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“Ritardi, pochi treni e linee ferroviarie interrotte”. Legambiente bacchetta la Calabria

COSENZA – Nonostante dei timidi miglioramenti, in Italia la transizione ecologica dei trasporti è ancora troppo lenta. A pesare soprattutto sul trasporto su ferro, con pesanti ripercussioni sul sud Italia, sono i continui ritardi infrastrutturali, i treni poco frequenti, le linee a binario unico, la lentezza nella riattivazione delle linee ferroviarie interrotte, chiuse e dismesse, e poi le risorse economiche inadeguate. Dall’altra parte, il trasporto pendolare risente ancora degli effetti della pandemia: seppur cresciuto, il numero dei pendolari non raggiunge ancora i livelli del periodo pre-pandemico. 

È quanto denuncia Legambiente nel nuovo rapporto Pendolaria 2023, in cui fa il punto sul trasporto su ferro in Italia – indietro rispetto agli altri Paesi europei – con un’analisi sul presente e futuro di questo settore. A parlar chiaro i dati raccolti: dal 2018 al 2022 le inaugurazioni di nuovi binari in città sono state inadeguate, parliamo di un ritmo di un chilometro e mezzo all’anno di nuove metropolitane. 

Persistono le differenze nelle aree del Paese, e a pagarne lo scotto è soprattutto il Mezzogiorno, dove circolano meno treni, i convogli sono più vecchi – con un’età media di 18,5 anni, in calo rispetto a 19,2 del 2020 ma molto più elevata degli 11,9 anni di quelli del nord – e viaggiano su linee in larga parte a binario unico e non elettrificate. 

Sul fronte investimenti, negli undici anni dal 2010 al 2020, sono stati fatti più investimenti sulle infrastrutture per il trasporto su gomma che su ferro. Stando ai dati del Conto nazionale trasporti, dal 2010 al 2020 sono stati realizzati 310 km di autostrade, a cui si aggiungono migliaia di chilometri di strade nazionali, a fronte di 91 chilometri di metropolitane e 63 km di tranvie. Oltre a questi dati, Legambiente nel rapporto Pendolaria 2023 torna anche con la classifica delle 10 linee peggiori d’Italia. Nelle prime posizioni le Ex linee Circumvesuviane, la Roma-Lido e Roma Nord-Viterbo, la Catania-Caltagirone-Gela, a seguire Milano-Mortara, Verona-Rovigo e Rovigo-Chioggia, Genova-Acqui-Asti, Novara-Biella-Santhià, Trento-Bassano Del Grappa, Portomaggiore-Bologna, Bari-Bitritto.

Un quadro quello di Pendolaria 2023 abbastanza preoccupante su cui, per superare ritardi e problemi, è necessario accelerare il passo avviando una vera cura del ferro. Per questo per Legambiente è fondamentale che il tema dei pendolari e del trasporto su ferro diventi davvero una priorità per il governo Meloni, prevedendo maggiori risorse economiche pari a 500 milioni l’anno per rafforzare il servizio ferroviario regionale (per acquisto e revamping dei treni) e 1,5 miliardi l’anno per realizzare linee metropolitane, tranvie, linee suburbane. Si tratta complessivamente di 2 miliardi di euro all’anno fino al 2030, recuperabili dal bilancio dello Stato specialmente all’interno del vasto elenco di sussidi alle fonti fossili. L’Italia ha bisogno di aumentare sensibilmente il numero di passeggeri che viaggiano in metro e in treno, se vuole migliorare anche la qualità dell’aria e ridurre le emissioni di CO2 come previsto dall’Accordo di Parigi. 

“Per la Calabria, le reali prospettive di sviluppo socio-economico rispettoso dell’ambiente passano necessariamente attraverso forme di mobilità eco-compatibili come il trasporto ferroviario – afferma Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria. Nella nostra regione servono treni moderni, l’adeguamento delle linee, collegamenti veloci e frequenti, la razionalizzazione degli orari per facilitare le coincidenze, la creazione di sempre maggiori possibilità di portare la bici al seguito. Ad essere urgente è anche la necessità di avere stazioni nuove ed accoglienti a misura di viaggiatore, con particolare riguardo ai diversamente abili, anziani, persone con ridotta mobilità o famiglie con passeggini che spesso sono costretti ad affrontare disagi a causa del persistere di barriere architettoniche come accade a Lamezia Terme, per esempio, una delle principali stazioni calabresi dove non sono in funzione gli ascensori per accedere ai binari da cui partono i treni dell’alta velocità”. 

