Archivi tag: rifiuti

Rapporto ISPRA sulla raccolta dei rifiuti, 31 comuni virtuosi in provincia di Cosenza

COSENZA – Legambiente Calabria commenta i dati regionale dell’ultimo rapporto Ispra 2017 sulla raccolta rifiuti. Secondo quanto riportato dal rapporto, che si riferisce all’anno 2016, la Calabria aumenta la percentuale di raccolta differenziata raggiungendo il 33,20%. Nel 2015 era al 25%, nel 2014 al 18,59% e nel 2013 al 14,80%. Con una crescita dell’8% nel 2016, la Calabria abbandona il penultimo posto nella classifica delle Regioni per RD (raccolta differenziata) e supera sia la Sicilia che è ferma all’ultimo posto ed il Molise.

Sono 44 i comuni calabresi che superano il 65% di RD: ben 31 comuni virtuosi sono della provincia di Cosenza; 7 i comuni della provincia di Catanzaro; 3 i comuni per ognuna delle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia.

Nel dettaglio, dal 2013 al 2016, la provincia di Cosenza passa dal 20,58% a circa il 43%; la provincia di Catanzaro dal 15,99% a circa il 40%; la provincia di Reggio Calabria dall’8,31% a circa il 25%; la provincia di Crotone dal 9,76% al 18,22%; la provincia di Vibo Valentia dal 14,69% a circa il 24%.

Mentre nelle provincie di Cosenza e Catanzaro si raccolgono in maniera differenziata circa il 40% dei rifiuti, in quella di Crotone non si arriva al 20%.

Tra i comuni Capoluogo, Cosenza ha il miglior risultato 52,51%, Catanzaro ha il maggior incremento, passa dal 9,89% del 2015 al 39,49%, Reggio Calabria si attesta al 28,30% , Crotone riesce, invece, a peggiorare una raccolta già non buona, passa dal 18,55 del 2015 al 6,59 del 2016, Vibo Valentia raddoppia la raccolta, passa dal 5,44% al 11,21%, dopo tre anni di perdita.

Tra i piccoli comuni, con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti troviamo ben 37 Comuni Ricicloni, e altri 59 che si attestano intorno al 50%.Tutti i dati saranno illustrati nella prossima edizione regionale di Comuni Ricicloni 2017.

L’analisi dei dati rivela che i comuni costieri con una popolazione residente che aumenta notevolmente nel periodo estivo, hanno nella RD performance peggiori dei comuni interni, sebbene la maggior parte dei comuni costieri, soprattutto delle province di Catanzaro e Cosenza, abbiano  scelto di attuare la raccolta differenziata porta a porta. Riteniamo urgente trovare soluzioni per aumentare la percentuale di raccolta differenziata nei comuni costieri, il nostro turismo dipende dal modo in cui i nostri territori si presentano agli occhi dei turisti e la raccolta differenziata gioca una parte importante in questa partita.

«I dati dimostrano – dichiara il direttore di Legambiente Calabria Luigi Sabatini – che i piccoli comuni calabresi sono quelli più virtuosi. Questi, spesso lontani dai centri di conferimento, devono essere aiutati dall’Ente Regione a poter ridurre il proprio rifiuto, ad esempio potendo compostare in loco l’organico prodotto».

Guasto all’impianto regionale di Bucita-Rossano, probabili disservizi nella raccolta dei rifiuti

ROSSANO (CS) – Si è verificato un guasto al “carroponte” all’interno dell’impianto regionale di trattamento dei rifiuti urbani di località Bucita, nel Comune di Rossano, gestito dalla società Ekrò scarl. Ne conseguono disservizi nel conferimento dei rifiuti che, inevitabilmente, potranno ripercuotersi anche sulla raccolta.
Alla luce di quanto accaduto, Ecoross informa che potrebbero verificarsi dei disservizi, non imputabili all’azienda, anche nei Comuni nei quali ha in gestione il servizio di igiene urbana, nelle giornate di mercoledì 1 novembre, giovedì 2 novembre e venerdì 3 novembre.
Come disposto dagli uffici della Regione Calabria, in seguito al guasto verificatosi a Bucita, i rifiuti dei comuni di Rossano, Corigliano e San Demetrio Corone saranno dirottati presso l’impianto di Calabra Maceri e Servizi Spa di Rende, con limitazioni relative ai giorni e ai quantitativi di conferimento; i rifiuti raccolti nel comune di Scala Coeli saranno invece dirottati presso l’impianto regionale di Crotone sito in località Ponticelli, anche in questo caso con specifiche limitazioni.

