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Gestione illecita dei rifiuti, depuratore posto sotto sequestro

SPEZZANO ALBANESE (CS) – Un impianto di depurazione di acque reflue industriali e stato posto sotto sequestro dai militari del Nipaf di Cosenza, Nucleo di Polizia Ambientale e Forestale Carabinieri,coadiuvati dalle Stazioni Forestale Carabinieri di Spezzano Sila e Castrovillari,  nel comune di Spezzano Albanese lungo la SS 19. Durante le indagini è emerso che l’impianto, utilizzato da una ditta alimentare, era privo delle autorizzazioni allo scarico previste dalla normativa, risultate scadute nel 2014. Il controllo effettuato ha inoltre accertato l’illecito smaltimento dei fanghi di depurazione industriale prodotti,  oltre alla presenza nelle vasche di depurazione di oltre 80 metri cubi di rifiuti liquidi speciali. L’indagine effettuata dal Nipaf, coordinata al Procuratore Capo Eugenio Facciolla, ha portato oltre al sequestro dell’impianto alla denuncia di due imprenditori, il legale rappresentante della ditta e il gestore dell’impianto di depurazione,  per “gestione illecita di rifiuti” e “scarico di reflui industriali senza la prescritta autorizzazione”.

Rifiuti scaricati nel torrente, otto denunce. Coinvolto anche personale di Calabria Verde

CORIGLIANO (CS) – Otto persone, tra dirigenti regionali e di Calabria Verde, imprese e direttore dei lavori, sono stati denunciati dai militari delle stazioni carabinieri forestale di Corigliano e Rossano nell’ambito di una inchiesta condotta dalla procura della Repubblica di Castrovillari sulle attività di esecuzione dei lavori idraulici in corso nel torrente Gennarito di Corigliano Calabro. Tali interventi rientrano nel “Lotto 2” della programmazione post alluvione avvenuta nel 2015. I militari hanno accertato che nell’alveo del torrente Cino, corso d’acqua non ricompreso ed estraneo ai lavori nell’ambito del progetto, non vi erano conferito solo sottoprodotto, ovvero terra e rocce da scavo, ma veri e propri rifiuti. In particolare al suo interno sono state rinvenute, lungo le scarpate create da numerosi scarichi, rifiuti eterogenei inglobati nelle terre di scarico, quali rifiuti urbani e speciali tra i quali pezzi di asfalto e carta catramata, frammenti di vetro, bottiglie di vetro di vario genere e natura, residui di vegetali, manufatti in plastica, materiale vario ferroso quali carcasse di autovetture, calcinacci, indumenti in disuso, alluminio e pezzi di eternit a significare che prima del conferimento non è avvenuta alcuna separazione del rifiuto.  In particolare i rifiuti venivano collocati, per mezzo di autocarri di trasporto e di un mezzo meccanico utilizzato per la sistemazione sugli argini del torrente Cino senza alcuna attività di separazione e differenziazione del rifiuto causando una illecita miscelazione. Tale attività è stata effettuata tra l’altro senza aver acquisito il nulla osta paesaggistico ambientale e senza autorizzazione per l’occupazione di demanio fluviale in zona sottoposta a vincolo paesaggistico. Durante i controlli, infine, le ditte e i mezzi che hanno trasportato i rifiuti sono risultate sprovviste della prevista iscrizione all’albo gestori ambientali e pertanto non si ha contezza della tracciabilità dei rifiuti. 

Raccolta differenziata piccoli comuni, pronto il bando

CATANZARO – Il Dipartimento regionale “Ambiente e Territorio” comunica che è stato pubblicato, in via definitiva, l’avviso volto a potenziare la raccolta differenziata dei Comuni calabresi con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. Le proposte progettuali dei soggetti beneficiari – informa una nota – potranno essere presentate a decorrere dal 20° giorno successivo a quello di pubblicazione del disciplinare sul BURC , avvenuta il 14/09/2017, e fino alle ore 12:00 del 70° (settantesimo) giorno successivo a tale termine. Si può visualizzare tutta la documentazione, visitando la pagina dedicata al bando:

http://calabriaeuropa.regione.calabria.it/website/bando/330/index.html

 

Rifiuti, Greco: «Necessario fare subito passo indietro su aumento tariffe»

CARIATI (CS) – «Mi auguro che il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, come egli stesso ha dichiarato, convochi a brevissimo l’assemblea dei sindaci. Apprezzo molto il lavoro svolto finora dall’assessore regionale alla Tutela dell’ambiente Antonella Rizzo. Ma sulla tassa sui rifiuti è necessario fare subito un passo indietro».

