radicamenti è il festival calabrese che racconta le tradizioni popolari di Mendicino e della Calabria intera. La tradizione è l’insieme di scritti, di idee, di invenzioni, di abitudini alle quali ci riferiamo ancora oggi e che rappresentano l’eredità del passato.

Radicamenti nasce con l’obiettivo di raccontare il passato per mai dimenticare che quello che facciamo e diciamo diventerà tradizione per chi verrà dopo di noi, e tracciare la strada del futuro perché non basta trasmettere ciò che si è ricevuto, bisogna aggiungere del nuovo.

Un festival fortemente voluto dall’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Palermo, che sin dal suo primo mandato ha inteso valorizzare il territorio promuovendo la divulgazione della cultura attraverso la musica e la tradizione popolare, portando in poco tempo migliaia di visitatori nel centro storico del Borgo della seta fino alla vetta incontaminata di Monte Cocuzzo: luogo simbolo di Mendicino.

Il programma

Giovedì 29 agosto Sud Sound System dalle 21:30 in piazza Duomo;

venerdì 30 dalle 21 Baba Sissoko e a seguire Tonino Carotone;

Sabato 31 agosto dalle 21.30 in piazza Duomo Calabria Orchestra e a seguire Morgan & Megahertz.

Si chiude domenica 1 settembre dalle 13:30 sulla vetta di Monte Cocuzzo con il trio internazionale Violons Barbares. Il gran finale al tramonto è affidato alla meravigliosa voce di Teresa De Sio.

Radicamenti, si parte domenica con Francesca Prestia e Otello Profazio

MENDICINO (CS) – Entra nel vivo Radicamenti 2019 con importanti novità. L’organizzazione, capitanata da Antonio Palermo sindaco di Mendicino e Checco Pallone direttore artistico, ha inteso organizzare dei concerti “preparatori” all’evento clou che si svolgerà nel centro storico di Mendicino dal 29 agosto al 1 settembre.

Il primo immancabile appuntamento è domenica 14 luglio alle 21 a Palazzo Campagna, dove la voce calda e appassionata di Francesca Prestia ci guiderà, insieme al principe dei cantastorie del Mediterraneo Otello Profazio, lungo il nuovo progetto discografico dal titolo: “Donne del Sud – anch’io Francesca Prestia canto Otello Profazio” edito dall’etichetta “Calabria Sona”.

Una raccolta di brani legati a figure femminili generiche, a personaggi storici e leggendari che rivivono attraverso la voce dell’artista anche grazie alle «incursioni estemporanee» del “mastro cantaturi” Profazio, artista che può vantare, nella sua carriera, collaborazioni con personaggi del calibro di Giorgio Gaber, Gabriella Ferri, Enzo Jannacci e Fabrizio De Andrè.

Si parte con due artisti di spicco nel panorama nazionale, che dalle profonde radici del Sud narrano, suonano e cantano la loro terra e storia per tramandare, ricordare, ma soprattutto emozionare.

Calabria Orchestra inaugura la stagione concertistica del Conservatorio

COSENZA – Si riapre la stagione concertistica del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza mercoledì 26 Settembre alle ore 20.30 presso l’Auditorium Casa della Musica per un particolare appuntamento con la Calabria Orchestra.

Inaugurata nel recente festival di Radicamenti a Mendicino il collettivo musicale nasce per una felice connubio che mostra la varietà degli stili musicali con un particolare sguardo alla tradizione musicale del territorio, da sempre, momento di indagine fin dagli anni ‘40 del secolo scorso.

La Calabria sta avendo, in questo particolare periodo storico, una particolare vivacità sulla musica popolare e sugli strumenti della tradizione ed in questa direzione viene fuori la Calabria Orchestra, creatura del Conservatorio di Cosenza nell’ambito del Dipartimento di Musica e tradizioni popolari,  in collaborazione con CalabriaSona, il Festival Radicamenti e con patrocinio del Comune di Mendicino, pensata e diretta da Checco Pallone e da un ensemble di musicisti che si sono ritrovati in questo progetto di studio e di ricerca.

