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Domani a Gioia Tauro incontro per spiegare le ragioni del No al referendum di modifica costituzionale

Gioia Tauro ( RC) – Si terrà domani,  a partire dalle ore 10.30, nella sala consiliare del Comune di Gioia Tauro, una conferenza stampa per spiegare le ragioni del No al referendum di modifica costituzionale promosso dal governo Renzi, e per avviare contestualmente la promozione di un comitato che punti ad aggregare tutti quei cittadini che temono una torsione in senso autoritario dei fragili equilibri istituzionali che reggono la nostra già zoppicante democrazia. Dopo i saluti di Santo Bagalà, Presidente del Consiglio Comunale di Gioia Tauro interverranno Domenico Pirrotta, Presidente del Movimento Politico Insieme per Gioia,  Francesco Toscano, Assessore alla Cultura del Comune di Gioia Tauro e Michelangelo Tripodi, Segretario Regionale del Partito Comunista d’Italia

Cosenza, variate le ubicazioni di alcune sezioni per il referendum del 17 aprile

COSENZA – In vista del referendum previsto per la prossima domenica 17 aprile, al fine di evitare una elevata concentrazione di domande presso l’ufficio elettorale comunale nella giornata interessata alla consultazione, l’Ufficio Elettorale del Comune, guidato dal Dirigente del settore Affari Generali Maria Molezzi invita la cittadinanza a verificare in maniera tempestiva se siano ancora in possesso della tessera elettorale e se su questa siano ancora presenti spazi per l’apposizione del timbro di avvenuto voto da parte del presidente del Seggio. Per il rilascio delle nuove tessere si assicura l’apertura al pubblico dell’ufficio tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 09,00 alle 12,30, nonchè nei pomeriggio di lunedì e giovedì dalle 16,00 alle 18,00. Inoltre, l’apertura dell’ufficio è garantita anche nelle giornate di venerdì 15 e sabato 16 dalle 09,00 alle 18,00 e di domenica 17 aprile dalle 17,00 alle 23,00, dunque, per tutta la durata delle operazioni di voto. Inoltre, è data la possibilità di sostituire o rinnovare la propria tessera elettorale tramite un delegato, in caso di impossibilità a presentarsi personalmente, delegato che dovrà esibire un atto di delega in carta semplice e un documento d’identificazione del delegante. Inoltre, l’Ufficio elettorale fa sapere che sono variate le ubicazioni di alcune sezioni: le sezioni elettorali n. 13 – 14 sono state spostate dall’attuale Plesso delle Scuole elementari di Contrada Serra Sottana, 4 al Plesso scolastico Scuole elementari “C. Borelli” in Piazza Spirito Santo.

 

La Segretaria Generale della FIL si è riunita per discutere sul tema del Referendum

REFERENDUMCOSENZA – Lo strumento referendario è una delle prerogative irrinunciabili per l’esercizio di una democrazia compiuta: riteniamo dunque sia un diritto/dovere per tutti i cittadini recarsi alle urne per esprimere il loro parere su un tema così importante per lo sviluppo del nostro Paese.

D’altronde i fatti recenti di cronaca politico/giudiziaria, quelli cioè relativi all’ex Ministro Guidi e alle autorizzazioni per Tempa Rossa, dimostrano come il Governo non abbia la “serenità” necessaria per affrontare al meglio la questione posta dal Referendum, relativa cioè alla durata delle concessioni.

La FIL ritiene che l’Italia debba puntare decisamente verso fonti energetiche alternative, incrementando esponenzialmente gli sforzi verso le rinnovabili e l’energia pulita. Abbiamo già detto no al Nucleare ed oggi dobbiamo dire nuovamente no a concessioni “eterne” sui giacimenti, che favorirebbero solo le lobby petrolifere che ne traggono i profitti maggiori.

Riteniamo che non si debba cadere nella “trappola” dialettica posta dall’equazione sfruttamento=sviluppo; non ci sono posti di lavoro a rischio immediato e il Governo ha tutto il tempo per reinvestire nelle Regioni interessate sulle Rinnovabili per garantire un futuro ai lavoratori del comparto.