 

Illecita gestione rifiuti edili, denunciate sei persone

COSENZA – Circa 600 metri cubi di rifiuti edili sono stati sequestrati dai Carabinieri Forestale di Cosenza che hanno denunciato sei persone per falso e illecita attività di gestione di rifiuti. I militari, nell’ambito delle attività di controllo svolta nell’area urbana di Cosenza, hanno scoperto i cumuli di materiale proveniente da attività di demolizione di vecchi fabbricati e di muri perimetrali dell’area. Le attività hanno consentito di addebitare alle sei persone indagate, cinque di Cosenza e una di Marano Marchesato, azioni mirate allo scopo di non consentire la tracciabilità di rifiuti prodotti in un cantiere tra viale Parco e via Cesare Curcio. I sei, secondo quanto emerso, avrebbero dichiarato quantitativi di rifiuti falsi e di molto inferiori a quelli realmente prodotti nell’intento di consentire l’illecita gestione e lo smaltimento illegale del materiale di risulta.

Rifiuti, Bianca Rende: «Ben venga la salvaguardia del decoro urbano ma che sia fatta con criterio»

COSENZA – Da alcuni giorni il Comune di Cosenza, insieme ad Ecologia Oggi, che gestisce il servizio di raccolta, ha emanato un avviso nel quale si annunciano rigidi controlli in tutta la città: a tutti i rifiuti non conferiti correttamente, sarà apposta un’etichetta con la dicitura “risorsa non conforme” che comporterà il ritiro posticipato di circa 12 ore dei rifiuti stessi che saranno attenzionati dalla Polizia Municipale (Nucleo decoro urbano) con sanzioni al condominio di riferimento. 

«E’condivisibile ed apprezzabile l’obiettivo di voler indirizzare i cittadini ad un conferimento corretto dei rifiuti – commenta Bianca Rende del gruppo PD in consiglio comunale – ma l’ordinanza del sindaco, per come impostata, non disciplina del tutto la questione della raccolta dei rifiuti e, nemmeno, risolve il problema delle cattive abitudini relative al conferimento. Non possono considerarsi, inoltre, efficaci deterrenti nemmeno le sanzioni pecuniarie previste dall’ordinanza che tra l’altro rischiano di apparire inique, arbitrarie e come tali ampiamente contestabili. La responsabilità è sempre individuale e non collettiva – aggiunge – altrimenti si rischia un “processo alla città”, insinuandosi così il dubbio che l’obiettivo reale non sia tanto quello pedagogico ma piuttosto quello di far cassa».

La proposta

Proprio per la difficoltà di individuare una precisa responsabilità in merito alla condotta contestata, un’alta percentuale di queste multe, lo dicono i dati, è stata già annullata dagli uffici del Giudice di Pace. «Piuttosto che costringere i cittadini ad inutili trafile in sede giudiziaria, sarebbe, a nostro avviso, molto più proficuo introdurre meccanismi di identificazione certa del rifiuto che incardinino con maggiore precisione la responsabilità in capo al trasgressore come, ad esempio, l’utilizzo di un codice meccanografico da apporre con etichetta al sacchetto, differenziato per ogni singolo utente, pratica già in uso da tempo in molte altre città d’Italia (best practice, Perugia) e comuni della nostra stessa provincia. Per i sacchetti anonimi, abusivamente lasciati nelle vicinanze di quelli depositati regolarmente, si potrebbe prevedere una video sorveglianza periodica. Solo attraverso la predisposizione di adeguati meccanismi di controllo e di monitoraggio, si uscirebbe da una responsabilità collettiva e come tale indistinta e si instaurerebbe il giusto discernimento tra chi esegue bene la raccolta differenziata e chi trasgredisce le regole comuni». L’apposizione della corretta etichettatura, secondo la consigliera Rende, agevolerebbe anche l’introduzione, finalmente, di quella premialità sulla tassazione legata alla corretta esecuzione della raccolta differenziata che da tempo invochiamo per incentivare una raccolta virtuosa, che possa divenire anche conveniente per i bilanci familiari.