Diciannove gli elementi del collettivo che indagano, anche su base improvvisativa e di tradizione orale su ciò che può essere il ritorno alle origini, al recupero di un patrimonio sempre meno  utilizzato e sempre più contaminato da influenze e stili che risentono di una globalizzazione sempre più imperante.

Ridare voce a chi non ha voce attraverso la musica, attraverso la riscoperta di un repertorio che è essenziale per capire e determinare un territorio

Raffinato e ammaliante, Peppe Servillo chiude l’edizione 2018 di Radicamenti

MENDICINO (CS) –  Si può dire tutto attraverso le parole? Si può dar voce ai sentimenti più intimi, alle passioni più brucianti? Luoghi incantevoli che riempiono il cuore. La lingua trema e gli occhi si riempiono di meraviglia. È proprio questa la sensazione che si avverte a Monte Cocuzzo, la splendida location scelta per il finale dell’edizione 2018 di Radicamenti, il festival organizzato dall’amministrazione comunale di Mendicino guidata dal sindaco Antonio Palermo. Le escursioni per percorrere i sentieri intorno al monte e raggiungere la vette accompagnati da guide specializzate sono state il preludio del concerto di Peppe Servillo e Solis String Quartet. La ricchezza della cultura partenopea prende corpo e voce attraverso Peppe Servillo. Raffinato, ammaliante, un interprete di razza che grazie all’eccellente supporto del Solis String Quartet racconta una magica Napoli fatta di bellezza e contraddizioni. Il cantante che ha ricordi d’infanzia della Calabria «la regione in cui da bambini venivo in vacanza; ho avuto il privilegio di conoscerla», l’icona, che ha fatto della musica contaminata un manifesto, ha tratteggiato vizi e virtù di un popolo. “Palomma”, “Tutta ppe mme”, “A cuntrora”, “M’aggia cura”, “Scalinatella”, “Dove sta Zazà”, “Dicitencello vuje”, “A serenata e Pulecenella”, “A casciaforte”. La ricchezza poetica viene restituita con pathos e sentimento, il pubblico applaude, da timido si scioglie poi in canti. Sullo sfondo, cielo e mare si fondono in un bacio senza fine.

ENZO AVITABILE E LA PERFORMANCE DEGLI ALLIEVI DEI CORSI

Sabato è stato il giorno in cui sono state tirate le somme di sei giorni in cui centro storico è stato assoluto protagonista. I vicoli scolpiti, il Museo della seta, la Torre dell’orologio, Palazzo Campagna, il parco fluviale e piazza San Giuseppe sono stati i luoghi in cui si sono tenuti i corsi di strumenti tradizionali e danze popolari tenuti dai maestri Grosso, Cusato, Gallo, Gallina, Forestieri, Loccisano e Vaccari, «un espediente che unisce le bellezze storico-naturali alla musica popolare, un’occasione utile a far conoscere i posti più belli del centro storico», ha affermato il primo cittadino, «un esperimento per far capire che la musica e la cultura popolare devono essere per forza gratuite», dice entusiasta il direttore artistico del festival Checco Pallone. Una gremita piazza Duomo ha accolto a braccia aperte Enzo Avitabile. Il cantante e strumentista napoletano ha regalato più di un’ora e mezzo di spettacolo. Da “Napoli nord” a “Salvamm’ o munno”, da “Tutt’ eguali Song’ ‘e creature” a “Canta Palestina”, da “Mane e mane” a “Soul express”, fino agli omaggi ad Aretha Franklin con “Chain of fools” e a Pino Daniele con “Terrà mia”. Viscerale, eclettico, Enzo propone una musica che non conosce barriere. Con lo slogan «Messaggiam ‘o ritm e abballat, ‘o messagg è abballat ‘o groove» Enzo Avitabile si è confermato un animale da palcoscenico che ha fatto scatenare il pubblico.

