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Discarica Scala Coeli, esposto di Legambiente ai Carabinieri: “Urge intervento”

 

COSENZA – In Calabria la gestione del ciclo dei rifiuti continua a seguire circuiti viziosi ed a non trovare reali soluzioni. Dal recente rapporto Rifiuti Urbani dell’Ispra, pubblicato a dicembre 2022 e giunto alla sua ventiquattresima edizione, la Calabria risulta al 53,05% di raccolta differenziata su una media nazionale del 64%, con una situazione che registra un lieve miglioramento rispetto agli scorsi anni, ma rimane molto difficile soprattutto nelle province di Crotone (35,53%) e di Reggio Calabria (38,38%).

La nostra Regione continua ad essere agli ultimi posti nelle classifiche nazionali e ben lontana dagli obiettivi fissati dalla normativa comunitaria che indica obiettivi di riciclaggio dei rifiuti molto elevati già nei prossimi anni (per i soli rifiuti domestici al 55% entro il 2025, al 60% entro il 2030 e al 65% entro il 2035).

Nonostante le dichiarazioni di principio e gli intenti contenuti nel Piano regionale di gestione dei rifiuti (PRGR) risalente all’anno 2016 recentemente modificato su DGR n. 299/2022, miliardi di euro ed una gestione commissariale durata oltre 15 anni, la Calabria continua a smaltire una quantità enorme di rifiuti in discarica ed a spedirli all’estero con costi enormi.

Da un lato, quindi, le parole ed i tentativi della Regione Calabria, dall’altro i fatti, dissonanti rispetto ai problemi calabresi ed agli obiettivi da raggiungere in base alla normativa in materia di rifiuti e di contrasto alla crisi climatica nel rispetto dei vincoli funzionali alla riduzione delle emissioni climalteranti in atmosfera. In attesa che porti risultati concreti, la «Multiutility» di gestione del ciclo dei rifiuti e dell’acqua, sostitutiva degli Ato provinciali, la realtà della politica calabrese ci parla attualmente di previsioni di incremento del termovalorizzatore di Gioia Tauro- soluzione errata e contraria ai principi dell’economia circolare e dello sviluppo ecosostenibile – e continua a realizzare anacronistiche e paradossali discariche sul territorio.

È il caso emblematico e quasi surreale della discarica di rifiuti speciali non pericolosi di località Pipino nel Comune di Scala Coeli, sulla quale Legambiente, a tutti i livelli associativi, sta portando avanti, da anni, una strenua battaglia. 

Ad onta della logica, perseguita solo in teoria dalla Regione, di discariche “ zero”,  nella nuova discarica di Scala Coeli, su cui pende anche un ricorso al Consiglio di Stato presentato dall’associazione ambientalista, nel silenzio assordante della politica locale, regionale e nazionale e delle istituzioni deputate al controllo delle prescrizioni del Decreto autorizzativo n. 14284 del 20/11/2019, da fine ottobre 2022 sono già iniziati i conferimenti di rifiuti senza neppure  tener conto del parere della Struttura Tecnica di Valutazione, prot. 29018 del 24/01/2019, allegato 2 al decreto 14284 del 20/11/2019 che prescrive al punto n. 7: “L’effettivo esercizio della discarica dovrà essere condizionato al completamento dei lavori di adeguamento della viabilità comunale e provinciale di accesso”. 

Tali opere sono ben lungi dall’essere completate e la problematica si aggiunge a tutte le altre criticità insuperabili ed irrisolte del sito a partire dall’alta vocazione di agricoltura biologica e di qualità della zona.

Il circolo “Nica” di Legambiente, con il suo presidente Nicola Abruzzese, ha recentemente chiesto formalmente la sospensione dei conferimenti recandosi sui luoghi per effettuare un sopralluogo nel torrente Patia e per verificare, de visu, le condizioni della viabilità. 

Inoltre, a seguito delle tantissime segnalazioni degli agricoltori che hanno le proprie aziende agricole biologiche in località Pipino, nel mese di dicembre 2022 un ulteriore sopralluogo ha constatato che i rifiuti finora abbancati sono sommersi dall’acqua e che allo stato il catino della discarica si è trasformato in un vero e proprio lago.

La gravità della situazione è stata immediatamente segnalata agli uffici competenti con richiesta di controllo e di verifica urgente, rimasta senza esito.