«Sottolineiamo infine – conclude Bianca Rende – che anche questa volta si è preferito procedere per “decreti somministrati ai propri sudditi”, senza coinvolgere in nessun modo la cittadinanza nella ricerca di soluzioni per un problema creato da chi ha organizzato la raccolta, procedendo una volta di più con puro solipsismo amministrativo e non con un serio e costruttivo confronto con i cittadini; eppure, raccogliere i riscontri basati sull’esperienza quotidiana degli utenti potrebbe rivelarsi proficuo».

 

Sversamento liquidi in mare, sequestrato deposito carburante

ROCCELLA JONICA (RC) – Smaltimento illecito di idrocarburi e deposito incontrollato di carburante tali da deteriorare le acque. Con queste due accuse un deposito di carburanti è stato posto sotto sequestro dalla Guardia Costiera nel reggino. Dopo le indagini condotte è emersa l’ipotesi di reato in materia di abbandono e gestione illecita dei rifiuti. A questo va collegato il trattamento delle acque reflue industriali prodotte dal movimento degli idrocarburi.

Sequestro preventivo

Il sequestro dell’insediamento è stato adottato per evitare ulteriori conseguenze al fine di impedire la contaminazione da idrocarburi delle acque che scorrevano nel torrente Carbone. Il procedimento avveniva senza trattamento depurativo per poi far confluire il tutto nella fiumara Gerace e, successivamente, in mare.

Rifiuti, Mascaro: «No all’aumento dei costi di conferimento»

ROSSANO (CS) – La delibera che rimodula il costo del conferimento dei rifiuti per il 2008 va revocata.  Penalizza i Comuni virtuosi che con non pochi sacrifici, sono riusciti ad ottenere risultati in termini di raccolta differenziata, operando in alcuni casi delle vere e proprie rivoluzioni culturali. Impedisce, a quelli che presentano già delle difficoltà come la Città di Rossano, di farla decollare. Non segue un criterio, sia nel primo che nel secondo caso».   È quanto dichiara il sindaco Stefano Mascaro che, con l’assessore Giovanni De Simone, invita i sindaci e gli assessori all’ambiente della Sibaritide all’incontro fissato per oggi, alle 12 nella Sala Giunta del Comune di Rossano, al fine di concordare e condividere iniziative forti con l’obiettivo di far rivedere i criteri della delibera n.344 approvata dall’Esecutivo regionale guidato dal Presidente Oliverio nel bel mezzo dell’estate scorsa.

«La delibera – aggiungono – ha del paradossale. Finora chi superava il 65% di differenziata pagava 107 euro a tonnellata, da gennaio 2018, invece, dovrà sborsarne 165. Se fino ad oggi, quindi, abbiamo detto e ripetuto ai nostri cittadini, le vere vittime di questa decisione, che fare la raccolta differenziata conviene, improvvisamente saremo costretti, nostro malgrado, a rimangiarci la parola. I Comuni, cosa che non è stata affrontata prima, meritano di essere ascoltati e coinvolti. Ecco perché un incontro tra i Sindaci di questo territorio si rende necessario per far arrivare alle istituzioni sovracomunali l’indignazione ed il disaccordo convinto».

