Archivi tag: Referendum

Castrovillari, un comitato locale per il No nel Referendum sulle modifiche della Costituzione

CASTROVILLARI (CS) – L’associazione Solidarietà e Partecipazione, da anni impegnata in importanti lotte sociali, annuncia la costituzione del comitato locale “per il NO  nel referendum sulle modifiche della Costituzione” che si terrà il prossimo autunno. La scelta non è casuale, poiché è nota la sensibilità che la nostra associazione ha sempre dimostrato nell’appoggiare battaglie particolarmente delicate: basti pensare al referendum sull’acqua pubblica del 2011. Proprio per tale ragione il Comitato Nazionale per il NO nel referendum sulle modifiche della Costituzione ha delegato l’associazione presieduta da Ferdinando Laghi affinché, creando un comitato locale nel territorio di competenza del Tribunale di Castrovillari, contribuisca a promuovere la necessaria campagna di informazione sul quesito referendario costituzionale. Un compito delicato che Solidarietà e Partecipazione, porterà avanti nelle prossime settimane in modo tale da chiarire dubbi ed incertezze creati ad hoc sul quesito referendario del prossimo ottobre. L’obiettivo è quello di focalizzare l’attenzione sui numerosi aspetti negativi presenti in questo avventato tentativo di modifica della Legge fondamentale dello Stato. È sotto gli occhi di tutti, infatti, il deficit di informazione che la popolazione ha sull’argomento ed è proprio lo scopo del comitato locale per il NO: colmare questa carenza, rendendo edotti, soprattutto, sulla temeraria intenzione del governo di modificare il fondamentale Titolo V della Costituzione.

Le iniziative del Comitato locale per il NO nel referendum sulle modifiche della Costituzione –patrocinato da Solidarietà e Partecipazione – saranno molteplici, proprio per fornire quel grado di informazione necessaria ad ogni cittadino che affronterà la tornata referendaria del prossimo ottobre. Si parte domenica 29 maggio con la raccolta firme che si terrà a Castrovillari, nella mattinata – dalle 10 alle 13- dinnanzi la chiesa di San Francesco. La raccolta delle firme è un momento fondamentale per dare un messaggio forte e chiaro sulla volontà degli italiani di non assecondare le dannose “elucubrazioni” riformistiche delle istituzioni.

Catanzaro, raccolta firme per abrogare alcuni punti della legge sulla “Buona scuola”

CATANZARO – La Gilda insegnanti di Catanzaro, dopo la raccolta del 12 maggio scorso, in concomitanza con lo sciopero nazionale per il rinnovo del contratto di lavoro e la richiesta di modifiche alla legge di riforma della scuola,oggi sarà nuovamente in piazza, con i propri dirigenti sindacali. L’incontro è previsto per le 17,30 e fino alle 20,00 in Piazza Prefettura, con Bianca Laura Granato e i docenti “partigiani scuola pubblica” per raccogliere le firme necessarie a indire i quattro requisiti referendari per abrogare alcuni punti della legge 107/2015:  i finanziamenti privati alle singole scuole; il potere dei presidi di scegliere e riconfermare o meno, ogni tre anni, i docenti; abrogazione dell’obbligo di alternanza scuola lavoro; abrogazione del potere dei dirigenti di scegliere arbitrariamente i docenti da premiare. Il professore Giuseppe Candido, responsabile comunicazione e dirigente provinciale della Gilda insegnanti di Catanzaro invita, dunque, colleghi e cittadini e firmare numerosi, «affinché nel Paese possa aprirsi un dibattito serio». Inoltre, sarà possibile firmare anche altri quesiti referendari sulle nuove trivellazioni in terra e mare, sugli inceneritori e sui beni comuni.

Referendum, Bova: cittadini disinteressati alla vita istituzionale

CATANZARO – «Il risultato referendario dimostra plasticamente la crisi di partecipazione democratica alla vita istituzionale e alle scelte che contano». Lo afferma il consigliere delegato della Calabria nella campagna referendaria contro il prolungamento delle concessioni per le trivellazioni, Arturo Bova. «Il popolo italiano – aggiunge – diventa sempre più un popolo che non sceglie il proprio futuro e preferisce delegare ad altri anche quando è chiamato a decidere in proprio. Il dato del quorum va letto congiuntamente alla campagna di disinformazione, ai tempi ristrettissimi assegnati alla campagna elettorale (mai nella storia repubblicana c’era stato un precedente simile), e all’invito all’estensione da parte del nostro premier Matteo Renzi. Comunque 15 milioni di italiani hanno ribadito il loro appello a fermare le trivelle nelle 12 miglia alla scadenza delle concessioni.  L’augurio – prosegue Bova – è che il Governo faccia tesoro di questo appello al fine di dare una virata secca alle politiche energetiche. Dovremo puntare tutto sulle rinnovabili senza esitazione alcuna. Sono sicuro che, smaltito lo stress di questi giorni, sapremo sederci tutti ad un tavolo per costruire un futuro migliore per le generazioni che verranno. Ne abbiamo il dovere».

