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Sequestrata discarica abusiva nel crotonese

SAN NICOLA DELL’ALTO (KR) – I Carabinieri di San Nicola dell’Alto, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, hanno sequestrato una vasta area adibita illegalmente a deposito di rifiuti speciali. Ripetuti, nel corso delle indagini, i sopralluoghi nella zona del Comune di San Nicola dall’Alto, che hanno consentito di individuare e denunciare la titolare di una ditta di materiali edili per la violazione delle norme ambientali relative allo stoccaggio dei rifiuti. La donna, infatti, secondo l’accusa, avrebbe adibito parte della sua azienda a discarica abusiva, accumulando svariati metri cubi di materiali di scarto costituiti da rifiuti speciali derivanti da attività edili come demolizioni, scavi e ristrutturazioni. Inoltre, la medesima avrebbe stoccato nel retro della sua azienda circa 45 metri quadri di rifiuti ferrosi di varia natura non predisponendo alcun accorgimento per evitare la contaminazione ambientale dell’area.

 

 

Lasciano rifiuti per strada, sindaco mette video su Facebook

MONTEPAONE (CZ) – Avevano trasformato alcune zone di Calaghena, una località turistica del suo comune nella quale sorgono residence e ville estive, in una discarica. Così Mario Migliarese, sindaco di Montepaone, piccolo centro dello Ionio situato fra Catanzaro e Soverato, ha deciso di mettere alla berlina il malcostume di alcuni suoi concittadini. Lo ha fatto pubblicando sul suo profilo Facebook il video che riprende alcune donne mentre abbandonano sacchetti di rifiuti fuori dai cassonetti. Così, il danno per i trasgressori, è stato duplice: oltre alle multe comminate grazie alle riprese delle videocamere nascoste fatte installare dal Comune, che hanno consentito di risalire a loro, anche la condanna dell’opinione pubblica sul popolare social network. «Nonostante i divieti – scrive Migliarese – come avevamo preannunciato, stiamo utilizzando ogni strumento possibile per smascherare gli incivili che non rispettano le regole del nostro paese e sfigurano Montepaone con i loro rifiuti. Grazie alle telecamere installate in diversi punti del territorio montepaonese – dice – stiamo punendo i trasgressori con salate multe. I filmati non lasciano scampo – sottolinea il sindaco – e mostrano le loro facce. Come quelle delle “eleganti” signore che vedete nel video – scrive ai suoi seguaci sul social network – qui in basso, dedite ad abbandonare ben cinque sacchi pieni. Altre persone sono state multate dopo aver trasformato alcune zone di Calaghena in una discarica. Ora tocca a voi – conclude – prendere smartphone, tablet, e pc, cliccare su “condividi” per far sapere a tutti che a Montepaone la tolleranza pari a zero per gli incivili sporcaccioni».

La Giunta ha approvato il Piano regionale dei Rifiuti

COSENZA – La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del Presidente Mario Oliverio, con l’assistenza -informa una nota dell’Uffiico stampa- della Dirigente Francesca Palumbo.

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Su proposta dell’Assessore all’Ambiente Antonella Rizzo è stato approvato il “Piano regionale di gestione dei Rifiuti”.

*sono state designate le zone speciali di conservazione dei Siti di Importanza comunitaria (sic) ricadenti nel Parco Naturale regionale delle Serre, nel Parco Nazionale del Pollino, nella Provincia di Reggio e nella Provincia di Cosenza.

Ecologia Oggi: due giornate consecutive di sciopero

rifiuti-differenziata-420x314COSENZA – Questa volta saranno 48 ore consecutive di fermo quelle che Ecologia Oggi, società appaltatrice del servizio di integrato di igiene urbana, osserverà in adesione allo sciopero nazionale che le organizzazioni sindacali delle aziende pubbliche e private dell’igiene ambientale, hanno proclamato per mercoledì 13 e giovedì 14 luglio.

Pertanto, per due giorni saranno rese solo le prestazioni indispensabili previste dalla legge.

I cittadini sono invitati, nelle giornate di sciopero,  a non conferire i rifiuti differenziati.

Corigliano, opposizione deposita proposta sui rifiuti

CORIGLIANO (CS) – Nel comune di Corigliano tiene banco la questione della racconta e smaltimento rifiuti.

Ieri mattina il gruppo di opposizione in seno al Consiglio comunale di Corigliano Calabro, in vista del prossimo consesso civico che si terrà il 14 luglio, ha protocollato la propria proposta su rifiuti zero, tariffa puntuale, programmazione estiva e invernale orientata alla sensibilizzazione sulla raccolta differenziata.