Cura per il sud: si traduce con più treni per il Meridione, elettrificazione e collegamenti più veloci potenziando in primis il servizio Intercity e integrando l’offerta di servizio lungo le direttrici principali, per garantire almeno un treno ogni ora, attraverso un servizio cadenzato e nuovo materiale rotabile. Per Legambiente gli assi prioritari su cui intervenire sono: Napoli-Reggio Calabria, Taranto-Reggio Calabria, Salerno-Taranto, Napoli-Bari, Palermo-Messina-Catania. Servono poi collegamenti veloci e frequenti tra la Sicilia, la Calabria e il resto della Penisola e va potenziato il trasporto via nave. 

 “Il processo di riconversione dei trasporti in Italia – spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente– è fondamentale. Lo è se vogliamo rispettare gli obiettivi del Green Deal europeo, del taglio delle emissioni del 55% entro il 2030 e del loro azzeramento entro il 2050, visto che il settore è responsabile di oltre un quarto delle emissioni climalteranti italiane che, in valore assoluto, sono addirittura cresciute rispetto al 1990. Per questo è fondamentale invertire la rotta e puntare su importanti investimenti per la “cura del ferro” del nostro Paese, smettendola di rincorrere inutili opere come il Ponte sullo Stretto di Messina. Occorre investire in servizi, treni moderni, interconnessioni tra i vari mezzi di trasporto e con la mobilità dolce, in linee ferroviarie urbane, suburbane ed extraurbane, potenziando il servizio dei treni regionali e Intercity. Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini l’associazione ambientalista chiede di dedicare ai pendolari almeno la stessa attenzione che ha messo in questi mesi per il rilancio dei cantieri delle grandi opere”.

Risorse stanziate: Un punto dolente per il trasporto ferroviario è l’inadeguata attenzione da parte delle Regioni. Nel 2021 gli stanziamenti sono stati, in media, pari allo 0,57% dei bilanci regionali, in miglioramento rispetto allo 0,34% registrato nel 2020, ma in diminuzione rispetto allo 0,65% del 2019. Dall’altro lato c’è da dire che con la legge di Bilancio 2022 è stato istituito il Fondo per la strategia di mobilità sostenibile che ha una dotazione di 2 miliardi di euro per ridurre le emissioni climalteranti del settore dei trasporti con diverse azioni, tra cui il rinnovo del parco circolante dei mezzi pubblici e la realizzazione di infrastrutture digitali per la gestione e il monitoraggio del traffico ferroviario. Inoltre, sono state previste risorse per il Fondo per il Trasporto Pubblico Locale, aumentato per il 2022 di 100 milioni di euro e per il 2023 di ulteriori 100 milioni, rendendo strutturali gli incrementi, costanti fino al 2026, anno in cui il valore totale arriverà a poco meno di 5,3 miliardi (è un segnale positivo, anche se saremo ancora sotto di 900 milioni rispetto al 2009). Tra le altre buone notizie del 2022 ci sono anche i nuovi finanziamenti per l’acquisto di treni regionali e l’ammodernamento delle linee locali. Tutte risorse importanti, ma per Legambiente occorre fare uno sforzo aggiuntivo stanziando 2 miliardi di euro all’anno fino al 2030.  

 

Timidi miglioramenti: Nel 2022 “ritornano” i passeggeri sui treni nazionali regionali dopo oltre due anni di calo, dovuto alle disposizioni e restrizioni in contrasto alla pandemia e alle preoccupazioni dei cittadini. Trenitalia ha dichiarato un aumento complessivo di oltre il 40% dei passeggeri rispetto al 2021, con punte del 110% per quelli ad Alta Velocità. In aumento anche il numero di treni regionali in servizio, considerando tutti i gestori, anche se con notevoli differenze tra le Regioni: 2.788 i treni regionali in circolazione in Italia nel 2021, contro i 2.666 del 2020. Tra le altre note positive, grazie alle risorse europee, nazionali, regionali e di Trenitalia, attraverso i contratti di servizio, è in corso il rinnovo del parco dei treni circolanti: nel 2021 l’età media si è attestata a 15,3 anni, in leggero calo rispetto ai 15,6 anni del 2020 (nel 2016 era 18,6 anni).  