Referendum, in Calabria trionfa l’astensionismo

ROMA – Era una delle nove regioni promotrici del Referendum, alla fine però in Calabria si è votato in assoluto meno che nel resto d’Italia. Alle urne, su 1.558.774 elettori aventi diritto al voto, solo il 26,74% si è recato alle urne. Peggio della Calabria ha fato solo il Trentino Alto Adige i cui abitanti, oggettivamente, trattandosi di una consultazione riguardante il mare, erano scarsamente interessati. La provincia di Cosenza ha fatto registrare l’affluenza maggiore, sfiorando il 30%. A ruota la provincia di Catanzaro (29,64%), poi Crotone (24,23%), Vibo Valentia (23,08%) e Reggio Calabria (22,20%). Rimangono le contraddizioni di una classe dirigente che all’unanimità, tra i banchi del consiglio regionale, ha votato per promuovere il referendum e che poi si è sostanzialmente disinteressata rispetto all’esito del referendum stesso, alimentando di fatto l’astensionismo.

Referendum, il dato delle ore 19. In Calabria affluenza al 18,15%

CATANZARO – Diffusi dalle prefetture i dati relativi all’affluenza dei votanti per il referendum, relativo alle ore 19. I dati sono tutti definitivi. A livello nazionale la percentuale dell’affluenza relativa agli 8.000 comuni è pari al 23,48%. Percentuali più alte nel nord Italia, in particolare in Veneto, Valle d’Aosta, Puglia e Basilicata, dove si è recato ai seggi quasi il trenta per cento degli aventi diritto. Decisamente sotto la media il voto in Calabria. Il dato definitivo delle ore 19 è attestato sul 18,15%. Definitivi i dati delle province di Catanzaro (20,62%), Reggio Calabria (14,90%), Crotone 16,62%), Vibo Valentia (15,27%). L’ultimo dato definitivo a giungere è quello relativo alla provincia di Cosenza dove si è recato alle urne il 20,34% dei votanti. I seggi per consentire lo svolgimento del referendum abrogativo sulla durata delle trivellazioni in mare entro le 12 miglia marine, resteranno aperti fino alle ore 23. Sono chiamati ad esprimersi poco meno di 47 milioni di italiani. Perché il referendum sia valido deve recarsi alle urne il 50 per cento, più uno, degli elettori. Lo scrutinio avrà inizio al termine delle operazioni di voto. Partecipano i cittadini italiani che hanno compiuto il 18esimo anno di età i quali devono recarsi nel seggio di appartenenza con tessera elettorale e documento di identità. Per la prima volta potrà partecipare anche chi risiede temporaneamente all’estero, con una consultazione per corrispondenza organizzata dagli uffici consolari. Al quesito prestampato sulla scheda i cittadini dovranno rispondere tracciando una croce sul SI o sul NO.

Referendum: a Castrovillari l’ultimo rilevamento si è attestato sul 19,46%

REFERENDUM

CASTROVILLARI (CS) – Il secondo rilevamento dati delle ore 19 riguardante l’affluenza alle urne dei cittadini castrovillaresi per il Referendum abrogativo si attesta, invece,  su 3.523 votanti pari al 19,46% a fronte di un corpo elettorale costituito da 18104 persone.
Si vota entro le ore 23 di oggi. Ogni elettore per esprimere la propria indicazione dovrà essere munito di tessera elettorale e di un documento d’identità in corso di validità.

Lo spoglio inizierà subito dopo le ore 23 e, comunque, appena concluse le operazioni di verifica da parte dei componenti del seggio.

Referendum: il Presidente della Regione, Mario Oliverio,si è recato alle urne nel primo pomeriggio di oggi

oliverio urneSAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Il Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, si è recato a votare per il quesito referendario sulla durata delle trivellazioni in mare nel primo pomeriggio di oggi e, precisamente alle ore 15.28. nel seggio di San Giovanni in Fiore, suo comune di residenza.

“Naturalmente –ha dichiarato appena fuori dal seggio, rispondendo ad alcuni giornalisti che glielo chiedevano- ho votato Sì per dire no alle trivelle e per la salvaguardia del nostro mare, come avevo ampiamente annunciato nei giorni scorsi coerentemente con le posizioni espresse in Consiglio regionale e nel rispetto del voto unanime espresso dallo stesso Consiglio che ha deciso di promuovere il referendum anche su mia proposta”.