Visto il protrarsi della situazione, il circolo legambientino, nella persona del presidente Abruzzese, ha inviato ieri un esposto al Comando dei Carabinieri per la tutela dell’ambiente NOE per chiedere un intervento urgente al fine di evitare il probabile inquinamento delle falde acquifere con le conseguenti ripercussioni ambientali e sulla salute.

“Alla Regione – afferma Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria, chiediamo, con urgenza, di effettuare tutti i necessari controlli e di sospendere i conferimenti di rifiuti nella discarica di Scala Coeli e, nell’immediato futuro, maggiore coerenza tra i piani regionali di gestione dei rifiuti e quanto realizzato effettivamente sui territori a partire dall’abbandono della logica delle discariche. Chiediamo politiche reali sia per migliorare gli stili di vita e consumo dei cittadini in un’ottica di economia circolare puntando ad una riduzione dei rifiuti alla fonte, sia indirizzate, ad esempio, ad un deciso incremento della raccolta differenziata per raggiungere gli obiettivi di legge, al potenziamento degli impianti di riciclo esistenti sul territorio ed alla realizzazione di impianti tecnologicamente avanzati per il riciclo e la valorizzazione dei rifiuti. Obiettivi essenziali ed imprescindibili che devono essere perseguiti con determinazione nell’interesse della collettività calabrese e del rispetto dell’ambiente.”

Legambiente: “La Calabria è tra le regioni più colpite da eventi climatici estremi”

COSENZA – La crisi climatica accelera sempre di più la sua corsa insieme agli eventi estremi, che stanno avendo impatti sempre maggiori sui Paesi di tutto il mondo, a partire dall’Italia. Nei primi dieci mesi del 2022, seppur con dati parziali, sono stati registrati nella Penisola 254 fenomeni meteorologici estremi, +27% di quelli dello scorso anno (intero anno). Preoccupa anche il bilancio degli ultimi 13 anni: dal 2010 al 31 ottobre 2022 si sono verificati in Italia 1.503 eventi estremi con 780 comuni colpiti e 279 vittime. 

È quanto emerge in sintesi dalla fotografia scattata dal nuovo report “Il clima è già cambiato” dell’Osservatorio Città Clima 2022 realizzato da Legambiente, con il contributo del Gruppo Unipol, e sintetizzato nella mappa del rischio climatico,  presentato oggi, nel giorno finale della COP27 in corso in Egitto, per lanciare un doppio appello: se da una parte al livello internazionale è fondamentale che si arrivi ad un accordo ambizioso e giusto in grado di mantenere vivo l’obiettivo di 1.5°C ed aiutare i Paesi più poveri e vulnerabili a fronteggiare l’emergenza climatica, dall’altra parte è fondamentale che l’Italia faccia la sua parte. Al Governo Meloni e al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin l’associazione chiede, in primis, che venga aggiornato e approvato entro la fine dell’anno il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC), rimasto in bozza dal 2018, quando era presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e ministro Gian Luca Galletti. 

Nella lotta alla crisi climatica – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente– da troppi anni l’Italia sta dimostrando di essere in ritardo. Continua a rincorrere le emergenze senza una strategia chiara di prevenzione, che permetterebbe di risparmiare il 75% delle risorse economiche spese per i danni provocati da eventi estremi, alluvioni, piogge e frane, e non approva il Piano nazionale di adattamento al clima, dal 2018 fermo in un cassetto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. È fondamentale approvare entro fine anno il Piano, ma anche definire un programma strutturale di finanziamento per le aree urbane più a rischio, rafforzare il ruolo delle autorità di distretto e dei comuni contro il rischio idrogeologico e la siccità, approvare la legge sul consumo di suolo, e cambiare le regole edilizie per salvare le persone dagli impatti climatici e promuovere campagne di informazione di convivenza con il rischio per evitare comportamenti che mettono a repentaglio la vita delle persone”. 

Focus Calabria

Nel Rapporto Città Clima 2022 la Calabria è tra le regioni più colpite da eventi climatici estremi. Solo nell’ultimo biennio, dal 2020 ad oggi, siamo passati da 65 ad 82 fenomeni di cui, nel complesso, 33 per allagamenti da piogge intense; 17 casi di danni da trombe d’aria; 14 casi di danni alle infrastrutture; 8 frane da piogge intense; 3 esondazioni fluviali; 3 mareggiate; 2 casi di danni al patrimonio storico da piogge intense; 2 casi di danni da siccità prolungata. 