Così la sindaca di Cariati Filomena Greco commenta gli ultimi sviluppi sulla vicenda della delibera 344, approvata in giunta regionale il 25 luglio scorso e prontamente contestata dall’Anci in rappresentanza dei sindaci calabresi.

La delibera, che prevede un aumento delle tariffe per il conferimento dei rifiuti, andrebbe a penalizzare anche i Comuni virtuosi – come Cariati – che hanno raggiunto un’alta percentuale di raccolta differenziata e che, quindi, dovrebbero pagare di meno.

«Introdurre la raccolta differenziata non è mai un’operazione semplice – continua ancora la Prima cittadina – . È un investimento importante, al quale non si può rinunciare però, perché incide sulla tutela dell’ambiente, sulla salvaguardia della salute dei cittadini e sulle finanze dell’ente. Cariati, che è un Comune in dissesto, con la differenziata è riuscita a risparmiare decine di migliaia di euro in pochi mesi. Ed è riuscito, inoltre, in poco tempo e con tanto impegno a diventare un Comune virtuoso. Io credo che una delibera come quella approvata dalla Regione non fa che scoraggiare la scelta degli enti locali e dei cittadini a intraprendere questa strada».

Ad ogni modo, il Governatore, interpellato, ha fatto sapere che quella approvata dalla Regione è solo una proposta e che è modificabile. Poi, ha colto l’occasione per sollecitare i Comuni a definire al più presto gli Ato, gli Ambiti territoriali ottimali.

«Sono convinta – spiega Filomena Greco – che sia gli Ato che gli Aro potrebbero dare risposte adeguate alle esigenze dei territori sulla gestione dei rifiuti. Tuttavia, credo che perché questo avvenga sia necessario prima rivedere la gestione e il meccanismo di voto di questi organismi. Quello della definizione degli Ato è di certo un processo complesso, rispetto al quale la Regione dovrà svolgere un’azione di orientamento e di sostegno. Alla stessa maniera, ci si aspetta che i Comuni dimostrino capacità di intesa e di realizzazione».

«Io spero – conclude – che ci si ravveda su questo provvedimento. Perché siamo stanchi di ascoltare promesse, come quella più volte fatta dalla Regione sulla volontà di puntare sul rispetto dell’ambiente, alle quali seguono decisioni scellerate e incoerenti. Di questo passo, a farne le spese saranno come sempre i cittadini».

 

Sequestrata area privata adibita a centro gestione rifiuti, ingenti i danni ambientali

SCALEA (CS) – Un’area di proprietà privata, adibita illecitamente, a centro di gestione dei rifiuti è stata sequestrata a Scalea dai carabinieri della locale Compagnia che hanno operato in collaborazione con i colleghi del Nucleo operativo ecologico di Catanzaro. Nell’area, ubicata in località Piano del Lacco, i militari hanno riscontrato alcune violazioni alla normativa vigente in materia di tutela ambientale. In particolare è stato accertato, infatti, che l’area posta sotto sequestro era priva dei requisiti minimi di legge in materia di impermeabilizzazione previsti per prevenire danni all’ambiente. L’attività dei carabinieri ha permesso, inoltre, di accertare anche uno scarico di reflui industriali non depurati nell’ambiente circostante. In corso ulteriori accertamenti allo scopo di identificare i responsabili e quantificare il danno ambientale provocato.