 

Elettrificazione linee regionali: Uno degli aspetti più positivi degli ultimi anni riguarda gli interventi di elettrificazione della rete e di installazione di sistemi di controllo della sicurezza (SCMT, sistema controllo marcia treno, e SSC, sistema supporto condotta). Sono previste risorse sia nel Pnrr sia nel contratto di programma di RFI. Gli interventi interessano complessivamente oltre 1.700 km di rete, e porteranno la quota di rete elettrificata in Italia dal 70,2% del 2022 ad oltre il 78% a fine interventi. Si tratta di uno degli indicatori in cui l’Italia si mostra in vantaggio rispetto ad altri grandi Paesi europei. Ad esempio, in Spagna la rete elettrificata è circa il 63% del totale, mentre in Germania questa quota è ferma a poco più del 60%.  

Buone pratiche: Infine Pendolaria 2023 raccoglie anche una serie di buone pratiche che mostrano come sia possibile avere un trasporto ferroviario che permetta ai cittadini, che ogni giorno prendono il treno, di avere una facile connessione con gli altri mezzi di trasporto, orari cadenzati e facili da memorizzare; ma anche la possibilità di portare con sé una bici e di usufruire di stazioni rinnovate; di viaggiare su treni nuovi, moderni ed efficienti. 

 

Il report completo su https://www.legambiente.it 

In Calabria recuperati oltre 45mila chili di pneumatici abbandonati: a Cosenza 8.700 kg

COSENZA – EcoTyre, nell’ambito di Puliamo il Mondo 2022, ha portato via complessivamente 45.790 kg di PFU-Pneumatici Fuori Uso (circa 6.000 pezzi), dai Comuni di Belsito (3.620 kg), Cerisano (3.390 kg), San Giovanni in Fiore (4.510 kg), Cosenza (8.700 kg), Girifalco (6.500 kg), Stalettì (4.440 kg), Rocca Bernarda (4.000 kg), Tropea (900 kg), Ricadi (2.330 kg), Nicotera (3.200 kg) e Rombiolo (4.200 kg) raccolti dai volontari di Legambiente.

La partnership con Legambiente, nel progetto Puliamo il Mondo, si può dire più che consolidata, sono infatti 10 anni che collaboriamo insieme per informare i cittadini sulla corretta gestione delle gomme a fine vita. Abbiamo quindi risposto all’appello di 11 comuni calabresi in cui Legambiente Calabria, che ringraziamo, è intervenuta per la raccolta dei PFU che sono stati caricati su un nostro mezzo e condotti presso l’impianto di trattamento più vicino, in una logica di prossimità. Qui verranno opportunamente riciclati. I PFU, attraverso un trattamento complesso, possono essere materiale utilizzabile all’interno di una gomma nuova chiudendo il ciclo della circolarità dello pneumatico”. – Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre.

“Il problema degli pneumatici abbandonati è una questione grave e seria che nella nostra Regione deve essere affrontata e risolta. Attraverso l’attività dei soci volontari di Legambiente e con la preziosa collaborazione di EcoTyre, abbiamo raccolto migliaia di PFU riuscendo ad evitare che molte aree verdi e strade venissero trasformate in discariche abusive. Continua, quindi, la nostra campagna di sensibilizzazione e di informazione ai cittadini sia contro l’abbandono di rifiuti che sulle modalità per una corretta raccolta e per il conseguente riciclo dei PFU in un’ottica di economia circolare.  La soluzione del problema passa da una maggiore consapevolezza alla quale deve affiancarsi un rigoroso controllo del territorio da parte dagli organi preposti che coinvolga sia il piano della prevenzione che quello sanzionatorio”. – Anna Parretta, Presidente di Legambiente Calabria.