Rita Pellicori

Radicamenti, Pino Aprile: «I Calabresi stanno conoscendo se stessi»

MENDICINO (CS) – Un meridionale lucido e convinto. Un’analisi per certi versi spietata di un Sud che arranca, la voglia di risvegliare l’orgoglio meridionale narrando la Storia che i libri tradizionali omettono. «Recuperiamo la coscienza del perché ci troviamo in questa condizione di umani che valgono meno, di scuole in cui gli studenti valgono meno rispetto a quelli del Nord», dice a pieni polmoni Pino Aprile, protagonista di “Il Sud alla riscossa (?)”, terzo ed ultimo evento culturale di Radicamenti, il festival che sta svolgendo in questi giorni a Mendicino. Servizi sanitari scarsi, collegamenti ferroviari inesistenti in alcuni tratti del Meridione, aspettative di vita media sempre più basse, è quanto emerge dal quadro tratteggiato da Aprile. «È in corso la desertificazione del Sud, ce ne stiamo accorgendo un po’ tutti», continua. Notti estive nei trulli da non raccontare, i canti popolari del padre, ricordi che Pino Aprile condivide con il numeroso pubblico presente, piccoli ma incisivi esempi di quel patrimonio di ricchezze che il Sud ha, ma che spesso dimentica: «In Puglia la scoperta dei trulli è avvenuta con gli occhi degli stranieri», un fenomeno bizzarro che non tocca la Calabria «dove sta avvenendo qualcosa di straordinario: i Calabresi stanno conoscendo se stessi, quella calabrese è l’unica comunità che sta facendo un’autoanalisi collettiva per recuperare il rispetto di se stessi». «Per 150 anni il Sud ha creduto poco in se stesso, a Mendicino ci crediamo e ne siamo orgogliosi. Gli artisti che abbiamo invitato non sono qui per riempire una piazza, sono qui per lanciare il messaggio di un Sud che può essere la salvezza di un mondo che chiude le porte, mentre qui a Mendicino apriamo cuori e porte». All’imbrunire si accendono le luci. I vicoli si inebriano del profumo dei cibi etnici preparati dalle comunità che si sono stanziate sul territorio, le creazioni artistiche che ricordano i bozzoli da seta per mostrare il profondo legame di Mendicino con la sericoltura, il murales realizzato dai ragazzi dei centri Sprar, piccole ma significative pennellate di creatività che coniugano il passato e il presente di una città che da crisalide si tramuta in farfalla. Dal parco fluviale emergono le note dei “Tiradirittu”, gruppo popolare di Mongrassano, piazza Municipio si trasforma in un crocevia di etnie grazie al superbo concerto di Lutte Berg e la Flenvàrldsorkester. “Libertango” di Astor Piazzolla, “Masters of war” di Bob Dylan. Lutte e la sua orchestra prendono i brani e li trasformano, aggiungono quel tocco personale che li rende unici. Che siano brani attinti dal repertorio altrui o che siano scritti di proprio pugno, Lutte e la sua orchestra ammaliano. Siriani, svedesi, albanesi, algerini, nigeriani, tutti convivono sotto quel grande tetto che è la musica. Ieri sera in preda alla stanchezza avevo detto a me stessa: «Questa sera non rincaserò tardi». Inizia il concerto di Lutte: il primo brano, il secondo e così via. Lasciare il concerto? Impossibile!

