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Festival Leggere&Scrivere: I segreti di Carminati nel libro di Lirio Abbate

VIBO VALENTIA – “Vedi su internet chi c…. sono io”. A parlare è Massimo Carminati, principale indiziato nel processo Mafia Capitale, ex terrorista dei Nar, intercettato mentre si rivolge ad un operatore telefonico. E la sua storia, oggi, a palazzo Gagliardi, l’ha raccontata al pubblico di Leggere&Scrivere il caporedattore dell’Espresso Lirio Abbate. Abbate, autore di un’inchiesta giornalistica, di un libro e di un docufilm su Carminati, ora sotto scorta dopo le minacce ricevute da Er Cecato, è partito dal furto al caveau della banca del Tribunale di Roma per spiegare «retroscena rimasti celati per anni. Una storia di tanti gialli, storie non dette. E un ricatto alla Repubblica». Giunto a Vibo, ospite del Leggere&Scrivere 2017, per presentare il suo ultimo libro “La lista. Il ricatto alla Repubblica di Massimo Carminati” (Rizzoli, 2017), il giornalista dell’Espresso, intervistato dal direttore de La C news24, Pietro Melia, ha raccontato con foto, video e intercettazioni il furto di alcune cassette di sicurezza nel 1999 all’interno del Palazzo di Giustizia commesso da una banda specializzata. «Nel posto più protetto d’Italia, senza forzare serrature, Carminati, coinvolto in alcune tra le inchieste più scottanti del Paese, come l’omicidio Pecorelli, la strage di Bologna, l’assassinio Fausto e Iaio, il caso della banda della Magliana, aprirà solo alcune di queste cassette dove ci potrebbero essere documenti segreti. A Roma se hanno un problema – continua Abbate – vanno da lui, uno dei re di Roma. Io, con documenti e fatti, racconto vicende di rilevanza sociale e politica. La mafia non è più lupara o dialetto meridionale». E proprio il lavoro svolto dal giornalista d’inchiesta «ha fatto impazzire Carminati. Dal suo ufficio – continua – una stazione di servizio su corso Francia a Roma, dà ordini e intimidisce commercianti e professionisti. Ma questa non è mafia secondo i giudici».

Scoperta evasione fiscale milionaria. Sequestrate alcune imprese

TROPEA (VV) – I finanzieri di Tropea,, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia, hanno sottoposto a sequestro i beni di alcune imprese e società vibonesi, nonché dei rispettivi amministratori, operanti nel settore delle costruzioni edili e del turismo, indagati per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti emesse da altri soggetti economici, costituite principalmente per assolvere il ruolo di “cartiera” .

In particolare, nel corso di una verifica fiscale nei confronti di una società di gestione di un noto residence turistico del litorale vibonese, le Fiamme Gialle hanno scoperto che la stessa, al fine di evadere le imposte sui redditi e sull’Iva, nelle dichiarazioni annuali, si era avvalsa di fatture per operazioni inesistenti, emesse da una società collegata, utilizzate per documentare costi in realtà mai sostenuti, al fine di abbattere l’imponibile da sottoporre a tassazione e di consentire un’indebita detrazione Iva.

Più ne llo specifico, l’attività ispettiva condotta dalle Fiamme Gialle ha fatto emergere il coinvolgimento di altri tre soggetti economici in una radicata e fidata correlazione tra di loro, fondata su legami familiari e intrecci societari, nell’ideazione e realizzazione di una frode fiscale volta all’alterazione dei risultati economici di esercizio e dei connessi obblighi tributari, che ha portato ad un’evasione di imposta di un milione e duecentomila euro.

Nei confronti degli amministratori delle società e delle imprese individuali coinvolte è scattata, a vario titolo, la denuncia per i reati tributari di emissione ed utilizzazione di fatture false, in esito alla quale, su richiesta della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, il Gip ha disposto il sequestro di beni immobili e valori mobiliari intestati ai soggetti giuridici e a gli indagati, per un importo equivalente all’imposta evasa, finalizzato a garantire, in caso di condanna, la confisca dei beni stessi per un valore pari al profitto conseguito con l’evasione fiscale perpetrata.

