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E’ di Torano Castello l’autore del post di minacce alla Boldrini su Facebook (AUDIO)

COSENZA – Si chiama Gianfranco Corsi, ha 58 anni ed è l’autore del post di minacce su Facebook contro il presidente della Camera Laura Boldrini. Stamane la conferenza stampa in Procura a Cosenza alla presenza del procuratore Mario Spagnuolo e del questore Giancarlo Conticchio. Di seguito le dichiarazioni di Spagnuolo al termine della conferenza

 

Cosenza, operazione antifrode della finanza

COSENZA – Alle ore 10.30 nella Procura
della Repubblica di Cosenza, si terrà una conferenza stampa relativa a due operazioni di servizio in corso in materia di appalti, corruzione e frode fiscale nel settore immobiliare. La conferenza sarà presieduta dal Procuratore Capo della
Repubblica Mario Spagnuolo, e sarà presente il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, Marco Grazioli.

Migranti, Spagnuolo: «Applicata per la prima volta nuova legge sul caporalato»

COSENZA – E’ stato contestato per la prima volta il nuovo reato di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro” nell’inchiesta della procura di Cosenza sullo sfruttamento dei rifugiati ospitati nei centri di accoglienza che ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari. «E’ la prima indagine che noi facciamo di applicazione della nuova legge sul caporalato, la prima sul territorio nazionale. Un’indagine che restituisce dignità a soggetti deboli e che è partita dalla stazione dei carabinieri di Camigliatello, che ha saputo ricostruire una vicenda indegna». Ad affermarlo il Procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo, nel corso della conferenza stampa che ha illustrato i particolari dell’operazione che ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari nei confronti di altrettante persone che sfruttavano un gruppo di rifugiati ospitati in due centri di accoglienza. «Tutto è partito dalla denuncia di un migrante, che consapevole dello stato di sfruttamento cui era sottoposto, ha chiesto qualcosa in più ai suoi sfruttatori, e per tutta risposta non ha più lavorato. I due centri erano diventati a tutti gli effetti agenzie di caporalato e i dirigenti avevano il ruolo di intermediari. I datori di lavoro chiamavano per avere tre o quattro braccianti e i responsabili del centro si preoccupavano di individuare i migranti più adeguati e accompagnarli al luogo dell’incontro, trattenendo per sè i 35 euro concessi dallo Stato a ciascun immigrato ospite dei due centri di accoglienza».
Si spinge anche oltre il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, colonnello Fabio Ottaviani che ha parlato di «una vera e propria tratta degli schiavi che andava avanti da tempo. Dalle intercettazioni – ha detto l’ufficiale dell’Arma – abbiamo appreso che veniva fatta una selezione tra i migranti, cercando d’individuare quelli dal carattere più mite e nello stesso tempo fisicamente più forti, che venivano trattati come schiavi, ai quali davano al massimo 15 euro al giorno. Cifre che per queste persone rappresentano tanto rispetto ai luoghi da dove provengono, ma che ovviamente sono impensabili per un Paese civile». Sono stati una trentina i migranti che sono stati sentiti dai carabinieri di Camigliatello Silano rendendo testimonianza su ciò che accadeva nei due Centri di accoglienza.

Spagnuolo: «Opacità comportamenti delle pubbliche amministrazioni preoccupanti»

COSENZA – Indagine complessa che fa emergere uno spaccato inquietante in un momento in cui tante famiglie faticano ad arrivare a fine mese. «Sono indagini che toccano il funzionamento delle pubbliche amministrazioni che rivelano, ancora una volta, un’opacità di comportamenti che preoccupano». Ad affermarlo il procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo illustrando alla stampa i risultati dell’inchiesta sull’assenteismo all’Asp di Cosenza e nel comune di San Vincenzo La Costa e quella su una bancarotta fraudolenta. «Specie se consideriamo che alcune di queste persone avevano la responsabilità di lenire e alleviare le condizioni di salute di alcuni nostri concittadini in gravi difficoltà e in condizioni di disabilità. Poi, toccano la formazione illegale del patrimonio e rivelano un’economia cosentina in crisi, aggravata da imprenditori che violano la legge a discapito di quella parte sana che con difficoltà cerca di portare avanti il proprio lavoro. Questo è solo l’inizio». Una promessa quella fatta da Spagnuolo che fa presagire ad altre operazioni che potrebbe scattare nei prossimi mesi. «Un’operazione ad alta vocazione sociale» l’ha invece definita il comandante regionale della Guardia di finanza, Gianluigi Miglioli. «Saremo sempre più determinati nel proporre esempi di legalità – ha continuato il generale – e stiamo rivolgendo la nostra particolare attenzione anche alle uscite dalle casse dello stato, affinché vadano nel verso per le quali sono state determinate».

