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Cosenza, tentano una rapina in pieno centro vestiti da operatori ecologici

COSENZA – Due persone hanno tentato di rapinare ieri mattina un’attività di “compro oro” situata nell’area di piazza Bilotti. Si tratterebbe di due giovani che indossavano indumenti da lavoro da operatori ecologici. La proprietaria dell’attività è stata avvicinata mentre si accingeva ad entrare nel negozio dai due giovani quando ad un tratto uno di loro, l’ha afferrata per il collo e trascinata all’interno dell’esercizio commerciale. Fortunatamente la donna è riuscita a divincolarsi e i due rapinatori sono poi fuggiti. Sul tentativo di rapina indaga la Polizia.

Rapina una parafarmacia armato di coltello. Caccia all’uomo a Corigliano

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Rapina a mano armata ieri sera, poco prima della chiusura, ai danni di un’attività di parafarmacia situata lungo Via Provinciale nell’area urbana di Corigliano. Secondo i primi accertamenti una persona, con il volto coperto dalla mascherina è entrata nella parafarmacia e minacciando con un coltello la persona che si trovava alla cassa, ha intimato la consegna dell’intero incasso. Poi il rapinatore si è dileguato. Sul posto sono poi arrivati i carabinieri i Corigliano Rossano che hanno avviato le indagini.

Sventata maxi rapina ad un caveau nel Bresciano. Tra gli arrestati anche ‘ndranghetisti

In provincia di Brescia, a seguito di indagini durate da oltre 5 mesi e dirette dalla Direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica di Brescia, con il coordinamento operativo della Direzione Centrale anticrimine della polizia di Stato, i poliziotti della squadra mobile di Brescia, i carabinieri del raggruppamento operativo speciale e il servizio centrale operativo della polizia di Stato, con l’intervento dei poliziotti del Nucleo centrale operativo di sicurezza (NOCS), hanno arrestato un gruppo criminale di 31 persone accusate di essere rapinatori specializzati in assalti a furgoni blindati e caveau, in gran parte provenienti da Cerignola (Foggia), che stava per compiere un’imponente rapina a mano armata in danno del caveau di un istituto di vigilanza privata, con sede in Calcinato (Brescia). 

Sequestrati armi e munizioni

Sono stati inoltre sequestrati 4 kalashnikov, 1 fucile a pompa, una mitraglietta UZI, una pistola (con svariate munizioni), 21 bottiglie Molotov e chiodi a quattro punte. Le complesse e articolate indagini, che si sono protratte per oltre cinque mesi, nella fase conclusiva hanno visto il dispiegamento di un imponente dispositivo composto da personale della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri le cui componenti hanno operato in sinergia e stretto raccordo operativo. All’operazione che ha permesso di arrestare il gruppo di presunti rapinatori, hanno preso parte anche le Squadre Mobili di Foggia, Milano, Venezia, Padova, Monza, Bergamo, Reggio Emilia, Verona, Piacenza, Parma, Cremona ei militari del Comando Provinciale Carabinieri di Brescia. Gli arrestati, che si erano radunati ed erano pronti ad entrare in azione nella tarda serata, sono accusati di aver pianificato da tempo l’assalto al caveau, ignari di essere sottoposti ad indagini condotte, con attività tecniche d’intercettazione, dalla Squadra Mobile di Brescia, dal Servizio Centrale Operativo e dal Raggruppamento Speciale Operativo Carabinieri.

Tra i presunti rapinatori anche ‘ndranghetisti e guardie giurate infedeli

I presunti rapinatori, con precedenti penali, alcuni ritenuti collegati a clan del Foggiano e cosche di ‘ndrangheta, nei mesi precedenti avevano rubato circa venti autovetture, furgoni e camion destinati ad essere dati alle fiamme allo scopo di isolare l’area d’interesse ed impedire l’intervento delle forze di polizia; nella loro disponibilità anche una ruspa che sarebbe servita per sfondare la parete blindata del caveau, che custodisce gli incassi raccolti dagli esercizi commerciali della zona.