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

Oggi è l’ultimo giorno per i corsi gratuiti di danze e strumenti popolari all’interno dello spazio “Musica, Sud e identità”, l’1 settembre, infatti, alle 21 in piazza Municipio è prevista l’esibizione dei corsisti coordinati da Checco Pallone. Sarà proprio il direttore artistico a dirigere la Calabria Orchestra che debutta alle 22 in piazza Municipio con alcune guest star d’eccezione: Fabio Curto, Verdiana, Ciccio Nucera e Nino Stillitani. Il progetto di Calabria Orchestra è realizzato grazie alla sinergia fra il Comune di Mendicino, il Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza e Calabria Sona. Al termine della prima esibizione della Calabria Orchestra, ci si trasferisce tutti al Parco fluviale dopo, all’interno degli appuntamenti del Dopo festival, ci sarà la jam session di musica tradizionale e oltre.
Sabato 1 settembre sarà mostrato al pubblico l’esito finale dei corsi di danze e strumenti popolari tenuti dai docenti, in maniera gratuita, a partire da lunedì 27 agosto. Alle 21 in piazza Municipio si terrà la performance dei partecipanti diretti dal maestro Checco Pallone. Il centro storico di Mendicino è stato animato dal corso di organetto tenuto da Antonio Grosso, da quello di tamburello e cornici con Massimo Cusato ed Enrico Gallo, quello di lira calabrese con Piero Gallina, zampogna con Oreste Forestieri, chitarra battente con Francesco Loccisano ed Emi Vaccari che ha tenuto quello di danze popolari.
Sabato 1 agosto è anche il giorno del concerto di Enzo Avitabile in piazza Duomo alle ore 22,30. Fra le ultime collaborazioni di Enzo Avitabile c’è quella sanremese con Peppe Servillo che domenica 2 settembre chiuderà Radicamenti su Monte Cocuzzo.

Ph. Antonio Palermo
Foto presente sulla pagina Facebook “Radicamenti Mendicino Festival”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rita Pellicori

 

 

 

Radicamenti, Roy Pacy e gli Aretuska regalano una serata “toda joia toda beleza”

MENDICINO (CS) – Salgono sul palco quando il cielo è buio e l’entusiasmo di chi affolla una piazza gremita è pronto ad esplodere. Un’ondata di energia travolge il pubblico della terza e indimenticabile serata di Radicamenti, il festival culturale che si svolge in questi giorni a Mendicino. Sul palco Roy Paci e gli Aretuska non si risparmiano e regalano ottima musica. Una commistione di generi, un gruppo variegato che abbraccia il mondo. C’è la gioia di stare insieme, di far festa senza dimenticare l’attualità. Un matrimonio lungo 21 anni, una serata “toda joia toda beleza”. Roy Paci mi racconta del suo impegno nei progetti umanitari e mi svela il segreto di un matrimonio felice.

Un matrimonio con gli Aretuska che va avanti da 21 anni, qual è il  segreto?

Il segreto è avere dentro un progetto con delle persone che prima di tutto mettono davanti l’umanità e poi dopo la musica. Io non cerco i musicisti solo per la loro bravura, li scelgo perché hanno una grande capacità di avere un’affinità elettiva con gli altri membri, perché questa qui è una vera e propria famiglia, io vedo più loro che la mia famiglia stessa, quindi abbiamo bisogno di stare dentro un progetto del genere con tanta voglia di vivere momenti insieme, non solo quelli sul palcoscenico, ma quelli in furgone, quando andiamo a dormire insieme.

Il background che ti porti dalla tua terra che incidenza ha sulla tua musica?

Enorme perché comunque alla fine la Trinacria ce l’ho tatuata nel cuore quindi è importante riuscire a sviluppare anche dei concetti che abbiano comunque una profondità che mette le basi e le radici sempre sul mio territorio, poi possono essere proiettate e mescolate alle musiche del mondo senza nessun problema .

Hai partecipato all’ultimo Festival di Sanremo insieme a Diodato, come è stato l’esordio da big sul palco?