L’astrofisica Sandra Savaglio al Festival “Leggere & Scrivere”

VIBO VALENTIA – È stata il simbolo dei cervelli in fuga dall’Italia: nel 2004 la rivista americana Time le ha dedicato la copertina, dal titolo “Come l’Europa perde i suoi talenti della scienza”. Oggi Sandra Savaglio insegna astrofisica e astronomia al dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria, dove ha cominciato i suoi studi e da dove è partita per fare ricerca all’estero. Savaglio sarà ospite del Festival Leggere & Scrivere 2017 di Vibo Valentia: appuntamento venerdì 13 ottobre, Palazzo Gagliardi, ore 17. Intanto, ci ha accolto al campus dell’Università della Calabria, ad Arcavacata di Rende, per raccontarci qualcosa di sé. È arrivata nel 2014 all’Unical dopo “chiamata diretta per chiara fama”, un provvedimento governativo. Alla luce della sua carriera internazionale, com’è stato rientrare nella sua Calabria dopo una lunga esperienza all’estero? «Sono passati tre anni e sono contenta per diversi fattori: il cibo, il clima, la componente umana. Lavoro in un ateneo che contribuisce alla crescita dell’intera regione: i laureati dell’Unical sono professionisti affermati nel resto d’Italia e del mondo. Un contesto internazionale molto alto. Questo non tutti lo sanno».

 Cosa l’ha spinta a tornare in Italia, in particolare in Calabria?

«Ho ricevuto la richiesta di rientrare al dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria. Ho detto di sì, inviando il curriculum, e dopo un anno e mezzo mi hanno richiamata. Era un momento particolare della mia vita perché ero in crisi con il Max Planck, l’istituto tedesco in cui lavoravo allo studio della fisica extraterrestre. All’Unical mi hanno offerto una cattedra da professore ordinario. All’inizio non ci credevo, invece sono qui e felice di esserci».

Essere donna e del sud, cosa significa per una docente e una ricercatrice del suo livello?

«Le donne sono state da sempre discriminate, se del sud ancora peggio. Le cose, però, ora sono migliorate. Se potessi tornare indietro avrei più coscienza dei miei mezzi, anche se io ci ho già creduto molto. Spesso non è così per le altre donne. Le opportunità qui sono diverse rispetto a Parigi, Londra, New York. Ma le donne in Calabria: basta vedere le sportive del Cus (Centro universitario sportivo), se la giocano eccome! Quello che mi colpisce positivamente è che gli studenti sono molto interessati: hanno voglia di imparare e sono preparati. Danno valore al tuo tempo».

Lei sarà ospite del Festival Leggere & Scrivere 2017, giunto alla sesta edizione, per raccontare la sua storia. Può la cultura rappresentare una risorsa per lo sviluppo del territorio calabrese?

«Sì, la cultura è un volano di progresso per ogni luogo e per ogni tempo. La ricerca scientifica in Italia, però, è fortemente penalizzata».

 

 

 

 

 

 

Al Festival “Leggere & Scrivere 2017”, tra gli ospiti anche Don Backy

VIBO VALENTIA – Ha scritto pietre miliari della musica leggera italiana come Canzone o Poesia e L’immensità; oggi questo ragazzo toscano di 78 anni ha ancora molto da dire. Don Backy ha recentemente inciso il cd Pianeta Donna (distribuito da Egea Music) e ha scritto il libro Io che miro il tondo (Edizioni Clichy). In qualità di scrittore, sarà ospite del Festival Leggere & Scrivere 2017 (giovedì 12 ottobre, ore 18): in attesa di averlo con noi, Don Backy  ha concesso – in anteprima – un’intervista a Giorgio Torchio

Perché un libro?