Infine riteniamo davvero “fuori luogo” l’invito all’astensionismo del Presidente Renzi al quale vogliamo ricordare come l’esercizio di voto sia prerogativa delle democrazie e garanzia che venga rispettata la volontà popolare, cioè la volontà di tutti quei cittadini che in un Paese normale avrebbero anche dovuto eleggerlo.

Invitiamo dunque tutti i cittadini a recarsi alle urne e a votare SI al referendum

Referendum noTriv: anche il Pd di Gioia Tauro voterà SI

GIOIA TAURO (CS) – Anche il Partito Democratico di Gioia Tauro si unirà al coro dei Sì nel referendum del prossimo 17 aprile per dire no alle trivellazioni. L’obiettivo è chiaro: difendere il patrimonio ambientale italiano e chiedere una conversione del sistema energetico tradizionale. Difatti, l’estrazione di petrolio aggrava l’inquinamento per la sua disposizione sui fondali che pare aver già superato le soglie limite. Secondo quanto dichiarano dal Pd di Gioia Tauro, proseguire sulla via delle trivellazioni e quindi dell’inquinamento, oltre tutto, metterebbe a rischio il turismo, fonte d’impiego per tre milioni di persone, ma anche la pesca che dà lavoro a 350 mila lavoratori, senza contare un milione e 400 mila persone al servizio della cultura. Del resto, dichiarano ancora dalla sede del Pd, a essere messi in discussione con il Sì non sono i pozzi a terra e quelli oltre le 12 miglia e che ricoprono l’85% delle estrazioni; quelli che vanno chiusi sono quelli entro le 12 miglia dalle nostre coste e che producono solo lo 0,9%. La vera soluzione è investire “sulle reali vocazioni energetiche presenti nel Sud Italia”, portando avanti uno sviluppo ecocompatibile che difenda al contempo l’ambiente.

 

 

Cassano, il candidato a sindaco Iacobini “Le ragioni per cui votare SI al Referendum sulle trivelle”

Cassano allo Ionio ( Cs) – “Io in prima persona e tutta la coalizione che mi sostiene siamo apertamente schierati nella direzione dell’andare alle urne e votare SI per dire NO alle trivelle! Però dobbiamo fare chiarezza – spiega Iacobini, candidato a Sindaco di Cassano per l’area civicamoderata – il referendum serve a evitare il rinnovo delle concessioni quando queste arriveranno a scadenza, ma quello che è più grave è che esso NON HA EFFETTO SULLE TRIVELLAZIONI PREVISTE A CASSANO NEI LAGHI DI SIBARI, pertanto, BISOGNA SCONGIURARNE L’INIZIO! La questione riguarda le attività in corso nelle acque territoriali italiane (entro le 12 miglia) e rimangono escluse sia quelle sulla terraferma (caso CASSANO) sia quelle in mare aperto (oltre le 12 miglia). Il Testo Unico Ambientale prevede già un divieto di iniziare nuove attività. Il primo vero passo per scongiurare il peggio per Cassano, si poteva fare solo presentando delle osservazioni in merito all’avvio della procedura di valutazione di impatto ambientale, entro il 28 marzo.  È il mio grande obiettivo contribuire a bloccare le trivellazioni perché ci sono dei vincoli ambientali che non sono rispettati e il territorio di Cassano merita rispetto al pari di chi lo abita. Nei giorni scorsi, sono intervenuto direttamente all’assemblea permanente dei sindaci riuniti per discutere della questione nuova SS 106 ed ho presentato una mozione che è stata valutata positivamente da tutti i sindaci presenti (Cassano era assente); la proposta formulata prevede l’opposizione ad ogni forma di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi nella Sibaritide, promuovere attività in vista del referendum, promuovere la costituzione di una commissione permanente sul tema che coinvolga i comuni, le associazioni e gli operatori economici della Sibaritide interessati”. “Io e la coalizione che mi sostiene abbiamo lavorato per presentare delle osservazioni di natura tecnica per cercare di bloccare realmente le trivelle, integrando ove possibile le osservazioni già presentate dagli organi istituzionali competenti, anche se ormai i partiti di governo (tra cui PD e PSI) pare abbiano oramai deciso un destino deplorevole per l’area!!!”.  “Le trivelle – prosegue Iacobini- avrebbero un impatto ambientale devastante, danneggiando in modo irreversibile le risorse paesaggistiche-territoriali locali, comprometterebbero definitivamente e irreversibilmente ogni ipotesi di sviluppo turistico ecosostenibile. La zona interessata dall’intervento ricade in area tutelata per legge, ai sensi dell’art. 142 del DLgs 42/2004, comma 1 lett. b) vincolo non considerato negli elaborati progettuali presentati e indispensabile per la corretta esecuzione della valutazione di impatto ambientale; parimenti, l’area di intervento ricade secondo il vigente strumento urbanistico vigente in zona G/6 Aree per lo sviluppo turistico G, “…per indicare le zone turistiche già convenzionate Laghi di Sibari, Intersibari e Sybaris e le zone turistiche retrostanti i Laghi di Sibari, delle quali è in corso la stipula delle convenzioni…” e tale previsione è stata confermata anche nel redigendo Piano Strutturale Associato. Negli elaborati progettuali, però, l’area di intervento è indicata erroneamente come “zona agricola”, pertanto, non sono state rispettate le previsioni urbanistiche e la vocazione intrinseca dei luoghi. In conclusione, in base all’avviso pubblicato su “Quotidiano del Sud – Edizione Calabria” e su “La Repubblica”, la documentazione depositata dovrebbe essere consultabile sul sito web del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare all’indirizzo www.va.minambiente.it; tuttavia, nella sezione PIANI – PROGRAMMI – PROGETTI IN CONSULTAZIONE dell’indirizzo indicato non è risultato possibile prendere visione della documentazione di che trattasi. Tante incongruenze e un’unica certezza: Sibari e Cassano non sono territorio di caccia per trivellanti. Ricordate la storiella della cicala e della formica? Noi a Pasqua ed a Pasquetta siamo stati a lavoro per completare le analisi ed i rilievi per proporre osservazioni, gli altri? Su facebook l’ardua sentenza!”.

