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Francesco Veltri racconta Vittorio Staccione, il calciatore rinchiuso nel campo di Mauthausen

COSENZA – Domenica 13 ottobre, ore 18.30 libreria Ubik di Cosenza in via XXIV Maggio, verrà presentato il primo libro del giornalista Francesco Veltri “Il mediano di Mauthausen” che racconta la vera storia del calciatore Vittorio Staccione, edito da Diarkos (casa editrice del prestigioso Gruppo Rusconi).
Dialogano con l’autore il giornalista e scrittore Alfredo Sprovieri, collaboratore di Repubblica e fondatore del sito di inchieste Mmasciata.it e il giornalista Francesco Cangemi.
La presentazione sarà accompagnata dalla lettura di alcuni passi del libro da parte di Valeria Veschini.

La storia

Una importante occasione dove raccontare la storia del calciatore Vittorio Staccione, giocatore che ha militato fra le fila del Cosenza, del Torino, della Fiorentina e della Cremonese.
La vita di Vittorio Staccione cambia radicalmente in un freddo pomeriggio d’inverno del 1915. Ha appena undici anni e sta giocando a pallone insieme ai suoi amici in un campo dissestato del quartiere operaio di Madonna di Campagna, quando viene notato da Enrico Bachmann, il mitico capitano del Torino. In pochi anni, quellumile ometto tutto corsa e sacrificio che di ruolo fa il mediano, diventerà un elemento importante della compagine della sua città, fino alla conquista dello scudetto insieme a campioni assoluti come Libonatti, Baloncieri e Rossetti.
Ma alla passione per il calcio, Vittorio alterna quella per la politica. Le lotte sociali allinterno delle fabbriche e la povertà dilagante portano il giovane e puro calciatore torinese a non chinare il capo di fronte a ogni genere di sopruso specie negli anni in cui il fascismo inizia a diventare sempre più presente nel nostro Paese. E Staccione finirà nel mirino. Nel 1927 è ingaggiato dallambiziosa Fiorentina del marchese Luigi Ridolfi, amico intimo del Duce. Qui, pur essendo amato dai tifosi, subirà innumerevoli intimidazioni. Nel 1931, e per tre stagioni, giocherà con la maglia rossoblù del Cosenza calcio.
Lascia il calcio ad appena trentun anni, tornando a Torino per non chinare la testa davanti allorrore che sta vivendo il mondo. È da qui che arriverà nel terribile campo di sterminio di Mauthausen.
Il libro scritto da Francesco Veltri è una indagine giornalistica che si mescola con la Storia, una pubblicazione arricchita da foto inedite fornite dalla famiglia Staccione per onorare il grande Vittorio con la collaborazione, in particolare, di Federico Molinaro, pronipote del calciatore. A Vittorio Staccione rende omaggio anche Eraldo Pecci che del libro ha scritto la prefazione.

L’AUTORE 

Francesco Veltri è nato a Cosenza nel 1979. È giornalista professionista con la passione per lo sport, la politica e il sociale. Ha lavorato nelle redazioni dei quotidiani Calabria Ora, L’Ora della Calabria e la Provincia cosentina. Con esperienze nel mondo radiofonico a Rlb, è stato, inoltre, addetto stampa del Cosenza Calcio e, prima ancora, ha collaborato con il quotidiano Tuttosport. Scrive per Mmasciata.it.

Successo e passione, buona la “quinta” per il Cus Cosenza Rugby

RENDE (CS) – Domenica 11 Novembre si è giocata la quinta giornata di campionato della Serie C1 pugliese, presso gli impianti del Cus Cosenza ore 14.30 tra Cus Cosenza Rugby e T. Bari 1980.

I padroni di casa scendono in campo con: Ardito, Bianco, Bernardo, Converso V., Cozza C., Cozza F., De Tommaso N., Di Donato G., Macario, Morano,Greco, Foco, Zicchillo P., Ruffolo,Santelli.
In panchina:  Guarasci,Franco,Veltri, Barile, Mustaro,Barberio, Gencarelli, Veltri.
Realizzazioni: 12 pt. F.Cozza, 10 pt. Santelli, 5 pt. Bianco.
I ragazzi di Foco continuano lungo la scia formidabile di cinque vittorie di fila, sul campo, dall`inizio del campionato ad oggi. A farne le spese questa volta ė la squadra ospite, le Tigri di Bari, che chiude il tabellino a 25 punti contro i 27 realizzati dai cosentini (3 – 4).
La squadra ormai sembra aver preso consapevolezza del suo potenziale e anche durante una partita non per nulla facile, che ha visto ambo le parti esprimere un buon gioco, con impegno massimo sul rettangolo verde da parte di tutti i ragazzi che ne hanno preso parte, la vede spuntare alla fine vittoriosa anche se con un risultato di misura, che rappresenta puntualmente l`equilibrio tecnico e fisico visto in campo.
Foco a fine partita dichiara: «L’unica cosa che sento di dire è che i ragazzi hanno cuore, grinta e passione. Abbiamo vinto tutte le partite dell’andata  e cercheremo di dare il massimo al ritorno!»

LE DICHIARAZIONI DI VELTRI

Uno dei veterani della squadra Veltri dichiara:«Personalmente sono soddisfatto della prima parte della stagione. La squadra è un gruppo solido e concreto che sta abituandosi a diventare cinico, un mix perfetto tra giocatori giovani e di grande esperienza gestiti da un buon allenatore giovane»

 La prossima di campionato sarà la prima giornata del girone di ritorno e sarà giocata sul campo del Salento XV Trepuzzi che ospiterà il Cus Cosenza giorno 18 Novembre alle ore 14 e 30.

Al Parco degli Enotri la presentazione del nuovo libro di Spadafora e Veltri

MENDICINO (CS) – Nell’ambito del programma Scrittori al Parco degli Enotri sabato 20 ottobre p.v. alle ore 17.00 il Centro Eventi della Fondazione Carical (Contrada Rosario – Mendicino) ospiterà un incontro culturale dedicato alla presentazione di un libro di due autori cosentini, Santo Spadafora e Massimo Veltri. “Si tratta di un viaggio reale e metaforico nella nostra Sila – afferma il Presidente della Fondazione Carical Mario Bozzo, che sarà presente alla manifestazione programmata e organizzata dal Gruppo Rubbettino assieme a Raffaele Perrelli, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria, all’editore Florindo Rubbettino e agli autori – Il libro, infatti, è intitolato Sull’Altopiano. Non è però la Sila che conosce il grosso pubblico, quella dei luoghi più rinomati e più frequentati anche dai turisti. La Sila di Spadafora e di Veltri è spesso fatta di cose abbandonate: case, vecchie baracche che il tempo ha trasformato quasi sempre in ruderi cadenti. Perciò, sono cose della memoria, che sollecitano un viaggio nel passato per ricostruire usi, costumi e abitudini di vita, vicende individuali e collettive. E gli autori sanno fare parlare le cose che, grazie alla loro sensibilità, diventano eloquenti testimoni di un’epoca che non c’è più”.