Operazione Pig Pen contro l’abbandono selvaggio dei rifiuti (VIDEO)

COSENZA – Oltre 50.000 euro di sanzioni sono state inflitte nei confronti di persone responsabili di abbandono selvaggio di rifiuti a bordo strada nell’area urbana cosentina. Persone incivili che rifiutano di adeguarsi ai regimi della raccolta differenziata e che poi alimentano una serie di mini discariche che puntualmente le amministrazioni comunali sono costrette a ripulire, sostenendo costi gravosi che ricadono sulla collettività. Il corpo forestale dello stato, con l’ausilio di una telecamera nascosta, ha individuato 80 trasgressori nel giro di appena diciotto giorni. Qualcuno è stato sanzionato anche più volte. Le immagini sono state girate tra Cosenza, Cerisano e, soprattutto, Mendicino, dove il fenomeno è particolarmente rilevante. L’operazione, denominata Pig Pen, dal personaggio della striscia di fumetti che ha come protagonisti Linus e Charlie Brown, ha consentito di cristallizzare, in modo inequivocabile, il pessimo comportamento di una vasta fascia di cittadini. Il personale del Comando Stazione di Cosenza è stato impegnato nella visualizzazione di oltre 500 ore di video riprese e nelle connesse operazioni sanzionatorie ed è ancora in corso di svolgimento con numerosi sistemi di videosorveglianza occulta posizionati nei luoghi strategici per contrastare questa inciviltà non più accettabile in una società ecosostenibile nella quale le uniche pratiche ammissibili sono rappresentate dalla raccolta differenziata, dal riciclo e dalla corretta gestione dei rifiuti.

‘ndrangheta, arresti in Liguria. Sequestrati beni per due milioni

GENOVA – La Polizia sta eseguendo una serie di arresti e perquisizioni in provincia di Genova disposti dalla Dda nei confronti di una serie di soggetti da anni residenti in Liguria e ritenuti appartenenti alla ‘ndrangheta. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di rifiuti e droga, usura, riciclaggio e intestazione fittizia di beni. Nel corso delle indagini gli uomini della Squadra mobile di Genova e del Servizio centrale operativo hanno sequestrato armi e munizioni.  Nel corso dell’operazione sono anche stati sequestrati diversi beni mobili, immobili, depositi bancari e società per un valore complessivo di circa due milioni, nella disponibilità di presunti affiliati alla ‘ndrina Roda-Casile di Condofuri (Reggio Calabria). Sono inoltre stati sequestrati il sito di stoccaggio dei rifiuti di Lavagna (Genova), gestito dalla famiglia Nucera, e bar e chioschi gestiti da soggetti vicini agli arrestati, per irregolarità amministrative. Secondo gli inquirenti, i componenti della famiglia Nucera sarebbero a capo della struttura della ‘ndrangheta che opera nel levante ligure. Nel corso delle indagini gli investigatori hanno accertato una serie di gravi violazioni della normativa ambientale: falsificando i documenti, gli appartenenti all’organizzazione avrebbero sversato in discarica grossi quantitativi di rifiuti pericolosi.

Rende, smaltimento illecito di rifiuti. Denunciati due uomini

RENDE (CS) – A seguito di alcuni controlli effettuati nel territorio di Rende, il personale del Comando Stazione Forestale di Cosenza è intervenuta il località Santa Rosa di Rende, denunciando il legale rappresentante di una Società di manutenzione impianti industriali e un suo dipendente, colti in flagrante mentre si disfacevano di rifiuti cartacei bruciandoli in un piazzale retrostante. Infatti, una pattuglia in servizio ha notato una colonna di fumo provenire dall’interno del sito aziendale, la quale di propagava con odori e fumi molesti. Quindi, in seguito alla verifica si è accertato l’illecito smaltimento dei rifiuti. I rifiuti non ancora bruciati sono stati sequestrati e i due uomini sorpresi sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Cosenza per attività di gestione non autorizzata di rifiuti e combustione illecita degli stessi.

 

 

 

Rapporto Ecomafia 2016: la Calabria al secondo posto per l’illegalità nel ciclo dei rifiuti