«Ho scritto otto libri. Io che miro il tondo è stato scritto cinquant’anni fa per Feltrinelli. Edizioni Clichy me lo ha richiesto in una versione più moderna, con nuovi disegni, tutta da scoprire.»

 Qual è la differenza che c’è tra scrivere un libro e una canzone?

«Il tempo! Per una canzone basta un quarto d’ora, per un libro ci vogliono mesi. Cambia, naturalmente, il rapporto con la parola: per me una canzone non può prescindere dalle metrica e dalla rima. Oggi questo modo di scrivere le canzoni si è perso.»

C’è una canzone che l’ha fatta soffrire perché non ne voleva sapere di uscire fuori?

«Sinceramente no. A me basta un incontro, una persona, una situazione: si accende la scintilla e tutto viene da sé.»

Qualche aneddoto su qualche sua canzone?

«Ho una notizia fresca da dare. Al mio paese, San Croce sull’Arno, la rotonda spartitraffico di prossima realizzazione sarà chiamata Don Backy-L’immensità!»

Lei è autore di canzoni, scrittore, è stato anche attore e pittore. Da dove nasce questa voglia di creatività?

«Dalle voglia di mettermi sempre in gioco e dalla curiosità. Sono curioso di natura e non mi arrendo se non riesco a misurarmi con nuove esperienze creative: è capitato con il cinema, la pittura, oltre che con la canzone.»

Parlando di creatività vengono in mente gli anni Sessanta, un decennio di rivoluzione in molti campi come la musica, l’arte, la moda. Perché erano meravigliosi gli anni Sessanta: cosa avevano di speciale?

«Noi ragazzi degli anni Sessanta uscivamo dalla guerra, abbiamo conosciuto povertà e miseria: questa è stata la molla che ci ha spinto a inventare, a esplorare. La voglia di fare degli anni Sessata era unica.»

Pietro Grasso a Vibo per la sesta edizione del Festival “Leggere & Scrivere”