Rifiuti, Wanda Ferro: «Fornire spiegazioni su aumento costi a comuni virtuosi»

CATANZARO – Di seguito una dichiarazione del Consigliere regionale Wanda Ferro (Gruppo Misto), in merito all’aumento del costo di conferimento dei rifiuti ai comuni che hanno portato avanti in maniera virtuosa la raccolta differenziata:

«Ritengo che il presidente Oliverio debba fornire precise spiegazioni rispetto al contenuto della delibera di giunta regionale, la 344 del 25 luglio scorso, con la quale viene aumentato in maniera notevole il costo del conferimento dei rifiuti per i comuni virtuosi, cioè per quelli che hanno raggiunto la soglia del 65 per cento di raccolta differenziata. La nuova tariffa, di 165 euro a tonnellata, penalizza proprio quei comuni che si sono impegnati in questi anni, con notevoli sforzi organizzativi e finanziari e la collaborazione dei cittadini, a raggiungere alte percentuali di raccolta differenziata. Proprio su questi comuni la regione pensa di far gravare il costo del servizio per il 2018, con un aumento della tariffa rispetto allo scorso anno del 54 per cento, che si traduce in un aumento del costo medio per abitante di oltre 20 euro. La ‘premialità’, per questi comuni, sarà affidata ad eventuali bandi futuri. Ad essere premiati sono, invece, i comuni meno diligenti, che ancora devono raggiungere gli obiettivi ottimali di raccolta differenziata, e per i quali è previsto un minore aumento dei costi, solo il 21 per cento, ad esempio, per chi non ha ancora raggiunto il 25 per cento di differenziata. Una vera e propria beffa, oltre alla stangata, quella che la giunta Oliverio ha riservato ai comuni che hanno avuto le migliori performance sulla raccolta differenziata. Le uniche vere premialità previste dalla delibera riguardano l’aumento delle royalty destinate ai comuni che ospitano gli impianti di trattamento in prossimità di aree di particolare valore paesaggistico, naturalistico e ambientale e per i comuni confinanti. Segno di una politica della gestione del ciclo dei rifiuti che non segna alcuna rottura con il passato, e non favorisce quelle comunità che da tempo ormai hanno fatto un salto di qualità, anche culturale, per tutelare l’ambiente anche attraverso la collaborazione per il  corretto smaltimento e il riciclo dei rifiuti. In questo scenario, la Regione, con la sua ormai consueta indolenza, sembra non voler dare soluzione alla vertenza che riguarda i lavoratori della discarica di Alli, che continuano ad avanzare diverse mensilità dalla Daneco, oltre al riconoscimento di altre spettanze come i buoni mensa, e che da tempo denunciano l’insostenibilità delle condizioni lavorative all’interno dell’impianto. La Regione Calabria, quale ente committente, deve assumersi le proprie responsabilità senza perdere altro tempo nelle pastoie burocratiche, per assicurare la dignità e la serenità a decine di famiglie che vivono di quello stipendio, scongiurando un fermo dell’impianto che avrebbe conseguenze gravissime per il territorio della provincia di Catanzaro».

Tassazione rifiuti, assessore Vigna: «la Regione premia i Comuni non virtuosi»

COSENZA – L’Assessore al Bilancio Luciano Vigna rileva incomprensibili incongruenze nel metodo di tariffazione stabilito dalla Regione per il conferimento dei rifiuti indifferenziati, con danni proprio per i Comuni più virtuosi e conseguenze per i cittadini.

«Ha del paradossale – dice Luciano Vigna- quanto deciso dalla Giunta Regionale in merito alle tariffe per il 2018 che i Comuni versano alla Regione per il conferimento alle discariche del cosiddetto “indifferenziato”: si aumentano del 50% le tariffe dei Comuni virtuosi che raggiungono livelli di differenziata superiori al 50%, mentre si riducono le tariffe ai Comuni che hanno percentuali di raccolta al di sotto del 40%.

Tale scelta risulta talmente paradossale da risultare anche difficile da commentare.

E’ importante sottolineare che tale decisione avrà degli effetti diretti sul cittadino in quanto imporrà agli Enti locali di aumentare la tariffazione.

Tutti sanno che una leva fondamentale nelle politiche di aumento delle percentuali di raccolta differenziata è rappresentata dalla riduzione delle tariffe per i cittadini che vedono cosi premiato l’esercizio di buone pratiche.

A Cosenza grazie agli sforzi di contenimento dei costi, la TARI è al di sotto della media nazionale. Nelle previsioni del 2018 era stata inserita una ulteriore riduzione tariffaria che a causa delle scelte scellerate della Regione Calabria non potrà più essere attuata. Anzi, per il 2018 dovremo fare un ulteriore sforzo per mantenere i livelli di tassazione pari a quelli del 2017.