Referendum, il dato sull’affluenza delle ore 12. Calabria sotto il 6 per cento

CATANZARO – Le Prefetture stanno divulgando le prime statistiche sull’affluenza dei votanti per il referendum, relativo alle ore 12. Ancora non definitivi i dati. A livello nazionale la percentuale dell’affluenza relativa agli 8.000 comuni è pari all’8,36%. Percentuali più alte nel nord Italia, in particolare in Veneto, in Puglia e Basilicata, dove si è recato ai seggi più del dieci per cento degli aventi diritto. Decisamente sotto la media il voto in Calabria. Il dato definitivo delle ore 12 è attestato sul 5,74%. Definitivi i dati delle province di Catanzaro (6,77%), Reggio Calabria (4,49%), Crotone (5,03%), Vibo Valentia (4,54%). L’ultimo dato definitivo a giungere è quello relativo alla provincia di Cosenza dove si è recato alle urne il 6,59% dei votanti. I seggi per consentire lo svolgimento del referendum abrogativo sulla durata delle trivellazioni in mare entro le 12 miglia marine, resteranno aperti fino alle ore 23. Sono chiamati ad esprimersi poco meno di 47 milioni di italiani. Perché il referendum sia valido deve recarsi alle urne il 50 per cento, più uno, degli elettori. Lo scrutinio avrà inizio al termine delle operazioni di voto. Partecipano i cittadini italiani che hanno compiuto il 18esimo anno di età i quali devono recarsi nel seggio di appartenenza con tessera elettorale e documento di identità. Per la prima volta potrà partecipare anche chi risiede temporaneamente all’estero, con una consultazione per corrispondenza organizzata dagli uffici consolari. Al quesito prestampato sulla scheda i cittadini dovranno rispondere tracciando una croce sul SI o sul NO.

Referendum, seggi aperti dalle ore 7 di questa mattina

ROMA – Sono aperti dalle ore 7 di questa mattina i seggi per consentire lo svolgimento del referendum abrogativo sulla durata delle trivellazioni in mare entro le 12 miglia marine. Sono chiamati ad esprimersi poco meno di 47 milioni di italiani. Si potrà votare fino alle ore 23.00. Perchè il referendum sia valido deve recersi alle urne il 50 per cento, più uno, degli elettori. Lo scrutinio avrà inizio al termine delle operazioni di voto. Partecipano i cittadini italiani che hanno compiuto il 18esimo anno di età i quali devono recarsi nel seggio di appartenenza con tessera elettorale e documento di identità. Per la prima volta potrà partecipare anche chi risiede temporaneamente all’estero, con una consultazione per corrispondenza organizzata dagli uffici consolari. Al quesito prestampato sulla scheda i cittadini dovranno rispondere tracciando una croce sul SI o sul NO.

Legambiente ricorda l’importanza di votare sì

CATANZARO- “Domenica è un appuntamento importante, i cittadini sono chiamati a dire cosa pensano riguardo al modello di sviluppo che vogliono per il proprio Paese. Noi pensiamo sia il momento di dire Sì ad un modello sostenibile, che ponga freno ai cambiamenti climatici, che arresti la febbre del pianeta”. È questo l’appello di Legambiente Calabria ad un giorno dalle votazioni per il referendum sulle trivelle.

Trivelle

 Astenersi dal voto del 17 aprile è un grave errore e ancora di più lo è l’invito all’astensione da parte dal Presidente del Consiglio e dall’ex Presidente della Repubblica, che va a sconfessare anche il parere del Presidente della Corte Costituzionale. Come afferma il presidente di Legambiente Calabria, Francesco Falcone, “È un errore il non invito al voto anche perché va ad alimentare la disaffezione al voto degli italiani. Si sbaglia a non chiamare alla partecipazione delle scelte politiche i cittadini perché li si conduce ancora più lontani dalle scelte politiche”.

Legambiente si augura che accada come in passato quando si invitava – come oggi – ad andare al mare e poi gli italiani hanno votato ed hanno spazzato via la prima Repubblica. Noi invitiamo gli italiani ad andare al voto per poter continuare ad andare al mare.

 L’associazione del Cigno Verde, inoltre, ha accolto con molto piacere la dichiarazione del Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, che andrà a votare “Sì” ed invita all’impegno al voto l’intero Consiglio Regionale e la Giunta soprattutto in questa fase finale, contro la decisione del Governo che sta, invece, spingendo verso l’astensionismo.

L’invito da parte delle Istituzioni politiche calabresi al voto sarebbe segnale di coerenza con le posizioni espresse in Consiglio regionale e nel rispetto del suo voto unanime che ha deciso di promuovere questo referendum.