TROPEA (VV) – Il Festival Leggere & Scrivere (FL&S) è pronto a vivere la sua sesta edizione: dal 9 al 14 ottobre saranno sei giorni intensi, ricchi di emozioni per un pubblico variegato per età e interessi. In totale 160 incontri e oltre 200 ospitiAprirà all’Auditorium dello Spirito Santo, alle 11, il presidente del Senato Pietro Grasso, ospite del FL&S in qualità di scrittore: presenterà il suo ultimo libro Storia di sangue, amici e fantasmi (Feltrinelli). Si tratta di un viaggio a ritroso agli anni in cui lo videro protagonista nella lotta a Cosa Nostra: anni contrassegnati da successi e da ferite dolorose come la perdita degli amici Falcone e Borsellino. Il Festival proseguirà per sei giorni in cui la letteratura si incontrerà con altre discipline in un caleidoscopio di voci, parole, suoni, colori, sapori. «Il Festival Leggere & Scrivere anche quest’anno rispetta il suo format di successo – spiegano Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano – ritornano, infatti, le quattro sezioni: quattro chiavi di lettura per conoscere, comprendere ed esplorare uomini, fatti, luoghi, pensieri». Ecco, dunque, le sezioni: Una regione per leggere, dedicata soprattutto alle nuove generazioni di calabresi che devono essere conquistate dal piacere della lettura; Calabria Fabbrica di Cultura ossia il ritratto di una regione che respinge la marginalità e si apre al mondo; Nutri-Menti che illustra il rapporto tra cibo e cultura; Carta Canta che illustra le contaminazioni tra parola e musica. Il Festival è dedicato alla bellezza del Leggere & Scrivere: libri e scrittori sono i protagonisti. La lista è quanto mai lunga, ricordiamo Lirio Abate, Raffaele Nigro, Alberto Garlini, il poeta, scrittore e regista Franco Arminio, lo storico della letteratura Giulio Ferroni, l’antropologo Vito Teti. La multidisciplinarietà è da sempre un punto di forza del FL&S: spazio, dunque, alla filosofia e alla saggistica con Gianni Vattimo e Michela Marzano, alla sociologia con Giap Parini, all’architettura con Paolo Portoghesi, alla fotografia con Lezia Battaglia, al cinema con il regista Franco Maresco e l’attore Leo Gullotta. Sul palco del Festival, inoltre, due personaggi che non mancheranno di scaldare il pubblico con la loro verve: Fulvio Abate e Marina Ripa di Meana. L’ex presidente della Camera Luciano Violante si confronterà con il pubblico su politica e istituzioni. L’obiettivo puntato sull’Italia, sui suoi chiaroscuri e sul suo futuro sarà puntato da giornalisti come Gian Antonio Stella, Flavia Perina, Marina Valensise, Pino Aprile. In un Paese di cervelli in fuga, il FL&S racconterà la storia di chi ha deciso di tornare con successo: è quella dell’astrofisica calabrese Sandra Savaglio che, dopo una brillante carriera alla John Hopkins University e al Max Planck Institute, è tornata a insegnare astronomia e astrofisica all’Università della Calabria di Cosenza. Raccontare il Sud in tutte le sue sfaccettature sarà affidata a diverse voci: gli scrittori Mimmo Gangemi, Carmine Abate, Gioacchino Criaco, il giornalista Mimmo Nunnari, il “medico per mangiare e musicista per vivere” Cataldo Perri. Il Festival Leggere & Scrivere: sul palco, a raccontare se stessi tra aneddoti e curiosità, Morgan, Don Backy, Sergio Caputo. Presenti anche il critico Stefano Zenni e il paroliere Gianfranco Reverberi che ha scritto canzoni senza tempo come La prima cosa bella. A dirigere l’orchestra non poteva che essere il maestro Beppe Vessicchio, autore del libro La musica fa crescere i pomodori (Rizzoli). Non mancano gli eventi collaterali come le mostre d’arte curate da Antonio La Gamba e i tre concerti di musica classica, di altissimo livello, dedicati alla memoria della talentuosa violinista vibonese Greta Medini. Da ricordare, inoltre, le letture ad alta voce, la presentazione di libri per bambini e ragazzi, i laboratori per bambini, le attività formative per gli insegnati all’interno della sezione Leggere&Scrivere Junior e i momenti di degustazione di prodotti locali. Da segnalare i dibattiti sulla cultura sviluppo con ospiti d’eccezione come Giuliano Volpe, presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali o Francesco Micheli, presidente della prestigiosa Accademia pianistica di Imola. Quest’anno, infine, il Festival Leggere & Scrivere confronterà la sua esperienza con PordenoneLegge, Giffoni Film Festival e con Libro Possibile di Polignano a Mare. Altri importanti ospiti saranno Paolo Verri, direttore della Fondazione Matera 2020, e Massimo Coen Cagli, direttore della Scuola di Fund Raising di Roma, che parlerà del mecenatismo a favore delle biblioteche. Grande attenzione alle opere delle case editrici calabresi Rubbettino, Pellegrini, Città del Sole, Ferrari. C’è un punto a cui tiene particolarmente il direttore artistico del TFL&S Gilberto Floriani che sottolinea: «Giunto alla sesta edizione, il nostro Festival è ormai adulto, pronto ad allargare i propri orizzonti». Continua la Marzano: «Siamo cresciuti anno dopo anno, riuscendo ad ottenere sempre maggiore attenzione dai professionisti del settore e dai media nazionali. Ci aspetta un ulteriore salto di qualità che possiamo compiere creando una rete di sinergie con esperienze simili in Italia».  Concludono Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano: «Aver vinto il bando triennale ci riempie di soddisfazione, ma fa aumentare il senso di responsabilità. Il Festival Leggere & Scrivere sia un brand con la forza di promuovere la Calabria e le sue eccellenze in Italia e all’estero, attraverso la cultura. Noi siamo pronti per un gioco di squadra e rivolgiamo l’invito a istituzioni, imprese e tutti coloro che credono nel marketing del territorio e in quel prodotto unico ed esclusivo che si chiama Calabria».