Comuni EcoCampioni, premiato anche il progetto di Palazzo dei Bruzi

COSENZA – Si è concluso anche quest’anno il Bando Nazionale per l’assegnazione di un finanziamento a sostegno di attività di comunicazione locale dedicato ai Comuni EcoCampioni della Campania, Puglia, Sardegna, Calabria e dell’Abruzzo. Ad aggiudicarsi i 30mila euro messi a disposizione da Comieco, tra i tanti Comuni che hanno presentato le loro proposte, c’è il Comune di Cosenza insieme ad Adelfia e Corato, “con progetti, rivoluzionari, giovani, innovativi e capillari”. Questa volta, nello specifico, i progetti dovevano essere finalizzati all’informazione, sensibilizzazione, ed educazione degli esercizi commerciali, sulla raccolta differenziata di carta e del cartone, con particolare riferimento allo sviluppo della raccolta differenziata non domestica. «L’Amministrazione comunale sta ottenendo ottimi risultati nell’ambito della raccolta differenziata dei rifiuti, che a Cosenza registra un’attenta programmazione fin da quando è stata attuata – afferma il sindaco Mario Occhiuto – Oggi siamo ai vertici delle classifiche come modello virtuoso nel Meridione. Questo preciso riconoscimento a un nostro progetto da parte di Comieco – prosegue Occhiuto – attesta poi l’importanza che abbiamo sempre attribuito all’efficacia dell’informazione per i cittadini e i commercianti che sono gli attori principali per conclamare il successo delle buone pratiche urbane».

 

“Metauros”, Legambiente Calabria si costituirà parte civile

GIOIA TAURO (RC) – «L’operazione Metauros restituisce ancora una volta l’immagine di una Calabria “compiacente” sulla questione del business dei rifiuti e sugli illeciti anche nella depurazione delle acque. Affari milionari a discapito della salute dei cittadini costretti a pagare anche tasse elevate, così come ribadito da anni nei Rapporti Ecomafia di Legambiente. Ci costituiremo parte civile per rafforzare il lavoro di indagine della Procura, in particolare sulle ricadute che i fanghi industriali, trasformati in fertilizzanti, hanno potuto causare alla salute dei cittadini e all’ambiente e ci batteremo affinchè i colpevoli vengano condannati. Il malaffare non può e non deve in alcun modo vanificare il lavoro fatto, sulla gestione e sul riciclo dei rifiuti, da aziende ed amministrazioni virtuose».   Questo il commento di Legambiente Calabria a seguito dell’inchiesta, realizzata da Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri coordinati dalla Dda di Reggio Calabria, che ha portato ieri all’arresto di 7 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, concorso esterno, intestazione fittizia di beni e traffico organizzato di rifiuti. «Altra questione – prosegue – sono gli interessi legati ai trasporti dei rifiuti, tema sul quale la nostra Associazione si batte da tempo anche con la Regione, affinchè venga promosso il principio di prossimità degli impianti per evitare il ‘valzer’ dei rifiuti da una parte all’altra della Calabria e fuori regione».

Depurazione fanghi. «Negli ultimi anni – afferma Legambiente Calabria – abbiamo cercato di fare luce sulla depurazione dei fanghi con un dossier, presentato in occasione dell’arrivo annuale di Goletta Verde sulle nostre coste, per capire dove vanno a finire i fanghi, osservazioni e punti di domanda che oggi trovano conferma nelle indagini sulla “Iam” di Gioia Tauro e sulle indagini di altre Procure, come per esempio quella di Paola (Cs).  E ancora la legge sugli ecoreati, approvata lo scorso 19 maggio 2015 a seguito di una lunga battaglia portata avanti per 21 anni da Legambiente – continua – ci consente oggi di poter avere gli strumenti legislativi per assicurare alla giustizia ‘i ladri del futuro’. Nonostante il trend positivo dato dal calo dei reati ambientali dopo l’entrata in vigore della legge, in particolare nelle regioni a tradizionale insediamento mafioso (nell’’ultimo Rapporto Ecomafia la Calabria è passata dal secondo al quarto posto), sono ancora tanti problemi da affrontare a partire dal fenomeno della corruzione».

