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Arresti “Calabria Verde”, Legambiente Calabria: «Avevamo denunciato un anno fa»

CATANZARO – Ad un anno dalla denuncia di Legambiente Calabria sul sospetto di un uso improprio dei fondi comunitari da parte di “Calabria Verde”, arriva un’inchiesta dei finanzieri del comando provinciale di Catanzaro, coordinati e diretti dalla Procura della Repubblica di Catanzaro che hanno eseguito oggi cinque misure cautelari nei confronti di dirigenti, funzionari e consulenti della società, per  presunte distrazioni di fondi europei destinati, invece, alla prevenzione del dissesto idrogeologico.

L’ente della Regione, da strumento utile ai cittadini e al territorio calabrese, si è trasformato negli anni in luogo di corruttela e di tangenti, di lottizzazione politica a ogni livello e di gestione del patrimonio e delle risorse pubbliche fuori da ogni regola.

guardia-di-finanza-1Legambiente Calabria chiede alla Magistratura, visto che gli appelli alla classe politica rimangono senza risposte, di continuare in questa opera di bonifica che deve arrivare alle radici profonde di un sistema malato, corrotto e in mano a faccendieri e politicanti da strapazzo che hanno sperperato soldi pubblici e minato persino l’etica e l’immagine di tanti e onesti lavoratori che pagano una cattiva gestione non per loro responsabilità.

Visto il coinvolgimento nell’indagine dell’attuale commissario del Parco regionale delle Serre, l’Associazione chiede che anche per questo ente, la cui vita amministrativa e politica è al limite della legalità, si intervenga con urgenza per sanare la situazione.

Nella nota del 13 settembre 2015, Legambiente Calabria aveva avanzato il sospetto che l’Accordo tra la Regione e Calabria Verde consistesse proprio nell’utilizzo dei fondi comunitari, che ammontavano a 135 milioni di euro, anche per il pagamento degli stipendi degli operai. Pur comprendendo la necessità di dover pagare i salari, rivendicati giustamente dai lavoratori, chiedevamo che questo non avvenisse con i pochi e insufficienti fondi destinati alla prevenzione del dissesto idrogeologico. Si chiedeva, piuttosto, alla Regione, di incrementare la spesa per mettere in sicurezza fiumi, torrenti e versanti montani e di approvare una legge contro il consumo di suolo per tutelare il paesaggio costiero calabrese, anziché spendere risorse straordinarie, come quelle europee, per finanziare politiche ordinarie o pagare gli stipendi degli operai di Calabria Verde, utilizzo non conforme alle normative europee».

La risposta dell’ex direttore di Calabria Verde Furgiule non si era fatta attendere e, dopo due giorni, in una nota alla stampa, aveva dato rassicurazioni sull’uso dei fondi comunitari, elencando una serie di interventi in programma per la messa in sicurezza del territorio.

San Nicola Arcella, premiata la spiaggia dell ‘ Arcomagno

FullSizeRender (5)SAN NICOLA ARCELLA  (CS) – È stata consegnata venerdì scorso la bandiera “La più bella sei tu” al sindaco di San Nicola Arcella per la spiaggetta dell’Arcomagno che quest’anno è entrata nelle 13 spiagge più belle d’Italia selezionate dal popolo del web nel concorso lanciato su internet da Legambiente nazionale. La premiazione si è tenuta a Belvedere Marittimo in occasione della conferenza conclusiva di Ricicla Estate Calabria, la campagna per la raccolta differenziata promossa da Legambiente e Conai, alla presenza del presidente nazionale CONAI Roberto De Santis, del presidente della Provincia di Cosenza e sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, del presidente Legambiente Calabria Francesco Falcone insieme al direttore Luigi Sabatini e al componente della segreteria regionale Carlo Gaglianone. «Un riconoscimento – ha detto il sindaco di San Nicola Arcella, Barbara Mele – che ha contribuito ad incrementare notevolmente le presenze turistiche e le visite al sito». Il sindaco ha annunciato di voler avviare una collaborazione con Legambiente per mettere in atto politiche virtuose a tutela dell’ambiente nel campo delle energie rinnovabili, per l’abbattimento delle emissioni climalteranti e per migliorare il ciclo integrato delle acque e la raccolta differenziata. «Valuteremo insieme all’Amministrazione comunale – ha affermato il presidente di Legambiente Calabria Francesco Falcone – quali potranno essere i percorsi praticabili per aiutare il territorio a migliorare gli indicatori ambientali e permettere anche a San Nicola Arcella di entrare nel club dei comuni delle 5 vele e nella Guida blu di Legambiente e Touring Club».