Stavo lì cercando di tranquillizzare Antonio che è molto giovane rispetto a me, e soprattutto anche lui era alla sua prima uscita da big. Sono entusiasta di quello che è successo, però non mi ha dato nessun tipo di problema a livello emozionale. Mi sono sentito veramente a mio agio, abbiamo fatto palchi enormi in giro per il mondo di fronte a migliaia di persone, mi sembra un palco come un altro su cui salire per fare del proprio meglio.

Nel 2015 hai ricevuto un premio per i 40 anni di Amnesty International, qual è stato l’evento che ti ha portato ad impegnarti in progetti umanitari?

Mi sono impegnato in progetti umanitari sin da giovane perché vedevo delle cose che avvenivano nel mio territorio e mi sembrava giusto lavorare anche per loro, di pari passo c’era la musica quindi ho coniugato le due cose, alla fine non si può solo suonare per far divertire gli altri, bisogna anche suonare per dare anche un senso alla propria vita, abbiamo tutti una coscienza, quindi se la musica può essere un veicolo per portare certe cose che ben venga.

Sei ospite di Radicamenti a Mendicino, cosa pensi del luogo?

Mi sono innamorato di Mendicino: è un borgo splendido, una piccola città; tra l’altro so che da due anni è una città vera e propria, devo dire che se lo meritava. A me piacciono questi borghi, li abbiamo anche in Sicilia. I vicoletti, i gradoni che si affacciano su, è qualcosa di molto affascinante, ha della magia questo posto.

Rita Pellicori

Radicamenti, Ivan Stomeo: «Mendicino deve entrare a far parte dei borghi autentici d’Italia»