LAMEZIA TERME (CZ) – La Calabria è al secondo posto nella classifica nazionale dell’illegalità nel ciclo dei rifiuti nel 2015 con 487 infrazioni accertate,trame festival 505 denunce e 177 sequestri e nessun arresto. È questo il primo dato calabrese del Rapporto Ecomafia 2016 che il direttore nazionale di Legambiente Stefano Ciafani ha fornito in anteprima, questo pomeriggio, nel corso del suo intervento a “Trame Festival”, a Lamezia Terme, per discutere degli effetti della nuova norma sugli ecoreati e dell’approvazione, in questi giorni, della legge sulle agenzie ambientali. Il nuovo Rapporto Ecomafia sarà presentato a Roma il prossimo 5 luglio con tutti i dati dei reati ambientali che riguardano, oltre al ciclo rifiuti, anche l’abusivismo edilizio, i delitti contro gli animali e la fauna selvatica, le archeomafie, gli incendi, le agromafie e reati nel settore delle energie rinnovabili. I numeri del prossimo Rapporto forniranno una fotografia più ampia delle illegalità ambientali nel nostro Paese «ma i dati degli ecoreati accertati nei primi otto mesi dall’entrata in vigore della legge 68 del 19 maggio 2015, che ha introdotto nel nostro Codice penale il Titolo VI-bis dedicato ai delitti ambientali, stanno dimostrando tutta l’efficacia del nuovo sistema sanzionatorio – afferma Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente -. Per rendere ancora più efficace il contrasto agli ecocriminali è ora fondamentale attivare una grande opera di formazione per tutti gli attori della repressione dei reati ambientali, a partire dai magistrati e dalle forze dell’ordine, procedere rapidamente alla costituzione di una grande polizia ambientale partendo dalle migliori esperienze maturate dall’Arma dei carabinieri e dal Corpo forestale dello Stato, e approvare una norma per snellire le procedure per abbattere le costruzioni abusive che deturpano le splendide coste e le località dell’entroterra calabresi». Nel bilancio che Legambiente ha realizzato dal 19 maggio 2015 al 31 gennaio 2016, infatti, la Calabria era al secondo posto per maggior numero di beni sequestrati (25) e al tredicesimo posto tra le regioni in cui si è concentrato il più alto numero di contestazioni della legge 68 con 23 infrazioni accertate e 29 denunce per illeciti.

Dopo la legge sugli ecoreati e il collegato ambientale, ieri il Parlamento italiano ha approvato la legge sulle agenzie ambientali. «Grazie a questa norma – ha spiegato Ciafani – si avranno controlli ambientali più omogenei, trasparenti ed efficaci su tutto il territorio nazionale e si potrà contrastare in maniera efficace l’inquinamento rafforzando allo stesso tempo l’applicazione della legge sugli ecoreati. Ora punteremo all’approvazione di altre riforme come, ad esempio, la legge sul consumo di suolo, quella sulle agromafie e i delitti contro gli animali, la norma per semplificare l’abbattimento degli ecomostri. Infine, il rapido recepimento del pacchetto sull’economia circolare in discussione al parlamento europeo che sarà approvato nei prossimi mesi».

 

 

 

 

 

Legambiente, due spiagge calabresi nella lista delle spiagge monitorate per inquinamento

Un tappeto multicolore verde, bianco, azzurro e rosa di rifiuti. È quello che si trova su molte spiagge italiane, dove al posto delle conchiglie a farla da padrone sono rifiuti spiaggiati, o gettati consapevolmente, di ogni forma, genere, dimensione e colore come bottiglie, mozziconi di sigarette, calcinacci, stoviglie usa e getta, e poi tante bastoncini di plastica colorata, ciò che rimane dei cotton fioc passati dal water per arrivare in mare e sulla spiaggia. È quanto emerge dall’indagine “Beach litter” realizzata e curata per il terzo anno da Legambiente che ha monitorato nel mese di maggio 47 spiagge italiane: un’area di 106.245 mq, pari a 800 campi di beach volley, dove sono stati trovati 33.540 rifiuti spiaggiati. In media 714 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. Anche quest’anno regina indiscussa rimane la plastica: il 76,3% degli oggetti trovati è infatti di plastica, seguita da mozziconi di sigarette (7,9%), rifiuti di carta (5,5%), metallo (3,6%), vetro/ceramica (3,4%), legno (1,3%), rifiuti tessili (1,2%) e gomma (0,8%).

A guidare, invece, la top ten dei rifiuti spiaggiati più trovati sono tre piccoli ma pericolosi oggetti: al primo posto ci sono i pezzi di plastica e polistirolo (22,3%), di dimensioni inferiori ai 50 cm, che costituiscono quasi un quarto dei rifiuti trovati. Secondo posto per i cotton fioc (13,2%) per un totale di 4412 pezzi, diretta conseguenza della scorretta abitudine di “smaltire” questi rifiuti gettandoli nel wc e dell’inefficacia degli impianti di depurazione. Terzo posto in classifica per i mozziconi di sigaretta (7,9%): in particolare l’indagine di Legambiente ne ha contati 2642, una quantità pari al contenuto di 132 di pacchetti, il 3% in più rispetto all’indagine del 2015. Seguono nella top ten: tappi e coperchi (plastica e metallo) 7,8%, bottiglie di plastica per bevande (7,5%), reti da pesca e acquacoltura (3,7%), stoviglie usa e getta di plastica (3,5%), materiale da costruzione (2,3%), bottiglie di vetro e pezzi (1,9%) e bottiglie e contenitori di detergenti (1,8%). Rifiuti che fanno male all’ambiente, alla fauna, all’economia e al turismo. Tartarughe marine, uccelli e mammiferi marini possono restare intrappolati nelle reti da pesca e negli attrezzi di cattura professionale oppure morire per soffocamento dovuto all’ingestione accidentale di rifiuti (in particolare buste di plastica) scambiati per cibo.