 

Teatro d’aMare, mercoledì la presentazione dell’edizione 2017

TROPEA  (VV) – Manca poco per la nuova edizione di Teatro d’aMare, la rassegna di nuova drammaturgia calabrese organizzata da Libero Teatro e LaboArt, che si terrà nella cittadina vibonese dal 6 al 24 settembre e che trova in Max Mazzotta la direzione artistica e in Maria Grazia Teramo quella organizzativa. Si parte mercoledì 6 settembre alle 16 a Palazzo Santa Chiara, in Largo Ruffa, dove alle ore 16 si terrà la conferenza stampa di presentazione della rassegna con i due direttori e il sindaco di Tropea Giuseppe Rodolico.

Alle 17, sempre a Palazzo Santa Chiara, il convegno Parola tragica e comica. La drammaturgia calabrese a cura, come già avvenuto lo scorso anno, della docente dell’Università della Basilicata e drammaturga Vincenza Costantino. Relazionano insieme a lei i docenti dell’Università della Calabria Carlo Fanelli e Donata Chiricò, il direttore del Teatro auditorium Unical Fabio Vincenzi e il magnifico rettore dell’ateneo Gino Mirocle Crisci.

La produzione drammatica in Calabria è un fenomeno letterario poco studiato e, di conseguenza poco valorizzato nel panorama della critica teatrale nazionale. Alcuni studiosi dell’Università della Calabria, da differenti punti di vista, affrontano i temi, le suggestioni, le scritture provenienti da una ricca – e talora poco nota – produzione teatrale che annovera fra gli altri Vincenzo Padula, Corrado Alvaro, Ciardullo e arriva fino ai nostri giorni con gli autori ospitati in rassegna.

Seguirà Letture dalla Calabria ad opera di Emilia Brandi, Ernesto Orrico e Francesco Carchidi.

Domenica 10 settembre sarà il giorno del primo spettacolo di Teatro d’aMare 2017. A Palazzo Santa Chiara, alle 21, andrà in scena Giufà e il mare. Prodotto da Centro Rat/Teatro dell’Acquario, lo spettacolo è scritto e diretto da Antonello Antonante e vede in scena Maurizio Stammati e Dilva Foddai.