 

Referendum del 17 aprile, Cassano Democratica a favore del SI

Cassano allo Jonio ( Cs) – “Il movimento civico Cassano Democratica che fa capo a Luigi Garofalo si schiera apertamente per il voto al SI al referendum del 17 aprile prossimo per dire NO allo spregiamento del nostro territorio che ha fondamentalmente una vocazione turistica.
Già da assessore all’ambiente nella giunta guidata dal Sindaco uscente Gianni Papasso, Luigi Garofalo aveva apertamente opposto il parere sulla questione delle trivelle”. Questo quanto riportato in un comunicato.
“Accorato l’appello del capolista di Cassano Democratica per evitare uno sbaglio che andrebbe a gravare sia sulla natura turistica della costa jonica ma anche sulla salute dei cittadini andando ad inquinare maggiormente un territorio che già negli anni 80 è stato violentato dall’interramento delle ferriti di zinco”.
Quindi a nemmeno un mese dal voto referendario Luigi Garofalo e la sua Cassano Democratica invitano tutti ad andare al voto e a barrare il SI per dire NO al progetto di trivellazione sia in mare che sulla terra ferma da parte della Società proponente Appennine Energy S.p.A. Come assessore all’ambiente Garofalo aveva supportato in toto il primo cittadino ad esporre alcune osservazioni a supporto di tale presa di posizione. “In riferimento al progetto per la perforazione del pozzo esplorativo proposto dalla società Appennine Energy S.p.A., prospiciente il litorale sibarita, il comune di Cassano All’Ionio”, si scriveva nei mesi scorsi si ribadisce il “no” ed esprime contrarietà alle attività di ricerca ed estrattive di idrocarburi liquidi e gassosi nel Mare Jonio”. Va ribadito che la presa di posizione contro le trivellazioni non è storia di questi giorni ma è una presa di posizione che lo stesso ente comunale aveva già espressa unanimemente dall’assise civica, che aveva espresso parere sfavorevole all’effettuazione di indagini impegnando si legge nel verbale di consiglio “il Presidente della Giunta Regionale, il Presidente della Giunta Provinciale, i Comuni del comprensorio e tutti i parlamentari calabresi a mobilitarsi esercitando il loro peso politico ed istituzionale per scongiurare le ricerche e l’eventuale installazione di piattaforme finalizzate alla ricerca di idrocarburi. Va rimarcato che le aree individuate per la realizzate delle attività di prospezione, sono localizzate nei pressi di siti della Rete Ecologica Europea “Natura 2000” e, cioè, a meno di 500 metri dalla Riserva Naturale Regionale “Foce del Fiume Crati”, nelle cui vicinanze si trovano due siti di interesse comunitario (SIC): “Foce del Crati” e “Casoni di Sibari” di grande rilievo naturalistico per la presenza di uccelli acquatici migratori di notevole interesse, molti dei quali nidificanti, come la Cicogna bianca, simbolo della Riserva. Le spiagge di Sibari, ricordano dal movimento Cassano Democratica sono un patrimonio naturalistico, tanto è vero che sono state scelte anche dalla tartaruga Caretta Caretta per deporre le sue uova, a testimonianza dell’integrità delle acque e dell’ecosistema marino di questa parte di Calabria, nonché per la presenza del giglio di mare.