Roccella Jonica, riconfermata la bandiera cinque vele al comune reggino

ROCCELLA IONICA ( RC) Nella classifica nazionale, è sempre Roccella Jonica a riconfermare le 5 vele in Calabria. Il comune calabrese si è contraddistinto per aver potenziato la mobilità sostenibile con 8 km di pista ciclabile, con un servizio di bike sharing, numerose aree pedonali e vetture ibride e a gpl per ridurre le emissioni. Messi in campo progetti per la tutela e la conservazione del territorio ed è stata migliorata l’accessibilità per diversamente abili negli edifici comunali e nelle spiagge con parcheggi e docce attrezzate. Realizzato un sistema di pompaggio (pump out) dei liquami di sentina delle imbarcazioni. Insieme alla cooperativa Felici da Matti è stata attivata la raccolta domiciliare degli oli e dei grassi vegetali esausti dai quali si ricava il “Bergolio”, il sapone di Marsiglia aromatizzato al bergamotto. Tre le spiagge dedicate all’accesso degli animali domestici.

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All’interno della Guida Blu, tante le località calabresi recensite tra le quali, i comuni che hanno ottenuto le 4 vele come Scilla e Riace e le 3 vele comeTropea, Zambrone, Palmi, Bova Marina, Brancaleone, Melito di Porto Salvo, Palizzi, Monasterace, Crucoli, Isola di Capo Rizzuto.

Il mare più bello, guida blu 2016, racconta oltre 300 centri costieri italiani, ma non pretende di essere un censimento delle aree balneari italiane, piuttosto ne rappresenta una selezione, in base a criteri principalmente ispirati alla qualità dell’ambiente in generale e alla buona gestione del territorio.

La selezione delle località, curata come ogni anno dall’Istituto di ricerca Ambiente Italia, contempla le valutazioni espresse sulla base delle analisi delle acque effettuate da Goletta Verde, i dati raccolti dai circoli locali di Legambiente e quelli elaborati da diverse banche dati sulla gestione dei servizi territoriali e turistici

Pur non mancando nella panoramica qui proposta zone di lunga e consolidata tradizione balneare, mete di un turismo sempre consistente al punto da lamentare qualche sovraffollamento estivo, la guida nel suo complesso punta a valorizzare al meglio zone meno sfruttate e perciò più incontaminate: con i suoi circa 8000 km di coste il nostro Paese riesce ancora a offrire spiagge deserte o poco affollate, paesi e borghi senza ingorghi ferragostani, luoghi e angoli incontaminati, feste e tradizioni ancora vive, cucina e ospitalità genuine e a prezzi accettabili.

«E’ con grande soddisfazione – ha dichiarato Francesco Falcone, presidente Legambiente Calabria – rinnovare anche quest’anno un prezioso riconoscimento al Comune di Roccella Jonica che conferma il proprio impegno per un turismo sostenibile all’insegna non solo del mare pulito, ma di un territorio ben custodito con una proposta turistica di buon livello ed iniziative di grande valore ambientale. Tante le località calabresi che tendono nella stessa direzione e che compaiono nella guida blu. L’auspicio è che sempre più territori possano raggiungere questo obiettivo e mantenerlo nel tempo.»

Ma la Guida “Il Mare più bello” è anche social. Legambiente lancia La più bella sei tu. Anche quest’anno l’invito è a scegliere e segnalare entro il 30 giugnoattraverso il sito internet (www.legambiente.it/lapiubella) e sui social network (con #laspiaggiapiùbella), la spiaggia più bella d’Italia per individuare i dieci lidi più affascinanti, caratteristici e speciali del Belpaese, quelli che hanno fatto della bellezza la propria principale risorsa. Insieme al nome della spiaggia l’associazione ambientalista invita anche a motivarne la scelta, perché la bellezza non è solo un dato estetico. Lo scorso anno, tra le spiagge più belle, anche la Spiaggia di Marinella di Capo Rizzuto.