Fra gli arrestati figurano anche due guardie giurate “infedeli”, dipendenti dell’istituto di vigilanza obiettivo della rapina, accusati di aver svolto il ruolo di “basisti”, riferendo ai complici che – al momento del colpo – poteva giacere nel caveau una somma in contanti di circa 80 milioni di euro. Gli investigatori monitoravano i movimenti degli arrestati dallo scorso ottobre, seguendo tutte le fasi della pianificazione del colpo, tra cui i sopralluoghi e i viaggi dalla Puglia verso il bresciano dei vari componenti del gruppo criminale; attraverso le intercettazioni telefoniche ed ambientali, si è potuta monitorare la cura maniacale degli aspetti logistici, tra cui il procacciamento degli alloggi per i sodali in trasferta presso strutture ricettive che omettevano la comunicazione dei dati dei clienti, per evitare i consueti controlli della questura.

I presunti rapinatori erano pronti ad intervenire muovendo contemporaneamente da luoghi diversi, comunicando con telefoni dedicati ed apparati radio. Un primo gruppo era pronto a muoversi da un capannone industriale ubicato a Cazzago S. Martino (dove erano stati nascosti i mezzi preventivamente rubati) mentre altri due gruppi erano pronti a partire da due “covi” situati a Gardone Val Trompia e a Ospitaletto. L’operazione anticrimine è stata condotta contestualmente su tutti e tre questi obiettivi, impiegando oltre trecento uomini e mezzi speciali. L’operazione è stata realizzata anche grazie al coordinamento investigativo effettuato dalla Procura nazionale antimafia. I reati contestati sono l’associazione a delinquere finalizzata a commettere il reato di rapina, il tentativo di rapina pluriaggravata, la detenzione di armi da guerra, la ricettazione dei mezzi rubati, con l’aggravante del metodo mafioso.

Picchiano e rapinano minorenne, tre giovani arrestati a Corigliano-Rossano

 Corigliano-Rossano – Nella tarda serata di ieri, Il personale della Squadra di P.G del Commissariato di Corigliano-Rossano ha tratto in arresto tre giovani bulli, da poco maggiorenni, con all’attivo già numerosi episodi di condotte violente che avevano terrorizzato alcune piazze dell’area urbana di Rossano, ritrovo abituale di giovani.

In particolare giungeva sul numero di emergenza 113 la segnalazione di una rapina consumata in una piazza del comune di Corigliano Rossano, area urbana di Rossano, da parte di un ragazzo minorenne che lamentava di essere stato aggredito da tre giovani, che dopo averlo immobilizzato, afferrandolo per le braccia e le spalle, lo trascinavano nel retro di un palazzo facendolo oggetto di violenze fisiche mediante lo spegnimento di alcune sigarette sul polso e sul collo. L’azione criminosa culminava con lo strappo violento della catenina d’oro giallo che la vittima indossava al collo, dopodichè gli stessi si davano alla fuga: due a bordo di un ciclomotore mentre il terzo si allontanava a piedi.

Nell’immediatezza veniva attivato il piano locale antirapina e si riusciva a rintracciare  e bloccare dopo appena mezz’ora due soggetti a bordo del ciclomotore, identificati successivamente per R. A. di anni 18 e D. M. I. di anni 19, con a carico svariati precedenti di polizia per minacce lesioni e reati contro il patrimonio.

Sottoposti a perquisizione personale i due venivano trovati in possesso della somma di 400 euro, come successivamente accertato, provento della vendita dell’oggetto rubato. Il terzo, P. M. P. di anni 19 veniva successivamente rintracciato mentre cercava di rientrare a casa.

Tutti i citati giovani venivano tratti in arresto in flagranza di reato e su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Castrovillari sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa del rito per direttissima.

Accusato di omicidio e rapina, arrestato

VIBO VALENTIA – E’ stato arrestato a Roma dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vibo Valentia, in collaborazione con la Compagnia aeroporto di Fiumicino, un cittadino bulgaro di 29 anni, Vasil Naidenov Ivanov, detto “Vasco”.

L’uomo è accusato di essere l’autore, assieme ad un complice, di una rapina in una villa di Filadelfia, nel Vibonese, finita tragicamente con la morte di un uomo di 75 anni. 

L’arrestato si trova ora nel carcere di Rebibbia. L’accusa è stata quella di omicidio, rapina ed incendio aggravato. 