La Calabria è anche una delle regioni maggiormente in sofferenza relativamente all’erosione costiera che incide pesantemente sugli ecosistemi regionali. Dal 1970 ad oggi, in Italia, i tratti di litorale soggetti ad erosione sono triplicati e riguardano il 46% delle coste sabbiose, con picchi del 60% nella nostra Regione, ed una perdita media di 23 metri di profondità di spiaggia. Tra le 40 aree urbane costiere che rischiano di subire rilevanti danni e di scomparire con l’innalzamento del livello dei mari, nel Report troviamo Gioia Tauro e Santa Eufemia. 

La Calabria è stata interessata anche da lunghi periodi di siccità, provocando gravi danni a settori chiave come quello agricolo. Anomalie delle temperature e del numero delle notti tropicali si sono verificate soprattutto nelle città di Catanzaro e Reggio Calabria. Dal 1999 al 2022 sono stati 1109 gli interventi richiesti in Calabria, 863 i milioni di euro di finanziamento per diverse opere, eppure continuiamo ad assistere ad alluvioni e distruzione di interi territori consapevoli che si possa fare molto di più per mitigare il rischio e le conseguenze su popolazioni, attività produttive e infrastrutture.

I dati dell’ultimo rapporto Città-clima 2022 sono chiari quanto molto preoccupanti – rileva Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria -. L’aumento esponenziale, nella nostra Regione, di fenomeni meteorologici estremi rende evidente l’urgenza di mettere in campo interventi diretti a  mitigare gli effetti della crisi  climatica. L’impatto dell’aumento delle temperature avrà effetti enormi : basti pensare alla risorsa idrica ed al conseguente impatto sull’agricoltura e sulle nostre vite. In Calabria servono le giuste infrastrutture per mettere in sicurezza cittadini, territori ed economia locale. Senza una reale consapevolezza da parte delle Istituzioni, tradotta in azioni concrete nell’interesse della collettività, siamo destinati a subire le inevitabili catastrofi ambientali che si verificheranno”.  

Pneumatici abbandonati nelle Serre cosentine “è uno scempio”

COSENZA – L’ennesimo scempio ambientale che colpisce sempre di più i nostri territori e sono i numeri a parlare. Il circolo Legambiente Serre cosentine in 7 anni di attività, ha recuperato oltre 5.000 pneumatici abbandonati spesso in zone impervie dove è davvero difficile arrivare per recuperarli. Purtroppo la nostra regione da anni, si trova sul podio degli eco-reati, e i dati annuali degli eco-forum di Legambiente sono del tutto sconcertanti.

Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti è una piaga dei nostri territori e, proprio per questo motivo, da anni ci battiamo e lottiamo per contrastarlo. Nell’estate dell’anno 2021 abbiamo anche realizzato un video dove abbiamo coinvolto artisti, calciatori, cantanti, e personaggi di rilievo della nostra provincia e regione, proprio per lanciare un “messaggio diverso“, con la speranza che potesse arrivare alle coscienze di quanti, ogni giorno, fanno la guerra alla nostra Madre Terra, infatti la responsabilità di saper vivere con un alto senso civico e di rispetto verso l’ambiente, purtroppo non viene sentita da tutti i cittadini allo stesso modo. Ovviamente il tutto ha anche una grossa perdita economica, e purtroppo sono sempre i cittadini a pagarne le conseguenze.

Va comunque e sempre ricordato il grande impegno dei volontari che, ogni volta, armati di buona volontà e di amore per il proprio territorio, si rimboccano le maniche e si mettono subito all’opera per ripulire il tutto. Dopotutto non possiamo sempre pensare di ripulire un luogo per poi ritovarlo nuovamente ricolmo di rifiuti.

 

Controlli su gommisti e autofficine
Proprio per questo motivo chiediamo a gran voce che vengano intensificati i controlli presso i gommisti e le autofficine, perchè, visto il numero così importante di pneumatici abbandonati, difficilmente potrebbe trattarsi del singolo cittadino. E’ doveroso passare ai ringraziamenti e per la raccolta che abbiamo effettuato nel mese di Marzo, ringraziamo in primis il Consorzio Ecotyre che ci ha permesso, in modo del tutto straordinario, di recuperare e smaltire gratuitamente 1.000 pneumatici. Grazie al consorzio, questi pneumatici saranno opportunamente riciclati e reimmessi in un ciclo virtuoso.