Legambiente Calabria contro l’Abbattimento dei Giganti di Crosia

CROSIA (CS) – Legambiente Calabria, a seguito di diverse segnalazioni pervenute, si schiera dalla parte dei cittadini per porre fine al taglio dei “Giganti” di Crosia, pini ultracinquantenari presenti lungo viale della Repubblica e viale Europa Unita.

Secondo quanto riportato dai cittadini, l’operazione di “bonifica” da parte dell’Amministrazione comunale, sta avvenendo senza alcun criterio e necessità. Sono stati già abbattuti oltre 40 alberi. Di questi, pochi rappresentavano un pericolo per la sicurezza stradale e quindi della pubblica incolumità e che potevano giustificare un intervento del genere. Di questo passo, si andrà a distruggere un viale naturalistico che da decenni rappresenta il paesaggio e la porta d’accesso al mare per i paesi della Sila Greca.albero crosia tagliato

Legambiente chiede al Sindaco del Comune di Crosia di far cessare l’abbattimento degli alberi, invitando a ricercare, con Anas e Ufficio Tecnico, soluzioni che possano tenere insieme la tutela degli alberi e la sicurezza stradale.

Anche se questi alberi, come tutti gli altri alberi presenti nei centri urbani, in molti casi, non rientrano nel regime di tutela di cui alla legge del 14 gennaio 2013 n. 10 “norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, all’art. 7, introduce la definizione di “albero monumentale” e detta disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale e provvede ad istituire “l’elenco degli alberi monumentali d’Italia“, gestito dal Corpo Forestale dello Stato che però non ha potere di intervento nell’ambito dei Comuni, dove è l’Amministrazione, invece, ad averne titolarità.

È necessario, ritiene Legambiente Calabria, prevedere delle norme, a livello nazionale e regionale, che disciplinino la possibilità di procedere al taglio degli alberi in ambito urbano, ma che al tempo stesso tutelino la funzione paesaggistica nei centri urbani anche perché la stessa legge riconosce il 21 novembre quale Giornata Nazionale degli Alberi (art. 1 , comma 1 , L. 10/2013) al fine di perseguire, attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l’attuazione del protocollo di Kyoto, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani.

Legambiente Calabria condivide preoccupazioni Ance su diminuzione occupati calabresi nel settore edilizio

COSENZA – Legambiente Calabria condivide le preoccupazioni dell’associazione Ance sulla diminuzione degli occupati calabresi nel settore edilizio e auspica confronto con la stessa Associazione. Di seguito la nota:

“Legambiente Calabria condivide le preoccupazioni dell’Ance Cosenza riguardo al calo degli occupati calabresi nel settore edilizio. Dall’elaborazione Ance sui dati Istat nel secondo trimestre 2015, infatti, il numero degli occupati in Calabria nel settore edilizio è diminuito del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sono dati, questi, che non possono non destare preoccupazione.

Legambiente Calabria crede che un rilancio nel settore dell’edilizia sia necessario quanto possibile per offrire, a tanti calabresi, lavoro, speranza e fiducia. L’edilizia può e deve trovare una spinta positiva riconvertendo la sua attività nella sostenibilità ambientale e questo sarà possibile anche se la politica favorirà ed agevolerà gli investimenti sull’efficientamento energetico delle strutture abitative e di conseguenza su tutte le tecnologie dell’economia verde.

L’imprenditoria regionale e la politica calabrese devono capire l’importanza di investire sul recupero energetico dell’edilizia pubblica, mettendo in sicurezza i tanti edifici scolastici, recuperando l’immenso patrimonio edilizio pubblico, abbattendo e delocalizzando gli abusivismi edilizi e gli immobili in aree a rischio idrogeologico.

L’Associazione del Cigno Verde auspica di poter avviare con Ance un confronto che metta al centro della politica il lavoro, la buona edilizia e lo sviluppo del settore nella rigenerazione urbana in un’ottica di consumo di suolo zero.”