MENDICINO (CS) – Sarà la brezza di fine estate, gli scorci mozzafiato, i vicoli che si animano e di sera irradiano magia illuminati da luci che fanno subito festa. Non si può non rimanere ammaliati dalla città della seta che in questi giorni ospita la quarta edizione di Radicamenti, un festival in crescendo che di giorno in giorno registra un numero sempre maggiore di pubblico. «Radicamenti sta diventando un punto di riferimento grazie alla tenacia e all’impegno del sindaco Antonio Palermo e dello staff organizzativo», esordisce il giornalista Pasquale Motta in veste di moderatore del secondo incontro culturale intitolato “È se il segreto della ricchezza fossero le nostre radici?”. «Mendicino merita di essere valorizzata, io provo solo a risvegliarla e a promuoverla», dice Antonio Palermo. Parte dalla voglia di promozione Radicamenti che, prosegue il sindaco, «vuole prendere i valori e le tradizioni calabresi per promuoverle con orgoglio». Presente all’incontro Ivan Stomeo, il sindaco di Melpignano, la cittadina pugliese che ospita “La notte della taranta”, che con i suoi racconti ha arricchito il sindaco: «In questi due giorni trascorsi con Ivan- dice orgoglioso Antonio- ho appreso che la Puglia è avanti perché ha imparato ad amare la sua terra». Proprio dall’amore per la terra e dalla voglia di fare rete per il bene della comunità che nasce “La notte della taranta”, il festival culturale pugliese che nei suoi 21 anni di vita ha registrato numeri da capogiro: «Qualche giorno fa abbiamo chiuso la 21ª edizione de “La notte della taranta”, un festival nato nel 1998 dalla volontà di alcuni amministratori che hanno pensato di investire sul patrimonio culturale immateriale che hanno valorizzato facendo sistema. In ogni Comune viene organizzato un concerto in cui un concertatore reinterpreta brani di musica popolare; nel tempo sono state apportate alcune modifiche che si sono rivelate assolutamente positive: il festival, dalla piazza centrale, è stato spostato in periferia in un luogo che consente di accogliere un numero maggiore di presenze; sono stati coinvolti anche musicisti stranieri, ad esempio nel 2003 venne a suonare Stewart Copeland, il batterista dei Police che fece registrare 80mila presenze», poi al termine dell’intervento invita nuovamente Mendicino ad entrare a far parte dell’associazione “Borghi autentici d’Italia” di cui è presidente: «Mendicino deve urgentemente entrare a far parte della rete dei borghi autentici d’Italia perché ha tutte le caratteristiche di un borgo autentico; è una comunità che ce la vuol fare, ho scoperto una comunità ospitale, accogliente, che fa sentire il turista cittadino di questa comunità». Una terra aspra la Calabria, popolata da gente che troppo spesso volutamente dimentica l’importanza dell’identità: «Quando si parla di identità di un luogo- ricorda l’esperta in valorizzazione culturale Patrizia Nardi-si parla spesso di un valore non condiviso. Noi Calabresi abbiamo rinnegato la nostra identità, abbiamo cancellato i borghi, la cultura, la musica; ancora non si dà il valore necessario a questo patrimonio immateriale che può diventare sviluppo sostenibile per i territori». Dai toni aspri il intervento di Enzo Barbieri, il rinomato chef di Altomonte che presto presenterà in Giappone le eccellenze gastronomiche calabresi: «Noi Calabresi abbiamo tutto, ma siamo incapaci di sfruttare quello che abbiamo. Da chef ho notato che i giovani allievi degli istituti alberghieri non conoscono i piatti tradizionali creati con ingredienti poveri ma di grande gusto, da politico ho sempre sostenuto che i borghi devono essere valorizzati e hanno bisogno di eventi culturali per crescere». È la povertà la vera ricchezza? Pare stia proprio in questo il vero punto di forza della Calabria che, come racconta l’antropologa Patrizia Giancotti che si è trasferita in Calabria per condurre ricerche nell’area grecanica, «il regista hollywoodiano Oliver Stone, ospite del Magna Graecia Film Festival, ha trovato nei cannoni che rimbombano durante i festeggiamenti in onore di San Rocco». Qual è la radice del male? «Il problema è l’immagine che si dà della Calabria, una regione che spesso si impone sulle pagine dei quotidiani per le negatività. Il piano di investimento di 100 milioni di euro per la valorizzazione turistica è stato pensato per far conoscere e portare gente nei luoghi simbolo della Calabria con un’attenzione alla programmazione che la politica deve avere», afferma l’assessore regionale alla Cultura Maria Francesca Corigliano. Presente all’incontro anche l’assessore regionale alla Pianificazione Territoriale e Urbanistica Franco Rossi che, dopo aver illustrato il bando sulla valorizzazione dei borghi, ha ringraziato il primo cittadino da cui ha appreso che «la discontinuità e l’inciampo sono elementi fondamentali per ripartire».

LA MUSICA DI VALENTINA BALISTRERI E DEI BEDDI MUSICANTI DI SICILIA

Al calar della notte la piazza diventa il cuore nevralgico del borgo. Luci e profumo di cibo si mescolano al vocio del pubblico e ai passi di danza. La piazza si trasforma in un palcoscenico da cui si irradia la musica di Valentina Balistreri e i “Beddi musicanti di Sicilia”. La potente voce di una bellezza tutta mediterranea ben si sposa al sound del gruppo catanese che propone un folk contaminato con generi come il blues e il rock. Due ore di buona musica in cui i brani dei “Beddi” si sono avvicendati a quelli della compianta cantautrice Rosa Balistreri, un concerto impreziosito dal cameo di Francesco Loccisano che ha accompagnato con la chitarra battente Valentina nell’esecuzione di “Mokarta”. La gente balla, si diverte, la piazza si riempie. Una nuova primavera per la Calabria è possibile.