L’indagine “Beach litter”, che rientra nell’ambito della campagna “Spiagge e Fondali puliti – Clean-up the Med 2016” realizzata anche grazie al contributo di Cial, Novamont e Virosac, è stata eseguita dai volontari di Legambiente nel mese di maggio 2016.

Su 47 campionate a livello nazionale, due sono calabresi: la spiaggia presso il lungomare Italo Falcomatà a Reggio Calabria e la spiaggia di Steccato di Cutro in provincia di Crotone

«Il problema dei rifiuti spiaggiati e di quelli in mare – dichiara Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente – rappresenta la punta dell’iceberg di un problema molto più complesso che deve essere affrontato al più presto. Circa il 70% dei rifiuti che entra a contatto con l’ecosistema marino affonda e solo il 15% resta in superficie. Per questo è urgente mettere in programma azioni per la progressiva riduzione dei rifiuti in mare e nella fascia costiera, come previsto dalla Direttiva Europea Marine Strategy, che in Italia non sono ancora state messe in campo.»

Nell’indagine Beach litter i principali indicatori presi in considerazione sono: la composizione del rifiuto e la sua quantità e grandezza (maggiore o minore di 25 cm). Le aree di indagine sono state scelte in modo da effettuare il campionamento su transetti di 100 metri di lunghezza di spiagge libere e non ancora pulite in vista della stagione balneare. Ogni singolo campionamento ha tenuto conto di uno specifico protocollo di monitoraggio scientifico redatto da Legambiente, sulla base di quello elaborato dal Ministero dell’Ambiente e da ISPRA nel 2014.

Per quanto riguarda la tipologia dei rifiuti monitorati, dall’indagine di Legambiente che ben il 30% è costituito da packaging, di cui il 26% da imballaggi e involucri alimentari (ad es. bottiglie, contenitori, stoviglie) e il 4% da packaging non alimentare (es scatole e teli). Il 71% del packaging alimentare consiste di imballaggi usa e getta di plastica. Al secondo posto troviamo i rifiuti da mancata depurazione, quasi 5000, e al terzo i rifiuti derivanti dal fumo. Più di 2000 i rifiuti legati al settore pesca (in particolare reti e «calze» da mitili) con il 6% e con il 3% troviamo la categoria degli inerti e materiali da costruzione abbandonati in loco.

Il problema del beach litter e della marine litter è anche un problema economico perché ingenti sono le risorse che servono per la pulizia delle spiagge. Secondo uno studio commissionato dall’Unione Europea e realizzato da Arcadis, il marine litter costa all’Ue ben 476,8 milioni di euro l’anno. Questa cifra prende in considerazione solo i settori di turismo e pesca, dal momento che non è possibile quantificare l’impatto su tutti i settori economici. In particolare il costo totale stimato per la pulizia di tutte le spiagge dell’Unione Europea pari a 411,75 milioni di Euro e l’impatto sul settore pesca è stimato intorno ai 61,7 milioni di euro all’anno.

Eppure se si mettessero in campo delle politiche di prevenzione ad hoc, oltre a ridurre i rifiuti in mare, si avrebbero risultati non indifferenti. Ad esempio con l’adozione degli obiettivi Ue, l’adozione di un unico standard di valutazione, l’aumento del riciclaggio dei rifiuti e del packaging, la riduzione e l’eliminazione delle discariche, si avrebbe la massima riduzione del marine litter (meno 35,45%) e un ricavo sui costi di 168,45 milioni di euro l’anno. In particolare se si aumentasse nei comuni il riciclaggio dei rifiuti, ci sarebbe una riduzione dei rifiuti marini del 7,4% e un ricavo sui costi di 35,16 milioni di euro l’anno. L’aumento del riciclaggio del packaging (tra l’80% e il 90%) permetterebbe di diminuire il marine litter del 18,41% e il ricavo costi aumenterebbe a 87,48 milioni di euro l’anno.

Lo strumento e tutti i risultati del progetto sono disponibili sul sito http://life-smile.eu/

La mappa interattiva dei rifiuti, foto e infografiche spiaggia per spiaggia e il dossier su:

http://www.legambiente.it/contenuti/dossier/beach-litter-2016