“Teatro d’aMare”, a Tropea di scena la drammaturgia calabrese

teatro d'amare 2017

TROPEA (VV) Non poteva che non tornare in questo mese la seconda edizione di Teatro d’aMare, la rassegna di nuova drammaturgia calabrese organizzata da Libero Teatro e LaboArt, che si terrà nella cittadina vibonese dal 6 al 24 settembre e che trova in Max Mazzotta la direzione artistica e in Maria Grazia Teramo quella organizzativa. Il convegno e i tre spettacoli dell’edizione 2017 avranno come casa Palazzo Santa Chiara, in largo Ruffa a Tropea. Anche per quest’anno spazio ai più piccoli con un laboratorio teatrale ad hoc. Si parte mercoledì 6 settembre con un doppio appuntamento. Alle ore 16, conferenza stampa di presentazione del cartellone di Teatro d’aMare 2017 insieme ai direttori Max Mazzotta e Maria Grazia Teramo e al sindaco di Tropea Giuseppe Rodolico. Sempre a Palazzo Santa Chiara, e sempre il 6 settembre alle ore 17, il convegno Parola tragica e comica. La drammaturgia calabrese a cura, come già avvenuto lo scorso anno, della docente dell’Università della Basilicata e drammaturga Vincenza Costantino. Relazionano insieme a lei i docenti dell’Università della Calabria Carlo Fanelli e Donata Chiricò, il direttore del Teatro auditorium Unical Fabio Vincenzi e il magnifico rettore dell’ateneo Gino Mirocle Crisci. Seguirà Letture dalla Calabria ad opera di Emilia Brandi, Ernesto Orrico e Francesco Carchidi. Dopo questo robusto antipasto, il primo spettacolo andrà in scena domenica 10 settembre, a partire dalle ore 21, Giufà e il mare. Prodotto da Centro Rat/Teatro dell’Acquario, lo spettacolo è scritto e diretto da Antonello Antonante e vede in scena Maurizio Stammati e Dilva Foddai. Domenica 17 settembre, sempre a Palazzo Santa Chiara con inizio alla 21, tocca a Mana Chuma Teatro in Come un granello di sabbia interpretato da Salvatore Arena che è regista dello spettacolo e autore del testo insieme a Massimo Barilla. Chiusura, domenica 24 settembre, con l’anteprima nazionale del nuovo lavoro di Max Mazzotta e del Libero Teatro dal titolo Commedia all’italiana. Scritto e diretto dallo stesso Mazzotta, saliranno con lui sul palco Antonella Carchidi, Matteo Lombardo, Paolo Mauro, Alma Pisciotta, Francesco Rizzo, con la partecipazione di Alessandro Castriota Skanderbeg. Anche per questa edizione di Teatro d’aMare è previsto uno spazio dedicato ai più piccoli. Ad allestirlo, sabato 9 e domenica 10 settembre, sarà Teatrino clandestino Sud e verrà curato da Daniele Scarpelli. Dal titolo Amami, il laboratorio (a cui possono partecipare gli aspiranti attori dai 4 anni in su), attraverso il dialogo creativo tra i partecipanti e  l’animatore teatrale, si approfondirà la tematica dell’amore legata al teatro che porterà all’invenzione di svariati personaggi teatrali. Senza mai perdere il tono giocoso del laboratorio, i partecipanti daranno luogo infine ad una piccola prova aperta al pubblico per condividere la loro esperienza.