 

La regione cerca figure professionali per il progetto sul “Piano Rifiuti”

CATANZARO –  È stato pubblicato l’avviso pubblico finalizzato alla selezione di 14 esperti che avranno il compito di operare a supporto e in affiancamento del dipartimento regionale Ambiente e Territorio per l’attuazione del Progetto Tematico Settoriale Rifiuti e per la  realizzazione degli interventi previsti dal Piano Rifiuti.

Queste le 14 figure professionali ricercate.

Profilo Tecnico “A”: 4 (quattro) esperti senior di supporto tecnico con almeno 5 (cinque) anni di esperienza professionale nel settore “Gestione Rifiuti – Bonifica dei Siti inquinati”.

Profilo Tecnico “B”: 5 (cinque) esperti middle di supporto tecnico con almeno 3 (tre) anni di esperienza professionale nel settore “Gestione Rifiuti- Bonifica dei Siti inquinati”.

Profilo Economico-Finanziario “C”: 2 (due) esperti senior di supporto finanziario con almeno 5 (cinque) anni di esperienza professionale nel settore “Gestione Rifiuti- Bonifica dei Siti inquinati”.

Profilo Giuridico “D”: 2 (due) esperti senior di supporto legale con almeno 5 (cinque) anni di esperienza professionale nel settore “Gestione Rifiuti- Bonifica dei Siti inquinati”.

Profilo informatico “E”: 1 (uno) esperto middle di supporto informatico con almeno 3 (anni) di esperienza professionale nel settore “ Informatica”.

Gli esperti selezionati nell’ambito del Progetto dovranno supportare il Dipartimento regionale Ambiente e Territorio nelle attività di pianificazione e programmazione dei nuovi interventi, a valere sul POR 2014/2020 e su programmi coerenti con le medesime finalità, e nella definizione delle azioni da adottarsi per quelli in criticità procedurale, nonché supportare gli Enti Locali, soggetti attuatori, nelle fasi di avvio e attuazione degli interventi, tra cui le attività di rendicontazione e certificazione della spesa. La partecipazione alla selezione è subordinata all’iscrizione/aggiornamento del curriculum nella Banca Dati Esperti del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria e alla registrazione della candidatura per il profilo per cui si intende concorrere, nella sezione “Verifica Avviso” della Banca Dati Il candidato che, in possesso dei requisiti richiesti, intenda partecipare alla selezione, dovrà (a pena di esclusione) optare per uno ed uno solo dei profili. Gli interessati possono presentare la propria candidatura entro le ore 12.00 del 16° (sedicesimo) giorno decorrente dalla data di pubblicazione dell’Avviso sul sito istituzionale della Regione Calabria.

Per maggiori dettagli sulle caratteristiche della selezione e sulle modalità di partecipazione è possibile consultare la versione integrale dell’avviso:  http://calabriaeuropa.regione.calabria.it/website/bando/339/index.html

g.m.

Tre persone denunciate per smaltimento illecito di rifiuti

COSENZA  – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di S.Pietro in Guarano hanno nei giorni scorsi posto sotto sequestro tre aree all’interno del Comune di Rovito in località “Pianette” e “Cozzo”. Da un controllo effettuato è emerso che al loro interno era stato depositato un elevato quantitativo di rifiuti, consistenti in fresato d’asfalto. Si è pertanto proceduto agli accertamenti del caso che hanno ricondotto alla provenienza di tale materiale derivato dai lavori di rifacimento stradale effettuati lungo la Strada Statale 107 Silana- Crotonese, materiale in seguito ceduto al Comune di Rovito. Tali rifiuti ed il materiale di risulta derivante da queste operazioni, sono da considerarsi rifiuti da smaltire in discariche autorizzate. Pertanto dopo gli accertamenti effettuati anche attraverso una campionatura da parte dell’Arpacal, si è proceduto al sequestro delle tre aree, oggetto della presenza dei rifiuti, e al deferimento di amministratori comunali e ditte che hanno effettuato i lavori e il deposito temporaneo e incontrollato dei rifiuti per “gestione illecita di rifiuti”. L’attività dei Carabinieri Forestale è stata coordinata dal Procuratore Capo Mario Spagnuolo e diretta dal Procuratore Aggiunto Marisa Manzini.