Lo pneumatico giunto a fine vita se lasciato in natura è un rifiuto detto permanente, cioè impiega centinaia di anni per degradarsi; è una risorsa riciclabile al 100%, invece, se gestito nel modo corretto. Come per il vetro o per la carta, infatti, anche da un vecchio pneumatico può rinascere una gomma nuova, grazie al progetto di Ricerca & Sviluppo “Da Gomma a Gomma” di EcoTyre www.ecotyre.it/da-gomma-a-gomma

La collaborazione con Legambiente e la campagna Puliamo il Mondo ricade nel più ampio progetto di EcoTyre “PFU Zero”. Per informazione sui progetti svolti negli anni e per richieste e proposte di collaborazione su iniziative ambientali relative alla corretta gestione dei PFU, è possibile collegarsi al sito internet dedicato www.pfuzero.ecotyre.it.

Legambiente Calabria lancia il concorso fotografico a premi ” Primavera a Valli Cupe”

Legambiente Calabria, quale Ente gestore della Riserva naturale regionale Valli Cupe, lancia il concorso fotografico a premi dal titolo “Primavera a Valli Cupe” al fine di aumentare la visibilità e la conoscenza delle bellezze naturalistiche e della deflagrante biodiversità della Riserva.

La raccolta di fotografie avverrà dal 15 al 30 maggio 2022. Al termine di tale data, le foto saranno pubblicate sulla pagina facebook della Riserva naturale regionale “Valli cupe” dove gli utenti potranno votare le foto migliori (dal 2 al 20 giugno 2022). Vinceranno le 3 migliori fotografie che al termine del concorso avranno ricevuto il maggior numero di “mi piace”. 

I premi avranno come tema il riciclo ed il rispetto dell’ambiente: una borraccia termica “Clima Bottle” in acciaio inossidabile della “24bottles” al primo classificato; un portachiavi in gomma riciclata della “Cingomma” ed al terzo posto una t-shirt con il logo della Riserva Valli Cupe. La t-shirt sarà assegnata anche al primo e al secondo posto. 

A tutte le foto in concorso, ed in particolare a quelle vincitrici, sarà data ampia visibilità anche sul sito e sulla pagina instagram della Riserva per valorizzare gli scatti realizzati da tutti i candidati. Entro il 26 giugno 2022 saranno proclamati i vincitori. Info e regolamento nella sezione Bandi e Concorsi sul sito www.riservanaturalevallicupe.it

Anna Parretta è la nuova presidente di Legambiente Calabria

COSENZA – È stata eletta oggi pomeriggio, durante l’assemblea regionale dei Circoli, la nuova presidente di Legambiente Calabria, si tratta dell’avvocato Anna Parretta. La nuova presidente, che sostituisce Franco Falcone al vertice dell’associazione calabrese, è stato nel passato presidente del Centro di azione giuridica di Legambiente Calabria. Caterina Cristofaro è stata confermata direttore regionale. Confermati nel direttivo anche Filomena Ierardi e Carlo Gaglianone. All’interno dell’assemblea è stato rinnovato il consiglio con l’elezione di Nicoletta Palladino, Nicola Abruzzese, Maria Sorrenti, Andrea Azzinnaro, Osvaldo Giofrè.

Delineate anche le priorità politiche che il nuovo vertice di Legambiente Calabria porterà avanti con il supporto di tutti i Circoli locali. Sono 10 le priorità che Legambiente perseguirà nei prossimi anni in Calabria, sviluppando le tematiche fissate dai documenti nazionali “Il Tempo del coraggio” e “Dal tempo del coraggio al tempo della coerenza.

L’assemblea dei soci dopo ampia discussione, ha elaborato un proprio documento regionale frutto del lavoro predisposto con tutti i circoli, focalizzando i temi su cui Legambiente Calabria si impegnerà nei prossimi anni: economia circolare, bonifiche, depurazione, crisi climatica, ecomafie, aree protette, abusivismo edilizio e consumo di suolo, agroecologia, turismo sostenibile, disuguaglianze sociali, educazione ambientale, acqua, valorizzazione delle aree interne e dei piccoli borghi, inquinamento elettromagnetico.