Una nuova stagione per la “Rossa di Tropea”, tra i simboli del Made in Italy

VIBO VALENTIA – Si è tenuto ieri a Campora San Giovanni un incontro straordinario del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela della  Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP, per fare il punto della situazione sulle attività del Consorzio messe in itinere ad un anno dall’insediamento del nuovo Direttivo. Il neoeletto presidente Giuseppe Laria  ha voluto mettere in piedi questo momento di verifica al fine di rendere noto all’opinione pubblica gli intenti del Consorzio e in particolare il nuovo modo di gestione che si distingue radicalmente rispetto al passato. «La parola d’ordine – tiene a sottolineare il presidente-  richiama il  celebre motto di Alexandre Dumas:  «Tutti per uno, uno per tutti». Ci si riferisce al valore alto e nobile di un patto stretto tra persone, nel nostro caso tra  gli aderenti al Consorzio, in vista di una programmazione da compiere e condividere con tutti».  La rottura con il passato parte proprio, pertanto, dal voler condividere con tutti, ogni decisione e strategia di azione, mettendo finalmente in sordina i passati modi di operare che prediligevano il “fare senza informare”.  E’ in previsione un “Ufficio di Vigilanza” che dovrà intraprendere azioni concrete e continue di lotta alla contraffazione in sinergia con gli organi ispettivi ministeriali; si prevede altresì un manager esperto in marketing e comunicazione cui assegnare la Direzione del Consorzio, sarà appannaggio e competenza di questa figura la soluzione del problema degli eccessivi margini distributivi attraverso misure atte a concentrare l’offerta, nonché l’implementazione di progetti strutturali, di tutela e comunicazione, finanziabili tramite il PSR Calabria 2014/2020 o attraverso leggi regionali e nazionali; altra figura di straordinaria importanza è quella di un soggetto responsabile del  fronte office, che dovrà curare le relazioni con il pubblico e l’assistenza  alle imprese consorziate; altra risorsa umana, già inserita come la precedente nell’organigramma strutturale, avrà il compito di informatizzare tutte le attività del consorzio nonché i rapporti documentali con i consorziati, al fine di creare una banca dati onnicomprensiva da rendere disponibile su richiesta, su supporto informatico e in tempo reale, al Ministero e alle forze pubbliche di controllo quali Guardia di Finanza, Carabinieri e Repressione Frodi; abbiamo inoltre  individuato e pertanto è già in piena operatività, un’ulteriore figura manageriale con la competenza di assolvere  qualsivoglia controversia legale e con lo scopo altresì di curare i delicati rapporti con il Ministero. «Aggiungo  – conclude il presidente – che da oggi in avanti nessuno potrà portare avanti qualsivoglia attività di promozione della Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP se non concordata con il Consorzio di Tutela al fine di vagliarne la legittimità dei contenuti. C’è l’intenzione, infatti, di sostituire, le sagre di paese mordi e fuggi,  con eventi significativi e  in linea con i tempi, al fine di esaltare le straordinarie peculiarità del prodotto. Le feste di paese continuano ahimè  ad abbondare in ogni dove in modo scriteriato e con fini poco dignitosi e decorosi, mirate spesso non alla promozione fine a se stessa bensì all’arricchimento e alla propaganda politica di taluni organizzatori. Tutto questo deve venir meno anche se ad organizzare tali attività promozionali dovessero essere, come sta succedendo, soggetti iscritti all’organismo di controllo».  Il nuovo Consiglio di Amministrazione ha iniziato le attività di gestione e programmazione con il massimo impegno e senza lesinare fatica,   saranno anni di lavoro intenso, animati da un solo scopo: rendere la “Rossa di Tropea”  il meglio dell’agroalimentare Made in Italy nel mondo.

 

Tropea, il Tar annulla scioglimento del Comune

CATANZARO – Ricorso accolto dal Tar del Lazio in merito alla richiesta di annullamento relativa allo scioglimento, per infiltrazioni mafiose, del Comune di Tropea. Lo scioglimento della giunta era stato precedentemente disposto, in data 10 agosto 2016, dal Consiglio dei Ministri. La proposta venne fatta dall’allora ministro dell’interno Angelino Alfano.

Secondo gli avvocati Gualtieri e Verbaro «mancavano del tutto gli elementi per adottare il provvedimento di scioglimento del Comune. Non c’era nulla che potesse fare presumere infiltrazioni nell’ente da parte della criminalità organizzata».

Sono tedeschi i primi turisti della stagione. Arrivano a Tropea sfruttando i voli charter

VIBO VALENTIA – Tropea, la perla del Tirreno, è pronta ad accogliere le prime comitive di turisti “nordici” della stagione. Dalla scorsa settimana sono giunti nelle strutture alberghiere e ricettive dalla Germania i primi vacanzieri grazie a voli charter. Gli operatori del settore, confortati dai buoni risultati delle presenze nella stagione 2016, confidano in un incremento per quella che si apre. Oltre a tedeschi, inglesi e francesi, l’attenzione è adesso puntata sul mercato dell’Est Europa che, negli ultimi anni, si è mostrato particolarmente interessato alla Costa degli Dei. In crescita sono dati, per i prossimi mesi, i flussi turistici provenienti da Serbia, Slovacchia e Repubblica Ceca grazie alla predisposizione di specifici pacchetti vacanza. Non solo mare per i tanti che sceglieranno il vibonese ma anche cultura, arte ed enogastronomia in una prospettiva che chiama in causa anche luoghi di grande attrattiva come Serra San Bruno, con la Certosa faro di spiritualità secolare.