 

Referendum trivelle, Legambiente Calabria scrive al presidente Mattarella: “Non firmi il provvedimento che fissa la data del 17 aprile”

“Chiedere al Governo di rivedere il provvedimento in favore di un election day che accorpi il voto alla prossima tornata elettorale delle amministrative e non firmare la deliberazione governativa che istituisce la data del 17 aprile per il voto referendario”. E’ la richiesta rivolta a Sergio Mattarella da associazioni ambientaliste, sociali e studentesche, organizzazioni sindacali, comitati e testate giornalistiche che hanno scritto oggi al presidente della Repubblica in merito alla data fissata ieri dal Governo per il referendum popolare sulle trivellazioni in mare.

Nella lettera inviata al presidente Mattarella, i firmatari ribadiscono le ragioni a sostegno della necessità di unelection day che accorpi il referendum alle prossime elezioni amministrative: una “richiesta avanzata da Regioni, parlamentari, associazioni ambientaliste, comitati e rappresentanti della società civile” e ignorata dal Governo, nonostante fosse “un’opzione perseguibile in tempi brevi, adottando lo strumento del decreto legge”.

“Il motivo primo per cui avanziamo tale richiesta – si legge nella lettera al presidente della Repubblica – è per favorire e salvaguardare la democrazia e la partecipazione, che dovrebbero caratterizzare un voto popolare, quale quello di un referendum abrogativo, per di più su un tema così importante che riguarda la tutela dell’ambiente e lo sviluppo energetico ed economico del nostro Paese. Stabilire di andare al voto in tempi così ravvicinati di certo non permetterebbe di condurre un’adeguata campagna referendaria e di conseguenza non consentirebbe che gli elettori siano adeguatamente informati sul referendum”.

 “La decisione del Governo, inoltre, non tiene conto di ulteriori due elementi oggettivamente importanti” prosegue l’appello a Sergio Mattarella. Il primo è di carattere economico: “l’election day è fondamentale al fine di risparmiare una cifra stimabile tra i 350 e i 400 milioni di euro, un quantitativo di denaro pubblico enorme, che potrebbe altrimenti essere impiegato per meglio garantire diritti essenziali alla popolazione italiana”. Il secondo riguarda l’iter dei quesiti referendari. “Dinanzi alla Corte Costituzionale pendono conflitti di attribuzione per altri due quesiti sullo stesso argomento su cui, qualora il giudizio della Corte dovesse essere positivo, si potrebbe votare in un’unica data. Diversamente vorrebbe dire che nel 2016 gli italiani potrebbero essere chiamati alle urne fino a cinque volte: per i due referendum abrogativi sulla questione trivellazioni (ad aprile sul primo quesito ed eventualmente, in seguito alla decisione della Corte Costituzionale, per gli altri due), per le elezioni amministrative (primo turno e ballottaggio) e in autunno per il referendum costituzionale. Una simile concentrazione di tornate elettorali determinerebbe un notevole dispendio di risorse, ingenerando, peraltro confusione negli elettori”.

Firmano la lettera al presidente Mattarella: Adusbef,  Arci,  Aref International, Coordinamento FREE, Coordinamento nazionale NO TRIV, Cospe, Enpa, FAI, Fairwatch, Federazione Italiana Media Ambientali, Filt-Cgil Roma e Lazio, Fiom-Cgil, Focsiv, Fondazione UniVerde, Giornalisti nell’Erba, GreenBiz.it, Green Cross Italia, GreenMe.it, Greenpeace, Italia Nostra, Kyoto Club, La Nuova Ecologia, LAV, Legambiente, Liberacittadinanza, Link Coordinamento Universitario, Lipu, Marevivo, Progressi, Pro-natura, QualEnergia, Rete della Conoscenza, Rete Studenti Medi, Si alle rinnovabili No al Nucleare, Slow Food Italia, Touring Club Italiano, Uisp, Unione degli Studenti, Unione degli Universitari, VAS, WWF, Altra Trento – Altra Rovereto, Ambiente&Salute Bolzano,AmbienteCIES, Clima Azione, Club Amici della Terra Versilia, Coalizione Mantovana per il Clima, Gruppo Impegno Missionario di  Germignaga, Murales, Oltre La Crescita, Resilienza Verde, RSU Almaviva, Soc. Coop. E’ nostra, TerrediLago.