La nuova presidente Anna Parretta, nel ringraziare il presidente uscente Francesco Falcone per il grande lavoro svolto negli anni e l’assemblea dei soci per la fiducia accordatale, ha sottolineato “come la società calabrese si trovi ad un punto di svolta e debba essere in grado di ripensarsi nel presente, decidendo ora come costruire e ricostruire la Calabria di domani”.

“La crisi sanitaria ed economica causata dal Covid19 – ha aggiunto la neo presidente eletta – ha evidenziato l’urgenza e l’importanza di un piano di interventi a tutela della natura e della salute umana e la necessità di ristabilire un corretto rapporto tra l’uomo, l’ambiente e le altre specie viventi”. “I cambiamenti climatici, comporteranno una modifica permanente del nostro stile di vita, cambiando i paradigmi della società, aggiungendosi ai problemi ambientali e socio – economici che da decenni affliggono la Calabria ed accentuandone le fragilità. È necessario, ora più che mai, che la Politica e Istituzioni abbiano capacità di visione strategica e vadano nella giusta direzione in campo ambientale anche in considerazione delle ingenti risorse pubbliche che stanno per essere messe in circolazione con gli investimenti previsti dal Green Deal europeo e del Piano Sud del governo nazionale”.

“Una Calabria diversa passa attraverso la partecipazione attiva di tutti i calabresi onesti che hanno a cuore il destino della nostra bellissima terra. Legambiente darà il proprio contributo lavorando nei prossimi anni, con tutte le proprie energie, affinché la Calabria del futuro prenda la giusta direzione sia migliore, più equa e più sostenibile di quella attuale” ha concluso Anna Parretta.

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All’Unical presentazione di “Ecomafia 2018” il report di Legambiente

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Martedì 30 ottobre alle ore 10:30 nell’Aula Magna “B. Andreatta” dell’Università della Calabria sarà presentato, a cura di Legambiente, il rapporto “Ecomafia 2018. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia.

Il rapporto verrà presentato alla presenza di Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente, che concluderà l’incontro introdotto dal presidente regionale Francesco Falcone. Anna Parretta, del CeAG Calabria, relazionerà sul rapporto ecomafia, soffermandosi sulla situazione regionale.

Sono previsti i saluti istituzionali aperti dal Magnifico Rettore dell’Unical prof Crisci.

Intervengono durante l’incontro il Colonello Giorgio Maria Borrelli, Comandante Regionale Carabinieri Forestali; Domenico Tulino, presidente del Consiglio degli studenti Unical; il professore Mario Caterini, docente Diritto Penale UNICAL; il dott. Mario Spagnuolo, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza; il dott. Domenico Bevacqua, presidente Commissione Consiglio Regionale della Calabria “Ambiente e Territorio”.

Dopo la presentazione sarà consegnato il Premio Nazionale “Ambiente e Legalità” al Brigadiere Salvatore Salerno, Comandante Stazione Carabinieri Forestali di Cotronei. Sempre nella mattinata il Comando regionale dei Carabinieri farà consegna degli encomi al personale del Comando stesso.

Al convegno è stato riconosciuto dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza l’attribuzione di 3 crediti formativi per gli avvocati.L’evento si svolge con il patrocinio dell’Università della Calabria e con la partecipazione del Consiglio degli studenti Unical.

Rapporto ISPRA sulla raccolta dei rifiuti, 31 comuni virtuosi in provincia di Cosenza

COSENZA – Legambiente Calabria commenta i dati regionale dell’ultimo rapporto Ispra 2017 sulla raccolta rifiuti. Secondo quanto riportato dal rapporto, che si riferisce all’anno 2016, la Calabria aumenta la percentuale di raccolta differenziata raggiungendo il 33,20%. Nel 2015 era al 25%, nel 2014 al 18,59% e nel 2013 al 14,80%. Con una crescita dell’8% nel 2016, la Calabria abbandona il penultimo posto nella classifica delle Regioni per RD (raccolta differenziata) e supera sia la Sicilia che è ferma all’ultimo posto ed il Molise.