Cyberbullismo, la scuola si confronta con le istituzioni

COSENZA – Due ore intense di interazione tra ragazzi e rappresentanti istituzionali e dell’informazione, con domande, scambi di opinione, riflessioni, osservazioni su un tema di stretta attualità come il cyberbullismo. Alimentato dalla capillare diffusione, tra giovani e giovanissimi, di smartphone ed altri ausili tecnologici collegati alla rete, il fenomeno dilaga soprattutto negli ambienti scolastici. La conoscenza e la consapevolezza sono necessarie per contrastarne l’espansione. In questa ottica l’istituto comprensivo Zumbini di Cosenza, diretto dalla professoressa Marietta Iusi, ha organizzato una giornata di confronto tra gli alunni della scuola secondaria di primo grado ed il procuratore capo Mario Spagnuolo. Con lui, a rispondere alle domande dei ragazzi anche il giornalista Arcangelo Badolati e Padre Carmine Marrone, Vicario dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano. Ospitata nei locali del cinema Citrigno, all’iniziativa hanno preso parte i ragazzi delle classi prime e seconde. «Ritengo che il compito delle istituzioni, in particolare della Procura della Repubblica – ha affermato Spagnuolo – sia quello di mettersi a disposizione delle scuole per dare elementi conoscitivi su cui sviluppare un percorso educativo. E’ funzionale affinché i germogli di oggi non si rinsecchiscano domani. Nel nostro ambito territoriale, esistono fenomeni di cyberbullismo, di bullismo e di violenza ingiustificata: si tratta del portato di una società alle prese con una oggettiva crisi economica, morale e sociale. La cosa fondamentale è operare in prevenzione, laddove si riesce». Marietta Iusi, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Zumbini, parla di «altissimo risultato di partecipazione e formazione. La scuola ha bisogno di lavorare in questo modo, in un’ottica di rete e di sistema, connubio vincente per realizzare lo scopo della scuola».

Arresti Cosenza, Spagnuolo: «Quadro granitico con altre ipotesi reato»

COSENZA – Ha inteso chiarire i passaggi che hanno portato all’arresto di due fratelli di 29 e 25 anni, Senibaldo Vincenzo e Francesco De Grandis, già noti alle forze dell’ordine, il procuratore della Repubblica Mario Spagnuolo. «E’ semplice operare nell’emergenza e fermarsi al primo tassello. Qui invece i nostri investigatori hanno usato un metodo diverso e sono stati estremamente precisi, professionali. Ora – ha aggiunto – abbiamo un quadro granitico che si è arricchito di altre ipotesi di reato». Il procuratore Spagnuolo tiene ad assicurare che: «Noi continuiamo nel nostro lavoro. Ci tengo a precisare che il problema criminalità a Cosenza non può essere sganciato da quello sociale. Questo ci preoccupa ancora di più perchè qui si tratta di gente che commette furti per cento euro e a volte mettono a repentaglio la vita delle persone». I fratelli De Grandis erano stati già fermati subito dopo la rapina ad una gioielleria nel centro di Cosenza, in cui rimase ferita la proprietaria, ma poi erano stati rilasciati per mancanza di gravi indizi. Adesso, dopo le prove del Dna, sono stati arrestati. Con loro sono indagati una loro sorella e ad un uomo di origini magrebine, destinatari dell’obbligo di firma in quanto avrebbero partecipato ad alcuni dei numerosi colpi effettuati nell’area urbana cosentina. «Adesso abbiamo un quadro probatorio solido – ha detto il pm Antonio Tridico – anche perché i carabinieri sono riusciti a mettere una microspia nella loro auto e abbiamo sentito come parlassero liberamente dei loro colpi, dando vere lezioni di criminalità». I due, che non hanno neanche 30 anni, in un caso sarebbero anche ritornati, poco dopo un colpo, nello stesso negozio per prendere altro, accortisi che all’interno non c’erano telecamere. E più volte hanno utilizzato delle piccole cariche di esplosivo per far saltare le serrature di distributori automatici.

Operazione Cosenza, Spagnuolo: «Criminalità diffusa. Non siamo in isola felice»

COSENZA – «Operazione importante sia per il numero di persone coinvolte che per i 215 capi di imputazione che sono stati contestati». Il procuratore della Repubblica Mario Spagnuolo non ha usato giri di parole per commentare l’operazione che ha sgominato una organizzazione dedita allo spaccio di droga a Cosenza. L’indagine è partita dalla denuncia di una mamma che ha segnalato l’attività di spaccio del figlio. Il procuratore Spagnuolo ha sottolineato il proficuo lavoro condotto con il coordinamento del procuratore aggiunto Manzini e del sostituto Cozzolino. Per Spagnuolo emerge «un quadro devastante: c’è una criminalità liquida impressionante che finisce per condizionare la vita di questa città. Questo è un problema: Cosenza  non è un’isola felice e merita un intervento di tipo preventivo. C’è  una criminalità – ha detto Spagnuolo – che commette reati alla luce del sole. Sarebbe utile se strutture all’interno delle istituzioni facessero prevenzioni e non convegni. E’ questo un piccolo sfogo. Abbiamo il sentore – ha concluso – che c’è una larga fetta di cittadini che vive situazioni di disagio ma non lo dice. In questo caso è stata fondamentale l’attività delle forze dell’ordine e dei magistrati che sono riusciti a ottenere la collaborazione anche degli assuntori».