Arrivano nuovi treni sulla linea Jonica calabrese: soddisfazione di Legambiente

CATANZARO – A pochi giorni dall’anteprima dei dati del dossier “Pendolaria 2015” di Legambiente, che vedono la tratta ferroviaria Reggio Calabria-Taranto al quinto posto tra le linee da incubo, la notizia di tre nuovi treni ATR 220 “Swing” che Trenitalia ha destinato al servizio ferroviario regionale sulla linea Jonica Sibari/Reggio Calabria.

Ph. www.legambiente.it
Ph. www.legambiente.it

Si terrà domani la presentazione ufficiale con una corsa di prova relativa ai nuovi treni sulla linea ferrata della costa jonica calabrese. Un evento importante per una regione che non ha mai avuto la possibilità di utilizzare treni di ultima generazione, ma che per anni ha viaggiato su regionali con carrozze vetuste, porte rotte e senza aria condizionata. E ancora, con ritardi e soppressioni a causa di treni che in Calabria hanno un’età media di oltre 21 anni.

Gli “ART 220 Swing”, promettono sicurezza, comfort e tecnologia. Legambiente Calabria crede sia un primo buon risultato perché finalmente si muove qualcosa nella giusta direzione e che fa ben sperare per il futuro della regione, spesso tagliata fuori dal sistema ferroviario moderno.

Il prossimo 21 gennaio, a Napoli, saranno illustrati i dati completi del dossier Pendolaria 2015 di Legambiente insieme ai rappresentanti delle regioni del Sud. Dovrebbe partecipare all’evento l’Assessore regionale alle Infrastrutture Roberto Musmanno.

“Pedibus” per la salute e l’autonomia dei bambini, iniziativa Legambiente a Cosenza, Acri e San Giovanni in Fiore

COSENZA 18 DIC 2015 – Il progetto PEDIBUS “Cittadini del domani: sostenibili e responsabili”, sbarca anche nella provincia di Cosenza per promuovere la salute e l’autonomia dei bambini attraverso la realizzazione di un percorso di educazione ai comportamenti responsabili e consapevoli nelle scuole di Acri, Cosenza e San Giovanni in Fiore. 

L’iniziativa, finanziata dall’Otto per mille della Tavola Valdese, è stata promossa da Legambiente Calabria che lo scorso mercoledì ha concluso le attività negli Istituti comprensivi Cosenza III “ Via Negroni” e “Don Milani-De Matera”.

Il progetto Pedibus a Cosenza
Il progetto Pedibus a Cosenza

L’obiettivo del progetto è la sensibilizzazione degli alunni, attraverso un ciclo di incontri, sulla mobilità sostenibile intesa come una modalità di spostamento in grado di diminuire gli impatti ambientali, sociali ed economici generati dai veicoli privati. Al contempo, tali incontri, hanno promosso, tra gli studenti delle scuole coinvolte, la diffusione e la conoscenza di modalità di spostamento alternative come: l’ utilizzo della bici, dei mezzi  di trasporto pubblico e privati condivisi e soprattutto il muoversi a piedi.

La realizzazione di “Pedibus” a Cosenza ha visto la partecipazione del presidente di Legambiente Calabria Francesco Falcone, dell’assessore alla salute del Comune di Cosenza Massimo Bozzo, di alcuni rappresentanti della Polizia di Stato e di esperti in guida automobilistica, materie ambientali ed educatori che hanno approfondito i benefici derivanti da uno stile di vita “sostenibile”, della legalità e dell’educazione stradale.

Rifiuti, Legambiente Calabria: “Eliminare cassonetti nei comuni che hanno avviato il porta a porta”

“Differenziare i rifiuti deve diventare un atto “naturale” e la soluzione della raccolta domiciliare deve essere obbligatoria e ineluttabile”. E’ categorica la posizione di Legambiente Calabria che, dopo aver attenzionato i comuni di Mendicino, Girifalco, ma anche di Petilia Policastro, Maida, Davoli, Soverato e Lamezia, ritiene che la presenza dei cassonetti sulla strada disincentivi la raccolta differenziata porta a porta.