Ringraziamo anche, oltre ai nostri soci che ogni giorno perlustrano e tutelano il nostro terriorio, le amministrazioni comunali di: Marano Marchesato, Marano Principato, Belsito, Parenti e Grimaldi, e in modo particolare il Gruppo Scout Castrolibero 1°, e l’associzione ArcadiNoè Cooperativa sociale di Vadue di Carolei per il grande impegno nel recuperare una così grossa quantità di penumatici nel letto del Fiume Busento. Il circolo infine, lascia un messaggio per chi furbescamente cerca di disfarsi delle ruote arrivate a fine vita: “a mugliera du latru un rida sempre”.

Raccolta Differenziata, Amendolara tra i “Comuni Ricicloni” di Legambiente

AMENDOALRA (CS) – Amendolara rientra tra i Comuni Ricicloni 2020 di Legambiente: il prestigioso elenco che raccoglie tutti quei comuni virtuosi in tema di gestione rifiuti, stilato in base ai dati raccolti dall’Arpacal per il 2019. Il Comune di Amendolara si è attestato ben oltre il 65% di Raccolta Differenziata, raggiungendo ampiamente l’obiettivo prefissato dalla legge del 2012.

Questi dati testimoniano un corretto funzionamento della Raccolta Differenziata “Porta a Porta” – collegata all’Isola Ecologica –  che nel “Paese delle Mandorle e della Secca” è stata rilanciata dall’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Antonello Ciminelli. Un servizio, il quale, grazie alla dedizione degli uffici preposti e dei dipendenti comunali e con la collaborazione dei cittadini, dei commercianti e dei turisti/visitatori è diventato ben presto un tassello importante nello sviluppo green di Amendolara. Anche per l’anno 2020, dai calcoli effettuati, la Raccolta Differenziata nel Comune di Amendolara si è attestata sopra la soglia del 65%.

«Questo riconoscimento è sicuramente un punto di partenza – commenta il sindaco, Antonello Ciminelli – che ci deve spingere verso risultati ancora migliori. La Raccolta Differenziata – continua il primo cittadino – si inserisce in un circuito ecologico sul quale l’Amministrazione Comunale sta lavorando da alcuni anni e che annovera al suo interno anche i parchi fotovoltaici, la Stazione Zoologica Marina, la Secca, la valorizzazione di cultivar locali come la mandorla: tutti percorsi che fanno di Amendolara un laboratorio di green economy».

Su 404 comuni calabresi soltanto 89 hanno superato la soglia del 65% di Raccolta Differenziata.

E tra questi, appunto, Amendolara. Il dossier di Legambiente Calabria è stato presentato nel corso dell’Ecoforum sui rifiuti tenutosi online e dal titolo “L’economia circolare del futuro in Calabria: dalla teoria alla pratica”.

 

 

Oscar Ecoturismo 2019, premiate due esperienze Made in Calabria

MILANO – Hanno saputo mettere in campo un mix di azioni e strategie capaci di realizzare prodotti e servizi turistici sostenibili, attenti all’ambiente e a un corretto sviluppo dei territori, coniugando natura, cultura e benessere. È in base a questi e ad altri parametri che Legambiente, questo fine settimana a Milano, ha assegnato gli Oscar dell’ecoturismo 2019 a 2Fa’ la cosa giusta”, la fiera italiana che parla di biologico, km0, moda critica, mobilità sostenibile, turismo responsabile, consumo consapevole.

Tra i premiati c’è Il Parco nazionale del Pollino al quale è stato assegnato l’Oscar dell’Ecoturismo 2019 per aver promosso un turismo scolastico e sociale, coinvolgendo le fasce più deboli della popolazione. Un’attività che ha incrementato tra l’altro il turismo fuori stagione favorendo così l’intera economia locale con un saldo attivo per il territorio di circa 1,5 milioni di euro a fronte di un investimento del Parco di 200 mila euro. L’altro Oscar assegnato ad una realtà nata in Calabria, che si è aggiudicata il premio speciale per il Turismo Attivo e Sostenibile, premiata l’esperienza dell’Associazione CamminaSila, nata nel 2012 da un progetto del circolo Legambiente Sila, per dimostrare che si può fare turismo invernale anche senza l’utilizzo di infrastrutture di grande impatto, inserendo nei pacchetti turistici anche visite guidate ai beni culturali, ai musei del territorio, alle aree faunistiche ed alle riserve naturali presenti in Sila.