Referendum trivelle, M5S Rende: “La scelta degli scrutatori avvenga tramite sorteggio dalle liste”

RENDE (CS) – Manca ormai quasi un mese alle votazioni per il referendum anti-trivelle del 17 aprile e, oltre alle iniziative pubbliche del Comitato Referendario per il Sì, si accende il dibattito anche a livello istituzionale.

Il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle al Comune di Rende è intervenuto con un comunicato stampa sulla questione della scelta scelta degli scrutatori per le urne referendarie: “La querelle sulla scelta degli scrutatori per il referendum del 17 aprile 2016 ci consegna una maggioranza in mano ad Ncd” – si legge nel comunicato – “non solo per la palese contraddizione tra le dichiarazioni del consigliere Morrone (Laboratorio Civico) e quelle di Bruno (Ncd), ma anche per la presenza nella Commissione Elettorale Comunale di ben due membri del centro destra: lo stesso Bruno e il consigliere Monaco”.

” Alla luce di tutto ciò” – prosegue la nota firmata dal consigliere Domenico Miceli – “risulta evidente che grazie al ribaltone targato Monaco la minoranza consiliare non è più rappresentata nella Commissione Elettorale, anche se è bene sottolineare che il consigliere Monaco non ha mai rappresentato il Movimento 5 Stelle in nessuna sede”.

Ribadendo la propria posizione per il Sì al quesito referendario, il Gruppo Consiliare esorta il sindaco Manna, in qualità di Presidente della Commissione elettorale, a selezionare gli scrutatori per le votazioni del 17 aprile tramite sorteggio dalle liste dei disoccupati e tra le fasce più povere della popolazione rendese: “la scelta degli scrutatori tramite sorteggio rappresenta l’unica modalità in grado di escludere categoricamente il rischio della cattiva pratica clientelare e l’unica in grado di garantire massima trasparenza a tutta l’operazione. Tutti gli altri metodi, seppur previsti dalla legge, alimenterebbero ulteriori dubbi sull’operato di questa amministrazione”.

Referendum trivelle: perché è necessario votare

ROSSANO (CS) – Il Comitato civico “Rossano prima di tutto” invita la cittadinanza a partecipare ad un incontro pubblico in vista del referendum abrogativo che si terrà il prossimo 17 aprile sulle trivellazioni in mare per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi.

“Votando Sì, i cittadini avranno la possibilità di impedire alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo. Anche il Movimento civico Rossano Prima di Tutto aderisce al Comitato referendario No Triv” – si legge nel comunicato.

Il prossimo Venerdì 18 Marzo alle ore 18.00, nella sala della ex delegazione comunale di piazza Montalti, allo Scalo, il movimento civico guidato da Giuseppe Antoniotti si confronterà con i cittadini sulla necessità di partecipare al referendum per abrogare la normativa.

All’incontro-dibattito interverranno lo stesso Antoniotti, candidato sindaco di “Rossano Prima di tutto”, Rodolfo Alfieri, referente dello stesso movimento presso il comitato referendario No Triv ed Evelina Provenza, biologa dell’Arpacal.

“L’obiettivo dei proponenti il referendum è quello di impedire alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo. Nonostante già oggi le società petrolifere non possano più richiedere, per il futuro, nuove concessioni. Per quanto riguarda le ricerche e le attività petrolifere già in corso, una vittoria del “Sì” obbligherebbe le attività petrolifere a cessare progressivamente secondo la scadenza “naturale”, fissata originariamente al momento del rilascio delle concessioni”.