Sono 44 i comuni calabresi che superano il 65% di RD: ben 31 comuni virtuosi sono della provincia di Cosenza; 7 i comuni della provincia di Catanzaro; 3 i comuni per ognuna delle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia.

Nel dettaglio, dal 2013 al 2016, la provincia di Cosenza passa dal 20,58% a circa il 43%; la provincia di Catanzaro dal 15,99% a circa il 40%; la provincia di Reggio Calabria dall’8,31% a circa il 25%; la provincia di Crotone dal 9,76% al 18,22%; la provincia di Vibo Valentia dal 14,69% a circa il 24%.

Mentre nelle provincie di Cosenza e Catanzaro si raccolgono in maniera differenziata circa il 40% dei rifiuti, in quella di Crotone non si arriva al 20%.

Tra i comuni Capoluogo, Cosenza ha il miglior risultato 52,51%, Catanzaro ha il maggior incremento, passa dal 9,89% del 2015 al 39,49%, Reggio Calabria si attesta al 28,30% , Crotone riesce, invece, a peggiorare una raccolta già non buona, passa dal 18,55 del 2015 al 6,59 del 2016, Vibo Valentia raddoppia la raccolta, passa dal 5,44% al 11,21%, dopo tre anni di perdita.

Tra i piccoli comuni, con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti troviamo ben 37 Comuni Ricicloni, e altri 59 che si attestano intorno al 50%.Tutti i dati saranno illustrati nella prossima edizione regionale di Comuni Ricicloni 2017.

L’analisi dei dati rivela che i comuni costieri con una popolazione residente che aumenta notevolmente nel periodo estivo, hanno nella RD performance peggiori dei comuni interni, sebbene la maggior parte dei comuni costieri, soprattutto delle province di Catanzaro e Cosenza, abbiano  scelto di attuare la raccolta differenziata porta a porta. Riteniamo urgente trovare soluzioni per aumentare la percentuale di raccolta differenziata nei comuni costieri, il nostro turismo dipende dal modo in cui i nostri territori si presentano agli occhi dei turisti e la raccolta differenziata gioca una parte importante in questa partita.

«I dati dimostrano – dichiara il direttore di Legambiente Calabria Luigi Sabatini – che i piccoli comuni calabresi sono quelli più virtuosi. Questi, spesso lontani dai centri di conferimento, devono essere aiutati dall’Ente Regione a poter ridurre il proprio rifiuto, ad esempio potendo compostare in loco l’organico prodotto».

Il Senato approva la Legge sui piccoli comuni. Falcone (Legambiente): «Nuova linfa per i territori della Calabria»

COSENZA – È stata approvata dal Senato la legge Realacci sui piccoli comuni dopo 16 anni di lotte portate avanti da Legambiente Onlus e da tanti sindaci, comunità e organizzazioni. La legge prevede misure per favorire il turismo di qualità e la promozione dell’agroalimentare a filiera corta, ma anche la diffusione della banda larga, una dotazione dei servizi più razionale ed efficiente, la manutenzione del territorio con priorità alla tutela dell’ambiente, la messa in sicurezza di strade e scuole e la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico.

«Una risposta positiva per la Calabria – ha affermato il presidente di Legambiente Calabria Francesco Falcone – la cui spina dorsale e storia è diffusa nei tanti piccoli comuni, ben 323 su 409, che soffrono lo spopolamento e l’abbandono e che con questa legge avranno nuova linfa per migliorare la qualità della vita dei cittadini e generare competitività».

Tante le campagne a sostegno dei piccoli comuni che vedono anche Legambiente regionale parte attiva nella valorizzazione dei territori, come la “Carovana delle bellezze” e la festa della “Piccola Grande Italia”.  

Le misure previste dalla legge consentono di costruire e mettere in campo strategie concrete per ridurre diseguaglianze sociali ed economiche. Attraverso serie politiche di riequilibrio territoriale si potranno coniugare qualità e innovazione, creatività e bellezza, producendo lavoro e reddito.