Rapinato portavalori, il bottino è di quasi 700 mila euro

MELICUCCA’ (RC) – Si aggira sui 700 mila euro il bottino di una rapina compiuta da un gruppo di malviventi, armati e con il volto travisato, ai danni di una società di trasporto valori a Melicuccà, piccolo centro della Piana di Gioia Tauro.

  I rapinatori, secondo quanto si è appreso, avrebbero affiancato il furgone portavalori che stava raggiungendo alcuni uffici postali della zona e, dopo avere immobilizzato i vigilantes, sono riusciti ad appropriarsi del denaro.

Subito dopo si sono allontanati dileguandosi a bordo della loro auto. Sul luogo della rapina sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Palmi che si sono subito messi sulle tracce dei rapinatori.

Fonte Ansa

Rapinato ufficio postale a Lamezia Terme

LAMEZIA TERME (CZ) – Questa mattina tre persone, col volto coperto da passamontagna e armate di una pistola e di una mazza, hanno rapinato l’ufficio postale di piazza 5 Dicembre a Lamezia Terme poco dopo l’apertura. Quindi, sotto la minaccia delle armi, hanno costretto gli impiegati a consegnare il denaro dalle casse, fuggendo subito dopo.

La somma asportata è ancora da quantificare ma non sarebbe di importo elevato.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato le indagini. Da accertare anche se l’arma esibita dai rapinatore fosse vera o a giocattolo.

Rapina e minacce ad un’anziana, arrestato pregiudicato cosentino

COSENZA – Nel pomeriggio di ieri, a conclusione di una serrata attività di indagine, personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione della Misura della Custodia Cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un giovane, G.D.V., 40enne di Cosenza, per rapina e minacce ai danni di un’anziana.

I fatti risalgono a dicembre 2018

La mattina dello scorso 22 dicembre, personale della Polizia di Stato è intervenuto in un condominio di Piazza Zumbini dove poco prima un ignoto malfattore si era introdotto nell’abitazione di un’anziana e dopo averla strattonata e minacciata le aveva sottratto il denaro custodito in casa, calandosi subito dopo dal terzo piano dello stabile grazie a una tenda in stoffa e dandosi infine alla fuga.

Gli accertamenti della Squadra Mobile sono partiti dal rinvenimento, sul solaio dell’atrio esterno del condominio, di un documento di identità appartenente ad un noto pregiudicato cosentino e proseguivano attraverso l’acquisizione di tutti i filmati dei sistemi di videosorveglianza della zona.

In effetti dalle immagini acquisite emergeva inconfutabilmente come l’uomo che si era dato alla fuga fosse proprio il pregiudicato intestatario del documento di identità rinvenuto.

Le fonti di prova venivano così raccolte e compendiate in un’informativa di reato alla locale Procura della Repubblica, guidata dal Procuratore dott. Mario Spagnuolo, che dopo averle attentamente valutate ha richiesto ed ottenuto al Giudice per le Indagini Preliminari un provvedimento di applicazione di misura cautelare che è stato eseguito nel pomeriggio odierno mediante sottoposizione dell’uomo alla custodia cautelare in carcere.

Fece una rapina nei pressi di un centro commerciale a luglio, individuato l’autore

COSENZA – Ieri Il personale della Squadra Mobile di Cosenza ha notificato il provvedimento dell’applicazione di presentazione alle FF. di PP., emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Cosenza, nei confronti di M.A. di anni 41, pluripregiudicato, ritenuto responsabile dei reati di rapina ed evasione.
In particolare, il citato provvedimento scaturisce dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile a seguito della rapina commessa ai danni di un cittadino nei pressi del centro commerciale “Due Fiumi”. Lo stesso era stato aggredito da un soggetto che, dopo avergli intimato di consegnare il portafogli, lo strattonava tanto da procurargli delle lesioni.
In soccorso della vittima era accorsa una donna, dipendente del centro commerciale in questione, ed insieme erano riusciti a mettere in fuga il rapinatore che si allontanava a bordo di un’autovettura della quale veniva presa parzialmente la targa.
Accertamenti successivi e riscontri, condotti dal personale della Squadra Mobile hanno permesso di individuare l’autore materiale del reato.

Foto di repertorio

 

Minacciato e rapinato mentre pascola il gregge