«In questi anni abbiamo assistito ad una evoluzione del turismo che è passato da un turismo di massa ad un turismo di qualità, attento all’ambiente e alla sostenibilità – afferma Francesco Falcone, Presidente di Legambiente Calabria – Sempre più persone scelgono mete naturalistiche e un turismo green, dove sono state messe in campo buone pratiche sostenibili, dove c’è attenzione alla filiera agroalimentare di eccellenza, ai servizi turistici in chiave ecologica. Gli Oscar dell’ecoturismo assegnati al Parco nazionale del Pollino ed a CamminaSila rappresentano eccellenze su questi temi nel panorama calabrese. Esperienze che hanno scelto la sostenibilità e il rapporto con il territorio come ingredienti essenziali per confezionare la proposta per i turisti e visitatori e allo stesso tempo rilanciare l’economia locale».

Legambiente, premiata Mendicino tra i Comuni ricicloni

MENDICINO (CS) – Oggi,nel corso dell’annuale manifestazione di Legambiente, la Città di Mendicino è stata premiata per le alte performance raggiunte nella raccolta differenziata. Mendicino si attesta tra i primi 20 Comuni della Provincia di Cosenza e nei 30 più virtuosi dell’intera Calabria per percentuale di raccolta differenziata . La Città,inoltre, è seconda in tutta la Regione, dietro solo a Castrolibero, tra i Comuni attorno ai 10.000 abitanti. Sulla base dei dati Ispra 2017, infatti, Mendicino ha raggiunto il 70,6%, con un aumento del 25,8% rispetto al 2016. Il Sindaco ha subito ringraziato tutti i cittadini, il personale comunale, la Eco Servizi e i suoi addetti per aver raggiunto questo straordinario traguardo e  ha annunciato che per il futuro la tariffazione puntuale sarà la grande sfida per aumentare ancora di più la qualità del servizio e per premiare i cittadini più virtuosi. <<Dedico questo premio a tutti i miei cittadini che hanno sempre creduto in me e in questa nostra epocale sfida per il cambiamento, una sfida che oggi possiamo dire a gran voce di aver ampiamente vinto>>, ha dichiarato il sindaco Antonio Palermo.

Legambiente, al via domani la II edizione di EcoForum Calabria

COSENZA – Domani, martedì 29 gennaio, a partire dalle ore 9 presso il Palazzo della Provincia di Cosenza in Piazza XV Marzo si terrà la II Edizione di EcoForum Calabria “L’economia circolare dei rifiuti”. Legambiente Calabria con questa seconda edizione vuole riflettere su proposte concrete per una gestione industriale dei rifiuti nella regione.

Sarà presente all’edizione di domani il presidente nazionale Legambiente, Stefano Ciafani. Introdurrà i lavori Francesco Falcone, presidente Legambiente Calabria, e porterà i saluti istituzionali il presidente della Provincia Francesco Iacucci. Modera l’Ecoforum Laura Brambilla, responsabile nazionale Comuni Ricicloni Legambiente.

Sul tema della giornata intervengono Antonella Rizzo, assessore Ambiente Regione Calabria; Fabio Costarella che per il Conai parlerà della qualità della differenziata; Lella Miccolis del Consorzio italiano compostatori; Francesco Sicilia dell’Unirima; Fabio Musmeci dell’Associazione italiana compostaggio; Pasquale Lepore di Officine sostenibili; Emilio de Vizia di Fise Assoambiente; Stefano Mambretti di Novamont. Emilio Bianco di Legambiente si occuperà della presentazione dell’Osservatorio di Appalti verdi.

Durante la giornata sarà presentato il dossier Comuni Ricicloni Calabria e si terrà la premiazione. Nel corso dell’iniziativa ci sarà l’esposizione pittorica di Mauro Benvenuto “Un viaggio tra la luce dei paesaggi ed i colori della natura realistica”.

Ecosistema Urbano 2018, quinto posto per Cosenza. Male Crotone

MILANO – La città di Cosenza al quinto posto della classifica finale di Ecosistema Urbano 2018, il rapporto di Legambiente sulle performance ambientali delle città, giunto alla sua venticinquesima edizione, presentato oggi a Milano e realizzato con il contributo scientifico di Ambiente Italia, la collaborazione editoriale de Il Sole 24 ore e con un contributo di Ispra sui corpi idrici.

Un gran bel segnale viene dal capoluogo di provincia bruzio che insieme alle città di Mantova, Parma, Bolzano e Trento risulta essere per il rapporto un’eccellenza e infatti si trova in alto nella classifica. Un risultato che deve motivare le altre città calabresi a seguire l’esempio di Cosenza e rendere la Calabria più sostenibile e virtuosa.