Qui il video:

Saline joniche, chiuso il procedimento per la realizzazione della centrale

carbone-salineREGGIO CALABRIA – «Dopo anni di battaglie si è messa  la parola fine ad una vicenda che ha visto la mobilitazione massiccia da parte dei cittadini e del mondo associativo che, attraverso anche il Coordinamento No Carbone, si sono battuti per contrastare la realizzazione della centrale a carbone a Saline Joniche. Legambiente Calabria ha portato avanti una dura lotta attraverso il Circolo locale di Reggio Calabria, sempre in prima linea in difesa del territorio e per la salute dei cittadini. L’archiviazione del procedimento da parte del Ministero gratifica le attività svolte e stimola al raggiungimento di altre ed importanti battaglie che l’Associazione ambientalista persegue con entusiasmo ed ottimismo perché fiduciosa del lavoro della magistratura e delle Istituzioni». La presidente del circolo di Reggio Calabria Nicoletta Palladino ed il presidente di Legambiente Calabria Francesco Falcone chiedono ora che si proceda subito alla riqualificazione dell’area.

 

Piano regionale rifiuti, le osservazioni di Legambiente e Zerowaste Calabria

COSENZA – Legambiente Calabria, in collaborazione con Zerowaste Calabria, ha tenuto una conferenza oggi a Cosenza, per illustrare alla stampa le Osservazioni al Piano regionale sui rifiuti inviato la scorsa settimana al Governatore Oliverio e all’assessore all’ambiente Rizzo.

All’incontro, che si è tenuto presso l’Italiana Hotel a Cosenza, hanno preso parte Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria; Aldo Perrotta del Comitato Scientifico di Legambiente Calabria e Pasquale Allegro, Zerowaste Calabria.

Tra i diversi punti evidenziati nel documento elaborato, quello sulla produzione dei rifiuti pone diverse domande: innanzitutto non si comprende come mai la Regione abbia utilizzato i dati del 2014 (trascrivendoli anche in modo approssimativo ed impreciso) e non quelli aggiornati al 2015 relativi all’elaborazione dei MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale) dove, infatti, da una prima analisi, risulta una produzione di rifiuti indifferenziati di 591.078 t. con una diminuzione del ricorso alle discariche di 58.652 t, passando da 650.433 t a 591.078, che porta la RD al 27%.
Nel 2016 è del 72% la popolazione calabrese che ha avviato la raccolta differenziata. Dati che confermano l’assoluta necessità di potenziare le raccolte differenziate domiciliari e di realizzare una adeguata impiantistica di supporto finalizzata a valorizzare detti flussi (frazioni secche riciclabili e frazioni biodegradabili).

Altro punto è la nuova pianificazione sulla gestione dei rifiuti urbani. Le Aree di Raccolta Ottimali, ARO, sono indicate nel Piano con tutte le società miste che sono, in larga parte, fallite e che hanno dimostrato la totale incapacità di un tale sistema di gestire il ciclo integrato dei rifiuti. Riproporre quanto fatto dalla gestione commissariale non è più sopportabile e condivisibile. La gestione dei rifiuti muove ingenti risorse e attira gli interessi anche delle ecomafie e non possiamo permettere che il territorio sia ulteriormente devastato da affaristi di ogni genere che hanno già, per tutta la gestione commissariale, sperperato un miliardo di euro senza portare ad una gestione accettabile della raccolta degli RSU, rifiuti solidi urbani.

Sul tema caldo degli impianti, nell’attuale sistema gestionale la cronica carenza impiantistica, riguarda in massima parte gli impianti pubblici di smaltimento. Se continuiamo a non realizzare impiantistica pubblica a supporto della raccolta differenziata, la Regione e i calabresi saranno sempre sotto scacco della mano privata. Anche gli impianti di compostaggio pubblici non soddisfano la domanda regionale, e quindi vi è la necessità di ricorrere a impianti privati o extraregionali, senza i quali anche la frazione umida da raccolta differenziata, Rd, sarebbe stata riversata nel tal quale indifferenziato e smaltita in discarica, vanificando così gli sforzi che stanno compiendo i comuni per rilanciare la RD. Non ci pare che siano previsti interventi per la realizzazione di impianti di compostaggio. Nel Piano, inoltre, si prevede ancora l’attivazione della discarica di Melicuccà sottoposta a sequestro rispetto alla quale non ne condividiamo le ragioni di riattivazione stante le problematiche ambientali che il sito pone.
Questi impianti cambiano nome e diventano “Ecocentri”, come se bastasse cambiare nome per diventare un diverso modo di riorganizzare la dotazione impiantistica al servizio della raccolta differenziata. Il sistema di creare degli ecodistretti concentrati aumenta i costi, diminuisce l’attenzione nei luoghi di produzione dei rifiuti e diminuisce l’efficienza.
Il sistema di valorizzazione dei rifiuti deve essere distribuito a livello territoriale, i centri di raccolta e selezione a livello comunale o di unione di comuni debbono essere il cuore della raccolta differenziata e debbono conferire alle piattaforme convenzionate con il CONAI e diffuse sul territorio.