“La raccolta differenziata – afferma Filomena Ierardi, componente della segreteria regionale di Legambiente – è l’unica strada da percorrere per un mondo più vivibile. I circoli che operano sul territorio hanno deciso di programmare iniziative di sensibilizzazione attraverso eventi di informazione e sensibilizzazione coinvolgendo cittadini, istituzioni ed associazioni, come già fatto recentemente con “Puliamo il Mondo. Pertanto, per superare i problemi che si sono verificati negli ultimi giorni, chiediamo alle Amministrazioni comunali, che sono partite con la racconta differenziata porta a porta, di rimuovere completamente i cassonetti che sono rimasti sul territorio e concordare con i residenti delle località di montagna o di villeggiatura, modalità di raccolta specifiche per i diversi periodi dell’anno”.MAIDA

Per quanto riguarda il comportamento incivile ed illegale di alcuni cittadini, Legambiente Calabria chiede che vengano verificate le azioni di comunicazione messe in atto ed avere riscontro della bontà delle scelte fatte intensificando il dialogo con i cittadini e le popolazioni per capire ed andare incontro alle loro esigenze. Legambiente si rende disponibile a collaborare per dare il proprio contributo, ma al tempo stesso chiede che vengano poste in essere attività di controllo e di prevenzione/repressione delle inosservanze nei territori.

Legambiente Calabria: “condanna UE sui rifiuti, serve un sistema di incentivi”

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È da anni che Legambiente si batte per promuovere una politica di rifiuti zero. La condanna della Corte di giustizia Ue dello scorso dicembre, ha rappresentato solo l’epilogo di anni di cecità politico-amministrativa della nostra Regione che non ha saputo investire, con lungimiranza, risorse utili per l’adeguamento alle direttive comunitarie in materia di discariche. Un adeguamento, che avrebbe consentito alla Calabria di liberarsi dalle croniche emergenze in materia di rifiuti e dei conseguenti disastri ambientali. Nell’ultimo incontro con il Governatore Mario Oliverio, avvenuto nello scorso mese di giugno, abbiamo presentato numerose proposte per il Piano rifiuti ribadendo con forza la necessità di una legge regionale che metta mano all’organizzazione e alle forme di gestione dei rifiuti che dovranno ripartire replicando le esperienze positive già messe in campo da amministrazioni virtuose calabresi, una legge che ponga le basi per una idonea ed efficace gestione anche dei troppi rifiuti speciali che finiscono ancora nella rete delle ecomafie e dell’ecocriminalità.

Legambiente dice basta ad immobilismo e proclami: “Oliverio deve dare risposte concrete”.

Ad oggi, in Calabria, la discarica rappresenta la principale opzione di gestione dei rifiuti, poiché economicamente conviene. Per questo è necessario ripensare ad un nuovo sistema di incentivi e disincentivi per fare in modo che prevenzione e riciclo risultino più convenienti, anche a livello economico, rispetto allo smaltimento in discarica. La formula chiave è quella di tartassare lo smaltimento in discarica, eliminare gli incentivi per il recupero energetico dai rifiuti, incentivare il riciclo perché diventi più conveniente del recupero energetico e promuovere una serie di politiche di prevenzione con il principio “chi inquina paga”. E la nuova legge sugli ecoreati, ci fornisce molti strumenti per far regredire il fenomeno.

Aver bloccato la realizzazione di quella che sarebbe potuta diventare una delle discariche più grandi d’Europa, in località Battaglina, è stata una vittoria storica poiché combattuta insieme a cittadini che si sono mobilitati in massa per sensibilizzare l’opinione pubblica e salvare il proprio territorio.

“Le discariche illegali in Calabria – afferma il presidente di Legambiente Calabria Francesco Falcone – ci restituiscono la cartolina di una regione che continua a rimanere in balia di lobby ed interessi privati, costretta poi a pagare 40 milioni di euro all’anno che non può di certo permettersi. È necessario scuotersi dall’immobilismo a tutti i livelli. Associazioni e cittadini sono pronti a fare la loro parte”.

Sulla denuncia di alcuni cittadini del comune di Borgia sulla presenza di una discarica “fantasma” a pochi passi dal centro abitato, chiediamo l’intervento delle forze dell’ordine e della magistratura per verificare e chiarire quanto accaduto ed attivare tutte le misure necessarie per impedire lo smaltimento illecito di rifiuti in siti non idonei ed abusivi.