Invece di tassare i Comuni virtuosi, sarebbe più logico determinare aumenti consistenti per i comuni che non hanno ancora raggiunto percentuali rilevanti di raccolta  e soprattutto impegnarsi a ridurre il costo di 81 milioni di euro che per buona parte finisce in mano ai privati  gestori le discariche.»

Una denuncia per smaltimento illecito di rifiuti

COSENZA – Nei giorni scorsi i Militari della Stazione Carabinieri Forestale di Cosenza, durante un servizio di controllo del territorio, finalizzato alla prevenzione ed alla repressione dei reati di incendio boschivo, hanno accertato, a carico di una persona di Cosenza, il reato di attività di gestione illecita di rifiuti deferendolo alla competente Procura della Repubblica di Cosenza. I militari, nel perlustrare la località Albicello di Cosenza, scorgevano nei pressi degli impianti sportivi comunali una colonna di fumo levarsi ai margini del Torrente Albicello. Giunto sul luogo hanno accertato che era in corso, in area limitrofa ad area boscata, la combustione di rifiuti vegetali provenienti dalle operazioni di falciatura del vicino campo sportivo. Da successivi accertamenti e sopralluoghi si è identificato il responsabile e accertato la presenza di evidenti tracce di pregressa ed analoga attività di smaltimento rifiuti mediante combustione. Si è inoltre accertato anche che le aree limitrofe erano state oggetto di incendio boschivo nel mese scorso originatosi dalle aree circostanti e pertinenti a tale struttura sportiva nei giorni scorsi che avevano causato un vasto incendio a valle del centro abitato della frazione di Donnici. L’autore veniva pertanto identificato e denunciato per attività non autorizzata di autosmaltimento di rifiuti mediante combustione e gli veniva anche comminata una sanzione amministrativa di 2064 euro per accensione fuochi in periodo di grave pericolosità. Altre indagini sono in corso per cercare di identificare ulteriori responsabili.

Appicca fuoco a rifiuti, arrestato e processato per direttissima

ROSSANO (CS) – Aveva acceso un fuoco per bruciare rifiuti speciali, tra cui un ingente quantitativo di materiale plastico. Per questo i militari della stazione Carabinieri ForestalI di Rossano  nel corso di un servizio mirato alla prevenzione e repressione del fenomeno degli incendi boschivi, hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino rumeno, C.I. di 54 anni. I carabinieri hanno notato una grossa fumata di colore nero in contrada Oliveto e si sono avvicinati alla zona sorprendendo l’uomo. I fumi maleodoranti avevano già invaso le abitazioni delle contrade Santa Caterina-Oliveto di Rossano. L’uomo è stato fermato e condotto in caserma. Il magistrato ha disposto gli arresti domiciliari e il processo per direttissima. La Calabria, da settimane, è devastata dalla piaga degli incendi incontrollati, spesso appiccati imprudentemente proprio al fine di eliminare erbacce o rifiuti.

Smaltimento illecito di rifiuti, denunciate quattro persone

COSENZA  – Quattro persone di nazionalità rumena sono state denunciate dalla stazione Carabinieri Forestale di Montalto Uffugo per attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

In via Caminata sono stati rinvenuti diversi rifiuti speciali e non, quali veicoli fuori uso, parti meccaniche, rame, ferro, elettrodomestici in disuso, pneumatici, rifiuti elettronici, cavi in plastica, batterie esauste, motori elettrici e rifiuti metallici vari. L’area di circa 750 metri quadri, era stata adibita a raccolta e stoccaggio di tali rifiuti senza alcuna autorizzazione. Al suo interno anche un banco attrezzato per lo smontaggio e recupero del materiale metallico quale il rame.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cosenza, hanno portato all’identificazione dei quattro soggetti responsabili di tale attività illecita, la cui finalità era quella dello smontaggio dei veicoli cessati alla circolazione e alla rivendita degli stessi. I rifiuti erano stoccati in modo incontrollato sul suolo senza la dovuta impermeabilizzazione necessaria al fine di evitare il deflusso delle sostanze liquide contenenti in questo tipo di rifiuti. L’area oggetto dell’attività illecita è stata posto sotto sequestro.