Archivi tag: scafisti

Sbarcati 59 migranti sulle coste crotonesi, fermati i presunti scafisti

CROTONE – Una barca a vela con 59 migranti a bordo è stata soccorsa dagli uomini della Sezione operativa navale della Guardia di finanza di Crotone dopo che si era incagliata vicino a Isola Capo Rizzuto.

Due presunti scafisti di nazionalità ucraina, di 29 e 32 anni, sono stati fermati mentre tentavano di raggiungere Crotone per fare perdere le proprie tracce.

L’attività è iniziata nella notte a seguito della presenza di alcuni migranti segnalati a poca distanza dalla spiaggia di Sovereto. E’ partita la perlustrazione in mare che ha consentito di individuare il natante utilizzato incagliato a poca distanza dalla spiaggia. I migranti rintracciati a terra, tutti maschi e presumibilmente adulti, hanno dichiarato di essere di nazionalità pachistana e di essere salpati qualche giorno addietro dalla Turchia. Tutti i profughi sono stati trasferiti al Centro S. Anna per la prima assistenza, le operazioni di identificazione e l’acquisizione di elementi utili a chiarire le responsabilità dei presunti scafisti fermati.

Fonte e foto Ansa

Sbarco migranti Isola Capo Rizzuto, fermati due scafisti russi

CROTONE – Due cittadini di nazionalità russa sono stati sottoposti a fermo dalla squadra mobile di Crotone con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in quanto ritenuti gli scafisti dello sbarco avvenuto il primo settembre scorso a Isola Capo Rizzuto.

Nell’occasione, 32 migranti sono arrivati sulle coste calabresi a bordo un veliero di 12 metri. Del gruppo facevano parte 27 pakistani e 5 bengalesi. Tra loro anche 4 minori e due donne.
Ai due fermati, un 28enne e un 30enne, viene contestato anche l’aver messo in pericolo la vita e l’incolumità dei migranti trasportati in condizioni inumane.

Foto di repertorio

Reggio Calabria, polizia arresta tre scafisti

REGGIO CALABRIA – La polizia di Stato ha arrestato tre persone di nazionalità ucraina accusate di essere state gli scafisti della barca intercettata dalla Guardia costiera al largo di Roccella Jonica lo scorso 3 marzo con a bordo 74 migranti di varie nazionalità.

Avevano lasciato 74 migranti in balia delle onde

I migranti, tra cui molte donne e bambini, a causa di un’avaria del sistema motore dell’imbarcazione, erano rimasti in balia delle onde per quattro giorni prima di essere soccorsi e condotti fino al porto di Roccella.

Custodia cautelare per i presuti scafisti

Gli accertamenti effettuati dal personale del Commissariato di Siderno ha consentito di identificare e fermare tre persone, anche sulla base delle testimonianze fornite da alcuni migranti, che sarebbero state gli scafisti dell’imbarcazione. I fermi sono stati successivamente convalidati dal Gip di Locri, che ha disposto per i tre presunti scafisti la custodia cautelare in carcere.

Migranti in salvo a Roccella, arrestati tre scafisti ucraini

ROCCELLA JONICA (RC) – Tre scafisti ucraini sono stati arrestati dagli uomini della Guardia di Finanza di Vibo Valentia. Nel corso dell’operazione, sono stati posti in sicurezza ben 55 migrati, con l’ausilio delle motovedette della Guardia costiera di Roccella Ionica. I migranti, di nazionalità iraniana e irachena, erano a bordo di un veliero e sono stati soccorsi con due velivoli Dash-8 impegnati nella missione “Triton 2017” e di un’unità navale della Sezione operativa navale della Finanza di Roccella in coordinamento con un’unità della Guardia Costiera. Un’azione sinergica ha consentito di intercettare e fermare il veliero. Quest’ultimo, denominato “Hydra”, proveniente dalla Turchia e battente bandiera americana, era difficilmente riconoscibile. I finanzieri, però, hanno notato la linea di galleggiamento bassa. Saliti a bordo hanno trovato, oltre i tre ucraini, i migranti, tra cui alcune donne e bambini, stipati sottocoperta. I migranti sono stati trasbordati sulle unità militari mentre il veliero è stato condotto in porto. I migranti hanno pagato 5000 dollari ciascuno per il viaggio.