 

  Capacità tratt. Rur Quantità trattata % utilizzo impianto trasferenza
Catanzaro 93000 82726 88,95% 5149
Crotone 51000 44184 86,64% 25595
Gioia Tauro 40000 37187 92,97% 13403
Rossano 40000 41554 103,89% 9482
Reggio Calabria 35000 678 1,94% 95321
Siderno 40000 45478 113,70% 5006
Lamezia Terme 107000 90440 84,52% 39252

Legambiente Calabria, 21 comuni calabresi per “Puliamo il mondo 2016”

COSENZA – C’è una Calabria che si rimbocca le maniche, che si mobilita e che ama fare gesti concreti a favore dell’ambiente. È una Calabria che con i suoi tanti volontari che hanno aderito a Puliamo il Mondo, questo week-end, ha preso parte alla più grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata in Italia da Legambiente in collaborazione con la Rai. Una campagna, giunta alla 24esima edizione, che ha nella partecipazione attiva, nel senso civico e nell’amore per il territorio e l’ambiente, il suo grande punto di forza.

Sono state tante le iniziative che si sono tenute dal 23 al 25 settembre nei 21 comuni calabresi che hanno aderito all’iniziativa per ripulire strade, piazze, parchi e litorali da ogni genere di rifiuti e  restituire agli spazi urbani e alle aree verdi, decoro e bellezza. Tra i rifiuti raccolti, tanti oggetti di plastica, ma anche cartacce, bottiglie, mozziconi di sigarette, tappi e rottami di ogni tipo.

Cosenza, Girifalco, Petilia Policastro, Ricadi, San Benedetto Ullano, Casole Bruzio – comune riciclone, Mendicino, Cerisano, Saracena, Roccella Jonica, Circolo Legambiente Acri, Arena, Bova Marina, Cassano all’Ionio, Cinquefrondi, Drapia, Marcellinara, Pedace, Pentone, Roseto Capo Spulico, Rovito, Vibo Valentia sono stati i comuni che hanno aderito alle attività organizzate dai Circoli locali, insieme alla collaborazione di tante Associazioni di volontariato. Nella città di Catanzaro, invece, si terrà il 30 settembre alle ore 10, con la pulizia di “Villa Trieste” insieme alle scuole primarie del centro storico.

«L’edizione calabrese di quest’anno – ha spiegato il presidente di Legambiente Calabria Francesco Falcone – è stata dedicata all’affermazione della legalità. Quello che sta accadendo con i fatti di Calabria Verde ci indigna e preoccupa molto, ma per fortuna in Calabria abbiamo magistrati che sono baluardi dello Stato, crediamo nel lavoro di “pulizia” che stanno portando avanti e ci auguriamo che venga fatta al più presto giustizia».

La campagna, che ha ottenuto anche nel 2016 il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del territorio e del Mare, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, di UPI e di ANCI, ha come tema quest’anno, l’accoglienza, l’integrazione e l’abbattimento delle barriere, con l’obiettivo di “pulire il mondo anche da tutti quei muri” che frenano lo sviluppo dei diritti e la diffusione del benessere per tutti, di ridisegnare insieme nuovi spazi urbani più sostenibili, innovativi e inclusivi e promuovere il dialogo e lo scambio interculturale per creare reti territoriali tra cittadini di ogni età e provenienza.