«Molti degli indagati sono ragazzi di venti anni e questo deve fare riflettere. In questa attività è emerso lo spaccio di tutte le sostanze stupefacenti e questo spinge a commettere altri reati. Da questa indagine viene fuori una fotografia allarmante». Ad affermarlo è il procuratore aggiunto Marisa Manzini, intervenuta in conferenza stampa. Il sostituto procuratore Cozzolino ha prima ringraziato i carabinieri per il lavoro svolto anche fuori dall’orario di lavoro. «L’origine dell’indagine – ha affermato Cozzolino – è piuttosto anomala: una mamma sospettando sull’attività di spaccio del figlio lo denuncia permettendo di dare il via alle indagini. C’è inoltre una diffusione della sostanza stupefacente su tutto il territorio. Per alcuni il traffico di droga è fonte di sostentamento perché quando venivano arrestati continuavano a spacciare da casa. C’è un indagato che durante il periodo della detenzione con l’aiuto di un complice riscuoteva il compenso dello spaccio. Poi c’è anche il fenomeno della detenzione di armi ed estorsione. Alcuni degli indagati ha fatto ricorso alla violenza, come l’incendio di un motorino o un pestaggio. Li abbiamo assistito in diretta al pestaggio violento perché c’era una attività di captazione in corso. C’è una miriade impressionante di furti. C’erano anche più furti nella stessa giornata. Molti arrestati – ha proseguito Cozzolino – sono giovani ma altri hanno una caratura criminale con reati di associazione mafiosa e accuse di omicidio. Ma non emergono legami con la criminalità organizzata». E a proposito del giro di soldi «ogni grammo di cocaina si aggirava sul prezzo di 80-100 euro».

Cosenza, incontro operativo tra il procuratore e i carabinieri

COSENZA – Il Procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo, si è recato in visita alla Compagnia dei Carabinieri di Cosenza presso la storica sede della caserma “Paolo Grippo” in Piazza dei Bruzi. Ad accoglierlo il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Cosenza, colonnello Fabio Ottaviani e il Comandante della Compagnia di Cosenza, capitano Jacopo Passaquieti. Nel corso dell’incontro, i comandanti di stazione e dei reparti investigativi hanno fornito informazioni sulle principali problematiche criminali del territorio della Compagnia. Il Procuratore  Spagnuolo, nell’evidenziare  il fondamentale ruolo dell’Arma quale presidio di legalità, ha inteso sottolineare l’attenzione e la determinazione con la quale la Procura di Cosenza intende affrontare e perseguire ogni manifestazione di illegalità e di attacco ai diritti dei cittadini, dai reati predatori a quelli a danno della salute pubblica e dell’ambiente. Spagnuolo ha inoltre rimarcato la centralità dell’attività svolta dalle stazioni dei Carabinieri, ribadendo come l’ufficio di Procura intenda sostenere fortemente l’azione dell’Arma sul territorio. L’incontro si è quindi concluso con un’analisi delle attività investigative in corso e delle possibili linee d’azione future.

Estorsione a giornalisti, nuovi guai per Piero Citrigno

COSENZA – Nell’ambito del procedimento che vede alla sbarra Piero Citrigno, imputato per violenza privata commessa ai danni del giornalista Alessandro Bozzo morto suicida il 15 marzo del 2013 nella sua abitazione di Marano Marchesato, il pubblico ministero Maria Francesca Cerchiara, nel corso della sua requisitoria, ha chiesto la condanna dell’ex editore di Calabria Ora a quattro anni di carcere. Si tratta del massimo della pena applicabile per questo tipo di reati. Ma la notizia del giorno è un’altra: il pm infatti, contestualmente e d’intesa con il procuratore capo Mario Spagnuolo e con l’aggiunto Marisa Manzini, ha chiesto anche la trasmissione degli atti per procedere contro Citrigno per altri reati che sarebbero emersi durante il dibattimento. In particolare, secondo quanto riferito dallo stesso Spagnuolo, «la Procura valuterà se procedere d’ufficio per gravi fattispecie di reato commessi ai danni non soltanto di Alessandro Bozzo ma anche di altri giornalisti».

Gli auguri di Occhiuto al neo Procuratore Capo di Cosenza Mario Spagnuolo

COSENZA – Il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ha indirizzato un messaggio di auguri al nuovo Procuratore Capo della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo, insediatosi ieri.

«Esprimo al neo Procuratore Capo Mario Spagnuolo – ha affermato Occhiuto – le mie più vive congratulazioni e gli auguri per il suo nuovo incarico e soprattutto per il fatto di essere tornato nella sua città a distanza di sedici anni e dopo aver ricoperto prestigiosi incarichi in altre importanti procure calabresi. Al Procuratore Spagnuolo auguro buon lavoro, nella certezza che saprà dare, grazie alle sue riconosciute competenze ed alla sua lunga esperienza, un prezioso contributo alla riaffermazione dei principi di legalità posti a base della nostra Costituzione e del nostro ordinamento giuridico, attraverso quella energica azione di contrasto nei confronti della criminalità organizzata che ha sempre caratterizzato la sua attività di magistrato».