 

Sbarchi a Corigliano, arrestati tre scafisti. Facciolla: «Nuove modalità di imbarco»

COSENZA – Non semplici scafisti ma partecipi all’organizzazione che gestisce i viaggi di migliaia di migranti verso l’Italia. È l’identikit fatto da inquirenti ed investigatori di tre giovani del Mali e della Sierra Leone sottoposte a fermo dalla polizia perchè ritenute responsabili del trasporto di un gruppo di migranti, poi sbarcati nel porto di Corigliano Calabro da una nave militare tedesca il 15 luglio scorso. Bubakar Fofana, di 25 anni, del Mali, e Ishmail Brima (23) e Abdul Kamara (21), entrambi della Sierra Leone, sono accusati di associazione a delinquere finalizzata all’introduzione illegale di clandestini e favoreggiamento dell’immigrazione. «Sono cambiate le tecniche di organizzazione di questi viaggi – ha spiegato il procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla – E’ cambiato il modo di raggruppare le persone: vengono sistemate su gommoni diversi che poi si ritrovano in un punto preciso del Mediterraneo, vicino alla costa libica, e lì trasbordati su un’unica imbarcazione. In particolare – ha proseguito il magistrato – ad uno dei tre arrestati (Fofana ndr) è stato sequestrato un cellulare con delle foto che lo ritraggono con molti soldi in mano. Lui probabilmente ha il ruolo di reclutatore. Rimane da capire perché poi finiscano con l’imbarcarsi loro stessi. Fondamentale e sorprendente è stata la collaborazione dei migranti. Ci aiutano ad individuare e capire le modalità mediante le quali sono giunti in Italia. Sorprendente perché loro non hanno fiducia nelle istituzioni se pensiamo che lì le forze dell’ordine sono tutte corrotte e fanno parte di queste stesse organizzazioni criminali». Facciolla è poi tornato a parlare dell’allontanamento dei minori non accompagnati dalle strutture in cui trovano accoglienza: «Delle due l’una – ha detto – o questi ragazzi sanno già chi contattare quando arrivano, oppure c’è un’organizzazione che opera sul nostro territorio, li preleva e li porta via. E’ impossibile riuscire a sparire senza lasciare la minima traccia. Abbiamo chiesto ai responsabili dei centri di prendere provvedimenti e aumentare i controlli, banalmente anche con l’installazione di una telecamera di videosorveglianza sulle porte di ingresso».

Catturati i tre scafisti della nave approdata nei giorni scorsi al porto di Corigliano

COSENZA – Facevano parte dell’organizzazione criminale che gestiva il traffico di esseri umani verso l’Italia i due siriani ed il libico sottoposti a fermo perché ritenuti gli scafisti dell’imbarcazione soccorsa nel canale di Sicilia carica di migranti giunti poi nel porto di Corigliano Calabro. Lo hanno riferito gli investigatori ed il procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla incontrando i giornalisti nella questura di Cosenza. In particolare, dalle indagini, che si sono avvalse della collaborazione di un migrante senegalese, è emerso come i tre – i siriani Khaled Thaled, 24 anni, e Ahmad Dej (24) e il libico Siraj Alakari (21) – fossero coloro che a Sabrata (Libia) facevano parte dell’organizzazione. I fermati avrebbero avuto il compito di assicurare la guardia armata all’interno del campo dove erano tenuti nascosti i migranti. Quindi, il 23 maggio scorso, dopo avere lasciato a terra i fucili, si sono imbarcati su un gommone che hanno materialmente condotto nel Canale di Sicilia. I tre sono stati trovati in possesso di diversi telefoni cellulari, di denaro contante e di supporti informatici. «Gli operatori – ha detto Facciolla – si sono rapportati con i migranti e hanno individuato tre persone che avevano un ruolo attivo nell’organizzazione criminale. Ora dobbiamo capire perché queste tre persone sono rimaste a bordo. Non si tratta di semplici scafisti – ha detto Fabio Catalano dirigente della Squadra mobile di Cosenza – ma abbiamo accertato che facevano parte attiva del gruppo criminoso. Le dichiarazione dei migranti hanno contribuito a ricostruire il quadro generale. Ci hanno raccontato con dovizia di particolari tutto il viaggio e le violenze subite». Altro dato emerso durante la conferenza stampa è la “sparizione” dei minori non accompagnati. Si tratta di giovani migranti che senza denaro né documenti lasciano i centri d’accoglienza per andare altrove, non si conosce dove. ◄Il mio ufficio – ha detto Facciolla – ha contato la scomparsa di circa 50 minori. E’ un dato allarmante delle vicende post sbarchi, un flusso in aumento che aggrava la situazione».