Rita Pellicori

Partecipazione ed entusiasmo a Radicamenti, il festival pensato per dare un’idea diversa di Sud

MENDICINO (CS) – Il Sud può avere una nuova immagine. Come? «Puntando sulle radici, le tradizioni e i valori possiamo costruire un’immagine del Sud lontana dagli stereotipi di cui è vittima». Parla a cuore aperto il primo cittadino di Mendicino Antonio Palermo, lo fa con la tenacia e con l’emozione di chi di fronte al pubblico e ai grandi nomi dell’imprenditoria presenta l’edizione 2018 di Radicamenti, il festival culturale organizzato dall’amministrazione comunale di Mendicino giunto ormai alla quarta edizione. «Oggi inizia Radicamenti, un festival pensato per dare, seppur tra mille difficoltà, un’idea diversa di Sud». Vuole essere un messaggio fresco, diretto, che arriva senza troppi fronzoli: «Avremmo potuto scegliere grandi nomi del panorama musicale, ma a fine serata il messaggio che resta non credo che sarebbe stato lo stesso come avviene invece con Radicamenti. Dobbiamo puntare sulle Calabria, conoscerla, perché la Calabria, partendo dalle radici, può diventare la terra più bella». Palazzo Campagna col suo giardino, un piccolo gioiello da cui è possibile ammirare un panorama mozzafiato, è stata la location scelta per ospitare gli incontri culturali del festival. “La seta da antica tradizione a occasione di sviluppo e occupazione” è stato il titolo del primo incontro, una tematica cara a Mendicino che per anni è stato uno dei centri più fiorenti di sericoltura, «un’attività improba, come mi venne detto 20 anni fa quando decisi di affacciarmi al mondo della seta- racconta l’allevatore di bachi da seta Nello Serra, che della comunità Don Milani ha fatto un piccolo paradiso per risorgere e riscoprire se stessi-. I bachi-prosegue Nello- non sono solo fibra tessile, sono innovazione: estraiamo dai bozzoli le proteine nobili come la sericina, l’olio di crisalide e la fibroina, sostanze adoperate per realizzare prodotti cosmetici», un settore, «quello della cosmesi, e più in generale del benessere, che non ha conosciuto la crisi», racconta Giuseppe Li Preti di A. Me Aura Mediterranea. Storia, innovazione. Vuole essere una sfida il messaggio lanciato da Emilio Leo del panificio Leo, la più antica fabbrica tessile calabrese: «La nostra storia dimostra che è possibile avere una Calabria innovativa, la sfida per il futuro è recuperare l’identità da una parte; produrre e vendere dall’altra. Ci vuole qualcosa che ci dica chi siamo stati e chi saremo». Suggestione e sostegno, «trasformare le idee in meccanismi che diano lavoro e la possibilità di sviluppare nuove economie», dice Maurizio De Luca di Legacoop. Sostenibilità, comunità e tutela sono le tre parole chiave utilizzate da Raffaele Leuzzi per raccontare di “Borgo di Fiume”, «un albergo diffuso dotato di osteria e bottega per la vendita di cibo situato a Fiumefreddo, una nuova forma di ospitalità, di turismo sostenibile e di comunità. Borgo di Fiume significa tutelare il borgo per valorizzarlo e ripopolarlo, tutelare il paesaggio è mettere al centro la bellezza». Gustavo Ascione, presidente della rete d’impresa “San Leucio silk” ci fa fare un tuffo nel passato in cui si fondono storia, innovazione e senso civico: «Ruota attorno ad una visione meritocratica l’esperienza quindicennale della fabbrica di San Leucio sorta sotto il dominio borbonico. La produzione tessile è rimasta costante in questo borgo, la produzione si fregia di un marchio di tutela pubblico che ha due anime: da un lato la qualità del prodotto; dall’altro l’etica di produzione», un esempio di eccellenza che coniuga modernità, tradizione e innovazione. L’amore per la Calabria e i suoi prodotti si irradia attraverso le mirabili creazioni del maestro Gerardo Sacco, «l’orafo con la quinta elementare », come ama definirsi, che ha presentato al pubblico la nuova collezione che coniuga la seta alle gemme e ai metalli preziosi. I corsi di danza e strumenti tradizionali, i musicisti itineranti, il concerto dei Quartaumentata e dei Behike Moro hanno regalato emozioni e coinvolto un pubblico numeroso, partecipe ed entusiasta di un ritorno alle tradizioni e alla riscoperta delle radici.