«La città di Cosenza e le scelte del sindaco Occhiuto permettono alla città di essere in testa alla classifica di ecosistema urbano. Scelte dettate da una visione di città che abbiamo difeso e difendiamo – afferma Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria – in merito a pedonalizzare molte aree della città, con le zone a traffico limitato, con la chiara indicazione di diminuire la presenza delle auto in città».

Molti cosentini già seguono le buone pratiche ambientali dal fare bene la raccolta differenziata, a fare la spesa senza ricorrere agli shopper e finalmente ad andare in bici.

Questo vuol dire che la salute ambientale di Cosenza è buona e questa qualità di vita ambientale è in crescita se si pensa che nel 2017 la stessa città era al 13esimo posto. Male per la città di Crotone che in qualità di salute ambientale è al 92esimo posto. Come il capoluogo calabrese purtroppo altri sono quelli a tutt’oggi in allarme per smog e congestione, per i rifiuti o per l’acqua, ma è altrettanto evidente una dinamicità, un cambiamento, uno sforzo di uscire dal passato che ha contaminato diverse città, che è ben strutturato e ha bisogno di essere sostenuto e agevolato.

L’indagine si basa su 16 parametri divisi nelle macroaree: Aria, Acqua, Rifiuti, Energie rinnovabili, Mobilità e Ambiente urbano. Per ciascuno dei 16 indicatori, ogni città ottiene un punteggio normalizzato variabile da 0 a 100. Il punteggio finale è successivamente assegnato definendo un peso per ciascun indicatore che oscilla tra 3 e 15 punti, per un totale di 100 punti.

Riguardo al rapporto annuale di Legambiente sui dati delle performance ambientali delle città capoluogo il presidente nazionale, Stefano Ciafani, afferma «Andamento (troppo) lento. È con il titolo di una canzone della pop music italiana di fine anni ‘80 che possiamo sintetizzare l’evoluzione dello stato di salute ambientale dei capoluoghi di provincia del nostro Paese. L’edizione 2018 di Ecosistema Urbano – che ancora una volta pubblichiamo con la preziosa collaborazione de Il Sole 24 Ore e dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia e per la prima volta con il contributo di Ispra – ci conferma la tendenza emersa negli ultimi dieci anni. Su alcuni fronti le cose migliorano anche in modo inaspettato, come nel caso delle buone pratiche di gestione dei rifiuti e di economia circolare, su altri, troppi, sono invece purtroppo stabili in assenza di politiche coraggiose e investimenti adeguati, come dimostrano ad esempio il tasso di motorizzazione privata o il consumo di suolo».

 

Foto Greenport

Sole 24 Ore, Cosenza prima città del Sud per qualità della vita. Chiude la classifica Enna

MILANO – La città di Cosenza è risultata la prima del Sud Italia, sul piano della qualità della vita, in base al Rapporto Ecosistema Urbano. È questo il risultato emerso dal Rapporto sulla qualità ambientale dei Comuni capoluogo di Provincia pubblicato stamane da “Il Sole 24 Ore”. I dati sono stati presentati quest’oggi presso la sala Alessi nel palazzo Marino. All’evento ha partecipato il sindaco della cittadina bruzia Mario Occhiuto. La città di Cosenza si è posizionata sul  gradino numero 13. Per quanto riguarda le altre calabresi seguono Catanzaro (59), Reggio Calabria (63), Crotone (87) e Vibo Valentia (91). La testa della classifica spetta a Mantova seguita da Trento e Bolzano la coda ad Enna.

L’orgoglio del primo cittadino Occhiuto

«È un grande orgoglio e un’immensa soddisfazione per me essere oggi a Milano invitato tra i sindaci delle “città del cambiamento” alla presentazione del XXIV Rapporto Ecosistema Urbano pubblicato sul Sole 24 Ore – afferma Occhiuto – che attesta che la città di Cosenza in base ai parametri di Legambiente e Ambiente Italia, dopo il lavoro portato avanti in questi anni, è tra le prime città italiane per qualità della vita. Abbiamo invertito un trend negativo per la nostra terra, perché le città calabresi in passato erano sempre poste nell’ultima parte della graduatoria. Questo significa – ha aggiunto Mario Occhiuto – che con il lavoro e la competenza ogni cosa può cambiare per il meglio. Anche in Calabria. Non esistono città perfette e sempre belle e attrattive, ma esistono città che migliorano e città che peggiorano. E il nostro cammino di cambiamento non c’è dubbio che sia proiettato verso una città migliore, più vivibile, più ricca di opportunità, più solidale, più bella. Cosenza dunque sempre più bella e vivibile. Per una Calabria migliore, da cambiare».