Reggio, fermati due presunti scafisti

REGGIO CALABRIA – La squadra mobile di Reggio Calabria ha fermato due nigeriani, Peter Samuel e Innocent Usunobun, entrambi di 28 anni. La Dda ha contestato ai due giovani l’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con le aggravanti di aver esposto i migranti a pericolo di vita e di incolumità e di trattamento inumano e degradante: sono accusati infatti di essere stati gli scafisti dell’imbarcazione sulla quale viaggiavano i migranti sbarcati nel porto di Reggio Calabria il 15 gennaio scorso dopo essere stati soccorsi da una motovedetta della Marina Militare Inglese al largo delle coste libiche. Secondo la ricostruzione della mobile, i migranti, che erano su un barcone in legno, dopo aver pagato un’ingente somma di denaro, sono partiti dalla località libica di Sabratha circa 5 ore prima di essere soccorsi. Il tutto con insufficienti scorte di cibo ed acqua ed in precarie condizioni igienico-sanitarie. Il fermo è stato convalidato dal gip che ha disposto la custodia in carcere dei due.

Sbarco a Crotone, fermati i tre scafisti

migrantiCROTONE – Sono stati sottoposti a fermo perché ritenuti gli scafisti dell’imbarcazione, incagliatasi ieri a 50 metri dalla costa de “Le Cannella” di Isola di Capo Rizzuto, con a bordo 147 migranti, tre cittadini siriani .
Il provvedimento è scattato al termine delle indagini condotte dalla squadra mobile Squadra Mobile di Crotone e della Sezione operativa navale della Guardia di finanza. Sul posto sono intervenuti finanzieri e militari della Capitaneria di porto di Crotone che hanno provveduto a trarre in salvo i migranti rimasti sull’imbarcazione – altri avevano già raggiunto la riva da soli – mentre gli investigatori della mobile e della finanza hanno avviato le indagini. I fermati, Mohamad Ahmad, di 20 anni, Tamam Jablawi (45) e Khalil Munla Hassan (38), sono stati rintracciati sulla strada mentre cercavano di allontanarsi dal luogo dello sbarco ed uno trovato in possesso di carte nautiche.
I tre sono stati poi riconosciuti come gli scafisti dai migranti.

Sbarco nel cosentino, fermati i due presunti scafisti

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Due persone fermate e 12 respinte alla frontiera. E’ il bilancio dell’attività svolta dalla Questura di Cosenza in seguito allo sbarco, avvenuto nel porto di Corigliano Calabro, di 836 migranti provenienti dalla zona subsahariana, tra cui 49 minori non accompagnati, affidati, dopo gli adempimenti di rito, al comune della cittadina calabrese. Il Questore di Cosenza ha emesso 12 provvedimenti di respingimento alla frontiera a carico di altrettante persone di cui 7 di nazionalità marocchina e 5 di nazionalità egiziana. Gli agenti della Squadra Mobile, supportati da personale della Guardia di Finanza Sezione Operativa navale e della Capitaneria  di Porto di Corigliano, hanno fermato un marocchino e un egiziano. Sarebbero gli “scafisti” di uno dei tre natanti soccorsi nella giornata del 29 luglio scorso nel Canale di Sicilia dalla nave della Marina Militare “Comandante Bettica”. I due extracomunitari fermati, dopo le formalità di rito, sono stati trasferiti nella Casa Circondariale di Castrovillari (CS). Sono stati, inoltre, sequestrati sette telefoni cellulari  il cui contenuto è al vaglio degli investigatori della Digos.

Corigliano, arrestati due scafisti di origine africana

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Due uomini sono stati arrestati a Corigliano Calabro con l’accusa di essere gli scafisti di una delle imbarcazioni di migranti partita qualche giorno fa dalla spiaggia di Zuara, in Libia. I due sono stati fermati in seguito alle indagini condotte dalle Squadra Mobile in collaborazione con la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto di Corigliano. A coordinare le attività la Procura della Repubblica di Castrovillari. Si tratta di due uomini, entrambi originari dell’Africa, Tanapo Komal Moudou del Mali e Diarrassouba Mustapha della Costa d’Avorio: il primo pilota dell’imbarcazione a bordo della quale erano i migranti e il secondo navigatore con la bussola per indirizzare la navigazione. I migranti della nave in questione erano stati tratti in salvo dalla nave irlandese “Le Roisin”.