Ph. Antonio Palermo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rita Pellicori

Mendicino, presentato il ricco cartellone di Radicamenti

MENDICINO (CS) – Assume contorni sempre più definiti Radicamenti, il festival culturale organizzato dall’amministrazione comunale di Mendicino giunto alla 4ª edizione. Si è tenuta presso il Museo della seta la presentazione del calendario della manifestazione nata come veicolo di promozione territoriale grazie alla verve del vulcanico primo cittadino, un festival che si propone come collante di un territorio che volge lo sguardo alle radici culturali e contemporaneamente guarda al presente.

IL PROGRAMMA

“Andare avanti puntando alle radici” è lo slogan di questo festival che nel tempo ha maturato un progetto altamente sinergico portato avanti per il bene del territorio. «Un progetto innovativo in cui si vede una sinergia fattiva. Oggi- prosegue il direttore artistico Checco Pallone- vedo che ciò su cui abbiamo lavorato prende forma concretizzandosi. Lo scorso anno abbiamo puntato sulle radici religiose, quelle che un po’ più rimangono simili a se stesse e che sono più vicine ai sentimenti della popolazione, elementi fondanti di questa edizione, oltre alla musica, saranno i costumi». Un programma ricco e variegato che partirà il 27 agosto per poi concludersi il 2 settembre con il tradizionale concerto a monte Cocuzzo (dal 27 agosto al 1 settembre in paese, il 2 settembre a monte Cocuzzo). Si partirà il 27 con le prove aperte dell’Orchestra di musica popolare al teatro comunale e con il concerto serale dei QuartAumentata; il 28 sarà la volta di Valentina Balestrieri; il 29 i concerti di Francesco Loccisano e Roy Paci con gli Aretuska; il 30 i concerti di I tiradrittu e della Lutte Berg orchestra; il 31 il concerto dell’Orchestra calabrese di musica popolare, vero elemento innovativo di questa edizione, un work in progress che parte da Radicamenti e vede il coinvolgimento del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza e di Calabria Sona; l’1 settembre l’esibizione finale dei corsisti in Piazza Municipio e il concerto di Enzo Avitabile ed infine, il 2 settembre monte Cocuzzo sarà la location del concerto di Peppe Servillo. Alla buona musica e ai momenti culturali si affiancheranno i corsi completamente gratuiti di musica e danza tenuti quotidianamente dai maestri Checco Pallone, Francesco Loccisano, Antonio Grosso, Emi Vaccari, Oreste Forestieri e Piero Gallina, e i musicisti itineranti che animeranno le vie del borgo.

I FINANZIAMENTI REGIONALI E LA PARTECIPAZIONE AL BANDO REGIONALE SULLA VALORIZZAZIONE DEI BORGHI

Fondamentale il supporto della Regione Calabria che ha finanziato il festival per il triennio 2017-2019, «garantire la triennalità costituisce una scelta rivoluzionaria che consente un’accurata programmazione, una forte credibilità e soprattutto un modo per valorizzare la cultura», dice l’assessore regionale alla Cultura Maria Francesca Corigliano. «In questi giorni- annuncia il sindaco Antonio Palermo- la Regione ha elaborato il bando sulla valorizzazione dei borghi e noi stiamo elaborando un progetto incentrato su Mendicino borgo della seta, un progetto innovativo che coniuga tradizione e tecnologia 4.0 affinché la produzione della seta possa diventare un fatto concreto». La proiezione del video su Mendicino realizzato dal videomaker mendicinese Timeo Barca e del video sull’edizione 2017 di Radicamenti hanno impreziosito la conferenza moderata dal giornalista Francesco Mannarino, la tenacia dell’amministrazione comunale nel credere nel progetto ha fatto la differenza.

Rita Pellicori