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Arrestato condannato nel processo “Tela del ragno”

COSENZA – I carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Cosenza, insieme ai carabinieri di Treviso hanno arrestato Valerio Salvatore Crivello, 37 anni, colpito da un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dalla corte d’assise di Cosenza a seguito della condanna nell’ambito del processo “tela del ragno”.

Crivello, nel settembre dello scorso anno, con sentenza emessa dalla prima sezione della Corte d’Assise bruzia a carico di 14 persone tutte inserite nelle organizzazioni  criminali operanti sul territorio del tirreno cosentino e responsabili a vario titolo di omicidi tentati e consumati, estorsioni, usura, detenzione e porto abusivo di armi, munizioni ed esplosivo, era stato infatti condannato alla pena dell’ergastolo poiché ritenuto colpevole del reato di omicidio pluriaggravato in danno di serpa pietro e del connesso reato di detenzione e porto in luogo pubblico delle armi utilizzate per commettere il delitto.

Crivello è stato individuato dai carabinieri nella provincia di treviso, dove risultava domiciliare a seguito della scarcerazione, per altri reati, avvenuta nello scorso mese di marzo.

Tela del Ragno, inflitti 11 ergastoli

COSENZA – Dopo circa cinque ore di camera di consiglio, la Corte d’Assise di Cosenza, presieduta dal giudice Giovanni Garofalo con a latere Francesca De Vuono, ha emesso la sentenza del processo scaturito dall’operazione Tela del Ragno, contro i presunti esponenti dei clan del basso Tirreno cosentino. Accolta la richiesta dell’ergastolo, avanzata dal procuratore Facciolla, per 11 dei 19 imputati. Si tratta di Giovanni Abruzzese, Gennaro Ditto, Giancarlo Gravina, Giacomino Guido, Giuseppe Lo Piano, Mario Martello, Valerio Salvatore Crivello, Nella Serpa, Mario Mazza, Fabrizio Poddighe e Francesco Tundis. Facciolla aveva chiesto l’ergastolo anche per altri tre soggetti: Umile Miceli è stato condannato a 22 anni di reclusione mentre Paolo Brillantino e Livio Serpa sono stati assolti. Assolto anche Ulisse Serpa, per il quale era stata chiesta la condanna a 12 anni. Il collaboratore di giustizia Giuliano Serpa è stato condannato a 14 anni (il procuratore ne aveva chiesti 15) mentre Vincenzo Dedato, anch’egli pentito, è stato condannato a 11 anni, uno in meno rispetto a quelli chiesti da Facciolla nella sua requisitoria. Assolti infine Tommaso Gentile e Mario Matera, come era stato richiesto anche dall’accusa.